Sex Pistols: "God save the Queen" (A&M, 1977)
Il 45 giri più raro del mondo
SERIE: "COLLEZIONISMI"
Immagino che qualcuno si stia chiedendo: " ma com’è possibile che un disco che ha venduto milioni di copie possa valere così tanto?"
La risposta è presto detta: non stiamo parlando dell’emissione del 45 giri per la Virgin Records, ossia quella che sbancò le classifiche di mezzo mondo, ma di quella per la A&M con cui Lydon e soci firmarono il loro primo contratto discografico e che in pratica non venne mai neppure distribuita.
Quante copie al mondo esistano ancora di questi esemplari, è un mistero.
Ciò che invece è accertato, è che negli ultimi cinque anni almeno tre di essi sono stati venduti nelle aste in rete a oltre 10.000 sterline raggiungendo il picco massimo di 12.675 Pounds , il che significa oltre 14.000 euro: una cifra impressionante persino per un 33 giri.
Quotazione che comunque venne superata da un’altra reliquia dei Sex Pistols, il cui acetato sempre dello stesso brano ma questa volta per la Virgin, venne ceduto a 14.600 sterline.
Comunque, tornando all’edizione A&M, viene davvero da chiedersi cosa mai sia successo per conferire a pochi pezzi di plastica un valore del genere e ora, cercheremo di scoprirlo.
Scritta nel 1976 e originariamente intitolata “No future”, ma cambiata in “God save the Queen” perchè più conflittuale rispetto alle celebrazioni del’imminente giubileo reale, la canzone dei Pistols venne incisa prima che per la Virgin, dalla discografica americana A&M con la quale il gruppo aveva firmato un contratto il 10 marzo 1977 con una kermesse pubblica davanti a Buckingham Palace.
Peccato però che i rapporti tra i Pistols e la loro nuova label presero una pessima piega dopo appena poche ore.
Di fatto, tornati tutti nella sede della discografica per festeggiare l’evento, Sid Vicious già piuttosto alterato, fece una bravata nelle toilettes della compagnia ferendosi malamente un piede e non contento, si mise a camminare per gli uffici spargendo sangue dappertutto.
Alla vista del compagno ferito, il corpulento Johnny Rotten iniziò ad inveire contro tutto e tutti - dirigenti inclusi - mentre Paul Jones se ne andò a far cretinate nel bagno delle donne.
Va da se che i capi della A&M cominciarono ad avere qualche sospetto sull’affidabilità del loro nuovo acquisto. Ma non è finita.
Pochi giorni dopo in un locale di Londra, il gruppo provocò una rissa con un’altra band durante la quale un’amico di Rotten minacciò di morte nientemeno che un braccio destro del direttore della A&M il quale lo venne immediatamente a sapere.
Morale: il 16 marzo ’77 i Pistols furono cacciati dalla loro prima discografica e le 25.000 copie di “God save the Queen”, stampate nel frattempo sotto la produzione di Chris Thomas (sul lato B c’era una prima versione di “No feelings” che in origine era al singolare: “No feeling”.), vennero quasi tutte mandate al macero.
Non si sa quante se ne salvarono e a questo punto, la storia di questo disco si perde tra fatti e leggende.
Di certo, si sa che al momento di chiudere i suoi uffici londinesi, i dirigenti della Polygram - A&M fecero omaggio di una copia del disco corredata di brochure illustrativa e di certificato di autenticità, a una decina tra i dipendenti più anziani in odore di licenziamento.
Meno verosimile è invece la notizia secondo la quale un cartone pieno di questi cimeli fosse già stato già preparato per la spedizione e inviato per errore a un negozio non meglio specificato.
Successive analisi hanno inoltre azzardato che circa una ventina di copie messe in salvo dagli addetti alla macerazione, potrebbero trovarsi ancora in circolazione, è così si chiude la bella favola del single più raro del pianeta terra.
Dal marzo del 2003 iniziarono infine a circolare infine le prime duecento copie pirata, comunque distinguibili dall’originale per un timbro rosso sul lato B.
Successivamente, venne invece fatto circolare un lotto di circa cinquanta falsi esattamente identici all’originale che potrebbero mettere in difficoltà anche un collezionista, se non per l’assenza della zigrinatura tra il trailoff e l’etichetta (foto in basso a sx) . Un fake oggi assai raro che anch’io mi comprai per qualche spicciolo, giusto per provare una piccola ed economica “emozione da poco”.
3 commenti :
Articolo molto interessante
L'ho visto durante un viaggio in inghilterra nei primi anni ottanta e l'ho lsciato li. Adesso che mi hai detto queste cose non ci dormo più la notte...
be ad avercelo è una fortuna tuttavia io mi accontento di avere questo qui:"HOLIDAYS IN THE SUN/SATELLITE"versione con copertina italiana quotazione e.200.......UGO
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