Reale Impero Britannico: Perchè si uccidono (1976)
di Fabio Capuzzo

perchè si uccidono il reale impero britannicoPerché si uccidono” è un oggetto misterioso. Provate a fare una ricerca: nonostante questo disco interessi settori diffusamente indagati come quelli delle colonne sonore e del rock progressivo, le informazioni che otterrete sia dal web che dalla carta stampata saranno pochissime, in pratica sempre le stesse e molto imprecise. Sì perché per venire a capo di questo enigma, bisogna conoscere i Goblin come le proprie tasche, intuire le cose mai dette dai musicisti e filtrare quelle dette, sapersi muovere con sicurezza nel vastissimo campo minato della produzione cinematografica italiana. La copertina dell’album riporta infatti ben poche informazioni: sul fronte, oltre al titolo, ad una anonima foto a colori tratta dalla pellicola ed all’indicazione “colonna sonora originale del film” c’è il logo ‘incoronato’ de “Il Reale Impero Britannico” e la dicitura “musica composta e diretta da Willy Brezza”, mentre sul retro sono indicati i titoli e gli autori di ogni brano: dati dai quali emerge che Brezza ha in realtà composto solo le tracce presenti sul secondo lato e che quasi tutte quelle sul primo lato sono invece firmate da Frizzi, Simonetti, Morante, Pignatelli, Martino. L’etichetta riporta inoltre la data di pubblicazione dell’album: il 1976, anno di uscita nelle sale della pellicola. Tutto qui. il reale impero britannico perchè si uccidonoBasandosi su questi pochi elementi, tutti i recensori susseguitisi nel corso dei decenni hanno affermato che il disco contiene la colonna sonora di ‘Perché si uccidono’, eseguita nel 1976 da una formazione parallela dei Goblin, una specie di ‘side project’ di breve durata in analogia con i ‘Cherry Five’. Le cose però non stanno così. In realtà l’album contiene materiale di provenienza eterogenea, composizioni incise dai Goblin nei primi mesi del 1975, nel medesimo periodo in cui il gruppo realizza lo score di “Profondo rosso”. In particolare sul ‘lato a’ troviamo quattro brani che sono il frutto di un esperimento tentato da Carlo Bixio, il produttore della Bixio/Cinevox, che affianca ai Goblin il musicista e compositore Fabio Frizzi, spronando i musicisti a realizzare composizioni da sfruttare in ambito cinematografico, come in effetti avviene. I brani in questione sono Epopea ed Epopea reprise, galoppate progressive in cui la melodia di sinth rievoca il Theme one nell’esecuzione dei Van Der Graaf Generator con mellotron, gong e batteria fragorosi. La delicata ballata per piano elettrico e chitarra acustica Ammoniaca e la dolce Edda per il flauto e soprattutto per la voce di Edda Dell’Orso, l’interprete dei passaggi più lirici delle partiture di Ennio Morricone. La ritmata e dance Kalu (già edita in precedenza) è invece tratta dalla colonna sonora di “Amore libero – Free love”, composta da Fabio Frizzi ed eseguita dai sempre dai Goblin nel luglio del 1974. L’esperimento non dà altri frutti e Frizzi costituisce assieme a Franco Bixio e Vince Tempera (allora nel Volo) i Bixio-Frizzi-Tempera, specializzati in colonne sonore e quindi riprende la carriera solistica, sempre nell’ambito della musica applicata, avvalendosi sovente dell’ausilio dei componenti dei Goblin come musicisti da studio. Il secondo lato contiene invece le composizioni firmate da Brezza per “Perché si uccidono” con arrangiamenti realizzati appositamente per l’album (pratica usuale nel campo della musica da film), diversi rispetto alle ‘film version’. My damned shit, interpretata da Tony Tartarini (all’epoca cantante dei Goblin ed infatti appare anche nella foto sul retro di “Profondo rosso”), è una canzone con un testo a tema (la ‘merda’ del titolo è chiaramente la droga) dall’impostazione melodica datata che richiama certi brani per i western all’italiana e nella pellicola è presente in varie versioni strumentali più apprezzabili. Si va decisamente meglio con le successive Dodici e un quarto di cui veramente grandiosa l’allucinante ‘film version’ rimasta inedita, Block che è il pezzo migliore dell’album con assoli di chitarra elettrica e moog,. R.I.B. in cui il piano elettrico sembra anticipare le sonorità degli Alan Parsons Project e infine le esili Apotheke e Distrazioni, tutti brani in cui sono Simonetti e Morante a farsi apprezzare maggiormente. Perché si uccidono’ è la prima ed unica opera cinematografica di Mauro Macario (figlio del celebre Erminio) che in seguito inciderà l’album “Amoropolis”, curerà per la RAI la regia televisiva di concerti rock e si dedicherà alla scrittura. Il film narra le vicende di Andrea, un giovane ribelle che rifiuta il padre capitalista e non sopporta l’ipocrisia della sorella ma che finisce invischiato nella droga per amore di Anna. La pellicola, pur ottenendo il visto di censura il 3 marzo 1975, viene proiettata per la prima volta il 30 marzo 1976 ed ottiene complessivamente appena 17.000 spettatori per poi sparire nel nulla, diventando chimera per i collezionisti. La Cinevox dà alle stampe l’album, nel complesso abbastanza mediocre, in contemporanea con la distribuzione del film, quindi subito dopo la pubblicazione di “Cherry Five” e anche in questa occasione, l’etichetta decide di occultare i Goblin, sempre primi in classifica con “Profondo rosso”, attribuendo “Perché si uccidono” agli inesistentiIl Reale Impero Britannico” anche se nei titoli di testa della pellicola è indicato correttamente “musica di Willy Brezza eseguita dal complesso Goblin” ed omettendo qualsiasi ulteriore indicazione sui contenuti ‘reali’ del disco. La Cinevox lo stampa in una tiratura estremamente limitata, non superiore alle 1000 copie, rendendolo così un ricercato e costoso pezzo da collezione per i cultori dei Goblin e più in generale per gli appassionati di rock progressivo e di musica per il cinema. ARTICOLO A CURA DI FABIO CAPUZZO COLLEZIONISMI: Per i collezionisti di OST e per i fan dei Goblin il vinile originale di "Perchè si uccidono" è naturalmente un must il cui livello di rarità pù essere definito medio/alto. Battuto sempre in condizioni Mint nel 2004 a 376 dollari e nel 2008 a 255 dollari, è stato venduto il 9 aprile 2012 in condizioni M/M a 671,66 Euro.

22 commenti :

aliante ha detto...

Che bella perla John. Ultimamente mi capita spesso di ascoltarlo, sarà forse per la mia ultima passione (i Calibro 35). Nel film appare una stupenda Beba Loncar, protagonista del mitico sceneggiato tv "Ho incontrato un'ombra" del 1974.

JJ John ha detto...

Giusto per correttezza nei confronti dell'autore, la "perla" di questa settimana non è a firma mia ma di Fabio Capuzzo, grande esperto dei Goblin e autore dello splendido libro "Sette note in rosso" a loro dedicato.

Chi fosse interessato (e io lo consiglio vivamente perchè è davvero incredibilmente esaustivo), può richiederlo direttamente all'autore cliccando sopra il suo nome in coda alla scheda.

aliante ha detto...

E' vero John, perdonami per la svista, l'autore è Fabio Capuzzo. Complimenti a lui per la competenza e l'esaustiva scheda. Già che ci sono complimenti anche ai mitici Goblin!

Red Goblin ha detto...

Grazie a John dell’ospitalità e ad Aliante per il commento: se hai visto ‘Perché si uccidono’ appartieni ad una ristretta ‘cricca’, io ce l’ho in una slavatissima edizione con sottotitoli in spagnolo!
Ne approfitto per un paio di aneddoti.
C’è un motivo se, a corredo dell’articolo, tra le foto che ho inviato a JJ, c’è quella dei Goblin che appare sul retro di Profondo rosso. Mi ricordo che da ragazzino mi chiedevo chi fosse quel signore (sembrava più ‘grande’ degli altri quattro musicisti, probabilmente a causa della posa con pipa ed occhiali) appoggiato al camino del salotto di casa Morante (altra chicca!). All’inizio pensai che si trattasse di Gaslini ma non ci assomigliava granché, solo molti anni dopo scoprii che era Antonio ‘Tony’ Tartarini che all’epoca di Profondo rosso era il cantante dei Goblin (aveva reinciso Chery Five) ma che non aveva partecipato in alcun modo alle registrazioni della pellicola di Argento. L’immagine rispecchia la formazione che ha inciso ‘Perché si uccidono’ e quindi, per iperbole, la si può considerare la foto de Il Reale Impero Britannico.
Con riguardo alla valutazione economica di ‘Perché si uccidono’ che nella mia vita di collezionista gobliniano ho incrociato appena quattro volte (tre volte Cherry Five….) mi ricordo che un appassionato americano mi raccontò che ‘all’alba’ di Ebay (mi pare fosse nel 1996) un giapponese gliela aveva ‘soffiato’ spendendo 1500 dollari!!
Grazie ancora e saluti.

JJ ha detto...

La cifra non mi sorprende in quanto
all'alba di Ebay e del collezionismo in generale, ne succedevano di tutti i colori.
Per esempio ho visto milioni volatilizzarsi per dischi che oggi trovi in vendita quasi mensilmente.

Da allora il mercato si è fortunatamente un po' assetato, ma certi chiari di luna ci sono ancora. Eccome!

musixy ha detto...

jj cosa ne pensi di Cyber Alfa della PFM del 2006 e più in generale dell'intero album (stati di immaginazione. Scusa lo so che c'entra con i cavoli a merenda...

JJ JOHN ha detto...

Oh che bell'Off topic!
Mi spiace Musixy, l'ultimo che ho sentito della PFM credo sia stato "Come ti va...".

musixy ha detto...

ma come? uno come te? giura?

Anonimo ha detto...

Giuro.
Sono vincolato romanticamente ed ideologicamente ad un periodo preciso: lo studio, lo eviscero, ne ascolto i frutti e come vedi lo trasmetto a chi non l'ha vissuto e mi piacerebbe se si ripetesse.

Non mi stanco mai di sentire il prog italiano originale perchè per me è talmente totalizzante che non sento il bisogno di altro.

Certamente ascolto altro, ma almeno per il prog italiano non amo le reunion, le ristampe a 180 grammi e altra roba del genere.
Pe me la PFM è finita con Jet Lag
e anche se l'ho rivista più volte dal vivo (magnifici) certe cose recenti non le capisco più.
... e forse nemmeno loro.

Ovvio, mi piacciono anche cose contemporanee che so, tipo Kate Nash, ma sai com'è... io sono di una certa generazione e certe cose uno non può scegliersele.

Abbraccio

John

musixy ha detto...

Azz che integralista (simpaticamente).
Una passione!
Va bene, io vengo a rubare dalle tue parti quando m'interessa qualcosa...
Io il prog me lo sento dentro ma amo tutta la buona musica...
ciao!

Anonimo ha detto...

No problem. Ruba ciò che vuoi e quando ti pare.
Classic Rock propugna l'integralismo collettivo, progressivo, gratuito, democratico e rivoluzionario.
Che significa? BOH...

Ma al momento va bene così.
Del resto, 30.000 shots al mese non sono uno scherzo.

aliante ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con te John. La stessa cosa a me succede con Le Orme. Li ho visti più volte dal vivo, ho ascoltato qualcosa delle produzioni più recenti, però non c'è niente da fare, il catalogo degli anni 70 ha tutto un altro sapore. Poi l'ultima line up con Davide Spitaleri...boh, mi lascia abbastanza perplesso. A proposito John, quando hai tempo, con calma...la recensione di Storia o leggenda! Così allunghiamo la lista del 1977. Grazie.

Anonimo ha detto...

"il catalogo degli anni 70 ha tutto un altro sapore"
Esatto. Parole sante.

JJ ha detto...

La line up con l'amico Davide lascia perplesso anche me.
Molto bello il fatto che un cantante eccellente e per giunta di un gruppo "cult", si sia rimesso in gioco e pure con dei mostri sacri. Questo si.

La mia perplessità però risiede innanzitutto nella radice di questo accadimento: le Orme storiche si sono sfaldate malamente e ognuno dei litiganti ha preso una strada secondo me innaturale rispetto al passato. Primo: nessuno dei due avrebbe dovuto chiamarsi "Le Orme" perchè quel nome ha un valore aggiunto che nessuno potrà mai più restituire.

Secondo: la voce maschia e possente di Jimmy davvero cozza con quella soave ed angelica di Tagliapietra.
Mi pare che anche tecnicamente il registro "drammatico"di Spitaleri non renda bene su brani come "Gioco di Bimba", anche se poi i pezzi nuovi sono stati cuciti su misura per lui.
Ma i pezzi nuovi, ripeto, non sono più le "mie" Orme.

Questa è una mia opinione, ma credo che possa essere condivisa da molti.

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"Storia o leggenda" chissà...
Devo trovare un momento di buonumore per fare una scheda del genere, ma mi sa che non ho scelta...

aliante ha detto...

Condivido in pieno il tuo pensiero sulle Orme John e scusami se a volte sono un po' estenuante. Mi rendo conto che per quanto riguarda la scheda su Storia o leggenda si fa fatica a trovare l'ispirazione giusta, essendo un disco,a mio modesto parere non proprio riuscitissimo, anche se al suo interno racchiude dei buoni momenti. E poi purtroppo è uscito in un periodo non proprio felicissimo per il Prog italico, dove per stare a galla bisognava strizzare l'occhio al commerciale.

Anonimo ha detto...

Ciao John, e a tutti! Sono capitato qui perché ho scritto sul motore di ricerca "stati di immaginazione john's classic rock"... infatti mi sarebbe piaciuto leggere l'opinione di John riguardo questo album, che a me affascina molto. Sono d'accordo che dopo Jet Lag la PFM perse (o fu costretta a perdere) la forma dei tempi migliori.. ma a mio parere il disco in questione, interamente strumentale e in cui mancano "solo" Pagani e Premoli del gruppo storico, attinge a piene mani dal glorioso passato '70. Lo definirei un Prog rivisitato e adeguato all'attualità.. sempre che di Prog si possa ancora parlare dopo 40 anni..
Scusate se continuo ad andare off topic..!

Pietro

J.J. JOHN ha detto...

Ottimo album davvero Pietro, ma fuori limite massimo per questo sito.
Sorry.

Anonimo ha detto...

Già! Purtroppo quelli della Premiata si sono accorti in leggero ritardo di saper fare ancora musica di questo livello! Ma, a proposito, a quando un sondaggio sul loro migliore album? Ammesso che il primo primo posto non sia già prenotato...

Pietro

quidtum ha detto...

"Perchè si uccidono" è stato trasmesso anche da una TV toscana anni fa, qualche screens di seguito
http://img11.imageshack.us/img11/4654/vlcsnap2012051007h06m56.png
http://img849.imageshack.us/img849/7487/vlcsnap2012051007h08m40.png
http://img827.imageshack.us/img827/4274/vlcsnap2012051007h10m28.png

ugo ha detto...

john cosa ne pensi dei KRISMA?

J.J. JOHN ha detto...

Ugo, io ti rispondo sempre volentieri ma questo è un post sul Reale Impero Britannico...
Se fai domande oof topic, scegli magari un post più adeguato, ok?

Rispondo peranto alla tua domanda qui:
http://classikrock.blogspot.it/2011/09/talkin-70-immaginario-immagine-e.html

poi cancellerò gli ot da questo post. grazie per la comprensione.

Anonimo ha detto...

Disco trascurabile e poco significativo

Michele D'Alvano