Deep Purple - Forum Assago, Milano 15/12/2009

deep purple milano 15/12/2009A volte ritornano... e per fortuna!

Sto parlando del concerto di ieri sera dei Deep Purple che nella loro ottava reincarnazione, hanno deliziato il pubblico del Forum di Assago: l’area concerti di Milano che secondo il nostro Comune sarebbe “facilmente raggiungibile dalle vicine autostrade e ben collegato alla stazione della metropolitana Famagosta tramite un servizio frequente di bus navetta”.

Se però arrivate in auto, contingentate 4 euro e mezzo di parcheggio che non è moltissimo, ma neppure poco e se vi muovete coi mezzi, fate conto che non sono poi così frequenti e soprattutto al ritorno rischiate di aspettarli per più mezz’ora al gelo (ieri facevano due gradi).

Disservizi a parte, oltre 4000 persone sono affluite da ogni dove per vedere Ian Gillan, Roger Glover, Ian Paice, Steve Morse e Don Airey che in origine avrebbero dovuto esibirsi al comodo e centralissimo Teatro Smeraldo, ma che l'enorme richiesta di biglietti ha dirottato in una in una location dieci volte più capiente, ma periferica.
Personalmente ho visto centinaia di concerti e non mi faccio problemi nemmeno a stare seduto per terra, ma credo per molti spettatori non sia stato piacevole rinunciare alle comodità e soprattutto all'acustica di uno dei più bei teatri di Milano.
Secondo: faccio notare che a fronte di questa bella gaffe dell'organizzazione, il prezzo del biglietto non era affatto diminuito.

Quando Milano viene onorata della presenza di certe icone generazionali, credo che occorrerebbe fare due calcoli prima. Ma tanto fa.

purple deepDopo 10 minuti buoni per cercare di capire quale fosse il nostro posto numerato (i numeri sulle sedie non ci sono, bisogna contarle) ci accomodiamo sulla nostra bella poltrona di plastica e ci muniamo di alcuni generi di conforto: una birra che sa di acqua minerale 5 euro e mezzo litro di minerale (quella vera!) 2 euro.
E a questo punto parliamo di musica.

Prima dei Deep Purple il robusto gruppo spalla di Maurizio Solieri mette in scena un buon live act iniziale, ma in fondo chi se ne frega.
Stanno tutti aspettando il top of the bill.

Una pletora di figli e di padri stempiati sono tutti lì per vedere come questa volta il quintetto reagirà alle inesorabili ingiurie del tempo.


I ragazzi però non ci mettono molto per ribadire la loro perfetta salute e il loro immenso livello professionale. Mentre un mare di cellulari entra in funzione per cogliere l'attimo, un fuoco di energia invade la sala: il concerto è cominciato con “Highway Star”.
Nessuno avrebbe chiesto di meglio.


La scenografia è sobria con tanto di lucine cinesi abbarbicate sugli amplificatori e un'isterica regia mobile che diffonde le immagini in diretta da due schermi laterali, ma questo è rock’n’roll, non sono i Depeche Mode.
Stasera parlano un mito e la sua musica e agli Dei si perdona tutto: la goffaggine di Gillan, la rigidità di Morse (questo a detta di un chitarrista che mi stava accanto) e quel sapore di nostalgia che promana dall’audience.


I Deep Purple però non ci fanno mancare nulla e in quasi due ore sciorinano una tempesta sonora che non solo abbraccia tutte le grandi hits del passato, ma fa sembrare eterne anche le proposte più recenti.
La parola “noia” non esiste e l'equilibrio tra classici e novità è pressocchè perfetto.

deep purple smoke on the waterPur se lo stage è tutto programmato dall’inizio alla fine, c’è spazio per gli assoli di ciascun musicista e per un minimo di dialogo (“Hello Milano, Grazie” e via dicendo).
Impressionano molto le performances di Morse e soprattutto del veterano Don Airey che maneggia con vigore organo, pianoforte e un Minimoog che solo a sentirlo mette i brividi.
Ovazione gigantesca poi per Ian Paice, unico sopravvissuto della line up originale.
Alla fine dei bis ("Hush" e "Black Knight") le prime file vengono inondate da plettri, asciugamani, drumsticks e il palazzetto intero da un lungo e sorridente commiato d'ordinanza, così come si conviene ad un vero concerto.

Dopo “Strange kind of woman”, “Smoke on the water”, "Burn", "Fireball", "Space truckin" e “Woman from Tokio” non si può non rimanere indifferenti al fatto che tra una musica per feticisti dell’airplay, i baracconi circensi che si vedono oggi e il grande Rock degli anni '70 ci passa una differenza abissale.

Marc Bolan dei T.Rex diceva: “if you know how to rock, you don’t have to shock” e i Deep Purple sono ancora oggi la dimostrazione vivente che con la sola forza di quattro strumenti e una voce si possa incantare il mondo.

Nostalgia, direte?

No.

Le radici non si dimenticano.

LE FOTO DEL CONCERTO SONO DI JJ.

15 commenti :

Anonimo ha detto...

Li ho visti anch'io sei giorni orsono a Jesolo (5 euro di parcheggio).
Gillan dimagrito e con più voce di qualche anno fa.
Classe, professionalità, pezzi storici.
Ciò che mi ha però stupito di più è il loro vero divertimento nel SUONARE.
Come fossero (ancora) dei ragazzini che provano in cantina...
Grandi.
Ezio

Carla ha detto...

C'ero anch'io e ho trovato tutta l'organizzazine del Forum ottima: si arriva benissimo con l'auto dall'autostrada da Padova. I GRANDI hanno dimostrato nuovamente ai giovani presenti, che la loro musica è sempre attuale e difficile da averne di nuova di tale spessore e intensità - come dice mia figlia di 22 anni presente al concerto la quale ha toccato con mano cosa 40 anni fa accadeva -. Erano veramente bei tempi musicali e non solo. Peccato che il vile denaro ha reso vano tutto...Grazie Deep Purple di esserci ancora, a dimostrare cosa vuol dire fare buona musica

Anonimo ha detto...

Partenza da Torino ore 13:30.
Arrivo ad Assago ore 16:30 circa.
Attesa di 2 ore e mezza, al freddo.
Ma ne è valsa la pena e lo rifarei.
Per i Deep Purple (Il mio gruppo preferito in assoluto) questo ed altro!
E' stato il quarto concerto, il terzo in prima fila.
Eterni, stupendi, divertenti e superbi.
Alla prossima volta!
Emmaretta85

P.S. Ian Gillan non è goffo! :-)

Dario ha detto...

Ero tentato di vederli qui a Barcellona, ma mi sono tirato indietro perché temevo di trovarli a pezzi... e poi senza Blackmore e Lord...

Forse ho sbagliato!

V I K K ha detto...

@Carla

non ero la concerto, ma non credo si possa dire che tua figlia abbia toccato con mano cosa acadeva 40 anni fa. Come possiamo comparare dei vecchietti milionari che suonano per hobby a delle rockstar che hanno contribuito ad inventare l'hard rock? (assime a Led Zeppelin, Black Sabbath e Uriah Heep?).

Non metto in dubbio che il concerto sia stato godibilissimo ma ovviamente non si possono comparare a quella band che comprendeva Lord e Blackmore (che non e' Morse, con tutto il rispetto per lui).

...e poi ormai nei Deep Purple non ci hanno suonato solo Pippo e Topolino...

PS solo io ritengo Smoke on the Water di una banalita' disarmante?

JJ John ha detto...

Sai Vikk, è vero che in effetti l'età media dei DP è sessant'anni e che della line up originale è rimasto solo Paice, però è bello godersi ancora oggi un po' di rock'n'roll del tempo che fu.
Certo, vent'anni fa era tutta un'altra cosa, però onestamente ho preferito i DP ai Depeche Mode, Genesis, U2 e tutti quei luna park che vanno in giro oggi.

Smoke on the water"? Semplicissima a partire dal testo ma, come dicevano i poeti: "è solo rock'n'roll ma ci piace!"

V I K K ha detto...

sì certo John, lo stesso discorso si può fare con U2 e Genesis (altri due gruppi che prendo a piccole dosi), i Depeche Mode come gruppo live non mi hanno mai incuriosito.

HangryFreak ha detto...

visti a Milano ... ma ad agosto 2009 quando hanno sostituito gli Oasis, ma sostituire è poco, hanno dimostrato come si fa il rock, e di certo non si è notato il numero complessivo degli anni sul palco. Un sound incredibile (concerto all'aperto, in un parcheggio della fiera), capacità di tenere il palco che non vi sto qui a dire, ed un repertorio urlato a squarciagola dai presenti. Non era in programma il loro concerto (annuncio dato il giorno prima) e quindi le persone erano lì per vedere gli altri gruppi tra cui gli ottimi Kasabian e gli eterei Kooks. Ma immaginate il pubblico e le stesse "nuove rockstar" con quale sorpresa hanno assistito al concerto!

P.S. JJ il tuo blog mi piace molto, sono appassionato di prog italiano, il buon rock anni 60-70, mio zio si chiama Frank Vincent Zappa.
Ti leggo da un po', grazie dei consigli.

J.J. JOHN ha detto...

"Rock'n'roll can never die".
Grazie Hangry Freak!
Fatti sentire spesso.

Pablo ha detto...

Sono eccezionali!!! io purtroppo a quel concerto non ci sono stato ma ho visto un loro concerto live su una web tv e sono impazzito di gioia!! unici!!Live at Montreux!!!!

sonia ha detto...

scusa pablo mi puoi dare il link della web tv? ma si paga qualcosa o è gratis? perchè ne ho sentito parlare bene di questo concerto tant'evero che ero indecisa se compare il dvd oppure no...

JJ JOHN ha detto...

Aspettando la risposta di Pablo (che saluto e ringrazio) posso dirti che io l'ho trovato qui:
http://www.popcorntv.it/
Canale: musica live
La qualità è davvero eccellente.

Pablo ha detto...

JJ JOHN eccomi!assolutamente concordo con te!la web tv è proprio quella, Deep Forever!
Ammetto che c'è tanto contenuto da vedere e la visione è veramente buona...il concerto è il concerto ma sinceramente in questo caso popcorn tv è una gran bella novità!

U G O ha detto...

LI VIDI A ROMA NEL 84 ANNO DELLA RIFONDAZIONE DI PERFECT STRANGERS OTTIMO CONCERTO COS'ALTRO DIRE CHE ASSIEME AI LED ZEPPELIN E AI BLACK SABBATH RAPPRESENTANO LA SACRA TRIMURTI DELL'HARD ROCK ASSIEME AGLI URIAH HEEP SEMPRE DIMENTICATI UGO

Anonimo ha detto...

Per me il capolavoro dei Deep Purple è In rock del 1970

Notevoli Machine head e il live Made in Japan .

Discreti Fireball e Burn

Michele D'Alvano