Pfm: Photos of ghosts (1973)

premiata forneria marconi photos of ghosts 01Correva il 20 dicembre dell'anno 1973: durante un concerto di presentazione del nuovo disco "Per un Amico", la Premiata Forneria Marconi viene contattata dal bassista degli ELP Greg Lake che, entusiasta dello show, li convoca a Londra nella sede della sua discografica Manticore.
Qui, conoscono l'ex paroliere dei King Crimson, Pete Sinfield che, oltre a produrre il primo album inglese della band, scriverà loro tutti i testi e la rinominerà "PFM", essendo il nome esteso improponibile sul mercato anglofono.

Detto questo, in meno di un mese i nostri sono di nuovo a Londra per registrare al Command Studio (studio specializzato in Rock Blues e già utilizzato da Ringo Starr, BB King, Alexis Corner ecc.) il loro primo LP internazionale che sarà sostanzialmente la versione albionica di "Per un amico" con qualche aggiunta dal primo album.
"Appena un po'" diventa "River of life", "Generale" "Mr. Nine Till Five", "Per un amico" "Photos Of Ghosts", "Geranio" "Promenade, The Puzzle" e "E' Festa" "Celebration".
Curiosamente, "Il banchetto" non viene né tradotta ne rimaneggiata.
La maggior parte dell'album viene incisa ex- novo è ciò decreta la definitiva inversione di tendenza rispetto agli anni '60: epoca in cui le versioni straniere venivano principalmente cantate sulla base originale dando l'impressione di un'internazionalizzazione riuscita a metà.

In "Photos of ghosts" invece, si respira un'aria tutta nuova e anche le stesse reinterpretazioni liriche di Sinfield, si collocano in una dimensione più universale, restituendo solo l'intenzione poetica del testo italiano, ma in una forma estremamente verosimile per il nuovo mercato.
Vediamo qui l'esempio di "Per un amico" / "Photos Of Ghosts",

 

“Non domandarmi se un giorno cambierà
Comincia a fare qualcosa e cambierà con te
Cambierà
Tu scappi, tu ti nascondi e non si può
Tu vivi i tuoi compromessi e non si può
Non è più tempo di sogni
Devi lottare di più
Di più
Di più
Di più, di più, di più”


Black roses laced with silver
  By a broken moon.
Ten million stars
And the wispered harmonies of leaves.
We were these.

Beside a dried up fountain
  Lie five dusty tomes
With faded pasted pictures
Of love's reverie. Across each cover is written,
Amico non piangerai per sempre in vano,

  "Herein are Photos of Ghosts"
Of the days we ran and the days we sang.

premiata forneria marconi 02Altra cosa molto importante per la riuscita dell'operazione fu che, a differenza di molti colleghi (Orme, Balletto, RDM, Alluminogeni ecc.), la pronuncia inglese della PFM non solo era accettabile, ma praticamente perfetta.

Questo aspetto sembrerebbe trascurabile per molti ma in realtà, occorre seriamente considerare che il pubblico Inglese e Americano è estremamente sensibile e geloso della sua "fonè" e coloro che non la rispettano, sono inesorabilmente destinati a restare a casa propria: cosa che accadde
ad esempio quattro anni dopo al cantautore Lucio Battisti ed al suo album "Images".
La PFM aveva però tutte le carte in regola e dopo un timido esordio live, sfondarono il mercato discografico con il singolo "Celebration", seguito dalla storica esibizione al Festival di Reading del 26 agosto 1973, in buona compagnia con Genesis e Magma.
premiata forneria marconi 03
Da quel momento, nulla più ostava al successo internazionale: Mauro Pagani divenne per gli inglesi "Paganini" e la band fu consacrata come rivelazione non solo dal britannico New musical Express ma persino dall'americano Billboard.
La successiva tournèe europea a fianco di Pete Sinfield e Mel Collins (ex King Crimson e T.Rex) fece il resto suscitando ammirazione e invidia per questo incredibile quintetto.

Certo, la parte più radicale dell'Underground non fu entusiasta di questa ulteriore esterofilizzazione della Premiata, ma ormai il cammino era tracciato.
Ancora un album italiano e la band sarebbe partita per l'avventura Americana.


PREMIATA FORNERIA MARCONI - Discografia 1972 - 1978:
1972: STORIA DI UN MINUTO
1972: PER UN AMICO
1973: PHOTOS OF GHOSTS
1974: L'ISOLA DI NIENTE
1974: THE WORLD BECAME THE WORLD
1974: COOK - LIVE IN USA
1975: CHOCOLATE KINGS
1977: JET LAG
1978: PASSPARTU'

14 commenti :

Anonimo ha detto...

Francamente a me sembra registrato un po' peggio. Parlo a livello di suono.
Soprattutto Celebration, a parte l'arrangiamento peggiore dell'originale, ne risente parecchio.
Comunque grande musica di una grande band, giustamente nota in tutto il mondo!

Giampaolo ha detto...

ehm io intendevo l'isola di niente come terzo album...comunque questo lo reputo il miglior album della Pfm.
ciao!

Anonimo ha detto...

Erano ragazzi un gamba, se si mettavano sotto qualcosa di buono usciva, peccato che lo smarrimento generale ha poi colpito anche e soprattutto loro.

Andy

V I K K ha detto...

Come dici bene John la pronuncia almeno acettabile è fondamentale per il mercato anglofono.
Chi dice il contrario racconta palle.
E la PFM ne è una prova inconfutabile.

Un altro esempio lampante (in qiesto caso in negativo) è quello di Battisti e del suo miserabile tentativo finito nel ridicolo.

E' comunque curioso notare che al di fuori della musica una pronuncia inglese imperfetta e con un accento marcato sia ritenuta bella o addirittura sexy per chi è madre lingua.

Anonimo ha detto...

Album con dei pessimi arrangiamenti.
Decisamente meglio Per un amico.

J.J. JOHN ha detto...

Pessimi addirittura? Ma non ti sembra di essere un po' troppo severo?
Non sarebbe meglio dire "adattati" al mercato estero o "stemperati dalla loro meditarraneità"?
Che dici?

Anonimo ha detto...

é sicuramente un grande album però sugli arrangiamenti ho delle perplessità. Secondo me hanno pasticciato un po' troppo con i suoni
e i bilanciamenti. Gaetano Ria in Per un amico a mio modesto parere ha ottenuto risultati migliori. Comunque John è una questione di gusti e ne approfitto per farti i complimenti ed augurarti un felice 2011.

irishphilosopher ha detto...

Ma scusate il testo di Per un amico, non è quello che avete postato sopra..internet è piena di Per un amico, con due testi diversi, mi spiegate l'arcano?

Raffaello 58 ha detto...

Addio a Greg Lake. Uso la scheda di questo album per ricordarlo dato che fu grazie a lui che la Pfm poté incidere questo disco. Giorgio Piazza, storico bassista della Premiata, possiede un basso che gli regalò proprio Lake durante i primi comcerti in Inghilterra. R I P

claudio65 ha detto...

Anch'io ho saputo! Un'altra notizia terribile in quest'anno funesto per il rock! Anche Lake ci ha lasciati, come tanti di quelli bravi e di quelli onesti. Che dire? In questi giorni riascoltavo: "From the Beginning", sempre catturato dalla bellezza di quel brano immortale. La musica conferisce immortalità ai grandi che l'hanno fatta, scritta e pensata. E, Greg Lake non farà di sicuro eccezione.

ugo ha detto...

purtroppo la solita storia "sorella morte" come citava un brano dei SALIS ci ha tolto pure questo grande prog-man da tempo malato di cancro!
è curioso notare come sia accaduto tutto quest'anno che ci ha lasciato pure il suo amico-collega KEITH EMERSON entrambi adesso riposano nel de profundis di ns. signore r.i.p.

Aldo Venitucci ha detto...

Per un amico.
Non esiste il testo in italiano sopracitato. Ma che cavolo e'? Renato Zero?

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Aldo, testo sostituito con quello corretto, originariamente dedicato a Claudio Rocchi.

Anonimo ha detto...

Buon disco anche se non ho mai capito perché il brano Il banchetto sia stato inserito con la stessa incisione presente in Per un Amico .

Comunque il disco in inglese del Banco del 1975 , a mio avviso, è di gran lunga superiore a questo della PFM, sotto ogni aspetto stilistico e interpretativo .

Michele D'Alvano