Madrugada: Incastro (1977)

madrugada incastroTre anni dopo il primo albumMadrugada” del 1974, il trio di Gianfranco Pinto ritorna in sala discografica per incidere il suo secondo lavoro “Incastro”, che segna un deciso salto di qualità rispetto agli esordi.

Se infatti l’album eponimo appariva leggermente dispersivo al punto che la sola “Mandrax” venne associata allo stile progressivo, in “Incastro” appaiono evidenti non solo una maggiore libertà espressiva restituita dall'equilibrata giustapposizione tra i vari ambienti sonori, ma anche un tessuto acustico più solido e convincente.
Esempio pratico: i sedici minuti della opening trackRomanzen”, un
brano che affianca più tensioni diverse in perfetto stile prog, caratterizzato da interessanti parti vocali molto diradate e dal sapore medioevaleggiante che, da inizialmente occasionali e discrete, sfociano in un finale epico supportato dalla piena orchestra.

Si susseguono poi in tutto l’arco del brano ulteriori richiami al prog che di volta in volta citano il jazz, la psichedelia e l’underground, quasi a voler fondere in un unico personalissimo kernel Banco, Delirium, Area e Perigeo.
In sostanza, un gran bel passo avanti.

Ma cosa accadde dal primo tentennante Lp del ’74 alla pubblicazione di una prova così matura?

La risposta più banale potrebbe vertere sulla semplice crescita artistica che qualunque musicista svilupperebbe in tre anni di studio e di concerti ma nella realtà, per i Madrugada ci fu un "qualcosa di più" che rese profondamente consapevole il loro sviluppo.

madrugada katmanduIn primis, l’incessante presenzialismo nei vari Festival Pop dove di volta in volta fecero da supporto ad artisti del calibro di Area, Claudio Rocchi e Biglietto per l’Inferno (il mio amico Giuseppe Banfi mi ricordava come fosse molto divertente andare con loro “su e giù per l’Italia in condizioni spesso impossibili”).

Nondimeno, il gruppo acquisì una forte coscienza politica partecipando a numerose iniziative di Lotta Continua, Partito Radicale e Re Nudo accanto a Jumbo, Circus 2000, Battiato e Opus Avantra, cosa che sicuramente incrementò il loro spirito conflittuale e comunicativo.

Infine, fatto altrettanto importante, almeno due terzi dei componenti dei Madrugada non disdegnarono mai esperienze al di fuori della band collaborando a vario titolo con numerosi artisti, acquisendo così sicurezza e esperienza: Pinto e Zanelli collaborarono con i Pangea nel 1976 e il solo Pinto fece da turnista per superstar quali Gianna Nannini, Patty Pravo, Riccardo Cocciante e non ultimo per Brian Auger, ex mente degli Oblivion Express.
Dal canto suo, dopo lo scioglimento dei Madrugada, il bassista Billy Zanelli avrebbe costituito il gruppo simil-punk dei Judas (1978) per poi collaborare stabilmente con Roberto Vecchioni.


Per tornare ad Incastro, molto avvincente fu anche la seconda traccia “E’ triste il vento”, poi affiancata sul lato B dell'unico 45 giri estratto dall'album alla più freakkeggianteKatmandu”: mossa tuttavia rivelatasi commercialmente non molto fortunata.

madrugada italian progLe cose migliori di "Incastro" però arrivano con gli otto minuti e mezzo di “Aragon” che tra sonorità hard e ricami cosmici che potrebbero benissimo rifarsi ai Gong o agli Hawkind, alternando momenti meditativi e di piena orchestra in una testura decisamente coinvolgente.

A spiazzare il tutto poi, come nel classico stile Madrugada, arriva “Noter de Berghem” in dialetto bergamasco, sospesa tra un coro alpino e un'orazione da chiesa: una vera sorpresa per l’ascoltatore e completamente avulsa dal sound dell’album che però si rivela molto più di un “filler” dividendo seccamente le precedenti atmosfere spaziali da quelle più concrete della conclusiva “Hobbit”.
Quest'ultimo è un pezzo strumentale che chiude degnamente il disco pescando nel jazz newyorchese e citando inizialmente persino gli Area dell’”Abbattimento dello Zeppelin”. Che non è poca cosa.


Un disco in sostanza gradevole, egregiamente suonato e - nota finale - nobilitato soprattutto da turnisti di eccelso valore quali Gianluigi Trovesi al sax, Lucio “Violino” Fabbri, Luciano Ninzatti alla chitarra elettrica, Gianni Bertocchi al flauto e la corista Silvia Annichiarico, già con Enzo Jannacci nell’indimenticabile album “Quelli che...”.
Nomi che di per se, sono già una garanzia.


COLLEZIONISMI: Pur avendo raggiunto negli ultimi anni picchi di 140 euro (NM), il vinile originale di Incastro è stato venduto in tempi recenti anche per meno di 30 euro per una copia EX/EX in un altalenarsi di quotazioni che rende difficile stabilirne il valore reale.
Azzardiamo comunque che 60 o 80 euro per una copia in ottimo stato possa essere una stima attendibile. Almeno per ora.


MADRUGADA - Discografia 1974 - 1977:
1972: MADRUGADA
1974: INCASTRO

17 commenti :

Roby ha detto...

Ciao JJJ (anche se suona un po' come J. Jonah Jameson di ragnesca memoria). Grazie mille per il tuo affettuoso e rincuorante post sul mio blog, non sai quanto mi abbia fatto piacere.
Complimenti per questa tuo ennesimo articolo, come sempre veramente ben fatto, tanto che mi ha fatto venire voglia di riascoltare questa chicca del prog italiano.
Ti saluto e ti ringrazio di cuore per il tuo lavoro, che rimane un punto fermo ed un sicuro approdo per tutti noi appassionati di rock progressivo italiano

J.J. JOHN ha detto...

Beh... allora fa pure due con due sole "J" che poi è come mi chiamano tutti. In questi tempi di crisi è meglio risparmiare anche sulle consonanti :-))

Ripeto che Verso la stratosfera" è un blog straordinario non solo x i contenuti, ma anche x il suo dannato coraggio... if you know what I mean.

Corretta la datazione. Come sempre un abbraccio.
JJ

Roby ha detto...

Ciao JJ, diciamo fin'ora tutto bene, anche se magari mancano solo due piani allo schianto...

J.J. JOHN ha detto...

Come scusa? ... due piani a che?

Anonimo ha detto...

Analisi perfetta... come sempre...
In questo caso ancora più bella perchè hai proprio spiegato bene l'evoluzzione del gruppo.
Non ho capito però il pezzo in bergamasco cosa c'entra.per me niente ma magari jj sai dirmi qualcosa ?
ciao a tutti
sylvie

JJ John ha detto...

Guarda Sylvie, i Madrugada erano soliti inserire nei loro lavori molti stili differenti. Nel primo lavoro però, questa contaminazione fu talmente portata al limite che il tutto risultò un po' confuso.

Nel secondo invece, come dice il titolo, cercarono di "incastrare" e "differenziare" meglio queste varie ispirazioni.
E in questo senso "Noiter" si è trovata da sola a traghettare due altri pezzi di maggior spessore.
Forse quasi a voler stemperare la fatica dell'ascoltatore.
A vloer fargli prendere un po' di respiro come fecero gli Area con "Gioa e Rivoluzione" per intenderci.

Non so se è una chiave di lettura corretta, ma mi sembra perlomeno verosimile.

Roby ha detto...

Sai l'aneddoto di quello che sta cadendo da un grattacielo e, a due piani dallo schianto esclama: fin qui tutto bene. Ci ho pensato dopo che poteva essere non chiaro e mi sa che tuttora non è molto chiaro... Vabbè, ci ho provato

Armando ha detto...

Condivido la tua bella analisi, capo.
Un bel passo avanti per il trio, anche se il disco a tratti è fin troppo eterogeneo. Succoso, però.
Forse avrei speso qualche parola in più per "E' triste il vento", che se non erro era dedicata ai Perdio, altra band bergamasca meno fortunata.
Ciao, alla prossima.

Anonimo ha detto...

Mi affascina sempre questa tua lettura delle cose. Di un mondo che non ho vissuto ma che sento come mio.
Grazie a te poi l'ho riscoperto e sento che ci sono molte guide da considerare. Le ho adottate e oggi sono più attenta alle cose che faccio
Grazie JJ. Come dici tu "davvero grazie".
Marika.

ugo ha detto...

altra perla nascosta del ns.prog!grazie a john ho comprato sia il primo disco del BARICENTRO"SCONCERTO"di gran lunga più bello del secondo TRUSCIANT e direi la stessa cosa x i MADRUGADA che rispetto al primo disco che possiedo ma che,onestamente,ricordo poco convengo con john che in questo INCASTRO ci soano delle cose davvero notevoli come la lunga ROMANZEN il bel brano è triste il vento ed ARAGON la vera perla a mio avviso di tutto il disco.onestamente non capisco perchè la casa discografica pubblico a 45 giri il brano KATMANDU forse l'anello debole del disco e di certo non un brano da singolo comunque sia anche a fine era prog(siamo nel 77 anno del punk!)uscivano ancora belle opere e questa assieme al disco della LOCANDA DELLE FATE ritengo sia uno di questi!alle prossime perle nascoste john ugo

Richard ha detto...

Parlo/scrivo perchè c'ero. Ero un assiduo dei Madrugada a volte come autista, a volte come fonico e comunque sempre un amico.
Il primo album fu fatto con la produzione di Paoluzzi (batterista dei Nuovi Angeli con cui alcuni elementi dei Madrugada andarono in tour in America per "rinforzare" la line-up musicale)e la supervisione di Vecchioni, e si sente.
Il secondo fu più "libero" se così si vuol dire ma legato a certe forme di festival-pop a cui effettivamente parteciparono più volte.
Il pezzo "E' Triste Il Vento" è una rilettura dell'omonimo brano dei PERDIO anche loro trio bergamasco ma più famosi nella zona. Molto meno fuori Bergamo per la loro ritrosia a viaggiare anche se poi il bassista Fulvio Monieri si rifarà viaggendo per il mondo per ben 10 anni nella band di Riccardo Fogli.
Sic transit gloria mundi...

J.J. JOHN ha detto...

Grzie Richard come sempre.
Scrivimi ogni tanto e fammi sapere come ti va.

Richard ha detto...

JOHN, LA TUA MAIL ?
MARTEDI 8 OTTOBRE ALDO TAGLIPIETRA A MILANO PRESENTE "FELONA & SORONA" 40ennale

J.J. JOHN ha detto...

La mia mail la trovi nel "profilo del webmaster" in alto a sinistra del sito. Il problema è che io l'8 non sono a Milano, m***a!

Anonimo ha detto...

Buon disco anche se stilisticamente troppo eterogeneo

Notevoli i brani Romanzen, Aragon e Hobbit .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Indubbiamente questo è il miglior lavoro del gruppo .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

È triste il vento è davvero un brano intenso e affascinante

Michele D'Alvano