Living Life: Let: from experience to experience (1975)

NEI COMMENTS RI - INTERVIENE IL TASTIERISTA DEI LIVING LIFE PIERCARLO BETTINI CHE SALUTA DALLE NOSTRE PAGINE. RISPONDONO ROBERTO SAVARRO E MARCELLO QUARTARONE.

CLASSIC ROCK E' FELICISSIMO DI AVER RIMESSO IN CONTATTO DEI VECCHI AMICI.
QUANDO VI RIVEDRETE, STAPPATE UNA BOTTIGLIA ALLA SALUTE DI JJ JOHN



I Living Life nascono a Torino per opera del batterista jazz Roberto Betti il quale dopo aver abbandonato i Circus 2000 nel 1972, suona per qualche anno jazz in Europa e in Afghanistan.
Una volta tornato in Italia, fonda sia il gruppo dei Living Life, sia un’etichetta discografica, la Shirak con sede in Via Mercanti a Torino, che verrà inaugurata nel 1975 proprio dalla sua nuova band.
L'album si intitola “Let: from experience to experience” e verrà ristampato venti anni dopo dalla Mellow Records.

Sulla Shirak, ricorda Maurizio Bertani della “Lionetta”:
Johnny era così: una forza della natura scatenata; era un gran bravo batterista. Poi decise di mettersi sul mercato, anzi di passare dal mercato da dove vendeva indumenti intimi, alla discografia e di aprire una casa discografica

Oltre a Betti, del sestetto fanno parte anche il chitarrista Marcello Quartarone (altro ex componente dei Circus 2000), il fiatista Walter Negri, il percussionista Sandro Gianotti, e i fedelissimi Piercarlo Bettini alle tastiere (proveniente dal celebre gruppo beat “I Ragazzi del sole”) e Roberto Savarro al basso. Questi ultimi due musicisti appariranno nel gruppo anche nella sua reincarnazione del 1981.
Il disco, presentato in una copertina laminata che evoca il caos urbano davanti alla porta d’accesso a una città, si compone di sei brani strumentali composti dallo stesso Betti sotto lo pseudonimo di Nijo Tibet , di cui il solo “Let” ha una parte cantata in inglese.
La matrice del lavoro è prevalentemente jazz-fusion e sin dal titolo si capisce che il suo svolgimento vorrebbe abbracciare tutte le esperienze vissute del batterista a partire dal suo divorzio dai Circus 2000.

Tecnicamente l’operazione è ineccepibile e la qualità sonora è sicuramente una delle migliori che si sia mai potuta apprezzare agli esordi di un’etichetta indipendente.
Quanto ad organicità però, l’album presenta ben più di un motivo di dibattito, non riuscendo di fatto ad omogeneizzare tutti gli scenari che vengono presentati.

Per esempio, se il primo brano “Studio in La minore”, intriso di sofisticati richiami underground, sembra un accattivante incrocio tra certe intuizioni dei Delirium con i moderni stilemi della fusion, il successivo “Let” pare invece miscelare alcune cose del Perigeo con un superato contesto psichedelico, negando immediatamente la continuità con il pezzo precedente.
Una frammentarietà che, ben inteso, potrebbe essere considerata il punto di forza del disco ma che a mio avviso, ha bisogno di orecchie molto ricettive per essere introiettata.

Spezzano ulteriormente il cammino “Time(un lungo assolo di batteria e percussioni con lunghe eco di fiati nella più stridente tradizione Davisiana di “Bitches Brew”) e l’eccellente “From Marocco” in cui il gruppo esplode in una vorticosa piena orchestra che fuga qualunque dubbio – se mai ce ne fossero stati - sulla sua eccellente preparazione musicale.
Sempre nell’ottica di un’alternanza timbrica arrivano la soave “Ciopi ciopi” e la conclusiva “Straight down” che a conti fatti, congeda furbescamente l’ascoltatore con una fusion molto più ammiccante.

Colti”, “raffinati”, “coinvolgenti”, potrebbero dire gli ammiratori.“Pedanti”, “inconcludenti” e “stucchevoli”, i detrattori.
Come sempre i gusti sono un affare soggettivo, ma certamente, a prescindere dall’ottima qualità esecutiva, è difficile non cogliere in questo disco una disomogeneità così diffusa da lasciare perlomeno spiazzati.

Probabilmente, fu proprio questa altalenanza percettiva e, presumiamo noi, la distribuzione non certamente massiccia della Panarecord che generò il disinteresse con cui fu accolto il disco.

Col senno del poi, supponiamo anche che la promozione mediatica di allora non fosse stata propriamente all’altezza del valore del disco, tant’è che l’unica informazione sulle sue recensioni ci viene da Wikipedia e, come si nota, non è certamente molto esaustiva:

Let fu recensito sulla rivista Musica Jazz, gennaio 1979, p. 35, da Gian Carlo Roncaglia, che in quell'occasione fornì la seguente informazione: "Dai Living Life sono nati poi – a quanto so – i Camarillo Brillo (…)".

Meglio chiudere con una citazione da Progarchives:
"Living Life choose to balance the album between free impovisational forms and well-arranged compositions,always filled with massive flutes, perscussions and saxes.[...].
A combination of Kraan, Weather Report, Return to forever with some Area’s softer music would be a good description.
Generally recommended, but not to be missed by fans of progressive rock, who want heavy doses of jazz in their music."

14 commenti :

lenz ha detto...

che tristezza essere così curiosi di ascoltare questi gruppi così poco conosciuti e non riuscire a trovare il verso in nessun modo.. ristampe nessuna quanto pare..

J.J. JOHN ha detto...

Lenz, ahimè, malgrado lo desideri non posso proprio dirottarti da nessuna parte :-|
Una ristampa c'è però: è quella della Mellow Records del 1995.
N° di catalogo MMP 259.
Auguri.

lenz ha detto...

trovato!!
sarà che sono un grande entusiasta della nostra bella musica e che dell'omogeneità me ne frego altamente ma questo disco a me piace tantissimo!
tanto bello quanto raro!
un notevole passo avanti rispetto ai circus 2000..
ma devo dire che anche l'altro disco, mysterious dream, mi è piaciuto molto..

Piercarlo Bettini ha detto...

Ciao Betti, sono Piercarlo, tutto bene dalle tue parti? Spero di si, se ti capita un padellone di From experience to.....e uno di Mysterious Dream me lo faresti avere per favore.... vorrei lasciarli per ricordo ai miei nipotini... se ne avro'...... credi si potrebbe farne girare qualcuno su You Tube?
Un abbraccio a te e Anna! SWAMI ZEKUTA (Bettini Piercarlo) ciaoooo

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti sono Roby Savarro,in particolare vorrei salutare Piercarlo Bettini.
Piercarlo come stai? è stupefacente incontrarti in rete, ne sono passsati di anni, come te la passi? spero bene possibile che ci siamo persi di vista così per tanto tempo?
Comunque ho cercato anche io gli LP che abbiamo fatto ma non sono riuscito a trovarli.A dirla tutta però ne avevo trovato uno su eBay
costava 40€ ma non ho avuto il coraggio di comprarlo capirai..
Spero anche io di incontrare Johnny Betti un giorno, MI piacerebbe incontrarti se per caso passi per questo sito rispondimi. Un saluto e un grazie a tutti Roby Savarro.

J.J. JOHN ha detto...

Ciao Piercarlo e ciao Roby.
Un caro saluto a tutti e due e un ringraziamento perticolare per la vostra splendida musica.
Stete con noi e speriamo che salti fuori sia il disco... che Johnny Betty.
John

Piercarlo Bettini ha detto...

Ciaoooo ROBY !!!! dove sei???
Io abito a Benevagienna a 200mt da Adalberto!! Sei a Torino? Stai suonando? Mannaggia fa troppo tempo che non ci vediamo! Ho messo qualche foto su fb di quando eravamo a Moncalieri!
Ma io mi sto battendo per correggere il tuo cognome.... non sei Favaro ?
Jonni passa ogni tanto da queste parti a trovare Ada, è diventato produttore di olio.....!
Dai vediamoci qualche volta!!!
A presto, ciaooo

Anonimo ha detto...

ciao PIERCARLO sono Qua!!sto orbitando in un'altra galassia ma ci sono. Incomincio a sentire la forza di gravità che mi attira verso Benevagenna.Nel frattempo mi raccomando salutami tanto tutti quanti e digli che sto arrivando, spero che stiate tutti bene.Comunque non suono più,e lasia stare il mio nome, il destino ha voluto così.
Ti abbraccio forte e ti saluto alla prossima ciao!Ti ricordi la crociera? ti ricordi BEIRUT? FANTASTICO!!

Piercarlo Bettini ha detto...

Ciao Roby Favaro (il tuo cognome lo preferisco a Savarro!) ma come non suoni più??? Impossibile!!! Ma in che Galassia orbiti? Dai, vieni a trovarci, Ada ha cambiato casa ma non è lontano da qui, io sono in centro paese, se mi dai un indirizzo mail ti lascio il mio n. di cell cosi' possiamo combinare!
Su fb Ada ha pubblicato una foto di Beirut e altre dove ci sei anche tu, Lella (buonanima) e la famosa Renault arancione....!!!
Vai su fb cerca Adalberto Andreozzi e vedi le foto.Ciaooo
Spero di vederti presto, mandami un e-mail a questo indirizzo: zekuta@gmail.com

Piercarlo Bettini ha detto...

C'è anche la bottiglia pronta da stappare con J.J.JOHN che capitasse anche lui da queste parti ce la beviamo insieme! Qui il vino è bbuono!

JJ ha detto...

Ooh... GRAZIE! Questo si chiama parlare da veri uomini!
Guarda che da buon inglese trinco mica da ridere....

U G O ha detto...

OGGI MI è ARRIVATO!BE IL DISCO NON è FACILE COME DEL RESTO QUELLI DEL JAZZ-ROCK ANCHE SE QUESTO IN ALCUNI PUNTI LO DEFINIREI JAZZ-PROG!DOVRò RISENTIRMELO MA SON COMUNQUE SODDISFATTO DELL'ACQUISTO!ERA IL CD DELLA MELLOW SENNO JJ SUBITO COMICIA A PENSARE CHE FOSSE IL VINILE E CHI SONO IO BABBO NATALE!AAHHH CIAO JJ

Anonimo ha detto...

Lavoro discreto anche se stilisticamente un po' irrisolto

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Discreto anche il lavoro successivo Mysterious dream del 1981, a mio avviso stilisticamente più omogeneo e compatto rispetto al disco precedente .

Michele D'Alvano