Aktuala: Aktuala (1973)

aktuala aktuala 1973

Quintetto a formazione mobile nato a Milano nel 1972 da un'idea del ventiduenne fiatista e ricercatore Walter Maioli, gli Aktuala (="attualmente" in Esperanto) vengono scritturati dalla coraggiosa discografica Bla Bla di Pino Massara il quale non solo comprende subito il loro potenziale innovativo, ma li porta immediatamente in studio per concretare su vinile le loro suggestive sonorità (e dico così perché in questo caso non ci sarebbe un aggettivo migliore).

Gli Aktuala propongono un sound originalissimo e inedito per il panorama Italiano che li consacra a tutto diritto come il primo gruppo di "world music" che abbia attraversato la nostra penisola: l'intento dei loro lavori era infatti quello di riprendere e di reinterpretare la musica popolare Asiatica e Nordafricana in chiave totalmente acustica.

Per rendersene conto, basta appena sbirciare le note di copertina del disco: non ci sono strumenti elettrici o effettistica, la voce è assente e,tra l'artiglieria della line up, fanno capolino misteriosi attrezzi sonori quali Oboe Arabo, Djembe, Balalaika, Dulcimer, Sitar, Koborò, e Tablas indiane.


aktuala aktuala 1973 01Il palmares dei musicisti è di tutto rispetto: non sono freaks qualsiasi, ma strumentisti colti, sofisticati, coraggiosi e particolarmente agguerriti.

A parte il Maestro Maioli, ci sono il fiatista Antonio Cavallanti, il chitarrista Antonio Cerantola, il percussionista Lino Vaccina (del giro di Battiato, futuro "Telaio Magnetico" e collaboratore dei Jumbo) e Laura Maioli, moglie di Walter e come lui, ricercatrice archeoacustica.


A sottolineare la loro trasversale particolarità, la band non si esibì mai nei vari Festival Pop della Controcultura, prediligendo invece le esibizioni nelle strade e nelle piazze: non solo a diretto contatto col pubblico, ma spesso coinvolgendolo in pow-wow collettivi di grande spessore comunitario.

Non di rado, ricorda il mio amico pittore Fausto Pagliano, capitava che i musicisti (seduti a suonare su un grande tappeto) interrompessero i concerti per offrire il Tè ai presenti ed invitarli a partecipare al concerto: una snobberia questa che tuttavia non piacque molto ad una parte del movimento, che ne limitò molto la conflittualità commerciale.

aktuala aktuala 1973 02In questo senso, l'impietoso "Libro bianco sul Pop in Italia" definì la loro musica: "mondezza rivestita di misticume di infima categoria. […] Un qualsiasi gruppo orchestrale marocchino fa di Aktuala un nucleo di imitatori per diletto."

Persino l'autorevole opinione di Demetrio Stratos non fu molto più tenera ("un pastone timbrico"), accusando il gruppo di essere non solo anti-modernista e anti-tecnologico ma addirittura di "arrecare offesa al proletariato Indiano".


Detto questo però, mi sento di precisare che il valore intrinseco degli Aktuala, non è a mio avviso da ricercarsi nell'innovazione "stricto sensu" (del resto, la Third Ear Band aveva già dimostrato, ed anche meglio, le potenzialità della musica etnica), quanto semmai nell'eccellente capacità della band di restituire con precisione e chiarezza una varietà di suoni davvero impressionante.


aktuala aktuala 1973 05In altre parole, anche se volessimo per forza svilirne la musica in quanto fortemente derivativa da culture già esistenti da millenni, occorrerebbe parimenti riconoscere a Maioli e soci non solo la capacità di aver concretato un proprio percorso di ricerca, ma anche di aver collezionato,catalogato ed appreso correttamente a suonare un'infinità di strumenti, la maggior parte dei quali sconosciuti in Italia. Ed in quest'ottica occorre anche ribadire che oggi, 2008, Maioli è ancora uno dei più grandi "archeologi del suono" che esista nel nostro paese.


Sui brani, tutti piuttosto omogenei, non mi sento di dilungarmi molto in quanto, visti i riferimenti, si può ben immaginare come suonino. Tra tutti consiglio la fantasia e la dolcezza di "When the light began" e le folli digressioni di "Mammoth".

Il resto è una piacevolissima immersione in territori lontani: monocorde per chi non la apprezza, ma davvero corroborante per chi ama i viaggi della mente e dello spirito.

17 commenti :

Anonimo ha detto...

io concordo con Stratos

Vikk

J.J. JOHN ha detto...

Io in parte: passi il "pastone timbrico", ma "l'offesa al proletariato indiano" mi sembra un tantino esagerata.

V I K K ha detto...

io parlo di "pastone timbrico"

Anonimo ha detto...

Beh, caro mio, allora devi metterti l'anima in pace: da quel punto di vista gli altri due dischi degli Aktuala sono quasi identici a questo. :-)

V I K K ha detto...

si si tranquillo John, non mi azzardo neppure :)

Anonimo ha detto...

Ogni tanto anche i grandi steccano, come Stratos e compagnia.
A conti fatti, gli Aktuala hanno anticipato in Italia una musica ancora piuttosto negletta, come tu scrivi, lontana dai modelli anglofoni più fortunati.
Dunque, onore al merito.
Saluti.

J.J. JOHN ha detto...

Demetrio quando voleva diventava aggressivo e rissoso. Non posso dargli torto viste le critiche a cui erano soggetti lui e gli Area.
Questa volta però forse si: ha un tantino eragerato.
Ho sentito molte testimonianze sugli Aktuala e ho parlato anche con Laura.
Tutto si può dire di loro salvo che non fossero dei bravissimi e convinti musicisti.

Anonimo ha detto...

Nel pieno boom Area, quando vennero a Sanremo a suonare all'ariston, riguardo all'irrascibilità di Demetrio...io lo sperimentai sulla mia pelle, o meglio sulla pelle di quelli, Sanremaschi, che all'epoca non capirono il loro happaning a metà concerto..con mele offerte alla platea...lavaggio dei piedi fronte pubblico...martelli che battevano sui chiodi..insomma provocazione...e solo perchè nessuno, tranne me, accettò di mangiare(sul palco!!) la mela(di Odessa) che lui offriva...quante parolacce ma non solo da lui partirono verso il pubblico....ma noi eravamo mooolto in provincia, le cose arrivavano con mooolto ritardo.....Aktuala?..ti deve piacere quella musica se no...è la fine...

Unknown ha detto...

Tra i membri fondatori degli Aktuala, tra i miei gruppi preferiti degli anni settanta, c'è Lino "Capra" Vaccina, il suo disco d'esordio Antico Adagio del 78 è un gioiello da riscoprire

Richard ha detto...

....dal chitarrista Attilio Zanchi (già membro dei “Come le Foglie”)...
...............
ERRORE... Attilio Zanchi militava ne trio dei M.A.D. dove la A stava appunto per Attilio.

J.J. JOHN ha detto...

Scusa Richard, due cose.

Questo intervento credo che lo avresti dovuto fare nella scheda dell'album "La Terra" dove Zanchi suonò effettivamente con gli Aktuala.

Comunque, a parte questo, nel 1974, anno di pubblicazione de "La Terra", Zanchi proveniva dal gruppo "Come le Foglie".

I "Maad" (e non: "m.a.d.")si costitui' dopo e pubblicò un omonimo album nel 1976 per la Divergo.

Marco Pizzato ha detto...

Di Lino Capra Vaccina ho sentito (su you tube)un album del 1978: "Antico Adagio". Potrebbe essere inserito nel periodo prog oppure ha canoni troppo diversi?
Marco

Anonimo ha detto...

Gli Aktuala sono un gruppo che ho sempre ammirato per la loro pervicace coerenza nel perseguire uno stile musicale avulso da ogni logica commerciale o da qualsivoglia influenza anglofona .

Questo disco di esordio per me è straordinario !

Un viaggio sonoro, pervaso da una grande ricerca strumentale, che profuma di Mediterraneo e di Oriente .

Anche i due dischi successivi sono notevolissimi .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Interessante anche il disco da solista di Lino "Capra" Vaccina Antico Adagio del 1978, gioiellino di minimalismo ipnotico e meditativo

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Questo disco di esordio rimane per me il lavoro migliore degli Aktuala

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

>> https://renbri.blogspot.com/2022/08/aktuala-aktuala-1973.html

Nils ha detto...

Sempre bizzarro come le persone debbano passare più tempo a denigrare gli altri, ciò che non piace e ciò che non capiscono. Penso a uno come Stratos che pure avrebbe dovuto sapere come ci si sente. A ogni modo, io non amo questo tipo di musica ma come sempre quando ci sono validi musicisti animati chiaramente da grandi aspirazioni non posso che togliermi il cappello!