Il Sistema: Viaggio senza andata (1969 - 1971)

Il Sistema viaggio senza andata 01Costituitasi verso la fine degli anni '60, la band Sanremese "Il Sistema" non è mai riuscita ad incidere alcun disco nei suoi tre anni di attività

I musicisti del sincero quintetto capitanato da Floriano Ruggero videro premiati i loro sforzi solo nel 1991, quando la casa discografica MM pubblicò con coraggio una collezione di brani incisi tra il 1969 e il 1971.

"Viaggio senza andata" (questo è il titolo dell'album) è dunque da considerarsi non un Lp vero e proprio, ma una raccolta postuma: sintomatica di quello che un valido gruppo "underground" avrebbe potuto pubblicare, se solo avesse trovato un contratto.

Ciò che risalta maggiormente dal Cd (e che onestamente fa un po' tenerezza), è il tipico sound "campanoso" delle registrazioni amatoriali in presa diretta: quelle che, per intenderci, si possono ravvisare in molti bootleg degli anni '70.

Il Sistema: Viaggio senza andata 02Per il resto, rimane il privilegio di poter ascoltare una formazione molto considerata all'epoca, ma discograficamente sfortunata.

I brani, decisamente interessanti, sono sospesi tra rock psichedelico ("Viaggio senza andata", "Lugubre"), ampie ballate ("I pensieri del mattino") e pezzi autenticamente prog ("Dinamica e cibenetica", "Il pozzo") che anticipano di parecchio quello che sarebbe stato il futuro "sound del decennio".
Il tutto, restituito con un'invidiabile varietà tonale alla quale, ogni singolo componente del gruppo, da il suo prezioso contributo.

Il Sistema: Viaggio senza andata 03Onestamente, accertato il valore dei singoli brani acclarata l' abilità tecnica dei singoli strumentisti, proprio non si riesce a capire perchè non sia stata data a questa band l'opportunità di incidere.

Infelicemente, vista la qualità della presa audio, non si possono trarre ulteriori considerazioni: data l'assoluta prevalenza delle frequenza medie è impossibile una precisa analisi dinamica dei pezzi. Sembra prevalgano le tastiere con un vasto assortimento di suoni e, a tratti, emerge con violenza il flauto che come noto, è il principe delle frequenze medie.
Penalizzato, ma eccellente il lavoro della chitarra che interviene sempre "ad hoc" all'interno della struttura dei vari brani.

Il Sistema: Viaggio senza andata 04Va da sé che la potenza della sezione ritmica è solo immaginabile: cassa e basso sono di fatto "falciati" dallo spettro acustico della registrazione, così come le percussioni e tutte le armoniche più acute.

Fatti i conti, si presume comunque che un "live" del "Sistema" dovesse essere estremamente interessante, coinvolgente e probabilmente anche migliore di molti gruppi contemporanei, se non altro per sonorità, groove, innovatività e compattezza sonora.

Peccato, ripeto, che la loro conflittualità venne limitata (senza a mio avviso alcuna ragione artistica) a zero o poco meno.
Sarebbe interessante saperne di più su questo punto, magari da uno degli stessi componenti del gruppo che spero voglia inviarci un suo contributo.

"Viaggio senza andata" è un CD per palati raffinatissimi e per "storici" del pop Italiano e che il vostro John raccomanda caldamente di ascoltare.

Chiudo complimentandomi con la discografica che lo ha pubblicato, per il coraggio, l'abnegazione e per averci restituito un importante tassello di storia che altrimenti, sarebbe andato perduto.

13 commenti :

Anonimo ha detto...

E' veramente "tenero" come dici tu.
Però erano bravissimi.

Anonimo ha detto...

Mai sentiti... presto procurerò!

Giulianella ha detto...

Gli ho sentiti oggi, per prima volta, e è stato una sorpresa.
Se ci pensa che erano brani dal 71, i ragazzi erano
veramente bravi.
Caro mio, le tue opinione sono sempre un riferimento.

Giulianella, dal Brasile.

J.J. JOHN ha detto...

Muito obrigado Giulianella, volte sempre!

giulianella ha detto...

Estarei sempre por aqui. Obrigada!

Anonimo ha detto...

Bellissimo album. Produzione involontariamente molto Low-Fi, però.

antani49 ha detto...

un salto nel passato mi ricorda "i lenti" che si ballavano negli anni 60 e la musica che si faceva nella nostra cantina.. bei tempi

UGO ha detto...

BEL DISCO ANTESIGNANO DEL GENERE!INCISIONE "DOMESTICA" MA PUR SEMPRE DIGNITOSA!ATTENZIONE VI FACCIO NOTARE CHE LE TRACKLKIST TRA CD E LP DIFFERISCONO...OSSIA:NEL LP MANCANO QUESTI TRE PEZZI:1)DONNA CIECA2)LUGUBRE 3)CAMPO 11 MENTRE SUL LP RIPORTA QUESTI ALTRI 6 PEZZI CHE SONO:1)IMPRO-NON 2)IL TEMPIO PER UNA VERDE SPIRALE 3)FREE SYSTEM 4)EFFE 5)GLADIATORIA E 6)LA BALENA.CAVOLO PERO DR.MORONI COSI CI COSTRINGE A COMPRARLI EMTRAMBI?IO MI TENGO IL 33 GIRI E PER ME BASTA PERO QUEI TRE BRANI MI RESTANO MANCANTI UNO CHE POI CI RESTA MALE......!CIAO UGO

Anonimo ha detto...

Ingenui, indubbiamente, approssimativi, con registrazione di qualità infima. Ma, ragazzi come questi nel pop del giorno d'oggi non se ne fanno più e non è retorica, questa! Piccole band come "il Sistema", hanno mangiato la polvere delle strade, suonato in balere di quart'ordine ed in cantine portando il verbo di una musica diversa, ben sapendo che, alla fine, avrebbero cambiato mestiere. Che la gloria l'avrebbero raccolta altri, forse più bravi di loro, ma che quando questi hanno cominciato di sicuro facevano dell'altro.
E' il destino dei pionieri: arare il terreno con poveri strumenti e poi lasciare il campo arato per la semina ad altri. A distanza di tanti anni, queste piccole band meritano davvero un encomio ed una rivalutazione. Soprattutto alla luce di quello che si sente nei "talent", a Sanremo, al Festivalbar e via (malamente) cantando!

Anonimo ha detto...

Disco dignitoso con una resa sonora insoddisfacente

Michele D'Alvano

Jacopo Vigezzi ha detto...

Ma come ricordai lenti degli anni '60?!? Questo album è stato seminale, la band è stata l'embrione di due capissaldi del Prgressivo Italiano e mondiale, Celeste e Museo Rosenbach. Le registrazioni non sono perfette ovvio, la tecnica sopraffina, definirla "Piccole band come Il Sietam" e leggere tutti i commenti qui mi fà capire come mai ho aperto la mia webzine. Spero di poter diffondere il più possibile buona musica, facendo conoscere alle persone i must e le rarità nascoste degli anni d'oro e tutti i nuovi artsiti (e ce ne sono a tonnellate) che pubblicano buona musica.

Jacopo Vigezzi ha detto...

Approssimativo è il tuo commento, ingenuo sei tu che non conosci... Scrivi inesattezze e nascondi il tuo nome... Fossi io il proprietario di questo blog filtrerei i commenti, che direi che sono quasi tutti inappropriati e che dimostrano come poco si conosca di musica. Elogiate i bootleg di Hendrix, Pink Floyd etc. Solo perchè sono famosi e non conoscete altro, quando sono INASCOLTABILI come qualità audio ed una band come questa la qualificate come inguenua?!?!?

J.J. JOHN ha detto...

"I commenti [di questo blog] direi che sono quasi tutti inappropriati e che dimostrano come poco si conosca di musica", firmato Jacopo Vigezzi.

Caspita! Dopo quindici anni di cazzate, non vediamo quindi l'ora che il Vigezzi ci istruisca sul vero valore della musica. Siamo proprio tutti curiosi.