Enzo Capuano: Storia mai scritta (1975)

Enzo Capuano Storia mai scrittaQuando nel 1974 Mario De Luigi e Sergio Lodi aprirono a Milano l’etichetta Divergo, il loro obiettivo era quello di dare spazio ad artisti poco conosciuti, raffinati, originali e lontani dalle logiche dell’airplay.

Non a caso assunsero come arrangiatore e produttore l’allora cinquantacinquenne Antonio Virgilio Savona del Quartetto Cetra, che proprio in quegli anni aveva intrapreso un cammino molto più militante dedicando ad esempio canzoni ad Angela Davis e fondando con Armando Sciascia della Vedette la raffinata etichetta “I Dischi dello Zodiaco”.

La Divergo iniziò a pubblicare nel 1975 e i primi tre artisti convocati non furono certo nomi comodi: la torinese Margot , al secolo Margherita Garrone, figlia di un magistrato e voce dei Cantacronache e il suo concittadino Gianni Siviero la cui opera prima “Dal Carcere” si rivelò uno straordinario “j’accuse” alla situazione penitenziaria.
Il terzo nome che invece incise per De Luigi e Lodi (ma secondo in ordine di catalogo) era invece il ventottenne calabrese Enzo Capuano che però a differenza degli altri due, non proseguì il sodalizio con l’etichetta milanese dopo il suo primo Lp.

Nato a Catanzaro il 1° marzo 1947, aveva lasciato la sua terra nei primi anni ’60 per emigrare prima a Bologna dove ottenne una laurea a pieni voti in chimica industriale e infine a Milano dove iniziò ad esibirsi prima con i gruppi “i Tramps” e “i Giaguari” e successivamente a proporre materiale proprio.

Mario Panseri Enzo CapuanoNel 1973 Enzo collabora al secondo album del cantautore romano Mario PanseriAdolescenza” tratto dal romanzo “Agostino” di Alberto Moravia e due anni dopo, affiancato dallo stesso Panseri e dal percussionista Giovanni D'Aquila, licenzierà la sua prima prova solista: “Storia mai scritta”.

Concepito per “12 corde e orchestra”, il disco è piuttosto curioso per l’epoca in cui fu rilasciato. Spesso le critiche - anche moderne - lo paragonarono ad altri lavori quali “Aria” di Sorrenti o “Volo Magico n°1” di Rocchi, ma nella realtà, l’opera di Capuano fu esattamente agli antipodi.

Rocchi e Sorrenti infatti, restituirono induttivamente sogni, ambienti e tensioni del loro tempo e ne fecero affreschi astratti. Capuano fu invece deduttivo: mise in musica la vita dell’uomo raccontandone esperienze e contraddizioni e giungendo infine a una logica determinata: “La vita è l’insieme delle cose che ci capitano mentre siamo intenti a fare altri progetti e magari sognare.

Per Capuano insomma "tutto poteva spiegarsi con il solo ausilio della musica" e mentre i suoi colleghi impiegarono la voce come elemento evocativo, lui la utilizzò invece in maniera per così dire “funzionale”, affidandole programmaticamente il compito di aprire e chiudere la sua suite.

Enzo Capuano 1975Alla sola musica sono dunque affidate tutte le emozioni umane che di volta in volta definiscono i vari brani: la nascita e il contatto con la realtà (“La nuova stagione”), l’ottimismo e l’incertezza nel futuro (“Risveglio”), il divenire e l’immedesimazione nella natura, la fuga nell’arte (“La natura dentro”), la necessità introspettiva (“Memoria”) e infine, lo spettro di una sconfitta (“Il buio”).

L’incedere della musica intrisa da dialoghi tra chitarra e orchestra, diede vita ad una sorta di “rock progressivonuovo e trasversale che tuttavia si rivelò presto tanto geniale quanto improbabile in un momento in cui certi concettualismi venivano sempre meno accettati dal pubblico alternativo.
Di fatto, miglior fortuna ebbe il cantautore con la sue apparizioni cantautorali al premio Tenco e con la sua carriera successiva da attore e operista.

Storia mai scritta” resta però un mattone prezioso nell’edificio della musica rock italiana: un compendio non comune di emozioni che pur nella loro apparente distanza dal reale, si calavano profondamente nei dubbi e nelle speranze del proprio tempo.
Un modus certamente sinfonico ma anche consapevolmente militante nell'esprimere una realtà dal futuro incerto, ma colmo di consapevolezza e di tensioni
E proprio per questa sua peculiarità, la differenza tra il “parlare” di questo disco e “ascoltarlo” e in questo caso enorme. Anzi: oserei dire che “Storia mai scritta” fu talmente unico nel suo genere che chi ne leggesse solo la descrizione, potrebbe anche pensare non sia mai esistito.


TRACKLIST: -A- 1. In Forma di Vita 2. La Nuova Stagione 3. Volo Nella Notte 4. Risveglio -B- 1. Dal Tempo Vissuto 2. La Natura Dentro 3. Memoria 4 Il Buio

COLLEZIONISMI: Il disco originale della Divergo (DVAE 002) con copertina singola e laminata è da ritenersi piuttosto raro, sebbene curiosamente poco ricercato. Le sue quotazioni si sono sempre assestate sui 25 euro per una copia Mint, con un solo picco anomalo di 50 euro nell’agosto 2009 per un esemplare EX.
Tuttavia, recenti offerte intorno ai 120 euro, potrebbero preludere ad un aumento di quotazione.

3 commenti :

Rachmaninov ha detto...

Grazie John...sei un grande. La mia copia mi dovrebbe arrivare tra brevissimo.

Inutile dire che concordo con ogni parola che hai scritto. Che tipo incredibile...ed attualmente è cantante lirico (!).

Peccato questo sia il solo lavoro che Enzo ci abbia regalato ma, essendo io un amante della lirica, mi diverto non poco ad immaginarmelo sul palco dei teatri del mondo.

Grazie ancora John.

Saluti dalla Germania.

Rach

andrea ha detto...

Segnalo un'intervista ad Enzo Capuano (in inglese) su progarchives:

http://www.progarchives.com/forum/forum_posts.asp?TID=56116

Anonimo ha detto...

Un disco che mi ha piacevolmente sorpreso per la sua struttura e per gli arrangiamenti molto evocativi .

La voce di Enzo Capuano è profonda e intensa e impreziosisce un gran bel disco !

Michele D'Alvano