Madrugada: Madrugada (1974)

madrugada 1974Il trio dei Madrugada si forma a Bergamo intorno al 1970 sulle ceneri di alcuni gruppi beat locali. In particolare, il bassista Alessandro Zanelli proviene dai Condor, il tastierista Gianfranco Pinto dalle Bugie e dalla Terza Classe e il batterista Pietro Rapelli (sembra) dai Grilli.
Attivi fino al 1972 solo a livello paesano, i tre musicisti ottengono nel 1973 un contratto con la Philips che li porterà ad incidere due albums nell’arco di quattro anni: “Madrugada” (1974) e “Incastro” (1977).

Talmente periferici da essere ignorati persino da una parte della bibliografia sul Pop Italiano (Mirenzi e Gaboli-Ottone neppure li citano) e snobbati dalla loro discografica, i Madrugada non mancarono tuttavia di presenziare a numerosi eventi tra cui, nel 1973 il Festival di Carpineto presso Roma, quelli di Re Nudo a Milano e Rovigo e, nel 1974, ad una tournèe con Claudio Rocchi e il Biglietto per l’Inferno.

Malgrado venga quasi sempre citato nell’ambito Prog, in realtà il primo album della band consisteva in una altalenante mistura tra qualche timido accenno Pop-Fusion e una manciata di brani melodici, scritti per lo più da Mauro Paoluzzi e dal trentunenne cantautore Roberto Vecchioni, anch’egli fresco di contratto con la Philips dopo una lunga militanza presso la Ducale.
Pur se non disprezzabile nel suo complesso, “Madrugada” soffrì moltissimo della mancanza di un’identità propria che, pur con tutte le buone intenzioni, si realizzò solo per metà spaccando il lavoro tra un “Lato A” francamente prescindibile e una seconda parte più incisiva.
Inoltre, a parte le trascurabili banalità melodiche di “Camminar” e “Vieni nella strada”, il disco sottendeva talmente tanti riferimenti, da apparire in molti momenti molto derivativo.

madrugadaPer esempio, buona parte del cantato a tre voci tipico della band richiamava i CSN&Y o, se vogliamo, i cori dei primi New Trolls (in “Uomo blu” e “D.M.T.”).
Larga parte del pianismo di Pinto si rifaceva direttamente ai Floyd, ai Supertramp o a quello di Franco d’Andrea dei Perigeo, mentre le poche aperture all’avanguardia (“Mandrax”), rimasero circoscritte ad una decina di minuti che, se fossero stati dilatate a tutto il disco, lo avrebbero reso sicuramente più interessante e appetibile.

In ogni caso, tralasciando gli inciampi stilistici e la scarsa omogeneità complessiva, occorre riconoscere che almeno 2/3 della seconda facciata si rivelano bene impostati, come fece anche notare Nicola Sisto di “Supersound”:
Il lato B fa vera opera di riscatto per i Madrugada. Non più soluzioni scontate, sonorita' ovvie, bensì una quindicina di minuti di ottima musica chiaramente riflettente esigenze jazzistiche ed anche un po' free.
E' questa la parte in cui si da' piu' spazio all'improvvisazione tralasciando odiosi schemi fissi. Questo vale per "D.M.T." dove le voci hanno finalmente una funzione strumentale molto interessante ed acquistano quel calore di cui difettava la prima parte.

gianfranco pinto madrugada"Mandrax" dopo un buon inizio di piano elettrico e di basso si snoda in soluzioni molto ritmiche alternate da passaggi che il sintetizzatore rende molto piacevoli grazie al timbro piuttosto soft con cui viene usato. Senz'altro il miglior episodio dell'album. "Madrugada II" conclude riprendendo la prima versione di questo pezzo... ... la loro reale faccia indubbiamente più espressiva dal punto di vista della preparazione e della effettiva capacita' strumentale.” (cfr “Supersound, 1974”)

Certamente, anche nei brani più autoctoni il livello delle contaminazioni esterne era sempre “a rischio”, ma nel lato cadetto la scrittura diventa più fluida e per esempio in “Mandrax”, si scorgono quei germogli di personalità che verranno poi sviluppati meglio tre anni dopo con “Incastro”.
Il sound è sostanzialmente appoggiato sul piano Fender di Gianfranco Pinto, ma non sono pochi i motivi che lasciano prevedere una maggiore omogeneità.
Per il momento però, si consideri il primo lavoro dei “Madrugada” un disco riuscito solo a metà.


MADRUGADA - Discografia 1974 - 1977:
1972: MADRUGADA
1974: INCASTRO

3 commenti :

Richard ha detto...

I MADRUGADA da Bergamo collaboravano da tempo sia in studio che nei live con I NUOVI ANGELI di cui Paoluzzi era il batterista. Fu infatti quest'ultimo a produrre il primo LP e a girare per le etichette con il master sottobraccio finchè non arrivò la soluzione più logica e cioè farlo stampare e distribuire dalla stessa casa discografica dei NUOVI ANGELI. Confermo l'interesse dei MADRUGADA per le sonorità di CSN&Y e certi suoni mutuati dai Soft Machine di cui erano fanatici ammiratori. Certo, miscela non potrebbe essere più discordante ma ci provarono anche se per obblighi contrattuali dovettero inserire alcune cosette "più leggere" (e si sente bene la differenza nei vari brani). Paoluzzi poi lasciò i NUOVI ANGELI per fare il produttore a tempo pieno con Odissea, Vecchioni e la Nannini (America), Mango (Australia) etc...
I MADRUGADA continuarono poi come band live alle spalle di altri artisti famosi (Patty Pravo, Riccardo Fogli etc...)

J.J. JOHN ha detto...

Grazie per la precisazione Richard.

Allora... non è vero che l'erba del vicino è sempre la più verde.

Anonimo ha detto...

Lavoro discreto .

Mandrax è un brano strumentale che ho sempre apprezzato.

Il successivo disco Incastro è decisamente il loro apice .

Michele D'Alvano