C'era una volta... Antonio Musso dei LASER

E' arrivato ieri un gradito commento di Antonello"Tonino" Musso, batterista dei LASER. Lo ripubblico in prima pagina e aggiungo una mia nota. Thank you Mr. Musso. Please stay tuned on Classic Rock.

11/03/09 -> Sono il batterista dei LASER ed adesso vivo in America. Prima di giudicare un disco fatto con un badget minimo ed a velocita' eccezionale, occorre capire il contesto della musica del 1973. Abbiamo fatto solo un "take" senza possibilita' di correzioni, quindi il disco che ne' e' uscito e' un "miracolo" d'improvvisazione. Il nostro gruppo ha poi cambiato il chitarrista, tastiera ed ha introdotto una una eccezionale cantante americana Janice ad un chitarrista Sergio, ma all'offerta dei discografici di incidere una canzone "commerciale", la Janice si rifiuto' rinunciando al sicuro successo. Ciao a tutti. TONINO MUSSO

Grazie Mr.Musso per il tuo comment che mi fa davvero onore.
Immagino certamente la precaria condizione in cui avete lavorato e che però sottolineo, era comune a molti gruppi.
Pur rimanendo sulle mie idee riguardo alla valutazione del vostro album, devo però aggiungere
a questo punto una considerazione.Sappiamo tutti che il Prog Italiano è stato importante, ma occorre tenere conto che all'epoca non era un genere iper-considerato così come lo è oggi.
Spesso le discografiche "non specializzate" pubblicavano i dischi d'avanguardia non tanto come investimento commerciale, ma solo per differenziare il proprio catalogo ed essere "presenti" pur minimamente su quel mercato. Aggiungo inoltre che, di norma, ciò avveniva perché altri artisti più redditizi della stessa scuderia avevano generato un budget sufficiente per una produzione alternativa.

Questo atteggiamento, va da se, gravava i gruppi meno avvantaggiati di una scarsissima attenzione a livello artistico, tecnico, produttivo e soprattutto di distribuzione.
Quindi, anche se certi album "minori" suonano oggi raffazzonati o poco professionali, se certe bands non hanno avuto la possibilità di crescere o di esprimersi al meglio, se certi dischi non erano addirittura rappresentativi del vero sound del gruppo (es: "Scolopendra" degli Alluminogeni), non sempre questo deve implicare un crucifige critico dei protagonisti.
Studi poco atrezzati, strumentazione minima, poche tracce a disposizione, disattenzioni tecniche, ammortamento dei costi della sala che si riflettevano in sessions stringatissime, impossibilità di correggere gli errori (e poca voglia di farlo), scarso aiuto all'inesperienza di chi si trovava catapultato per la prima volta in sala, nessuna possibilità di intervento nella costruzione del sound, erano tutti elementi di cui spesso gli artisti erano inconsapevoli vittime.
I risultati potevano essere belli o brutti, fortunati o meno, ma quello che un disco comunque non può restituire è il coraggio, l'abnegazione e il trasporto emotivo di coloro che lo hanno suonato.
Ad ognuno di questi musicisti, indipendentemente dalla conflittualità dei risultati, va tutta la nostra stima incondizionata e il nostro più grande ringraziamento per il lavoro che hanno svolto. Questo, da parte mia, vorrei che fosse chiaro.
Grazie davvero a tutti per ciò che avete fatto ! Anche a lei Mr. Musso.
John

15 commenti :

Anonimo ha detto...

Bella sorpresa e commento totalmente condivisibile.
Aggiungo che se è vero che il prog italiano "di nicchia" all'epoca non ebbe molta considerazione, oggi ne ha probabilmente troppa...mi spiego: ho l'impressione che spesso sia per lo più un fenomeno di collezionismo in quanto tale, indipendentemente dalla qualità artistica dei dischi ricercati.
Un genere (ed un periodo) sicuramente interessante, ma che ha prodotto parecchi dischi buoni come (costosi) sottobicchieri.
Attenzione: non mi riferisco all'album dei Laser che non ho mai sentito.
Non voglio ferire nessuno con questa mia affermazione, ma dal momento che negli ultimi 12 mesi sto fecendo incetta di dischi del genere, l'impressione che mi sono fatta è quella.
Per fortuna ho beccato anche grandi cose che mi hanno spinto a continuare una appassionante ricerca tutt'ora in atto.

J.J. JOHN ha detto...

Questa è un'altra considerazione interessante.
Ora, è indubbio che oggi vi sia una super-valutazione di molti aspetti del Prog Italiano. E questo lo sappiamo.
Occorre anche stabilire però, che per comprendere appieno un qualsiasi movimento artistico, non ci si può solo limitare alla punta dell'iceberg, o considerare soltanto ciò che fa comodo.
Occorre analizzare TUTTE le sue espressioni e collocarle correttamente nel loro contesto storico e sociale.
Solo così si avrà un panorama completo. Altrimenti si fa del revisionismo: cosa di cui ne abbiamo già piene le scatole.

Quindi Mario (e tutti quanti), continuate ad ascoltare di tutto! Valutate, scartate o approvate.
Createvi una vostra linea di giudizio che sia attendibile (VOSTRA, non di altri).
Poi, ne se ne parla insieme.
Classic Rock è nato anche per questo.

Anonimo ha detto...

Prima di ascoltarlo, e commentarlo, voglio appoggiare incondizionatamente la tua bellissima analisi su i gruppi del nostro POP....e per questo, lo descrivi magnificamente, che io continuo, ad ascoltare di tutto, ma principalmente a ri-scoprire tutti questi gruppi...hanno un qualcosa di fascinoso che, nonostante tutti questi anni, non riescono a perdere....Grazie davvero.

Anonimo ha detto...

Bè, la storia dei Laser come gruppo "fantasma" diventa un pò più interessante se approfondisci la loro storia...ho letto che il gruppo si esibiva a Roma e dintorni, e raccolse anche delle buone critiche da parte di alcuni giornali dell'epoca(Messagero e il Tempo), provò anche un lancio in grande stile(Il maestro Bertolazzi dirett.Orchestra Rai autore delle musiche), aiutati dalla amicizia di Pareti dei Nuovi Angeli e E.Sbardella, che a quanto pare pagò le spese della sala di registrazione....ma all'apice dei primissimi successi i Laser si sfaldano, il tastierista parte per il servizio militare...Sbardella si sistema come impiegato in una Banca e Paolucci, sposato e con prole, cerca qualcosa di più "consistente" per campare....Cardinali continua gli studi universitari e Musso va in America ad occuparsi di Import-export di grossi elettrodomestici...Oggi Paolucci suona nei locali di Roma D'agostino suona ogni tanto in alcune feste di piazza e Sbardella, laureato in Sociologia e in pensione, svolge il volontario nella Croce Rossa di Formello(Roma)(la canzone Non vede la gente, scritta da Sbardella, e tratta da una storia capitata a lui camminando per Roma)....Tutto questo per dire che come gruppo fantasma hanno una "bella comune storia" di sogni e delusioni, come tutti i ragazzi del mondo...Il cd ha qualcosa che mi piace, non quando usano il falsetto,lo trovo un disco tardo Beat, anzi tardissimo...in alcune cose...che tempi......

J.J. JOHN ha detto...

Grazie delle info, Taz. Ma tu la nuova scheda non l'hai letta, eh?

PS: Di solito comunque non mi occupo di quello che hanno fatto i gruppi dopo il loro scioglimento.
Grazie in ogni caso.
Ma che, sei un fan dei Laser?

Anonimo ha detto...

Ciao JJ, a quale scheda ti riferisci? ho letto questa sotto l'intervento di Musso....no non sono un fans, solo che leggendo su una rivista la storia dei Laser ho voluto rendere "giustizia", per i tanti che come... Barotto Casiraghi Gaboli e Ottone li definiscono un gruppo fantasma, invece hanno avuto una loro storia personale e musicale, forse non di spessore ma una storia...ciao

Anonimo ha detto...

OPS JJ....ho capito a che scheda TI RIFERISCI, l'avevo anche "commentata", meno male che il mio parere non cambia...le info le avevi gia date TU...che Belinone che sono....Ciao....

Anonimo ha detto...

Speriamo solo che Mango non legga mai il mio blog (o altri 50-60 artisti che dire che tratto criticamente male è poco). Speriamo bene :-)

Anonimo ha detto...

Il solo fatto che ci si occupi di un'opera è segno di considerazione.
Che poi questa soggettivamente piaccia o meno, conta poco.
L'importante è mantenere un livello analitico propositivo e non alienarsi il confronto con i protagonisti.
Gli Artisti sono persone essenziali per la nostra intelligenza e non vanno mai sottovalutati.
Criticati si, ma sviliti mai.
In nessun caso.

Anonimo ha detto...

Beh, però i "cosa fanno adesso" sono curiosi.
O forse sono io ad essere curioso e pettegolo.

Anonimo ha detto...

Si, credo che siano domande lecite, ma io non me ne occupo. Sorry :-)

Anonimo ha detto...

JJ John,

Grazie per i commenti. Questo tuo sito mi riporta indietro nel tempo e mi ricorda i giorni dove la musica era tutto e ci si divertiva a creare ed improvvisare. Inoltre vedo gruppi e nomi che conoscevo e mi fa sentire un po' di nostalgia di quei bei tempi e della bella Italia.
Taz, dove hai letto quell'articolo sulla storia dei Laser?
Ci sono un po' di errori e vorrei leggerlo tutto prima di commentarlo.
Io per esempio ho continuato a suonare fino al '76, anche se decisi di finire gli studi universitari fino alle Laurea e fino alla mia partenza per gli States lo stesso anno.

Ciao a tutti e grazie per i bei ricordi.

Tonino Musso

J.J. JOHN ha detto...

Grazie a Te Mr. Musso.
Se tu volessi mandarmi la tua E-mail privatamente, mi farebbe piacere scambiare quattro chiacchere yta di noi.

Intanto vediamo di recuperare l'articolo in questione.
Sono sicuro che il Taz ce la metterà tutta.

dannielexr ha detto...

Ciao a tutti, sono figlio di uno dei bassisti dei Laser, che era a fare il militare durante la session dell'album. Non potete nemmeno immaginare quale coraggio fosse necessario nel 1973 per mollare vita, lavoro e famiglia in un paesino di vaccari e manovali come Formello o Campagnano (RM), per tentare di fare "li cantantori" come diceva mio nonno, alquanto dissuadente nei confronti di mio padre ad esempio, già fidanzato con la mamma e che "doveva sistemasse presto pe fa casa", stando al nonno materno. Per far rendere conto tutti di cosa furono capaci i Laser in 1 solo take nel 1973, pian piano uploaderò i brani dei Laser su youtube, cercate "danielexr". Daniele Scatolini

J.J. JOHN ha detto...

Bellissima testimonianza, grazie Danielexr. Il termine "cantantori" dovrebbe entrare a pieno diritto nello Zingarelli!