Goblin: Roller (1976)
di Fabio Capuzzo (aka "Red Goblin")

goblin roller 1976CON QUESTO POST, CLASSIC ROCK INAUGURA LE "SCHEDE D'AUTORE": UNA PRATICA APERTA A CHIUNQUE VORRA' CONTRIBUIRE.
CI PARLA DI Roller L'AUTORE DELLO SPLENDIDO LIBRO "Sette note in rosso" FABIO CAPUZZO, MASSIMA AUTORITA' ITALIANA SUL GRUPPO.


Considero Roller l’album ‘adolescenziale’ dei Goblin, un disco che trabocca di voglia di suonare, di esplorare generi musicali e di provare tutto per capire chi fossero veramente e dove volessero arrivare.

Infatti, pur se Profondo Rosso era stato accolto abbastanza positivamente, la critica aveva eccesssivamente ed erroneamente esaltato il ruolo di Giorgio Gaslini, in realtà modesto e limitato alla composizione dei brani sul lato B del disco.
Inoltre, si era dato troppo peso alle assonanze con ‘Tubular bells’, ignorando che l’album era stato composto, arrangiato e inciso in appena tre giorni e che in fondo, l’uso della suite di Oldfield venne imposta ai giovani musicisti dallo stesso Dario Argento.

In ogni caso, quando iniziano le registrazioni di ‘Goblin II’ (così avrebbe dovuto inizialmente chiamarsi Roller) nel settembre del 1975, l'organico della bandè reduce da mesi di tribolazioni: fuoriusciti immediatamente Claudio Simonetti e Walter Martino (sostituito da Agostino Marangolo che se ne va subito), arrivano a dare man forte a Massimo Morante e Fabio Pignatelli il tastierista Maurizio Guarini e David Walter. Quindi rientra Simonetti e poi nuovamente Marangolo al posto di Walter.

Il gruppo ha praticamente già pronta la scaletta dell’album e le registrazioni procedono celermente, pur se con le immancabili discussioni tra i musicisti che hanno caratteri e gusti musicali diversi. Vengono incise ‘Goblin’, ‘Gold summer’ e ‘Trigonometria’, probabilmente scritte durante la defezione di Simonetti che invece propone ‘Il risveglio del serpente’, compone con MoranteRoller’ e quindi assieme anche a GuariniAquaman’.

Sennonché, a registrazioni quasi ultimate e con il disco annunciato in uscita per gennaio-febbraio 1976, i Goblin ricevono l’offerta di partire in tour con Riccardo Cocciante e interrompono la lavorazione.
La tournée si rivela un successo personale per la band mentre l’album ed il 45 giri di ‘Profondo rosso’ entrano trionfalmente nelle classifiche, raggiungendo ovunque il primo posto.

i goblinI Goblin, galvanizzati, pensano dunque di rimettere mano a ‘Goblin II’ e di sfruttare il maggior affiatamento raggiunto dopo tre mesi di attività live e di prove continue: cambiano gli studi registrazione ed incidono ex novo l’intero album, modificando gli arrangiamenti, togliendo alcuni brani ed aggiungendone altri.
Ogni musicista tenta di imporre la propria visione sul disco e, almeno in questa fase della storia del gruppo, il confronto non diventa ancora ‘scontro’ tanto che alla fine, vengono accontentati i gusti di tutti i componenti.
Il risultato non può che essere un album variegato come è effettivamente ‘Roller’, titolo scelto in sostituzione del più anonimo ‘Goblin II”.

Il nuovo LP si apre sul brano omonimo che però, nella nuova versione del 1976, perde le coloriture più hard rock cadendo nell’errore di tentare di evocare ‘Profondo rossoinserendo persino una inutile e magniloquente parte solista di organo a canne. Una scelta quasi obbligata, ma che in genere si rivela controproducente, in quanto induce il pubblico a ritenere che l’artista ‘faccia il furbo’ o non sia capace di fare altro, mentre nel nuovo album dei Goblin molto ‘altro’ c'è.
Roller’ è comunque un pezzo notevole, con un indovinato giro di tastiere e chitarre elettriche e la ritmica stupefacente di Marangolo e Pignatelli.

Si cambia atmosfera con ‘Aquaman’ che parte in modo soffuso ma che poi evolve in una seconda parte più rock, segnata dalla chitarra elettrica di Morante.
Snip snap’ è il primo brano non inserito nella scaletta del 1975 ed è chiaramente frutto dell’influenza di Marangolo: non c’è traccia di prog o di atmosfere sinistre e l’esecuzione è ariosa, scanzonata, funky, marchiata dall’estro batteristico e da un bel assolo al piano elettrico.
A conclusione della facciata Simonetti tira fuori dal cilindro la magia jazzata de ‘Il risveglio del serpente’, un brano poetico che sembra tratto da un altro disco ed eseguito addirittura da un altro gruppo.

goblin 1976 rai tvLa flip side è introdotta da un pacchiano "effetto patatine" ma le tastiere lanciate in un anello mesmerizzante fanno subito capire all’ascoltatore che si sta addentrando in nei veri territori marchiati‘Goblin’.
Il pezzo è strutturato come una suite di undici minuti nella quale, dopo l’intro, vengono sviluppati quattro movimenti in cui Pignatelli, Morante, Guarini e Marangolo danno sfogo alle proprie passioni musicali, passando dal prog al funky, con il tema iniziale che viene ripreso nel finale.

La conclusiva e nuova ‘Dr. Frankenstein’ si muove su un clima suspense con tastiere e chitarra elettrica quasi floydiane ma con un basso trattato ‘à la Pignatelli’ e in primo piano e le scomposizioni di Marangolo. Il pezzo prende poi una carica ritmica forsennata con Simonetti che sale in cattedra sfoggiando assoli di minimoog dalle tipiche sonorità effettate.

Roller’ viene pubblicato dalla Cinevox il 22 giugno 1976 e vende circa 40.000 copie: bene per un gruppo pop italiano, un fallimento rispetto ai risultati di ‘Profondo rosso’.

FABIO CAPUZZO, autore del libro "Goblin. Sette note in rosso".

5 commenti :

Giampaolo ha detto...

Bell'album "Roller"......
cosa si intende effettivamente con la frase "Inoltre, si era dato troppo peso alle assonanze con ‘Tubular bells’, ignorando che l’album era stato composto, arrangiato e inciso in appena tre giorni e che in fondo, l’uso della suite di Oldfield venne imposta ai giovani musicisti dallo stesso Dario Argento."?
Che gli arrangiamenti sono stati imposti un pò all'ultimo momento?
Buonanotte e grazie e complimenti per il post!

Red Goblin ha detto...

Ciao Giampaolo, grazie per i complimenti e per la domanda e soprattutto grazie ancora a JJ per la stima e per lo spazio che mi concede.
Effettivamente il passaggio citato è un po’troppo ‘condensato’. Allora ricostruiamo i fatti. Dario Argento affida la composizione delle musiche di ‘Profondo rosso’ a Giorgio Gaslini. Dopo aver ascoltato le registrazioni chiede al maestro di arrangiare tutti i brani (eccettuata la nenia School at night) in chiave rock, ottenendo il rifiuto di Gaslini che deve assolutamente partire per alcuni concerti. Argento si rivolge all’editore musicale Carlo Bixio che gli fa ascoltare le incisioni dei Goblin per ‘Cherry Five’. Il regista, fulminato, affida al gruppo l’esecuzione della colonna sonora. Gaslini consegna ai musicisti gli spartiti con i semplici temi. I Goblin arrangiano, eseguono ed incidono in un giorno i brani Deep shadows e Wild session (utilizzando per l’intro gli effetti di tratti da The swan is a murderer, brano di loro composizione). Argento felicissimo chiede ai Goblin se se la sentono di comporre in tempi ristrettissimi i brani per le sequenze clou del film e li invita quella sera ad una pizza a casa sua. Argento fa ascoltare ai Goblin alcuni dischi, per far capire meglio le atmosfere che i brani devono rispecchiare. Tra questi dischi c’è ‘Tubular bells’. I Goblin nei tre giorni seguenti compongono ed incidono i brani Profondo rosso, Mad puppet (versione LP e film version), Death dies (nelle varie film version).
Chiaramente i Goblin, all’epoca appena ventenni, hanno tenuto giustamente in debito conto le indicazioni musicali di Argento, personaggio assolutamente carismatico ed accentratore, negli anni ’70 al top delle possibilità artistiche e famoso come una rockstar. Una sorta quindi di sudditanza psicologica, dettata anche dai tempi ristrettissimi. Roller rappresentava pertanto per i Goblin la possibilità di dimostrare a tutti di che cosa erano capaci quando lavoravano autonomamente.
Ad ogni modo ho sempre ritenuto che l’ispirazione fornita da Tubular bells sia più riscontrabile in Mad puppet piuttosto che in Profondo rosso, brano che ha costruzione e sviluppo originali.

taz ha detto...

Bella spiegazione e molto interessante che rispecchia le "difficoltà" che incontravano i nostri "giovani" talenti nelle "produzioni" delle loro idee musicali...Roller è un disco d'avanguardia per il gruppo Goblin...forse quello più riuscito e "avanti" nella produzione...certo io sono molto affezionato a Profondo Rosso( tra l'altro a me Tubulars Bells fa addormentare...tranne il brano centrale del films...mia opinione chiaramente, aggiungo gran disco per l'epoca(new age?)...ma PR mi tiene sveglio(grazie anche al films) e mi fa apprezzare le grandi qualità dei componenti tutti veramente bravi....G.Gaslini da quello che ho ascoltato nel cd doppio ha partecipato solo ai Demo(eh eh eh)...scherzo Maestro!...ciao a tutti e a F.Capuzzo per le sue "illuminanti" spiegazioni...ciao Big JJ

Giampaolo ha detto...

Grazie a te Red Goblin per la risposta esauriente!
Ciao e buona serata!

Anonimo ha detto...

Questo è il disco dei Goblin che preferisco .

Lo ascolto spesso .

Michele D'Alvano