Ivan Cattaneo: UOAEI (1975)
Parlare di Ivan Cattaneo in un contesto Prog potrebbe lasciare perlomeno perplessi.
In realtà, almeno i primi due lavori del cantautore bergamasco furono sintomaticI delle trasformazioni generazionali occorse nella metà degli anni ’70, così come il suo look squinternato e ribelle riflesse l’avvento del Punk e anticipò la policromia creativa del movimento del ’77.
Ivan manifesta la sua vena artistica molto giovane partecipando sia allo Zecchino D’oro (a 12 anni) sia al Festival degli Sconosciuti di Ariccia.
Poi, impara la chitarra al liceo e nel 1972 si trasferisce a Londra dove conoscerà artisti del calibro di David Bowie, Marc Bolan e Mark Edwards (già produttore dei Jethro Tull), assorbendo così tutte le tendenze e le stravaganze della Londra “post-psichedelica.
Rientrato in Italia intorno al 1974, viene scartato dal servizio militare in quanto omosessuale e trasferitosi a Milano, frequenta il "Fuori" (il primo collettivo gay italiano) con Mieli e Corrado Levi. Conosce Andrea Valcarenghi, il leader di Re Nudo il quale lo invita a suonare con Claudio Rocchi e gli Area. In quell'occasione,verrà notato da Nanni Ricordi che lo introduce nell’ambiente dell”Ultima Spaggia”, l’etichetta alternativa fondata da Ricky Gianco e distribuita dalla costola italiana della multinazionale RCA.
Gli inizi sono difficili ma sin dal primo lavoro del 1975 “UOAEI”, dove collabora con Mauro Pagani, Ivan dimostra una consapevolezza tale da inserirsi perfettamente nel suo tempo storico sino a restituirne mutazioni e contraddizioni.
Da un lato traduce a modo suo la moda Glam londinese contaminandola successivamente con le icone del Punk (spille, badges, trucco, pettinatura ecc) e dall'altro la importa coraggiosamente nel movimento iconizzando per certi versi l’alienazione di quel “nuovo soggetto sociale” che di lì a poco avrebbe traghettato la controcultura nel movimento del ’77. Ma non solo.
A partire dal Festival del Proletariato di Re Nudo del 1975, in cui si esibì da solo tra Bennato e la PFM, Ivan rivendicò sempre molto schiettamente la sua diversità ("dedico questa canzone al mio ragazzo perchè sono omosessuale") scioccando tutti e mettendo in luce l'enorme e contraddittoria diffidenza del movement italiano rispetto agli omosessuali.
Questi infatti, pur esistendo come organizzazione dal 1972 (il “Fuori!”), avevano trovato solo nel 1974 una loro rappresentanza politica nel Partito Radicale e dunque le prime esibizioni di Ivan equivalsero a vero e proprio atto di coraggio politico.
Anche musicalmente però, Cattaneo non fu meno conflittuale.
Le sue composizioni dimostravano oltre alla piena assimilazione di cinque anni di alternativa inglese e italiana, un autentico spirito sovversivo rispetto all'imperante appropriazione degli stilemi Prog da parte del cantautorato (primo tra tutti: Finardi).
In “UOAEI” infatti, è vero che emergono musicalità decisamente debitrici al Prog (soprattutto nell’accezione Zappiana in “Darling”), ma vi sono anche contaminazioni transnazionali nell’uso di strumenti etnici (“Sulla strada di gomma”), molta psichedelia e un gusto anarcoide della destrutturazione che centrifugava in maniera assolutamente personale lo stile di Tim Buckley con quello di Yma Sumac.
Il tutto, condito da un particolarissimo uso del falsetto come strumento musicale che a tratti sembrava evocare i primi dischi di Alan Sorrenti o Claudio Rocchi (vedi la splendida composizione psichedelica “Vergini e Serpenti”o “Assaggia”) e della fonetica che porterà Cattaneo a scrivere testi in un linguaggio totalmente inventato come nel caso de “Il bambino è perverso”.
In alcuni casi, addirittura mutuati dal dialetto bergamasco come in “Darling”:
"Öt che tà dighe ché? Che ta daghe ché? Che ta faghe ché? Me öle giöst fat a te!”
(=” che devo dirti, che devo darti, che devo prometterti? Io voglio solo farti!”).
Inoltre, per quanto sia difficile crederlo in un artista così follemente anarcoide, Ivan dimostrò una spiccata capacità di lettura politica, evocando la frammentazione del movimento – omofobia inclusa - e prevedendone pur in modo traslato la fine:
“Oh! Mia generazione infelice perché sai finalmente che colore dare alla collina / ma quel colore ancora non esiste. / Abbiamo menti veloci e corpi di gambero che, come gabbie di carne, imprigionano il nostro desiderio!” (“Vergini e serpenti”)
“Oltre la fiaba” infine, potrebbe essere un manifesto poetico del Post-Prog dove con un linguaggio che sembrerebbe preso in prestito dal Banco del 1972, si pone fine all’era dei sogni per entrare in quella della nuda realtà:
“Uomini fra le colline della mente spariscono assorbiti dall'aria
Così inizia un'altra fiaba ancora oltre la fiaba dove,
se sai credere, tutto è cosa reale.”.
Lungi dall’essere un capolavoro o un successo commerciale come lo furono i successivi “Primo secondo, frutta...” o “Superivan” prodotti da Roberto Colombo, credo sia giusto dare a UOAEI il suo giusto ruolo di splendido outsider.Troppo “deviato” per essere commerciabile, ma troppo geniale per essere dimenticato.
UOAEI è la dimostrazione discografica che sotto gli ultimi fuochi di un’epoca ormai alla fine, ardeva impaziente una cenere incandescente e reattiva, pronta a liberare nuove immaginazioni.
E la storia andò proprio così: i tempi cambiarono e Ivan è una "luna presente" ancora oggi..
16 commenti :
Personaggio assolutamente valido.....fuori dagli schemi "preconfezionati". L'album è molto valido anche musicalmente, ci sono parecchie idee (anche innovative). Uno dei migliori cantautori del periodo.
Davvero un genio italiano, uscito in un periodo in cui il rock italiano stava velocemente retrocedendo a prodotto da "supermarket".....ovviamente tranne rari (ma importantissimi) casi.
alex77
non ho bene approfondito la cosa ma a occhio mi pare che nel 75 solo il Progressive stesse retrocedendo.
I cantautori stavano facendo cose validissime.
Ed infatti io parlo della "retrocessione" della musica rock.....infondo i cantautori erano più pop....
alex77
Però Alex77 + anonimo, questo è un'argomento di cui dobbiamo ancora discutere. Mi sono proposto tante volte di trattarlo, ma poi chissà perchè non l'ho mai fatto.
Comunque almeno tra il 75 e il '77 molti cantautori non erano affatto Pop. Nel 75 esordivano Finardi, Paolo Conte e Cattaneo, Dalla faceva "Anidride Solforosa", Bennato "Io che non sono l'imperatore" Fossati guardava a ovest, Guccini stava per partorire "Via Paolo Fabbri 43" Camerini "Cenerentola" e De Gregori "Rimmel", Ricky Gianco apriva il suo periodo più trasgressivo, Ciampi sfornava il suo capolavoro e una miriade di cantanti antagonisti avevano ancora molto spazio alternativo in cui muoversi.
Persino Gino paoli faceva qualcosa di innovativo pescando nell'etnico.
Il "Pop" insomma, non era ancora un aggettivo proprio dei cantautori.In molti attinsero addirittura dal prog per creare un nuovo linguaggio e fu davvero il loro periodo d'oro.
Pop, lo sarebbero diventati, ma dopo.
hai in mente una macedonia di frutta? banane, kiwi, melone,pere,ciliege? bene mo sbattile nel frullatore per 12 minuti e esce UOAEI
Un concetto molto prog, direi.
Oppure se ne sarà reso conto anche lui quando ha chiamato il secondo LP: "Primo, secondo, frutta,Ivan compreso"?
Ottima recensione ma solo una precisazione: Ivan si esibì al festival del Parco Lambro nel 1975 e non nel '76 e la dichiarazione "questa canzone la dedico al mio ragazzo- ecc..." fu fatta sempre nel 1975. Il 1976 discograficamente parlando è l'anno dell'ottimo singolo "l'elefante è capovolto/Farfalle".
Complimenti per questo profilo a lui dedicato: Ivan merita attenzione soprattutto come cantautore e musicista, oltre ad essere notoriamente un bravissimo pittore e grafico e un artista completo.
Grazie Salva, corretto.
C'è da dire che l'ultima spiaggia ha sponsorizzato davvero dei gran bei lavori dal 75 in avanti: Francesco Currà, questi primi (bellissimi) dischi di Cattaneo, i primi due (altrettanto belli ed originali) di Colombo, più ovviamente il disco dell'angoscia.
Davvero una gran etichetta....
alex77
Cattaneo è stato un genio, oggi solo l'ombra di se stesso
ciao john ti faccio notare che pure questo lp di CATTANEO non risulta nell'elenco delle schede del 75 scusami ma poi se uno la cerca non sa manco della sua esistenza tranne se va a leggere nell'elenco degli artisti!!! ugo
risolto.
gran bel disco il migliore fr i primi tre!non fosse altro perchè negli altri due già si defila quel tecno-pop che poi lo rese famoso!ciò che mi ha colpito,a parte l'uso della voce in falsetto, mi ricorda il primo ALAN SORRENTI ma è la presenza del flauto in OLTRE LA FIABA a mio avviso il brano + prog del mazzo e l'uso quasi costante della chitarra acustica che lo rende molto meno scontato degli altri due dischi originali ma già inseriti nel suo contesto TECNO-POP.un vero gioiellino che finalmente possiedo...UGO.
molto molto bello.....
infatti hanno fatto il CD.
mi ricordo che lo comprai nel 1979,
dopo aver comprato superivan e 1°2° e frutta, e rimasi moooolto deluso. Ma con la maturità capii che era eccezionale e che fu dentro c'erano il meglio dei musicisti milanesi dell'epoca.
Disco ottimamente suonato e decisamente particolare ma a me Cattaneo non ha mai convinto neanche negli anni 70
Michele D'Alvano
A conti fatti, questo notevole esordio di Cattaneo rimane, a mio parere, il suo disco migliore
Meritevoli di menzione anche i due lavori successivi, Primo secondo e frutta (Ivan compreso) e Superivan
Michele D'Alvano
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