Siamo alla fine del 1968: unl giovane tastierista di Marino (RM) Vittorio Nocenzi ottiene un'audizione presso la RCA, grazie all'intercessione della popolare cantante Gabriella Ferri con la quale aveva già collaborato in precedenza.
Non vuole presentarsi da solo però.
Per via della nota ostilità delle discografiche ad accogliere cantanti solisti, fa credere alla major di essere il leader di una grande e consolidata band.
"Bene, presentati col tuo gruppo, allora!", gli viene detto.
Il gruppo però esiste solo nella testa di Nocenzi e, per non far saltare il provino, il diciassettene tastierista assembla una formazione qualsiasi, con l'aiuto di amici e parenti.
All'appello si presentano il fratello Gianni, il bassista Fabrizio Falco, il batterista Mario Achilli - già insieme a Vittorio nei Crash -, e Gianfranco Colletta dei disciolti Chetro & Co.La formazione prende il nome di "Banco del mutuo soccorso" (probabilmente per evocare questa iniziale campagna di solidarietà).
Il provino va a buon fine, e il quintetto comincia a lavorare, producendo una cospicua dose di materiale e incidendo tre brani nella musicassetta "Sound '70".
Dopo diversi assestamenti, in cui ruotano intorno al nucleo dei Nocenzi anche anche Claudio Falco (fratello di Fabrizio), Franco Pontecorvi e - si dice - Leonardo Sasso (futuro Locanda delle Fate), il gruppo partecipa al secondo Festival Pop di Caracalla nel 1971, reclutando infine gli ex "Esperienze" Francesco Di Giacomo, Renato D'Angelo, Pierluigi Calderoni e il chitarrista dei Fiori di Campo Marcello Todaro, e definendo così la sua formazione storica.
Risolti i rapporti con la RCA, il gruppo migra a Milano dove comincia a farsi notare "nel giro", calcando tra l'altro i palcoscenici dello storico locale "Carta Vetrata" (Bollate) e del "Nautilus" di Cardano al Campo.
Notati dal produttore Sergio Colombini che li porterà alla Ricordi, il sestetto inizia così una nuova avventura discografica, che inizia nella primavera del '72 con un capolavoro del Prog Italiano: "Banco del mutuo soccorso", album noto anche come "salvadanaio" per via della sofisticatissima copertina fustellata su un disegno di Mimmo Melino.
Musicalmente il disco è straordinario tanto che "In Volo" sembra essere una delle migliori delle possibili opening tracks della storia del progressivo italiano: una sorta di breve respiro psichedelico, misto a sottili avvisaglie prog che troveranno conferma sin già dal brano successivo. Insomma: "Ciò che si vede, è!".
In "R.i.P." poi, l'impostazione del sound del BMS si rivela in tutta la sua maestosità e poesia: superbe galoppate ritmiche supportano una vocalità limpida e decisa, che esalta chiaramente ogni raffinatezza dei testi, incentrati sugli orrori della guerra.
Ogni strumento prende posto nello spettro sonoro senza alcuna prevalenza, e questo, malgrado il potenziale ingombro timbrico delle doppie tastiere.
I virtuosismi personali sono relativamente limitati e conferiscono al lavoro un groove solido e omogeneo.
La voce di voce di "Big" Di Giacomo arriva e si ritrae come un'onda alternando momenti di calibrata prepotenza a dinamiche più sottili.
Per esempio, nel brevissimo "Intermezzo", questa sembra affievolirsi in un momentaneo commiato, ma si fa desiderare nelle vulcaniche parti strumentali di "Metamorfosi": vero e proprio pezzo di bravura del gruppo.
Largamente impostato su sonorità rock, "Metamorfosi" è una magistrale dimostrazione di equilibrio e abilità in cui il "Banco" attesta sia la sua completa indipendenza da schemi precostituiti di stampo anglosassone, sia la sua capacità di sfruttare al meglio la sua peculiarità di "primo gruppo mediterraneo a due tastiere complementari".
Il resto, è una ritmica selvaggia su cui si appoggiano all'occorrenza i contrappunti e le varie sonorità delle chitarre di Todaro.
In "Metamorfosi", si badi bene, non c'è barocchismo esasperato: rock, psichedelia e citazioni classiche si mescolano in un kernel saldo e inamovibile. E solo dopo 8 lunghi minuti torna la voce ad introdurre, in un potente finale, quella che sarà la suite memorabile del disco: la chilometrica "Il giardino del mago" (18 minuti e mezzo).
Nel "Giardino", la band sperimenta tutte le sue potenzialità narrative sviluppando con equilibrio diverse varianti sinfoniche del tema principale. Nel rifiuto di qualsiasi ovvietà melodica, momenti molto tesi e soavi si alternano a movimenti di rock sinfonico alternati con breaks dal vago sapore psichedelico, classico o addirittura spaziale.
Il finale del brano, è un rock progressivo puro che sfocia nel brano conclusivo "Traccia": giusta sintesi di barocco, rock duro e radicale mediterraneità.
Più aggressivo della PFM, il Banco del Mutuo Soccorso offre con questo suo primo lavoro un biglietto da visita difficilmente ignorabile, se non altro per la sua mirabile sintesi di stili precostituiti e inventiva propria.
Acclamato da ogni frangia dell'underground, raggiungerà vette commerciali notevoli e spianerà una luminosa carriera al gruppo.
Dovendo trovarvi dei difetti, si rimane veramente in difficoltà. Forse l'eccessiva tendenza ad esasperare o "dinamizzare" certi passaggi potrebbe essere motivo di critica, esattamente così come l'aulicità dei testi, ma sono quisquilie.
L'album del "salvadanaio" è semplicemente perfetto.
BANCO DELMUTUO SOCCORSO - Discografia 1972 - 1978:
1972: BANCO DELMUTUO SOCCORSO
1972: DARWIN
1973: IO SONO NATO LIBERO
1975: BANCO (english)
1976: GAROFANO ROSSO
1976: COME IN UN'ULTIMA CENA
1978: DI TERRA
71 commenti :
Eccomi qua pronto a fare cAsino! La suite "il giardino del mago" è la peggior suite che abbia mai ascoltato .
18 minuti che potevano essere 10 minuti e invece hanno fatto i furbi.
Per me questo è un buon album bello fresco originale ma che nella suite perde qualche colpo, quel colpaccio per diventare capolavoro.
Ciao e buonanotte!
hai il disco che si apre a forma di salvadanaio? vale un sacco!!!!!!!
isidax
A ruota dell'inconfondibile iconoclasta Giampaolo, osservo solo che mi trova d'accordo l'accenno alla "mediterraneità" (direi perfino "latinità") di questo disco, e del Banco in genere. Se c'è un gruppo davvero legato alle proprie radici è quello dei fratelli Nocenzi: lo si respira dappertutto, anche nella scelta d'ispirarsi ai poemi cavallereschi nei testi. La cosa che stupisce è che il disco, come il successivo "Darwin", nacque in condizioni produttive alquanto precarie, e solo l'ingegno artigianale del gruppo potè farne il classico che oggi conosciamo.
Ciao.
L'unico difetto di questo (mitico) album è che la copertina originale era più grande dei vinili normali e non entrava nello scaffale, infatti è difficile trovare copie perfette dello stesso.
E' vero, ma colgo l'occasione per ricordare che c'era ben di peggio.
Per esempio il terribile "Franchi Giorgetti Talamo": "Il vento ha cantato per ore..." (1972) che era il terrore di tutti gli archivi.
Dalla scheda su Classic Rock si capisce il perchè.
Peggio che mai,la rarissima e ricercatissima compilation post-punk "La nave dei folli - a 10 anni dalla 180".
Quella invece è rinchiusa in una gabbia di ferro vincolata da 4 ponticelli metallici e che col tempo diventa pure maledettamente tagliente.
Se vuoi metterla insieme agli altri dischi, devi modificare il mobile.
Buongiorno a tutti,
seguo da parecchio questo blog e vorrei innanzitutto fare i complimenti all'autore di tanto ben di Dio, per chi come me, adora il prog.
Sono, per motivi personali, in un periodo nel quale la musica del Banco mi porta alla mente momenti che non ci sono più..e mi viene da pensare, ci sarebbe da dire.
Eppure, alfine, la magia di una "R.I.P." o l'incanto sognante de "Il Giardino Del Mago", mi fanno anzi da sostegno, confermandomi ad ogni ascolto come il Banco stia diventando la mia band in assoluto preferita.
Grazia a tutti.
Andrea
Ciao Andrea, e ciao a tutti voi "in ascolto". Anche io sono nuovo qui, ma concordo pienamente con te: il BANCO è sicuramente il meglio di quei tempi, di più non ce n'era (sono ancora in attività, lo sapevi? Cerca il loro sito ufficiale, ne conoscerai delle belle...), tutti gli altri stanno un gradino sotto, PFM anche (ma forse gli AREA qualcosina sopra, anche se un poco ostici da ascoltare qualche volta)
Ciao fmasta.
Pensa che l'altra sera sono andato a sentirli, vederli e sognare con loro, alla Casa Del Jazz in Roma. In precedenza li avevo sentiti alla Prog Exhibition nel 2010, sempre in Roma, ed a Roccavivi (AQ) il 16/08 scorso. Una scalata sulle montagne, da solo. Che emozioni, che ricordi...e anche tante malinconia.
Un saluto.
ho il disco a forma di salvadanaio da qualche parte in garage... vale veramente qualcosa?
Dipende molto come è tenuto.
Se ti va, fammi sapere che eventualmente potrei farti un'offerta.
ho letto nel tuo sito di un lp assai raro a cui tengo moltissimo. Si tratta del banco del mutuo soccorso. Io posseggo quello originale che comprai nel lontano 1972 in ottime condizioni, avevo 16 anni e poi in successione tutti gli altri. Se qualcuno fosse interesato mi contatti per e-mail per ulteriori informazioni e fotografie.
Ciao Leo.
Io sarei interessato.
Scrivimi privatamente (la mia mail la trovi nel mio profilo su questo blog ) e se ti va ne parliamo. Aspetto tue, John.
Buongiorno a te John e a tutti i lettori di Classic Rock. So che quello che sto chiedendo sembrerà off-topic, ma... secondo voi in un tema di italiano parlare del Banco come band al singolare ("il" anziché "i") è sbagliato? Grazie in anticipo a chi abbia voglia di rispondermi e scusatemi di nuovo tutti per essere andato off-topic su questo blog. Di nuovo. :)
Edoardo
Perchè lo chiedi Edoardo? Hai fatto un tema e il Prof. ti ha massacrato perchè hai chiamato "I" Banco al plurale?
Guarda, personalmente e per quello che concerne la mia lunga esperienza ho sempre sentito nominare il Banco del Mutuo Soccorso al singolare.
I "Banco", al plurale, proprio non l'ho mai sentito.
Si tenga comunque conto che in questi casi di regole grammaticali precise non ce ne sono.
Ci sono semmai delle "convenzioni" popolari stabilite dalla storia orale o scritta che hanno reso il nome di una formazione singolare o plurale. Ma non molto di più.
Negli anni '60 quando la ricerca del "se" era parte integrante dello spettacolo, si usava nominare tutti i gruppi con l'articolo. E questo era singolare o plurale a seconda del nome dell'artista: I Corvi, I Delfini, L'Equipe 84, Il Mucchio eccetera.
Negli anni 70 però, in nome della de-massificazione della musica, l'articolo fu abolito creando di conseguenza non pochi problemi.
Il gruppo "Pueblo" del mio amico Max Meazza per esempio, detestava essere chiamato "IL Pueblo" (era troppo di sinistra).
Per loro erano "Pueblo" e basta.
Questo ovviamente seminando il panico tra i giornalisti affamati di certezze e di definizioni.
Come chiamare poi la band dei "Metamorfosi"? "LE" metamorfosi, "I" metamorfosi?
E "LA" Premiata Forneria Marconi?
"Quella vecchia Locanda"? "Rovescio della Medaglia"? "Esagono"? "I.P.Son Group"?
Fossi io un professore, lascerei piena libertà espressiva su questo argomento.
Certo: si vada un po' a vedere nella storiografia come era normalmente chiamato un gruppo, ma non facciamone un caso da dizionario Zanichelli!
"I" Banco Del Mutuo Soccorso mi lascerebbe perplesso, è vero.
Ma in fondo potrebbe andare bene anche così.
Grazie Edoardo per questo comment e... per favore... se c'è qualche esperto si faccia avanti.
In fondo, è una curiosità davvero particolare.
"I" Perigeo o "IL" Perigeo... mah?
Edoardo... fammi sapere come è finito il match. OK?
Grazie per la risposta esaustiva John. :) Per adesso non ho ancora avuto lezione di italiano dopo il tema, che tra l'altro era di impostazione e argomento liberi, e non avendo nemmeno incontrato la prof in corridoio non so come sia andato; comunque ho detto "il Banco", quindi, da ciò che mi dici, non corro rischi.
Dimenticavo: se può interessare, nel tema avevo raccontato, sotto forma di lettera, di un concerto del Banco a cui avevo assistito e che mi ha colpito per l'energia, la bravura e le emozioni che mi hanno trasmesso. È stata un'esperienza epica. :)
John, sul "Tubo" si legge di tutto, "I" PFM, "I" Banco, "I" Metamorfosi..etc.
La cosa che mi rende felice sono i giovani come il nostro amico Edoardo che apprezzano il Prog Italiano.
Il mio sogno è sentire la sua Prof. di Italiano che gli risponde:
"Bravo Edoardo,
hai scritto un tema bellissimo su una delle band storiche del Rock Italiano, "Il Banco Del Mutuo soccorso".
Ho tutti i loro album, ed io, in quanto docente di lettere, oltre alla bravura e competenza dei musicisti, pongo un'attenzione particolare ai loro testi colti e di un lirismo staordinario.
Anzi, mi adopererò affinchè i docenti di musica della scuola, introducano lo studio del Prog. Italiano, una scena musicale spesso trascurata e che invece trovo sia giusto divulgare presso i giovani studenti come arricchimento culturale, dato l'alto livello sia delle parti musicali che delle liriche."
Credo che resterà un sogno....
...Non mi svegliate....
Edoardo ha sollevato una bella questione che a mio avviso ha anche delle implicazioni culturali interessantissime.
Dovremmo pensarci meglio a questa "valenza" degli articoli...
Aliante,
pensa che in un'intervista di qualche anno fa, dissi che nelle scuole bisognerebbe fare almeno un'ora di "Banco" alla settimana.
Caspita Aliante il tuo commento mi lusinga. :) Piacerebbe anche a me che succedesse una cosa del genere, e se magari la mia prof dovesse essere esperta in materia sarebbe ancora più bello sentirla spiegare qualcosa su queste band alla classe, anche perché lei ha una buona capacità di coinvolgere noi studenti nelle spiegazioni, ne verrebbe fuori una lezione coi fiocchi.
Riguardo al prog italico nel programma scolastico, invece, penso che se ne potrebbe parlare come parte della storia italiana, considerando il contesto politico. Anzi penso che sarebbe costruttivo parlare del rock in generale dai '60 ai '70, perché legato alle rivoluzioni giovanili, nonché alla politica in certi casi.
Edoardo
Dai Aliante facciamo così: se la scuola di Edoardo ci ospita per un paio di giorni ci prepariamo due belle lezioni su come gli album del Banco hanno riflesso la società italiana dal 72 al 76.
Chiediamo solo il rimborso spese perchè non abbiamo una lira.
Io vado a gambe levate e tu Aliante? Ci Vieni?
Edoardo... organizzi tu?
Eh si John, sarebbe
anche un giusto tributo per il quarantennale del prog italiano.
John, ti correggo solo sul rimborso spese: hai scritto che non abbiamo una "Lira".
La cosa grave è che abbiamo finito da un pezzo sia le "Lire" che gli "Euri"....ma questa è un'altra storia.
Ma certo! Sarebbe un'idea fantastica. Ne dovrei parlare con la professoressa di storia, che oltre a coordinatrice di classe si vedrebbe direttamente interessata per gli argomenti trattati.
Aliante potrebbe invece trovare degli ottimi collegamenti con la letteratura; sarebbe opportuno parlare delle Metamorfosi e del loro 'Paradiso', per fare un esempio oltre al Banco. :)
Adesso ovviamente non penso sia il momento opportuno di parlarne con loro perché stanno ancora organizzando l'anno, mentre io mi devo riprendere dalla verifica di matematica che ho svolto poche ore fa.
Inoltre il mio liceo, l'Istituto Cocchetti di Milano, è privato, e non so se la cosa cambierebbe la situazione per un'eventuale lezione sull'argomento. Vi farò comunque sapere cosa mi verrà detto del tema, in modo che si possa avere un'idea chiara di che cosa pensino a scuola sull'argomento.
Ora però dovrei dirvi una cosa riguardo a noi studenti: purtroppo oggi regna una tale ignoranza musicale che in classe mia solo io e una ragazza, il cui padre è un fan dei Genesis, sappiamo cosa sia il prog, tant'è che c'è chi ascolta rap e non conosce i Beastie Boys o chi non ha mai sentito nominare Prince(!). In un'altra occasione in classe abbiamo parlato dell'argomento della tesina e io, che ho detto "progressive rock", ho dovuto spiegare a tutti che cosa fosse.
Scusate la lunga digressione ma avevo bisogno di sfogarmi: detesto le persone che non riescono a cogliere il senso artistico della musica. Però non voglio rattristarvi facendovi pensare che i tutti i giovani abbiano dimenticato cosa sia la Musica, conosco infatti ragazzi ben + giovani di me con il pallino per il prog.
A presto, Edoardo
Ah beh, Aliante, scusa: quella delle "Lire" era una parafrasi per dire che sono come quelli della "Cavallina rock".
@Edoardo:
ma si dai. Io credo che anche le Sorelle Dorotee avranno piacere di ascoltare la storia di un meraviglioso movimento artistico e culturale.
Magari, calcheremo anche un po' la mano sulle Messe Beat :-)
Tra l'altro, il tuo istituto è a pochi passi da me.
Approfittatene finchè siete in tempo.
Senti John, già che sei qui un'ultima cosa: menzionando il nome della mia scuola non infrango nessuna norma sulla privacy, giusto?:)
Ma no, perchè? La privacy è la tua per cui ti saresti "auto-infranto".
Non preoccuparti assolutamente.
Semmai contattami privatamente che faccio un salto dalle tue parti.
Ci conosciamo, beviamo una birra (un aranciata, un guaranà, un te deteinato), mi presenti i tuoi prof e chissà che non ne esca qualcosa in nome del Rock Progressivo.
Abbraccio
John
Perfetto, questa settimana dovrei essere un po' impegnato ma forse un momento libero lo trovo, ti farò sapere. :)
A presto, Edoardo.
Scusa aliante, stavo ri-leggendo i vari commenti e mi è saltata agli occhi la tua frase "Ho tutti i loro album" (riferita ovviamente al Banco); per caso hai anche "Nudo"?
Spero che ti capiti di leggere questo commento.
Con grande stima, Edoardo.
Ciao Edoardo,
con la frase "Ho tutti i loro album" intendevo la tua prof, come se a parlare fosse lei.
Per quanto riguarda la mia collezione del Banco non ho tutti gli album, mi sono fermato a "Canto di Primavera" del 1979.
"Nudo" l'ho ascoltato qualche volta, ma non mi ha impressionato particolarmente.
Come album (anche se in una produzione di così alto livello è difficile scegliere)il mio preferito è "Io sono nato libero", forse perchè contiene "La città sottile", un brano che amo molto (un pezzo che definirei "Futuristico").
Ricambio la stima!
Ecco perché non mi era saltato all'occhio all'inizio, non avevo frainteso. :D
Riguardo agli album preferiti io ho una certa propensione a "Darwin!", ma ho sempre l'imbarazzo della scelta quando voglio ascoltare un loro album.
Come pezzo futuristico invece mi viene in mente "Dopo... Niente è più lo Stesso", però solo musicalmente, per via dell'introduzione di tastiere.
In ogni caso ti aggiorno sul tema per quello che mi dirà la prof.
A presto, Edoardo.
@aliante
Ieri mi è stato riconsegnato il tema e ho preso 7. Anche se non me lo ha detto, penso che la prof fosse contenta del fatto che io abbia parlato del Banco e delle Orme.
Ne ho fatto una copia per John, magari la farò leggere anche a te.
Buona domenica, Edoardo.
Bravo Edoardo,
buona domenica anche a te.
GRANDE IMMENSO JOHN LE PERSONE COME TE SONO RARE E PREZIOSE E MERITANO DI VIVERE FINO A 95 ANNI Perché LASCIATE UNA .....TRACCIA...PIACIUTO IL RIF.COL BANCO?APPENA PUOI GRADIREI TU FACCIA CHIAREZZA SU TUTTA LA PRODUZIONE PRE-SALVADANAIO COSE TIPO DONNA PLAUTILLA E IL MINI OMONIMO AL RIGUARDO REGNA IL CAOS.UGO
PURE IO CE L'HO IL PRIMO DISCO DEL BANCO TUTTAVIA CI MANCA LA FOTO INTERNA X CUI XREDO VARRà MOLTO MENO GIUSTO?UGO
" Da qui , messere , si domina la valle " ... Stupendo
STRINGIAMOCI TUTTI ATTORNO A JOHN E FACCIAMOGLI GLI AUGURI VISTO CHE IL 6 SETTEMBRE(APPENA PASSATO)HA COMPIUTO MEZZO SECOLO PER CUI LUNGA VITA AL NS.JOHN..............BY UGO
Auguroni John!
Siamo entrambi di Settembre, anche se il mio giorno è il 30 mentre l'anno... beh... è lo stesso di "Aqualung", "Tarkus", "Nursery Cryme", "Collage"... direi una bella annata!
Un abbraccio.
ciao ALIANTE come va?sono UGO io invece sono all'opposto di marzo il 21 giorno di primavera e l'anno di MY GENERATION degli WHO.a proposito prova ad andare su youtube ed ascoltati NOTTURNO PER NOI della BOTTEGA DELL'ARTE e dimmi cosa ne pensi ciao ugo
Auguri John (anche se un po' in ritardo) . Io sono del novembre 1999 , anno in cui non è uscito nulla di importante . Quanto vorrei essere nato in tempo per vedere un concerto degli Area di Demetrio ...
Ciao Ugo,
ho ascoltato "Notturno per noi" della Bottega dell'arte ed è proprio una bella gemma nascosta che non conoscevo. La sezione ritmica è notevole, le parti di basso mi ricordano qualcosa dei Triade.
Un'altra bella sorpresa per me è stato l'album "Che aereo stupendo la serenità" dei Camaleonti, con atmosfere diciamo Proto Prog che non ti aspetteresti da una band che ha sempre navigato tra Beat e musica leggera.
Ugo, errata corrige: il titolo giusto dei Camaleonti è "Che aereo stupendo la speranza".
Ho scritto Serenità invece di Speranza.
sai a fine agosto quel 45 giri della bottega lo hanno messo in vendita ed ho provato a comprarlo ma poi alla fine un giapponese se lo è preso x 400 euro ma ti rendi conto?x un 45 giri per cui se noi siamo dei fanatici loro cosa sono dei folli? ciao ugo
G R A Z I E per gli auguri. Vedrò di realizzarli tutti: lunga vita, soldi, salute, sesso e magari anche tanta moniglia!
Auguri (tra poco)anche ad Aliante, concepito anche lui in inverno e per favore, finitela di menarvela con i Camaleonti che mi viene male al coccige.
Lorenzo, gli Area suonano ancora: senza Giulio e Demetrio, ma posso garantirti che sono sempre una potenza supernaturale. Valli a vedere senza esitazione: Paolo, Ares e Patrizio.
Purtroppo ho appena appreso dalla voce di Fabio Fazio al festival di Sanremo, che è morto in un incidente stradale Francesco Di Giacomo.
R.I.P.
Non mi svegliate, ve ne prego, ma lasciate che io dorma questo sonno...sia tranquillo, da bambino...
Ciao, Fra'!
Condoglianze a tutto il mondo del prog, Francesco è stato un'icona di questo genere e mancherà a tutti noi
Requiescant in Pace
Edoardo
Mi dispiace veramente tanto...non ci volevo credere quando l'ho sentito. Mi sono messo a strimpellare qualche nota alla chitarra. Leggo che almeno l'altra persona coinvolta nell'incidente ce la farà e questa è una buona notizia.
Ciao Francesco. Ti voglio bene.
Ci sono notizie di Vittorio Nocenzi? E' stato ricoverato pochi giorni fa in gravissime condizioni per un'emorragia cerebrale! Speriamo proprio che ce la faccia. E' stato, ed è, un grande!!
Ciao Claudio, ho appena appreso che Vittorio migliora e respira da solo, anche se la prognosi è ancora riservata.
Forza Vittorio!!
Ciao ragazzi, chi fosse interessato al disco del banco del mutuo soccorso con la copertina a forma di salvadanaio e con le firme vere di tutti i componenti mi contatti!
Salve.. ho il vinile del 1972, quello normale (non a forma di salvadanaio). Qualcuno sa dirmi se vale qualcosa? Grazie, Marco
@ Anonimo del 29.10.15
Se tenuto perfettamente, il primo del Banco non sagomato vale si e no una settantina di euro.
Il banco,per me che allora 23enne ascoltavo solo i 45 giri che andavano per la maggiore la musica del banco era noiosa.Non capivo i gruppi del pop allora si diceva così amavo invece il rock che suonava bobby solo little tony i credenceclearwater revaival ecc.ecc. Un amico iniziò a passarmi delle cassette con la musica di questo nuovo genere devo dire che per me abituato alle fiondate soniche degli who,zeppelin,hendrix,black sabbath,fu una novità grande.Ricordo che allora mi buttai con avidità sul nuovo comprai il mio primo lp di progressive e fù caronte dei trip da allora ho seguito il genere poichè tra dischi e impianti hi-fi ho investito tempo e denaro a gogò.Tornando al banco,devo dire che i suoi dischi li amo tuttora,certo hanno avuto periodi su periodi giù ma son sempre stati più che dignitosi.
Na lagna terrificante. Buone vacanze John!
"Lagna terrificante" cosa? Di che stai parlando Rael? Cmq, buone vacanze anche a te. JJ
Del disco in questione :) Parere molto personale ovviamente!
.....questo è sicuro....molto peronale!
Magari il PROG non sarà il suo genere.
Curioso perché Rael segue Classic Rock da tempo immemore. Certo, in quasi dieci anni si cambia, ma come si fa a tranciare un giudizio del genere sul Salvadanaio? Significa odiare il Prog classico.
Io semmai ho considerato per molto tempo "lagnoso" De Andrè, quello si, attirandomi gli strali di tutti i miei compagni benpensanti e dei ciellini che lo adulavano. Chissà perché.
So che oggi lo venerano tutti e credo sia sacrosanto perché aveva dei testi raffinatissimi, ma a me all'epoca faceva due zebedei a mongolfiera. Solo dal concerto con la PFM ho cominciato ad interessarmene, ma prima preferivo davvero gli originali: Brel e Brassens soprattutto.
Detto questo ci terrei si sapesse che per me "La Domenica delle Salme" è annoverabile tra le migliori canzoni italiane sulla lotta armata.
@Pietro adoro il prog è il mio genere preferito, ma ovviamente avendo un cervello credo di poter esprimere opinioni diverse dagli altri. A me piacciono molto i Camel ad esempio, ma non tutti la pensano come me :)
@JJ John de André è un poeta, difficile non apprezzarlo, poi chiaro che anche lui ogni tanto infilava dei pezzi "scartabili" ma rimane un genio insuperabile.
Il Banco non mi piaceva né dieci anni fa né ora...che faccio me sparo? :D
Rael, adori il PROG, è il tuo genere preferito, e vuoi spararti. Ma sei matto?
Anch'io non amo alcuni dei cosiddetti "capolavori del prog". Ma sempre w il PROG.
Ciao
Rael: adori il Prog ma non il Banco? Ciò mi suona più imperscrutabile del Mistero Della Fede.
La parola a Rael
Io non amo il prog ma adoro i primi tre album del Banco.
Così come adoro gli album dei Genesis da Nursery a Selling England.
Dopo di che mi sono sempre nutrito di Beatles, Stones, Who, Kinks, Moodies e pop inglese in genere.
Che dire...non voglio far discorsi da osteria, ma in fondo e per quel che mi riguarda i generi musicali son due.
La grande musica e la robaccia.
concordo con mario cx circa la trilogia del banco imprescindibile al di la dei gusti personali.poi il resto lo si puo amare o detestare ma perlomeno i primi tre,per cortesia, non me li toccate!
senza considerare che la voce del grande BIG DI GIACOMO resta tra le piu belle del prog italiano e non lo dico io ma i numerosi sondaggi fatti nel settore.
detto questo attendo che i detrattori si facciano avanti ciao ugo
Sarò banale, ma non basta solo dire "che lagna", dovresti almeno dare una spiegazione.
Ma mi sa che col BANCO(proprio loro!) sarà dura. È un po' come dire: Io adoro la musica classica, ma Beethoven mi fa cag@re.
A presto(?) Rael
Un bellissimo esordio per uno dei capisaldi del rock italiano... Peccato solo per il brano d'apertura, "In Volo", un po' pacchiano a mio avviso nelle vocalità...
@Pietro55 in genere se una cosa non ti piace anche dopo tanti ascolti c'è poco da fare. Stesso effetto dei Van der Graaf, in tutti i libri prendono 5 pallini a disco nelle recensioni, ma a me rimangono indigesti. Il Banco mi sembrano sempre troppo artificiali, troppa scenografia...
Bene, quand'è così tanto di cappello, Rael.
Anche se, per me, è complicato comprendere la tua indigestione nei loro confronti.
Addirittura li trovi "artificiali e scenografici", mentre io li trovo tra i più originali e preparati e, mannaggia, ci mancavano pure i V.D.G.G.Ma vogliamoci bene lo stesso.
Un caro saluto.
Il classico "salvadanaio" è un disco storico non solo per l'Italia , ma
visto in ottica europea ,non ha difetti importanti , è anche invecchiato be
ne!
Purtroppo per cause di forza maggiore mi sono perso il concerto di ieri sera al Politeama di Genova, qualcuno c'è andato?
Non era destino, sarà per una prossima volta.
Esordio straordinario del Banco !
R.I.P., Metamorfosi e il giardino del mago sono tre brani leggendari !
Un disco evocativo ed emozionante .
Michele D'Alvano
Presente al concerto del 5/2/2020 al Politeama di Genova. Bravissimi tutti , sono riuscito pure a parlare con Vittorio Nocenzi, Filippo Marchegiani e Fabio Moresco dopo il concerto , musicisti e persone adorabili!
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