I Pooh: Parsifal (1973)

pooh parsifal 1973Diventato ormai un quartetto transregionale e quasi senza più traccia dei componenti originali, il gruppo d'oro della musica Italiana è nel 1973 una band di successo con cinque albums all'attivo e una nutrita serie di hits alle spalle.

Non particolarmente amati dai movimenti underground e controculturale per la loro melodicità adolescenziale e la loro presunta collocazione politica di destra, i Pooh vogliono comunque dimostrare di essere al passo coi tempi pubblicando un nuovo Lp molto più omogeneo dei precedenti e soprattutto a forte spessore sinfonico.

Nasce così sotto l’egida del produttore Giancarlo Lucariello un progetto imponente che vedrà il gruppo affiancato da un’orchestra di ben 40 elementi diretta dal maestro Giancarlo Monaldi.
Gli studi di registrazione sono gli storici “Idea Recording” di Via Moretto da Brescia in zona Città Studi a Milano, punta di diamante della CGD e alla cui consolle operano i tecnici Gualtiero Berlinghini e Franco Santamaria.
Una sfarzosità notevole, insomma, che coinvolgerà anche copertina del disco, tratta da una locandina della Scala di Milano e sul cui retro compare il gruppo in abiti di scena originali, noleggiati sempre dal Teatro alla Scala e ritratto nel mese di giugno in una casa diroccata ad Erba in provincia di Como.
Il disco si chiamerà “Parsifal”, verrà pubblicato il 31.8.1973 e annovererà otto brani a matrice melodica (di cui almeno due diventeranno dei grossi successi a 45 giri), nonché di una lunga suite finale di 10 minuti ispirata proprio al celebre dramma sacro di Wagner, sospeso tra eroismo, religiosità e misticismo.

Quest'ultima traccia, solleva un caso a sé nella storia della musica Pop Italiana venendo considerata non solo una delle vette artistiche del gruppo, ma anche dell'intero mainstream nazionale. Per questo, da ora in poi, concentreremo le nostre attenzioni soltanto su questo brano.

Lungi dall'essere considerata rock progressivo e non inscrivibile nemmeno per un attimo nel panorama alternativo dell'epoca, Parsifal era tuttavia una composizione talmente bene articolata che col tempo non mancò di incuriosire anche molti fan del Prog.
In effetti, anche senza averla ascoltata, non si poteva non notarne la sua lunghezza, anomala rispetto al resto delle canzoni dell'album, i testi fiabeschi dal tono leggendario e la sua struttura costituita da due movimenti concatenati, vocale il primo e strumentale il secondo, cosa piuttosto comune a molti lavori prog del periodo (es: “La prima goccia bagna il viso” dei New Trolls)
i pooh giugno 1973Frutto della fusione tra una colonna sonora commissionata a Facchinetti e realizzata poi da Morricone ("Questa specie d'amore") , la title track dell'album "Contrasto" e da un brano inedito ("Un maiale per Ringo"), Parsifal è da considerarsi un vero gioiello di pop sinfonico all’italiana, sviluppato una su solida partitura orchestrale, estremamente ben arrangiato e realizzato con ogni dovizia tecnologica.
Nondimeno, un opera che certificò definitivamente la maturazione artistica dei due compositori, Negrini e Facchinetti.

Non meno incisiva fu specialmente la performance del chitarrista Dodi Battaglia, il cui assolo riprende quello di Mario Goretti in "Contrasto": il brano tratto dall'omonimo album "fantasma" dei Pooh del 1968, dai cui ultimi due minuti venne - come dicevamo - parzialmente tratta l’ossatura della seconda parte della title track.

Pur lontanissima dai gusti del movimento, la mini-suite dei Pooh fu stranamente una delle poche produzioni di una multinazionale (la CBS) a sopravvivere ai conflitti di classe: da un lato tenendosene opportunamente lontana e dall'altro conquistandosi per così dire l'indifferenza dei critici più radicali che, pur snobbandone il valore, non la sottoposero mai a contestazioni, men che meno violente.
Fatto questo, che dimostra come i Pooh e le avanguardie movimentiste viaggiassero su binari divergenti, distanti e nella più totale indifferenza reciproca.

GRAZIE AL SITO WWW. MICHAELA.IT PER LE PREZIOSE INFORMAZIONI

125 commenti :

Anonimo ha detto...

Ho sempre amato i POOH del periodo beat 1966/1969,per cui debbo dire che a lungo avevo snobbato questi lavori dei primi anni 70,ma riascoltandoli oggi mi rendo conto che erano degli ottimi lavori,questo in particolare ma anche "Opera prima" e "Del nostro tempo migliore".
La produzione più recente,nonchè quella odierna,invece la trovo nauseante anche se riconosco loro una indubbia professionalità,non a caso sono (insieme ai Nomadi) il gruppo più longevo d'Italia,ma oggi mi sembrano veramente una istituzione ingessata,nulla di più.

Anonimo ha detto...

Beh...sono contento di trovare qui questo mio antico amore.
Per anni ho preferito il suo successore, "Un po' del nostro tempo migliore", non foss'altro per la magnifica "Il tempo una donna la città", ma oggi lo ritengo nel suo insieme un po' troppo barocco e ridondante.
"Parsifal" è ben più equilibrato e sobrio.
Un gioiello dimenticato ivi incluso: "Lei e Lei".
Se pensate che i Pooh siano sempre stati un'attrazione da Domenica In commettete un errore.
Provare i titoli del '73 al '78 per credere.
Prog o non prog, quantomeno non hanno nulla da invidiare ai coevi 10cc o Supertramp...anzi.
Evitate però "Forse Ancora Poesia", raffazzonato e inconsistente finale del sodalizio con Lucariello.

Anonimo ha detto...

Se è vero che tutti hanno il proprio scheletro nell'armadio, il mio è rappresentato proprio dai Pooh.

Io amo i Pooh e considero Red Canzian il più grande e completo musicista italiano di tutti i tempi.

Naturalmente ho, come penso tutti gli appassionati di questo gruppo, un periodo preferito che comincia nel 1973 con 'Parsifal' e si conclude nel 1982 con il live 'Palasport'.

Durante questi anni i Pooh hanno, naturalmente a mio parere, rappresentato il meglio del meglio in Italia.

'Parsifal' è, ancor prima che un grande album, una splendida suite, in due movimenti, con inarrivabili punte di lirismo corale e degli assolo di chitarra semplicemente sublimi ( a questo proposito invito tutti ad ascoltarne la versione dal vivo registrata sul doppio 'Palasport': semplicemente F.A.V.O.L.O.S.A.!!!).

'Infiniti noi' è un altro piccolo capolavoro, giusto preludio a 'Un tempo, una donna, una città' vera masterpiece del disco successivo, 'Un po' del nostro tempo migliore', album senza dubbio prolisso e ridondante ma caratterizzato da momenti di vera poesia e tecnicismo strumentale per quei tempi degno di grande rilievo.

In quegli anni Canzian ha rappresentato il basso elettrico come nessun altro nel nostro paese. Melodico, misurato e mai fuori luogo, è stato il giusto punto d'incontro tra lo stile di Chris Squire degli Yes e quello, più istintivo e sperimentale di John Wetton.

'Forse ancora poesia' non è, al contrario, particolarmente degno di nota ma da 'Poohlover' al già citato 'Palasport', passando per 'Rotolando respirando' e 'Boomerang' è stato un profilarsi continuo di grande musica e competenza professionale.

Vorrei solo che tornassero a fare dischi come questi.

Anonimo ha detto...

Io lo dico a denti stretti per non farmi sentire dall'amico Freakzoid ma, se dovessi scegliere tra i bassisti italiani di allora, opterei prima per Ares Tavolazzi, Giovanni Tommaso e Patrick Djivas: per tecnica, sicuramente, ed anche per una maggiore apertura nel linguaggio.

Poi, detto tra noi, anch'io ci sono "cascato" con i Pooh innamorandomi perdutamente di "Boomerang".
Ma non ditelo a nessuno.

Anonimo ha detto...

Ciao John...

non fraintendermi, anche io considero Tavolazzi, Tommaso e Djivas dei grandi ma li reputo 'scontati' e troppo specializzati sullo strumento che suonano anche in relazione all'ambito musicale in cui si muovono (fondamentalmente jazzistico).

Canzian, per contro, è un vero polistrumentista (non dimentichiamo che suona anche chitarra, pianoforte, violino e violoncello - che importa se con i tasti o no - senza tralasciare il mandolino); inoltre ha una bella voce e canta molto bene, arrangia e produce.

Non dimentichiamoci che molte delle soluzioni grafiche legate a copertine dei dischi e loghi sono venute da lui.

Poi non sarà tecnico come Richard Bona o Bunny Brunel o non suonerà la chitarra come Steve Lynch o Van Halen ma anche Todd Rundgren non è chitarristicamente paragonabile a Jennifer Batten, tuttavia è un genio assoluto della musica moderna (e non ho menzionato Frank Zappa).

Anonimo ha detto...

Mi fa piacere vedere che qui, al contrario di molti altri siti (non solo telematici),non ci sono preclusioni mentali.
Anche se dai 90 ad oggi i Pooh hanno fatto il possibile per maciullare il loro glorioso passato, restano dei grandi.
Potrebbero avere maggiori riconoscimenti critici se avessero un po' più di rispetto per il loro "tempo migliore" ovvero i 70.
Vero,"Stop" e "Buona Fortuna" contengono ancora delle belle cose.
Pop, si, ma grande pop.

Si diceva di Canzian...bene, non è solo un gran musicista, ma anche una bella persona.
E' stato oggetto di una mia intervistina amatoriale: è stato gentilissimo e disponibilissimo.
Se vi va, potete scaricarla qui:
http://www.cxclub.it/interviste.htm
Ciao

Anonimo ha detto...

"Scontati"? Ma no,perchè mai?
Qui si parla di musicisti che sono stati in grado di elevare l'autoralità di Guccini, Conte o Gaetano allo stesso modo degli standard di Mingus.
Anche loro sai sono polistrumentisti, arrangiatori e produttori acclarati.
Io stesso ho avuto la fortuna di vedere Djivas al lavoro come producer e ti garantisco che era la quintessenza del rigore artistico. Forse anche troppo severo.

Il discorso è che tu ami Canzian per una poliedricità e per un suo ruolo che giustamente ti affascina e che nessuno gli nega. Anzi.
Anche tra geni però, occorre fare le debite distinzioni.

Per esempio: qualche anno dopo arrivò Pastorius e ci mise in riga a tutti.

Anonimo ha detto...

PS - Mario ho letto l'intervista: è davvero simpaticissima.

Anonimo ha detto...

Ciao John, grazie non ci speravo proprio che mi considerasse per l'intervista e invece ce l'ho fatta!

Ascolta, e se tra i dischi oltre a "Parsifal" ci mettessi anche "Un po' del nostro tempo migliore"?

Mi piacerebbe leggere che ne pensi di un disco che probabilmente è più progressive di "Parsifal".
Non solo per l'incredibile "Il tempo, una donna, la città" che di "Parsifal" (il pezzo) ne supera i meriti (anche se meno conosciuta), ma anche per il resto dei brani, più dilati e difficili di quelli del più noto predecessore.

Attendo con fiducia!

Anonimo ha detto...

Ripeto: "Parsifal" non è Progressivo Italiano e non ha nulla a che vedere con le avanguardie Pop di cui si parla in questo sito.
L'ho citato solo perchè molti critici, pensano erroneamente che lo sia.
-
"Il tempo, una donna, la città" arriva due anni dopo Parsifal e credo fosse un ulteriore tentativo dei Pooh di sperimentare nuove contaminazioni per arricchire il prorpio bagaglio tecnico e percettivo.
Anche per merito di quegli esperimenti, la band ha acquisito quella personale originalità che ha fatto dei Pooh il gruppo più rappresentativo della melodia Italiana contemporanea.

Anonimo ha detto...

Ieri sera ho rimesso sul piatto album che non ascoltavo da ennemila anni. Ho lasciato perdere il periodo sinfonico per approdare alla prima produzione "asciutta" senza Lucariello.
In particolare mi hanno stupito "Poohlover" e "Rotolando Respirando".
Il primo contiene un paio di meraviglie a tema epico che voglio qui ricordare: "Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla" e "Uno straniero venuto dal tempo" entrambi in chiusura di side, peccato perchè sono splendidi pezzi e si sentono male.
I pezzi vicini all'etichetta si sentono quasi sempre male.
Mi sa che cercherò il ciddì. Per quanto riguarda "Rotolando Respirando", credo sia un album ingiustamente in ombra (anzi, all'ombra di Boomerang) che merita piena rivalutazione: la title track potrebbe essere un pezzo dei Queen del periodo (ma meno stucchevole e ruffiano), e "Ancora tra un anno" ha una magia strumentale mai più eguagliata, ma tutto il disco è pervaso da buona ispirazione e grandi momenti.
Mi ha un po' deluso invece "Boomerang" che da ragazzo adoravo.
Magnifica "Ci penserò domani", caratterizzata dal perfetto assolo di basso senza tasti e parimenti meritevoli le invenzioni melodiche de "Il ragazzo del cielo"...però a tratti affiorano i Pooh che verranno, quelli degli anni '80, 90 e oltre.
Mi riferisco a cose come "Incredibilmente giù" e "Quaderno di donna" che anticipano un po' la produzione più recente che non ho mai sopportato, insomma il filone "L'altra donna", "La mia donna" quelle menate lì.

MarioCX ha detto...

Giusto per ribadire il "niente è per sempre".
Stefano D'Orazio ha lasciato i Pooh.
Buona fortuna e buon riposo a lui e un "coraggio prima o poi doveva succedere una cosa del genere" agli altri tre.
Con tutto l'affetto e la simpatia che porto da sempre a tutti loro.

Buona vita.

Anonimo ha detto...

W CHARLIE WATTS!!!

Anonimo ha detto...

Secondo me Parsifal è un canzone prog.
Da una parte lo stesso Autore di questo articolo (J. J. John ricorda) precisa come in effetti la canzone sia 8testuale:) In effetti, anche senza averla ascoltata, non si poteva non notarne né la sua lunghezza, anomala rispetto al resto delle canzoni dell'album, i testi fiabeschi dal tono leggendario e nondimeno la sua struttura costituita da due movimenti concatenati (in questo caso vocale il primo e strumentale il secondo), cosa assai comune a molti lavori "progressive" del periodo.
Poi però sembra escluderla dal panorama prog. solo perché ha generato indifferenza da parte dei critici (testualmente): l'indifferenza dei critici più radicali che, pur snobbandone il valore, non la sottoposero mai a contestazioni, men che meno violente.
Fatto questo, che dimostra come i Pooh e i gusti progressivi del movimento, viaggiassero su binari divergenti, distanti e nella più totale indifferenza reciproca.
Come dire: è musicalmente prog. ma i critici non l'hanno voluta considerare tale.
Quidni è prog.

Federico

JJ John ha detto...

Infatti concordo con te Federico: dal lato prettamente tecnico non c'è molta differenza tra Parsifal e Concerto Grosso.
Neppure discuto le intenzioni Prog dei Pooh.
Il discorso è che il Progressive italiano, quello vero, aveva in se un valore aggiunto, ossia il desiderio di trasgressione rispetto a un certo tipo di linguaggio.
In questo senso, con Parsifal, i Pooh "si servirono" del Prog, ma non "furono" Prog, non so se mi sono spiegato.
L'ostilità del movimento non fu quindi gratuita, ma proprio giustificata da questo punto che poi si rivelò vero: i Pooh erano fascisti e lo sono ancora oggi.

Ben disposto a confrontarmi ancora su questo argomento, ti ringrazio del comment. JJ

Anonimo ha detto...

Beh, io sono di destra ed adoro il Prog, quale è il problema? C'è ancora molto pregiudizio ed ingnoranza e sono questi due fattori, segni indelebili delle totale chiusura mentale, che rovinano l'arte. Ed il Prog è arte allo stato puro.
Aggiungo che molti temi, molte "sensazioni", molte ambientazioni tipiche del Prog si ritrovano nella cultura giovanile della destra degli anni '70. Penso alle influenze tolkeniane, al rispetto dell'ambiente e della natura, ai temi cavallereschi come metafora di una società ideale in contrapposizione alla realtà mediocre e borghese di quel tempo.

JJ JOHN ha detto...

Hai perfettamente ragione nel dire che molti riferimenti erano comuni ai due antipodi e aggiungerei che, in fondo, non era neppure molto diverso l'uso che se ne faceva.
Io sono sempre stato dell'avviso (e in questo ero d'accordo con Rauti) che molte "chiusure" fossero imputabili più ad un certo tipo di strumentalizzazione che non a delle reali differenze tra le due opposte controculture.
L'Italia però, è un paese borghese - socialdemocratico e ha paura delle minoranze. La "teoria delle opposte fazioni" non fu certo inventata da nessuna delle due alternative giovanili.

Parlando di quell'epoca è quindi doverosa un'analisi sociopolitica anche della musica perchè, nel bene o nel male, i due ambiti erano imprescindibili.
Io cerco di restituire l'atmofera di allora in modo rigoroso, basandomi su documenti e su testimonianze attendibili, dunque non si prendano come "posizione ideologica" alcuni miei giudizi.

Scusa la lungaggine ma ci tenevo a risponderti in modo completo.
-
Che il Prog poi sia arte non saprei, anche perchè dopo gli anni '60, il concetto di "arte "si è in parte assimilato al commercio ed io ne ho perduto il controllo.
Su questo comunque ho già scritto molto. Se vuoi:
http://classikrock.blogspot.com/2007/06/come-giudicare-un-disco.html
-
Visto comunque che adori il Prog, mi auguro che tu voglia sfogliare ancora questo sito e arricchire i comments con le tue opinioni.
Magari, per favore, firmandoti.
A risentirci. JJ.

MarioCX ha detto...

Ciao John e ciao a tutti.
Aproffitto per augurare a tutti buone feste è un po' che non mi faccio sentire.
No, i Pooh non sono "fascisti" nè nel senso storico del termine, nè in quello corrente.

I Pooh sono dei liberal-cattolici.
Almeno così mi par di capire, da quello che dichiarano e dalle loro espressioni di vita.

Comunque, delle tendenze politiche di un'artista "m'importa sega", purchè non sia un criminale nazista o un bombarolo ovvio.

Anonimo ha detto...

Non penso si possano inquadrare i Pooh all'interno di questa o quella fazione politica. Loro han sempre fatto di tutto per starsene "super partes" e ci sono riusciti meravigliosamente. Forse è per questo che tanta gente "ci sforma": non sei con me? "E allora sei contro di me!"
Ma chi l'ha detto???
I Pooh, specialmente nei loro album degli anni '70, hanno trattato spesso i temi sociali, e sono stai i primi ad "aprire" ai carcerati, ai disagiati, agli omosessuali, alle prostitute, alle femministe...e lo hanno fatto con poesia e cognizione di causa. Vi sembra questo un comportamento fascista? Forse oggi, col senno di poi, potremmo inserirli in un contesto liberale...ma da qui a dar loro dei fascisti...ce ne passa!!!

Anonimo ha detto...

dear italian music addict,
i come from france, and i'm interested in italian rare and obscur music.
i'm looking for the name of an italian rock disco cosmic group.
you can hear it at:
http://cosmicdudes.com/recordShop.php?liSt=48&category=cosmiclibraryprog

10th album (italian goosebump)...
if you know this group, please let me know!
thanks

Anonimo ha detto...

Desidero ricordarvi che state disquisendo su delle singole persone non su una corporazione (che poi sul piano artistico tale possa apparire il gruppo è un altro discorso); però sfogliando la loro biografia mi pare di aver letto che Negrini (di tendenze anarchiche o – forse – pseudo tali, ndr) lasciò il complesso perché non sopportava la disciplina imposta da Giancarlo Lucariello (che forse fascista lo era sul serio, ndr).
Oggi il complesso dei Pooh lo vedo più come una SpA che produce musica piuttosto che una compagine artistica e posto che tale fosse e dovessi accostarla a una fazione politica questa non potrebbe essere che il “partito” cosiddetto Popolo Della Libertà.

Unknown ha detto...

Ho appena ascoltato una decina di volte l'ultimo album "Dove comincia il sole" uscito pochi giorni fa. Finalmente ci siamo liberati delle insopportabili autocelebrazioni che è la cosa dei pooh che odio più di tutte e finalmente abbiamo un disco fresco e vero. Spero che, se ci saranno altri dischi adesso con la nuova formazione, si vada ancora oltre nella strada intrapresa della assoluta qualità strumentale, della vera musica suonata senza troppi ausili tecnologici da "figli di papà", capace veramente di collocare il gruppo ai livelli dei grandi internazionali.

JJ JoHn ha detto...

Che devo dirti caro Francesco: lunga vita ai Pooh.
Io finisco di sorseggiare il mio caffè da Jennifer. Sono fatto così.

Anonimo ha detto...

i pooh del periodo 1973-78, sono autori di ottimi album. Ecco i momenti più alti a mio avviso:
-Parsifal
-Il tempo,una donna,la città
-1966
-Credo
-Uno straniero venuto dal tempo
-Rotolando respirando
-In diretta nel vento
-Dammi solo un minuto

giody54 ha detto...

I Pooh col Prog c'entrano poco anche se piu' volte si sono avvicinati,sarebbe interessante un Cd che mettesse insieme i loro brani +prog..di loro comunque aprezzo di piu' il primo periodo..li ho anche visti dal vivo,c'è poco da dire tecnicamente sono dei mostri

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Mi trovo in perfetta sintonia con Mariocx riguardo a Poolover e Rotolando respirando che considero anche io degli ottimi album. Poi ovviamente è una questione di gusti.

Anonimo ha detto...

Concordo con JJ JOHN che i Pooh erano fascisti fino a "Brennero '66". Dopo la censura però si fecero saggi e divennero comunisti. Perciò hanno ottenuto un enorme successo. Ma vi sembra possibile che ancora oggi la cultura, in tutte le sue diversificazioni, sia da considerare una prerogativa di destra o di sinistra? Ancora con Wagner e Strauss fascisti o Prokofiev e Chačaturjan comunisti? Sono tutti da adorare per quello che ci hanno lasciato.

J.J. JOHN ha detto...

A me non solo sembra possibile, ma più necessario che mai, specie oggi. Nel senso che realmente esistono soggetti politici fortemente schierati, o che ancor peggio stravolgono la storia a loro convenienza.
Quindi ti risponderei che in questo caso il nostro livello d'attenzione dovrebbe essere massimo.

Per quanto riguarda invece quell'irrigidimento ideologico che investì gli anni '70 a partire dalla verticalizzazione dei gruppi extraparlamentari, allora si può parlare di percorso "necessario" ma sicuramente "discutibile" e comunque storicamente circoscritto.

Classic Rock però si occupa di leggere una fase storica riportando le analisi di allora, dunque è logico che, come accadde effettivamente, venga attribuito un ruolo ai suoi protagonisti.

Unknown ha detto...

Ma cosa aspettano a smettere?
Tanto ormai ci dobbiamo sorbire i loro figli?

J.J. JOHN ha detto...

... sperando che i loro figli non facciano nipoti, altimenti tra 40 anni siamo da capo...

Music ha detto...

Mi hai convinto... per uno con la puzza sotto il naso come me in fatto di musica... sempre nel dubbio sulle tonalità melodiche che più mi rappresentano... finalmente la metto dentro. Ciao.

Moludd ha detto...

Ah, non è un post temporaneo questo? E che c'entra con questo sito?

JJ ha detto...

E' forse l'esempio più eclatante di come la corrente progressiva venne sfruttata all'epoca anche da gruppi che col prog non c'entravano nulla.
Tra questi includerei anche i Dik Dik, La Bottega dell'Arte e l'Equipe 84.
La stessa cosa la faranno anni dopo Ruggeri e la Jo Squillo con il Punk.

Ho creduto pertanto che almeno in questa sede fosse necessario operrare un distinguo, visto che in molti s'ingannano ancora oggi nel ritenere progressive opere che non lo furono affatto.

Anonimo ha detto...

Ho sempre pensato che tra i cantautori anche un certo Finardi cavalcò l'onda del momento negli anni 70....s'infilò alla cramps e fece il cantante di protesta....nn so, personalmente l'ho sempre trovato un personaggio "falso".

alex77

JJ ha detto...

Nooo, "falso" proprio no.
Magari certe volte un po' sopra le righe. Forse un po' troppo "orgoglioso" della sua posizione, ma almeno i primi quattro album erano uno più comunicativo dell'altro: davvero un ritratto in musica di una generazione.

Poi si è un po' perso, quello si, ma ciò che ha dovuto dare lo ha dato con una consapevolezza davvero inequivocabile.

L'"Eugenio" qui a Milano è un' istituzione.
Io gli dedicherei una via, anzi, un pezzo del Parco Sempione che lui ama tanto da adibire a parco giochi per bambini.
Un bellissimo e ricco parco giochi gratuito per tutti.
E lo chiamerei così: "Area Eugenio Finardi".
Altro che le strade dedicate a Craxi, Don Giussani o ai martitri di Nassirya... ma fatemi il sacrosanto piacere...

Anonimo ha detto...

Il problema JJ è che se a finardi gli dedichiamo una via.....a battiato gli dovremmo dedicare un corso.....e a stratos magari un'autostrada.

Per carità quella su Finardi è solo una mia idea....diciamo che ho sempre trovato più veri e spontanei altri personaggi dello stesso periodo, come Cattaneo, lo stesso Currà o altri cantautori.

alex77

JJ ha detto...

Nessun problema.
Risolvo tutto io che mi sono laureato in urbanistica.

Dunque:
A Finardi:
parco giochi per bambini nel Parco Sempione, ex area teatro Burri.
Nome: "Area giochi Eugenio Finardi"

A Battiato:
Direi lo slargo che immette in Via Torino. "Largo Francesco Battiato" e non se ne parla più.

A Demetrio: l'Arena di Milano.
"Arena Demtrio Stratos"
Ma ci pensi?

Come dici tu, altri cantautori furono più vulcanici di Finardi come Ivan Cattaneo che è un fottuto genio. Ma lui era gay e si faceva un po' solo quei cazzi li'... non so se mi spiego.

Finardi però ebbe davvero una capacità di lettura del movimento e dei suoi cambiamenti che coinvolse e ci fece pensare.
Una "Carta d'identità" del cambiamento.

Certo, ci azzeccò talmente tanto con le sue canzoni che molti gli diedero del "venduto". Ma non fu così.
"Venduti" erano i Kaos Rock, Jo Squillo, Enrico Ruggeri: ovvero quelli che "si servivano" del movimeto.
Non quelli che lo "servivano" come appunto l'Eugenio.
Per me questa distinzione è stata sempre molto importante.

Anonimo ha detto...

Ebbè si su Squillo, Ruggeri e Co. la penso come te, e basta vedere come questi personaggi si sono trasformati nel giro di pochi anni, pur di rimanere "sulla cresta dell'onda".

Su Finardi, nn so perkè, ma nn ho mai nutrito una simpatia a pelle verso questo personaggio. Mi rincuora sapere da te che però alla fine era un personaggio vero, perchè ha lavorato per la cramps e ha collaborato con Tofani....e per me Sassi e Tofani sono due assoluti geni senza la quale oggi nn si starebbe a parlare degli Area come gruppo all'avanguardia (e parlo di avanguardia vera, a livello internazionale), ma probabilmente si parlerebbe oggi di un anomino gruppo di progressive barocco italiano, bravissimo tecnicamente ma debitore dei gruppi inglesi del periodo.

Riascolterò i dischi di Finardi del periodo d'oro....chissà che nn cambi idea, d'altra parte io in quegli anni ero piccolo e quindi (purtroppo) nn sono riuscito a viverli dal vero....sicuramente su Finardi ne sai più tu, che invece quegl'anni (irripetibili) li hai vissuti in prima persona.

alex77

Anonimo ha detto...

Se la mini suite Parsifal l'avessero fatta i New Trolls oppure gli RDM, allora si sarebbe parlato da sempre di brano prog, più o meno riuscito a seconda dei punti di vista.
Invece la mini suite è stata scritta e suonata dai Pooh...
Embè? I Pooh nel 1973 hanno fatto un pezzo prog: che problema c'è?
Anche i Giganti hanno fatto UN disco prog, anche Equipe 84, Dik Dik.
I rokkettari pop-soft Uriah Heep nel 1972 hanno presentato in Magician's Birthday l'omonima mini suite di oltre 10 minuti, decisamente prog.
Voglio dire: giudichiamo prima la musica, poi gli autori o gli interpreti (ovvio che i Pooh non facevano parte del Movimento).
Ezio
p.s. - nell'lp Parsifal ascoltate anche il primo pezzo "L'anno il posto l'ora": a mio avviso interessante per testo e musica (ed arrangiamenti: bello il finale con effetto leslie a tutta l'orchestra).

J.J. JOHN ha detto...

Con i "se" ed i"ma" però non si fa la storia. RDM e New Trolls hanno fatto le loro suite, i loro concepts. Non si sarebbero mai azzardati a citare Wagner e comunque il loro "potenziale Parsifal" sarebbe stato di ben altra stamina considerate le loro caratteristiche.

"Parsifal", ripeto non è un brano prog: vorrebbe esserlo, ma è giusto un buon pop sinfonico perchè i Pooh non erano prog e non lo sono mai stati.

Vogliamo poi accostare gli Uriah Heep ai Pooh? Un background come "Gispy" e "Salisbury" a "Brennero '66" e "Piccola Katy"? Io non ci penso nemmeno. E sto parlando solo di musica.

Giudicare gli autori non è un vezzo mio. Era normale per l'epoca e io cerco solo di essere storicamente verosimile.

Poi non metto in dubbio che certi brani di quel disco erano gradevoli. "L'anno, il posto.." lo canticchiavo giusto l'altroieri con la mia ragazza e l'ho sempre trovato carino.
Però caro Ezio, ti assicuro che quando comprai il disco (CBS prima stampa) nel 78 non fui così benevolo. Anzi, lo regalai quasi subito al mio compagno di banco che ce l'ha ancora oggi.

Anonimo ha detto...

1973 riccardo fogli lascio il gruppo e fece cosi ando via ma la sua uscita fu dolorosa lalbum parsifal con il nuovo arrivato sara l.inizio di una carriera ma il bravo riccardo non era uguale e red di certo non fece rimpiangere il fogli il disco non e granche ma infiniti noi e altri saranno i pezzi cardine del album nel

Anonimo ha detto...

Chi ascolta musica senza preconcetti e ha un minimo di conoscenze tecniche non può negare che i Pooh siano ottimi musicisti (soprattutto Battaglia) che sanno anche cantare. Detto ciò, il loro periodo migliore dal punto di vista compositivo va sicuramente dal 1971 (Opera prima) al 1975 (Un po' del nostro tempo migliore). Che sia prog o no poco conta: si tratta di musica (e parole) di alto livello. Poi, sino al 1982 e a Palasport buona musica pop, meno complicata e lavorata del loro periodo "sinfonico" ma ancora gradevole. Dal 1983 in poi (insieme al paroliere Negrini) hanno fatto di tutto per rovinare il loro prestigio musicale e continuare a vendere vagonate di dischi: ancora qualche gioiellino pop qua e là, ma per la gran parte roba del tutto trascurabile (e ve lo dice uno che ha continuato ad ascoltare la loro musica, sperando sempre in un colpo di coda che non è mai arrivato). Credo che loro siano da tempo assolutamente consapevoli del proprio declino, ma, tant'è, continuano imperterriti a seppellire "Il tempo, una donna e la città" con musiche da supermercato. Avessero smesso trent'anni fa, sarebbero dei grandissimi. Invece sono delle normali, longeve (e un po' logore) popstar.

aliante ha detto...

Parole sante caro anonimo.

Rispetto ai Pooh la penso esattamente come te.

"Il tempo,una donna,la città" è veramente un bel gioiellino.

U G O ha detto...

CIAO SONO UGO E VOLEVO DIRE CHE SE SOLO I POOH AVESSERO CONTINUATO AD INSERIRE ALMENO DUE BRANI STRUMENTALI AD OGNI LORO ALBUM GLI AVREMMO PERDONATO TANT PEZZI CARINI MA BANALI E TALVOLTA IRRITANTI(CHI FERMERà LA MUSICA...).INDUBBIAMENTE (PARSIFAL/UN PO DEL NS...E POOHLOVER)SON TRE GRANDI LP E I PRIMI DUE SI POSSONO TRANQUILLAMENTE ACCOSTARE AI DISCHI PROG DEI 70'S!

J.J. JOHN ha detto...

Prog no, ma un ottimo pop sinfonico sicuramente si.

ugo ha detto...

OK JJ AVRANNO PURE CAVALCATO L'ONDA DEL PROG E SARANNO POP SINFONICO COME DICI TU MA VISTO CHE PURE AUGUSTO CROCE CITA "PARSIFAL e UN PO DEL NS.TEMPO MIGLIORE" GLI UNICI DUE DISCHI MERITEVOLI DI ATTENZIONE PERCHè NON PARTORISCI PURE UNA SCHEDA X UN PO DEL NS....? GRAZIE SPERO MI ACCONTENTERAI PRESTO MAGARI TRA UNA PIZZA E L'ALTRA...IL SOLITO UGO

J.J. JOHN ha detto...

Conosco Augusto da tempo.
Lui è raffinato intenditore e grande storico di Prog Italiano, nonchè ottimo chitarrista nel gruppo anni '80 "Aidons la Norvege".

Con lui condivido il fatto che "Un po' del nostro tempo" sia stata una delle cose migliori dei Pooh e a mio avviso, anche meglio di Parsifal.

Classic Rock però ha un'impostazione più "militante" di Italian Prog e io, al di là della qualità artistica dei Pooh, mi trovo davvero in imbarazzo a parlarne.
Per cui, forse, credo sia meglio lasciare le cose come stanno e affidare "tempi, donne e città" a chi li apprezza molto più di me.

ugo ha detto...

ok x i matia bazar ma per un pò del ns tempo....ti imploro crea una scheda perchè adoro leggere le tue schede e questa mi manca tantissimo diciamo a tempo perso...ammesso che tu ne abbia!son certo che la farai perfetta com'è nel tuo stile!ciao ugop.s.ti prometto che non ti farò altre richieste j j

J.J. JOHN ha detto...

A dire il vero non volevo beccarmi altri improperi sui Pooh, ma visto che me lo chiedi...

aliante ha detto...

Grazie Ugo, sei riuscito a convincere John!

Sarebbe proprio un bel regalo una scheda di JJ su "Un po' del nostro tempo migliore".

Freghiamocene degli improperi e dei pregiudizi!

Per me "Il tempo,una donna,la città" è un capolavoro.

Grazie ancora a Ugo e a John.

ugo ha detto...

ma sai da appassionato del prog e dei vecchi pooh quelli intelligenti(almeno fino al 77)se posso contribuire con qualche notizia lo faccio volentieri perchè questo blog e tutto ciò in esso contenuto è una specie di scrigno prezioso(i pink floyd lo chiamavano-a saucerful of secrets-)dove invece qui i segreti devono essere portati a conoscenza di coloro che ne possano usufruire.GRAZIE ALIANTE se vuoi puoi anche scrivermi sul mio ind.PET che è il seguente:JJUGO@LIBERO.IT(IL JJ è SOLO UNA COINCIDENZA MA GUARDA UN Pò!)CIAO ALIANTE IL SOLITO UGO.....immagina se i pooh pubblicassero un cd con tutte le extra tracks o bonus tracks incise e mai pubblicate dal 71/77 ne sentiremmo delle belle non credi?

aliante ha detto...

Ci sono in circolazione dei CD rimasterizzati dei Pooh (Pooh Legend).
Per adesso ne sono usciti solo 6 se non sbaglio, però tra questi ancora nessun disco del periodo 1971/77.

Ho letto da qualche parte che usciranno prossimamente.

Incrociamo le dita!

UGO ha detto...

SI E COMUNQUE IO CONSIDERO PROG PURE I DUE 45 GIRI DEL 74 QUELLI CHE FANNO DA PONTE TRA PARSIFAL E UN PO DEL NS...COME PURE FORSE ANCORA POESIA BENCHE SIA MOLTO INFERIORE AD UN PO MENTRE POOHLOVER E ROTOLANDO RES.SONO DEGLI OTTIMI DISCHI DI POP ROCK CON QUALCHE ACCENNO PROG(I DUE BRANI EPICI DI POOHLOVER)POI DA BOOMERANG IN POI E COL NUOVO LOGO è COME SE QUALCOSA SI SIA ROTTO E LA LORO MODERNITà APPREZZABILE PERLOMENO FINO A BUONA FORTUNA HA FINITO PER SCADERE NEL TRITTICO DEI VIAGGI DOVE IL PUNTO + BASSO è RAPPRESENTATO(ALMENO PER ME OVVIO)DA ASIA NON ASIA IL PEGGIOR O QUANTOMENO + BRUTTO DISCO DEI POOH SEI D'ACCORDO?E POI PERCHè NON HANNO CONTINUATO AD INSERIRE BRANI STRUMENTALI?IL DIBATTITO RESTA APERTO UGO

aliante ha detto...

Si Ugo, condivido in pieno.

A proposito di strumentali, il brano "Quinta stagione", quello contenuto in Forse ancora poesia del 1975, non ti sembra che anticipa qualcosa delle Orme 79/80? (intendo quelle del periodo "classico" di Florian/Piccola rapsodia dell'ape).

UGO ha detto...

SI ALIANTE BENCHè 5^STAGIONE HA UNA SUA VENA SINFONICA MENTRE I DUE LP DELLE ORME SON PERLOPIU CONSIDERATI MUSICA CAMERISTICA.IL BRANO FORSE ANCORA POESIA MI COMMUOVE FACCIO FATICA AD ASCOLTARLO MI FA PIANGERE!DELLE ORME (AMMESSO TU NON LI CONOSCA)TI CONSIGLIO DI ASCOLTARE IL 45 GIRI DEL 73 "CONCERTO N.3/BLUE RONDò A LA TURK"ORMAI INTROVABILE(SCARICALO DA YOUTUBE)DOVE I VENEZIANI DIMOSTRANO CIò DI CUI ERANO CAPACI E I DUE PEZZI SONO DEL 69 MA PUBBLICATI SOLO NEL 73 X VOLONTà DELLA CASA DISCOGRAFICA(LA CAR-JUKE-BOX)CHE RITENEVA NEL 69 TROPPO ARDITI I BRANI!!!LUNGA VITA AI POOH E ALLE ORME LE MIE DUE PASSIONI DELL'ADOLESCENZA IL RESTO è ARRIVATO DOPO SUBITO DOPO MA TI CONFESSO CHE ADORO PURE I JUMBO E DNA è IL DISCO CHE AMO PIU DI TUTTI NEL CAMPO DEL PROG NOSTRANO CIAO UGO

UGO ha detto...

A PROPOSITO MA TU ALIANTE NON SEI ALTRO CHE IL RETRO DEL 45 GIRI DEL 74 FRUTTO ACERBO?AAAHHH SCHERZO DAI E COMUNQUE SE VUOI PUOI SCRIVERMI AL MIO INDIRIZZO MI FA SEMPRE PIACERE SCAMBIARE OPINIONI NEL CAMPO MUSICALE!NON SO TU MA JOHN OLTRE AD ESSERE IL GURU INCONTRASTATO DEL PROG ITALICO HA LA RARISSIMA CAPACITà DI FARTI RIVIVERE LE NOTE DEL DISCO SEMPLICEMNETE LEGGENDO LE SUE SCHEDE!SIAMO DEI VISIONARI?NON CREDO SOLO DEI SANI E UN PO FOLLI APPASSIONATI!A PROPOSITO MA QUANDO CAVOLO DECIDERANNO DI SCENDERE L'IVA DEI DISCHI AL 4% COME PER I LIBRI VISTO CHE IL DISCO è UN PRODOTTO DI CULTURA?DEBBO AMMETTERLO DA BUON ARIETE SON UN PROVOCATORE INCENDIAQRIO MA IO PER POTER COMPLETARE LE DISCOGRAFIE MICDA POSSO VENDERMI LA CASA?CIAO ALIANTE UN SALUTO UGO

ugo ha detto...

ciao john ricordati della promessa che mi hai fatto vale a dire la scheda su"un pò del....."ciao ugo

J.J. JOHN ha detto...

Ok, vada per la scheda sul "tempo migliore", ma vi prego di portare molta pazienza perchè da queste parti i tempi non sono affatto "migliori", anzi. Come già sapete questioni di sopravvivenza personale hanno rallentato molto il mio lavoro su Classic Rock e per fare una scheda ci vogliono tempo e concentrazione: istanze preziose che in questo periodo faccio molta fatica a trovare o che comunque devo dirottare verso indotti più concreti.
So che mi capirete.

aliante ha detto...

Tranquillo John, prenditi tutto il "tempo" che vuoi, ci mancherebbe.

Purtroppo hai ragione, i tempi non sono affatto "migliori" e non tira una bella aria.



ugo ha detto...

per carità JOHN anche io ho problemi seri ultimamente(altrimenti non avrei la possibilità di godermi il tuo blog)hai tutto il mio affetto e la mia comprensione.e poi tu sei del segno della mia(defunta)mamma anch'ella della VERGINE persone intelligenti pratiche ed analitiche come pochi!diciamo cosi....nel tempo peggiore partorirai il tempo migliore ciao john ugo

UGO ha detto...

piuttosto vorrei aprire un dibattito(annoso ma quantomai attuale)sull'elevato costo dei dischi senza parlare delle speculazioni che si hanno al livello di collezionismo!il prezioso john è l'unico a saperci dire(condizioni a parte del vinile)quanto possa valere una prima stampa di un disco prog dei 70!e poi questi cd(che io odio)che non valgono quasi nulla al livello di materia prima che vengono venduti a peso d'oro.insomma(una volta per tutte)vogliamo ribellarci e fare una petizione affinchè il prezzo dei dischi scenda(perlomeno le ristampe)e che l'IVA SUGLI STESSI venga parificata a quella dei libri?ossia al 4%?io ho lanciato la pietra nello stagno ora sta a voi raccoglierla statemi bene U G O

Anonimo ha detto...

Che bello Parsifal, e che spettacolo quell'assolo! Una roba che sento da quando ero ragazzino e che mi fa venire i brividi. Una voce di chitarra con un'anima. Per me Battaglia sta nell'Olimpo dei chitarristi capaci di arrivarti nelle corde più profonde con le loro alchimie, con Blackmore, Van Halen, Malmsteen, Randy Rhoads e pochi altri .

In altri termini, tra l'assolo di Parsifal e quelli di Highway Star o Mr. Crowley NON POSSO SCEGLIERE. Immenso. Ho passato giorni a tentare di ricrearne la magia.

ugo ha detto...

secondo voi (escludendo le due suite PARSIFAL/IL TEMPO UNA DONNA LA CITTA) qual'è il pezzo dei POOH più progressivo fra tutti? adesso non ve lo dico ve lo dirò dopo aver sentito il vs.parere ugo!

aliante ha detto...

Un solo pezzo è difficile Ugo, sei crudele!

Forse "Uno straniero venuto dal tempo", però anche "Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla" o "Il ragazzo del cielo" hanno delle belle strutture Prog.

Anche se fuori tempo massimo (siamo nel 1980) concedimi di citare "Inca", grandissimo pezzo con un Mellotron stupendo.

Su You Tube c'è un bellissimo filmato a colori di "Inca" Rai TV 1980 con i Pooh quelli veri e tosti, con bassi a doppio manico, cambi di strumenti etc..che nostalgia.

Quello era l'anno in cui sballavo per gli Yes di "Does It Really Happen",con relativo video usato come sigla di Discoring. I Pooh in quel periodo avevano un look simile e guardacaso l'anno succesivo sempre per Discoring usarono come sigla finale il video di "Buona fortuna".

ugo ha detto...

be convengo con te aliante pure stavolta circa i due pezzi di POOHLOVER ma io scelgo 1966 poichè tra l'assolo di dody e quello di clavicembalo di roby lo trovo un pezzo davvero articolato.riguardo il pezzo degli YES be pensa tu ho ancora il 45 giri mentre l'album da cui era tratto"drama" non mi ha mai fatto impazzire ome il singolo però pure the logical song dei supertramp dell'anno prima o lo stesso my sharona e perche no i was made for lovin you dei kiss son stati un po la base sulla quale poi ho costruito tutta la mia passione mentre sul mio piatto di allora(avrù cambiato almeno 4/5 giradischi)giravano spesso questi tre vinili ossia:
-MADE IN JAPAN D.P.
-THE SONG REMAINS THE SAME L.Z.
-SALISBURY U.H. di cui adoro ricordare questi due pezzi:1)BIRD OF PREY E THE PARK eterea e sognante canzone del gruppo! mi fermo qui senno john ci radia dal sito ugo

aliante ha detto...

E' vero Ugo, John ci radia.
Aggiungo solo di seguito Dire Straits-Rush-Police.

J ha detto...

"Radiati" no,
"Radiosi" si.

Diciamo che non sono in sintonia proprio con tutto (men che meno con i Knack... mamma mia che schifo), ma come diceva il poeta:
"La vita è l'arte dell'incontro".
E io ho creato Classic Rock proprio per questo.

PS: atualmente il mio brano preferito dei POH è Rotolando. Poi.. Brennero 66, ma quello proprio non me lo tocca nessuno.

aliante ha detto...

Grazie John, comunque il vero "radioso" sei tu, il nostro faro guida che rende più lucenti le vite di noi frequentatori di John Classic Rock.

ugo ha detto...

allora si poi sui dire straits all'epoca uscì un ritornello che faeva così ..e perchè DIRE STRAITS è DIRE ROCK! ad ogni modo quella TUNNEL OF LOVE LO CONSUMATA poi dei POLICE ho sempre adorato i primi due mentre il terzo già mi puzzava parecchio per qunato riguarda i RUSH non basterebbe un blog per descriverli ma il disco del 80 "permanent waves" ancora oggi mi fa impazzire e il lato a in sequenza con:
THE SPIRIT OF RADIO
-FREEWILL
-JACOB'S LADDER sono sempre da brivido senza dimenticare che all'epoca compravo la rivista AUDIO REVIEW sulla quale testavano dei vinili per provare gli impianti e questo disco dei RUSH fu consdiderato un COMPACT-DISC ANTE LITTERAM (il cd sarebbe poi esploso solo nel 83)per l'eccellente qualità di incisione poi non ne parliamo del contenuto direi quasi.....orgasmico....mi si passi il termine!a proposito JOHN ma tu sui RUSH perchè non spendi qualche parolina? attendo impaziente yours ugo

JJ ha detto...

I Rush? Fenomeni! Ricordo che, da piccolissimo, un amico mi fece sentire "2112" e rimasi a bocca aperta per due giorni, tanto che mia madre (molto preoccupata) dovette nutrirmi con l'imbuto.
Poi ricordo i due "Cygnus ex one" e la labirintica "Villa Strangiato". Il resto è storia d'oggi: "Spirit of the radio", "Tom Sawyer", "Red Barchetta" ecc.
E' uno di quei gruppi che a me danno il cosiddetto "effetto Yes": posso ascoltarli milioni di volte che non mi annoiano mai. Anzi: mi sorprendono sempre. Un po' come i Weather Report e i miei adorati Tyrannosaurus Rex: infinitamente meno tecnici ma straordinariamente geniali :-)

Sui Dire Straits, magari un giorno vi racconterò di quando andai a vederli al Vigorelli di Milano la prima volta che vennero in Italia.
Fu un concerto memorabile che ebbi il privilegio di ammirare dalla terza fila davanti al palco. Fu un po' una mazzata perché, per prendere quella posizione, entrammo alle due del pomeriggio e aspettammo sette ore sotto il sole. Ma ne valse la pena. Fosse stato anche solo per "Romeo and Juliet".
Alla prox. JJ

Anonimo ha detto...

LA VILLA STRANGIATO X ME è IL PICCO MASSIMO DEL GRUPPO E IN EFFETTI PIU DI UN CRITICO HA DETTO AS UO TEMPO CHE I RUSH SONO IL GIUSTO CONNUBIO TRA LED ZEPPELIN E GLI YES E L'ALBUM "CARESS OF STEEL" DEL 75 NE è UN AMPIA DIMOSTRAZIONE.POI LA LORO KILOMETRICA DISCOGRAFIA(QUALCUNO DEGLI ULTIMI MANCO LO CONOPSCO)LO DIMOSTRA MA IL PERIODO 75/81 RESTA MAGNILOQUENTE UGO!

ugo ha detto...

ah dimenticavo fra i brani che all'epoca consumavo su 45 giri c'era quello dei TOTO "HOLD THE LINE" che ancora oggi trovo sia uno dei pezzi meglio riusciti di tutto il rock asciutto essenziale con un assolo da brividi di quel STEVE LUKATHER troppo spesso dimenticato dai più ma molto bravo per davvero!mentre il loro miglior album x me resta ISOLATION dove ci cantava un certo FERGIE FREDERIKSEN che adesso se non sbaglio ha presieduto in un gruppo del ns.prog mi sembra i new trolls ciao ugo.
circa MY SHARONA be si sarà pure un rockaccio strampalato ma lo adoro x via di quell'assolo centrale davvero energetico e poi JOHN prova a leggere la lista dei 10 brani LIBERATORI del rock e vi ci trovi proprio quello aahhhhhh!

aliante ha detto...

Da domani in radio una nuova versione di "Pensiero" per i 50 anni della band con il ritorno di Riccardo Fogli e Stefano D'Orazio, e poi 2 concerti evento "Reunion - L'ultima notte insieme" riadattati per 5 voci della durata di 3 ore l'uno:

10 Giugno 2016 - Stadio San Siro - Milano
15 Giugno 2016 - Stadio Olimpico - Roma

E poi...purtroppo ci sarà il ritiro definitivo dalle scene.

Ugo, hai preparato il fazzoletto?

UGO ha detto...

no aliante(quale sarà il tuo vero nome?!) per adesso i fazzoletti non li preparo perchè stanno in ammollo con acqua e detersivo ooops è solo una bugia dato che utilizzo solo quelli di carta!
intanto mancano ancora dei mesi per i 50 anni e poi mi verrà da piangere spero solo se faranno un gran disco in caso contrario dovremmo solo dire.....meglio così.....ooh era ora! dal disco elettronico di ADRIANO(LUCIO)PAPPALARDO!

aliante ha detto...

Il mio vero nome sarà l'enigma da risolvere nelle prossime ferie di John, ah ah!

UGO ha detto...

...E DEL RESTO DA BUONA BILANCIA AMI IL SUSPENCE E L'ETERNA INDECISIONE...GIUSTO? IO INVECE VORREI RIDEFINIRMI NON + COME SOLO UGO MA COME UFO UGO NON TROVI SIA SIMPATICO COME APPELLATIVO? VA BENE PURE UGO UFO

anonimo ha detto...

3 ore l'uno? Che palle...

claudio65 ha detto...

Questa notizia dell'addio dei Pooh sinceramente non mi trova impreparato e ritengo sia la scelta giusta. Anche perché continuare senza la loro anima, cioè Valerio, non aveva più molto senso. Ma, leggere la notizia nero su bianco fa sempre un certo effetto per chi, come me, ha ascoltato ed amato la loro musica sin dalla più tenera età. I Pooh mi hanno accompagnato in tutte le stagioni della mia vita. La prima volta che li ho ascoltati avevo sette anni e le note di "Noi due nel mondo e nell'anima" e di "Cosa si può dire di te" uscivano da un registratore a cassette della "Magnetofoni Castelli" (sto parlando di tempi preistorici, lo so). Per me, è come se fossero sempre esistiti, anche prima che potessi rendermene conto. Da bambino, ammiravo Roby dietro la sua torre di tastiere ed io, con un piccolo organo elettronico della "Giaccaglia" a due ottave, quattro registri ed otto bassi sognavo di suonare come lui. Mi mancheranno, come cari amici, sempre pronti a darti una buona idea ed un buon consiglio. Così, però, va la vita. Tutto ha un inizio e tutto ha una fine. Le loro canzoni più belle (e l'elenco è enorme), però non finiranno. E ci sarà sempre qualche ragazzo che canterà con loro.

aliante ha detto...

Grazie Claudio, bellissima testimonianza di affetto per i Pooh.

aliante ha detto...

Ciao John, ho conosciuto un gentilissimo DJ inglese.

Si chiama Shaun Geraghty e lavora in una radio
dello Staffordshire.

Ha conosciuto "Parsifal" grazie a me ed è impazzito
per questo pezzo.

Mi ha confessato di amare il prog Italiano, soprattutto
Banco e PFM.

Il giorno 13 Dicembre ha detto che la passerà in radio
insieme ai Teoremi(Tutte le cose).

Il programma si chiama The Prog Mill.

Il link è windmillradio.com

...UGO sei svenuto?

ugo ha detto...

no affatto ciao ALIANTE per così poco svenirò solo se mi dirai che hai trovato il primo singolo della BOTTEGA allora si!

aliante ha detto...

Ciao UGO, il giorno che troverò il singolo della Bottega te lo regalerò, promesso!

ugo ha detto...

...ciao aliante ed io ti darò quello delle ORME "IL PROFUMO DELLE VIOLE" perchè ne possiedo due copie ugo!

claudio65 ha detto...

Non mi stupisce che il DJ inglese sia stato così fortemente colpito dalla suite di "Parsifal", perché, secondo me e secondo parecchi altri, è il più grande brano di rock italiano anni '70, prog o non prog che sia. E poco importa che a comporlo ed eseguirlo sia stata una band non organica al movimento "progressivo". La qualità di un suono e di un'ispirazione superiore in quel brano si sentono tutte. Secondo la mia modesta opinione, le stese belle ispirazioni si sentono anche in "L'anno il posto e l'ora". Il resto del disco, chiaramente non è prog, ma quei due brani sono veramente bellissimi anche in chiave progressiva.
L'unica cosa che - personalmente - ho sempre rimproverato ai Pooh è di aver solo sfiorato il "prog", perché se lo avessero maggiormente frequentato, avrebbero regalato autentici capolavori. Ma, all'epoca, Lucariello la pensava altrimenti. E dopo Lucariello, il "prog" era già finito in cantina.

ugo ha detto...

be CLAUDIO da "OPERA PRIMA" a "ROTOLANDO RESPIRANDO" son stati davvero bravi prima POP sinfonico poi PROG SINFONICO e poi POP/ROCK.
GIà col nuovo logo qualcosa cominciava a scricchiolare ma da BOOMERANG a BUONA FORTUNA siamo anncora a livelli più che buoni direi quasi ottimi.il resto direi è ...di difficile valutazione o perlomeno discutibile o addirittura imbarazzante vedi dischi come ASIA NON ASIA.
in conclusione negli anni 70 erano tutti molto bravi POOH compresi e PARSIFAL/IL TEMPO UNA DONNA LA CITTA che sia POP SINFONICO SEMI-PROG come qualcuno li definisce poco importa erano però di uno spessore notevole.
adoro ricordare pure 1966/OCEANO a mio avviso due gemme lucenti del loro song-book ugo

aliante ha detto...

Ciao Claudio,

Shaun (il DJ inglese) ha detto che sarà trasmessa
Domenica 13 dalle ore 23 nel suo programma "The Prog Mill"
insieme a "Tutte le cose" dei Teoremi, cover dei Jethro Tull.

Se interessa a qualcuno questo è il link:

windmillradio.com

claudio65 ha detto...

Caro Ugo, concordo con il tuo giudizio, sempre centrato da vero "poohologo". I "veri Pooh" sono stati quelli che vanno da "Opera Prima" (anche se io non sottovaluto "Memorie", album acerbo, forse un po' pretenzioso, ma molto coraggioso nella sua impostazione "concept") a "Viva", l'ultimo grande album dei quattro. Sul resto, si può dare la sufficienza a "Stop" ed a qualcosina di "Buona Fortuna", ma solo di stima. Il resto, poteva essere tranquillamente evitato, visto che non ha aggiunto nulla (ed anzi, ha tolto) al loro profilo artistico, comunque grande.
Per me, il vertice assoluto della loro creatività lo hanno toccato con la suite di Parsifal e con "Un po' del nostro tempo migliore", un disco assai poco "alla Pooh", complicato, raffinato, ridondante, tronfio in qualche parte, ma tremendamente affascinante nella sua mistura di rock, pop e decadente barocchismo. "1966" è la perla di quel disco, brano che adoro. E' vero che nel 1976 il pop sinfonico era oramai alla frutta, ma in quel magico quadriennio 1971-75, i Pooh ci hanno regalato gioielli preziosi, che tuttora splendono di luce viva.

ugo ha detto...

be si claudio su BOOMERANG /VIVA concordo pienamente e poi sono i preferiti del ns.JOHN.praticamente dal 71/79 poi col nuovo decennio si son andati più che a spegnersi direi a banalizzarsi tutto qui!
per il loro addio avrei voluto un disco almeno concettualmente progressivo ma,a quanto pare,sarà solo un best of e per giunta con la selezione scelta dai loro fans........di peggio non potevano fare.
ma perchè secondo voi nel cassetto non hanno materiale sufficiente per pubblicare un nuovo ed ultimo disco!
e non mi dite che poi non avrebbero potuto suonarlo visto che si sciolgono.sarebbe comunque rimasto nella loro discografia.ma debbo pur ammettere che se devono congedarsi da noi con del materiale tipo ASIIA NON ASIA allora è meglio chiudere con una banale raccolta.mentre io speravo che pubblicassero un disco di soli brani strumentali! ciao ugo

claudio65 ha detto...

Io, personalmente, propongo la seguente raccolta per i cinquant'anni, anche se so già che quella pubblicata non sarà di sicuro questa:

1) Per quelli come noi 2) Piccola Katy 3) In silenzio 4) Zero un minuto e ... 5) Tanta voglia di lei 6) Pensiero 7) Un caffè da Jennifer 8) Terra desolata 9) Il primo e l'ultimo uomo 10) Noi due nel mondo e nell'anima 11) Nascerò con te 12) Alessandra 13) L'anno, il posto e l'ora 14) Parsifal (prima e seconda parte) 15) Se sai, se puoi, se vuoi, 16) Oceano 17) Eleonora, mia madre 18) 1966 19) Il tempo, la donna e la città 20) Gitano 21) Uno straniero venuto dal tempo 22) Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla 23) Risveglio 24) La Gabbia 25) Rotolando Respirando 26) Dammi solo un minuto 27) La leggenda di Manutoa, 28) Ci penserò domani 29) Lindberg, 30) Io sono vivo, 31) L'ultima notte di caccia, 32) Viva.

E poi, direi, basta. Ugo, Aliante, che ne dite? Manca qualcosa?

aliante ha detto...

Ciao Claudio, scaletta impeccabile.
Bellissima la chiusura con "L'ultima notte di caccia/Viva".
Purtroppo hai ragione, resterà un sogno questa raccolta.

UGO ha detto...

io invece sono molto più radicale e siccome di raccolte con PENSIERO T.V.D.L. o NOI DUE NEL....ce ne sono a bizzeffe ne proporrei una tutta SEMI-PROG(questa definizione losentita da qualche tempo e credo si possa accettare!allora:
1)il primo e l'ultimo uomo
2)mio padre una sera
3)l'anno il posto l'ora
4)PARSIFAL (1/2)
5)se sai se puoi se vuoi
6)oceano
7)1966
8)il tempo una donna la città
9)gitano
10)uno straniero venuto dal tempo
11)padre del fuoco.........
12)in diretta nel vento
13)rotolando respirando
14)classe 58
15)giorno per giorno(il miglior pezzo di boomerang mai inserito su lp)
16)l'ultima notte di caccia/viva
17)risveglio/la gabbia
18)fantastic fly/odissey
19)inca
20)fuori stagione
mi fermo qui perchè la produzione successiva è alquanto noiosa a tratti quasi irritante e sciocca(non siamo in pericolo!)ciao PUUGO!

ugo ha detto...

tra l'altro a claudio e aliante voglio ricordare che di quella serie uscita in edicola(che non sto comperando)poichè è tutto materiale che già possiedo consiglierei di prwendere perlomeno il numero che uscirà il 31 dicembre (il n.13 che si chiamerà POO-PROGRESSIVE) di cui non si sa ancora la scaletta dei brani ma posso anticiparvi che alcune perle tipo GITANO/1966/ODISSEY sono già state inserite in altri cd per cui sarà curioso vedere cosa ci metteranno li dentro! ciao ugo

claudio65 ha detto...

L'idea della compilation "semi-prog" di Ugo non è affatto male, anzi! La mia era una compilation onnicomprensiva, che delinea tutta la storia della band. Quella di Ugo è più "ad hoc". Potrebbe essere la compilation "Pooh classic rock" :-)))))), anche se io ci aggiungerei qualcosina del periodo beat e psichedelico, come "Contrasto", "Zero un minuto e ..." e, magari, "Goodbye Madama Butterfly", dove la chitarra di Dody è molto "acida" e l'Hammond suona con un bell'eco. Non guasterebbe "Terra desolata", che io ritengo un piccolo capolavoro.
Io non sto comprando nulla di quella serie uscita in edicola, perché il materiale interessante ce l'ho già tutto (quello meno interessante lo evito ...). E poi, la struttura tematica (non di stile) di quelle raccolte non mi convince, perché affastella brani di stile e qualità troppo diversa. Secondo me, in quella raccolta di cui parla Ugo ci metteranno Parsifal, L'anno, il posto e l'ora, Il tempo, una donna e la città, qualche brano strumentale tipo Risveglio e La Gabbia (tutte cose che ho già). Non mi aspetto certo "chicche" inattese.

aliante ha detto...

Grazie della dritta UGO.
Terrò d'occhio l'edicola.
Bella la tua scaletta, però hai escluso "Dammi solo un minuto"...
...sai quanto amo quel pezzo.
Io adoro il controcanto finale, dove c'è anche una delle prove migliori di Stefano alla batteria.
Provate ad aumentare il volume quando sfuma la canzone,
c'è un bellissimo controtempo cassa/rullante.

ugo ha detto...

ma si claudio son d'accordo con te nella raccolta dell'edicola ci saranno le due suites piu gli strumentali.ad ogni modo convengo pure sul fatto che hanno mischiato pezzi di varie epoche solo col pretesto monotematico(una gran cazzata secondo me!)unico rimpiaqnto di quei cd sono i libretti davvero ben fatti con foto inedite e pure per questo motivo quel volume(ma solo quello!) ho deciso di comperarlo!poi non mi son manco prenotato il "best of" di cui trovo assurdo pure la speculazione di doverlo prenotare via internet a 59 euro solo perche è un PICTURE DISC!insomma con tutti i soldi che hanno fatto nella loro carriera potevano essere meno venali e congedarsi da noi con un bel disco inedito!peccato davvero ugo

ugo ha detto...

ok aliante dammi solo un minuto lo esclusa solo per essere piu succinto ma la riammetto subito!mentre ammetto che qualcosina del periodo beat/psick la aggiungo pure io come CONTRASTO/IN SILENZIO e perche no quel ZERO UN MINUTO E....che trovo psichedelica al punto giusto!adesso invece vorrei che mi elenchiate gli assoli piu belli del ns. dody!
io ne scelgo almeno cinque ossia:
1)quello di parsifal è sottinteso ma io sceglierei questi qui:
quello di "il primo e ultimo uomo "hard-rock a tutto tondo poi
quello di solo cari ricordi
quello di 1966
quello di quinta stagione davvero stupendo
quello di padre del fuoco direi esplosivo
quello di rotolando respirando
quello di classe 58 davvero godibile
per chiudere la sola cosa bella del trittico dei viaggi quello de la mia donna assolo lungo e notevole!
immaginate voi dody a sciorinare assoli hardrock tipo quello del primo e l'ultimo uomo!

JJ John ha detto...

Mamma mia! Non controllo la posta da tre giorni, e mi ritrovo 12 comment sui Pooh. Incluso uno che definisce Parsifal come "il più grande brano di rock italiano degli anni '70". Non ho parole.
Meno male che c'è Shaun Geraghty che si è accorta dei Teoremi.

A proposito Aliante, di almeno a Shaun di fare un po' di pubblicità a Classic Rock. Penso di meritarmela.

ugo ha detto...

be john magari hai ragione tu quando sottintendi che si è esagerato a considerare PARSIFAL come il più grande brano dei '70's ma ti voglio chiedere secondo te quali sono i primi tre brani migliori degli anni 70 secondo il tuo autorevolissimo parere?

io scelgo questi tre qui:
-PARSIFAL POOH
-LOS ANGELES LE ORME
-R.I.P. BMS
ovviamente io parlo di brani intendendo con questo canzoni che al massimo arrivano a 10 min. se invece parliamo di suites be allora il discorso cambia completamente e qui ci metterei:
-IL GIARDINO DEL MAGO BMS
-ORO CALDO OSANNA
-SUITE X IL SIG.K JUMBO

ciao ugo

JJ John ha detto...

Non so quale sia "il più grande brano rock degli anni '70". Mi chiedi troppo. Diciamo che meglio di "Parsifal" poteri citartene almeno una trentina.
Per accontentarti potrei partire da "Canto Nomade..." del Banco?
Chissà...




ugo ha detto...

JOHN sicccme ti vogliamo bene non credi sia il caso che tu ci regali tre nuove schede per le prossime feste ossia una per natale un'altra x capodanno e la terza per la befana?
ovviamente decideresti tu su chi farle ciao ugo!

JJ ha detto...

Naturalmente...

ugo ha detto...

gradirei elencare quei brani dei POOH che hanno al loro interno un assolo del grande DODY eccolo:
-IL PRIMO E L'ULTIMO UOMO
-SOLO CARI RICORDI
-1966(un assolo davvero stupendo)
-PADRE DEL FUOCO(forse quello piu psichedelico)
-ROTOLANDO RESPIRANDO
-CLASSE 58
-SEI TUA SEI MIA (b-side di IO SONO VIVO)
-GATTO DI STRADA(sottovalutato)
-LA MIA DONNA
e mi fermo qui grazie ugo
-

filger ha detto...

Parsifal dimostra come i Pooh siano davvero il gruppo poprock numero uno in Italia.

ugo ha detto...

purtroppo ci ha lasciato il batterista del gruppo STEFANO D'ORAZIO
RIP grande STEFANO

MarioCX ha detto...

Alcuni esegeti delle acrobazie strumentali sostenevano che non fosse un grande batterista, non so per quale motivo, non sono in grado di giudicare.
Certo è che il suo drumming con i suoi tipici "tzzz" che io d'ignoranza in materia ho sempre chiamato "stacchetti" era inconfondibile.
72 anni vissuti da vera rockstar, fra tour interminabili, sale di registrazione, ville da sogno, auto di lusso, groupies come se piovesse e femmine da infarto.
Un buon vivere...un solo anno dei suoi valgono 100 dei nostri che la sfanghiamo un giorno via l'altro alla meno peggio.
Perché di questo si tratta.

ugo ha detto...

ottimo commento quello di mario cx che condivido pienamente direi un commento veritiero e molto attuale!

MarioCX ha detto...

E spietato. Ciao Ugo!-

Anonimo ha detto...

100 anni dei vostri. Non dei miei. JJ

Anonimo ha detto...

Intendevo dire: non deprezziamoci.

MarioCX ha detto...

Diciamo che con il metro che giudica l'esistenza il 99% della "gente", vivere da postar è quanto di più desiderabile.
Denaro, adulazione, approvazione sociale, talento, ville, auto da sogno e non vado oltre.
Poi, certo, può non bastare e a me non basterebbe.
Diciamo che ci aggiungerei altre cose che non credo interessino alla popstar "tipo".

Anonimo ha detto...

Ne ho parlato tante volte con i miei amici. D'accordo che ci sono tanti lati positivi (soldi, successo, considerazione, ecc), ma fare la rockstar di professione deve essere spesso massacrante, specie agli inizi. Mi ricordo Valerio Negrini quando mi raccontava delle prime tournée coi Pooh... altro che "rockstar".
E comunque, immaginatevi affrontare un tour mondiale, magari di sei mesi in cui suoni ogni giorno in un posto diverso, dove il clima e l'alimentazione cambiano sempre e velocemente, dove tutti vogliono (giustamente) qualcosa da te: interviste, foto, servizi, incontri, eventi....
"Piacerebbe anche a me", direte voi. Ovvio. Ma secondo me non è da tutti. Un po' devi esserci nato, rockstar. Un po' devi avere una passione incrollabile, e un po' un fisico micidiale. Che ne pensate? JJ

Anonimo ha detto...

Quanto è bella "Dammi solo un minuto"? Io personalmente l'adoro. La sezione ritmica è fantastica, con un Red Canzian preciso ed elegante e uno Stefano D'Orazio semplicemente torrenziale, alla faccia dei detrattori che hanno addirittura insinuato che non sapeva suonare. Ora però questi stessi personaggi tutti in coro a gridare quanto era bravo alla batteria. Che ipocriti. Stefano come Nick Mason e Ringo Starr. Accomunati dallo stesso destino e dalla stessa croce. Sempre denigrati e sottovalutati. Eppure io non posso pensare nemmeno per scherzo ai Pooh, ai Pink Floyd e ai Beatles senza di loro, senza il loro suono. Puoi prendere i batteristi più tecnici al mondo, ma non sarebbe la stessa cosa. Anche il cuore conta nella musica, non solo la tecnica. Mi manchi Stefano. (Luca)

MarioCX ha detto...

@JJ--> Ne penso che ognuno è un po' scontento della propria vita e questo se vogliamo è un valore aggiunto che l'uomo ha e gli altri animali no.
Lo spinge a modificare ciò che ha intorno.
Poi, analizzando quel che si ha e si è, si può capire che la propria condizione sia più che buona, certo.

Stefano D'Orazio aveva dei coni d'ombra. Aveva il chiodo di non essersi fatto una famiglia, di non aver avuto amicizie stabili e ne aveva piene le palle di essere sbatacchiato di qua e di là per il mondo senza un vero approdo esistenziale.
Poteva cambiare mestiere e andare a lavorare in posta?
Si, ma non avrebbe avuto quel brivido pazzesco che prende quando sali su e sono tutti lì per te.
Perchè in fondo la cosa più importante per un uomo è l'approvazione sociale che ottiene dai propri simili.
E nel suo ruolo ne aveva a quintali...difficile resistervi e finire in un anonimato dove sei considerato una comparsa.
Giacomo Agostini, quando si ritirò dalle corse dichiarò che la cosa più pesante da sopportare fu quella.
Non deve stupire.

Anonimo ha detto...

il fatto di non essere amati dal movimento undergroud e controculutarale, ovvero dal fanatismo politico di sinistro, non è certo un handicap, anzi. Artisti come Pooh e Battisti, ma anche il Museo di Rosenbach odiati da questi facinorosi, hanno prodotto cose egrege che fortunatamente tutti col tempo hanno potuto apprezzare. Parsifal è un capolavoro come lo è Il mio canto libero di Battisti e Zarathustra del Museo. Saluti

JJ ha detto...

A perte il valore artistico di Battisti, di Parsifal e del Museo su cui non si discute, tacciare di fanatismo e di facinorosità la Controcultura, ma soprattutto l'Underground - che oltre ad essere apolitico pareva l'ultima emanazione dei figli dei fiori - significa ignorare un grosso pezzo di storia. Lacuna a cui devi rimediare se vuoi essere più realista.
La violenza che appartenne piuttosto ai gruppi e successivamente all'Autonomia ebbe origine, ricordiamolo, prima nelle prevaricazioni del padronato e della polizia durante le lotte operaie degli anni 60, poi quale reazione alla strage di Stato e infine, dalla metà degli anni Settanta, alla radicalizzazione di determinate ideologie nate in certe università e in certi comitati di base nelle fabbriche.
Non la sto difendendo, ma neppure la si può menzionare senza neppure sapere di cosa si sta parlando.

Arturo ha detto...

... senza contare John che quelli del Museo, attivi dal 69 come La Quinta Strada e il Sistema, erano essi stessi parte dell'underground ligure... e poi disciamoci la verità... è vero che il gruppo fu ingiustamente emarginato per i famigerati riferimenti a Nietsche e Mussolini, ma Cesar Monti non poteva inventarsi qualcos'altro? Proprio nel 1973, anno chiave del riallacciamento politico-musicale doveva tirare in ballo il duce? E poi, non diamo sempre la colpa ai "violenti di sinistra" che all'epoca c'erano ma stavano da tutt'altra parte. Il Museo Rosenbach venne censurato anche dalla Rai. O sbaglio JJ?

Anonimo ha detto...

No Arturo, non sbagli. Le tue osservazioni fanno la differenza tra chi conosce la storia e chi dovrebbe impararla.
JJ

Anonimo ha detto...

Aiuto, non basta la nientologia sui "comunisti" dei giorni nostri, bisogna anche retrodatarla agli anni 70? "Fanatismo politico di sinistro" quando i vertici dello stato e i suoi servitori, in buona parte provenienti dall'epoca fascista, ordinavano le stragi, massacravano i ragazzi e diffondevano l'eroina per far smettere di pensare? Pensare che un presidente della repubblica, eroe della resistenza si ritrovi lo stesso prefetto di quando era rinchiuso nelle carceri politiche è vomitevole.

Vabbè saluti a tutti,

Simone

Anonimo ha detto...

e poi ho sempre pensato una cosa, mussolini non era raffigurato per caso, non trattandosi dell'opera di un ignorante. E siccome costui con buona pace dei revisionisti ha rappresentato, seppure in buona compagnia, una rovina per il paese, allora anche solo a vederlo ci si incazza, punto e basta, figurati a vent'anni dalla fine della guerra e in pieno rigurgito repressionista e oscurantista...

Simone

Anonimo ha detto...

Infatti Simone, è curioso come Cesar Monti - che come dici tu non era un ignorante - abbia utilizzato un busto di Mussolini per rappresentare un gruppo underground. Provocazione OK, ma il gruppo era d'accordo? Siamo davvero sicuri che fosse stata una provocazione intelligente e non solo fine a se stessa?

Flavio ha detto...

... E soprauutto aggiungo io... IN CHE SENSO avrebbe dovuto essere intelligente?

Anonimo ha detto...

Per me un disco stucchevole e pomposo, mai piaciuto

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Ben suonato ma non esaltante

Anche i precedenti dischi Opera Prima del 1971 e Alessandra del 1972 non mi hanno mai entusiasmato

Michele D'Alvano

ugo ha detto...

io invece ho sempre amato PARSIFAL

Anonimo ha detto...

Parsifal di prog ha soltanto il titolo del disco. Non mischiate la lana con la seta!