Le Orme: Smogmagica (1975)

smogmagica le ormePER TUTTI I FAN DELLE ORME, NEI COMMENTS CI HA SCRITTO (per ben due volte) TOLO MARTON CHE TRA L'ALTRO DICE LA SUA SU "AMANTI DI CITTA'". GRAZIE TOLO E UN ABBRACCIO DA TUTTI NOI DI Classic Rock

Su un sito di cui non faccio il nome, uno di quelli dove anche un fanatico o un dilettante può scrivere liberamente le sue recensioni, compare una scheda su Smogmagica”, l’ottavo Lp delle Orme.

Malgrado il tono improbabilmente entusiastico, ricordo di averla letta volentieri perchè in fondo, ritraeva un po’ la situazione in cui si trovavano Pagliuca e soci nel 1975: da una parte avevano dalla loro una solida legione di ammiratori disposti a glissare su qualunque inciampo (es: "Contrappunti”) e dall’altra, uno scenario antagonista che non solo li giudicava zuccherosi e commerciali ma peggio ancora, controrivoluzionari e soprattutto filo-americani (che all'epoca era tutt'altro che un complimento).

In effetti, con il 1975, si apre la fase itinerante del trio margherino che li porterà prima a Los Angeles per incidere Smogmagica e nel 1976 a Londra per il successivo Verità Nascoste.

Ora, che già non corresse buon sangue tra le Orme e la Controcultura questo è risaputo, ma la decisione di produrre un album in California snobbando le tecnologie nostrane, farsi disegnare la copertina da Paul Whitehead e ispirarsi agli immensi landscapes americani (“Laurel Canyon”) o a sonorità marchianamente anglosassoni (“Laserium Floyd”), segnò sicuramente un punto di non ritorno tra la band e gli ambienti Progressivi.

In più, la scelta di innestare nel gruppo un chitarrista “blues oriented” come il trevigiano Tolo Marton, contribuì non poco a traghettare il suono della band in tutt’altre direzioni.


Detto questo, nulla tolgasi al valore del neo-arrivato che, per essere un giovane di 24 anni, aveva già un curriculum di tutto rispetto: aveva militato già in due gruppi beat-psichedeliciLa nuova generazione” e “Le impressioni”, lavorato in innumerevoli sale da ballo e svolto diverse collaborazioni che gli valsero anni dopo il titolo di “Guitar Hero” e un premio ricevuto nientemento che dal padre di Jimi Hendrix.

 
Certo è, che nel 1975 i generi prediletti da Marton (rock, blues, country ecc.) non erano propriamente quelli a cui erano abituati i fans delle Orme e come ricorda lo stesso Marton, gli effetti furono subito evidenti:
le orme 1975 Con le Orme è stata una bellissima esperienza, soprattutto a Los Angeles quando incidemmo "Smogmagica". [...]. La loro musica era molto progressiva, con tempi dispari e un po’ complicata, come andava allora. Forse ci ho portato un suono di chitarra fresco, un po’ di rock e di semplicità”.(cfr. Marton)E di fatto, fu proprio quell’eccessiva semplificazione del linguaggio che non convinse una parte della critica specializzata che accolse “Smogmagica” con giudizi talmente poco lusinghieri da giudicarlo il peggior lavoro delle Orme.
 
Gli anelli deboli furono soprattutto individuati nell’eccessivo alleggerimento del sound primigenio, nel formato delle canzoni - probabilmente funzionale all’airplay - e nel contrasto tra le parti più interessanti del disco con almeno tre brani ritenuti “disastrous” o “average italian pop”: “Primi Passi”, “L’uomo del pianino” e “Laurel Canyon” che venne ritenuta addirittura “second rated rock music”.

 

Se poi vogliamo sbilanciarci del tutto, anche “Ora o mai più” e “Amanti di città” vennero definite “quirky” (=”strambe”) e “Laserium Floyd” addirittura “dreary” (= “abominevole”).
Tutto ciò, al punto che dei nove brani in scaletta, se ne salvarono solo tre: “Los Angeles”, “Amico di ieri” e “Immensa distesa”. 

 
smogmagica 1975 le ormeCritica a parte comunque, l’album scontentò anche gli stessi musicisti: Pagliuca quasi lo rinnegò e lo stesso Marton, resosi conto dei limiti della sua presenza, si congedò rapidamente dai suoi compagni:
Certo ero ancora alle prime armi come compositore, se fosse durata potremmo aver fatto cose migliori. Ma me ne sono andato subito, per coerenza, perché avrei dovuto travestirmi sul palco, e mi sarei sentito tremendamente a disagio nel farlo.” (cfr: Marton).
 
Personalmente, ammetto di non aver mai amato quest’album ma, a parte la mia opinione, ricordo che quando lo misi sul piatto per la prima volta ebbi per almeno un minuto e mezzo l’impressione di ascoltare un altro gruppo.
 

A parte per l’inconfondibile break vocale di Tagliapietra, l'iniziale “Los Angeles” sembrava davvero un rock d’oltreoceano o di oltremanica. Il tutto per non parlare dei manierismi di “Laurel Canyon” o di “Laserium Floyd”, brano che oltre alla derivatività, era anche appesantito da una massiccia dose di monotonia.

Insomma, pur nella mia proverbiale diffidenza per le Orme, decisi alla fine di salvare i due brani più canonici, “Amico di ieri” e “Immensa Distesa” che pur non contenendo nulla di nuovo, mi riportavano con la mente alle loro antiche e conturbanti alchimie che - sarebbe ipocrita negarlo - affascinarono anche me.
Due canzoni poetiche dal sapore d’altri tempi che però, proposte nel ’75, lasciavano un retrogusto di tristezza.

 
Quella stessa malinconia che nel 1973 si poteva considerare un valore artistico, ma che appena due anni dopo, suonava esausta e totalmente incompatibile con le esigenze di un'Italia in transizione.


LE ORME - Discografia 1969 - 1976:
1969 - AD GLORIAM
1970: L'AURORA DELLE ORME
1971: COLLAGE
1972: UOMO DI PEZZA
1972: FELONA E SORONA
1974: IN CONCERTO
1974: CONTRAPPUNTI
1975: SMOGMAGICA
1976: VERITA' NASCOSTE

36 commenti :

Anonimo ha detto...

Beh che dire su quest'album.

Le orme si erano già perse da un pò.....dopo l'album Felona e Sorona.

Da contrappunti in avanti, mi han sempre dato l'idea di aver esaurito la vena creativa.......e questo disco, secondo me, ne è la conferma.

Preferisco i due album successivi, anche se non son granchè.

Tolo Marton comunque rimane un bravo chitarrista blues, che si toglierà grandi soddisfazioni più avanti.....allontanandosi migliaia di chilometri dalle orme.

Alex77

Anonimo ha detto...

Chiunque può scrivere una recensione è una frase importante.
Dov'è il gran consiglio dei possessori della verità in tasca al quale sottoporre le recensioni prima di metterle nei blog?
Amanti di città è un capolavoro.

J.J. JOHN ha detto...

@ Alex 77
D'accordo su tutto. Anche sulle virgole.

@ Anonimo:
Ognuno è libero di scrivere tutto ciò che vuole perchè, come diceva Pasolini, "una lettura non fa mai male".
Poi, il taglio che si vuole dare a un Blog credo dipenda da chi lo gestisce. In "Classic Rock" ad esempio,la responsabilità dei post e della sua linea teorica (che ho già acclarato da tempo) è interamente mia.

Già che ci siamo, mi permetti una domanda: "Perchè pensi che Amanti di città sia un capolavoro?"
Attendo tue, se vorrai rispondere.
Ciao, JJ

mara ha detto...

Certi blog non hanno una linea teorica perchè chiunque può postare o dire di tutto. e va bene così.
JJinvece propone la SUA linea (che ha spiegato il primo giorno che ha aperto il blog tre anni fa) e apre il dibattito nei comments. e a me va meglio così.

taz ha detto...

Io sto bene in questo blog perchè mi sembra di vivere in "democrazia" con tutti i suoi partecipanti...poi le schede di JJ sono fatte in maniera che uno di noi non può non capire che lui va oltre il suo gusto musicale...Speriamo che lo riaprano il processo a Pasolini..ciao....Purtroppo non ho mai avuto un debole per le Orme è questo è un disco che mi ha allontanato ancora di più dal loro mondo..ciao

Regolo ha detto...

Sarà perchè non sono mai stato un fan delle Orme, sarà perchè mi piace andare controcorrente...o sarà perchè, semplicemente, mi piace questo album, ma per me questo è, insieme a Collage, il miglior disco del gruppo veneto.
Forse non sarà del tutto riuscito, ma sicuramente è stato un bel tentativo di uscire dai clichè (si scrive così?) stantii che rischiavano di ingessare il gruppo.
E poi Amico di Ieri è una gran bella canzone (quanti ricordi!).

Anonimo ha detto...

Amanti di città è un capolavoro perchè si tratta di un pezzo atipico, nel panorama della musica italiana tutta, così assurdo da rasentare il sublime. Non si capisce che intenzioni avessero nel realizzare un pezzo simile, ma il risultato è strardinario e sorprendente per chi come me ne è avuto a conoscenza solo in tempi recenti.Per me Le Orme erano quelli di Gioco di bimba e Marinai, ah ah ah aha

J.J. JOHN ha detto...

Ok. Io sono tra "Cemento Armato" e "Canzone d'amore".
Buona Pasqua a tutti!.

Regolo ha detto...

Buona Pasqua anche a te JJ.

rael ha detto...

in ogni caso anche secondo me l'unico pezzo degno di nota è "Amico di Ieri", anche se di progressivo non ha praticamente niente...

JJ John ha detto...

OK Rael. La tradurremo in inglese ribattezzandola "Emigrant Song" e la proporremo ai Led Zeppelin quando faranno la prossima reunion con i loro figli.

rael ha detto...

???

JJ ha detto...

Niente Rael, era una battuta.
Ho semplicemente tentato di restituire associazioni che stanno solo nella mia testa, ma che in realtà non dovrei nemmeno diffondere pubblicamente.
Stop! Dimentica.

rael ha detto...

ahah e va bene... anche la citazione da Tiziano Ferro...che onore! :)
Comunque non capisco come l'anonimo di qualche messaggio fa reputi "Amanti di città" un capolavoro: secondo me è spazzatura bella e buona...oltretutto con qualche difetto a livello di equalizzazione. Per quanto riguarda l'innovazione mi domando a cosa ti riferisci caro anonimo, perché se intendi le voci abbassate o aumentate di pitch, un certo Frank Zappa aveva già fatto tutto 5 anni prima.
PS so anche com'è nata l'idea di Amico di Ieri, ma non la dico che annoierei troppo!

JJ JOHN ha detto...

Rael, il fatto è che, per quanto ne abbia capito io, con Le Orme non si può essere così puntuali e fieri nella critica come stai facendo tu.
Personalmente per esempio, non li amo molto. Anzi: anche politicamente è noto che abbia molte riserve su di loro.
Tuttavia credo che anche il più maligno dei critici debba comunque bilanciarsi tra il fatto che - è vero - erano dei fottuti socialdemocratici, ma da un altro punto di vista sono stati in Italia gli apertori di una nuova percezione musicale.

Volente o nolente, nel male o nel bene, hanno comunque creato un ponte tra l'estero e noi nel momento in cui eravamo ancora a Claudio Villa.

Questo non li esime naturalmente da critiche, ma fossi in te cercherei di calibrare meglio il tuo punto di vista.

Aspetto tue. JJ

rael ha detto...

hai ragione...sul valore del gruppo non si discute, infatti sono tra i miei 5 preferiti fra gli italiani! La questione politica poi non si discute...solo che bisogna essere abbastanza lucidi e ammettere che "Amanti di città" sia poco più di una presa in giro (musicale) non è un azzardo...e non credo di essere l'unico a pensarlo...amare un gruppo non vuol dire (a mio modesto parere) tapparsi le orecchie e prendere per capolavoro ogni singolo pezzo.

Anonimo ha detto...

Ottimo album.Solo per le due stupende ballate AMICO DI IERI e IMMENSA DISTESA vale la pena averlo.

giody54 ha detto...

Smogmagica mi piacque molto all'epoca,e ogni tanto lo ascolto ancora adesso"Amico di ieri" è diventato un classico che molti strimpellano(me compreso)durante cene e festini.Dopo il periodo beat psic ,progressive,neoclassico,Le Orme si spostarono sul Rock proprio con questo album con ottimi risultati

Tolo Marton ha detto...

Concordo che Amanti città sia un brano un po'disgustante... ma se non ci fossero state quelle voci non sarebbe stato così male. Rael, se ci dici com'è nato Amico di ieri, io ti dico come è nato Amanti di città.

Anonimo ha detto...

Eppure a me "Amanti di città" mi ha sempre dato l'idea di un "Cara ti amo" ante litteram.....

rael ha detto...

certo caro Tolo Marton!
A quanto ricordo dalle parole di Tagliapietra, Le Orme si trovavano in una stanza d'albergo a Los Angeles, in un grattacielo altissimo...dopo essere stati ad un concerto di Santana, la band provò a dormire nella suddetta stanza, ma il vento era talmente forte a quell'altezza che faceva un rumore fastidiosissimo pur tenendo le finestre chiuse...non riuscendo a dormire, venne l'ispirazione per questo bel testo!
Se ho sbagliato qualcosa ovviamente Lei può correggermi!
Ora però voglio sentire Amanti di città a chi e come è venuta in mente :D

Red Goblin ha detto...

Ho sempre pensato che "Amanti di città" fosse una presa in giro dei gruppi italiani 'melodici-romantici' alla Cugini di Campagna, Panda, ecc. con quelle voci forzate in falsetto. Un'anticipazione di certe gag che Le Orme poi porteranno nel tour Rock Spray ma senza Tolo...

UGO ha detto...

BE IO PREFERISCO QUESTI TRE PEZZI QUA CHE SONO:1)LOS ANGELES(IL VERO CAPOLAVORO DEL DISCO)LASERYUM FLOYD(INDUBBIAMENTE ISPIRATO AL COEVO ALBUM-SIAMO NEL 75-DEI P.F.WISH YOU WERE HERE)E LAUREL CANYON DOVE LA VENA BLUES DEL MARTON SI NOTA.POI OVVIAMENTE AMICO DI IERI E IMMENSA DISTESA SONO DUE CLASSICHE SONGS OLD STYLE CHE HANNO UN LORO FASCINO.INVECE AMANTI DI CITTA' ORA O MAI+ L'UOMO DEL PIANINO LE TROVO RIDICOLE E PRIMI PASSI SEMPLICEMENTE INCONSISTENTE!CONSOGLIO X CHI LA RIESCE A TROVARE LA RACCOLTA LE ORME VOL.2 ETIC.FONTANA SPECIAL DOVE SUL LATO B CI SONO IN SEQUENZA PROPRIO LOS ANGELES/è FINITA UNA STAGIONEe CANZONE D'AMORE IN BELLA SUCCESSIONE!UN SALUTO AL CARO JOHN IL SOLITO UGO

aliante ha detto...

John, "Smogmagica" può essere considerato il primo album di Prog Italiano inciso negli Stati Uniti?

Mi sembra che il primo album in studio inciso negli USA dalla PFM è Jet Lag del '77.

Forse i primi possono essere anche i Libra, ma non sono sicuro.

Che ne pensi John?
E' solo una curiosità.

In ambito musica leggera italiana mi sembra che il primo è stato Alan Sorrenti con "Sienteme-It's time to land" del '76, perchè "Io tu noi tutti" di Lucio Battisti registrato negli States è successivo (1977), però anche in questo caso magari mi sbaglio.

aliante ha detto...

aliante ha detto...

John, "Smogmagica" può essere considerato il primo album di Prog Italiano inciso negli Stati Uniti?

Mi sembra che il primo album in studio inciso negli USA dalla PFM è Jet Lag del '77.

Forse i primi possono essere anche i Libra, ma non sono sicuro.

Che ne pensi John?
E' solo una curiosità.

In ambito musica leggera italiana mi sembra che il primo è stato Alan Sorrenti con "Sienteme-It's time to land" del '76, perchè "Io tu noi tutti" di Lucio Battisti registrato negli States è successivo (1977), però anche in questo caso magari mi sbaglio.

J.J. JOHN ha detto...

PFM:Cook ?

aliante ha detto...

Si John, però PFM - Cook è dal vivo.
Io intendevo album in studio.

J.J. JOHN ha detto...

Vada per Smogmagica, ma non so...
Nel 74-75 gli Yankees ci avevano già tagliato fuori dal loro mercato perchè sionisti.
Quindi, non vedo perchè prestare loro tanta attenzione.

Tolo Marton ha detto...

RISPOSTA TARDIVA ma sempre valida per RAEL... Amanti di città era un brano da me composto lì per lì in California. Un brano rock con una certa energia. Mi era stato chiesto di comporre il più possibile, perché nel paniere c'era poca roba, il ché mi lasciò sorpreso, non me l'aspettavo proprio. Preparai pure un testo in italiano, che rispettava di più ritmo e le parti cantate (quelle che avrebbero dovuto essere adatti per la composizione e gli accenti che avevo pensato). Questo testo fu scartato subito, ma poi loro non riuscivano a farne un altro che rispettasse la cadenza metrica della melodia originale. Quindi, come in Primi Passi e in parte Ora o mai più, vennero di nuovo cambiate la parti cantate, in più vennero stravolte le voci(rallentando il nastro per quella di Aldo e accelerandolo per la mia) per farle sembrare un dialogo tra un uomo e una donna. Se si ascoltano solo le parti strumentali di questi brani, immaginandoli senza le voci, forse non sarebbero così brutti. Qualcuno considera una lampo di genio questa soluzione, io l'ho sempre considerato un buttarlo "in vacca", come si suol dire.... By the way, recentemente ho realizzato un disco in tra le altre cose c'è un brano che si chiama "IT'S MY TURN" (CD:#zero di Marton Caudai Capitani) una mia riedizione per riscattare in parte Amanti di città, così come avrei voluto che fosse nel 75. Un saluto a tutti voi :)

rael ha detto...

Un grazie enorme al mito Marton per averci regalato questo racconto inedito! Ora non resta che ascoltare "It's my turn" !!

Anonimo ha detto...

A me piace Laserium Floyd. E ora fucilatemi! A parte gli scherzi, per me è un disco con grandi alti e bassi.
Carmine

ZAR ha detto...

Vorrei solo dire che le Orme a mio parere hanno dato il meglio successivamente con la trilogia Il Fiume , Elementi e l'infinito, Felona e Sorona fantastico.......comunque i livelli delle Orme sono pochi i gruppi Italiani a raggiungerli......a Parte i Metamorfosi, Banco e Pfm......

Tiziano Caliendo ha detto...

Tanto per cominciare, "Amanti di città" è un capolavoro geniale, ed è perfetta così com'è, non la cambierei di una virgola. Puro e potente rock, con il tocco originale delle voci italiane "parodistiche" (ma intelligenti). Tra l'altro, la batteria di Michi Dei Rossi è allucinante, lui suona da Dio.

Detto ciò, l'intero disco è bellissimo, un lavoro meraviglioso, e non vedo perché debba essere criticato dalle stesse Orme, o dai fans, o dai critici. Non ce n'è motivo. E' un album incredibile.

E con questo, passo e chiudo.

Dario Franceschin ha detto...

Da innamorato delle Orme da sempre, a me "amanti di città" piace tantissimo, come pure "laserium floyd", checchè ne dicano i critici. I miei complimenti a Tolo

Anonimo ha detto...

Disco mediocre e in alcuni brani imbarazzante

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Comunque questo è un altro loro disco ben suonato ma sostanzialmente prescindibile

Michele D'Alvano