O MÆ VITTÖIO ( = Il mio Vittorio)

Vittorio De Scalzi
Come qualcuno forse gia sa, io ho vissuto molti anni della mia infanzia / adolescenza a Genova, ed proprio per quella curiosa magia che stregò tra gli altri Mary Shelley, Charles Dickens e George Byron, che non ho mai smesso di amarla, né di trovarmi a mio agio ogni volta che ci vado. 

Amo la sua gente, ispida ma generosa, il cibo con particolare adorazione per la focaccia al formaggio, le sue architetture che come diceva Fossati sono ancora più affascinanti se viste da una nave, ma soprattutto per quello splendido clima che si resipra ogni volta che ci si inoltra nella città, o si passeggia in riva al mare. 

E anche se oggi non sono più così tanti come un tempo, considero i miei grandi amici genovesi con cui sono ancora in contatto, come fratelli e sorelle. 

E già molto tempo fa, tra questi c'era la Paola, futura eccellente pianista classica che conobbi ai Bagni Scogliera di Nervi quando ero ancora bambino, suo marito Vittorio, esimio avvocato che invece incrociai anni dopo quando si sposarono, e non ultimo il fratello di Paola, Giulio, in gioventù accanito collezionista di gadget della Coca-Cola.

Ovviamente da ragazzo andavo spessissimo a trovarli, ma anche a soggiornare per settimane nelle loro case sulle alture di Quarto

A volte ci passai addirittura estati intere perché, quando qualcuna rimaneva disabitata, io andavo a fargli volentieri la guardia. Stesso vale per mia madre e mio padre che ovviamente ricambiavano quando Paola chiedeva asilo a Milano. Insomma, una grande amicizia tra due famiglie che dura ancora oggi.

Ma perchè vi parlo di questo? Si chiederà giustamente qualcuno...

  

A me moæ (=mia mamma)

... perché il vicino di casa della Paola e del Giulio, era nientemeno che il Vitöio dei New Trolls, che io non ho mai conosciuto di persona, ma di cui mi parlavano tutti.

 Per cui, non solo venni sempre a sapere notizie esclusive sul gruppo (in particolare sulla salute di Nico ai tempi dell'incidente per esempio), ma ogni tanto mi capitò pure di sentire qualche anteprima esclusiva attraverso le mura del salotto di casa che, guarda un po', confinavano col suo pianoforte. 

John's Classic Rock
Ovviamente cercai sempre di farci una chiaccherata in qualche modo, ma chissà perché non ci fu mai l'occasione. Un pò per pigrizia, forse per timore reverenziale (parliamo veramente di molti anni fa), un po' perché ad un certo punto mi stabilii definitivamente a Milano, o più realisticamente perché lui era davvero imprendibile. 

"Paola, ma è a casa Vittorio?" "Belin no, adesso è in Giappone / in tournéè / in studio / sta provando / sta dormendo / aspetta che lo chiamo / Belin non risponde, eccetera."

Lo conobbe persino mia mamma Lisy quando un giorno, mentre riposava nel giardino di casa, sentì una voce arrivare dall'altra parte della siepe: 

"Scia me scûse sciâ Lisy (= mi scusi, signora Lisy)... ma lei quanto resterebbe ancora qui?" Era ovviamente il Vittorio, che però lei, pur avendolo visto spesso non sapeva esattamente chi fosse, abbozzò qualcosa tipo: "mah guardi, due settimane, poi tornano i ragazzi".

"Ecco appunto" precisò cautamente lui : "perché... siccome io domani andrei in tournée...  non è che gentilmente potrebbe annaffiarmi le piante?. Le lascio le chiavi, poi quando tornano Paola e Giulio ci pensano loro...". Stand-by.

"Ma si figuri sciô Vitöio, vada pure tranquillo", e lui raggiante si produsse in infiniti ringraziamenti seguiti da un presente che non ho mai capito cosa fu (spero non un disco degli Alphataurus perché mia madre sarebbe stata capacissima di regalarlo), e da un'amicizia che li vide protagonisti di tante lunghe telefonate.

"Però... mi scusi Vittorio. Una cosa sola. Lei è un musicista, vero? E cosa suona esattamente?" "Ah un po' di tutto. Comunque faccio parte di questo gruppo che si chiama New Trolls, non so se ne ha mai sentito parlare".

Vittorio De Scalzi
"Ah si? Ma che bello ...   grazie"


E fu per questo che da quel giorno, Lisy e Vittorio continuarono a sentirsi, e tutte le volte che mia madre vedeva i New Trolls (che nemmeno conosceva prima) in televisione, veniva giù mezza casa. "Venite, venite , C'è il
Vitöio che canta!!!!".

E noi, tutti davanti alla televisione a fare il tifo...

 

Faccia di cane.

Autunno 1884. Avevo 21 anni appena compiuti. 

E mentre  tutta Genova e tutta Italia non si erano ancora riprese dallo shock di Creuza de mä, il capolavoro di Fabrizio De Andrè pubblicato due stagioni prima, i poveri New Trolls tentavano caparbiamente di riprendersi dopo due album non proprio memorabili (F.S. e America Ok). E lo fecero proprio coinvolgendo l'amico Fabrizio che ben volentieri scrisse loro i testi di Faccia di Cane, brano poi ammesso alla finale della kermesse sanremese.

Ora, tralasciando che la canzone faceva davvero schifo e si piazzò ventiduesima su ventidue, è buffo pensare che, durante i miei fugaci incontri autunnali con Paola, impegnata al Teatro alla Scala, lei mi parlasse sempre di un motivo che sentiva frequentemente provenire da casa De Scalzi. 

"E com'è, bello?" le chiedevo io. "Belin, non so se è bello o no perché non è ancora completo. Però deve essere importante perché se lo aggiusta quasi tutti i giorni...".  

Era sicuramente "Faccia di Cane" in embrione... e infatti quando gli NT lo portarono a Sanremo, Paola la conosceva già a memoria, e  sapeva pure suonarla perfettamente al piano ancora prima che apparissero in TV.


E questo, dear Sis and Bros, è stato O mæ Vitöio, che vi ho raccontato un po' per entertainment,  e un po' per ricordare una delle figure più generose, competenti ed importanti della nostra musica contemporanea.  Che passò dal beat al progressivo, e dal hard al pop con una dignità straordinaria, propria solo dei grandissimi.

Di quelle figure che se non fossero esistite avremmo dovuto inventarle.

Buon Viaggio caro Vittorio. Da tutti noi.

8 commenti :

Anonimo ha detto...

Bellissimi ricordi per un grande artista .

Un caro saluto a te, John e un sentito ringraziamento a Vittorio De Scalzi per tutto ciò che ci ha donato dal punto vista umano e artistico, ovunque adesso egli sia .

Michele D'Alvano

rael ha detto...

Comunque aveva avuto il covid due anni fa e come "regalino" gli ha lasciato la fibrosi polmonare. Ultimamente si era stancato di combattere, l'ultimo concerto il 14 luglio lo ha fatto con un tubicino al naso e le bombole di ossigeno sotto il pianoforte. Nico di Palo ha detto che non l'hanno curato bene, mentre il fratello Aldo ha smentito la cosa.
PS correggi 1884 :)

ugo ha detto...

bellissimo post intriso di malinconia e dolci ricordi beh cos'altro aggiungere che di vittorio voglio ricordare un pezzo spesso dimenticato perchè era la b-side di un 45 giri si tratta del lato b del singolo una notte sul monte clavo uscito nel 74 su MAGMA etichetta fondata davittorio e suo fratello ALDO il pezzo si chiama SOMEWHERE versione italiana perchè poi ne fu incisa una versione in inglese pubblicata poi sul disco REVIVAL piuttosto introvabile
ne consiglio l'ascolto a tutti i progsters del sito ciao ugo
p.s. il titolo preciso è SOMEWHERE (CANZONE TRISTE)

Anonimo ha detto...

@rael, già e credo più a Nico....

JoTo ha detto...

Cosa altro dire che non sembrerebbe scontato. Si racconta avesse una personalita'molto forte, cio'detto era il mio New Troll preferito e probabilmente il musicista piu' completo del gruppo (con tutto il rispetto per un fuoriclasse come Nico Di Palo).E dico cio' consapevole che nel disco forse migliore del gruppo "UT" fosse praticamente assente. Negli ultimi anni ha pubblicato un disco dopo l'altro, generi diversi, sempre manifestazione di un intenso amore nei confronti della sua professione. Tutta questa bella musica rimarra'.Casualmente ho saputo della sua scomparsa, sconoscevo fosse malato. Forse sottovalutato ma non da chi lo seguiva!

MarioCX ha detto...

Perbacco John, non sapevo che avessi delle origini liguri da parte di mamma!
Bella testimonianza anche se io, ahimè non ho mai amato i NT in nessuna delle loro mille vesti, ma pur essendo ligure non amo neppure Genova d'altronde...poi via Canevari non si può proprio dire sia una bella strada.

JJ ha detto...

Per la precisione genovese ad honorem da parte di papà. Mia mamma ha solo innaffiato i fiori a Vittorio :-)

ugo ha detto...

di vittorio consiglio l'ascolto del suo cd L'ATTESA bel disco più pop che prog con un cameo la canzone PINO dedicata a PINO DANIELE e nel sentirla potrete annusare il mare insomma da buon genovese essendo pure lui nato in una città di mare almeno in quel pezzo non fa rimpiangere il grande PINO o PINUCCIO come noi campani amiamo ricordarlo!!!
grande vittorio segno dello scorpione come pure grande nico di palo segno del sagittario come HENDRIX non a caso..... forse anche per questo essendo i loro caratteri molto diversi non sono riusciti ad andare d'accordo e nel 72 dopo UT c'è stata la scissione ma CHAPEAU ad entrambi per averci regalato perle di prog dal valore inestimabile!!!
ciao U G O