Ricordi d'Infanzia: Io uomo (1973)
Rimasti sempre ignoti al grande pubblico e considerati dalla critica meno che un "gruppo da studio" (cfr. Paolo Barotto: "Il ritorno del pop italiano"), i Ricordi d'Infanzia provengono per quattro quinti dal gruppo Beat varesino degli Aspidi, noti per aver pubblicato nel 1971 il brano "Forse amore non è" sulla compilation Fonit-Cetra "Nuovi complessi d'avanguardia da Radio Montecarlo".
Nel 1972, malgrado il cambio del nome e l'arrivo del batterista Antonio Sartori, il nuovo quintetto proseguì immutato il rapporto con la sua label originale, supportò dal vivo i Pooh e Le Orrme e incise nel 1973 l'album "Io Uomo" (oggi rarissimo e molto costoso), e in più, due singoli di cui uno limitato all'ambito promozionale.
Pur gravato da alcune anomalie di cui parleremo tra poco, il 33 giri venne prodotto tecnicamente in maniera ineccepibile e dotato di una dignitosa veste grafica con tanto di copertina apribile, testi e un piccolo contributo critico di tale B. Odann che diceva:
"…ragazzi giunti al primo long playing, ma con sicurezza, capacità e grinta da veterani […] i brani sono parte di un unico discorso sviluppato con estrema sensibilità […] l'indagine psicologica è condotta con estrema naturalezza e genuinità di linguaggio."
A compensazione di tanto riguardo però, nel disco balzavano anche all'occhio alcune stranezze.
Innanzitutto non si faceva alcuna menzione né dei musicisti, nè del loro ruolo eccetto per la doverosa citazione alla coppia di autori Sica e Budano che però, o erano pseudonimi, o non appartenvano alla line-up originale formata da: Mondelli, Fassina, Vergani, Fontanella e Sartori.
Fatto ancora più singolare per una sconosciuta band esordiente, era poi la quasi totale irreperibilità del nome del gruppo, che viene menzionato solo di striscio nella presentazione di Odann.
Infine, non furono in pochi a chiedersi perchè il disco fosse stato inserito in una collana di "musica popolare italiana", anziché di musica Rock.
Personalmente, coltivo il sospetto che, come per molti altri gruppi minori del prog italiano, anche i Ricordi d'Infanzia fossero stati prodotti dalla Cetra non tanto per una reale esigenza culturale e commerciale, ma come un espediente per "presenziare sul mercato del prog" o per non alienarsi la simpatia della frange più alternative degli ascoltatori: strategia che, come sappiamo, fu devastante non solo per l'aver "prodotto dei dischi, ma senza distribuirli" ma soprattutto, per aver alimentato nei musicisti aspettative e delusioni a non finire, condannando molte formazioni allo scioglimento o alla dispersione verso altri generi musicali più redditizi.
Anche in questo caso quindi: valido, modesto o promettente che fosse, anche "Io Uomo" venne consapevolmente destinato alla marginalità sin dal suo concepimento.
Basato su tematiche piuttosto ricorrenti all'epoca quali la vita dell'uomo e il suo significato nel transito terrestre, l'album dei "Ricordi d'Infanzia" è una sincera miscellanea di ambienti sospesi tra il rock melodico dei primi New Trolls e un sound duro e moderno che nel complesso raggiunse picchi anche molto avvincenti ("Morire o non morire").
Pur se inficiato a tratti da melodie troppo scontate per essere utilizzate in un contesto d'avanguardia ("Creazione", "Preghiera") e da testi mai del tutto efficaci, "Io Uomo" alterna comunque ottimi spunti hard ("Caos") ad un fantasioso repertorio di citazioni Prog che nobilita nel complesso l'intero lavoro ("72000 anni dopo", "Uomo mangia uomo").
Infelicemente, la sua cronica irrilevanza conflittuale confinò sia il gruppo che il suo prodotto ad un solo tentativo di sfondamento del mercato.
Anche malgrado un sostanzioso rimpasto della formazione ed il proseguimento dell'attività live fino al 1976, i "Ricordi d'Infanzia" non ebbero più la possibilità di incidere.
Come per troppi casi, resta il rimpianto per una band che avrebbe potuto dare di più, ma che venne azzerata sul nascere dai cinici meccanismi della discografia.
18 commenti :
Mi fa molto piacere che tu abbia pubblicato il mio commento sulla disputa Stratos/Di Giacomo, è un onore avere un posto sul tuo blog, per il quale ho già avuto modo di farti i complimenti, complimneit che rinnovo con molto piacere. Come vedi, sono diventato un tuo lettore abituale, credo che questo faccia venir meno qualsiasi dubbio su cosa pensi del tuo interessante operato. Di gente che lavoro con tanta dedizione e amore verso la musica ce ne dovrebbe essere di più (mentre esistono migliaia di sedicenti esperti che contribuiscono solo ad abomini cultural-musicali fatti di luoghi comuni, inesattezze e pregiudizi).
Bah devo leggere meglio il post....ma non un granchè come album......qualcosa di buono qua e là....ma nel complesso mediocre.
Ciao!
Grazie Antonio: it's only Rock'Roll but we like it! :-)
Ciao Giampaolo! Diciamo che non era un album memorabile, ma credo che non fosse nemmeno nato per diventarlo .-)
Io credo che certi "ripescaggi" lasciano il tempo che trovano...questo disco, secondo me, era da lasciare nei "ricordi d'infanzia" dei ragazzi che in quegli anni, memorabili, ci hanno provato....Btf fa un ottimo lavoro nel recupero di certi "reperti musicali"...ma non di questo...Ho ascoltato anche Gruppo d'Alternativa, peccato il fruscio durante tutta l'incisione, ma è un cd d'ascoltare senza la voce del cantante..buone idee..ma la voce, perchè non gli hanno detto niente i compagni...molto bella la copertina..Bravi i Cincinnato, se puoi ascoltali e dicci qualcosa JJ..io li trovo piacevoli e bella la copertina, rock-jazz di buon livello...ciao
Sia quest'album che quello dei GA non sono certamente delle pietre miliari.
I GA erano forti strumentalmente. Proabilmente erano anche amici d'infanzia e credevano in quello che hanno fatto. Ecco perchè si sono tenuti quel cantante.
I "Ricordi" invece mi sono sembrati proprio un pò "don-chisciotteschi": hanno avuto una produzione amputata e non si sa bene quale collocazione dare all'album.... misteri delle discografiche.
Il mio amico Sergio Endrigo si chiedeva sempre : "ma perchè produrre un album se poi non lo si distribuisce?".
I Cincinnato sono del 1974. Arriveranno anche loro.
Il 1973 è stato un anno particolare, dal punto di vista musicale in Italia.
Trovo ke il rock italiano abbia toccato proprio in quell'anno il suo picco creativo (mai più eguagliato), xò secondo me si è dato la possibilità di registrare un 33 giri anke a ki non ne aveva le capacità artistiche.
E' come se presi dall'euforia dello sviluppo del rock progressivo italiano nel 72 si sia poi data la possibilità un pò a kiunque di registrare un 33 giri.
Questo gruppo secondo me è ininfluente sullo sviluppo del prog italiano, e registrano un long playing di dubbio valore artistico......insomma sarebbe bastato un 45 giri con una canzone per lato.
In Italia uscì di moooooooolto meglio nel 73 (per fortuna).
Alex 77
Ciao,conoscevo bene i Ricordi,fin dai tempi che si facevano chiamare Aspidi(preciso non sono brianzoli ma dalla provincia di Varese),
li ascoltavo tutte le domeniche pomeriggio al Kenia di Chiavenna locale mitico,con il Tarlo,sono passati tra gli altri:Battiato,De De Lind,Banco,Rdm,Osanna,Fili d'erba,cristalli fragili etc.
Il periodo era 1972/73,i Ricordi eseguivano tutti pezzi dei gruppi Rock :Deep Purple,Gran Funk,Pink Floyd e Uriah Heep ,i loro preferiti ,eseguivano la suite di Salisbury benissimo….quante discussioni con Tino il bassista.
Quando poi sono riusciti ad incidere il loro primo Lp erano gasati felicissimi,avrebbero finalmente fatto solo spettacolo e non più"sala da ballo".
Conservo gelosamente ancora il loro disco,assieme a molti altri e con loro molti ricordi bellissimi di quel periodo.
Poi vi parlerò di Battiato.....
Un saluto al Baffo
Grazie Mauro per la precisazione.
Senti, così per curiosità, mi dici quali erano i locali di provincia dove nel 72/73 si ascoltava anche il Prog? Volevo tentare una specie di mappatura ragionata.
Semmai, scrivimi privatamente.
Ti ringrazio e aspetto tue.
E un bellissimo album,molto osbscure,molto bello.
E DOOOOOMY!!
A me questo disco è piaciuto fin dal primo ascolto sopratutto per le venature Hard Rock quasi Dark,ottimo il brano d'inizio "Caos" Gli Aspidi pubblicarono anche il 45giri "Una chiesa vuota"di cui conservo la registrazione
Emilio Mondelli:..il nostro manager si arrabbiava parecchio con il sottoscritto, per il canto, e tutto perchè seguivo lo stile di Tonino Cripezzi dei Camaleonti che io adoravo....infatti nel disco si sente quel sound ingenuo ma genuino degli anni 60, era come ritornare a quell'adolescenza mista d'infanzia, da lì il nome!!..adoro questo disco per la sua melodia lineare che viene fuori dall'intero disco attraverso la modulazione delle corde vocali impostate su una estensione mediterranea...I testi sono di Sica-Budano, noi nn eravamo iscritti alla SIAE, coppia che anni prima lavorò con Al Bano e Romina...Ci chiesero anche i soldi per promuovere LP...invece di esser pubblicizzato su Ciao 2001 o Sound il disco verrà recensito da Famiglia Cristiana Grand Hotel Sogno etc etc..(fonte Musikbox)ciao
Direi che non è esatto il fatto che la Fonit registrasse ma non distribuisse solo per far vedere che "apriva" al prog. In catalogo aveva nientemeno che I New Trolls, Alluminogeni, Alusa Fallax ed altri ed in distribuzione la Trident con Biglietto per L'Inferno, Dedalus, Donella del Monaco & Opus Avantra... Certo, alcuni album ebbero fortuna altri meno, questo è uno di quelli ; comunque non una pietra miliare
Questo disco è della Cetra però: che almeno finchè non chiusero gli studi di Via Bertola a Torino ebbe anche produzioni proprie.
Diciamo che comunque, agli occhi di oggi, questo disco era agli estremi opposti di una moderna strategia di marketing.
La Fonit-Cetra in quel periodo era una entità unica (Via Meda- Milano). Che poi il disco sia agli estremi del marketing questo è vero ma lo erano anche Analogy, Camisasca, Jet, Piazza e tanti altri. Il periodo (e i pochi soldi...) erano quelli purtroppo...
Per essere precisi la Fonit e la Cetra si fusero nel 1957, ma continuarono a pubblicare con due etichette distinte ed ebbero due sedi distinte sino al 1978:
la Fonit in Via Meda, 45 a Milano e la Cetra in Via Bertola 34 a Torino.
Solo dal 1978 tutto l'apparato produttivo venne trasferito in Via Meda.
A quei tempi o suonavi davvero o stavi a casa. Non esistevano Basi You tube o Karaoke, i bravi musicisti suonavano dal vivo nei locali e quelli meno bravi stavano a casa e suonavano in cantina. Dancing pieni di gente con voglia di ascoltare musica e i Ricordi D'Infanzia suonavano sempre erano sempre richiesti ed il lavoro non mancava grazie ai vari Impresari che avevano. Oggi è tutto cambiato, grande Tecnologia
ma il lavoro del musicista si è ridotto ad un confronto di chi usa tutto meno che lo strumento vero. Tristezza....
Ciao ragazzi di una volta ma sempre giovani di spirito. I ricordi D'Infanzia sono felici di avere conosciuto tante persone e di essere ricordati da chi li ha ascoltati suonare dal vivo- Il nostro produttore era Detto Mariano e scusate se è poco.
Facile commentare un LP inciso in soli 2 giorni a Milano in via Meda presso la Fonit Cetra, perchè il tempo ed il Budget era quello che era.
Nessuna pubblicità al disco ma chi se ne frega noi abbiamo continuato a suonare e nessun rimpianto solo gioia di suonare. ciao a tutti
Disco dignitoso ma non indispensabile
Michele D'Alvano
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