NT Atomic System: Tempi dispari (1974)

nt atomic system tempi dispari 1974Se passate per Genova, fate un giretto in Via Canevari, proprio dietro alla stazione Brignole. Andate verso Marassi e portatevi all’altezza del n° 47. Fermatevi un momento e osservate quell’area. 

 Oggi vedrete solo case, uffici e parcheggi ma, fino a pochi anni fa, prima della ristrutturazione urbanistica, là c’era l’Alcione, uno storico cinema–teatro che aprì nel 1948 col nome di Colosseo e che chiuse i battenti come sala a luci rosse oltre mezzo secolo dopo. 

Negli anni ‘60 fu uno dei templi del teatro di rivista e di avanspettacolo, mentre dal 1978 divenne per qualche anno sede della popolarissima Compagnia della Tosse che a Genova è praticamente un istituzione. 

 Negli anni ’70 però, l’Alcione visse la sua stagione più intensa ospitando oltre a eccellenti spettacoli d’avanguardia (“Ubu Re”, “Recitarcantando”, “Opera buffa”), anche i più blasonati gruppi Prog del momento: i Van der Graaf per esempio vi si esibirono il 30 maggio del 1972 alle ore 16 (ingresso: 1.500 lire, gruppo spalla: i ”Latte e Miele”) e i Genesis il 22 agosto dello stesso anno. Nel 1973 fu la volta dei Gentle Giant (2 gennaio), di Peter Hammill (14 dicembre) , nonchè dei New Trolls Atomic System che vi registrarono il loro secondo album “Tempi Dispari”. 

 Come sappiamo, gli NT Atomic System erano uno dei due tronconi generati dalla scissione dei New Trolls che nel 1973, pubblicarono il loro primo 33 giri provocando reazioni discordanti. Di fatto, la prima fatica della formazione di De Scalzi e D’Adamo era apparsa piuttosto dispersiva e a parte quel gioiello che era “Quando l’erba rivestiva la terra”, la band avrebbe dovuto probabilmente dimostrare una maggiore compattezza stilistica. 

Soluzione: il gruppo non solo decise di pubblicare un album dal vivo che li ritraesse all’apice della loro espressività collettiva, ma di inserirvi in perfetto stile Prog, unicamente due lunghe suites graniticamente intitolate ciascuna con i loro rispettivi valori metrici :”Sette quarti” e “Tredici ottavi”. La mossa in se non era del tutto sbagliata in termini di marketing, ma qualcosa non funzionò e al di là del fiasco commerciale, le critiche furono talmente ingenerose da convincere De Scalzi a non tentare una terza chance, sciogliendo definitivamente il gruppo. 

 genesis peter gabrielCosa successe? Il primo fattore che spiazzò il pubblico, fu probabilmente il groove jazz-fusion di cui era permeato tutto l’album.

Infatti, siccome il concerto di “Tempi Dispari” fu registrato durante la tourneè promozionale del primo disco, è plausibile pensare che il pubblico si aspettasse un tipo di scaletta molto più abbordabile. Cosa che invece non accadde. 

In secondo luogo, è ormai risaputo che ciò che si ascolta su disco non fu la vera presa diretta del concerto che risultò tecnicamente inaccettabile, ma la sua replica in studio sulla quale venne sovrapposto l’ambient originale. Il tutto però, senza darne comunicazione alcuna e anzi, mantenendo la scritta “Teatro Alcione” sulla copertina. 

Se a ciò aggiungiamo che sulla front sleeve era riportato il nome New Trolls (cosa che tra l’altro De Scalzi non avrebbe potuto fare), ma che nella realtà si trattava della stessa formazione che incise “NT Atomic System”, il depistaggio poteva dirsi completo. 

 Musicalmente, sin dalle prime misure di “Sette ottavi”, si capisce che la matrice del disco è smaccatamente jazz. Dopo un breve fill ritmico di D’Adamo e un paio di minuti di riscaldamento, il gruppo espone il tema e i rispettivi ruoli dei musicisti cominciano a compenetrarsi e alternare gli assoli secondo il classico schema jazz del “call and answer”. In questo frangente, emergono soprattutto i fiati di Baiocco che costituiranno non solo l’ossatura del pezzo, ma faranno da collante tra i vari ambienti. new trolls atomic system 

Tuttavia, pur non discutendo l’indubbio valore degli strumentisti, una buona parte della critica non solo reputò l’esecuzione fredda e distaccata, ma neppure particolarmente originale

 I più maligni la accostarono al periodo meno risoluto dei Soft Machine di “Six” e “Seven” e gli osservatori più smaliziati reputarono troppo dispersivi i vari solismi nelle parti più fusion

 Migliore venne giudicato il lato B dove nell’introduzione di “Tredici ottavi”, il De Scalzi prima dimostrò tutto il suo genio barocco e poi si permise anche di scherzare sulle note di “Concerto grosso n°1”. 

Il resto, purtroppo, si rivelò anch’esso confusionario, pur suonando molto più genuinamente rock. In sintesi, malgrado l’affezione che legò molti ammiratori a questo lavoro, “Tempi dispari” non si staccò mai dalla pista di decollo e gli NT Atomic System terminarono la loro parentesi. La formazione originale dei New Trolls si sarebbe ricomposta di lì a pochi mesi, nel momento in cui anche gli Ibis di Nico di Palo patirono la stessa indifferenza di pubblico e di critica.

19 commenti :

taz ha detto...

Guarda cosa posso....ma non posso...Se si dovesse parlare dei NT non basterebbe la "Divina commedia" per raccontarne le vicende...Il disco fù registrato in diretta...ma nello studio...sucuramente è un disco che non può essere catalogato nell jazz-rock italiano: Arti e Mestieri...Dedalus...Area..etc etc...ma un "invasione" pacifica di bravi strumentisti che vogliono, forse, dimostrare più a loro stessi che agli altri di quanto sono bravi...e sicuramente mandare un messaggio agli altri NT, fargli vedere che si può stare in piedi con dignità anche senza suonare musica rock..che dire?...un occasione persa...come tutta la loro carriera...L.E.Bacalov in un itw li descrisse bene:..."parlandone in termini bancari non hanno saputo capitalizzare i loro talenti"...ed ora 2009 ennesima ricostruzione dello storico gruppo: De Scalzi Di Palo D'Adamo Belleno...chi vivrà..ascolterà..ciao

Anonimo ha detto...

Ennesima occasione persa....del progressive italiano. Bacalov li ha descritti bene secondo me....tanto talento gettato alle ortiche....potenzialità non pienamente espressa....

I new trolls mi ricordano un pò gli osanna, con le dovute distanze, s'intende. Gruppi straconvinti di essere i più bravi e che poi in molti dischi si perdono....però gli osanna almeno un capolavoro ai posteri l'han lasciato.....i new trolls neanche quello....alex77

Anonimo ha detto...

Li ho ascoltati dal vivo in un concerto nello stesso anno 1974. Ero a breve distanza dal palco. Iniziarono senza alcun preambolo con "sette quarti": basso possente di D'Adamo e crescendo di virtuosismi di D'Episcopo! Pura potenza, genere fusion, molta tecnica, ma anche cuore, entusiasmo, e buon feeling con il pubblico. Bravi davvero, con D'Episcopo sopra tutti.
Il giorno dopo acquistai il disco, ma non c'era la stessa atmosfera, nè ho trovato, soprattutto, gli stessi suoni... Peccato.
Ezio

taz ha detto...

Bè...i capolavori sono difficili da fare...ma dischi come Senza orario e senza bandiera in Italia resteranno in "memoria" per parecchi anni, e cmq un grande lavoro...Concerto grosso puo' anche non piacere ma fù uno dei dischi più venduti a quell'epoca e il primo che si cimentava con la musica barocca...e anche quello era un gran disco...furono tra i primi a non fare cover a inizio carriera ma usarono farina del loro sacco... bisogna riconoscergli una cosa: sono arrivati primi su tante "tendenze"...poi se bei dischi o no...quello rimane sempre soggettivo...tra l'altro anche primo disco doppio di prog...Searching...Gli Osanna sono un gruppo molto più originale e non solo dei NT, ma "durarono" due LP...e mezzo...ciao

Regolo ha detto...

Non è un brutto disco, specialmente confrontandolo al primo orribile a nome Atomic System, però si sente puzza di artificiosità in tutto il progetto. Sembra quasi che si siano buttati sul rock-jazz non tanto per naturale evoluzione artistica quanto per moda. Non dimentichiamoci che allora il genere andava alla grande.
Non c'è niente da fare, i soli NT, per quel che mi riguarda, sono quelli del periodo beat.

Giody54 ha detto...

uno dei pochi dischi di prog/jazz rock che non sono mai riuscito ad ascoltare,prima o poi dovro' farlo
il primo NT A.Sistem invece a me è piaciuto molto

DogmaX ha detto...

Mi rifiuto di crederci... sto appena ascoltando l'album... e ci sono di nuovo dei finti applausi da parte del pubblico!

Ma allora ai NT gli piaceva proprio prendere per i fondelli i propri ascoltatori... -_-

Anonimo ha detto...

Prendere per i fondelli?
Ma no, perchè?
Was it probably the sign of times, my friend!
"Don't be cruel" come diceva Elvis...

JJ

DogmaX ha detto...

No JJ, io su ste cose sono piuttosto fissato, sorry :)

Va bene che l'album è un bel prodotto jazz-rock, seppur sia un po' frammentario (almeno queste sono le impressioni che mi ha dato il primo ascolto), ma i falsi applausi... no. Per me è una cosa piuttosto triste, oltre ad essere un tentativo piuttosto sterile di far credere a tutti che l'album sia stato registrato dal vivo... una presa in giro bella e buona, ovviamente non paragonabile a quegli artisti tipo Madonna e Britney Spears che vorrebbero farti credere che cantano dal vivo e invece lo fanno in playback... ma vabè, il paragone non regge, però per farti capire che io, da ascoltatore, mi sento preso un po' in giro quando sento ste cose.

JJ John ha detto...

Dogma X hai ragione, ma se la cosa può consolarti, non furono gli applausi ad essere finti, ma le musiche!

Ovvero, per quanto ho capito io la presa diretta del concerto non venne bene (cosa che all'epoca capitava spesso) e si salvò giusto il pubblico.
Alchè i musicisti risuonarono tutto il live set paro paro in studio tenendo buoni solo gli applausi.

Non male come idea, anche se magari avrebbero potuto dirlo.

DogmaX ha detto...

Ma come è il contrario hahahahah xD

Anonimo ha detto...

Si ha ragione JJ! Il gruppo ha risuonato tutto il concerto in studio e in presa diretta perchè' la registrazione all'Alcione era venuta male. gli applausi che senti sul disco sono quelli veri del teatro, che erano l'unica cosa che si era salvata della registrazione.
Ciao a tutti
gianni

ugo ha detto...

non è un gioco di parole ma qual'è stato il gruppo che ha utilizzato questi tempi dispari in maniera + frequente?e poi qual'è la differenza tra tempi pari e quelli dispari?grazie ugo

J.J. JOHN ha detto...

Tempi pari: disco music
Tempi dispari: YS e i valzer di Raul Casadei.
Va bene così? Ugo ma che razza di domande mi fai?

U G O ha detto...

IN QUESTO DISCO SUONA PURE UN CERTO TULLIO DE PISCOPO CITATO ERRONEAMENTE COME D'EPISCOPO!A TAL PROPOSITO VOLEVO CHIEDERE A JOHN DEL SUCCITATO ESISTE UNA SUA DISCOGRAFIA DEI 70 OPPURE ALL'EPOCA SUONAVA SOLO COME SESSION-MAN?X FAUST'ò PER RADIUS ETC....TRA L'ALTRO HO IL LIVE CHE INCISE NEL 80 CON STANDARD JAZZ MOLTO BELLI!UGO N.B. QUELLA DEGLI ANNI 80 NON MI INTERESSA!

Paolo ha detto...

Io possiedo un suo album da solista come Tullio de Piscopo Revolt Group, del '76, "sotto e 'ncoppa".
Ce n'è uno precedente ma molti considerano questo come suo primo da solista, non so che dire.
A me piace parecchio come lavoro, ma non è prog eh!
Anzi Ugo, dagli un'ascolto e dimmi che ne pensi ;)

J.J. JOHN ha detto...

Se ben ricordo Tullio si è fatto conoscere prima a Torino e poi a Milano con Franco Cerri.
Suona in tutti e due gli album di NT Atomic System e nel 74 pubblica il sio 1° Lp: Suonando la batteria moderna". Il resto l'ha detto Paolo.

Anonimo ha detto...

Lavoro discreto

Michele D'Alvano

Anonimo no anonimo ha detto...

A me e' piaciuto, dimostrazione chiara della grande versatilita' del gruppo (o meglio di uno dei tronconi di esso). Suonato bene, di facile fruizione anche per chi non e' abituato a questo genere.