Bill Gray: Feeling Gray? (1972)

Feeling Gray? 1972
Siamo nel 1972. Il prog è una realtà da un paio d’anni ma la controcultura bussa già alle porte con il suo sound duro e consapevole
Intanto, gli epigoni del post beat e della psichedelia si giocano le ultime carte di attendibilità perchè dall’anno successivo in poi, quel tipo di proposta verrà sempre meno accettata da un pubblico sempre più militante e meno compassionevole. 
E’ dunque in tempo William Gray, detto Bill, meglio conosciuto come chitarrista dei Trip a piazzare per la Polydor il suo primo album di rock bluesFeeling Gray” che però, malgrado l’indubbia qualità del prodotto, non gli darà molte soddisfazioni. 

Bill nasce a Kilmarnock in Scozia nel 1947 e a neppure 20 anni ha già in curriculum un 45 di successo inciso per la Philips come chitarrista degli Anteeks: “I don’t want you” / “Ball and Chain”, oggi quotato circa 290 sterline. 

Stabilitosi a Londra nella primavera del 66, entra nei The Buzz di David Bowie in sotituzione del chitarrista John Hutchison, e con loro incide una demo del singolo “I dig everything” scritta dallo stesso Bowie. Nella versione dei Buzz però, il brano però non vide mai la luce avendo lasciato insoddisfatto l’allora produttore Tony Hatch che per la pubblicazione ripiegò su musicisti di studio. 

ricky maiocchi
I Buzz continuarono comunque ad accompagnare Bowie dal vivo per 4 mesi ancora prima di scogliersi, ma a settembre dovettero rinunciare proprio a Bill Gray, attirato da un’allettante offerta del nostro Ricky Maiocchi, allora in soggiorno a Londra in cerca di musicisti.

Maiocchi tra l’altro aveva già reclutato al basso un tale Arvid Andersen, stravagante beatnik di origini scandinave e un giovane chitarrista di belle speranze di nome Ritchie Blackmore, amico di vecchia data di Arvid ai tempi in cui facevano parte prima dei Crusaders di Neil Christian, poi degli Screamin Lord Sutch & The Savages e infine dei Three Musketeers.

 Mancavano dunque un batterista, trovato poi nella figura di Ian Broad (ex militante nei Rory Storm & The Hurricanes con cui suonò anche Ringo Starr) e un altro chitarrista che fu proprio William Gray. E così, ecco che Maiocchi e i Trip iniziarono la loro avventura italiana. 

Maiocchi però è molto accentratore, e Blackmore che spesso gli ruba la scena non gradisce i continui inviti alla calma dell’ex Camaleonte. Ian Broad poi, si rivela maledettamente indisciplinato e scurrile.
Morale: dopo appena tre settimane Blackmore e Broad se ne vanno, i Trip abbandonano Maiocchi, reclutano Sinnone e Vescovi e procedono per la loro strada

feeling gray 1972Bill Gray, dal canto suo rimarrà con loro per due album, The Trip e Caronte e poi mollerà il colpo anche lui per supposte divergenze con Vescovi che, qualcuno dice, pare non fosse proprio un modello di democrazia

Altri mormorano invece che a Vescovi e ad Andersen non fosse andata giù l’idea che Gray stesse elaborando del materiale solista, ma questo fa parte del gossip

Sta di fatto che Billy se ne va, un anno dopo incontra l’ex Rokes Shel Shapiro, e nel giro di pochissimo è ai Regson Studios di Milano ad incidere con altri 4 musicisti (tra cui Gian Luigi Pezzera e lo stesso Shapiro) il suo “Feeling Gray?” nove brani, mezz’ora abbondante.

 Musicalmente non c’è molto da dire a riguardo: nulla di prog, nulla di innovativo, per cui realmente nulla di sconvolgente, ma in compenso un disco piacevolissimo, molto ben suonato, rifinito e mai banale malgrado si tratti evidentemente di rock blues anglofono
Tra i solchi traspare l’esperienza dei musicisti e anche se volessimo erroneamente considerarlo un filler o peggio un esercizio di stile vale davvero la pena di ascoltarlo. 
Così, anche e solo per il puro piacere della musica. E anche per evocare ancora una volta il grande spirito di William, partito davvero troppo presto.

12 commenti :

Marco Verpelli ha detto...

Lord Sutch non era anche a capo di un partito? I pagliacci in politica non sono un esclusiva italiana?

ugo ha detto...

......davvero vale la pena di ascoltarlo ma carissimo JOHN quando ci delizi con queste schede dicci pure poi dove come e a che prezzo possiamo reperire queste perle nascoste ed il suo eventuale valore(valutazione)altrimenti è un pò come dire assaggiate sta pietanza anche se poi per trovare un ristorante che ve la cucini vi tocca fare almeno 1000 km.è un disco raro?si trova in vinile?esiste una sua ristampa perlomeno in cd?cosi giusto per tracciarci la strada ciao ugo

J.J. JOHN ha detto...

@ Marco:
Si, Lord Sutch ha fatto molto attivismo in Scozia. Mia nonna (peraltro nativa di Kilmarnock dove è nato Bill Gray) mi ricordava sempre come lui somigliasse all'Alice Cooper di "Elected". E a me stavano simpatici tutti e due. Ero molto piccolo, ma avessi potuto, li avrei votati entrambi.
Mi è toccato invece scegliere se votare o no la Lista ROK di Squillo e Muciaccia e ho buttato la scheda nel cesso. Questo se volevi sentirmi parlare di pagliacciate.

@Ugo:
C'è una ristampa di questo Lp in una di quelle confezioni multiple tipo "5 Lp di progressivo, 10 euro". Altrimenti scrivimi.

Marco Verpelli ha detto...

Pensavo più a quei tipi che sono passati da "Servire il pollo" a Forza Italia...

taz ha detto...

Ciao Ugo....e la Universal che ha prodotto questa serie di cofanetti di cd (6) con autori che nn sono quasi mai stati pubblicati....The Universal Music Collection "Progressive Italia gli anni 70" Vol Uno (poi 2/3/4/5......)...Bella scheda JJ.......Cd che ascolti con piacere tipo....se sei su JCR hai un bell'accompagnamento.....ciao

J.J. JOHN ha detto...

@ Marco
Ah, si, certo... ma sull'argomento "dai polli a Forza Italia" c'è già un bel libro che puoi leggerti.
Si chiama "Dall'immaginazione al podere". "Podere" scritto proprio con la "D" di Domodossola.
E' davvero carino. Forse lo trovi ancora. In copertina c'è il prisma dei Pink Floyd.
Wah wah!
John

Marco Verpelli ha detto...

Grazie per la diritta bibliografica. Se ti va di pensarci potresti raccontarci quello che sai sul clima politco inglese di quegli anni e del (eventuale) rapporto con la musica. Su quello italiano ci hai già illuminato...

J.J. JOHN ha detto...

Pensa che avevo in mente persino in libro a riguardo: la storia politica inglese nel periodo dei T.Rex...
carino vero? Mma dovrei studiarci molto più del tempo che ho a disposizione :-)

Anonimo ha detto...

Ciao JJ, stavolta occorre fare qualche precisazione. Da fonti certe, ovvero il compianto Andersen col quale ho collaborato a lungo nella reunion assieme a Vescovi, altresì memoria storica. Ciò che si legge in giro del passaggio alla formazione Trip del primo disco è assai sommaria.
Vescovi si è unito a Broad, Andersen e Gray nel novembre '66, a Torino, con Maiocchi in realtà la band si era esibita una sola serata e Maiocchi si è fatto da parte.Blackmore andò per la sua strada ma tentò di tirar dentro i futuri Deep Purple anche Andersen.Nel febbraio '67 Broad lascia e Wegg Andersen dopo aver tentato con un ancora troppo giovane Chirico, chiama Sinnone. Dal '67 al '68 la band diventa quintetto, assieme a Roger Peacock, che poi lascia e si arriva alla line up che tutti conoscono, a presto! RNR.
Daniele Nuti (Sirio 6070)

J.J. JOHN ha detto...

Grazie della prcisazione. Io ho integrato le mie info con un'intervista a Blackmore del 70 e una conversazione con Pino Sinnone che, per inciso, venne reclutato dai Trip sulle scale del Meccuno a Torino. Peace!

Anonimo ha detto...

Grazie a te JJ, ti seguo sempre con interesse.

Anonimo ha detto...

Disco piacevole e ben suonato ma poco originale .

Michele D'Alvano