Clockwork Oranges: Ready steady (7" - 1966)

clockwork oranges pooh ready steadyIn virtù degli ultimissimi interventi dei lettori, rilancio questa scheda datata 2012. In sostanza: i Clckwork Oranges NON erano i Pooh. Vero? Falso?


 Ancora prima del boom di Internet in cui la notizia venne trattata in ogni genere e modo, il 45 dei Clockwork Oranges (Ready Steady / After Tonight) diventò un casus belli presso tutti i collezionisti del pianeta in quanto sulla copertina dell'edizione tedesca, alcuni riconobbero i cinque componenti dei neonati Pooh che da poco avevano abbandonato il loro vecchio nome "Jaguars".

Nella foto compaiono infatti da inistra a destra: Gilberto Faggioli, Valerio Negrini, Mario Goretti, Mauro Zini Bèrtoli e Robert Gillot.
Costa
abbandonò nel 1964,
Facchinetti arriva nel marzo del 1966 (quindi un mese dopo la prima pubblicazione di questo 45 giri) al posto di Gillot e Fogli sostituirà Faggioli cinque mesi pù tardi. Bertoli se ne andrà nel 1967 e Goretti nel 1968.

In ogni caso, siccome il gruppo non riconoscerà mai la paternità del disco, o comunque resterà a lungo evasivo sul tema, questo vinile è ancora oggi non solo motivo di accesi dibattiti, ma anche un pezzo da collezione ricercato e costoso.

I pezzi presenti sul singolo, sono le versioni in lingua inglese di due brani dell'Equipe 84, entrambi del 1965: "Prima di cominciare" di Antonio Amurri e Armando Sciascia (incluso nel primo album della band e B-Side di "Ora puoi tornare") e "Notte senza fine" di E.Chelotti e G.Russo.

Le traduzioni in inglese sono invece di Ken Howard and Alan Blaikley, già noti per aver lavorato con artisti beat quali Honeycombs, Dave Dee, Dozy, Beaky e Mick & Tich.

ready steady emberI paesi in cui il disco venne pubblicato furono :
- Inghilterra, su etichetta Ember n° S 227 25/02/1966 (foto a sx)
- Usa, Liberty n° F-55 887
- Germania, Columbia n° C 23 226
- Grecia, Melody n° BMG 185
- Australia, W&G n° WG-S-8013

- Sempre su etichetta Ember, le due canzoni comparvero anche sulla compilation "Live at the Pink Flamingo" del 1967, che i Clockwork Oranges" diviseo con i "Paul's Troubles", "Russ Hamilton", "The Washington D.C.'s", "Ray Singer" e "Bobby Johnson & the Atoms": tutti gruppi della scuderia Ember di cui si sa poco, eccetto per l'ultimo, capitanato dal cantante Jamaicano Bobby Johnson il cui gruppo fece da spalla anche a John Mayall, Animals e Ike e Tina Turner.

Ora, senza voler prendere posizione su ciò che solo i Pooh o lo stesso Armando Sciascia potrebbero chiarire, consideriamo le diverse posizioni riguardo all'identità del complesso:

I CLOCKWORK ORANGES SONO I POOH:
- Nel 1966 la discografica Vedette di Armando Sciascia stava perdendo l'Equipe 84 e trovò nei neonati Pooh (ex Jaguars) un valido potenziale sostituto. Come in uso all'epoca, Sciascia fece loro incidere alcuni brani in Inglese e orientati al mercato estero di cui due vennero pubblicati: "Ready Steady" (firmata dallo stesso Sciascia sotto lo pseudonimo di H. Tical) e "After Tonight"
.

- Nella foto foto della copertina tedesca ritrae la primissima formazione dei Pooh.

- Sollecitato nel 1998 dal noto collezionista Italo Gnocchi, Valerio Negrini ha riconosciuto la paternità dell'esecuzione dopo averla riascoltata insieme a Facchinetti e D'Orazio
.

I CLOCKWORK ORANGES NON SONO I POOH:

clockwork oranges greece- Il ricercatore francese Michel Bands sostiene che i Clockwork Oranges esistessero già come formazione autonoma in Inghilterra e comprendessero il cantante - chitarrista Terry Clark (ex Herd: tre quarantacinque giri all'attivo nel 1967), dal bassista Brian Curtis, dal chitarrista Harvey Hinsley e da Mick Underwood alla batteria.
Secondo Michel, sarebbe questo il gruppo ad aver pubblicato il singolo in oggetto e non i Pooh: quindi la copertina tedesca potrebbe trattarsi di un errore, fatto non infrequente negli anni '60.

A sostegno di questa tesi, si consideri la recente scoperta di un'edizione greca che riporta la foto di un gruppo totalmente differente.

- Lo storico Ron Cooper, editore della fanzine Zabadak e amico degli ex-membri dei Clockwork Oranges, ammette che la voce del cantato potrebbe essere quella di Terry Clarke per il suo inconfondibile accento cockney.

Io non prendo posizione e resto aperto a qualunque tesi purché suffragata da certezze storiche e non da leggende.
Negli anni '60, si sa, discograficamente accadeva di tutto: tuttavia ciò non toglie che l'esborso per avere questo disco è assai elevato e quindi sarebbe giusto (anche e soprattutto per correttezza verso i fan dei Pooh), chiarire una volta per tutte questa faccenda.clockwork oranges labela

AGGIORNAMENTO aprile 2012

A FRONTE DEI NUMEROSI COMMENTI E DEI RECENTI SVILUPPI DEL DIBATTITO,
RIASSUMIMAMO QUI LE INFORMAZIONI SINORA DOCUMENTABILI.


1) Per vostra informazione, una testimonianza di Rob Parish del luglio 2011 riporta l'esistenza di un'altra band dal nome Clockwork Oranges. E'un quartetto di Erith (Kent,GB) che incise un singolo non meglio identificato di cui si sta cercando di sapere di più.
Parish conclude poi dicendo che "It's weird that several groups around Europe are all claiming to be the Oranges".
Il che farebbe supporre che vi siano state ulteriori formazioni a condividere lo stesso nome, cosa non improbabile visto l'enorme successo del romanzo di Burgess di quattro anni prima.

Comunque sia, la formazione dei Clockwork Oranges a cui alcuni attribuiscono il singolo in questione era: Terry Clarke (guitar, vocals) - Harvey Hinsley (guitar, from the future "Hot Chocolate" - Brian Curtis (bass) - Mick Underwood (drums).

Altre fonti annoverano nella band anche il cantante-chitarrista Henry Turtle sebbene nel suo libro "The tapestry of delights" - autentica bibbia della psichedelia inglese - lo scrittore Vernon Joynson descriva il gruppo come un quartetto ("A surf-mod four piece").

2) Il fatto che i Clockwork Oranges fossero i Pooh non è affatto acclarato nè a tutt'oggi completamente comprovabile.
Vi sono di fatto testimonianze molto discordi quale quella di Valerio Negrini che ha sostenuto dopo oltre 30 anni che furono i Pooh a suonare nel disco in oggetto, quella di Vittorio Costa (ex Jaguars) e Mauro Bertoli che affermano l'esatto contrario e gli scritti di Michel Bands e dello scrittore Ron Cooper che usano invece la formula dubitativa.

3) Il nostro lettore Gil Fangazio ci riporta un'opinione di "Celestinocamicia" su un forum You Tube secondo il quale la base di "Prima di cominciare" e quella di "Ready Steady" sono identiche. Quindi Ready Steady utilizzarebbe le basi originali dell'Equipe 84 e il coinvolgimento dei Pooh si limiterebbe alle sole voci.
Su questo punto però Ron Cooper sostiene che la voce del cantante potrebbe essere quella dell'ex "Herd" Terry Clarke a causa del suo spiccato accento cockney.
A questo punto, perlomeno per il lato A, non vi sarebbe alcun coinvolgimento dei Pooh così come afferma anche l'ex Jaguars Vittorio Costa.

4) Anche sul brano "After Tonight" Ron Cooper rimarca la stessa somiglianza vocale, ma sempre Gil Fangazio ci fa notare che in questo caso la base musicale è diversa da quella dell'Equipe 84 e che di conseguenza sarebbe stata reincisa.
Da chi? Non si sa.
Potrebbero essere stati i Pooh o i Clockwork Oranges di Terry Clarke, ma su questo punto lo scrittore Michele Neri - deducendo la sua tesi dalla scritta "A Vedette recording" sull'edizione Ember, il che implicherebbe che gli inglesi hanno acquistato sia la base che le voci di entrambe i lati - da quasi per certo che tutto il processo di registrazione venne effettuato in Italia.
Questo non coinvolgerebbe necessariamente i Pooh, ma innalzerebbe di sicuro la possibilità di un loro intervento. Ciò se si esclude la possibilità che i Clockwork Oranges (con o senza Turtle) siano venuti a Milano per intervenire nelle registrazioni.

5) Il ns. lettore Tino, dopo un'analisi del sito di Henry Turtle sostiene che suoi Clockwork Orange (senza la S e futuri "Doves") e i Clockwork Oranges siano la stessa cosa e, sempre secondo secondo il Turtle non pubblicarono mai nulla se non delle demo.
Ciò esclude quindi totalmente un coinvolgimento dei Clockwork Orange di Turtle nel singolo "Ready Steady"

Tuttavia, dicendo che la sua band The Clockwork Orange "non aveva niente a che fare con la band che registrò "Ready Steady" per la Ember nel 1966", presuppone l'esistenza di un'altra band quasi omonima che invece quel disco lo registrò davvero e che, a questo punto, potrebbe essere qualunque, dichiarandosi lo stesso Turtle "ignorante" sulla sua reale identità.
L'unica cosa che Turtle escluderebbe è la presenza nei Clockwork Oranges (coloro che cioè incisero potenzialmente il disco) di Terry Clarke e Mick Underwood, all'epoca impegnati con il loro gruppo gli "Herd" e confluiti nel 1967 con il suo nuovo gruppo "The Doves".

Da queste considerazione si evince che:
A) La formazione a quattro riportata al punto 1 che molti siti ritengono sia quella dei Clockwork Oranges è sbagliata.
B) E' possibile che Turtle non sapesse che i suoi futuri colleghi avessero inciso quel disco un anno prima della formazione dei Doves, cosa che però ritengo improbabile data l'amicizia che li legava.
C) Esisteva un'altra (o altre) band dal nome Clockwork Oranges di cui una potrebbe essere quella citata nel giugno del 2011 da Ron Parish nel sito di Radio London.
6) "Ready Steady" fu scelta dal DJ Mike Lennox come "climber" (= disco in ascesa ma sotto la 40 posizione) della Fab 40 di Radio London nelle trasmissioni del 27/2/1966 e del 6/3/1966.Il disco però non arrivò mai in classifica e nell'emissione del 13/3/66 scomparve del tutto.

7) Ricordo infine due domande del lettore Hydorvox che mi sembrano molto interessanti:

A) "Perché mai i Pooh avrebbero dovuto successivamente accreditarsi due operazioni discografiche come quelle citate, senza peraltro guadagnarci in diritti o proventi discografici, se non vi avessero preso parte quanto meno come musicisti ?"

RISPOSTA A: "Perchè furono effettivamente coinvolti a qualche titolo nella realizzazione del disco" - RISPOSTA B: "Non furono i Pooh ad accreditarsi spontaneamente la partecipazione al progetto, o almeno non subito. Lo fecero solo 32 anni dopo su richiesta di Italo Gnocchi (all'epoca boss della On sale Music) che chiese ragguagli a Negrini. Prima di allora quel singolo era quasi del tutto inosservato. Il che solleverebbe dei dubbi sulle certezze espresse dal Negrini il quale, se lo avesse realizzato veramente, ne sarebbe stato più che certo senza bisogno di interpellare Facchinetti e D'Orazio."

B) "Se è vero come è vero che la formazione di quel tempo suonò e incise i brani “Ready Steady” e “After Tonight(ma anche “Ero l’attendente del Kaiser”), di chi è la voce del cantato ?"


ULTERIORE MATERIALE SUI POOH - LP: "Contrasto" (1968) - LP: "Parsifal" (1973)

171 commenti :

caveman ha detto...

John complimenti bel pezzo anche se purtroppo la matassa non è stata sciolta e mi sa che non lo sarà mai
Andrea

Anonimo ha detto...

Tanto per dire una cazzata, sparo una "leggenda": "Magari c'erano i Pooh e in più Kubrick " (infatti l'ultimo a destra a me mi pare il vecchio Stanley K.)
ovviamente non porto, come al solito, nessun contributo utile alla discussione, perché non sono un esperto....Ma volevo farti i complimenti per gli approfondimenti.
(ofvalley)

Anonimo ha detto...

Grazie ragazzi dei feedback e dei complimenti.
Il discorso pratico è che questo disco vale veramente tanto e c'è gente disposta a spendere una fortuna per averlo: soprattutto i collezionisti dei Pooh.
E' dunque per rispetto nei loro confronti che bisognerebbe dare una risposta chiara a questo pasticcio.
Io credo che lo potrebbero (anzi, lo DOVREBBERO) fare una volta per tutte Sciascia e Negrini: con un comunicato ufficiale e senza più possibilità di contraddittorio.

Continuare a far finta di niente e per giunta, alimentando speculazioni, non è un comportamento corretto.

V I K K ha detto...

capisco caro john il tuo punto di vista, ma queste leggende sono le spezie della storia della musica, se si chiarisse tutto sarebbe un po' insipida.

magari sarà perchè a me dei Pooh non frega assolutamente nulla :)

J.J. JOHN ha detto...

Hai ragione, ma io sono solo un fottuto intellettuale.

Gianni Lucini ha detto...

Giusto per aggiungere la mia voce mi sa che la foto con c'entra niente con il gruppo che ha davvero inciso i brani. Non è infrequente all'epoca (e non solo all'epoca).

J.J. JOHN ha detto...

Quindi Gianni quelli sulla prima coperina accanto al titolo non sono i Pooh... e i Clockwork Oranges allora, secondo te, chi sono?
Hai qualche ulteriore notizia?

Gianni Lucini ha detto...

No, no, non ho notizie ma credo che probabilmente sono i Pooh quelli della foto ma non quelli che suonano. Può essere che fossero semplicemente artisti di studio che l'hanno inciso per caso.

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi volevo fare un po' di chiarezza, intanto mi presento sono un collezionista dei POOH e' proprio oggi mi e' arrivato questo disco che ho comprato in germania(fortunatamente pagato poco), vi confermo che chi suona sono i pooh ma i primi pooh quelli che hanno iniziato nel 1966 e la foto lo dimostra , questa e la foto fatta ai tempi dell'uscita del primo 45 giri VIENI FUORI del 1966 e non c'erano ne facchinetti ne fogli ne altri ma soltanto VALERIO NEGRINI + MAURO BERTOLI - GILBERTO FAGGIOLI - BOB GILLOT - MARIO GORETTI , solo due mesi piu' tardi entro' facchinetti e via via gli altri. E un disco veramente raro si puo dire che e' la prima registrazione fatta su vinile da i pooh, io pezzi non sono inediti ma sono due brani dell'equipe84 rivisitati in chiave cover in inglese. Grazie per avermi dato la possibilita' di postare con voi via uguro un cordile proseguimento
CIAOOOOOOOOOO VITO

Anonimo ha detto...

Ma Armando Sciascia è ancora vivo?

Anonimo ha detto...

Sembra di si. E nato il 16/06/1920: fai tu i conti.

costa97 ha detto...

Salve, sono Vittorio Costa, il cantante dei Jaguars (poi diventati Pooh per rgioni d'omonimia)
la foto è veramente della prima formazione dei Pooh.
Da Sin a Dx: Gillot,Bertoli,Goetti, Negrini,Faggioli
Li conosco bene questi signori ma non sapevo nulla di questo singolo...

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Vittorio per la tua preziosa collaborazione.
La tua presenza su "Classic Rock" è un grande onore per me e per tutti noi.
Se vuoi scrivermi privatamente sarei lietissimo di scambiare quattro chiacchere.
Grazie ancora.
-

Ora resta solo da capire se fossero stati veramente Gillot, Bertoli, Goretti Negrini e Faggioli a suonare in quel singolo.

costa97 ha detto...

Ho parlato con Mauro Bertoli.
NON sono i Pooh a suonare ma un gruppo inglese di cui non sa nulla. E' un'operazione che fece Sciascia
per ragioni incomprensibili (i Pooh allora erano sconosciuti)
Mi spiace deludere i collezionisti ma il disco purtroppo è una bufala
Vittorio

URSUS ha detto...

Sulla foto in alto a sinistra NESSUN DUBBIO : sono loro !
Ma sui suoni molti dubbi permangono...mah !!

J.J. JOHN ha detto...

Grazie davvero Vittorio. Un abbraccio anche a Mauro.
Avevano ragione quindi Michel Bands e Ron Cooper.
-
Ursus, con tutto rispetto ma, una canzoncina così credo che potessero eseguirla veramente tutti, non credi?
E poi, insomma, abbiamo oggi due testimonianze partecipate di enorme autorità: Vittorio e Mauro.

Anonimo ha detto...

ciao sono Wolfado un appassionato ricercatore di originali di pezzi coverizzati periodo beat.
Non entrando nel merito dei pooh o non pooh faccio notare che il pezzo dei paul's troubles group è la cover di istintivamente io e te quindi non si può escludere che almeno qualche membro dei pooh facesse magari provvisoriamente parte dei clockwork oranges e lo abbia appunto ascoltato durante la registrazione del live......oppure è solo un caso fortuito.

Anonimo ha detto...

sempre wolfado
volevo dire che you'll find out è l'originale di istintivamente io e te sorry

Anonimo ha detto...

Assolutamente trattasi certamente di un errore. I Clockwerk Orange non sono i Pooh .

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Aggiungo da parte mia di aver letto qualche anno fa, non ricordo se su Internet o su qualche libro, che si sia semplicemente trattato di una stampa di copertina errata. Resta il mistero di chi abbia deciso, e con quale possibilità di contatto con l'Italia, di mettere una foto di un gruppo italiano su una copertina di un disco di un gruppo straniero. All' epoca Internet non esisteva, e la ricerca di tale materiale iconografico credo fosse difficilissima, se non impossibile. Un " bravo\i " e grazie per il lavoro che vedo qui.

Francesco Manduca.

P.S.: è vero che Sciascia abbia fatto scrivere pezzi dei primissimi Pooh all' Equipe84 sotto pseudonimo? Quei " Tical-Pantros" tanto per intenderci che appaiono nei crediti? Alcuni di quei pezzi beat, come " Mary Ann " e " Per quelli come noi " sono comunque bellissimi, a mio modesto giudizio, molto al di sopra della media del periodo.

J.J. JOHN ha detto...

Ricapitolando Francesco:
sembra che l'idea dell'operazione fosse partita tutta da Armando Sciascia, proprietario della Vedette per cui incidevano sia i Pooh che l'Equipe 84 e che all'epoca utilizzava lo pseudonimo di H.Tical (quello che vedi anche nel disco dei Blue Phantom).
Probabilmente, Sciascia prese un gruppo qualsiasi, gli fece fare una cover inglese di un suo brano dell'Equipe - che erano della sua scuderia - e ci mise in copertina la foto dei neonati Pooh che erano anch'essi suoi artisti. Incassò così sia i diritti d'autore che di immagine, almeno per la Germania.
Per il resto, diede probabilmente una liberatoria sui diritti di copertina per gli altri paesi.

Un grazie di cuore per i tuoi complimenti e... a risentirci prestissimo. John

Anonimo ha detto...

Ricordo che anni fa il mensile "Raro" si occupò di questo 45 giri. E Valerio Negrini in persona rispose sulle pagine della rivista affermando che ad incidere quel disco furoni i Pooh nella loro prima formazione.
Inoltre il disco figura nella discografia ufficiale riportata nel libro da loro pubblicato a fine 2009 "I nostri anni senza fiato".
Conoscendoli non credo l'avrebbero fatto senza avere la certezza che quelli sono i Pooh.
Quanto ai nomi Tical e Pantros sono nomi inventati dall'editore (Sciascia) perchè Facchinetti e Negrini non avevano ancora depositato il loro nome in Siae.
Cover a parte, le cui traduzioni in italiano sono sempre firmate da Negrini, i brani dei Pooh (almeno fino al 1971) sono tutti stati scritti da Roby Facchinetti e Valerio Negrini (eccezion fatta per "Bikini beat" scritta dal solo Negrini e "Contrasto" composta dal solo Facchinetti).

p.s. I due per anni hanno cercato di riappropriarsi dei diritti di quei brani e dopo anni di lotte legali ci sono riusciti solo in tempi relativamente recenti.

Antonio Trovato

J.J. JOHN ha detto...

Grazie mille Antonio.
Ora, che H.Tical e Pantros siano Sciascia, questo è ormai acclarato.

So anche che Negrini afferma che i Clockwork Oranges erano i Pooh e lo ha anche ribadito a Mauro Moroni ai tempi della ristampa di "Contrasto".

D'altra parte però, c'è Mauro Bertoli (il secondo da sx nella copertina di "Ready Steady")che, interpellato recentemente dal mio amico Vittorio Costa, primo cantante della band, afferma che nè lui nè nessuno di Pooh suonò mai in quel disco.

Credo però a questo punto che per fare chiarezza definitiva, occorrerebbe mettere in diretto contatto Costa e Negrini.

Io, se permettete, mi fido molto più del mio amico Vittorio che non di Negrini. Men che meno di Moroni.

Anonimo ha detto...

È notizia recente che i Pooh stanno preparando il loro ennesimo album e si esibiranno in due ùnici concerti a Roma e Milano l’autunno prossimo; l’unica novità è che li si vedrà sul palco in sei. Ma facciamo un salto indietro di appena 48 anni; siamo nel 1962. Un gruppo di musicisti, tali Bruno Barraco, Orlando Piccinelli, Mauro Zini-Bertoli, e Vittorio Costa, capitanati da Valerio Negrini, si muovono in quel di Bologna trovando l’opportunità di suonare dove capita; con questa compagine, che prende il nome JAGUARS, il complesso esercita una seppur breve attività concertistica e in tal senso anche una certa stabilità di esercizio durante il periodo in cui si esibisce al Circolo ricreativo dipendenti comunali della città; la formazione (siamo già alla fine del 1963), nel rispetto del nome che porta, in pubblico sfoggia dei gilé maculati. Successivamente (siamo nel 1965), dopo un breve avvicendamento intermedio (il gruppo nel frattempo si è insediato nella cantina di via Francesco Barbieri, alla periferia nord della città), il quintetto che si viene a delineare è il seguente: Gilberto Faggioli (al basso), Valerio Negrini (canto batteria e percussioni), Mario Goretti (alla chitarra ritmica), Mauro Zini-Bèrtoli (canto e chitarra solista), Robert Gillot (organo elettrico); esattamente nello stesso ordine in cui li vedete nella copertina con su scritto “The Clockwork Oranges: Ready Steady”. Mi sento in dovere di avallare la dichiarazione di Valerio Negrini in quanto è noto che il Maestro Sciascia (che era di carattere piuttosto “energico”) soleva utilizzare lo staff artistico della sua casa discografica impiegando all’occorrenza i musicisti per operazioni di turnazione in sala di registrazione. Per cui chi effettivamente ha suonato in quel disco sono gli stessi musicisti che in quel tempo formavano i Pooh; a conferma di ciò il fatto che codesta produzione viene citata a pagina 282 del libro di Sandro Neri “Pooh 1966-2006” nonché nel più recente “I nostri anni senza fiato”.

– hydorvox –

JJ JOHN ha detto...

Caro Hydrovox, davvero grazie per la tua percisione
A questo punto però, dovrò veramente rivolgermi nuovamente a Vittorio e chiedergli di valutare i commenti contrastanti che sono arrivati dopo il suo.

Anonimo ha detto...

Cordialissimo JJ JOHN ci tengo a farti rilevare che l’ordine descritto da Vittorio Costa è corretto ma è sbagliata la posizione che lui ha dato ai soggetti sulla copertina del disco. Mi spiego meglio: per come lui ha elencato i componenti avrebbe dovuto scrivere «da dx a sx» perché l’ultimo a destra, con la barba, è Robert “bob” Gillot ! Quindi, a titolo di precisazione e a scanso di equivoci, ribadisco l’ordine (da sx a dx): Gilberto Faggioli, Valerio Negrini, Mario Goretti, Mauro Zini-Bèrtoli, Robert Gillot.
A questo punto, già che ci si trova nell’argomento – e oltre a te lo chiedo anche agli amici di “John’s classic rock” – si conoscono i giri di valzer concernenti i cambi di organico avvenuti all’interno del complesso dei Pooh dal febbraio 1966 al settembre del 1968; se della sostituzione di Gillot i fans se ne son fatta una ragione (ne parla Facchinetti in una intervista rilasciata a “Schiamazzi” su Odeon-TV), un “mistero” è rimasto l’ostracismo configuratosi nell’estromissione di Gilberto Faggioli; parlo (provocatoriamente) di mistero giacché tutte le agiografie sui Pooh e dei Pooh fanno menzione dell’avvicendamento Faggioli-Fogli come di una operazione irrevocabile nei confronti della quale, per ovvii motivi, non vi è stato mai alcun contraddittorio.
Ma per tornare a bomba sulla questione “Ready Steady” avanzo una ulteriore ipotesi; è risaputo che durante la loro permanenza alla Vedette i componenti dell’Equipe 84 solevano sintonizzarsi su Radio Luxemburg per catturare i successi internazionali. Azzardo forse, ma penso che il brano in questione potrebbe essere frutto di questa caccia notturna nell’etere – e qui mi riferisco a «I Get Around» (autori Brian Wilson e Michael Love) interpretata dai Beach Boys che a “Ready Steady” somiglia molto assai. Che, vera questa ipotesi, il brano avrebbe dovuto portare la firma di Vandelli che, però, anche lui (come Facchientti / Negrini) non era iscritto alla SIAE e quindi il brano venne depositato con la firma H. Tical (ovvero Sciascia) e Amurri.

– hydorvox –

JJ JOHN ha detto...

Grazie Hydorvox, difatti anche a me sembrava strano l'ordine di Vittorio, avendo riconosciuto il Negrini che però stava dall'altra parte.
In sintesi da sinistra a destra:
Gilberto Faggioli, Valerio Negrini, Mario Goretti, Mauro Zini-Bèrtoli, Robert "Bob" Gillot.
-
Adesso però riguardo all'esecuzione materiale del disco, secondo te perchè differiscono così tanto le versioni di Bertoli e Negrini?
Personalmente, mi pare strano che due della stessa partita dicano cose completamente opposte.
-
Sui motivi dell'allontanamento di Faggioli non so nulla. Spero che qualche navigante possa venirti in aiuto. A presto. JJ

Anonimo ha detto...

Di Mauro Zini-Bertoli si sa che lasciò il complesso alla fine dell’estate del 1967, dopo le serate al Piper di Roma; si sa pure che per un brevissimo periodo transitò in una delle formazioni dei Judas; benché (insieme a Negrini) costituiva uno dei pilastri del gruppo credo che negli anni a seguire, avendo chiuso definitivamente con il mondo della musica, serbi un ricordo caliginoso di quel tempo. Negrini invece lo vedo molto più ferrato perché a tutt’oggi è l’autore dei testi di quasi tutte le canzoni del complesso e probabilmente vi ruota intorno; ancora: se di Mario Goretti, lasciati i Pooh, si dice abbia dedicato diversi lustri alla sua piccola industria di amplificatori (lo stesso Battaglia si è servito da lui) su Gilberto Faggioli, dopo un breve passagio nei Tritons di Genova intorno al 1974, non si registra assolutamente nulla: qualcuno degli internauti potrebbe portare testimonianze al riguardo !?
Per concludere: c’è un altro disco che viene accredidato alla prima formazione; il disco in questione porta il titolo “Ero l’attendente del Kaiser” e venne inciso dal complesso The Jet Set: vogliamo parlarne ?!

Post Scriptum. Conservo gelosamente alcuni spartiti èditi dalla Vedette in cui il nome “Pooh” era seguito da un orsetto che si appoggiava a una chitarra (una sorta di primo logo preistorico del gruppo che dal 1971 e fino al 1978 sui dischi in vinile e sul dorso delle cartucce stereo 7 appariva stilizzato con il profilo molto somigliante a Winnie The Pooh della Disney). Poi un’altra curiosità: negli anni settanta, una fabbrica di capi d’abbigliamento produceva capi d’abbigliamento con il marchio POOH; il logo raffigurava una patta di pantaloni di colore “blu di genova” ritagliata a forma di foglia sulla quale al suo interno campeggiava una cerniera con al centro la scritta “POOH uni jeans”; logo che fu sponsor ufficiale alla 24 ore di Le Mans del giorno 11 giugno 1978 sulle autovetture Sauber BMW M12 / Mader L4. (Piloti: Marc Surer (CH) / Eugen Strähl (CH) / Harry Blumer (CH).

-hydorvox-

J.J. JOHN ha detto...

Hydorvox, sono addirittura annichilito dalla tua scienza in merito alla preistoria dei Pooh e va da se che continuo a ringraziarti per questa messe di preziose informazioni.
Spero davvero che qualche internauta si faccia vivo per colmare gli interrogativi che hai posto. Io proprio non sono in grado.

Però... non hai risposto alla mia domanda.
Perchè credi davvero che gli esecutori del brano dei Clockwork Oranges fossero veramente i Pooh, anche contraddicendo quello che dice Vittorio Costa?
Ritieniti obbligato a rispondermi.

Invece sull'allegra marcetta dei "Jet Set" in stile "Il ponte sul fiume Kwai" il dibattito è aperto da ogni lato.
Io, ahimè, passo la mano per incompetenza.

In tuo onore, schiaffo la discussione in primissima pagina e auguro a te e a tutti una meravigliosa Pasqua.

Anonimo ha detto...

Simpatici amici di John’s classick rock; caro JJ JOHN: è con vero piacere che accolgo la tua decisione di riaprire la controversia sull’oggetto della disputa; nei fatti si parla di un nucleo di musicisti (i Pooh, per l’appunto) che, sebbene prossimi alla conclusione della loro carriera, lasciano tutt’oggi stupiti molti di quelli come noi, appassionati di musica, che non riescono a spiegarsi cotanto successo. Scorrendo l’elenco qui accanto si leggono i nomi di formazioni all’interno delle quali hanno militato strumentisti di indubbio talento e solida preparazione tecnica; ma se facciamo il conto di quegli “ensemble” che sono rimasti attivi con altrettanti riscontri di cassa lungo questi dieci lustri che ci separano dai primi vagiti del beat italiano, passando per il progressive e il rock “made in Italy”, le dita di una mano sono più che sufficienti !
Se ne sono scritte di tutti i colori su di essi (i Pooh): resta il fatto, però, che nessuno – a quel tempo – vi avrebbe scommesso; lo fece Armando Sciascia perché l’Equipe 84 aveva lasciato la Vedette avendo subìto le lusinghe della Ricordi e vide nel complesso dei Jaguars dei potenziali sostituti. Allorché vennero convocati negli studi di Milano, Negrini e compagni non esitarono un attimo a farsi ribattezzare “Pooh” («noi ci saremmo chiamati anche i Gatti o le Piattole, bastava fare il disco» racconterà il capo del quintetto negli anni a venire); va da sé che in una tale posizione di sudditanza Sciascia, quale capo indiscusso della sua casa discografica, poté permerttersi anche di firmare i brani che di fatto venivano composti da Facchinetti con i testi di Negrini; e quando si presentò l’esigenza di portare a termine l’operazione “Clockwork Orange” e pensò ai Pooh, questi non se lo fecero ripetere due volte; idem per quanto concerne l’altra manovra editoriale denominata “Jet set”; a tale riguardo mi chiedo: perché mai i Pooh, successivamente, avrebbero dovuto accreditarsi due operazioni discografiche come quelle citate, senza peraltro guadagnarci in diritti o proventi discografici, se non vi avessero preso parte quanto meno come musicisti ?!!
Restano invece totalmente aperte alcune domande che non hanno ancora ottenuto risposta precisa; se è vero come è vero che la formazione di quel tempo suono e incise i brani “Ready Steady” e “After Tonight” (ma anche “Sono stato l’attendente del Kaiser”), di chi è la voce del cantato ?

Desidero concludere questa serie di interventi esprimendo una considerazione che vorrei facessero loro anche gli amici internauti che si trovassero a transitare per questo blog; se la formazione di quel tempo, dopo la sostituzione di Gillot e Faggioli, fosse rimasta la medesima negli anni successivi, i Pooh avrebbero ugualmente ottenuto il successo ?! Lo avrebbero mantenuto ?! Oppure avrebbero alimentato l’elenco dei “magnifici perdenti” qui a fianco !??

Il dibattito, per chi vuole parteciparvi, è aperto.

-hydorvox-

lenz ha detto...

ah beh.. quanto ai jeans pooh me li ricordo bene.. e non solo per le pubblicità dei tempi su topolino ma perchè ne avevo un paio da piccolo ed erano davvero una figata! avevo anche uno o 2 adesivi che regalavano con i jeans, chissà che fine avranno fatto..

lenz ha detto...

buona pasqua a te jj e a voi tutti, un abbraccio!

isidax ha detto...

si ma che centrano i jeans POOH con i POOH cantanti?

J.J. JOHN ha detto...

Brother Hydorvox,
vedo che ti ostini a remare contro la testimonianza partecipata di Costa e Bertoli e francamente non comprendo il perchè.
Vittorio si è preso la briga di telefonare a Mauro e lui ha decisamente negato che a suonare "Ready steady" fossero i Pooh.
Perchè non consideri un elemento così importante?

Per rispondere alla tua domanda conclusiva penso occorrerebbe una sfera di cristallo perchè è molto difficile valutare dei processi immaginari. Che so: "che riscontro avrebbero avuto i Crystals se la Cramps avesse pubblicato il loro disco?"

Personalmente, sono convinto che ogni trasformazione storica, anche se apparentemente casuale o immanente, abbia una sua radice decifrabile e coerente con i percorsi sociali e politici dell'umanità.
Il Beat sarebbe finito comunque anche al di là del '68 e degli sgomberi della polizia, così come il Prog italiano avrebbe prima o poi chiuso i battenti anche senza il Parco Lambro.

In questo senso, io non credo nel destino ma, sono sicuro che al di là dei componenti, i Pooh si sarebbero comunque spinti verso altre direzioni dopo gli anni '60.
Se poi avrebbero ottenuto lo stesso successo, questo ripeto, attiene a un'immaginazione che esula dalla mia linea analitica.

@ Davide
Questioni di marketing...credo.

Anonimo ha detto...

A’ hydorvox, mo’ hai stancato . Se cerchi coni di luce me sa che ai sbagliato TV ! Voglio dire una cosa, sono appassionato dei pooh e ho tutti i loro cd e anche i libri e di questo sig. Vittorio Costa (con tutto il rispetto per lui, me ne scuso) non se ne parla propio per niente e di Mauro voglio dire che parla con certezza di fatti di 40 anni fa (anzi 44) quando ha appeso la chitarra al chiodo. ..

M(a)rio ha detto...

Vittorio Costa (Bologna 12/11/45). cardiologo, scrittore e affermato pittore.
E' stato cantante dei Jaguars, formazione da cui si origineranno I Pooh.
Nel 1965, quando ai Jaguars viene offerto un contratto con la Vedette Records, decide di lasciare per continuare gli studi di medicina.
Fino alla laurea continua l'attività di cantante a livello semiprofessionistico con i Sagittari e i Gulp.

Segnalo anche questa clip sul tubo

http://www.youtube.com/watch?v=7jNghq8ekRY

Anonimo ha detto...

Io ho trovato alcune informazioni in questo sito inglese, se può interessare.
- Luca

http://www.radiolondon.co.uk/rl/scrap60/fabforty/65fabs/feb66/270266/fab270266%20-%20Clockwork.html

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Luca.
Consiglio a tutti di leggersi questo articolo che spiega bene le teorie di Michel Bands.
Io l'ho fatto a suo tempo - insieme a molti altri - per redigere questo tormentatissimo post.

Anonimo ha detto...

A tutti gli appassionati dei Pooh segnalo un libro pubblicato di recente (febbraio 2010) dalla Coniglio Editore; l’opera si intitola «Pooh – Discografia illustrata» ed è stata realizzata da Roberto Pirola e Claudio Sassi con la collaborazione di Adriano Zilio. Si tratta di un corposo volume di 326 pagine con prevalenza di immagini (sono illustrate tutte le copertine dei dischi a 45 giri, degli album (33 giri), delle cartucce stereo 7 e stereo 8 nonché tutte le edizioni delle partiture delle musiche !). Ovviamnete si fa menzione anche di questo disco e di quello dei “Jet set”. Ah, dimenticavo: il libro costa 24 euro e 50 cent.

Antonio Trovato ha detto...

"Il singolo su cui verte la vostra querelle è in effetti stato registrato dai Pooh, nei primi mesi del' 66. Bertoli forse non ricorda l'episodio e Vittorio credo non ne abbia mai sentito parlare".
Queste sono le testuali parole che mi sono state dette da Valerio Negrini in persona.
Credo non ci sia altro da aggiungere.

poppi ha detto...

su youtube ho trovato anche questa canzone dei clockwork orange.
si tratta di un altro gruppo?
diversa etichetta..
http://www.youtube.com/watch?v=apHdWENFrR4&feature=related

JJ JOHN ha detto...

No, quello credo proprio che sia un altro gruppo.
Per cominciare si chiamano "Clock-Work Orange" e non "Clockwork oranges", poi incisero per la Rust (una sussidiaria della Laurie Records di New York)che cred si occupasse prevalentemente di East-Coast e infine, gli autori sono diversi e dal groove non sembrano proprio i Pooh.

Anonimo ha detto...

Vedo che nonostante quanto detto da Mauro Bertoli(che possiede il 45 e giura di non averlo mai inciso)la dicussione Pooh sì, Pooh no, continua.
Non vi pare uno strano caso che il gruppo Clockwork Oranges esistesse veramente? Formazione:Terry Clarke (guitar, vocals), Harvey Hinsley (guitar), Brian Curtis (bass), Mick Underwood (drums).
Le voci poi non sono quel dei Pooh del '66. Lasciatemelo dire, visto che li conoscevo bene
Non potrebbe essere che Sciascia abbia usato la base musicale dell'Equipe e ci abbai fatto cantare su un gruppo inglese di serie B? Sciascia (Vedette records) commercializzava allora in Italia artisti della Ember (Chad & jeremy) e questo spiegherebbe il perchè diquell'etichetta.
Certo, chi ha pagato fior di quattrini per un disco raro dei Pooh che Pooh non è non si rassegnerà mica tanto facilmente...
Vittorio Costa

JJ JOHN ha detto...

Finalmente caro Vittorio sei venuto a darmi man forte.
Pur apprezzando molte loro cose, io non sono uno storico dei Pooh e in certe discussioni non metto becco.
Però, dico io, ma è mai possibile che una testimonianza partecipata (e ribadita) come la tua e quella di Mauro non sia sufficientemente convincente?
E l'insistenza di Negrini, dunque, come la spiegheresti?
-

PS: Senti, scusami ma ho involontariamente smarrito la tua mail. Me la rimanderesti privatamente? Ti ringrazio e ti mando un grande abbraccio. John

Anonimo ha detto...

Caro JJ JOHN credo che l’epilogo del dibattito sia molto vicino. Un po’ come accade per “La lettera rubata” di E.A. Poe stiamo girando attorno alla verità. Nel messaggio lasciato il 27 marzo scorso asserivo che i componenti di quella preistorica formazione dei Pooh sono coloro che hanno suonato il brano intitolato “Ready steady”; ovvero che lo hanno inciso (suonato ma forse non cantato). Desidero ribadire ancora una volta che la formazione dei Pooh di quel tempo non è assimilabile neppure lontanamente a quella di oggi ! Provate a proiettarvi solamente per un attimo nella Bologna del 1966 (un litro di benzina costava l’equivalente di 8 centesimi di euro); provate a pensare a un quintetto di capelloni che a bordo di una Ford “Fairlane Wagons” approda negli studi della Vedette in Corso Europa 5 a Milano per una serie di sessioni in sala di registrazione; il calendario dei brani è già stilato (ma i titoli probabilmente non sono definitivi); il Maestro Francesco Anselmo (braccio destro di Armando Sciascia, il Capo della Vedette) coordina le sedute in sala; alla consolle vi è Severino Pecchenini. Il quintetto si mette all’opera affinché nel tempo stabilito vengano completate le registrazioni perché essi (i musicisti) guadagno suonando nei locali (e non certo con i dischi peraltro ancora da pubblicare) e anche perché a tutto il resto (stampa dei dischi e degli spartiti, distribuzione e promozione com’è ovvio che sia) penserà la casa discografica e non certo il complesso.
Ora dico: giacché tutto quanto concerne il contesto discografico del quintetto era in gestione alla Vedette, vi sembra così improbabile che il Maestro Sciascia, nel perseguire la sua attività editoriale (oltre che discografica), tra i tanti brani incisi dai Pooh ne abbia scelto qualcuno (che porta pure la sua firma come musicista) e lo abbia gestito secondo i suoi piani ?! Vi sembra così improbabile ?! All’interno di questo quadretto di quel tempo – in cui le potenzialità contrattuali del quintetto erano pressoché nulle – vi sembra possibile che i Pooh, ammesso che ne avessero il tempo, rivolgendosi a Sciascia e battendo il palmo sulla scrivania dicessero «Senti caro Sciascia, siccome questo brano lo hanno inciso i Pooh, tu non lo tratti con altri» ??!!
Quindi per le ragioni espresse sottoscrivo quello che per interposta persona dice Valerio Negrini e cioè che il brano dal titolo “Ready Steady” è stato registrato dalla formazione dei Pooh del 1966 nell’organico della quale suonava Robert Gillott (quindi quando ancora Facchinetti non faceva parte del gruppo); continuo a pensare che i Pooh di quel tempo non potevano stare dietro a tutte queste faccende giacché non erano di loro competenza: essi giungevano in sala, registravano e se ne andavano perché nessuno aveva tempo da perdere (i dirigenti della Vedette per primi).
Che questo disco (The Clockwork Oranges: Ready Steady) sul quale imperversa cotanta bagarre sia stato “infilato” nella discografia ufficiale del complesso dei Pooh e sia citato nei libri precedentemente elencati lo motivo con il fatto che i Pooh di oggi non meno di quelli di ieri NON hanno tempo da perdere però siccome a differenza di quelli del 1966 hanno parecchi soldi da spendere, pagano chi per loro possa gestire tutto il patrimonio artistico del quale – specialmente se parliamo di 44 anni fa – neppure essi conservano più il ricordo.
Concludo insistendo sul fatto che se la foto sulla copertina del disco è quella della prima formazione del complesso dei Pooh (e non credo si possa dimostrare il contrario), visto che il Maestro Sciascia non lo ha interpellato nessuno e quindi gli unici che si sono pronunciati per interposta persona sono due dei componenti del quintetto e soltanto uno (Negrini) ha espresso dichiarazioni a favore, dico a tutti i collezionisti di tenersi quel disco gelosamente e di non cederlo perché, comunque, è un pezzo di storia discografica che, nel e nel male, rimane a testimoniare una stagione che non tornerà più.

- hydorvox -

JJ ha detto...

Eppure Mauro Bertoli, che possiede il disco, giura di non averlo mai inciso. E non è poco.
D'accordo che in 44 anni uno può dimenticarsi tante cose, ma io continuo a propendere per la tesi Costa-Bertoli.
-
Grazie comunque e sempre Hydorvox per sostenere il contrario in modo competente e circostanziato.

Le note di Euterpe ha detto...

Qualche mese fa, intervistato da "Musica Leggera", Valerio Negrini ha affermato che chi suona nel disco sono i Pooh....se riesco a recuperare l'articolo tra qualche giorno copio parola per parola la sua risposta.

JJ JOHN ha detto...

Grazie Vito,
Sarebbe davvero interessante.

PS: io vorrei tanto che Costa e Negrini si confrontassero direttamente. Ce la faremo mai?

Anonimo ha detto...

la classifica inglese del 27 febbraio 1966 presente nel link qui sotto cita l'emergente Ready Steady dei Clockwork Oranges
http://www.radiolondon.co.uk/rl/scrap60/fabforty/65fabs/feb66/270266/fab270266.html

Anonimo ha detto...

una cosa che non è mai stata detta e pensata... quello di destra nella copertina è Bob Gillot, il più anziano dei Pooh, ma era anche.. inglese

J.J. JOHN ha detto...

Ok, hai fatto un'associazione interessante ma... tira delle conclusioni altrimenti non si capisce ciò che intendi.

Anonimo ha detto...

..che il cantato forse potrebbe essere di Bob Gillot.

JJ John ha detto...

Ho capito.
Guarda, nel suo ultimo comment del 2/6/10 Vittorio Costa ("testimone partecipato" che i primi Pooh li conosceva benissimo, Gillot incluso) ribadisce per l'ennesima volta che a cantare non fossero i Pooh.

Altri, mettono in dubbio la memoria di Costa e del suo amico Bertoli, anch'egli della partita.

Io francamente non so più cosa pensare ma, a pelle, mi fido di Vittorio e di Mauro e poi... hai presente quanti inglesi c'erano allora in Italia?

Anonimo ha detto...

Scusate se mi intrometto nella discussione ma vorrei sottolineare un fatto: io possiedo sia il 45 giri inglese su Ember che quello con la copertina fotografica su Columbia stampato in Germania.
Sulla label del disco inglese, uscito per primo( Ember EMB 5227 ) in basso si legge ; ' A VEDETTE RECORDING ' mentre sulla label di quello tedesco si legge : ' An EMBER Internat. Rec. ' .
Questo significa senza alcun dubbio due cose :
1 che la stampa inglese è la prima ad essere stata pubblicata
2 ) che l'incisione originale è della Vedette Records !!!
Tutti sappiamo che la Vedette era la casa di Sciascia per cui incisero l'Equipe 84 e poi gli stessi Pooh. Dando per certo che la provenienza del master originale è sicuramente di casa Vedette, quindi la probabilità che siano veramente i Pooh è molto alta !
Luca Botto

Gilberto Fangazio ha detto...

...ma non potrebbe essere che Bertoli non abbia partecipato all' incisione,e vi abbiano suonato solo gli altri 4?(all'epoca i Pooh avevano 2 chitarre,e magari ne bastò solo una x la session...)O addirittura quella volta lì,potrebbe essere che Bertoli sia rimasto a Bologna?E poi ancora:non potrebbe essere anche che i Pooh incisero solo la base,e a cantare furono poi quelli della band inglese?Spero di essere stato in qualche modo d'aiuto...Ciao,Gilberto Fangazio

Gilberto Fangazio ha detto...

Sono andato su YouTube e ho ascoltato i due brani...tra l'altro non ho sentito l'organo di Gillot in nessuno dei due brani...quindi,se fossero proprio i Pooh degli inizi,potrebbe essere che ad incidere la base musicale siano stati solo Negrini,Goretti e Faggioli,visto che Bertoli afferma di non averci suonato nelle due basi,e a cantare potrebbe essere stato Gillot,essendo inglese,oppure può essere,come ho detto nel mio post precedente,che abbiano spedito la base in Inghilterra e ci abbia cantato sopra quel componente(o i componenti)del gruppo inglese...aspetto che voi,una volta tornati dalle vacanze,mi facciate sapere i vs.commenti ed opinioni...magari con l'intervento degli stessi Bertoli e Costa...grazie x l'attenzione,ciao a tutti!

vittorio ha detto...

Vedo che la querelle Pooh-non Pooh non si placa. Mi sembra che le spiegazioni per giustificare l'amnesia di Mauro Bertoli siano un bel po' macchinose. La Vedette pubblicava in Italia molte etichette straniere (gli album dei Doors ad esempio) e non deve meravigliare che abbia pubblicato un disco della Ember. usando per la copertina una foto dei Pooh. Allora si faceva questo ed altro. Mauro in proposito è categorico: non sono i Pooh

Vittorio Costa

Anonimo ha detto...

bello ragazzi... sembra un thriller... Pooh si o no? oppure mezzi Pooh e mezzi inglesi non identificati?
Riusciremo a rintracciare Gillot e a sapere se é lui a cantare (però non suona').
E Faggioli dov'é?
E quale memoria dopo 45 anni fa più cilecca quella di Bertoli o quella di Negrini?
E Goretti?
Davvero... una trama avvincente... altro che Agatha Christie!!!!
;-)

Marcello...

PS: ma c'é su youtube che così posso sentire queste due canzoni anch'io e farmi un'dea anche se dei Pooh so poco più di un tubo? ;-)

JJ John ha detto...

Marcello,
ecco i brani sul tubo:

Ready steady
http://www.youtube.com/watch?v=N88hVNJh8PA

After tonight
http://www.youtube.com/watch?v=QT5iEfPZ9vE

facci sapere.

Gilberto Fangazio ha detto...

Anche se nei commenti precedenti ho ipotizzato che ad incidere almeno le basi fossero stati i primi Pooh,io personalmente credo di più a ciò che dicono Costa e Bertoli...

Anonimo ha detto...

leggo per caso questa disputa e, pur essendo interessato solo accademicamente alla stessa, volevo dire che nel libro THE TAPESTRY OF DELIGHTS, nota bibbia della musica inglese 1963-1976, i CLOCKWORK ORANGE (sono citati al singolare...) sono elencati col singolo in questione (EMBER S 227) del 1966 e il commento "A surf-mod four-piece"... cioé quattro elementi. La copertina del singolo tedesco mostra cinque elementi, ma la copertina inglese non è picture, è una generica company sleeve EMBER. quindi, due cose: 1) il gruppo non sarà citato nel libro di FABIANO FERRARI, "autentico compendio della psichedelia inglese", ma lo sono nel libro inglese di VERNON JOYNSON da me menzionato più sopra, ripeto, BIBBIA della musica inglese, dove, 2), il gruppo viene descritto come formato da QUATTRO elementi perché probabilmente da ricerche fatte in GB è emersa questa notizia, che farebbe secondo me propendere per l'esistenza del gruppo inglese e non per i POOH prima dei pooh.... spero di essere stato chiaro e (un po') utile. sono mauro bonazzi, da palermo

Trento ha detto...

Prima di tutto un saluto a tutti ed in particolare a te JJ JOHN e voglio ringraziarti e complimentarmi con te per aver realizzato questo meraviglioso Blog.
Ora vorrei fare una considerazione su quest' avvincente thread che come affermato da qualcuno in un post precedente
sembra essere degno di un thriller di Agatha Christie, ma bando alle ciancie la mia considerazione è la seguente,
anzi più che una considerazione sarebbe meglio se fosse possibile porre una domanda che forse potrebbe servire a svelare l'arcano
su questa querelle e cioè vista la prestigiosa partecipazione al thread di uno dei diretti interessati, la domanda è:
Dottor Vittorio Costa ma se lei è fermamente deciso nell' affermare che nessuno dei Pooh abbia partecipato alla realizzazione di questo
famigerato 45 giri, (la domanda nasce spontanea direbbe il dott. Lubrano) come mai lei lo ha conservato? Se si considera poi il
fatto che finanche in Inghilterra sembrano non conoscere chi siano i Clockwork Oranges o perlomeno sono in pochi a saper chi siano,
questo piccolo dubbio mi sembra possa essere abbastanza lecito. Chiedo scusa anticipatamente nel caso io possa essere frainteso,
la mia non vuol' essere una domanda polemica ma solo un contributo a questo bellissimo thread partito ormai dal lontano 13/09/08.

Magari JJ JOHN dato che tu hai la sua mail potresti porgli tu la domanda da parte mia? Ciao e ti rinnovo il mio grazie per questo bellissimo angolo di
Paradiso Culturale Musicale.

Tino

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Tino.
La mail di Vittorio, ahimè, ormai l'ho persa in seguito ad una sciagurata formattazione del mio computer.
Lui lo ribecco solo se vado a Bologna nel suo studio/ospedale (cosa non da esludersi).

Riguardo alla conservazione del disco, beh, quello può essere un semplice fatto di nostalgia. Perchè comunque sia, quelle persone hanno fatto parte della sua vita anche se i dettagli possono sfuggire.

Sulla paternità del disco (che comunque al di là della notorietà venne stampato anche in GB dalla Ember)io ho smesso di pronunciarmi da tempo visto che in 4 anni di dibattito siamo ancora nel mezzo del campo di battaglia.

La storia sai, a volte solleva polveroni molto fitti che oscurano persino le evidenze e danno adito ad interpretazioni discordanti.

Bene. Io ho tentato di diradare un po'la polvere ma vedo che in questo caso tutto è ancora il contrario di tutto.

E' anche questo è un risultato di cui però, si cibano solo le leggende.

Trento ha detto...

Ciao JJ John grazie per la tempestiva risposta, ma mi permetto di obiettare la tua considerazione sulla nostalgia seppur plausibile,
ribadendo e considerando, ammesso che i Clockwork Oranges siano Inglesi, stà di fatto che sono sconosciuti perfino in Inghilterra
ed il fatto che esistano pochissime copie di questo 45 giri, non vedo come stando alle affermazioni di Mauro Edoardo Zini-Bertoli
riportate da Vittorio Costa, (mi scuso per aver erroneamente confuso Costa per Bertoli nel mio precedente post) possa essersi premurato
di reperire questa rarità di cui afferma di non avervi partecipato, solo per una questione di semplice nostalgia, tanto più se i Pooh
non hanno niente da spartire con i Clockwork Oranges.

Tino

J.J. JOHN ha detto...

Sai com'è. Uno compra i dischi per tanti motivi. Che ne so... Vittorio è a Soho, vede un disco con la foto dei suoi amici e ...tac!

Pensa a quel fisico nucleare che negli anni '70 passeggiava per Porta Portese e vede un disco dal nome che gli piace ... Laser...
Mah... quasi quasi lo compro, quanto fa? Mille lire.
Ma si dai, dammelo.

Dai, scherzo. Di questi tempi un po' di buonumore non guasta :-)

Trento ha detto...

eh già, specie se su quella foto uno vede anche se stesso :))

Trento ha detto...

A conferma del fatto che i Clockwork Oranges (Pooh) non hanno niente a che vedere con l'omonimo gruppo Inglese
Henry Turtle lo spiega sul suo sito.
Ecco il link
http://www.henryturtle.co.uk/Doves.html

Ecco uno stralcio:

Terry Clark and Mick Underwood (Drums) had refused to be pop stars for a mere £12-a weeck and departed,
to be succeded by Peter Frampton and Andrew Steele. Meanwhile, I was daydreaming on who the personnel
for my ideal band line-up would be, Terry and Mick being top choise.
One next speakingto them, they where enthused by my suggestion of forming a new band, which was thereafter conceived
under the working moniker of Clockwork Orange (NOTING TO DO WITH THE 1966 EMBER RECORDING OF "READY STEADY", BY A BAND OF THE SAME NAME,
OF WHICH I WAS BLISSFULLY IGNORANT, AS WERE MESSRS. CLARK AND UNDERWOOD, WHO WERE AT THAT TIME BUSY RECORDING & TOURING WITH THE HERD).

I added Chris Lamborn on bass (already with a local band called The Corsairs) and the best local lead guitarist, Ian 'Sneaky' McGlynn......

Credo che il caso si possa ritenere risolto, almeno per quanto mi riguarda, comunque chi dovesse avere altre informazioni più dettagliate
sono sempre bene accette.

Tino

J.J. JOHN ha detto...

Henry Turtle sostiene che nel all'epoca della registrazione dei Clockwork Oranges (Pooh?,) sia Clark che Underwood fossero impegnati in tour con gli Herd.

Ciò però secondo molti non esclude il fatto che avessero inciso quel 45 ember col nome di Clocwork Oranges attribuito di fatto alla line up: Terry Clarke (chitarra, cvoce), Harvey Hinsley (chitarra), Brian Curtis (basso), Mick Underwood (batteria).
Questo escluderebbe dunque qualunque coinvolgimento dei Pooh.

A titolo informativo comunque: Clark lasciò gli Herd dopo un ultimo concerto il 10 settembre al Marquee per essere sostituito da Peter Frampton.
Underwood invece ne uscì due mesi e mezzo dopo (ultimo concerto il 29.10.1966 poi rimpiazzato da Ady Steele) ed entrambi confluirono nei Doves nel 1967.

Nel giugno del 2011 Rob Parish sostiene invece di aver scovato un altro gruppo omonimo a cui andrebbe attribuita la paternità del disco, come riportato qui insieme a molte altre opinioni.

http://www.radiolondon.co.uk/rl/scrap60/fabforty/65fabs/feb66/270266/fab270266%20-%20Clockwork.html

Il caso è ben lungi dall'essere chiuso.

Trento ha detto...

Caro JJ JOHN, Henry Turtle oltre a confermare che all'epoca della registrazione dei Clockwork Oranges (Pooh)
sia Clark che Underwood erano impegnati in tour con gli Herd, e come scritto nel suo sito e da me riportatone uno stralcio
nel post precedente, è fondamentale specificare che Henry Turtle è il chitarrista, lead vocal e fondatore
del gruppo Inglese Clockwork Orange (senza l "s" finale) e che poco dopo essersi formati mutarono il loro nome in DOVES, egli solleva
da ogni dubbio sull'attribuzione della paternità del 45 giri "Ready steady" perchè è chiaramente scritto nel suo sito che loro,
i Clockwork Orange (senza l "s" finale) non hanno niente a che vedere con l'omonimo gruppo Clockwork Oranges realizzatori
del 45 giri "Ready steady" uscito il 25/02/1966 per la Ember Recording.

http://www.henryturtle.co.uk/Doves.html

Henry Turtle scrive:
" my suggestion of forming a new band, which was thereafter conceived under the working moniker of "Clockwork Orange"
(NOTHING TO DO WITH THE 1966 EMBER RECORDING OF "READY STEADY", BY A BAND OF THE SAME NAME)"


A dimostrazione di ciò che dico questa è la Line-up della band:

Terry Clarck (Voval, guitar)
Brian Curtis (Vocal, Bass)
Henry Turtle (Lead Vocal, Harp, Guitar)
Mick Underwood (Drums)
Ian 'Sneaky' McGlynn (Vocal, Lead Guitar)
Harvey Hinsley (Lead Guitar) subentrato ad Ian 'Sneaky' McGlynn


Permettimi quindi di dissentire dalla tua affermazione che riporto:
_____

"secondo molti non esclude il fatto che avessero inciso quel 45 ember col nome di Clocwork Oranges
attribuito di fatto alla line up:
Terry Clarke (chitarra, cvoce),
Harvey Hinsley (chitarra),
Brian Curtis (basso),
Mick Underwood (batteria).
Questo escluderebbe dunque qualunque coinvolgimento dei Pooh."

_____

Carissimo JJ John, questa sì che è una leggenda, perchè sostenere la tesi che molti non escludono che gli Inglesi Clocwork Orange avessero inciso quel 45 Ember rispetto al fatto che Henry Turtle che è il fondatore e l'unico a rimanere fino ad oggi componente fisso dei Clocwork Orange/Doves
smentisce categoricamente e sarebbe improponibile come tesi difensiva anche per il miglior avvocato del foro.

Concludo dicendo che è inconfutabile il fatto che il 45 giri "READY STEADY" Pubblicato Venerdì 25/02/1966 è stato inciso dalla prima line-up dei Pooh.
Quindi 15 giorni dopo l' uscita il 10/02/1996 del primo 45 giri ufficiale dei Pooh "Vieni fuori".

Il caso è chiuso.

Tino

J.J. JOHN ha detto...

E' appurato che i due "Clockwork", singolare e plurale, fossero due formazioni diverse per la sola presenza di Ian 'Sneaky' McGlynn.
I singolari hanno usato solo un nome trnsitorio e fin lì ci siamo.
Ma perchè mai i plurali non avrebbero potuto incidere "Ready Steady"?

In ogni caso ho girato la domanda a un grande esperto di psichedelia inglese e vediamo un po' se e cosa risponde. Speriamo risponda.

Personalmente, credimi, ho riproposto la questione su Classic Rock per "spirito di chiarezza" e quindi ascolto e rispetto qualunque contributo incluso il tuo.

Certo è che, almeno sino a ora, non posso che notare grandi discordanze.
Persino presso gli archivi della BBC che, come hai visto, se ne stanno occupando da anni senza esito.

Trento ha detto...

Per dovere di precisazione:
I Clockwork Orange/Doves Inglesi ai quali erroneamente si attribuisce "READY STEADY" inciso invece dai Clockwork Oranges/Pooh

la loro formazione come già scritto nel mio post precedente è la seguente:

Terry Clarck (Voval, guitar)
Brian Curtis (Vocal, Bass)
Henry Turtle (Lead Vocal, Harp, Guitar)
Mick Underwood (Drums)
Ian 'Sneaky' McGlynn (Vocal, Lead Guitar)
Harvey Hinsley (Lead Guitar) subentrato ad Ian 'Sneaky' McGlynn

Non ci sono altre formazioni all'infuori dei "Clockwork Orange/Doves" e dei "Clockwork Oranges/Pooh"
almeno fino ad ora non ci sono testimonianze a riguardo di un terzo gruppo con quel nome.


Al contrario di quello che dici nel tuo post qui sopra, o per meglio dire non ho capito io quello che hai scritto,
cioè:
___

la differenza non è per la sola presenza di Ian 'Sneaky' McGlynn

___

Per quanto riguarda le discordanze di cui parli, idem, non vedo dove ci siano in ognuno dei miei post, anzi direi
che il mistero su "READY STEADY" si possa ritenere ormai svelato, semplicemente la prima line-up dei Pooh lo ha inciso.

Tino

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Tino per il contributo.

Anonimo ha detto...

Non capisco quale sia l'automatismo di trento per cui se non fossero stati i Clocwork orange/s a incidere "ready steady", allora lo sarebbero per forza stati i pooh. Ciao a tutti da Sara

Trento ha detto...

Sul sito di Dave Dee, Dozy, Beaky, Mick and Tich; per quanto concerne l'argomento, la cronologia del Febbraio 1966 provare a dare un occhiata al link sotto dove è citato quanto segue:

Fri 25/02/66
Single release: The Clockwork Oranges - Ready Steady / After Tonight (Ember S 227)
"After Tonight" is the English version of Italian song "Notte senza fine" by Equipe 84.
This single credited to Clockwork Oranges is in fact by Italian group "i Pooh" before they became famous.


http://www.davedeedozybeakymickandtich.nl/index.php?option=com_content&view=article&id=55&Itemid=80

Sara ha detto...

Mi sembra più una citazione che una fonte, però è interessante la data della release. Comunque prova a dare un occhiata qui. E' abbastanza aggiornato.
http://www.radiolondon.co.uk/rl/scrap60/fabforty/65fabs/feb66/270266/fab270266%20-%20Clockwork.html

Gilberto Fangazio ha detto...

Salve,vedo che si é riaperta la discussione in merito a questo mistero;ora posso segnalarvi che nei commenti sotto uno dei 2 brani su YouTube,una persona ha scritto che,almeno a suo parere,ad incidere la base FU PROPRIO L'EQUIPE 84,dato che sono comunque 2 versioni in inglese di 2 loro canzoni...tanto vi dovevo,ed ora vedremo se uscirà fuori qualcuno che a sua volta sostiene questa nuova ipotesi...Saluti

Gilberto Fangazio ha detto...

Ho riascoltato i brani in questione,e devo dire che la base di "Prima di cominciare"sia nella versione dell'Equipe che in quella dei Clockwork(Ready Steady)E' LA STESSA...ma nell'altro brano(dove Vandelli e co.cantavano in napoletano) invece LE BASI SONO DIVERSE...In questo caso quella dell'Equipe dovrebbe essere stata fatta da loro...mentre in quella dei Clockwork...saranno i Pooh o no???

Trento ha detto...

Le informazioni per quel che riguarda l' edizione UK come la data di pubblicazione da cui si evince che è posteriore all' edizione tedesca, si trovano al link qui sotto

http://www.45cat.com/record/s227

Trento ha detto...

Sempre al link di sopra si fa riferimento al fatto che la base è stata incisa in Italia mentre il cantato è stato inciso in Inghilterra, questo però non corrisponderebbe al fatto che sia stato pubblicato prima in Germania a Febbraio mentre l' edizione UK sarebbe uscita a Marzo.

http://www.45cat.com/record/s227

Trento ha detto...

Ciao JJ JOHN ho notato che hai aggiornato l' introduzione del thread con l' aggiunta dell' edizione Australiana e l' upgrade all' edizione Greca, e le immagini delle labels delle varie edizioni,
grazie, ora questo bel thread è ancora più dettagliato. Però se mi consenti un suggerimento, perchè non consideri l' eventualità di inserire la rilevante testimonianza diretta di Henry Turtle il Cantante fondatore dei Clockwork Orange, inspiegabilmente ignorato da tutti fino ad oggi, al contrario degli altri conponenti della formazione: Terry Clarck (Voval, guitar), Brian Curtis (Vocal, Bass) Mick Underwood (Drums) e Harvey Hinsley (Lead Guitar),che sul suo sito spiega chiaramente che i Clockwork Orange non hanno inciso questo singolo.

Tino

Trento ha detto...

Provo a spiegarmi meglio.
Non ci sono altre formazioni di cui ci sono informazioni accertate fino ad ora, oltre alle 2 seguenti:

La prima a nome Clockwork Oranges con la "s" (che sono i Pooh)
La seconda a nome Clockwork Orange senza la "s" poi hanno cambiato il nome in 'Doves', e che durante il periodo sotto il nome di 'Clockwork Orange/Doves' ci sono stati alcuni avvicendamenti:

2 batteristi, Mick Underwood a cui è subentrato Gary Lonsdale.

Mentre i bassisti che hanno fatto parte della band sono stati 3, nell' ordine:
Chris Lamborn, Brian Curtis, Mike Howard.

Inoltre i chitarristi che vi hanno fatto parte, anch' essi sono stati 3 che nell' ordine sono:
Ian McGlyn, Harvey Hinsley, Alan Curtis.

Invece Henry Turtle il fondatore della band e Cantante principale, è stato l'unico membro costante del gruppo;

è tutto scritto sul sito di Henry Turtle ---> http://www.henryturtle.co.uk/Doves.html

Trento ha detto...

Inoltre sempre sul sito di Henry Turtle ci sono 3 demo che incisero i Clockwork Orange. Chi è ancora scettico su quanto detto fin'ora, ascoltandole può provare a
confrontare le voci con quelle di Ready Steady.

J.J. JOHN ha detto...

Ok, grazie.
Ho fatto un piccolo aggiornamento sul post. Vediamo che ne pensate.

Anonimo ha detto...

Scusate, la mia affermazione sarà pur banale, ma la butto lì: a qualcuno è venuto in mente di chiedere informazioni a Bob Gillot ??!!

Livio

Trento ha detto...

Grazie a te JJ JOHN per l'aggiornamento, però per evitare ulteriori fraintendimenti come quello presente al punto 6) del riepilogo rielaborato ed aggiornato, puntualizzo che:
I Clockwork Orange (senza la S e futuri "Doves") di Henry Turtle sono gli stessi Clockwork Orange di Terry Clarke,
nei miei post precedenti devo aver dimenticato forse di insere Terry Clarke quale Cantante e chitarrista ritmico,
per verificare, consultare il sito di Henry Turtle più volte linkato.
Concludo quindi dicendo che essi non pubblicarono mai nulla se non delle demo, motivo per cui il singolo in questione non fù inciso dalla formazione Inglese.

Tino

Gilberto Fangazio ha detto...

Innanzitutto grazie per la citazione di ciò che nel mio piccolo ho cercato di fare...ma visto che sono una persona onesta,e cerco sempre di dare a Cesare quel che é di Cesare,ribadisco che la PRIMA segnalazione riguardo la base IN COMUNE tra "Prima di cominciare" e "Ready Steady" NON VIENE DA ME,bensì da un utente di YouTube,che se ben ricordo ha il nickname "Celestinocamicia";così, dopo aver letto il suo commento,ho riascoltato le 2 versioni del brano...e senz'altro HA RAGIONE LUI...

J.J. JOHN ha detto...

@ Livio
Tu hai il recapito di Gillot? Io volevo anche interpellare Italo. Magari prima o poi lo becco.
Sull'altra domanda, scusa, non so risponderti.

@ FdK
OOps, ma certo che "A Clockwork Orange" è di 4 anni prima. Chissà cos'avevo fumato.... Corretto.

@ Trento
Aah, ho capito. Secondo Turtle i Clocwork/s singolari e plurali sarebbero la stessa cosa. E siccome non incisero nulla va da se che a fare "Ready Steady" sarebbe stato qualcun'altro. Giusto?

@ Gilberto
Grazie Gil. Poi mi sono riguardato la diatriba su You Tube e ho visto la fonte.
Tu sei stato comunque il tramite con Classic Rock.
E' comunque certo che la diseguaglianza tra le basi dei due lati fa pensare.

Gilberto Fangazio ha detto...

Per prima cosa:chissà se Gillot vive ancora in Italia,o se sarà tornato in Inghilterra,o ancora sarà emigrato chissà dove...sarebbe opportuno,come ho scritto su YouTube(non voglio esternare apertamente il nick che uso su YT perché poco tempo fa sono stato "molestato" da una povera persona forse un pò disturbata)cercare di contattare anche Faggioli e Goretti;e magari anche Armando Sciascia(anche se dovrebbe avere più di 90 anni)ed il suo principale collaboratore di quegli anni,il maestro Torinese Francesco Anselmo(quello che con vari pseudonimi,quali Peter Hamilton o Selmoco,incise diversi dischi strumentali per orchestra cosidetti di "sonorizzazione ambienti" o per sottofondi musicali in certi programmi TV)

Gilberto Fangazio ha detto...

Seconda cosa:nella PRESUNTA formazione che ipoteticamente incise i 2 brani del 45 giri,IN OGNI CASO MANCA PROPRIO HENRY TURTLE,e logicamente lui dice che non c'entra nulla con quel disco;ma io dico ancora;anche se é un'ipotesi che ormai va "scemando",non potrebbe essere che i musicisti ALLORA(Gennaio-Febbraio 1966)FACENTI PARTE DEGLI HERD,e poi ingaggiati da Henry Turtle qualche tempo dopo,fossero stati chiamati in sala d'incisione in Inghilterra,in una veste di semplici "turnisti",ad INCIDERE LE 2 FAMOSE VERSIONI INGLESI DEI 2 BRANI DELL'EQUIPE 84,suonando pure LA BASE MUSICALE di "After Tonight"(Notte senza fine)utilizzando invece quella dell'Equipe arrivata su nastro dall'Italia per "Ready Steady"(Prima di cominciare)?E ancora:una volta iniziato il successivo legame artistico con Turtle,non potrebbe essere pure che,in ricordo di quella SEMPRE IPOTETICA esperienza(siamo sempre nel campo DELLE IPOTESI,ribadisco ancora),utilizzarono ancora quel nome,modificando solo la parola "Orange";sempre ricordando che,poi,adottarono il nome definitivo di "Doves" una volta iniziata la loro "vera" carriera ufficiale dal punto di vista discografico,oltre che concertistico?Ditemi ciò che ne pensate,aspetto i vostri nuovi commenti...Ciao e grazie

Trento ha detto...

@ J.J. JOHN
Esatto!

@ Gilberto
Henry Turtle nel suo sito scrive che ignorava l'esistenza dell' incisione del 1966 di "READY STEADY" della Ember Recording
come del resto lo ignoravano anche CLARK e UNDERWOOD, che tra l'altro all'epoca erano ancora in Tour con gli Herd.

Riporto le testuali parole di Turtle:
(NOTHING TO DO WITH THE 1966 EMBER RECORDING OF "READY STEADY", BY A BAND OF THE SAME NAME,
OF WHICH I WAS BLISSFULLY IGNORANT, AS WERE MESSRS. CLARK AND UNDERWOOD, WHO WERE AT THAT TIME BUSY RECORDING & TOURING WITH THE HERD).

Tino

Anonimo ha detto...

Ciao, non ho letto tutti i commenti e forse qualcuno lo ha già scritto (se così scusate). Sull'etichetta dell'edizione Ember (UK) si vede la scritta "A Vedette Recording". Questo per le ferree regole inglesi significa che la registrazione (tutta la registrazione: base+voce) è di proprietà della Vedette.
Se guardate l'edizione USA (successiva) noterete la dicitura "A Ember records Production from London" (che significa che la Ember ha concesso in licenza alla Liberty non il pezzo ma la registrazione (che a sua volta sembra aver ricevuto dall'Italia). Questo non prova che siano i Pooh, assolutamente, ma dimostra, secondo me inequivocabilmente, che le registrazioni provengono dall'Italia.
Ciao John
Michele Neri

J.J. JOHN ha detto...

@ Michele Neri
Bel colpo Michele... e se lo dici tu per me è una certezza. Hai altre idee?
Un abbraccio, John

@ Tutti:
Sono andato a spulciarmi il sito dei Doves e qualche altro documento e ho aggiornato le mie considerazioni.
A voi farle quadrare.

Trento ha detto...

Grazie J.J. John per l'upgrade e per la citazione, ho un ulteriore aggiornamento:
Analizzando con più attenzione ciò che è riportato al seguente link:
http://www.radiolondon.co.uk/rl/scrap60/fabforty/65fabs/feb66/270266/fab270266%20-%20Clockwork.html
ho potuto appurare che lo storico francese Michel Bands ha messo in discussione la sua tesi iniziale. La stessa sosteneva che la formazione inglese Clocwork Orange/Doves di Terry Clark avesse inciso "Steady Ready" così escludendo i Pooh. Ebbene, Micheal Bands dopo ulteriori ricerche, già nell'Ottobre 2007, afferma di essere giunto ad una conclusione diversa.
Riporto testualmente lo stralcio:

The arguments I developed the first time I think were valid and logical, but life (and music) doesn't always work that way [...]
On the other hand, I found one website dedicated to Mick Underwood which shows an early shot of the Herd with Terry Clarke and Louis Cennamo, and states that after leaving the Herd: "He started jamming with Harvey Hinsley and Terry Clark". But in the complete discography listing all Mick's records from 1962 onwards, there's no Clockwork Oranges single. So the group certainly existed but seems to have no connection with the disc.

That's the end of the investigation for me. Please feel free to add these thoughts to the previous letter.

Thank you again. Greetings, Michel

_____

Ho provato a tradurlo al meglio del mio inglese:

Gli argomenti che ho sviluppato la prima volta penso fossero valide e logiche, ma la vita (e la musica) non sempre funzionano in questo modo [...]
Ho trovato un sito (http://www.mickunderwood.com/) dedicato a Mick Underwood che mostra una prima formazione degli Herd con Terry Clarke e Louis Cennamo, dove si afferma che dopo aver lasciato gli Herd: "Ha iniziato suonando con Harvey Hinsley e Terry Clark". Ma nella discografia completa dove sono elencati tutti i dischi di Mick Hnderwood dal 1962 in poi, non ci sono singoli a nome Clockwork Orange/s. Così il gruppo certamente esisteva, ma sembra non abbiano alcun nesso con il disco.
Questa è la conclusione delle mie ricerche [...]

Grazie ancora. Saluti, Michel

_____

Concludo questo mio intervento con una considerazione, avendo Michel Bands stesso, smentito la sua iniziale tesi sui Clocwork Orange/Doves
suggerirei di modificare nel riepilogo, la sua prima affermazione che attribuiva l'incisione alla Band di Terry Clark.

Tino

J.J. JOHN ha detto...

Grazie a te Tino per il continuo feed.
Avevo già notato questa parte del discorso di Bands promettendomi di riconsiderarla. E lo farò perchè è un tassello che effettivamente manca.
Lui credeva di essere arrivato a una soluzione ma, esattamente come noi, ha dovuto fare fronte ad altri dati.

Quella di Bands è comunque ormai un'analisi datata e per quanto importante sia, come hai visto sono emerse molte altre indicazioni.

Promettendomi di considerare comunque quel punto (ora sono molto stanco) vorrei chiedere a tutti due cose:

- Sul libro di Veynon Johnson, dove parla dei Clocwork Orange/s, cita per caso una line up del gruppo? Se la sapete, mi dite qual'è?

- Siamo sicuri che in tutte le edizioni estere i brani (e soprattutto le basi), siano identiche?

- Qualcuno di voi sa come contattare Gillot, Fagggioli o Goretti?

Grazie ancora per il vosto interesse: siete tremendi ma in questo caso è un mio personale complimento.
JJ

Trento ha detto...

Interessante ipotesi che sembrerebbe far risalire l'edizione inglese al 7 Marzo 1966 trovata sul sito del Fotografo poi DJ
Norvegese degli anni '60 Svenn Martinsen.
http://www.stellamaris.no/norwegianradiodays.htm

Riporto uno stralcio:

NORWEGIAN RADIO DAYS LOG BOOK [...]
From Melody Maker 050266 [...]
1133 kcs March 7th, 1966 R. London 2100: Paul Kay w Kaye Klub: “266 is the number on the door.” Paul Kay is odd man out because he always sounds so professional! He has played Little GTO by Ronny and the Daytonas more than the others I think! ”This is Paul
Kay reporting.” "The Mike Lennox Climber” is ”Ready Steady” by the Clockwork Oranges. Anaheim times best djs: 1 Dave Cash, 2 Tony Blackburn 3 Graham Webb 4 Mike Lennox 5 Duncan Johnson 6 Mike Ahern 7 Don Allen 8 Keith Skues 9 Kenny Everett 10 Mark Roman 11 Dave Dennis 12 Mike Raven 13 Rick Dane 14 Pete Brady 15 Jim Murphy 16 Earl Richmond 17 Paul Kay 18 Simon Dee 19 Ed Stewart 20 Jack Mc Crochland(wrong spelling of Laughlin, sm) 20 Tom Edwards 20 Jerry Super Leighton

J.J. JOHN ha detto...

Occhio! La data del "7 marzo 1966" non c'entra nulla con la data di pubblicazione del disco.
Si riferisce a quando Svenn trascrisse i suoi appunti sulla "Top 40" di Radio London andata in onda il giorno prima, il 6 marzo 1966.

Di fatto, per due settimane a partire dal 27 febbraio "Ready Steady" fu tra i "climbers" del DJ Mike Lennox ma non arrivò mai in classifica.
Poi nell'emissione del 13 marzo, scomparve del tutto.

FONTE:
http://www.radiolondon.co.uk/rl/scrap60/fabforty/index.html#index

trasmissioni del 27/2/66 e 13/3/66

Trento ha detto...

Chiedo venia per aver tratto una errata conclusione sulla data d'uscita dell'edizione UK e
ti ringrazio J.J. John per la precisazione in merito.

Tino

Trento ha detto...

Ragazzi sarà la suggestione ma al mio orecchio ormai non più allenato è sembrato che fra i cori in falsetto di Bikini Beat e di Ready Steady ci ci sia qualcosa di molto simile. Questa l'ho buttata così, chissà, un orecchio più esperto potrebbe dare un parere più
attendibile e chiarire questo ulteriore dubbio?

J.J. JOHN ha detto...

Parliamo di cose serie.
Nessuno di voi sa nulla di questi singoli?

http://itsgreatshakes.blogspot.it/2008/01/clock-work-orange-your-golden-touchdo.html

http://www.youtube.com/watch?NR=1&feature=endscreen&v=65h528gEGWk

Grazie.

Trento ha detto...

Ciao J.J. John, il singolo di cui parli fu registrato da un gruppo Americano. Questo singolo "Your Golden Touch/Do Me Right Now" fu registrato a Birmingham in Alabama nel 1967.
Bill Ashley è intervenuto sul blog che hai segnalato, dando delucidazioni in merito al singolo ed al gruppo di cui faceva parte come batterista.

Line-up members on this recording:
Terry Frazier, writer/lead guitar
Barry Yancey, bass,
Steve Rudolph, trumpet and keyboards,
Danny Powley, lead vocals and trumpet,
Bill Ashley, drums.

Nei 3 anni di attività i Clock-Work-Orange incisero 10 brani e non hanno niente a che vedere con la storia di Ready Steady.

J.J. JOHN ha detto...

Ah, OK perfetto.
Questo dimostra la mia tesi di come vi fossero davvero molti i "Clockwork Oranges" sparsi per il mondo, data la popolarità del romanzo di Burgess.
E chissà quanti non ne conosciamo.

Per quanto riguarda il ns. argomento invece sto organizzando i dati in una scheda che si prospetta molto lunga ma piuttosto dettagliata.
Utilizzerò solo materiale documentabile e alcune nuove interviste.
Ho risentito oggi Italo Gnocchi e chiesto un'intervista a Negrini, sperando me la conceda.

Se naturalmente Faggioli o Goretti fossero all'ascolto, prego loro di farsi vivi.

Non vi garantisco nulla, ma almeno rimetteremo un po' di carne fresca al fuoco.

Ti ringrazio sempre Tino per la tua presenza.

Trento ha detto...

Grazie a te J.J.John per l'impegno, la disponibilità e le buone nuove, attendo il Barbecue :)
nel frattempo...
Da discogs ---> http://www.discogs.com/label/Ember%20Records
Ember Records UK label formed in the early 1960s by club owner and promoter Jeffrey Kruger, owner of the important Flamingo Jazz Club.
It operated until the late 1970s when Kruger felt he could no longer allocate the time required to run it.
The label specialised in licensing records from US independent labels. Amongst its early releases were UK issues of albums by James Brown and Glen Campbell.

Mi permetto di fare 2 ipotesi:

1) Sarebbe opportuno verificare se "Ready steady" e "After Tonight" presenti nella compilation "Live at the Pink Flamingo" del 1967 della Ember Records siano effettivamente versioni live, perchè in questo caso "potrebbe" vedere la presenza dei Clockwork Oranges nel Flamingo Jazz Club in Soho, a Londra, il cui proprietario era Jeffrey Kruger fondatore della Ember Records.

2) Un' altra osservazione invece è che la Ember Records era specializzata in licenze di etichette indipendenti U.S.A. e questo avvallerebbe non poco a mio parere, l'ipotesi formulata dall'arguto Michele Neri nel post del 13/4/12

J.J. JOHN ha detto...

Premettiamo il fatto che il mio amico Michele Neri "ha sempre ragione" e non c'è bisogno di dimostrarlo.

Poi però sarebbe davvero interessante sapere se le versioni di "Ready steady" e "After Tonight" presenti nella compilation "Live at the Pink Flamingo" siano live sul serio.
Questo però io non te lo so dire.
Qualcuno lo sa?

Anonimo ha detto...

Ciao JJ JHON; sono trascorsi due anni dai miei ultimi interventi (20.3.2010 - 27.3.2010 - 28.3.2010) ma non pensavo che questo dibattito potesse ancora procedere con così tanta passione ! Sembra quasi si sia innescato un processo tipo nastro di Möbius; eppure qualcosa mi dice che questa disputa si concluderà con un sublime “colpo di scena”. Certamente sono contento che qualcuno tra i partecipanti si sia deciso – era ora ! – di sentire «quali persone informate sui fatti» alcuni dei protagonisti di quel tempo; tanto per cominciare il Maestro Armando Sciascia e la Signora Aliky Andris (quest’ultima corrispondente per l’estero della Vedette); poi Robert Gillot e Gilberto Faggioli (rispettivamente organista e bassista della prima formazione del complesso dei Pooh) che furono protagonisti di quel tempo; infine il Maestro Francesco Anselmo che oltre ad essere (stato ?!) un valido musicista e fine orchestratore, all’interno della Vedette era considerato il “braccio destro” del M° Sciascia. Mi si perdoni: se questa mia affermazione toccherà la suscettibilità di qualcuno me ne scuso anzitempo; dico che Vittorio Costa (a ragione) uscì dalla formazione dei “Jaguars” per fare il medico; per cui non è in possesso di notizie di prima mano; dico che Mauro E. Zini-Bertoli ha già rilasciato dichiarazioni in merito a sfavore della tesi di accredito del disco ai Pooh contrariamente invece a quanto afferma Valerio Negrini. Per cui, (ma lo si doveva fare già prima) se si vuole procedere nell’indagine per ottenere dei riscontri – fors’anche definitivi – occorre “sentire” le persone testé citate interne alla Vedette (il Capo in primis).
Per concludere – e lo dico sottovoce – non guasterebbe esperire anche una doverosa “spulciatina” negli archivi della SIAE. «..E ho detto tutto !»
- hydorvox -

J.J. JOHN ha detto...

Ah grazie! Però non basta dirlo: bisogna avere anche il tempo di farlo.
Al limite procuratemi i recapiti mail o telefonici dei dipendenti Vedette di quel periodo, di Sciascia, Goretti, Faggioli o Gillot.

Personalmente ho sentito ieri Valerio Negrini e devo dire che è davvero una bella persona, simpatica cortese.
Ciao Hydorvox

Anonimo ha detto...

No, John, non ho altre idee.
Posso formulare ipotesi come più o meno tutti.
- Sul fatto che esista un altro gruppo o più gruppi con la stessa ragione sociale, potrebbe aver ispirato Sciascia nello scegliere quel nome per cercare di confondere il mercato anglosassone e vendere qualche copia in più.
- Qualcuno ipotizza una ricerca in SIAE. Lì non si trova nulla anche avendo accesso al meccanografico (cioè la parte più completa in assoluto). Lì troviamo solo gli aventi diritto: autore, compositore, editore. Soltanto arrivando proprio al cartaceo, avremmo il dato più nascosto, ovvero la data di deposito che però non ci direbbe nulla perché che i pezzi siano traduzioni di pezzi italiani lo sappiamo e il sapere, semmai, quando è stata depositata tale versione (preciso che un dato che non sempre è reperibile, ad esempio If Paradise Is Half As Nice di Battisti molto spesso si "appoggia" all'originale italiano come codice SIAE mentre Without Penny, versione inglese inedita di Per una lira ha un codice completamente nuovo pur in assenza di nuovi aventi diritto cioè il traduttore non riconosciuto). L'unica cosa forse interessante sarebbe individuare gli esatti aventi diritto dei diritti fonomeccanici - quelli espressi in percentuale e non in ventiquattresimi - lì salterebbe fuori, forse ma dubito, qualcosa
- Il fatto che la registrazione provenga dalla Vedette, che i pezzi siano traduzioni di brani usciti su Vedette, che sulla copertina tedesca, più affidabile di quella greca, ci sia un gruppo della Vedette, dimostra che si tratta di un'operazione tutta italiana e, se fossero realmente i Pooh, è comprensibile che per tentare un furbo lancio europeo, si sia pensato di cambiare il nome del complesso: da un personaggio dei cartoni animati del 1926 al titolo di un romanzo già di culto. Stesso discorso se non fossero i Pooh ma piuttosto un altro gruppo Vedette o un gruppo di turnisti, compreso qualche Pooh, del giro di Sciascia.
Mi dispiace ma veramente non so dire altro.
Ciao.
ps. so che hai fatto un'ottima impressione a Riccardo e ne sono felice.
Michele Neri

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Michele.
Riguardo alle "manovre" della Vedette alle spalle dei "poveri capelloni" me ne ha parlato anche Valerio Negrini il quale, anche se avesse cantato lui in Ready Steady come afferma (con qualche dubbio però), non era sicuramente cosciente delle trame ordite dalla discografica alle spalle del gruppo.

Di certo mi ha detto: "sai... per certe cose, a volte anche una copia in più faceva la differenza...".
Mi ha detto anche altro, ma lo pubblicherò quando sarà il momento.
Un abbraccio a te e a tutta la tua famiglia,
John

Anonimo ha detto...

Sarebbe un'idea sorprendente pubblicare una intervista rilasciata da VALERIO NEGRINI: sarebbe un regalo per lui (il 4 maggio è il suo compleanno) e per tutti noi; pensaci John !

Livio

pino ha detto...

salve a tutti...mi e vi chiedevo.... come mai dopo l'abbandono del batterista D'Orazio, i Pooh non hanno pensato di inserire alla batteria il quinto Pooh di sempre e cioè Negrini che guarda caso batterista lo è????sarebbe stato logico no???

Anonimo ha detto...

Stefano credo abbia lasciato perchè si sentiva un po' "vecchio" per il suo faticoso ruolo di batterista.
Figurati il Valerio che ha due anni di più e per giunta avrebbe dovuto occuparsi anche dei testi....

Richard ha detto...

negrini da decenni ha ignorato completamente la batteria quindi sarebbe un pò in "difficoltà". E poi ha coltivato altri interessi. Comunque non gli interessa il posto nei Pooh.

aliante ha detto...

Purtroppo ci ha lasciati improvvisamente Valerio Negrini,
l'uomo che ha dato un contributo fondamentale ai Pooh prima come batterista e poi come paroliere.

R.I.P.

J.J. JOHN ha detto...

Davvero un brutto colpo.
Era giovane Valerio. Certo, ha avuto problemi di sovrappeso, ha schivato la morte con un altro infarto nell'aprile 2012, ma questo non significa che non potesse stare con noi ancora per un bel po'.
Simpatico, disponibile, sensibile ed estremamente autoironico.
Buon viaggio Valerio.

Antonio Trovato ha detto...

posto questa risposta on line datami da Mauro Bertoli del 27/1/2014:
<<...a proposito dei Clockworks....ebbi tempo fa una corrispondenza con Negrini.. .sul web c'erano lunghe discussioni, sia su pagine italiane che inglesi, e siccome a me sembrava di riconoscere la sua voce chiesi, tra l'altro, se i Clockworks orange fossero i Pooh e lui mi rispose di si. Su una delle discussioni sul web Costa smentí categoricamente la cosa facendosi portavoce di Mario Bertoli.....ma Negrini di nuovo confermò aggiungendo che ai tempi Costa non era più nel gruppo e Bertoli forse non ricordava....D'altra parte mi chiedo che motivo avrebbero avuto i Pooh per inserirlo nella discografia ufficiale? Però mi piacerebbe sapere cosa dice "Mauro Bertoli"...magari una volta per tutte si chiarisce......>>

Mauro Bertoli: <>

Antonio Trovato ha detto...

....ho visto che è saltata la risposta di Mario Bertoli... la riscrivo: "..forse non avete letto nelle mie informazioni... Là c'è scritto che After Tonight (ed altre) le abbiamo incise noi Come c'è scritto anche un sunto di come son andate le cose e i vari inserimenti nella formazione... Mi auguro ora sia tutto chiarito..."

Gilberto Fangazio ha detto...

A questo punto, io provo a rilanciare l'ipotesi che ad incidere la base musicale di "After Tonight" siano stati solo Goretti, Faggioli ed il povero Negrini (ed allora Bertoli potrebbe essere rimasto a casa, in quell'occasione...e forse per questo non ricordava più), visto che quest'ultimo ha ribadito, e pure difeso strenuamente la sua affermazione in tutti questi anni...e inizio anche a pensare che a cantare potrebbe essere stato proprio lui, Valerio Negrini...che forse era bravo pure nel cantare in inglese con l'accento "cockney"...certo che se si potesse rintracciare anche Bob Gillot...potrebbero saltare fuori altri aneddoti e curiosità su questo "misterioso" episodio della storia dei Pooh...ma può darsi che anche Gillot non partecipò alle suddette incisioni, dato che non ci sentii nessun organo nella base...

MarioCX ha detto...

Si è poi saputo se la marca di abbigliamento anni '70 "Pooh Unijeans" abbia qualcosa a che fare con i pooh?

ugo ha detto...

è in rete questo 45 giri edizione originale con copertina tedesca il venditore è un italiano residente in svizzera!qual'è la sua quotazione J.J.?diciamo un vg+?ugo

vittorio ha detto...

http://www.45cat.com/record/s227
dato che la querelle prosegue, qui si trovano dati interessanti. Il testo delle due canzoni è stato scritto da chi poi le ha cantate (Ken Howard & Alan Blaikley))
Qui c'è addirittura un'antologia della Ember con le due canzoni attribuite ai Pooh.
per quanto ne so Gillot non ha mai cantato con i Pooh, solo suonato.
Il mio sospetto è che Sciascia abbia usato le basi dell'Equipe 84 (in effetti, a parte una diversa equalizzazione, sembrano identiche)
Vittorio Costa

Anonimo ha detto...

Ormai non ci sono piu dubbi sul fatto che i clockwork oranges fossero i Pooh, basta leggere anche il libro di Mauro Bertoli dove dice chiaramente che fu una loro pubblicazione della quale però non seppero piu nulla! fu solo un tentativo discografico per tentare il successo fuori dall'Italia...nulla di piu..

Richard ha detto...

Dico la mia dopo avere affiancato per qualche mese Mauro Bertoli nella presentazione del suo libro.
Quando Sciascia propose ai Pooh questo brano esisteva già sui nastri della Vedette una registrazione ad opera dell'Equipe 84 che in quei giorni avevano lasciato in malo modo la Casa.
I Pooh effettivamente la registrarono ma NON EBBERO MAI la possibilità di sentirlo per mille e uno motivi tant'è vero che non seppero che fine avesse fatto il brano (e neanche se ne interessarono).
Mauro Bertoli, risentendolo adesso conferma che non sono loro.
Pertanto penso che il disco circolante sia quello registrato dai transfughi Equipe 84 e Sciascia per pararsi il culo tenne in archivio una copia dei Pooh nel caso Vandelli & C. con cui Armando era ai ferri corti avessero avuto da reclamare dimostrando così che la versione pubblicata non era la loro quindi niente diritti.
E' possibile ?

Gilberto Fangazio ha detto...

Ciao a tutti ancora...ora mi rivolgo a Richard: ma Bertoli ha ascoltato anche il brano SULLA FACCIATA B del 45 giri? Che ne direbbe quindi di "After Tonight"(ricordo, brano nato con un testo in Napoletano per gareggiare al Festival di Napoli)? Per questo brano, sono i Pooh o forse l'Equipe?

Richard ha detto...

Non saprei dirti esattamente adesso, quello che so di sicuro è che Bertoli & C. non ebbero niente a che fare con quel 45 giri.
Probabilmente quindi anche con il retro.
Tutto qui.
//Richard

Richard ha detto...

READY STEADY la voce in falsetto e i cori sono chiaramente dell'Equipe 84 (molto simile in alcuni punti a "Papa e Mammà" (guarda caso disco Vedette), la voce solista non saprei. Può darsi che sia Franco o Victor questa volta invece di "sprecare" quella di Vandelli

//Richard

Gilberto Fangazio ha detto...

Sempre per te Richard: allora, secondo te, perché il povero Negrini ha tanto insistito che sarebbero i primi Pooh in quel 45 giri in inglese? Potresti contattare ancora Bertoli, o anche gli altri come Faggioli e se possibile anche Gillot, affinché diano una loro versione, ed anche un loro parere, sul perché Valerio abbia sempre sostenuto strenuamente questa storia? C'è forse qualche oscuro retroscena che forse Valerio si é "portato nella tomba"? E poi, vista l'età avanzatissima del M°Sciascia, se si potesse contattare anche il suo braccio destro dell'epoca, Francesco Anselmo...a lui potresti anche chiedere lumi in merito all'altro disco misterioso di casa Vedette, il mitico BLUE PHANTOM...soprattutto, sapere qualcosa in più in merito ai nomi dei musicisti che forse insieme a lui e Sciascia lo incisero (a meno che soltanto loro due lo fecero, suonando svariati strumenti e poi mixando il tutto, come fece Mario Battaini -da solo- per le incisioni come The Duke of Burlington...). Ciao e grazie ancora!

Richard ha detto...

Comunque una domanda mi sorge spontanea. Perché tanto interesse da parte di greci, australiani, tedeschi e perfino americani per questo disco che non è nemmeno stato un successo ed oltretutto è abbastanza bruttino nella sua esecuzione ?
Boh ...

Richard

J.J. JOHN ha detto...

Perché volenti o nolenti i Pooh sono tuttora uno dei gruppi più amati e longevi del panorama italiano, e chi li colleziona vuole soprattutto le loro pubblicazioni più sotterranee.
Accade così anche per "Donna la prima donna" dei Nomadi e la "matita" di Vasco.
Ciò per non menzionare i primi singoli di Celentano per la Music o qualli di Battisti quando era ancora un signor nessuno.
Tutto lì.
JJ

Richard ha detto...

Comunque John , fidati, non sono i Pooh.
Punto

//Richard

UGO ha detto...

SECONDO ME SONO I POOH PERO CHE ENIGMA PAZZESCO QUESTO DEI CLOCKWORK ORANGES!
AD OGNI MODO OGNI FAN INCALLITO DEI POOH CREDO SI SIA PROCURATO UNA COPIA DI QUESTO DISCO IO POSSIEDO QUELLA DELLA EMBER CON COVER FORATA E CHE PAGAI 20 EURO DATO CHE QUELLA DELLA EMI ODEON SI AGGIRA SPESSO SUI 150/200 EURO ED ONESTAMENTE MI SEMBRA UN TANTINO ESAGERATO!
QUELLO CHE NON HO MAI CAPITO MA SE L'EMBRIONE DEI PRIMISSIMI POOH ERA DENOMINATO I JAGUARS PERCHE QUESTO NOME CHE SI RICOLLEGA(NEGLI ANNI 70 DUNQUE DOPO) AL GRANDE FILM DELL'IMMENSO STANLEY KUBRICK?
A JOHN LE RISPOSTE IN TAL CASO NON CERTO SEMPLICI CIAO UGO

JJ ha detto...

E' una domanda più per Vittorio Costa o per Richard che non per me.
Io so solo che all'epoca di gruppi chiamati "Jaguars" in Italia ce n'erano ben più di uno.

Richard ha detto...

Comunque a pag. 133 - 135 del libro di Mauro Bertoli , che ho accompagnato per l'Italia in promozione, è scritto chiaramente.
"...Eseguimmo le due registrazioni esattamente come richiesto ...
Sciscia fu molto vago ed evasivo sull'utilizzo dei brani ...eravamo abituati a certe sue stranezze misteriose, facemmo buon viso anche in quell'occasione ma poi non ne sapemmo più nulla; scomparvero come erano apparse..."
Richard

Gilberto Fangazio ha detto...

Sempre per te Richard (scusa se ti rompo così tanto...): ma chi potrebbe essere il gruppo nel lato B del disco, brano "After Tonight" (oppure "Notte senza di te"; versione italiana, anzi Napoletana, dato che quel brano andò al Festival di Napoli)? Forse l'Equipe 84? O forse, se non fossero i Pooh, un misterioso gruppo formato forse da turnisti di sala magari arrivati appositamente dall'Inghilterra? E che ne dici (dato che su questo non hai ancora risposto) dell'idea di rintracciare gli altri componenti dei Pooh della primissima formazione, e pure il M° Francesco Anselmo o altri collaboratori di Sciascia, anche per chiedergli non solo di questo 45 giri, ma anche chiarimenti e retroscena sull' LP Blue Phantom (etichetta Spider, sempre della Vedette)?

MarioCX ha detto...

Il numero di telefono di Bertoli è disponibile sul blog che pubblicizza il suo libro ed io stesso l'ho chiamato qualche mese fa perchè il libro non mi arrivava.
E' stato gentilissimo.
Qualcuno chiami Bertoli e lo chieda a lui.

Evgenij ha detto...

... indirizzo del blog, grazie... così lo chiamiamo.

claudio65 ha detto...

Quanto appassiona questa antica vicenda discografica ... Ma, effettivamente è un bel rompicapo. Credo che solo due persone possano rivelarlo: uno non è più con noi (Valerio Negrini), l'altro è proprio Mauro Bertoli. Bertoli si è ritirato dall'ambiente musicale attivo, ma è sempre un grande ascoltatore di musica rock e, potrebbe anche passare da questo blogspot. Bertoli, se ci sei batti un colpo! E, magari, il co-fondatore dei Pooh potrebbe, già che c'è, raccontarci qualcosa di interessante sugli albori della "sua band, che in questo cinquantenario così formale non si può ascoltare nei canali "ufficiali". Lancio l'idea: magari una bella intervista non ci starebbe male! Non tralascerei nemmeno Mario Goretti. Chissà che ne è di lui?

PS: tento di parlare di Musica in questi giorni terribili, anche per reagire. Ma, il pensiero va a ciò che è accaduto a Nizza e ciò che si è visto ancora ci sconvolge.

JJ ha detto...

Sii Bertoli, Goretti, Costa, fatevi un po' massacrare dalla community di Classic Rock. Battete un colpo! Siete i benvenuti.

Per il resto, pure il mio cuore è a Nizza, ma anche nella mia adorata Istanbul. Preferisco però non sbilanciarmi oltre. Credo siano crimini sotto i quali albergano interessi occulti, poteri trans-nazionali, e comunque affatto conessi all'appartenenza religiosa che anzi, viene in questi casi strumentalizzata e ridotta a fanatismo, il quale a sua volta viene armato dalle stesse potenze che dicono di combatterlo. Mi fermo qui.

ugo ha detto...

e pensare che ISIS è stato un bel pezzo che DYLAN cantava nel suo disco DESIRE(quello di HURRICANE) e si riferiva al nome di una donna mentre oggi sappiamo che terribile acronimo sia!!!!!

MarioCX ha detto...

Credo si trovi anche qui:

https://it-it.facebook.com/Mauro-Bertoli-Official-689722294412220/

ugo ha detto...

PRIMA DI COMINCIARE/NOTTE SENZA FINE entrambe presenti sul disco "cominciamo a suonar le chitarre"sorta di raccolta delle prime incisioni dell'EQUIPE 84 disco che son riuscito a reperire a 4 euro e debbo ammettere che le versioni dell'EQUIPE 84 non sono affatto male ma tutto il disco risente del beat dell'epoca!per cui i primissimi pooh(come tutti o quasi i gruppi beat dell'epoca)si limitavano a coverizzare brani inglesi/americani.
nel disco dell'equipe 84 troviamo pure il brano papà e mamma cover di surfin bird davvero simpatica ciao ugo

Anonimo ha detto...

Sicuro che "Papà e mammà" non fosse invece la cover di "Papa Oom Mow Mow" dei Rivingtons (1962)?
Comunque sul 45 del 1965 non vennero citati gli autori originali sostituendoli con Shapiro-Sciascia (H.Tical).

Anonimo ha detto...

Mauro Bertoli, in una intervista del 31/05/2015, ha dichiarato che effettivamente le due canzoni sono state incise su richiesta di Sciascia.
Ma di non aver più saputo più nulla riguardo la distribuzione.https://www.youtube.com/watch?v=DfzqH9ZJO04

Gabriele ha detto...

Pur non essendo un fan dei Pooh, la storia di questo 45 giri mi ha sempre incuriosito molto. E un forte dubbio che si tratti di loro mi nasce non tanto da un ascolto approfondito dei brani stessi, quanto dal fatto che le due canzoni compaiono anche in un LP dal titolo "Live at the Pink Flamingo", che stando alle note riportate sul retro della copertina contiene proprio brani registrati dal vivo. E sinceramente, io i primissimi Pooh al Pink Flamingo di Soho proprio non me li vedo...

Gilberto Fangazio ha detto...

Ma allora Bertoli, di colpo, stando a ciò che è scritto nel penultimo commento, si é ricordato che quell'incisione dei 2 brani in inglese, allora L'HANNO FATTA DAVVERO!
E sarebbe interessante ascoltare anche quel disco dal vivo dal locale inglese...chissà chi ce l' avrà?

Gilberto Fangazio ha detto...

se i 2 brani saranno esattamente nella stessa incisione del 45, e contornati da applausi ed urletti, potrebbe essere un FALSO LIVE...

claudio65 ha detto...

Il mistero su questo disco è stato risolto! Sul numero di Vinile di questo mese, Maurizio Vandelli ha rivelato che le due canzoni erano state registrate nientepopodimeno che da DEMETRIO STRATOS, allora in forza alla Vedette e che in copertina c'era stata appiccicata la foto dei Pooh non si sa bene perché. Storia incredibile, vero?? Ma, in quei tempi di discografici-pirati nulla era incredibile!

Gilberto Fangazio ha detto...

Ma è incredibile davvero!!! Ma hanno provato a chiedere a Vandelli se anche la base di Notte senza fine (After Tonight) l'avevano fatta loro dell' Equipe 84?
Ed almeno, hanno provato a chiedergli anche perché il povero Negrini si ostinò ad attribuire l'esecuzione a lui stesso ed agli altri Pooh dell'esordio?

Gilberto Fangazio ha detto...

Ma come abbiamo visto anche Bertoli si è "ricordato" di aver fatto quelle incisioni...ed allora, come può essere andata?
Forse i Pooh incisero solo la base di "After Tonight" senza cantarla (dato che quella di "Ready Steady" di sicuro fu incisa dall'Equipe, come abbiamo già visto), facendo poi cantare -come dice Vandelli- Stratos?

ugo ha detto...

dunque il caso reta aperto...giusto?

claudio65 ha detto...

Entrambe le canzoni erano state registrate e cantate in Italiano dall'Equipe 84. Dopodiché, Sciascia ebbe la bellissima idea di togliere le voci dell'Equipe dalle basi e rimpiazzarle con quella di Stratos. La storia è assolutamente credibile, secondo me. E Vandelli non ha nessun interesse a raccontare qualcosa che non è stato.
Era il periodo in cui Vandelli e l'Equipe erano ai ferri corti con la Vedette per via del mancato pagamento delle royalties (difatti se ne andranno alla Ricordi di lì a poco) e quello di Sciascia fu una specie di sfregio, di dispetto ai loro danni.
Resta il fatto di quella foto dei Pooh in copertina. Probabilmente un ennesimo pasticcio.
Ma, a proposito di pasticci, sempre su Vinile di questa settimana c'è l'assai più interessante storia del brano dei Rokes "Piangi come me" (B-side di "Ma che colpa abbiamo noi", anno 1966), che Shapiro tradusse in Inglese per il mercato americano. E poi, misteriosamente, la canzone venne incisa, in Inglese, dai Grass Roots di P.F. Sloan (che erano sotto l'etichetta ATCO, non RCA, come i Rokes). Ebbene, la "Live for Today" dei Grass Roots è stata dodici settimane in testa alle classifiche americane nel 1967 ed è ufficialmente accreditata da P.F. Sloan - S. Barri. Sentire su Youtube per rendersi conto di quale furto sia stato perpetrato! La canzone è esattamente uguale a quella dei Rokes, con qualche insignificante cambiamento nell'arrangiamento!

Le note di Euterpe ha detto...

Ciao a tutti. Io ho effettuato l'intervista a Vandelli su "Vinile". Vi anticipo che da lì, essendomi drizzate le orecchie, è partita una mia ricerca che verrà pubblicata in un prossimo numero, forse già in quello di dicembre, con varie interviste che finalmente chiariranno tutto quello che c'è da chiarire su questo disco. Basta chiedere le cose a chi c'era...e le cose si sanno. Ovviamente non vi anticipo nulla :-) Saluti

Le note di Euterpe ha detto...

Aggiungo che anche l'intervista a Shapiro di cui parla Claudio65 l'ho fatta io.

Anonimo ha detto...

La vera storia mi è stata raccontata da mio zio all'epoca amico di Demetrio Stratos con il quale ha inciso il pezzo Ready Steady.

Anonimo ha detto...

Io so perfettamente chi canta in questo disco è come si è svolta la registrazione

Luca20100 ha detto...

A completamento di quanto alcuni detto è confermato che la registrazione fu fatta a Londra da uno sconosciuto (all'epoca), Demetrio stratos. Leggere l'ultimo numero dalla rivista VINILE n. 17 dove spiegano tutto.
In questo articolo è riassuno http://www.ipooh.it/notizie-2018/notizie-2018-12-31-the-clockwork-oranges-demetrio-stratos.html?fbclid=IwAR26wDDzTCXEM9tV8WN0bJLLi3pOlCwYE9wqp3Ys6bQfTZJ-I3shQyE9XqU

Gilberto Fangazio ha detto...

Ok... magari ora mi metto in macchina e vado a cercare la rivista in questione, ma temo che dalle mie parti (Biellese) non sarà semplice trovarla.
A questo punto mi vien da pensare che i Pooh avevano inciso SOLO LA BASE di "AFTER TONIGHT" visto che quella di "READY STEADY" la incise di sicuro l' Equipe.
Comunque ora vado a cercare la rivista...Buon Anno a tutti!

Gilberto Fangazio ha detto...

Per Claudio65: va ricordato che "Notte senza fine", versione originale dell'Equipe, NON ERA CANTATA IN ITALIANO, bensì IN NAPOLETANO, in quanto partecipò ad un Festival di Napoli...

claudio65 ha detto...

Comunque, basta ascoltare "After Tonight" su YouTube: la voce di Stratos, assolutamente inconfondibile, si sente in maniera chiara e lampante.

Gilberto Fangazio ha detto...

La rivista l'ho trovata...ma ora cercherei anche il numero precedente per leggere ciò che ha detto Vandelli. Ma allora perchè il povero Negrini insistette a dire che era lui con gli altri primi Pooh?
E perchè poi anche Bertoli disse lo stesso, dopo l'iniziale smentita?

Gilberto Fangazio ha detto...

Non sarà che forse Sciascia fece fare, a Milano, un provino dei 2 brani anche ai Pooh, provino che -quindi-alla fine non fu pubblicato?
E così, a quel punto, Negrini e Bertoli scambiarono per errore la voce di Stratos per quella di uno di loro?
Di una tale ipotesi, Vandelli ne ha forse parlato nell' intervista sul numero 16 di Vinile?

CASIRAGHI ha detto...

Scusate una domanda. Questa faccenda è stata risolta? Perché recentemente ho incontrato una persona che sostiene di aver inciso lui questo brano.

J.J. JOHN ha detto...

E' difficile sig. Casiraghi perché la persona che ha cantato questo brano è morta tempo fa. Comunque ci dica chi è, così ne parliamo. E' Maurizio Vandelli per caso?

In ogni caso, come ha detto Lucio 2010, consiglierei a tutti di acquistare una copia di VINILE n°17, dove a pagina 58 il mio collega Vito Vita (avallato dalla famiglia Demetriou) sostiene che:
- Tutte e due le basi sono dell'Equipe.
- I testi in inglese di Sciascia
- La voce è di Demetrio
- I Pooh sono solo l'immagine di copertina. Non suonarono nulla, ne intervennero in alcun modo sulla produzione.

Scusate ancora la mia latitanza. Mi trovate comunque su VINILE o CLASSIC ROCK.
Abraxas,
JJ

Gilberto Fangazio ha detto...

Caro John, la persona che "è morta tempo fa" è Stratos, vero?
Forse Casiraghi si riferisce a quell'altro cantante, del quale ora mi sfugge il nome (ora non ho "Vinile" n.17 sottomano), che fece da corista a Demetrio, che è indicato nel servizio sulla rivista.
E ripeto ancora (scusate se lo faccio): allora perchè Negrini, e poi in seguito Bertoli, insistettero a dire che erano loro, i primi Pooh, a fare l' incisione?
Adesso sarebbe opportuno andare a chiedere a Bertoli cosa ne pensa ancora, appurato che le basi erano state suonate dall'Equipe 84 e, per le versioni in inglese, ci cantò su Stratos e l'altro cantante succitato.
E poi, come si spiegherà che, per fare queste 2 sovraincisioni vocali, siano stati mandati a Londra invece di fare tutto a Milano, più rapidamente e facilmente?
Grazie per le risposte e saluti a tutti.

JJ John ha detto...

Si, si mi riferivo a Stratos, ma chiediamo comunque ancora a Bertoli cosa ne pensa di questo nuovo scoop di Vito Vita.
Da che mi risulta, fu tutto fatto a Londra perché all'epoca Demetrio viveva molto lì.
Per cui era più facile movimentare i nastri che non il cantante.

Le note di Euterpe ha detto...

Scoprirete chi è la persona di cui parla Casiraghi se leggete "Vinile", visto che l'ho intervistata e l'intervista sarà credo già nel numero di aprile. Si tratta dell'altra voce insieme a Stratos, e ha raccontato qualche altro particolare sulla realizzazione del disco.

Gilberto Fangazio ha detto...

Leggo qua con un certo raccapriccio che "Vinile" ha accostato Al Bano e Romina al Prog...e che tu John Classic, hai deciso di uscirne fuori anche e soprattutto per motivi più seri.
Comunque, resta il fatto che l'anno scorso, tra varie incombenze, non ho fatto in tempo ad andare a comperare pure il numero successivo di "Vinile" con l' intervista al cantante (del quale ora non mi sovviene più il nome) che fece la seconda voce a Stratos nelle "famose" 2 canzoni ex Equipe 84.
E' possibile avere un riassunto di ciò che disse il corista nell' intervista, o è meglio che vada a cercare in qualche edicola la ristampa di quel numero? E in questo caso, è già stato ristampato?
Se sì, si troverà ancora? Grazie.

Gilberto Fangazio ha detto...

Dimenticavo, BUON ANNO a tutti...

JJ John ha detto...

Ciao Gilberto.
Vedo di recuperare il geniale articolo di cui parli, e ti faccio sapere. Siccome xò ultimamente sono presissimo tra nuovo libro, nuovi impegni, e i soliti casini vari... se me ne dimenticassi... ricordamelo severamente.
JJ

Anonimo ha detto...

L'intervista con Giorgio Giuliano, seconda voce del brano, mi pare che non sia mai stata pubblicata. Attendiamo notizie da "Le note di Euterpe" sul motivo. Sergio

Le note di Euterpe ha detto...

Leggo con molto ritardo, di cui mi scuso. No, l'intervista a Giorgio Giuliano non è più stata pubblicata per decisioni redazionali (probabilmente non si è ritenuto di ritornare sulla vicenda, anche perchè l'operazione di Sciascia era già stata spiegata e motivata). Confermava comunque il racconto della signora Aliki e della moglie di Stratos (e peraltro erano state loro due che l'avevano segnalato, non essendo il signor Giuliano una persona rimasta nell'ambiente musicale dopo quei tre o quattro anni in cui ha collaborato con Stratos).

Anonimo ha detto...

Un approfondimento davvero molto interessante !

Michele D'Alvano

Gilberto Fangazio ha detto...

Ciao a tutti, riapro questo topic per sapere se si può in qualche modo riprendere, fornire la lettura dell' intervista a Giorgio Giuliano, per sapere semmai soltanto quali furono "gli ulteriori particolari" da lui raccontati, sulla realizzazione di questo singolo 45 giri.
Ciao ancora.