Il miglior album Prog Italiano del 1975
Ha (stra)vinto CRAC!

area gioia e rivoluzioneCrac! CrAC! CRAC! Tutto si rompe, tutto si destabilizza e niente sarà più come prima.

Gli Area lo avevano capito e anche Voi che avete nettamente premiato il loro album col titolo di “miglior LP del 1975” con oltre il 26% dei voti: vittoria ancor più eclatante se si considera che al Perigeo, secondo classificato, è andato in proporzione l'11,3% delle preferenze

Ora, d’accordo che nel ’75
il Progressive italiano iniziava la sua trasfigurazione e che ormai le reali avanguardie si contavano sul palmo di una mano, ma qui ci troviamo realmente al cospetto di una band che non ha subito alcuna flessione nel tempo: nè musicale, nè culturale.

La consapevolezza di Stratos e compagni rimane straordinariamente fulgida e Crac! equivale quasi a un libro di storia:" il guscio del movimento è stato spaccato e l’uovo si è aperto rivelando paure, speranze, ma soprattutto l’urgente necessità di sperimentare altri linguaggi e addentrarsi in nuove immaginazioni".
Prima posizione dunque, strameritata e senza possibilità di contraddittorio.

Dietro i vincitori, ecco invece confermarsi o profilarsi quelle nuove modalità espressive di cui parlavamo prima.

Perigeo (11,3%) e Etna (4,0%): due modi diversi di sviluppare la poetica a base jazz.
I primi, già consolidati da tempo come formazione-base del movimento Controculturale, alleggeriscono il loro sound nell’ambito di quella “distensione unilaterale” che aveva coinvolto anche gli Area con la loro “Gioia e rivoluzione”. Si badi bene, non fu un depauperamento dialettico come dissero in molti, ma una nesessità comunicativa che al di là delle critiche, riuscì alla perfezione (e il loro secondo posto lo conferma pienamente).
Gli Etna invece, tengono alta la bandiera della fusion compattando nel loro terzo album quattro anni di esperienza collettiva che ora li vede più maturi e definitivamente calibrati. La loro musica è per l’Italia ormai una realtà proiettata verso il futuro: la vera erede del progressivo ormai quasi alla fine del suo percorso.

perigeo valle dei templiI Napoli Centrale (8,5%) con una dialettica cruda e asciutta, continuano e complessificano strutturalmente la tradizione degli NCCP e del Canzoniere del Lazio, ricordandoci che l’Italia è anche il Sud con i suoi problemi e le sue tradizioni, che l’emigrazione è una realtà drammatica, il lavoro costa fatica e l'integrazione è ben lungi dall'essere raggiunta.
Allora come oggi, purtroppo.

I Goblin (6,6%) con la loro colonna sonora di Profondo Rosso, traghettano grazie a Dario Argento il Prog-Rock di classe nel mondo del cinema. La loro hit in tempi dispari conquista le classifiche e il neonato airplay delle radio libere: una title track metricamente complicata ma che possiede la naturalezza di una hit a 45 giri. A questa, si affianca un ulteriore corollario di suoni che vive di vita propria e risulta godibilissimo anche senza l’ausilio delle immagini.

Maxophone (5,9%): prog allo stato puro riprodotto con autorevolezza e un forte grado di coscienza. Una sorta di pietra miliare che chiude un periodo senza anticiparne un altro.
Un gioiello a se stante che pur se
incosapevolmente, sarà lo spartiacque tra due periodi storici.


Ci sono poi le avveniristiche contaminazioni del Disco dell’Angoscia (5,2%) che anticipano almeno di due anni le follie dadaiste del Movimento ’77.
Qui tutto è il contrario di tutto in un vulcano di idee centrifugate in
modo anarchico ma cosciente ed intenzionale: è vero che percorrendo una strada si può avere un incidente, ma si può anche risorgere dando potere alla creatività e all’immaginazione.
Profetico e storicamente azzeccatissimo.


napoli centraleBattiato (4,5%) e Opus Avantra (3,8%), ovvero i punti culminanti di una nobiltà sperimentale che getta le sue radici nel lontano Underground con due lavori estremamente concettuali ma perfettamente calati nel loro tempo. Forse troppo estremi per essere seminali, ma sicuramente tanto profondi da aprire nuove frontiere all’ascolto della musica colta.

La Premiata (4,7%) infine, unisce la critica sociopolitica a musiche e voci di grande suggestione artistica e tecnica. Un buon lavoro che però pagherà lo scotto di aver toccato un tasto scomodo che precluderà loro il mercato americano e, per molto tempo, il rapporto con il "militante" Mauro Pagani.

Il resto della classifica, come vedete, è un alternarsi di nuove pulsioni: alcune però troppo marginali per avere più considerazione, altre eccessivamente supine ai mercati esteri ed altre ancora semplicemente dei fillers rispetto a uno scenario che era pur sempre una pentola a pressione sul punto di esplodere.

Questo era il 1975!
Lo abbiamo analizzato, classificato, eviscerato e soprattutto grazie a Voi, ne potremo parlare ancora a lungo.
Anche per questa classifica, siete stati al solito splendidi, competenti e magnificamente interattivi.
Grazie davvero a tutti dal vostro JJ!

... a proposito... la classifica finale? Eccola!

progressive rock 1975
Cliccate sulla classifica per vederci più chiaro se volete,
andate a rivedervi tutte le altre classsifiche di CLASSIC ROCK

74 commenti :

Regolo ha detto...

Ecco la mia lista:

1) AREA - CRAC
2) AREA - AREAZIONE
3) ULTIMA SPIAGGIA - Disco dell'angoscia
4) GOBLIN - Profondo Rosso
5) LIBRA - Musica e Parole

Una sola annotazione: in classifica sono presenti dischi che soltanto due anni prima, per quel che mi riguarda, non sarebbero rientrati nemmeno fra i primi venti! Il periodo d'oro del prog italiano era già andato...

taz ha detto...

1-Area-crac
2-Perigeo-La valle dei templi
3-Goblin-Profondo rosso
4-Rdm-Contamination
5-EdgarAP-Generazioni


Condivido l'annotazione di Regolo...ciao

Savi ha detto...

Eccola:
1-AREA : Crac
2-NAPOLI CENTRALE : Napoli Centrale
3-PERIGEO : La valle dei templi
4-BATTIATO : M.lle Gladiator
5-ORME : Smogmagica

Concordo con Regolo, sulla circostanza che il periodo d'oro del rock-progressive era già andato. Complimenti per il blog!

Luka ha detto...

Ci provo:
1)Area : Crac!
2)Goblin : Profondo rosso
3)Napoli Centrale : Napoli Centrale
4)RDM : Contamination
5)Perigeo : La valle dei templi

W il prog italiano!

Anonimo ha detto...

PREMIATA FORNERIA MARCONI: Chocolate Kings
AREA: Crac!
PERIGEO: La valle dei templi
ORME : Smogmagica
ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: Contamination


Athos

Anonimo ha detto...

La mia graduatoria:

1) Profondo Rosso
2) Crac!
3) Giro di valzer per domani
4) Generazioni (storia di sempre)
5) Maxophone

Ciao John e complimenti per il tuo lavoro, Marcello

Anonimo ha detto...

1. Blink;
2. Etna;
3. Essere o non essere? Essere essere essere;
4. La valle dei templi;
5. Crac!

Giangi

URSUS ha detto...

Secondo me non è una buona annata,anzi...

ma dovendo scegliere :
OPUS AVANTRA - Lord Cromwell
ALFREDO TISOCCO - Katharsis
DALTON - Argitari
AREA - Crac !
PERIGEO - La valle dei templi

J.J. JOHN ha detto...

Per il '75 io la vedo così:

1) BATTIATO: M.lle le Gladiator
2) AREA: Crac!
3) NAPOLI CENTRALE
4) MAXOPHONE
4) OUS AVANTRA: Lord Cromwell
5) PERIGEO:La valle dei templi

lenz ha detto...

ETNA: Etna
GOBLIN: Profondo Rosso OST
ULTIMA SPIAGGIA: Disco dell'angoscia
MAXOPHONE: Maxophone
NAPOLI CENTRALE: Napoli centrale

mi stupisce sempre di più che la gente continui ad ignorare Etna.. c'è chiusura totale quindi?

roberto ha detto...

Per me la classifica è questa:
1. Ultima spiaggia
2. Area Crac
3. Napoli Centrale
4. Living Life Let: from experience to experience
5. Perigeo La valle dei templi

Anonimo ha detto...

1 - Area Crac

2 - Etna

3 - Battiato M.elle le gladiator

4 - Napoli Centrale

5 - Banco - Banco IV (english)

Nonostante il fatto che nel 1975 il prog fosse in caduta libera (soprattutto in italia).....siamo riusciti a sfornare questi 5 lavori da me sopramenzionati, che sono secondo me molto validi (soprattutto il disco degli Area e quello degli Etna), ed in grado di ben figurare vicino ai capolavori prog italici.

P.S.: del 75 segnalo un album (giustamente qui non considerato perkè non prog.....ma decisamente valido)....di Tullio De Piscopo, sotto e n'coppa del 1975. Un bel lavoro jazz rock che profuma di napoli......grande batterista Tullio.

alex77

Anonimo ha detto...

Area - Crac!
Perigeo - La valle dei templi
Goblin - Profondo Rosso
Maxophone - Omonimo
Ibis - Omonimo

Segnalo inoltre "Un biglietto del tram" degli Stormy Six, non citato tra i candidati, con il pezzo "Stalingrado" su tutti. Folk Prog direi. Originale e molto politicizzato.
Ezio

Anonimo ha detto...

@Lenz:
Guarda che gli Etna non stanno andando poi così male...
JJ

lenz ha detto...

siamo in 3 con alex e sappiamo di essere entrambi dei fan sfegatati.. non facciamo testo purtroppo :)

Anonimo ha detto...

Io premetto una cosa però: è vero sono un fan degli Etna, ma li ho messi al secondo posto perchè secondo me se lo meritano proprio.

Hanno fatto un eccellente disco di jazzrock, suonato divinamente e con una classe e una raffinatezza che in Italia ho riscontrato solo nei mitici Perigeo....ovviamente parlando solo del jazzrock italiano più convenzionale e quindi non comprendendo gli Area, che per me rimangono la punta di diamante del prog italiano e uno dei pochi nostri gruppi a poter essere inserito nell'olimpo del progressive mondiale.....ed infatti per me Crac rimane il miglior lavoro del 1975.

alex77

Frank ha detto...

Anche se nel 1975 il prog è in fase discendente ecco la hit:

1.Crac!
2.Napoli Centrale
3.Profondo rosso
4.La valle dei templi
5.Etna

"Disco caldo": Colde noise di Franco Falsini.

Bravo JJ John!

piccic ha detto...

Ciao John,
ti ringrazio molto dell’invito, ma vedo che non ho una conoscenza sufficiente dei vari dischi per votarli.

Per quei pochi che ho sentito, direi che gli Area restano al di sopra della media (anche se non ho molta familiarità con i due album presi nel loro insieme), e anche se non lo consideri "prog rock" (perché in effetti non lo è), mi unisco ad Ezio nell’elogiare "Un biglietto del tram". Parziale, e un po' squilibrato su certe cose (la autenticità di certa devozione popolare, in "Arrivano gli americani" ad esempio, come ti dicevo), ma musicalmente lo trovo un lavoro molto riuscito.

Anonimo ha detto...

La mia personalissima (e opinabilissima) classifica è:
1) Area - Crac!
2) Arti e Mestieri - Giro di valzer per domani
3) Maxophone - Maxophone
4) Perigeo - La valle dei templi
5) P.F.M. - Chocolate Kings
Marco

piccic ha detto...

E ti romperò le palle, perché so che la critica seria non considera il Gen Rosso "prog" a sufficienza, ma non posso esimermi dal segnalare che nel 1975 uscì il loro – forse – disco più grande, sotto tutti i punti di vista: "Senza Frontiere", pubblicato anche in edizione spagnola ("Un rostro nuevo del mundo").

Restando nella musica che genericamente potremmo definire "di ispirazione di religiosa" (termine molto ambiguo), c'è un abisso, ad esempio, rispetto a quella opera di basso profilo dei Messaggio73.

Giampaolo ha detto...

Io l'album degli Etna l'ho ascoltato uno o due volte, provando subito una certa simpatia.....me lo ascolto per bene entro il 31 Ottobre e deciderò se inserirlo nella mia top5!
Per ora niente top5 (posso anticipare che ci saranno i Maxophone e gli Area con Crac)....
quindi Buon weekend a tutti e al caro John!

JJ ha detto...

Piccic, qui non si tratta di critica seria o meno. Il punto è che il Gen Rosso è off topic rispetto al Prog.
Teniamo comunque conto del loro capolavoro e a tutti i fan della "musica di ispirazione cristiana" segnalo il libro omonimo della Rugginenti Editore.
25 Euro, ma non lasciatevelo scappare.
Classic Rock continua per la sua strada.

PS: se te la senti, dai anche tu la tua classifica.

JJ John ha detto...

Giampa: Ok, sai che ti aspetto al varco... e non deludermi, eh?
-------

PS: Sappiate che le mie interlocuzioni verranno di volta in volta cancellate per una questione di ordine.
Scusate la confusione nelle mie risposte, ma non ero più abituato a un riscontro così affettuoso.
Grazie davvero!
John

stefano testa ha detto...

MAXOPHONE.

stefano testa ha detto...

Mi scordavo. Anche se nella lista di John (forse giustamente) non è presente, credo che il Volume Ottavo di Fabrizio De Andrè potrebbe avere un posto tra la produzione prog di quell'anno...se prog vuole dire libertà di sperimentazione e fantasia.

piccic ha detto...

Ciao John,
come ho già scritto, non conosco che pochissimi album, e quindi non posso esprimere nessun voto informato.

E comunque il Gen Rosso non c’entra praticamente nulla con il beat o il pop-rock "di ispirazione religiosa". Inoltre io non riesco a valutare un prodotto in isolamento, solo dal punto di vista musicale, sia perché non ho la preparazione, sia perché ritengo che così facendo si appiattisca un approccio critico fruttuoso.

Se la valutazione si attiene al solo "genere musicale" del rock progressivo, allora va bene, ma in tal caso mi sfugge il peso culturale della maggior parte delle tue recensioni.
Intendo dire che, non solo il Gen Rosso o gli Stormy Six, ma anche i cantautori o altre cose dovrebbero essere considerate, se si vuole valutare il 1975 in senso ampio.
Il resto non è di mio interesse, lo sai… :-)

piccic ha detto...

E non avevo nemmeno letto il commento di Stefano Testa, qui sopra. Ecco quel che intendevo dire.
Se però con "rock progressivo" intendiamo i punti fermi di quella specifica sperimentazione musicale, allora i tuoi "poll" sono perfetti così.

J.J. JOHN ha detto...

@ Stefano Testa
Stefano... magari altri tre, quattro titoli in più non ti vengono in mente?

@Piccic
Per quanto riguarda il Gen Rosso, so che è stato incluso nel libro della Rugginenti. Tutto li'.
-
Come in molti sanno, Classic Rock è un sito "di parte", circoscritto al Pop Italiano, a qualche pezzo di collezionismo d'epoca e a pochissimi outsiders.
I riferimenti sociopolitici sono dovuti al fatto che è mia convinzione che un movimento musicale non possa esistere senza interagire con un movimento sociale e nel Prog italiano questa biunivocità fu decisamente tangibile.
Se vogliamo, i brani di Area o Banco sono veri e propri libri di storia.
-
E ORA, CLASSIFICHE PLEASE!

marta ha detto...

1 napoli centrale
2 area crac
3 opus avantra
4 valle dei templi
5 perigeo

marta ha detto...

volevo dire: 5. battiato

Daniel ha detto...

1) Area - Crac!
2) Perigeo - La Valle Dei Templi
3) Franco Battiato - M.elle Gladiator
4) Goblin - Profondo Rosso
5) Banco Del Mutuo Soccorso - Banco

P.S.: Happy birthday, John Lennon.

Anonimo ha detto...

Complimenti per questo blog, é la prima volta che ci scrivo... non conoscevo tutti gli album della lista, ma ho cercato di documentarmi. Questa comunque è la mia classifica:

1) Area - Crac!
2) Napoli Centrale - Napoli Centrale
3) Opus Avantra - Lord Cromwell
4) PFM - Chocolate Kings
5) Perigeo - La Valle Dei Templi

Vitoz

hex75 ha detto...

premessa: mi spiace per l'assenza di "Un Biglietto Del Tram" degli Stormy Six, ci fosse stato sarebbe stato tra i 5.
comunque:
Area - Crac!
Ultima Spiaggia - Disco Dell'Angoscia
Electric Frankenstein - What Me Worry?
Battiato - M.elle Gladiator
Goblin - Profondo Rosso O.S.T.

Anonimo ha detto...

I miei primi cinque:
1 Crac - Area
2 La valle dei templi - Perigeo
3 Smogmagica - Orme
4 Napoli Centrale - Napoli centrale
5 Are(A)zione - Area

saluti

kyudo

pino ha detto...

Ciao jj la mia personale classifica è:
1) Banco-Banco(english) Per la presenza del favoloso brano "l'Albero del Pane" che da solo vale il primo posto
2)Chocolate Kings-Pfm
3)Maxophone-Maxophone
4)Argitari-Dalton
5)Contamination-R.D.M.
Avrei voluto inserire gli AREA,il PERIGEO e i NAPOLI CENTRALE, ma li ritengo troppo Jazzati (personalissimo criterio). Volevo aggiungere che senza J.J. il Web italiano sarebbe più povero! J.J. sei unico...un mito per me! PINO.

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Pino, sei tu un mito!
E' grazie a persone come te che posso setirmi davvero più ricco.
TVTB,
John

Anonimo ha detto...

Città Frontale
Essere o non Essere (Il Volo)
La Valle Dei Templi (Perigeo)
Maxophone
Giro di Valzer per Domani (Arti e Mestieri)

AnTIPATIgueSound ha detto...

Disco dell'Angoscia, Un Biglietto Del Tram, Non Gettate Alcun Oggetto Dai Finestrini e qualcun altro che non è stato nominato.

JJ ha detto...

E bravo... AntiPASTIgue sound!
Mettiamoci anche "Braccio di Ferro" di Ricky Gianco così siamo a posto.
O forse preferisci Ivan Cattaneo?
Fai una classifica come si deve (anche con i tuoi innominabili e senza tirartela troppo) poi ne riparliamo, eh?

Daniel ha detto...

Io vorrei votare anche questo disco:

Drupi - Due

Ahahahahahah! Ok... ha ragione JJ, non buttiamola in caciara.

Anti_gueSound ha detto...

Ma io non me la tiro per niente, i suddetti innominabili non li nomino perchè non so dove andarli a prendere manco io essendo un famoso ignorante, sicuramente i miei nominabili sono quelli che ho testè nominato, se volete che nomini qualcos'altro posso pur sempre stilare una lista nera del prog italiano ma penso otturerei il server e non sta bene XD
Detto questo, è bello risentirti, John

JJ John ha detto...

Anti_Digital Sound:
Se,come mi hai detto hai sentito tutto e anche di più del Prog Italiano, immagino tu conosca anche buona parte di dischi del che concorrono al sondaggio (lo so, li conosci)!
Insomma: qui servirebbe una chart di 5 dischi del 1975. Te ne mancano due e possibilmente mandami il tutto ordinato per preferenza.
-
La chart dei più brutti lavori del Prog non è una cattiva idea, anzi, credo sia persino sopportabile dal ns. server.
Potremmo farne il sondaggio di Natale :-)
Ciao analogico indipendente.

Anonimo ha detto...

AREA: Crac!
NOVA: Blink
PERIGEO: La valle dei templi
PREMIATA FORNERIA MARCONI: Chocolate Kings
LIBRA: Musica e parole

Saluti
maurizio

AnTIPATIgueSound ha detto...

Gaber diceva "purtroppo o per fortuna" in una nota canzone di molto tempo fa. E io, purtroppo o per fortuna, suppergiù li conosco tutti, John.
Dovendo arrivare per forza al numero di 5, i miei sono:
1. Disco Dell'Angoscia
2. Un Biglietto Del Tram
3. Non Gettate Alcun Oggetto Dai Finestrini
4. Live In Montreux
5. M.elle Le Gladiator

Ora ti prego, non chiedermi di ritrattare le scelte non candidate con ciò che c'è nella lista, piuttosto preferisco la sportiva esclusione.
Rileggendo quei titoli ho provato e sofferto la nostalgia dei giorni delle ultime elezioni politiche. Hai presente la tortura all'olio di fegato di merluzzo? Ecco, con la fune, l'imbuto e tutto.

Se questa storia del sondaggio degli orrori del prog di fine anno dovesse diventare realtà, credo sarà un natale cattivo per tutti gli appassionati di prog.. mooolto cattivo ;)

JJ JOHN ha detto...

Grazie Anti_sound indipendente. Va benone così.
Le politiche del '76 sono state terribili. Speriamo non lo siano le prossime del 2989. Dipende da noi.

E poi... perchè il Natale deve essere necessariamente buono?
Oggi come non mai c'è gente incazzata come bestie (io incluso).
La tua idea potrebbe sposare la nostra lotta contro l'ipocrisia.
Io lo farei 'sto sondaggetto.

regolo ha detto...

@JJ
Ottima l'idea di un sondaggio sui peggiori dischi prog di tutti i tempi. Dai facciamolo! Io ho già una lista pronta pronta per la bisogna :-)))
Ciao

savi ha detto...

Bella idea! Una lista del peggio del prog italiano; purtroppo, sono vari i dischi da annoverarsi in una speciale chart. Ciao

Armando ha detto...

1) Maxophone - Omonimo
2) Napoli Centrale - Omonimo
3) PFM - Chocolate Kings
4) Perigeo - La valle dei templi
5) Area - Are(A)zione

Scusa John, ma E.A. Poe non era del '74?

Giampaolo ha detto...

Ecco la mia top 5!
1) Area - Crack!
2) Maxophone - Maxophone
3) Opus Avantra - Lord Cromwell.....
4) Etna - Etna
5) Arti e Mestieri - Giro di Valzer per domani

Napoli Centrale non li ho ascoltati bene e nemmeno Perigeo.....
l'album di Battiato lo trovo tedioso eccetto qualche minuto del primo brano.....
Buon weekend!

Korapus ha detto...

1)Perigeo - La valle dei templi
2)Area - Crac!
3) Rovescio Della Medaglia Contamination
4)Premiata Forneria Marconi - Chocolate Kings
5)Battiato M.elle le gladiator


p.s.
classifica ovviamente molto personale

Dario ha detto...

Risultato assolutamente condivisibile.
Sicuramente Crac è il disco più importante di quell'anno, o almeno quello che ha avuto maggior ripercussione sul "dopo".

Savi ha detto...

Risultato abbastanza scontato! CRAC! miglior disco assoluto dell'anno. Ottime le posizioni delle due band rock-jazz Napoli Centrale e Perigeo. Bella la sesta piazza per l'ULTIMA SPIAGGIA. Francamente, non me l'aspettavo. Riascolterò il disco. A quando l'orrida-parade sul prog italiano?
Grazie

JJ ha detto...

In realtà anch'io pensavo che Crac avrebbe vinto, ma non con un margine così enorme!

"The worst of Italian Prog" arriverà di sicuro e credo proprio che sarà il prossimo sondaggio.
Non so però quando perchè, se lo facciamo partire a metà novembre è troppo presto. A fine mese verrebbe "bruciato" dalle vacanze di Natale in cui notoriamente le visite calano.
Al rientro dalle ferie potrebbe essere una buona idea.
Cosa ne pensi?
In ogni caso, ci sarà da divertirsi.

Savi ha detto...

Certo! Che ne dici di lanciarlo a inizio anno, ovvero dopo l'Epifania. Sto già consultando i miei dischi e pubblicazioni in merito (quelle di Paolo Barotto, Augusto Croce, Riccardo Storti, Cesare Rizzi, Francesco Mirenzi ecc.) per andare a pescare "il peggio". Quantunque esse liste saranno squisitamente soggettive, l'iniziativa sarà per tutti un viaggio a ritroso nel tempo. Magari in altra occasione si potrebbe lanciare la "ghost-parade" una speciale hit dei dischi fantasma, sia come album un pò dimenticati e/o trascurati dalla critica specializzata (al momento della loro pubblicazione), sia da una visuale collezionistica (dischi rarissimi e/o introvabili).
E' un pò banale vero, la proposta?
W IL PROG!

piccic ha detto...

Non è che c'entri al 100%, ma visto che non avevo potuto partecipare al sondaggio, conoscendo pochissimi dei dischi elencati, ne approfitto per dire che trovo originalissimo "Sacrificio" dell’Equipe 84.
Ero convinto che lo avessi recensito, ma vedo che c'è solo il precedente "Id", che come dici ha in effetti una mescolanza di beat, pop e elementi isolati di rock progressivo.

"Sacrificio" mi ha veramente colpito, per me meritava di essere inserito nel sondaggio del 1974, ma magari – ancora una volta – non so valutare quel che è "prog" e quel che non lo è, ma fondamentalmente non mi riesce di dare un apprezzamento complessivo basandosi sul solo genere musicale (ad esempio, per me del 1975 è fantastico il disco di Lucio Dalla, forse il più bello dei suoi fatti con Roberto Roversi).

J.J. JOHN ha detto...

@ Savi:
Direi di limirarci alla "Worst Parade. Ok per la data :-)
L'idea della "ghost" è carina ma i dischi che non furono pubblicati allora sono incontestualizzabili. Meglio soprassedere.

Cmq su Classic Rock di super rarità ne trovi a iosa: Le Stelle di Schifano innanzitutto. Poi Laser, Seconda Genesi, Exploit, E.A.Poe e i 45 di Lydia e Skorpio.

@ Piccic:
Bellissimo "Anidride Solforosa", infinitamente meno "Sacrificio".
So che la tematicità del sito può sembrare un limite, eppure siamo fortissimi proprio per quello.

piccic ha detto...

Ciao John,
non vorrei essere frainteso: non intendevo dire che la tematicità del sito (o la tematicità in generale) sia un limite, ma che la valutazione critica dei dischi non riesce appieno se si separano gli aspetti che confluiscono nella realtà finale del prodotto.
Cioé, fermo restando il carattere di grande innovazione che la sperimentazione del rock progressivo ha portato, in questo caso, in italia in quel periodo, trovo un po' una decontestualizzazione il non potere confrontare i dischi con gli altri coevi di carattere pop, sperimentale ma non prog, tardo-beat, e dell’emergente nuovo cantautorato, o quant’altro.

Poi naturalmente il mio è un approccio da profano in termini di critica musicale, però ritengo che un confronto trascendente il genere musicale in senso tecnico sia necessario, anche se naturalmente deve avere un registro più ampio. Cioé, non è possibile confrontare "Anidride Solforosa" con "Crac!", usando i parametri accurati del prog, ma sfruttando un approccio integrale tutti i prodotti sono preziosi, o quantomeno utili per apprezzare il valore intrinseco di ciascuno. È certamente fruttuoso, perché non stiamo parlando di un approccio completamente diverso, ma sempre di rock. Cioé, non è musica classica, o musica folkloristica indiana pura, per capirci.

Da un punto di vista poetico e musicale "Anidride" è certamente superiore a "Sacrificio", ma "Sacrificio" – ad esempio – non è gravato da quegli eccessi di "genialità", poetica o musicale che sia, che per me in "Anidride", o il "Disco dell'angoscia" (che finalmente ho potuto sentire) trovano un po’ il loro limite.
La genialità è importante, ma altrettanto lo è il saperla regolare, e quindi trovo che ciascun prodotto abbia il suo punto debole. Anche prodotti meno rilevanti possono essere molto utili per inquadrare meglio i capolavori. Mi riesce difficile spiegarmi meglio…

piccic ha detto...

P.S. E comunque hai perfettamente ragione: "Disco dell'angoscia" è già pervaso di un disagio che ha qualcosa del punk, ma è quasi l'opposto del punk. Ogni elemento è cesellato con metodicità e cura.

E quel pezzo del Sabba è quasi più disturbante di uno dei peggiori brani dei Current93, "From Broken Cross, Locusts" (nel quale, tra parentesi, non sono ancora riuscito ad appurare la fonte della voce campionata del Papa che parla in francese: è Paolo VI? E se sì, da quale discorso?).

J.J. JOHN ha detto...

Non preoccuparti,figurati: nessun fraintendimento.
Il Prog italiano ha avuto nonni, padri e figli e io, per scelta, approfondisco solo le opere dei padri, almeno per quanto concerne le monografie discografiche.
Poi, quelle analitiche come sai si estendono anche ad altro.
Molto presto, ad esempio, ce ne sarà una sui cantautori, sul processo a de Gregori, sulla lotta armata e via discorrendo.

La mia visuale analitica l'ho acclarata tempo fa. Non sono "parametri del prog", ma un mio adattamento di certe istanze Gramsciane del Melucci.
Trovi tutto qui:
http://classikrock.blogspot.com/2007/06/come-giudicare-un-disco.html

E' ovvio che basandomi su quelle potrei parlare anche di Bennato, di Baglioni ma andrei fuori dal tema che mi sono imposto. Lo faccio quindi solo in termini più ampi in certi articoli periodici.

-
Un conto è la genialità, un conto è l'attingere da stilemi già abusati.
Scopiazzando a volte ci si azzecca (vedi Aphrodites Child con Pachelbel, per dirne una) ma non si fa arte.
Solo creando si può fare arte. certo, si rischia, si sbaglia, si esagera, ma si migliora l'umanità e comunque, c'è sempre tempo per evolversi e correggersi.

-
Sui discorsi dei Papi sono un totale incompetente, ma siccome mi hanno regalato un libro sui Current93, proverò a vedere.
Se so qualcosa, va da se che ti scrivo subito.

taz ha detto...

Hanno vinto non perchè il '75 non dava altro di importante...hanno vinto gli Area perchè un gruppo così non è mai esistito ne qui.... ne là----infin dei conti sono un international popular group...ciao JJ il tuo sito è sempre l'unico sito...

piccic ha detto...

Ciao John,
grazie mille delle risposte sempre precise e circostanziate.

Riguardo allo scopiazzare ti riferivi agli Equipe 84? Perché, se hai ragione nel dire che scopiazzando non si può fare arte, però è possibile che si scopiazzi in un ambito, essendo originali in altri, nell’insieme della stessa opera. Vandelli ha una certa qualità (discontinua) nei testi, che trovo assolutamente valida, e originale. Alcuni pezzi però sono brutti, ma mi ha stupito che tu abbia recensito "Id" e non "Sacrificio".
Cioé, ad esempio, i Sigue Sigue Sputnik non erano certo originalissimi musicalmente (devono molto ai Suicide, mi pare), ma da un punto di vista complessivo, di rappresentazione e testimonianza della frammentazione dell’immaginario, così caratteristica del periodo che colsero in pieno, sono stati unici.

Grazie per i Current, se per caso dice qualcosa mi interessa.

piccic ha detto...

L'approccio analitico l'avevo letto, come ti dissi. Non ho familiarità con Gramsci, ma lo trovo fondamentalmente buono, oltretutto considerati i presupposti che hai messo.

JJ John ha detto...

"Id" l'ho recensito di malavoglia, su richiesta e l'ho trovato povero e derivativo. "Sacrificio" lo è altrettanto per cui la chiuderei lì.

Hai ragione: SSS (che adoro sino al midollo e di cui possiedo tutto) hanno traghettato nel burlesco l'immaginario degli anni ottanta.
Geniale certo, e al passo coi tempi ma, ... altri tempi.
Niente a che vedere con la decade precedente.
Cosa poi tu ci veda dei Suicide, onestamente, me lo devi spiegare.
A me sembrano lo sgretolamento di Elvis Presley, ma forse sono io che sono un po' tonto.

piccic ha detto...

"Id" ha troppi pochi aspetti interessanti e originali, anche se alcuni testi sono buoni.
Chiudiamola pure, ma io trovo che non ci sia paragone tra "Sacrificio" e "Id". "Sacrificio", scarso quanto tu ne puoi capire con la tua preparazione, io lo trovo originale, o quantomeno molto interessante.

Da un punto di vista estetico, (auto)critico e grafico, i Sigue Sigue Sputnik per me sono stati di una originalità pazzesca. Sarà che erano nelle mie corde, per me che detestavo le mode giovanili e le scomponevo e ricomponevo. Trovo ben poco di altrettanto originale, dopo. Non c'è stato nient'altro come "Flaunt It", in rapporto agli anni successivi.
Forse un pochino David Byrne, soprattutto quando Sagmeister gli ha fatto la copertina di "Feelings", o un poco gli U2 con "Achtung Baby", ma poco e niente in confronto (non parlo della sola musica in sé).

I Suicide hanno fatto rock'n'roll con i sintetizzatori in modo pionieristico ed originale, i SSS certamente hanno imparato qualche lezione da loro, mi sembra. Ma mi fido di te… :-)

mario ha detto...

'Sacrificio' e 'Id' sono diversi, ma solo formalmente, il livello come dice JJ è lo stesso.
'Id' è pscichedelia raffazzonata, 'Sacrificio' è un tentativo di voler essere qualcosa in più, ma che si risolve solo in continui manierismi e citazioni: Moody Blues, Grand Funk, Genesis, Jefferson, New Trolls.
Poi Piccic, non capisco perchè tu, pur ritenendoti in profano, debba comunque insistere sulla validità di una cosa quando altri ti dissuadono in maniera chiara e circostanziata.
Ascolta quello che ti pare ma ascolta anche gli altri.

piccic ha detto...

Salve Mario,
è semplice: perché ritengo che il valore di un prodotto non stia solo in un suo singolo aspetto (in questo caso: quello di innovazione o bravura strettamente musicale).

E secondariamente, il fatto di ritenersi un "profano" non significa non tentare di orientarsi per giudicare quello che si coglie come un valore di un (qualsiasi) prodotto, dal momento che ogni tipo di formazione, quando non avviene in maniera accademica, avviene necessariamente in maniera non lineare.

Quindi, potrei fare lo stesso discorso verso chi non coglie la differenza che passa tra gli aspetti esteriori del fenomeno delle "messe beat", e quanto si può invece cogliere da un punto di vista spirituale da tutta la temperie culturale, del beat prima, e del rock progressivo dopo.

"Sacrificio" e "Id" sono diversi, ma non solo formalmente, anche perché altrimenti il Vandelli del 1970 sarebbe lo stesso di quello del 1974. Tutto qua.

Anonimo ha detto...

A prescindere dal fatto che non riesco a capire bene quello che dici(parla come mangi, si dice al mio paese), ma qui si parla di prog, di una forma d'arte e di un periodo storico ben preciso.
I valori spirituali che tu puoi cogliere in un'opera sono sacrosanti, però pensa che magari sono solo tuoi.
Ai tempi la visuale era un po' diersa e credo che Jj vada un po' oltre i personalismi. non tovi?
mario

piccic ha detto...

Salve Mario,
vuoi provare a motivarmi il perché definisci 'Id' "psichedelia raffazzonata" e 'Sacrificio' "un tentativo di voler essere qualcosa in più"? Inoltre ho bisogno di capire: se è solo la musica a contare, perché il rock progressivo è stato cantato? Non andava bene strumentale? A me pare evidente, ad esempio, che a Gianni Sassi, a Stratos e agli Area non interessasse un semplice discorso di originalità ed innovazione "tecnica" musicale.

Per rispondere alla tua obiezione che "i valori spirituali" "magari sono solo miei" posso dirti che non esiste un simile relativismo nella vita dello spirito, solo diversi tempi e circostanze. Se c'è relativismo, non siamo nella vita dello spirito.
Puoi venirmi a dire che intellettualmente trovi problematico credere in Dio, ma questo è un altro discorso, e non c’entra con il mondo interiore, che è comune a ciascuna persona umana.

Io continuo ad apprezzare “Sacrificio”, e naturalmente rispetto la cognizione di causa con cui scrive John, e i suoi criteri di valutazione, ma non rinuncio ad esprimere determinati concetti che valuto essenziali.
Se ti irrita il fatto che non uso un approccio convenzionale per accostarmi alla musica, non so cosa dire, è l’unico che per me ha valore.

JJ JOHN ha detto...

Aspettando la risposta del Mario,intanto dico la mia.
Premetto che ascoltai "Sacrificio" secoli fa e, una volta ancora, recentemente a casa di un amico che ne ha una copia ormai praticamente senza più solchi.

Ne abbiamo parlato un po'.
Io ho avuto l'impressione che con quel disco l'Equipe avesse voluto "riprovarci".
Furono poco attendibili con ID, almeno agli occhi di una certa fascia di ascoltatori, che poi era quella che si riferiva al Prog e quella a cui loro miravano.

Cmq, Vandelli non si diede per vinto: chiamò Paolo Siani della Nuova Idea e mise insieme il nuovo lavoro cercando di trovare il canale giusto.
Come dice Mario però, anche in questo caso non riuscì a schiodarsi da stilemi musicali e tematiche già abusate. E si sente.
Fiasco un'altra volta e l'Equipe finì il suo percorso.

Io non voglio sindacare se si preferisca soggettivamente una delle tante facce dell'Equipe:
ognuno tragga da qualunque musica ciò che lo fa stare bene.

Per corretezza storica però mi sentirei sicuramente di affermare che il gruppo easurì la sua spinta conflittuale con il Beat e in quel contesto diede le sue cose migliori. Per il resto, davvero "raffazzonarono" un po' di qua e di la, e la loro forza originale si stemperò nel "già fatto" e "già sentito".

piccic ha detto...

Ciao John, ti ringrazio molto della risposta, e della spiegazione dettagliata, che come sempre è molto chiara, comprensibile anche a chi non ha una esperienza in campo musicale.

Ci tengo a dire che non desidero continuare a rompere le scatole o cercare di spiegare quello che avverto di valido in "Sacrificio", primo perché mi manca la preparazione appunto dal punto di vista musicale-musicale, e poi perché proseguendo la discussione si esce dal tema di questo post che è il sondaggio.

L'avevo però sollevato perché mi sembra che, anche giudicato in termini qualitativi in rapporto al prog italiano e secondo i parametri critici fissati, il disco meritasse una recensione più di Id, o di altri dischi più scadenti. Intendo dire che se i Messaggio 73 (solo per citare un disco che ho sentito) sono inclusi nel sondaggio del 1975, almeno la recensione, anche se severa, forse Sacrificio la meritava più di “Id”.
Io su “Id” sono anche più severo di te, solo una manciata di pezzi spiccano, e anche se sono belli, a parte “La notte di san Luigi”, non c’entrano col rock progressivo.
Quindi è giusto escludere “Id”, dal momento che hai escluso dalle classifiche tutto ciò che non si lega al progressive, anche dischi di alto livello come quelli di Dalla, dei cantautori o degli Stormy Six.
Il mio discorso nasceva da questo, che poi “Sacrificio” possa essere poco di rilievo e scopiazzato se gli levi i testi, lo lascio giudicare a chi si intende di musica, giustamente. Thanks… :-)

Anonimo ha detto...

La mia classifica relativa al 1975 :

Medaglia d'oro : Crac degli Area
Medaglia d'argento : La valle dei Templi del Perigeo
Medaglia di bronzo : Napoli Centrale del gruppo omonimo

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

In definitiva, i miei 10 dischi preferiti del 1975 :

1 - Crac degli Area
2 - La valle dei templi del Perigeo
3 - Napoli Centrale del gruppo omonimo
4 - Banco del gruppo omonimo
5 - Profondo rosso dei Goblin
6 - Etna del gruppo omonimo
7 - Giro di valzer per domani degli Arti e mestieri
8 - Maxophone del gruppo omonimo
9 - Essere o non essere ? del Volo
10 - Chocolate kings della PFM

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Notevoli e meritevoli di menzione anche :

11 - Areazione degli Area
12 - Live in Montreux degli Agorà
13 - Disco dell'angoscia di Ultima Spiaggia
14 - Blink dei Nova
15 - El tor dei Città Frontale e Musica e parole dei Libra

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

16 - Apoteosi del gruppo omonimo
17 - Storia mai scritta di Enzo Capuano
18 - Let from experience from experience dei Living Life
19 - Sonanze di Roberto Cacciapaglia
20 - Un biglietto del tram degli Stormy Six

Michele D'Alvano