La Bottega dell'arte: La bottega dell'arte (1975)

la bottega dell'arte 1975Se c’è una cosa che proprio non riuscivo a comprendere, è come mai in certe pubblicazioni sul Prog Italiano comparisse ogni tanto il primo album della “Bottega dell’Arte”.
Sono andato a indagare e ho scoperto anche che il gruppo non solo viene citato da illustri esperti quali Augusto Croce e Riccardo Storti, ma sul suo stesso sito "labottegadellarte.com" auto-definisce “progressive” alcuni dei suoi brani.

Ho rispolverato il vinile, e ho incredibilmente scoperto che in effetti qualche traccia di Prog c’è, anche se assolutamente insufficiente a distogliere il quintetto romano da un ambito prettamente Pop.

Per esempio, tra le cose più interessanti si apprezza una certa creatività nell’uso dell’Harpsicord, dei flauti e dei cori; qua e là fa capolino qualche sporadica dissonanza e occasionalmente, la batteria suona anche molto “musicale” sul modello di Phil Collins e pure con qualche piccola divagazione metrica.
Inoltre, nei rari momenti in cui il groove generale si scostava dalla tipica canzone melodica in salsa Pooh, certi arrangiamenti lasciavano anche piacevolmente sorpresi per freschezza e autoironia (es il finale di “Il fiume, il villaggio, la miniera”).
Sono comunque frammenti davvero sporadici: la “Bottega dell’Arte” resta sostanzialmente una band romantica che manifestò
velleità progressive solo nel primo 45 giri (“Notturno per noi / Addio", Etichetta Tomato, 1974) e sporadicamente nel primo LP targato 1975 .

Formatosi a Roma nei primi anni ’70 dai due fratelli Piero e Massimo Calabrese - rispettivamente tastierista e bassista - e da altri tre amici d’infanzia tra cui l’ex tastierista degli Automat, Romano Musumarra, il quintetto ottiene quasi immediatamente un enorme successo commerciale con il suo single del 1975 “Come due bambini”: una ballata in stile Pooh che non solo lo catapulta in testa alle classifiche, ma fa da traino al primo omonimo 33 giri, pubblicato nello stesso anno per la EMI.

bottega dell'arte come due bambiniOltre alla hit milionaria, l’album contiene altri otto brani di stampo pop di cui però almeno tre, includono qualche intuizione più osée: “Camelot”, “A Cynthia” e “Un’esistenza”.
L’intento è dichiaratamente quello di catturare sia il pubblico adolescenziale che quello più adulto e, viste le vendite e gli introiti, non si può dire che l’intuizione non fosse azzeccata.

Comunque, se di Prog non ce n’era quasi per nulla agli esordi, ce ne sarà ancor meno nei lavori successivi sino all’ultimo album “Forza 4” del 1984, la cui title track sarà scelta come sigla iniziale della celeberrima novela “Cara a Cara”.
Dopo la seconda metà degli anni '80, quasi tutti i componenti della bottega rimarranno nell'ambito musicale, in particolare Massimo Calabrese che diventerà uno stimato produttore, lanciando tra gli altri il compianto Alex Baroni e la sua compagna di allora Giorgia.

Detto questo, conservate questo disco per le vostre cenette a lume di candela e non preoccupatevi se la vostra controparte odia il Prog. Tanto non ce n'è.

54 commenti :

Anonimo ha detto...

La cosa che più mi ha colpito riguardo questo gruppo è che un critico come Scaruffi, che ha praticamente demolito il rock italiano degli anni 70, ha comunque fatto una menzione del secondo disco della Bottega dell'Arte sul suo libro.....non menzionando invece gruppi ben superiori degli anni 70 come Dedalus, Cervello, Etna, Opus Avantra, ecc ecc.....

I misteri del lavoro di critico musicale sono infiniti.....

Di questo gruppo io non riesco proprio a salvare niente.....e soprattutto come dici tu JJ di prog c'è veramente poco.....

alex77

Anonimo ha detto...

Certa gente si commenta da se.

Anonimo ha detto...

Non capisco perchè continuate a citare Scar.... (io non lo cito).
NON è un critico musicale. E' come citare Scaramacai o il Mago Zurlì.
Una citazione inconferente.
Lupo

Moludd ha detto...

Di questo primo disco non salvo proprio nulla. "Dentro", il loro album successivo, non è meglio, ma ha un'unica traccia ascoltabile e non male e che anzi per me è anche meglio di Notturno per noi: "Musicante". Consiglierei questa canzone a chi volesse per curiosità sentire qualcosa di buono partorito da La bottega dell'arte (gruppo che a me non piace manco come pop).

PS: povero scaruffi, l'ha sempre detto che di rock italiano conosce poco e nulla, io le sue pagine sul rock italiano faccio prima a non filarmele proprio.

Anonimo ha detto...

Infatti visto che conosce poco di rock italiano forse avrebbe fatto più bella figura a non parlarne proprio, ignorandolo come fa con il rock di tanti altri paesi....

L'aver scritto sul rock italiano come ha fatto lui non rende merito alla scena musicale partorita dal nostro paese durante gli anni 70, e secondo me può essere fuorviante per i suoi lettori non italiani, che non conoscendo i ns. gruppi, potrebbero frettolosamente considerare il ns. movimento rock come secondario. Cosa vera, ma fino ad un certo punto. Di capolavori ne abbiamo avuti, sedondo me non superano la decina, però li abbiamo avuti.

Spiace non vedere il riconoscimento da parte di un critico internazionale come lui. Pazienza.....con questo chiudo la parentesi Scaruffi (ne ho parlato fin troppo).

alex77

J.J. JOHN ha detto...

@ Lupo:
Sorry, purtroppo "il morbo di Scaruffi" ogni tanto salta fuori.
Qui però a mio avviso la citazione era pertinente: insieme a Croce e Storti anche lui ha citato la Bottega dell'Arte. Solo che lui l'ha accostata addirittura a Pierrot Lunaire, Locanda delle Fate e Corte dei Miracoli.
Cosa la BdA abbia in comune con gli altri tre, io stento a capirlo, ma non si poteva lasciar passare un'anomalia come quella.

E poi, Lupo, ti rendi conto che ho fatto un post sulla Bottega dell'Arte?
Se non mettiamo un po' di pepe nel dibattito, non ci sarebbe nemmeno un comment!

Anonimo ha detto...

Io non posso fare altro che complimentarmi con te, JJ JOHN per questo “post” giacché esso mi da la possibilità di ribadire un concetto che trascurano in molti; la tradizione musicale italiana proviene dal melodramma e dal bel canto e senza menarla troppo lunga con disquisizioni accademiche desidero alzare lo stendardo dell’«orgoglio nazionale» per quei complessi (già a metà degli anni settanta stavano perdendo questo appellattivo – peraltro corretto – per lasciare il posto a quello più generico di “gruppi”) che come La Bottega Dell’Arte suonavano musica melodica. E desidero anche ricordare a tutti quelli che ossannano i gruppi d’oltre Manica che in Italia abbiamo avuto fior di musicisti condensati attorno a sigle che nulla avevano da spartire con il rock (questo è vero) ma che hanno inciso album decorosi e certamenente degni di una sonorità tutta italiana; mi riferisco a formazioni come quella degli OPERA (secondo me tra le compagini più interessanti del panorama melodico degli anni settanta, il sound della quale girava intorno alla voce solista del cantante Filiberto “William” Ricciardi – che è stato pure l‘autore di buona parte delle musiche – coadiuvato da Vincenzo Macagnani, Pino Allegra e Giacomo Mantineo) per non parlare dei Panda o dei Matia Bazar etc.

-hydorvox-

JJ JOHN ha detto...

Brother Hydorvox,
capiti sempre a fagiolo.

Pensa che esattamente ieri sera io e la mia compagna Marina (puoi vederci ritratti nel mio profilo) stavamo proprio documentandoci sui Panda, di cui lei è una grande fan.
Io sono fuori da queste cose, ma ho scoperto con stupore che la versione originale di "Notturno" era stata co-arrangiata nientemeno che da Vangelis Papathanassiou su raccomandazione del suo fratello Nico, allora arrangiatore della Polydor.

Il mondo del pop melodico italiano anni '70 di qualità meriterebbe una maggiore attenzione analitica. Magari un blog a parte come Classic Rock perchè fu realmente un fenomeno di costume.
Io non ho interesse a farlo - nè politico, nè musicale - ma non vedo perchè qualcuno non potrebbe realizzarlo senza ipocrisie.

La storia, di qualunque colore, è sempre un elemento prezioso.

lenz ha detto...

jj sei fantastico!!

"Detto questo, conservate questo disco per le vostre cenette a lume di candela e non preoccupatevi se la vostra controparte odia il Prog. Tanto non ce n'è."

una conclusione come questa è troppo bella, mi ha fatto letteralmente scompisciare :)))

@hydorvox

sono d'accordissimo su un sacco di cose che dici! è ridicolo pensare che noi ci considerariamo i parenti poveri degli anglofoni (mi viene in mente un certo personaggio di nome GG per fare un esempio), abbiamo nettamente dimostrato di prendere, si, esempio ma di mettere molto più feeling e passione di loro in molte nostre produzioni e lo dimostra anche il seguito che ha la nostra vecchia musica a livello internazionale! se vi fate un giro per i blog ve ne rendereto conto da soli, ci sono milioni di collezionisti e fans che sono avidi del prog e della psichedelia italica.

ah, visto che parlate dei PANDA... vi do una notizia: a quanto pare da 7 annetti sono il felice possessore della les paul goldtop del loro chitarrista. chitarra tra l'altro dotata una voce celestiale..

buon sabato, gente!

Anonimo ha detto...

un bel disco di pop-rock sinfonico, che non è sinonimo di progressive, ovviamente...anche io, come JJ John, non sarei così severo con i 'complessi' melodici italiani, a parte i già citati Panda anche il Giardino dei Semplici non erano sicuramente dei fessi

http://www.youtube.com/watch?v=Nu3sxbHVJNo

o può valere la pena dare un'ascoltata alle prime produzione degli Alunni del Sole, i Barclay James Harvest italiani?...per quanto riguarda gli Opera, tempo fa ho conosciuto il batterista, Vincenzo Maccagnani, che lavora presso il Catasto di Brindisi, la mia città...istigato da un amico collezionista gli sono andato a fare una specie di intervista informale, forse semplicemente a rompergli le scatole, comunque pare che gli Opera proponessero uno spettacolo molto interessante nei loro concerti, dove ognuno dei componenti interpretava uno degli elementi Acqua-Aria-Terra-Fuoco, (vedi il loro 'lato B' più vicino al progressive - Vincenzo ha precisato che lui interpretava l'Aria) ma ha confermato anche che non è rimasto proprio niente di registrato oltre ai 45 giri che già si conoscono...

Luciano

Anonimo ha detto...

Ricordo con simpatia un passaggio del film “Ferie d’agosto” in cui un esilarante Piero Natoli (Marcello), durante la notte di San Lorenzo esprime i suoi desideri «Vorrei vincere al totocalcio cento, duecento testoni; vorrei riunire il gruppo New Melodi: Sergio Cruciani alla tastiera, Fausto Mezzagamba alla chitarra, Franchino al sax».. ecco, chi non ha sognato di fare “il complesso”, di approdare all’ambìtissimo contratto discografico ?!
Vincenzo Maccagnani è uno di quelli che vi sono riusciti e – forse per una specie di legge del contrappasso – poi è finito a fare l’impiegato del Catasto ! Chissà quante cose avrebbe da raccontare dei tempi in cui suonava la batteria nel complesso degli OPERA ..!?

Michele

J.J. JOHN ha detto...

In fondo Michele, anche il massimo poeta modernista portoghese Fernando Pessoa era un modestissimo impiegato comunale.
L'importante è, come diceva lui: "avere in testa un baule pieno di sogni".

pino ha detto...

Ascoltate Notturno per noi e Mare nostrum della Bottega e ditemi se non è progressive!!! e anche di ottima fattura!!! Su Youtube ci sono...Aspetto commenti! Pino

J.J. JOHN ha detto...

Ciao Pino. "Mare Nostrum" lo vedo più come Pop sinfonico. Progressive proprio no, gli mancano proprio troppe caratteristiche.

"Notturno per noi" era invece davvero consistente come pezzo anche se personalmente lo trovo un po' disarticolato. Forse uno svolgimento più dilatato avrebbe potuto produrre un album storico.
Comunque, non credo che avrebbero avuto altrettanto successo se avessero proseguito per quella strada.

UGO ha detto...

UN Pò COME PER I POOH SE LA B.D.A.AVESSE INCISO PIU PEZZI STRUMENTALI SAREBBE DIVENUTO UN GRUPPO DI TUTTO RISPETTO!A PROPOSITO DEL 45 NOTTURNO PER NOI LO STO CERCANDO DA UNA VITA C'è QUALCUNO DISPOSTO A CEDERLO AD UN PREZZO UMANO?UGO

U G O ha detto...

VOLEVO CHIEDERE A JJ OPPURE A MICHELE NERI CHE MI SEMBRA ALQUANTO PREPARATO SE IL PRIMO 45 GIRI DELLA BOTTEGA "ADDIO/NOTTURNO X NOI"RISULTA RARO PERCHè DOPO MANCO UN ANNO DALLA SUA USCITA LA CASA DISCOGRAFICA FALLI(TOMATO RECORD)E CHE IL GRUPPO STESSO RIPUDIò QUELLA USCITA CHE PARE NON FOSSE STATA AUTORIZZATA DAL GRUPPO STESSO!LO AVRò CHIESTO AD ALMENO 50 VENDITORI ED UNO DI QUESTI MI FORNI QUESTA STORIELLA E PERSINO AUGUSTO CROCE DICE CHE NON è MAI RIUSCITO A TROVARLO MANCO NELLE MOSTRE....?!!!

J.J. JOHN ha detto...

La storia della Tomato è vera, ma sulle quotazioni di "Addio" personalmente non saprei dirti.

Anch'io come Augusto l'ho mai visto in giro ma, francamente, non me ne sono mai neppure interessato. Sorry.

UGO ha detto...

LA COSA CURIOSA FU CHE NEL 75 LA BOTTEGA INSERI NEL SUO PRIMO ED OMONIMO DISCO IL BRANO MARE NOSTRUM(STRUMENTALE) E I POOH NEL LORO UN PO DEL NS.TEMPO MIGLIORE IL BRANO STRUMENTALE MEDITERRANEO.UNA PIACEVOLE COINCIDENZA DATO CHE RESTANO,A MIO AVVISO,DUE PERLE STRUMENTALI DI POP SINFONICO!UGO

UGO ha detto...

SAI JOHN C'è STATO UN VENDITORE CHE HA MESSO ALL'ASTA IL PRIMO 45 GIRI DELLA BOTTEGA ADDIO/NOTTURNO PER NOI POI LO HA TOLTO PERCHè SE LO è COMPRATO UN GIAPPONESE PENSA UN PO TU X LA SOMMA DI 400 EURO X UN 45 GIRI? MA TI RENDI CONTO X CARITà ERA UN MINT/MINT CON COVER AUTOGRAFATA DAI COMPONENTI DEL GRUPPO MA SON SEMPRE 400 EURO MALEDETTI GIAPPONESI!!!

UGO ha detto...

MA QUEL PINO CHE HA LASCIATO IL COMMENT NON SARà MICA PINO SCOGNAMIGLIO?NO PERCHE CI SIAM GIà SCAMBIATI LO STESSO PARERE SU YOUTUBE RICORDI? CIAO UGO

ugo ha detto...

a questo punto non me ne volere JOHN e so che il tuo sito non è un negozio e te ne chiedo pure scusa ma consentimi,solo per questa volta,di fare un appello!c'è qualcuno disposto a vendersi il primo 45 giri della BOTTEGA DELL'ARTE ADDIO/NOTTURNO PER NOI"ANNO 74 ETIC.TOMATO ZZ999 perchè lo sto cercando dappertutto ma niente poi son disposto a pagarlo pure bene!x info scrivetemi alla mia pet che è: JJUGO@LIBERO.IT e grazie infinite! UGO

UGO ha detto...

LORENZO ASCOLTA DA YOUTUBE IL BRANO "NOTTURNO PER NOI" DELLA BOTTEGA DELL'ARTE E DIMMI COSA NE PENSI ...SAI è UN 45 GIRI RARISSIMO UN TIZIO DI ROMA LO HA MESSO IN RETE A FINE AGOSTO E LO HA COMPRATO UN JAPPONESE PER LA SOMMA DI E.400 TI RENDI CONTO?L'ALTRO BRANO DEL 45 è ADDIO MOLTO POP QUASI BANALE MA IL LATO B NOTTURNO è DAVVERO NOTEVOLE MI INTERESSA IL TUO PARERE UGO!

Lorenzo Giustetto ha detto...

Grazie UGO lo ascolto subito e poi ti dico ...

UGO ha detto...

adesso ti trovi sentiti pure dei POOH QUESTI TRE PEZZI CHE SONO:1)IL PRIMO E L'ULTIMO UOMO 2)PADRE DEL FUOCO DEL TUONO DEL NULLA E 3)UNO STRANIERO VENUTO DAL TEMPO POI MI DICI....UGO!CIAO LORENZO

UGO ha detto...

AH LORENZO DELLA BOTTEGA SENTITI PURE MARE NOSTRUM è POP SINFONICO MA STUPENDO QUESTO TRATTO DAL LORO PRIMO ALBUM MA PER NOTTURNO SON ANNI CHE LO CERCO E NIENTE ESISTE SOLO IL 45 UFFICIALE NE VERSIONE JB NE TANTOMENO STA SU ALBUM UFFICIALI O RACCOLTE NE TANTOMENO IN CD!UNA VERA PERLA RARA CHE TI INVITO A TROVARE VISTO CHE TU DA BUON SCORPIONE DOVRESTI ESSERE UN OTTIMO RICERCATORE E INDAGATORE!!!COME ME DEL RESTO MA è PROPRIO TOSTISSIMA TE LO GARANTISCO UGO

Lorenzo Giustetto ha detto...

Grazie per i consigli UGO . Io dei Pooh conosco quasi tutti i pezzi e posseggo molti lp e 45 giri del gruppo . Principalmente ho i primi tre ORIGINALI (Per quelli come noi , CONTRASTO , Memorie) . Poi ho Parsifal (autografato da Roby , Stefano e Dodi) . Ascolterò anche quest'altro pezzo della bottega dell'arte . Lorenzo

Lorenzo Giustetto ha detto...

Il periodo beat del gruppo è il mio preferito della produzione del gruppo . Padre del tuono , padre del fuoco , padre del nulla la trovo un pochino troppo pretenzioso , Uno straniero venuto dal tempo stesso discorso . Io trovo che ci siano ottimi brani dei vari masterpiece dei Pooh , tipo Sara nel sole , Io sono vivo , Banda nel vento , Pierre , Il primo giorno di libertà e la mia preferita del periodo melodico : la bellissima NOI DUE NEL MONDO E NELL'ANIMA . Altri brani di pop sinfonico stupendi sono Parsifal e L'anno , il posto , l'ora . In conclusione Il primo e l'ultimo uomo mi sembra un ottimo brano , l'ultimo cantato da Negrini (A parte il parlato del brano Opera prima) . Ciao , Lorenzo

ugo ha detto...

circa i due brani della bottega dell'arte cosa ne pensi?ugo

Lorenzo Giustetto ha detto...

Notturno per noi mi è piaciuto molto ... L'altro un po' meno . Ciao Lorenzo

ugo ha detto...

be ho riascoltato con attenzione i loro primi due lp e in effetti del primo,come dice john,possiamo considerare prog almeno tre brani per l'appunto CAMELOT poi A CYNTHIA e UN ESISTENZA + OVVIO IL BRANO STRUMENTALE MARE NOSTRUM il resto è pop carino ma pop!del secondo dicsco DENTRO slaverei almeno tre brani ossia MUSICANTE con un ottimo prologo strumentale poi INCONTRO e CANZONE DEL SOLE D'INVERNO molto bella!però la vera gemma prog rimane NOTTURNO PER NOI e se vi andate a leggere PROG ARCHIVES vi dirà che in alcuni passaggi di quel pezzo sembrano i FOCUS!alla prossima ugo

ugo ha detto...

ciao ANNUNZIATO avendo letto la tua affermazione sul 45 giri di CHETRO & CO. volevo chiederti se,per caso,ti è mai capitato di vedere in giro il primo 45 giri della BOTTEGA DELL'ARTE "ADDIO/NOTTURNO PER NOI" grazie ugo

u g o ha detto...

capisco che qui siamo su un blog dove si fanno commenti critici sui dischi degli anni 70 ma io,cortesemente,chiedo a voi tutti se qualcuno ha ed è disposto a vendersi il primo 45 giri della BOTTEGA DELL'ARTE "ADDIO/NOTTURNO PER NOI".siccome adoro il brano del lato b e non riesco a trovarlo,dopo lunghe ricerche,chiedo al buon john di poter usufruire di questo spazio grazie ugo

ugo ha detto...

ma come JOHN tutto tu e non hai recensito alcun lp dei CUGINI DI CAMPAGNA?AAAAAAHHHH sto scherzando dai un pò di leggerezza ogni tanto ci vuole e comunque nella scheda dei POOH quela su UN PO DEL NS....quando parlavi dei gruppi melodici che gli stessi POOH in un certo senso avevano generato sottolineavi circa il LOOK GLAM dei CUGINI ed in effetti guardando alcuni dischi del gruppo a casa di una mia parente debbo ammettere che avevi ragione il loro LOOK era sfavillante come alcuni gruppi GLAM tipo gli inglesi SWEET ciao ugo

ugo ha detto...

e vabbè che il PROG ITALIANO si è contraddistinto soprattutto per i contenuti musicali e,in alcuni casi,politici vedi AREA FINARDI ed altri ma hai mai pensato mai di stilare una classifica circa il LOOK dei gruppi dell'epoca?sarebbe interessante oppure no?a te la risposta ugo

J.J. JOHN ha detto...

Il concetto di "look" è posteriore al prog italiano anni '70.
Come dunque stilare una classifica applicando dei modelli che all'epoca neppure esisteveano?

UGO ha detto...

CIAO JOHN HO COMPRATO IL PRIMO OMONIMO LP DEL "SEGNO DELLO ZODIACO" E DEBBO DIRE CHE ALMENO MEZZO LP è PROG E CHE PROG PER IL RESTO UN BUON POP MELODICO NULLA PIU!LI CONOSCI?PENSI CHE MERITINO UNA SCHEDA?CIAO UGO

ugo ha detto...

COSA NE PENSI DEL DISCO DEI CAMALEONTI DEL 76 "CHE AEREO STUPENDO è LA SPERANZA" CIAO UGO

Anonimo ha detto...

Voglio aggiungere un commento: La Bottega dell'Arte è un signor gruppo di pop melodico, che metterei sullo stesso piano dei Matia Bazar. I "bottegai" hanno scritto bellissime canzoni, superbamente arrangiate. Sul fatto che non abbiano quasi nulla a che spartire con il progressive, non ci piove. Ma, questo non inficia la qualità intrinseca della band. Avercene di gente come
loro, al giorno d'oggi! Alzi la mano chi non ha provato brividi ascoltando "Amore nei ricordi" o "Bella sarai". La bellezza non è solo progressive!

ugo ha detto...

infatti son d'accordo poi basta spulciare nei loro lp che vi troviamo pure bei pezzi di prog tipo "CAMELOT" nel primo oppure "MUSICANTE" nel secondo senza tralasciare la perla assoluta di tutta la loro produzione quel "NOTTURNO PER NOI"che nulla ha da invidiare ai pezzi dei mostri sacri del prog!

ugo ha detto...

tra l'altro un venditore esperto di ROMA città dove il gruppo si formò mi ha detto con certezza che diverse copie del loro primo 45 giri"NOTTURNO PER NOI" andarono al macero ma vi rendete conto?il loro miglior brano mai inciso distrutto! questi sono i misteri dell'industria discografica!meditate gente meditate

u g o

claudio65 ha detto...

Ho voluto ascoltare questo album per intero prima di darne un giudizio. Con una premessa: da ragazzino, la Bottega dell'Arte mi piaceva moltissimo per la sua forte impronta melodica, eppure raffinata (canzoni come "Amore nei ricordi", "Come due Bambini" e "Bella sarai" sono tra quelle ho amato di più). Riascoltato con diversa maturità e diversa attitudine musicale, devo però dire che questo album mi ha piacevolmente sorpreso. Non c'è solo melodia, ma ci sono alcune schegge "prog" da non sottovalutare. Ad esempio: "Un'esistenza" ed "A Cynthia" sono canzoni che si sarebbero potute trovare anche in un album progressivo di un gruppo prog. di quelli che andavano per la maggiore, ma ottima è anche la prima track: "Il fiume, il villaggio, la miniera." E poi il disco è suonato benissimo e l'uso delle tastiere (piano fender, moog e melltoron) è davvero di gran classe.
Secondo il mio parere, questo disco può figurare del tutto onorevolmente in una lista di album di progressive rock italiano anni settanta, senza rubare nulla a nessuno (difatti, nella lista di questo blogspot è presente). Con un'annotazione ed un rimpianto: se la Bottega dell'Arte avesse continuato sulla bella strada di questo primo lavoro, mescolando melodia e prog avrebbero fatto di più e di meglio. Forse troppo presto hanno ammorbidito la loro vena, scrivendo ancora belle canzoni, ma alla fine venendo assorbiti dal mainstream melodico.

ugo ha detto...

ciao PIETRO55 dedico questo post a te poichè se vai su YOUTUBE lì trovi il brano strumentale della BOTTEGA DELL'ARTE dal titolo PASTELLI uno strumentale (che poi era il retro inedito su lp della canzone che dolce lei)del 77.
perchè tu mi dirai lo dedichi proprio a me? semlice perchè questo breve(ma bello) strumentale fa da colonna sonora alle immagini della tua cittadina ossia COMISO(RG).anzi consideralo un mio omaggio sentito ciao ugo

Pietro55 ha detto...

La Bottega dell' Arte: Pastelli+Comiso. Non sapevo dell' esistenza di questo video. E grazie tante per l' omaggio, Ugo, sei stato davvero carino.
Ma come hai fatto a trovare questo bel servizio fotografico? Io non lo avevo mai visto, mentre tu devi essere davvero innamorato di questo gruppo, che io trovo molto soft.
Però, in questo caso, direi che come colonna sonora ci può anche stare. Poi, i gusti sono gusti. Io ad esempio, avrei preferito una meravigliosa ballata tipo Old Man del grande Neil. Tanto perché l' abbiamo citato qualche giorno fa, per il resto, grazie davvero Ugo.
Io proporrei un "gemellaggio" tra Battipaglia e Comiso...
Ciao

UGO ha detto...

sai PIETRO55 mi fa sempre piacere poter trasmettere un emozione ad un mio simile che oltretutto è pure siciliano popolo che adoro per svariati motivi!!!
circa LA BOTTEGA DELL'ARTE è vero ho una specie di fissa per loro(specie per il loro primo 45 giri per il quale sarei disposto pure ad un notevole esborso pur di averlo!).tuttavia ti faccio notare che,se ascolti con attenzione il loro materiale(non solo i 45 giri)eccetto il primo ovvio,noterai come ha scritto pure CLAUDIO65 delle cose davvero egregie specie sui loro primi due LP OMNIMO + DENTRO mentre L'AVVENTURA strizza di piu l'occhio al funky come pure il loro 4° disco!peccato perchè con le loro peculiarità potevano davvero entrare nel gotha dei gruppi big degli anni 70 ma perlomeno NOTTURNO PER NOI(come prog) e MARE NOSTRUM(come POP SINFONICO)SON DAVVERO NOTEVOLI CIAO UGO

Pietro55 ha detto...

Anch'io della Campania ho un bel ricordo. E ogni volta che ci vado mi procura sempre una certa emozione. A Napoli, poi, ci sono stato più d'una volta, e mi dà ciò che le altre città non riescono a darmi. Città unica al mondo, nel bene e nel male.
Pensa che la prima volta che andai a Napoli, fu nel lontano '72.
Allora si viaggiava in autostop e si dormiva normalmente nelle stazioni. Non ci crederai, sai chi ti vedo? James Senese e Elio D'Anna. Roba da non crederci. Eravamo accanto a due nostri idoli, e appena un anno prima avevo visto gli Osanna in concerto.
Vedere L' Uomo dal vivo, che meraviglia.
Altri tempi...
Per la Bottega dell' Arte prima o poi dovrò ascoltare i primi due album. Ma devi darmi tempo.
Un caro saluto
Pietro

ugo ha detto...

e dai john fammi sto regalo e partoriscimi sta scheda sulla bottega o perlomeno perche non ci regali una scheda su tutti quei gruppi che hanno inciso un solo singolo ma di pregevole fattura e mi riferisco a gruppi tipo:
-LE ORE DI PUNTA
.APOLOGIA LUPI
-PARADISO DI ROBOTS(davvero notevoli)
.LE AQUILE
.GLI AMLETI
.BLACK SOUND
-LE ESTENSIONI ed altri tutti citati e racchiusi in un unica scheda e ci aggiungi pure questo della BOTTEGA che ne dici come diavolo tentatore mica so male?aaahhhh ciao ugo

hydor vox ha detto...
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1di4 - Mi rifaccio al mio precedente commento datato 21 aprile 2010 (in cui alzavo lo stendardo dell’«orgoglio nazionale» e dove citavo il complesso degli OPERA), per segnalare a Luciano (suo post datato 10 maggio 2010) il canale YouTube di Jack Beatrici. In questo canale è possibile trovare (all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=wCh0lICXM5U) l’intera discografia 45 giri del quartetto su citato. «Donna di chi ?! Io non lo so. Di tutti o mia: di chi tu sei!? Dimmi per chi nasconderai la dolce via, donna di chi». Il Complesso degli OPERA esordì nel 1975 nella formazione composta da Giuseppe Mantineo (ch), Pino Allegra (bs), Vincenzo Maccagnani (bt) capitanati da Filiberto Ricciardi (v, pf, ts) reduce del complesso dei GENS. Il brano contenuto nella facciata “A” del primo disco della band si intitola "Donna di chi". Il testo del brano porta la firma di Daniele Pace (1935-1985), il quale adagiò i versi sulla musica composta da Filiberto Ricciardi, che nel quartetto occupava il ruolo di pianista e di cantante solista. Ruolo - quest’ultimo - che ricopriva alla perfezione. Peraltro "Donna di chi" è un brano in tonalità di Mi maggiore (inusuale per una voce maschile), con un disegno melodico a intervalli “regolari” su una ritmica “larga” che richiama le arie d’opera! Ma è nel ritornello del brano del lato b, "Se tu se mai" (0:03:54 musica e testo di Filiberto Ricciardi) che Danilo Vaona (orchestratore / arrangiatore di entrambi i brani) da il meglio di sé. «Forse nel silenzio della sera vorrei fermarti, ma ormai vedo che nell’ombra ti allontani da me; mi chiedo perché. Già c’è più silenzio intorno» si posa su una ritmica lievemente bluesy sostenuta da un sostrato armonico di tutto rispetto con un disegno di archi elaborato con eleganza e maestria. «Noi parliamo dell'amore quando non c'è più / Ogni foglia che perdevi era una virtù / Poi d'un tratto lungo i viali della poesia / Ti ricordi che non sei più mia E noi / noi parliamo dell'amore quando non c'è più / Senza sprechi di pudore come lo vuoi tu / Sai voltare il tuo cuscino per l'eternità / Tanto un giorno viene e l'altro va». La musica del brano L’ho persa ancora venne composta da Ricciardi mentre il testo porta la firma di Oscar Avogadro (1951-2010) e Daniele Pace (1935-1985), due tra gli autori tra i più prolifici della canzone italiana degli anni settanta del novecento. Il brano non spicca per originalità e cerca di bissare il successo del precedente. Anche qui si sente il tocco di Danilo Vaona.

hydor vox ha detto...

2di4 - A differenza dei primi due (stampati dalla CGD su catalogo CBS) il terzo disco (0:12:25) viene pubblicato nel 1976 dalla EMI. (0:13:18): «Lei bambina lei signora lei innocenza dell’aurora, lei stupore della sera, lei malinconia lontana..» sono i versi del ritornello del lato “a” del terzo disco della band. Ricciardi firma sia il testo che la musica (che richiama di striscio “Gioco di bimba” de Le Orme) e il quartetto cura anche gli arrangiamenti. Cara (lato b) conferma lo stile della band in cui il timbro vocale e l’approccio compositivo di Ricciardi sono ormai consacrati a marchio sonoro inequivocabile. Tuttavia il brano apre con premesse ambiziose (0:08:04 «Ed ecco che mi immagino il giorno che mi mancherai nell’anima…») che si spengono presto in un ritornello slow («Perché dentro di me nasce e muore, amore mio, incerto questo addio più fragile di me») con tanto di chitarra solista finale. 1977. Ancora un trapasso di etichetta. Ma se con la Durium il complesso degli Opera trova un po’ di stabilità contrattuale, la qualità delle canzoni rimane bassa. "Stelle su di noi" (0:27:16) è il quarto disco 45 gg della band. Un brano senza infamia e senza lode che apre con una introduzione di organo che fa il verso ai Procol Harum. Brano che partecipò al festivalbar di quell’anno rimanendo intrappolato tra le pieghe dell’indifferenza. Molto meglio "Cucciolo" (0:24:50) «Sembravi un cucciolo indifeso quando più forte ritornavi nei pensieri miei, quando il tuo corpo ancora acerbo mi mostravi e nel silenzio un po’ tremando ti spogliavi».. Qui (0:24:50) si sentono echi di “Io domani” di Marcella Bella ma ormai Licciardi tira dritto e la band assolve il compito di arrangiare i brani facendo a meno dell’orchestra. Insomma, Lucariello e i Pooh influenzarono non solo La Bottega Dell'Arte ma lasciarono un solco indelebile nella prima metà dei settanta e furono decine le band italiane di quel tempo che, volenti o nolenti, metabolizzarono la lezione.

hydor vox ha detto...

3di4 - Tuttavia va ricordato ai meno giovani che tutte le musiche di quel tempo venivano registrate con sistemi analogici, e i nastri incisi traccia per traccia da strumenti musicali suonati da musicisti. Occorrevano parecchie ore di sessione in sala anche per le sezioni di archi che, talvolta, grazie ad abili maestri arrangiatori, salvavano composizioni di poco spessore. Insomma, le risorse investite ricadevano su tutta la filiera (e vi era lavoro per tutti). 1978. Appare l’articolo determinativo davanti al nome della band. (0:30:48) "Aria Acqua Terra e Fuoco" odora di rock progressive ma se le intenzioni erano quelle l’operazione riesce obliqua. Il lato B (0:35:26) "Re Salomone" richiama “Alla fiera dell’est” di Branduardi. 1979. XXIX edizione del festival della canzone italiana. "Il diario dei segreti", (0:42:18) lato “a” del sesto disco della band, partecipa al concorso piazzandosi fuori dalla classifica. La musica del brano porta la firma di Giuseppe Adorno mentre il testo è di Claudio Daiano; gli arrangiamenti sono di Pinuccio Pirazzoli. Bella la copertina del disco in cui, per la prima volta, non appaiono i componenti del complesso. La voce di Ricciardi risulta inconfondibile e, sebbene la canzone non esca dai canoni del Sanremo-tipo, Gli Opera marchiano ancora una volta il brano con il loro sound. Il retro del disco "1000 anni di luce" (0:38:43) è un brano di Ricciardi intriso di simil-progressive. "Volare mai" (0:49:01), settimo disco della band. Sulla copertina riappaiono i componenti del complesso. Il batterista Maccagnani ha tagliato barba e capelli o non è più lui?! Il sound della band si è dissipato per rifondersi nei suoni tipici dei tardi anni settanta. La voce di Ricciardi si perde nella coralità. Sul lato B "Vecchio mercante" (0:45:41), un brano che risente (di nuovo!) delle atmosfere simil-progressive ma che stride alquanto con quello del lato A.

hydor vox ha detto...

4di4 - Che dire: la band ha perso le sue caratteristiche degli esordi. 1980. Ottavo disco della band. Ultimo con la Durium. "Lascia che sia" (0:52:17) porta la firma di Antonello Barillà per la musica e di Cristiano Minellono per il testo. Sulla facciata B "Senti" (0:56:11), brano dei medesimi autori del lato A. Il sound è tutto nella copertina del disco, in cui appare il logo del complesso tra l’arcobaleno le nuvole e i gabbiani con le ali spiegate. Della voce di Ricciardi non vi è traccia. Al suo posto è subentrato Mario Volanti? Giacomo Mantineo è stato sostituito da Antonello Barillà. Carlo Simone ha preso il posto di Pino Allegra. 1981. "Guerriero" (1:07:41): sulla copertina appaiono cinque musicisti dai volti nuovi. Della formazione degli esordi non è rimasto più nessuno. Con questo brano la band partecipa al festival di Sanremo XXXI edizione. La canzone non si classifica. Sul retro del disco "Con lei" (Musiche e testi di Antonello Barillà.. o quantomeno egli è ufficialmente accreditato come autore di entrambi i brani del disco). 0:59:42 «Io sono qui mi sembra un secolo; sto aspettando e non arrivi più. In mezzo ai tram, in mezzo al traffico mi guardo intorno e cerco te». Il sound è figlio del suo tempo e strizza l’occhio a un rock di plastica che, tuttavia, non inganna nessuno. L’ultimo disco di questa formazione si intitola "Guai" / "La luce del mattino". Sulla copertina appare il nome della band con in basso a destra i titoli delle canzoni. Lato A (1:10:58): «Guai che ci ronzano in testa. Ehi, pure lei si guasta; forse spingendo ripartirà». Lato B (1:03:34): «Luce del mattino dammi la speranza entra in questa stanza. Prendimi per mano dimmi piano piano qual è la mia strada». Si conclude qui il percorso discografico di una band che, agli esordi, aveva le carte in regola per ritagliarsi un posto nel panorama musicale italiano. Non è dato sapere con certezza se e per quanto tempo ancora il complesso degli OPERA abbia continuato l’attività concertistica. Concludo questo post alquanto prolisso desiderando ringraziare Jack Beatrici, titolare dell'omonimo canale YouTube, per aver realizzato e unificato la discografia di questa band altrimenti sparsa in maniera disomogenea su vari altri canali. Occorre riconoscere a Jack Beatrici il merito di aver pubblicato vere perle del decennio “settanta” (senza lasciarsi minimamente influenzare dal numero delle visualizzazioni); dischi in mano a collezionisti che li tengono come reliquie. Sostengo che il suo canale è per pochi, non per tutti! Pertanto vi invito a visitarlo perché i solchi dei dischi da lui pubblicati contengono tesori che suonano tali soltanto alle orecchie di chi sa apprezzarli e può comprendere quanta energia prendeva la realizzazione di un’opera discografica.

ugo ha detto...

ciao flauto dolce ottima disamina la tua ma resta una lacuna perchè gli OPERA qualche anno dopo il singolo GUAI incisero un ultimo singolo davvero introvabile
tra l'altro con due diverse etichette dal titolo GETTA LA MASCHERA/SABBIA
giusto per fare chiarezza sulla loro discografia ciao ugo

Anonimo ha detto...

Disco carino ma non indispensabile

Michele D'Alvano