Assemblea Musicale Teatrale: Marilyn (1977)

Assemblea Musicale Teatrale MarilynL’Assemblea Musicale Teatrale, anche nota come AMT, si forma a Genova intorno al 1975 sulle ceneri della Famiglia degli Ortega che, reduce da una tournee negli Stati Uniti nel 1974 insieme al popolare cantante vigevanese Michele (quello di “Se mi vuoi lasciare”), si scioglie per dissensi artistici e soprattutto ideologici.

Accadde infatti che il bassista Alberto Canepa, il chitarrista Bruno Biggi e il cantante-chitarrista Gianni Martini, decisi ad intraprendere una strada più legata all’attualità e alla politica, non incontrarono l’approvazione degli altri componenti della band e abbandonarono la partita unendosi nel 1975 al cantautore di Ovada Giampiero Alloisio, all’epoca diciannovenne.

Nasce così su suggerimento dell’autore teatrale Sergio Alloisio, padre di Giampiero, il nucleo dell’Assemblea Musicale Teatrale che nel 1976 pubblica per i Dischi dello Zodiaco il suo primo album “Dietro le sbarre”, lavoro in cui sono già presenti tutti quegli elementi che la renderanno popolare: analisi sociale e denuncia politica (specie nei confronti di alcuni onorevoli genovesi che osteggeranno non poco i loro primi spettacoli "A qualcuno piace fredda" e, appunto, "Dietro le sbarre"), stile variegato sospeso tra rock, protest-songs e teatro-canzone sullo stile di Giorgio Gaber e un notevole spirito critico mutuato dai movimenti operai e studenteschi di allora.

La vita per la terra è molto dura, ora son qui reparto verniciatura /
In fretta sono invecchiato, fin dentro consumato

(“L’impotente” da “Dietro le sbarre”).

Di questo primo ellepì si innamora Francesco Guccini, allora all’apice del successo con il suo “Via Paolo Fabbri 43”, che diventa non solo il nume tutelare della band, ma soprattutto uno stretto collaboratore di Alloisio nella stesura dei testi e delle musiche: collaborazione che raggiungerà l’apice nel terzo lavoro del gruppo “Il sogno di Alice” con i brani “Lager” e la famosissima “Venezia” poi riarrangiate e inserite nell’album Metropolis (1981) del cantautore modenese.

AMT giampiero alloisioIntanto, nel 1977 l’AMT inizia a consolidare la propria fama con lo spettacolo “Marilyn”, scritto da Sergio Alloisio per la regia di Roberto Capanna e con il relativo trentatrè giri pubblicato per l’esordiente discografica “L’Alternativa”.

Il disco viene registrato negli studi Fonoprint di Bologna con la sola eccezione di “Festa” inciso agli Studi “G” di Genova di proprietà dei fratelli De Scalzi.

Pur non essendo esplicitamente prog, Marylin è un perfetto specchio della società di allora e del suo modo di rappresentarla in musica, palleggiato tra denuncia (“America”), sensibilità civile (“Marylin”, ispirata al situazionista Guy Debord) e accorate pulsioni rivoluzionarie (“Ribellarsi è giusto”).

Straordinario in questo senso è anche lo stile vocale di Lilli Ladeluca che nella “title track” evoca le canzoni di protesta anni degli ’60, ma con quel pathos particolare tipico delle ballate operaiste.
Un interpretazione assolutamente aderente al suo tempo storico che - per farsi un’idea delle differenze - verrà ripresa in modo molto più levigato da Ombretta Colli nel suo spettacolo del 1984 “Una donna tutta sbagliata”.

giampiero alloisioE mentre l’AMT viene spesso reclutata per aprire i concerti di Guccini e Claudio Lolli, le radio libere democratiche passano incessantemente “Ribelllarsi è giusto”, “I ricchi” e “America”, consolidando la fama del gruppo genovese.

A differenza di molte esperienze pregresse che mescolarono teatro e musica - dagli storici “danzatori scalzi” del Banco al Gruppo Italiano di Danza Libera, sino alle digressioni visuali degli Osanna e alle le nostalgie freak di Orfeo 9 - l’AMT fu decisamente un gruppo di denuncia e di sensibilizzazione politica tipico della metà degli anni ’70.

Per questo piacque a Guccini e per questo andrebbe più probabilmente associato alla spiccata ironia di quel “Disco dell’angoscia” che preluse al movimento del ’77.


Testi al vetriolo come “America”, (“L’America dove si diventa presidente facendo credere ad un voto della gente”), “Gli indiani” o come “Ribellarsi è giusto” (“Ribellarsi e' giusto! Sconvolgere Milano a volte e' un gesto un po' piu' umano”) sono vere e proprie carte d’identità di un sistema non ancora supino al neoliberismo. Preziosi germogli che rallentarono, pur se non di molto, quell’imperante riflusso che, una volta compiuta la sua parabola storica, si sarebbe concretato in quella che De Andrè avrebbe definito una “pace terrificante”.


Resterà allora triste ma fiera la figura di Marilyn che “si è uccisa per davvero, si e è uccisa in bianco e nero" e lo ha fatto per ricordare a tutti che “alla bellezza, un riso e un seno, non servono nemmeno”.


TRACKLIST: -A- 1.Marilyn 2.America 3.Gli Indiani 4.Tutto è spettacolo 5.Le condoglianze 6.La città futura -B- 1.Festa 2.Carlo Marx 3.Ribellarsi è giusto 4.Amica dolce, amico caro 5.I ricchi

COLLEZIONISMI: Disco facilmente reperibile e non molto ricercato, non dovrebbe oltrepassare i 50 euro in condizioni Mint.

6 commenti :

Moludd ha detto...

volevo giusto aggiungere il poccolo dettaglio sulla tracklist della divisione delle facciate:

A1 Marilyn, A2 America, A3 Gli indiani, A4 Tutto è spettacolo, A5 Le condoglianze, A6 La città futura, B1 Festa, B2 Carlo Marx, B3 Ribellarsi è giusto, B4 Amica dolce, amico caro, B5 I ricchi

Credo sarebbe più interessante fare altrettanto con tutti gli altri dischi (come già facevi, insomma), no?

Nicola.

Anonimo ha detto...

Grazie John, bella scheda dedicata a un mio illustre concittadino (siamo entrambi di Ovada).

U G O ha detto...

JOHN IL DISCO DEI GENFUOCO NON LO HAI RECENSITO PERCHè DICIAMO TROPPO"SOFT"OPPURE PERCHè FUORI TEMPO...1979?UGO....AH SCUSA IL TITOLO "DENTRO L'INVISIBILE"

J.J. JOHN ha detto...

Si considerino tutte le sfumature dei "Gen" e in generale il "christian rock non progressivo" racchiuse in una scheda che feci sulle messe Beat. / Orfeo 9 di Schipa Jr fu effettivamente il nostro "Hair", ma ebbe un suo senso.

Anonimo ha detto...

Bel disco anche se io ho sempre preferito il successivo disco Il Sogno di Alice .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Discreto anche il loro primo lavoro, Dietro le sbarre del 1976

Interessante anche il disco da solista di Alloisio, Dovevo fare del cinema del 1981

Michele D'Alvano