AUTONOMI, AUTONOMIE e il sogno di una galassia fragile.

Autonomia e concerti rock
Chi ama il Rock Progressivo Italiano anni Settanta, e più in generale la storia di quel periodo, avrà sicuramente sentito parlare di autonomi: gli autonomi provocano incidenti, interrompono un concerto, sfondano vetrine, manomettono, sparano, eccetera. 
 

Una categoria demonizzata da tutto e da tutti insomma, vessata sia dalla stampa borghese che da quella riformista, odiati dal PCI e dai sindacati, ma che in realtà fu soltanto l'inevitabile deriva di una battaglia democratica iniziata dopo la ricostruzione. Quando i lavoratori reclamarono i loro diritti, e lo Stato rispose loro con le bombe. 

 Ma chi erano questi “autonomi” e cos'era mai l'autonomia

 Col beneficio della sintesi potremmo rispondere che, ancora prima di conclamarsi tra il 1976 e il 1977 col nome di Autonomia Operaia Organizzata (abbreviato A.O.O. con tutte le iniziali maiuscole), l'autonomia fu materialmente una galassia in cui, a partire dalla fine dei gruppi extraparlamentari (1974 ca.), confluirono tutte le realtà a sinistra del Pci. Ma prima ancora, fu soprattutto un ideale, un obiettivo.

Un progetto politico-associativo che, a partire dalla critica ai processi di produzione e di distribuzione del capitale, si propose di affrancare la lotta di classe dalle forme di rappresentanza tradizionale (partito e sindacato), , parallelamente di estenderne i valori sociali ad ogni livello del vissuto, nell'auspicio di instaurare una società più sana e autenticamente democratica

Autonomia operaia e rock
Foto: Uliano Lucas
Idee chiare quindi, basate su solidi principi terzinternazionalisti, inizialmente ben incarnate dagli intellettuali e dai primi "gruppi" nati alla fine anni Sessanta (Lotta Continua e Potere Operaio, ma anche Avanguardia Operaia, MLS, i GAP di Feltrinelli ecc), ma la cui stabilità fisica e ideologica fu messa sempre a dura prova. Da un lato dalla continua escalation della strategia delle tensione, e dall'altro dalle infinite sfaccettature dell'eterodossia comunista. Un talent quest'ultimo che fece dell'autonomia un sistema aperto e vitale (“un insieme di tribù”, disse qualcuno), ma anche terribilmente fragile


 Motivi di destabilizzazione furono ad esempio la Strage di Stato del 1969 che accese il dibattito sulla lotta armata; la diaspora degli intellettuali successiva alla morte di Feltrinelli (1973), che spianò la strada ad improvvisazioni teoriche non sempre condivise (la cosiddetta “cultura fai da te”); l'apertura alle situazioni anarco-libertarie (1973-1976) che rivelò spietatamente molte incompatibilità tra le varie realtà operative, e non ultimo, la radicale mutazione della classe operaia e dell'intero sistema produttivo. La prima che passò da una generazione fedele all'ideologia del lavoro, a una sfruttata, isofferente e istintiva, e il secondo che abbandonò la sua connotazione industriale per entrare nell'era dell'informatica e dei servizi


Così quando tra il 73 e il 75 la crisi dei gruppi extraparlamentari sancì il passaggio da una prima fase di lotte imperniata sulla centralità operaia, a una seconda in cui tutto il contropotere avrebbe dovuto, connettersi, organizzarsi e fare breccia nella cultura di massa (l'Autonomia Operaia Organizzata, appunto), qualcosa non funzionò. 

rock e politica
La costellazione autonoma si rivelò troppo fitta e diversificata per essere ricondotta a un movimento organico, l'agognata distruzione di ogni diaframma ideologico restò sulla carta, e già poco dopo il Festival del Parco Lambro del 1976, si capì che il tanto temuto “spontaneismo militante” avrebbe vanificato qualsiasi ulteriore tentativo di composizione. 

 È vero che molte delle successive pratiche ascrivibili all'A.O.O. furono tanto eclatanti quanto rivoluzionarie, come il Movimento 77 di Bologna, ma soprattutto in quel caso diedero più l'idea di una fiammata improvvisa o di un atto istintuale che non di un progetto a lungo termine

“Forse”, citando il politologo Toni Negri, “perché l'autonomia fu costretta ad agire ancor prima di aver concepito un progetto unitario”, o forse, aggiungerei, perché la prospettiva di una democrazia che non fosse neoliberismo, repressione e riflusso si stava drammaticamente assottigliando. E dopo vent'anni di lotte in cui si erano giocate tutte le carte possibili, era rimasto ben poco da fare.

 

 E queste erano le premesse. 
 La prossima volta vedremo in che modo le pratiche e i concetti espressi dall'Autonomia influirono (nel bene e nel male) sul Prog e sul Rock italiano, modificandone certi aspetti, introducendo tematiche del tutto nuove, e in certi casi, cambiando completamente l'approccio al modo di produrre e distribuire la musica. Buona lettura.

20 commenti :

Nanda Campos ha detto...

JJ, ma qual'era allora la differenza tra Movimento e Gruppi? Sento spesso fare questa disticsione. E e come hanno influito allora sulla musica e sulla cultura dell'epoca?. Ho ventitre anni e mi sto laureando in scienze sociali y cultura italiana contemporanea a Lima. Grazie. Fernanda Campos.

JJ ha detto...

I "gruppi" erano delle formazioni strutturate e verticistiche nate dalle esperienze di fabbrica di fine anni '50 (le più famose erano Lotta Continua e Potere Operaio), che raccoglievano tutte le esperienze a sinistra del Pci. La cosiddetta "estrema sinistra" che, pur riversando voti sul partito guida ne contestava diversi aspetti: le relazioni con i sindacati, la mediazione con i partiti di centro, le gerarchie di fabbrica ecc.
Durarono sino a che la centralità della fabbrica e l'operaismo storico richiesero punti di riferimento alternativi alle forme di rappresentanza istituzionale - quindi tra il 69 e il 74 circa - e si estinsero quando la nuova generazione operaia esportò la lotta di classe dalle fabbriche al territorio.

Per "movimento" si intende invece tutta quella galassia sociale che sostenne la lotta di classe, o comunque i principi base della sinistra: associazioni, cooperative, aggregazioni informali, media, ma anche quelle singole soggettività che in un modo o nell'altro rivestivano un ruolo conflittuale: professori universitari soprattutto, e comunque professionisti, educatori, intellettuali ecc.

Anonimo ha detto...

la lotta continua!!!!

Anonimo ha detto...

è la prima volta che visito questo sito e l'articolo sull'Autonomia Operaia mi lascia piacevolmente sorpreso, aspetto la seconda parte :)

Claudio ha detto...

Buongiorno, mi pare che questo articolo sia rivolto ormai a una nicchia di persone. Io ho vissuto gli anni dal 73 al 78 nelle medie superiori. Ricordo bene i vari gruppi che intervenivano alle assemblee. Vero c'era partecipazione e tutti chi più chi meno avevano in testa un idea.
Ma sarebbe interessante capire perchè poi tutto finì.
Cominciamo dalle idee: ormai in assemblea non contavano più, contava chi gridava di più, o peggio chi picchiava di più.
Io allora ero segretario della FGSI e non nego che si faceva fatica a discutere con certi studenti che ormai erano radicalizzati su certi slogan (uno per tutti Parlamento fuorilegge).
Lotta Continua e Avanguardia Operaia erano i più attivi ma poi avvenne "l'involuzione della specie". La stragrande maggioranza degli studenti li guardava ormai come personaggi naif un po' come gli "indiani metropolitani", avulsi da una realtà che ormai era stanca dopo il sequestro Moro di lotte, sangue e terrorismo.
La droga fece il resto.
Non passò molto tempo che si infilò come un falso mito e fece stragi soprattutto a sinistra. Vero che il così detto potere era favorevole a questa deriva. Tutto faceva gioco: meglio giovani inebetiti che teste pensanti. Ma molti a sinistra mitizzavano le droghe come contropotere, ma era l'esatto opposto.
La musica seguì gli eventi (o li anticipò) fu un attimo passare dal prog all'orrendo punk per finire nella Disco Music che ebbe il suo apice con la Febbre del sabato sera.
Così passammo da "The time is changin'" di Dylan a "Change with the time" di Van McCoy
Il gioco ormai era fatto e come cantava Venditti nel 75 il Compagno di scuola era finito in banca.
Cosa c'è rimasto di quegli anni:
la vittoria sul referendum per il Divorzio
Il diritto di famiglia
La legge sull'aborto
Tutte battaglie condotte dalla parte liberal socialista del paese
Il resto sono stati morti sul campo di ideologie utopistiche.
Fortunatamente mi è rimasta quella spinta anticlericale che ho sempre avuto nei confronti delle religioni tutte (e ora su tutte quella musulmana che vorrebbe più di altre indottrinare i popoli)
Quel liberismo di maniera che non sconfina nel qualunquismo ma che serve per poter almeno credere di essere indipendente e di ascoltare chi non la pensa come me.
La mia fondamentale allergia all'ingabbiamento intellettuale di certi politici e la sofferenza di sapere che per almeno ad oggi moriremo democristiani.
Vi leggo sempre con attenzione, buona giornata

J.J. JOHN ha detto...

Claudio, non è affatto un discorso di nicchia. È la nostra storia!!!
Nel periodo 75-82 maturano le basi della nostra contemporaneità. E noi siano il prodotto di quel periodo.
Non è colpa mia se nelle scuole non si insegnano consapevolmente quegli anni, e oggi i ragazzi pansano a tutt'altro, ma la storia non si può ignorare.
Comunque tra poco pubblico la seconda parte del perido "Autonomia" e vi aspetto in molti a dibattere, perché, a parte la politica, sono anni estremamente importanti per lo sviluppo della nostra cultura e delle nostre coscienze.
Qualcuno ancora non ci crede, lo so.
Ma solo perché non conosce la storia, o non gliel'hanno spiegata come si deve.

JJ

Laura ha detto...

John scusa l'OT ma ... che ne pensi dei Maneskin?

JJ John ha detto...

Prodotti benissimo. Per nulla originali ma fanno bene la loro parte. Giovani, belli, sfrontati, che vuoi di più? Mettici pure un inglese perfetto che è fondamentale nel mondo del rock e siamo a posto.
A me annoiano un pò perché li trovo troppo derivativi e anche un po' artificiosi, comunque sia davvero bravi.

Anonimo ha detto...

"Quando i lavoratori reclamarono i loro diritti, e lo Stato rispose loro con le bombe" "Motivi di destabilizzazione furono ad esempio la Strage di Stato del 1969 "
Sono affermazioni gravi, JJ, senza supporto di prove concrete.

J.J. JOHN ha detto...

Non posso che rimadarla agli atti dei processi sul terrorismo in Italia tra il 69 e l'80, e alla sostanziosa letteratura sulla cosiddetta "Strage di Stato" di cui l'attentato di Milano fu l'apertore.

Anonimo ha detto...

Hi! Are you crazy?
James

Pietro ha detto...

Io ho fatto le superiori dal '71 al '76 e nonostante che possa dire "io c'ero", tuttavia sono utili queste disamine anche a noi ultrasessantenni in quanto in quel periodo non avevamo tutta questa percezione o perlomeno noi che vivevamo in città (chiamamole periferiche) dove il fenomeno era sicuramente molto minore.
Ringrazio JJ e lo invito a proseguire in questa attività di ricerca.

ugo ha detto...

ciao john sai l'affetto che mi lega a te ma volevo farti una domanda pur sembrando illiberale e quasi razzista ma tecnicamente dal tuo blog puoi respingere tutti i messaggi con la dicitura ANONIMO ed accettare ma si pur imponendo il dettaglio che un messaggio se non ha una sua denominazione venga respinto al mittente?
ripeto a costo di sembrare illiberale cosa che non mi appartiene e tu lo sai che mi conosci di persona ma non vorrei che quel tipo di messaggi folli che hai ricevuto sul capitolo dedicato al vaccino tornino a galla perchè lo sai che la mamma degli imbecilli è sempre incinta grazie jphn e un abbraccio
ugo

JJ ha detto...

Ciao Ugo.

È proprio perché la mamma degli imbecilli è sempre incinta che gli imbecilli fanno parte della storia. Non è consolante, ma io che sono un analista, devo comunque tenerne conto.

Non servirebbe a nulla respingere gli anonimi perché chiunque può firmarsi come vuole.

Per cui, parafrasando Samuel Beckett, "meglio abortire che essere sterili".

ugo ha detto...

be certo hai ragione ok allora da adesso in poi non mi chiamerò più UGO ma SBLUOFT che non significa un c.... un pò come GULP AARGH
ciao john

Anonimo ha detto...

Disamina pienamente condivisibile e analiticamente ineccepibile

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

La galassia nera o destra sociale italiana si è divisa.
CP manifesta contro imperialismo russo in Europa.
FN auspica un Nuovo ordine mondiale con Putin temerario ma valoroso apripista.

Anonimo ha detto...

mentre la sinistra ce la sta mettendo nel c... a tutti!

Anonimo ha detto...

Perché, esiste ancora una sinistra?
JJ

Anonimo ha detto...

purtroppo si, viva e vegeta, e trasformata in un elite globalista.