Le Orme: Uomo di pezza (1972)

le orme uomo di pezza 1972Le Orme erano nei primi anni '70 un gruppo dall'immagine assai contrastata.
Se da un lato erano osannati e supportati da pubblico e critica per la loro effettiva solidità artistica e per il loro "candore" politico, dall'altro, venivano invece definiti "pretenziosi e inconcludenti" da parte delle fazioni più creative dell'Underground e della Controcultura che non sopportavano, sia l'evidente parallelismo con gli stilemi musicali d'oltremanica (EL&P in particolare), sia la sistematica intromissione nei loro LP di brani da cassetta, quali l'elementare "Collage" nell'album omonimo e "Gioco di Bimba" nel successivo "Uomo di pezza".
Tutto ciò, arrivando al paradosso che, per un certo periodo, la band veniva invitata a suonare da organizzatori che in realtà non la accettavano completamente,
creando in questo modo forti tensioni tra il pubblico.

I contrasti più duri si verificavano di norma durante l'esecuzione di "Gioco di Bimba" (ai primi posti della Hit Parade nazionale), nel momento in cui veniva imputato al gruppo di essersi "venduto alle multinazionali", operando una "mercificazione della musica" che cozzava ideologicamente contro quella creatività progressive di cui la band era alfiere.

le orme uomo di pezza 02Fatte queste premesse, si capisce perché "Uomo di pezza", contestualmente alla sua perfetta assimilazione nel mercato, sollevo il più feroce svilimento da parte di coloro che detenevano le leve dell'Alternativa italiana, provocando una frattura che non si rimarginò mai.

Noi di "Classic Rock", lungi dall'accettare tout-court l'ipotesi democratica o quella movimentista, tenteremo di trovare ancora qualche spunto di discussione su questo lavoro, su cui è già stato tutto detto e scritto.

Almeno nei primi due brani, "Una dolcezza nuova" e "Gioco di Bimba", penso sia ineccepibile riconoscere alle "Orme" un acclarato processo di maturazione compositiva e spirituale, ben restituito dalla sostanziale organicità delle composizioni e dalla loro fluidità emotiva.
In questo senso, per quanto possa sembrare banale e ammiccante, la hit dell'album è in fondo un piccolo gioiello musicale in cui dolcezza, narrazione e denuncia sociale, si fondono in un solido organico la cui conflittualità non ha pari in Italia, se non con pochissime eccezioni (vedi "Impressioni di Settembre" della Premiata).

le orme uomo di pezza 03Sempre nella loro candida sentimentalità, anche "La porta chiusa" e "Breve Immagine" si pongono ad un livello più personale ed autonomo rispetto alle precedenti gozzoviglie Emersoniane di "Collage": gli stacchi sono più "presenti" e delineati, le parti vocali evidenziate e pulite, le ritmiche sfaccettate e rigorose. Anche le parti più melodiche o barocche, vengono evidenziate al massimo delle loro dinamica.

Non particolarmente meritevole è "Figure di cartone" che complessifica appena atmosfere beat già viste nel periodo precedente, mentre molto più raffinata si presenta "Aspettando l'alba" con le sue ampie ed affascinanti citazioni psichedeliche in cui le Orme hanno già dato prova di grande maestria in "Ad Gloriam".

le orme uomo di pezza 03Sopraffina invece "Alienazione" dove tutta l'energia del gruppo esplode snocciolando tempi dispari, breaks energici, mescolanze turbinose di suoni e un groove al limite della violenza inaudita: un vero "finale ad hoc" che inietta nell'ascoltatore ammirazione, simpatia e una certa curiosità per il futuri progressi del gruppo.

Sicuramente più cesellato e rigoroso di Collage, "Uomo di Pezza", pur nella sua valenza, non può ancora essere considerata un'opera seminale, sebbene alcuni l'abbiano ritenuta tale.

le orme uomo di pezza 04Troppi indizi spinsero in molti a pensare che le potenzialità delle Orme non avesse raggiunto il suo apice tecnico e creativo e soprattutto, quella necessaria sclerotizzazione dagli schemi del prog Inglese che li avrebbe sicuramente portati ad un sound più personale.
Tuttavia, il trionfo commerciale che seguì alla pubblicazione del disco, mise sicuramente il trio in condizione di valutare molto bene le critiche e di scegliere, di conseguenza, quale strada percorrere.
I risultati, non si faranno attendere.



LE ORME - Discografia 1969 - 1976:
1969 - AD GLORIAM
1970: L'AURORA DELLE ORME
1971: COLLAGE
1972: UOMO DI PEZZA
1972: FELONA E SORONA
1974: IN CONCERTO
1974: CONTRAPPUNTI
1975: SMOGMAGICA
1976: VERITA' NASCOSTE

23 commenti :

Giampaolo ha detto...

Bello! Personalmente lo preferisco a "Felona e Sorona" che trovo triste e gli manca un pelo per essere capolavoro. Anche qui si può aprire un bel dibattito!
Ciao a domani!

WebmasterMascherato ha detto...

Concordo quasi su tutto: forse all'epoca non fu colta la valenza di critica sociale dell'album; "gioco di bimba" è pur sempre la narrazione di un uomo che fa un abuso su una minore... ma il testo, ellittico e giocato su metafore poco allusiva, non fu evidentemente capito dai più.

J.J. JOHN ha detto...

Ciao carissimi.
Le Orme, in fondo, hanno sempre pagato questa loro difficoltà d'inserimento nel circuito alternativo. "Felona" fu probabilmente l'ultimo tentativo di "mostrare i muscoli", ma la rottura era ormai consumata.
Ecco forse perchè, Giampaolo, ti suona un pò "triste".
Del resto, se la sono anche andata a cercare. Nei loro lavori hanno sempre voluto "tirare la giacchetta" sia al mercato che all'avanguardia e questo per il movimento, era un atteggiamento inaccettabile.
Inoltre, come ricorda WebMM,il gruppo aveva un uso del linguaggio estremamente metaforico che però, specie per la controcultura, stava diventando sempre più oscuro, per non dire "borghese".
Da lì a poco, sarebbe stato addirittura bandito.

Anonimo ha detto...

Ed eccomi qua, puntuale! Quando si parla di Orme io ci sono sempre! :-)

Forse con "Uomo Di Pezza" sono troppo di parte, perchè è il primo Album Prog che abbia mai ascoltato (avevo 5 anni!), perchè tutta la mia infanzia è dentro la magnifica Copertina del Disco (che è il quadro di Walter Mc Mazzieri, "Garbo Di Neve") e poi perchè si parla di quello che per me è il Gruppo preferito in assoluto. Questo Gruppo, questo Disco mi hanno permesso di entrare nella Musica Progressiva degli Anni'70! Quando vidi Le Orme in Concerto per la prima volta, avevo 8 anni. Era al Palladium, a Garbatella (RM).

Tralasciando cio' che ha dato e continua a dare nell'anima "Uomo Di Pezza" Le Orme, la mia critica proprio per questi motivi non puo' essere che benevola. Beh è vero che Aldo & Co. mandavano messaggi "criptati" nei loro Pezzi, ma è anche vero che (secondo me) lo sapevano fare troppo bene! (dopo 16 anni che ascolto le loro Opere, certi testi ancora non li ho capiti!). "Gioco Di Bimba" per capire di cosa parlasse, l'ho dovuto leggere nel Web, altrimenti io non ci sarei mai arrivato che parlasse di una violenza sessuale su di una minore. C'è chi dice che i testi de Le Orme siano di livello cantautoriale... io mi trovo d'accordo, ma non del tutto.

"Uomo Di Pezza" è un Concept mancato, cioè, ha tutte le caratteristiche del Concept, ma la coesione tra i vari brani a volte manca. Tutti e 7 i Pezzi di "Uomo Di Pezza" sono un omaggio alla figura della Donna, ogni brano parla delle ansie Femminili scatenate dall'Uomo Di Pezza, appunto, che sempre scatena e poi tramuta in paure (guarda "Una Dolcezza Nuova", "La Porta Chiusa"). Invece "Breve Immagine" è la visione di Donna che ogni uomo vorrebbe, "Figure Di Cartone" parla di una Donna pazza, "Aspettando L'alba" (si John è vero che è Psichedelica, ma con la Psichedelia di "Ad Gloriam", a mio parere a poco a che fare), invece parla di un orgia in spiaggia con ragazzi e una sola Ragazza. Infine "Alienazione" è la ripresa della pazzia della Donna di "Figure Di Cartone"; qui la pazzia è vista piu' da vicino, le atmosfere Musicali lo possono confermare!

Concludendo: non smetterò mai di ripeterlo LE ORME CON EMERSON LAKE & PALMER NON CENTRANO NULLA!!! Per quanto posso amare Le Orme, ma, Tony Pagliuca non è Keith Emerson!!! Dire che Le Orme siano emuli di ELP è come dire che i Beatles non hanno contribuito per nulla allo sviluppo della Musica! E' una cavolata che ci portiamo dietro dagli Anni'70! La Storia è andata che Le Orme andarono al Festival dell'Isola Di Wight, viderò ELP e vollerò fare quel tipo di Musica, ma non quella Musica, quella di ELP! Le Orme per "Collage" si sono ispirati (a loro detta) ai meno moti Quatermass (l'intro d'Organo di "Collage" è identico al 3° Pezzo dell'omonimo dei Quatermass!) e qualcuno dice anche a i Traffic. Ma ELP non centrano proprio niente!

Un saluto a tutti! :-)

Daniele.

Anonimo ha detto...

Ciao Dani. Sapevo che saresti arrivato e grazie della spiegazione super-esaustiva a cui non oso aggiungere nulla.
Due cose sole:
1) Ho citato "Ad Gloriam" non come "paragone" ma come "riferimento" al loro background psichedelico.
2)Io non oso contraddirti vista la tua scienza in merito, ma nel mio piccolo quando ascolto per esempio "Alienazione", qualcosina di EL&P ce lo sento... che so, certi passaggi di Tarkus. (Ti prego non uccidermi sono ancora abbastanza giovane!)
-
Ultima domanda: è opinione comune che le Orme, per un motivo o per l'altro, "non realizzarono mai il loro album perfetto".
E' un'osservazione che ho già sentito fare da tanti analisti.
Tu che ne pensi?

Anonimo ha detto...

Penso che sono l'ultima persona che puo' rispondere a questa domanda, dato che sono molto di parte... per me, John ogni Album de Le Orme è perfetto, un universo a se! Con questo Gruppo proprio non posso fare il "critico"! :-)

Mah... "Alienazione", "Tarkus" mmmm.... mmmm... mmmm... sarà che io ascolto i Pezzi per quelli che sono, e mentre ascolto non faccio accostamenti, ma ascolto e basta (con questo non voglio dire che, tu John faccia così!)! poi se la somiglianza o ispirazione è talmente lampante è ovvio che l'accostamento è impulsivo ed inevitabile. "Alienazione" lo ascoltata una miriade di volte prima e dopo di conoscere ed ascoltare "Tarkus", non ci ho mai trovato delle analogie!

Buon weekend John! :-)

Anonimo ha detto...

"Del resto, se la sono anche andata a cercare. Nei loro lavori hanno sempre voluto "tirare la giacchetta" sia al mercato che all'avanguardia e questo per il movimento, era un atteggiamento inaccettabile."

Un artista deve seguire quelle che sono le sue inclinazioni o quello che gli impone il movimento?
E' inquietante vedere un musicista scrivere una cosa del genere

J.J. JOHN ha detto...

No, dunque: un artista deve essere libero di fare quello che vuole senza condizionamenti: e questo è un dogma.
Che poi le Orme apparissero contraddittorie e il movimento non le accettava posso capirlo, pur essendo d'accordo solo parzialmente.
Se trovi questo inquietante, non leggere mai il "Libro bianco sul Pop in Italia" (Arcana, 1976).

Anonimo ha detto...

Inquietante forse è un termine troppo forte...diciamo che mi spiace. E soprattutto (anche se te lo dico da persona che non ha potuto vivere direttamente quegli anni) trovo davvero sbagliato che in quegli anni ci fossero persone che decidevano chi fosse "degno" di salire su un palco. Il libro bianco sul Pop lo cerco da un po' di tempo e spero di leggermelo al più presto

Anonimo ha detto...

Hai ragione Nicola, ma guarda che a parte gli "autoriduttori" ai concerti, c'erano in giro situazioni veramente più drammatiche, per non dire tragiche.
Semmai fatti due risate col mio resoconto del concerto dei Rockets nel 1978 (è nella rubrica "Vals dei recuerdo").

"Il libro bianco" è rarissimo. Io l'ho ritrovato ad Amsterdam! Auguri e a presto.

Anonimo ha detto...

ciao john.
a me l'uomo di pezza è piaciuto tantissimo sopratutto una dolcezza nuova,breve immagine e l'alienazione:pezzi magici.
tra l'altro questultimo è l'unico pezzo insieme a collage dove ci sento unpo di elp.
saluti francesco

Anonimo ha detto...

a e nel mio elenco ho dimenticato contrappuniti!!
ciao francesco

giody54 ha detto...

Uomo di Pezza ,uno dei miei album preferiti,è la dimostrazione di come sia possibile fare ottima musica e andare in Hit Parade,tra i brani amo molto "Figure di Cartone"

peppe ha detto...

io le orme le ricordo con piacere , ma all'epoca c'era molto di meglio , FOXTROT dei Genesis , PAWN HERTS dei VAN DER GRAAF, in Italia l'incommensurabile BANCO DEL MUTUO SOCCORSO , il miglio gruppo italiano di progressive , tutta un'altra storia......PEPPE

Anonimo ha detto...

In Inghilterra c'era Harold Wilson e in Italia Andreotti.
Davvero tutta un'altra storia.

Anonimo ha detto...

Gli esteti (di qualunque genere)storcono sempre il naso quando un gruppo raggiunge il successo, laciando il sottobosco dell'underground.
io (da ignorante) credo che il successo commerciale di alcuni gruppi abbia aperto la strada per fare conoscere il prorio genere musicale.
quanto ai pezzi commerciali, che dire di I Know what i like? possiamo dire che selling england è un cattivo disco perchè strizza l'occhio alle classifiche con tale pezzo?

J.J. JOHN ha detto...

Personalmente credo che dietro a un successo non ci sia sempre la stessa consapevolezza. A volte arriva quando meno te l'aspetti come per "The musical box" e a volte lo si costruisce pescando tra le tendenze del momento come "L'estate che torna".

Ecco perchè farei un grosso distinguo tra i Genesis e Le Orme.
Una cosa è creare innovando. Un'altra è fare del revisionismo e per giunta con materiale importato.

Ekphrasys ha detto...

"Figure di Cartone" è forse il capolavoro del disco, con quell'assolo di Moog leggendario, la ritmica molto moderna per i tempi ed un testo che...beh...insieme a "sognando" di Don Backy è eccellente!

Unknown ha detto...

L'ho riascoltato per intero pochi giorni fa.
Mah! Quando lo acquistai nell'estate del del '72 appariva qualcosa di veramente accattivante. Certo scopiazzava qua e là (EL&P, Traffic,...)
Oggi a parte le simpatiche "Giochi di Bimba", "Figure di Cartone" e "Aspettando l'ALba" appare assai datato. "Alienazione" è davvero kitch, bruttissima davvero. Sul resto dell'album è meglio sorvolare. Reverberi ha salva l'ascolto dal completo naufragio.
WALTER

Anonimo ha detto...

Le Orme sono un gruppo che non ho mai apprezzato .

Questo disco , insieme al precedente Collage, sono gli unici loro lavori che ritengo meritevoli di qualche considerazione

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

La porta chiusa e Aspettando l'alba sono i brani che preferisco di questo disco .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

e il precedente Collage (correzione riferita al mio commento sopra del 28/12/2021)

Michele D'Alvano

Ivano ha detto...

Disco fantastico, il prog secondo la loro strada personale, niente lotta politica, ma musica e testi intimi. Per questo tanti lo snobbano, incredibilmente, anche al giorno d'oggi.