Battiato: Fetus (1972)

battiato fetus 1972Quando Francesco Battiato arrivò da Jonia a Milano nel 1965 con molte idee e pochi soldi, non era il distinto e posato signore che abbiamo conosciuto negli anni successivi, anzi, il perfetto contrario.
 Possedeva innanzitutto una determinazione fuori dal comune che lo portò non solo a superare le difficoltà di qualunque emigrato dell'epoca, ma a sopravvivere nel cinico mondo della musica leggera ed affermarsi come una delle principali realtà dell'avanguardia Italiana.

La prima fase di sostentamento si risolse già nel 1965 con la pubblicazione di due flexi disc per la NET (retribuzione: diecimila lire a disco) e nella costituzione del duo "Gli ambulanti" in coppia col pianista e compaesano Gregorio Alicata per cantare canzoni di protesta davanti alle scuole

Lo step successivo fu quando i due vennero notati da Giorgio Gaber che fece fare loro un provino. La cosa però non funzionò, e Battiato scelse di proseguire da solo senza Alicata, visto che nel frattempo Gaber gli aveva procurato un contratto con la discografica Jolly.
  Arrivano così altri due singoli ("La Torre" e "Triste come me", 1967) e infine il prestigioso passaggio alla Philips con la quale inciderà ben tre 45 giri tra il 1969 e il 1970: tutti di stampo romantico e tutti di un certo successo (si dice fossero quattro, ma l'ultimo non venne pubblicato), ma a
un certo punto qualcosa non va.

battiato fetus 02

Siamo al principio del 1971 e Battiato capisce che i tempi sono maturi per osare di più. Lui è un grande appassionato di biologia, esoterismo, letteratura tedesca e musica elettronica, e la fase romantica comincia a stargli stretta. Anzi, talmente stretta che più di una volta l'avrebbe rinnegata nel corso della sua carriera. Voleva invece "trovare una musica che fosse il corrispettivo letterario di ciò che lo interessava" e si diede da fare.

Si chiuse in un mutismo radicale rinunciando a molte serate e alle lusinghe delle majors, e iniziò a cambiare completamente frequentazioni avvicinandosi sempre di più al fervido ambiente dell'avanguardia milanese.
Intorno al 1970 si dota di un modernissimo sintetizzatore VCS3 e decide che da ora in poi inciderà qualcosa solo se ne avrà il pieno controllo.
Per realizzare i suoi piani, bussa alle porte della neonata etichetta Bla Bla di Pino Massara e lui lo accoglie a braccia aperte.
Risultato: il suo primo trentatrè giri "Fetus", concepito
nel 1971, registrato alla Sala Regson di Milano (la stessa di Celentano e Mina) e pubblicato nei primi mesi del 1972. 

battiato fetus 03battiato fetus 04Che Battiato abbia intenzione di scioccare, lo si capisce sin dalla celebre cover dell'A.l.s.a di Gianni Sassi raffigurante un feto maschile (presumibilmente morto), dall'esplicita foto pop al suo interno e dalla quarta di copertina che ritrae il nostro in una personalissima tenuta spaziale.

Concettualmente, il disco guida l'ascoltatore nel processo della genesi umana dal suo concepimento sino alla nascita, e musicalmente si rivela una novità assoluta per l'Italia: un misto tra elettronica e Bach, tra Oriente e Occidente, tra cantilene infantili e voci spaziali, tra melodia e rumoristica.
Ingenuità e aggressività si mescolano in un insieme omogeneo ed incalzante in cui Battiato sembra voler mettere a punto tutte le linee della sua filosofia artistica.


  Nell'incedere dell'ascolto non si trova nulla di scontato ed ogni nuovo movimento è una scoperta musicale e strumentale (con lui suonano sei musicisti) sempre funzionale al racconto. 
Si parte dalla descrizione del concepimento vista dalla parte del nascituro ("Non ero ancora nato che già sentivo il cuore […] M'incamminavo adagio per il corpo umano. Giù per le vene, verso il mio destino") per arrivare attraverso i vari processi biologici ("Cariocinesi", "Energia" "Mutazione" ecc…) alla luce della vita.

Dove non permeata da formule e citazioni scientifiche ("Fenomenologia"), la poetica di "Fetus" rivela una "pietas" straordinaria e una coscienza artistica che, pur se non ancora perfettamente sviluppata, è ormai solidamente parte di colui che diventerà uno dei più innovativi artisti del nostro secolo.

A dispetto di qualche polemica occasionale (la foto di copertina fu tra i bersagli favoriti della stampa borghese), "Fetus" otterrà un riscontro notevole che venne ulteriormente rafforzato da un 45 promozionale ("Energia" / "Una cellula") e da incessanti apparizioni dal vivo ai principali Festival Pop di cui fu sempre graditissimo ospite.

Il suo interesse all'Underground e alla Controcultura verrà favorevolmente ricambiato e, al di là di trascurabili contraddittori, porterà il ragazzo di Jonia ad una considerazione sempre più alta.
In questo senso, Fetus è da considerarsi tra i migliori album dell'avanguardia Italiana.

Ne esiste anche una versione in inglese mai pubblicata ufficialmente, ma infinitamente meno incisiva di quella originale.

FRANCO BATTIATO - Discografia 1972 - 1975:
1972: FETUS
1972/73: LA CONVENZIONE - PARANOIA (45 giri)
1973: POLLUTION
1973: SULLE CORDE DI ARIES
1974: CLIC
1975: M.ELLE LE GLADIATOR

39 commenti :

J.J. JOHN ha detto...

Alcuni commenti alla prima versione:

Vikk ha detto...
Ho dato uno sguardo al tuo blog e mi sono gia' innamorato: "fetus" come primo post e poi il disco di Mario Schifano (di cui non sapevo l'esistenza e sarei curiosissimo di ascoltare) ...che dire, se il buon giorno si vede dal mattino...
23 maggio 2007 1.21

Isidax ha detto...
se ti dico che per me questo disco è di una noia infinita ti incavoli?
comunque ho vari Cd o LP anni'70 soprattutto inglesi o americani, di prog italico ho solo alcune cosette che si trovano ancora comodamente delirium, orme,titoschipa jr(orfeo9),formula tre, pfm,forse i stormy six in LP e il primo di radius in LP (no forse questol'ho venduto 15 anni fa). isidax
6 luglio 2008 22.10

Alex 77 ha detto...
Sul sito www.battiato.it inseriscono quest'album nel 1971 e pollution nel 1972.
Mentre nelle ristampe in cd fetus è del 72 e pollution del 73.
Chi avrà ragione?
Certo ke un album come fetus fosse realmente del 71 sarebbe ancor più da considerare come qualcosa di "miracoloso".......considerando ke il boom del rock prog o comunque sperimentale da noi è avvenuto nel 72.
Oltretutto ci sarebbero da rivedere le tue classifiche ponderate.....no?
Alex '77
1 aprile 2009 11.24

JJ JOHN ha detto...
Fetus è stato sicuramente concepito nel 1971, ma la data corretta di pubblicazione che appare sul disco originale è 1972.
Idem per Pollution che venne concepito a fine '72 ma che è stato pubblicato nel 1973.
Per non fare confusione, Classic Rock si attiene alle date di pubblicazione originali.
1 aprile 2009 14.01

Anonimo ha detto...

Bè qui ci troviamo al cospetto di un grande ARTISTA......in alcuni siti (anche internazionali) dicono ke frank zappa abbia avuto modo di sentire "pollution" ed in seguito abbia definito Battiato un genio.
Questo lavoro all'inizio non mi piaceva. Lo trovavo ingenuo. Ed in parte è vero. Ma riascoltandolo nel tempo non ho potuto far altro ke valorizzarlo.
Quale artista nel 71 o 72 ke fosse, nella nostra penisola, ha osato tanto come lui? Fetus è un miscuglio di generi........dall'elettronica alla classica contemporanea di Stockhausen, alla musica rumoristica, al rock ed alla musica da cantautore....un frullato di generi, idee bizzare, peripezie musicali.
Lo considero poco musicista, xkè effettivamente in Italia ci son stati ben altri strumentisti, ma è una persona dotata di una sensibilità unica.
Nella sua musica dei primi anni 70 oltre alla sperimentazione ci trovo molta "follia", ma anke molta dolcezza, frustazione, delusione, e tanta voglia di rendere partecipe l'ascoltatore delle sue "visioni".
Uno dei più grandi ARTISTI avuti qui da noi.....
Alex '77

Anonimo ha detto...

L'ultima tua frase della recensione è la degna sintesi di tutto.

Andy

Ornitorinco ha detto...

Quanto ho parlato e critto su Battiato, non lo so più. Di sicuro come lui pochi in Italia hanno dimostrato la forza di mutare in varie direzioni costantemente. Visionario, poliedrico, intellettualoide ed eccentrico. I primi quattro album (Fetus, Sulle Corde Di Aries, Pollution, Clic) fotografano un periodo di ispirazione con alcune vette notevoli (tuttalpiù escluderei Sulle Corde, ma per continuità storica ce lo lascio). Dopo, ed è stata una faticata ascoltare tutto il suo materiale, si assesterà su livelli più modesti, e svariati colpi di coda, alcuni sorprendenti (La Voce Del Padrone, L'Era Del Cinghiale Bianco). Ovviamente, ottima recensione. :-)

URSUS ha detto...

A dischi come questo sono particolarmente legato,proprio perchè li ho avuti tra le mani fin da quando uscirono e debbo dire che sono cose che mi hanno accompagnato nel tempo,
forse non tutti possono comprenderne il vero significato,se non li si è vissuti ai tempi...tuttavia trovo che l'album della vera maturazione artistica sia stato il terzo "Sulle corde di Aries" che metto sul gradino più alto di tutti,rispetto ai primi due bellissimi,ma ancora un po' legati al passato melodico-pop di Battiato anni 60:che però non era da buttare,anzi...nei primissimi singoli tra il 65 e il 69 ci sono pure dei brani gradevolissimi.
Un piccolo appunto sulla data: FETUS non era del 1971,o sbaglio?

V I K K ha detto...

solo su una cosa non sono molto convinto: il feto in copertina non credo sia vero, ho sempre pensato che fosse una riproduzioe in cera, tu hai notizie certe in merito.

Iskretta ha detto...

Battiato è uno di quegli artisti capaci di uscirsene così, con album come Fetus e Pollution, e tu resti lì a bocca aperta e pensi "ma allora fleurs è una bufala! ci ha preso tutti in giro!".. poi pensi che probabilmente sono cambiati il contesto storico, le esigenze musicali eccetera eccetera, ma un po' di tristezza rimane.

Ottimo album, della serie "ci piace ricordarlo così"

Anonimo ha detto...

Ciao Ursus,

ankio pensavo fosse del 71, o almeno così riportano sul sito www.battiato.it.

Però, come JJ ha scritto sul primo commento, fetus dovrebbe essere un album concepito nel 71 e pubblicato nel 72.

Anke fosse del 72 sarebbe un prodotto miracoloso, nessun altro si era spinto così "oltre" nelle sperimentazioni, almeno da noi. Certo fosse del 71 sarebbe un MIRACOLO vero e proprio e battiato, ancor di più, sarebbe un extraterrestre spedito nella nostra bella penisola da qualke pianeta lontano dell'universo.

Lo reputo un genio ed uno dei pochi artisti italiani in grado di tracciare un percorso musicale originale, senza la necessità di utilizzare schemi già utilizzati in precedenza.

Molti accostano i suoi lavori al krautrock. A me personalmente sembra ke i suoi primi album si possan ricollegare solo lontanamente ai lavori tedeschi.
L'unica cosa in comune ke hanno è ke sia battiato sia i gruppi kraut son partiti dalla musica elettronica e dalle sperimentazioni di Stochkausen, per creare però ognuno un discorso diverso.

E dei primi quattro album "Aries" mi sembra il migliore, il disco della consacrazione e della maturità di un artista,ke può piacere o meno, ma ke rimane comunque e sempre un GRANDE della musica italiana (e non solo).

Alex 77

URSUS ha detto...

In effetti l'attinenza con i corrieri cosmici tedeschi può solo essere nell'uso del synth,perchè le armonie sono tipicamente sue,ha creato anche un modo di cantare particolare,mentre i tedeschi puntavano unicamente sulle parti strumentali,con poche eccezioni.
Io lo vidi all'epoca in un localino di periferia frequentato da tamarri,che ai tempi impazzivano per il glam-rock oppure roba alla Deep purple(prima della disco)...era duro da fare digerire al pubblico,
per questo dovette poi commercializzarsi un po' per essere accettato,ma questi suoi suoni iniziali per me rimangono insuperati.

Anonimo ha detto...

Bè all'epoca gli artisti ke osavano di più kredo ke non venissero accettati facilmente.
Oltre a Battiato, anke il primo Sorrenti o gli Area più sperimentali (tipo quelli dell'album Event '76) penso ke non venissero "digeriti" benissimo da tutti, anzi.
Non oso immaginare come potesse essere un concerto dei Pholas Dactylus.
Eppure secondo me è qui ke sta la grandezza di questi artisti.
Cercarono di portar avanti il loro discorso musicale, indipendentemente dai giudizi del pubblico più provincialotto.
Almeno ci hanno provato, poi avran dovuto arrendersi magari, ma per lo meno ci hanno provato.
Io personalmente ho la massima stima per questi artisti, a maggior ragione se eran italiani, xkè in Italia le cose eran ben più difficili da mettere in pratica se eri troppo "fuori schema".

Alex 77.

taz ha detto...

...come nell'ultimo film di B.Pitt nasce "saggio" e ....continua a vivere con l'entusiasmo e la curiosità di un ragazzino, per un certo verso io reputo la sua una carriera al contrario, cioé con i suoi primi 4 LP ha toccato un vertice altissimo...con i seguenti M.lle le gladiato-Battiato-JBox-L'egitto prima dell sabbie ha preso una navicella spaziale ed é andato su un'altro pianeta di pura qualità...poi é sceso con L'era del c.bianco per ristabilirsi definitivamente sulla nostra terra...ma sempre per slpendere di luce(brillante) propia...ecco un talento puro a 360°...un vero Maestro di musica, Fetus apre degnamente l'animo umano e.... clik lo chiude....in mezzo:... la vita.

Anonimo ha detto...

Grande taz.

Ke dire. Di musicisti a livello tecnico ne abbiamo avuti di migliori e di veramente eccelsi (pfm, arti e mestieri, banco, ecc), ma il vero artista si vede al di la della sola preparazione tecnica. Serve anke quella ma da sola non basta.
Per essere un vero artista, secondo me, ci vogliono idee fresche e originali per prima cosa, ci vuole la voglia di osare e un pò di "lucida follia".

Be credo ke battiato abbia tutto questo e di conseguenza sia un artista con la A maiuscola.
C'è ki parla di artista ingenuo o di artista scopiazzatore del krautrock, c'è ki lo detesta e ki odia la sua voce.

Ma questo in realtà è un grande artista, odiato e amato senza vie di mezzo, proprio come lo sono i grandi artisti.

alex 77

taz ha detto...

Alex se arrivi ad ascoltare Gudrun....ti entrerà nel "cervello" per non uscirne più....Quando in una recente itw gli domandarono come é nata una canzone d'amore come "la cura"...lui interruppe la giornalista e, corregendola, gli disse:...la cura non è una canzone d'amore...va oltre....Cmq JJ non entro in merito della classfica ponderata perché é troppo complicato, per me, il marchingegno per votare....e non erano fattacci tuoi, le classifiche, era esprimere una difficoltà di quanto non sia facile fare delle classifiche tra tanto materiale...pero' ho capito lo spirito...'71 Osanna- New Trolls- Trip.....'72 BMS(salvad..) PFM(storia di un 1") NT(UT) Quella vecchia locanda(same) Alan Sorrenti(aria)R.R.R(per un..) La seconda genesi(tutto deve..) Jumbo osanna...nel 72 é troppo difficile...ciao

Anonimo ha detto...

Si taz, effettivamente fare una classifica del 72 non è semplice.
E meno male ke qui consideriamo Palepoli e Pollution del 73, xkè se no non ne uscivo vivo.
Adesso saranno volatili per i diabetici (come diceva Lino Banfi) per fare una classifica del 73.
Troppa carne al fuoco......kissà ke ne esce fuori.
Per quanto riguarda gudrun, ankio penso ke mi piacerebbe un casino, amo il prog, e più è ostico e difficile da ascoltare, più mi piace. Figurati ke considero un capolavoro "concerto delle menti" dei Pholas Dactylus!!!!!!!
Però sto faticando a trovarlo in giro. Domani se riesco faccio un salto a torino, al "mitico" negozio "rock & folk", li in passato ho trovato diversi cd prog italiani.......alcuni anke abbastanza introvabili........come "distortions" dei Blue Phantom.

Ciao alex 77

JJ JOHN ha detto...

@ Ornitorinco:
Come ricorda il Taz c'è anche tutto il periodo "MM.le le Gladiateur", Juke Box e "'l'Egitto prima delle sabbie" che sono una bella mazzata!!!
@ Ursus
Fetus è probabilmente stato concepito nel 1972, ma io mi attengo alla data di pubblicazione del disco originale. Il sito www. Battiato.it è sbagliato.
Meglio questo: http://www.geocities.com/battiato60/
Battiato l'ho conosciuto a un concerto di Enrico Rava nel 1980 (credo) e gli ho chiesto di Fetus. Lui si è messo a ridere e mi ha detto "Ma tu ascolti ancora quella roba lì?". Non ho mai capito se scherzasse o se facesse sul serio.
@ Vikk
No ahimè: è vero. Se hai delle conoscenza in certi rami, non credo sia difficile fotografarne uno.
A questo proposito, molti negozianti si rifiutarono di esporre la copertina e molti altri la racchiusero un una busta opaca. Questo da un'intervista allo stesso Battiato.
@Iskretta
Io Fleurs 1 lo adoravo perché c'erano due canzoni di Endrigo, autore che io amo alla follia.
Fleurs 3 l'ho regalato il giorno dopo.

Grazie per le chart: appena ho un attimo, perfezioniamo quella ponderata... o almeno ci proviamo.
Cominciate a pensare a quella del '73 perché ormai mancano solo una quindicina di recensioni!.

Anonimo ha detto...

Credo che "Revolution 9" del white album dei Beatles (1968) (e il white album tutto) spieghi sia Fetus che Pollution di Battiato e anche quelli più "colti" dopo (fino ancora ad ad es.a "cafè table musik" di "Battiato 1977"). Non credo che ci sia bisogno di cercare riferimenti ai Popol Vuh o ai Tangerin o a Schultze, ecc. Forse per "Sulle corde di aires" invece la faccenda cambia e i tedeschi c'entrano, ingentiliti da armonie medio orientali. Ma dove Battiato è stato più originale e geniale, dove ha unito il "basso e l'alto", la "musica colta" e la "musica leggera", con una sintesi che ha usato anche ironia e decostruzione, è in "l'era del Cinghiale Bianco" (per me un capolavoro assoluto,molto coraggioso, maturo, con testi "asimmetrici" e melodie solo in apparenza facili) e Patriots (già più "paraculo").Comunque anche qui, il riferimento c'era ed era "Einstein on the beach" di Philip Glass (1976), e "A Rainbow in a Curved Air" (1969) di Terry Riley. Secondo me Battiato non fu molto originale: fu un abilissimo assemblatore di svariate influenze ed esperienze. Dico "fu" perché ora anche lui purtroppo ora con 'ste cover esangui....lasciamo perdere, va! (I miei preferiti suoi sono: Sulle corde di aires;L'Era del cinghiale bianco; e "Missa arcaica".)
(ofvalley)

J.J. JOHN ha detto...

Of,
Gianni Lucini dice che "la musica è frutto di osmosi progressive" e credo che Battiato rappresenti benissimo questo pensiero.
Come fai notare infatti, ogni suo album sembra la complessificazione di quello precedente, almeno fino a dopo "La Voce del Padrone".
Anche in quel caso però, ha proseguito per una strada che lo a portato a cose meravigliose come "Fisiognomica" e "Missa Arcaica".
I riferimenti al Kraut vengono da lui stesso, che spesso lo citava nelle prime interviste ma, anche questo frammento credo facesse parte di una coscienza più vasta.
"Aries" è stato un mutamento perché prima di quel disco non sapeva ancora bene la notazione musicale e in esso ha messo a frutto i suoi nuovi studi.
In altre parole: un grande artista.
Quando lo conobbi, ebbi anche una splendida impressione umana

Dario ha detto...

Volevo fare un commento su Battiato, ma Taz ha detto già tutto!
La parola "genio" è spesso abusata, ma non per questo artista, che spesso nella sua carriera, ha anche avuto la "classe" di prendere tutti in giro senza che molti se ne siano accorti.

Grande post John come sempre! Un caro saluto.

Arcygatt ha detto...

A mio avviso alcuni stralci di Fenomenologia spiegano bene tutto l'album, la musica ed il pensiero di Battiato in genere, ed aprono fondamentali interrogativi:
"Vivo malgrado me stesso" spiega come mai vada d'accordo con Sgalambro.
"Ho già scordato la mia dimensione e forze sconosciute mi strappano da me...": vi si ritrova la costante attenzione di Battiato verso l'incorporeo, che sia divino o meno, la sua meditazione continua non sul "come", ma sul "perchè", ed è una domanda cardinale per l'uomo, il mistero dell'esistenza; impossibile spiegarlo (e si torna alla concezione nichilista di prima) tant'è che la canzone "degenera" in un'assurda espressione matematica. Così, nella situazione straziante tra la volontà e l'incapacità di sapere (idea cara a Iacopone da Todi), la musica, anzi la sperimentazione musicale, pare l'unico rifugio e, al contempo, l'unico metodo d'indagine (sostituisce dunque la poesia): questo, forse, spiega la complessità dei suoi primi album, non comunicativi proprio perchè è impossibile rendere partecipi gli altri di una rivelazione non afferrata, ma solo sfiorata.
Poi dopo si commercializzerà, è vero, ma rimane un grandissimo: riuscire a realizzare canzoni semplici (Bandiera bianca è musicalmente elementare) ma non banali, anzi straordinarie, è probabilmente ancora più difficile.

J.J. JOHN ha detto...

Lo sapete vero cosa rappresenta quell'espressione matenatica di "Fenomenologia"?

Giampaolo ha detto...

Un album sopravvaluttato........magari a tratti simpatico, ma sopravvaluttato........ciao....

Anonimo ha detto...

X Giampaolo:

xkè sopravvalutato? Ankio all'inizio lo trovavo così, x il fatto ke effettivamente ci sono diversi punti ingenui, soprattutto dal punto di vista dei testi e del canto, xò non si può negare l'importanza di quest'ARTISTA x lo sviluppo della musica pop e rock italiana.

I tratti ingenui son bilanciati da momenti in cui si può riscontrare la sua lucida e originale "follia" musicale......certo trovo ke in pollution Battiato sviluppi meglio il suo concetto di musica, ma Fetus rimane comunque un esordio con il botto.

Alex 77

Arcygatt ha detto...

No John ammetto la mia ignoranza... E quindi ho anche probabilmente sbagliato in pieno l'interpretazione...

atlantropa ha detto...

sono equazioni di moti armonici 1-dimensionali; la prima passa per l'origine, la seconda è nella sua forma generale.

peccato Battiato abbia poi rinnegato questi lavori.

JJ JOHN ha detto...

Esatto, sono due moti armonici, ma sfasati della costante "gamma".
Secondo Battiato la loro rappresentazione grafica riproduce il DNA, tema portante di "Fetus".

Personalmente non l'ho mai verificato, ma do fiducia a Battiato, visto che ero (e sono), un po' scarsino in matemtica.

atlantropa ha detto...

Sai che non mi era mai venuto in mente?, geniale!, ti posso confermare che se t rappresenta non una variabile temporale (come si intenderebbe comunemente in fisica con quel simbolo) ma una spaziale (come invece è più tipico dei matematici), ottieni davvero una visione laterale, "di profilo", della doppia elica.

Parlando di musica, Fetus (ed in parte anche Foetus, la versione per il mercato inglese, cantato con quella strana pronuncia insicura tipica del Battiato poliglotta) è il mio album preferito tra quelli "sperimentali"; per me una spanna sopra Pollution, che purtoppo in diversi punti ha il difetto di rivelare i limiti tecnici degli strumentisti (certo la cosa non è drammatica quanto nel passaggio crimsoniano da In the Court a In the Wake; ma io l'avverto); in teoria Pollution sarebbe anche potuto essere un disco migliore di Fetus, perchè è più strutturato, meno improvvisato; ma per esserlo avrebbe necessitato di esecutori più virtuosi.

A proposito, ma è vero che era già stato programmato un tour internazionale Battiato-Magma che però poi saltò perchè Battiato si ruppe una gamba o qualcosa del genere? sarebbe stato interessante veder interagire Battiato e Vander...



PS: davvero ben fatto questo John's Classic Rock; l'ho scoperto da poco cercando notizie sui Sensations' Fix, lo spulcerò con interesse. Ciao, Rocco.

JJ JOHN ha detto...

Rocco, bisogna anche considerare che "Fetus" era un disco spontaneo e iconoclasta, tipico di quasi tutte le opere prime di quel periodo. "Pollution" fu sostanzialmente un lavoro "su commissione".
Forse è da lì che noti la sua minore spontaneità.

Da quello che so Battiato e i Magma suonarono realmente insieme dal 13 al 23 febbraio 1974 e, nel concerto conclusivo alla Roundhouse, vi parteciparono anche gli Ash Ra Tempel.
Non si svolsero invece per gli effetti di un grave incidente stradale, la seconda tournèe inglese in marzo con Stomu Yamash'ta e quella europea con John Cage che avrebbe dovuto iniziare l'11 aprile.

ugo ha detto...

apro la giornata del 18 maggio con una notizia terribile:
il maestro immenso FRANCO BATTIATO purtroppo ci ha lasciato!!!!!
mentre scrivo sto piangendo stessa cosa mi successe quando morì LUCIO DALLA e PINO DANIELE cari amici progsters uniamoci tutti in una dolce ma triste preghiera per il MAESTRO!
un abbaccio triste......UGO
ciao caro JOHN

ravatto ha detto...

Non c'è da essere tristi...la sua anima sarà già in viaggio verso zone molto elevate.
Per fortuna ci ha lasciato la sua musica, la sua arte, il suo esempio e il suo pensiero.
Ho avuto anche la fortuna di conoscerlo, qualche anno fa, di stringergli la mano e di farci qualche chiacchiera , era un occasione particolare, una visita del Dalai Lama in Italia.

Ciao Maestro, grazie di tutto.
Om Mani Padme Hum.

Mary ha detto...

Amo moltissimo Battiato ci manchera'
non conoscevo questa prima parte della sua carriera artistica
è stato un piacere conoscerla
Grazie Jhon
Mariella

Anonimo ha detto...

Ciao John, ciao tutti, sono parzialmente stupito della scarsa eco mediatica della notizia della morte di Battiato, non fosse altro perchè era un vip, un personaggio mediatico in effetti e di primo piano. Poi il nostro è un paese di sciacalli, molti, moltissimi, banchettano di preferenza coi morti... Una delle idee che mi è venuta è che sia una conseguenza del risentimento del potere e dei suoi pennaioli, perciò quasi di tutti, per lo schiettissimo e impietoso giudizio che diede della politica e dei suoi praticanti durante la sua perciò breve esperienza politica in sicilia.

Chissà...

Simone

ravatto ha detto...

Perché questo non è un paese serio è un paese ipocrita e quando uno è ipocrita si perde il meglio.
Perde soprattutto l'occasione di evolversi come essere umano.

J.J. JOHN ha detto...

Sai cosa Simone?
In questi tempi in cui il dibattito storico si è disidratato, in cui ogni interesse si è spostato sul "sé", e i giornalisti sono tutti assorbiti dal potenziale decorso delle destre, diciamoci la verità:

A) Cosa vuoi che gliene freghi a un giornalista ventenne e destrorso tutto Meloni e Salvini di Battiato? Biascicherà giusto qualcosa appigliandosi al solito "Centro di gravità permanente" o alla "Cura", e poi continuerà a far danni altrove.
Almeno sin che glielo permetteremo.

B) Tieni conto che in un periodo di azzeramento della memoria storica come questo, è difficile trovare persone che, come me, sanno fornire analisi oneste, personali e aderenti alla storia. Discutibili fin che si vuole, ma perlomento basate su fatti e non su ciance.
Nessuna sorpresa dunque, se la maggior parte del giornalismo italiano, come hai detto tu, non sa cosa dire.
Semplice, perché non hanno né le armi né la voglia.

Splendido invece l'epitaffio di Vasco Rossi:

"Le sento più vicine le sacre sinfonie del tempo.
Con una idea:
che siamo esseri immortali caduti nelle tenebre
e destinati a errare nei secoli dei secoli,
fino a completa guarigione".


C) Detto questo, un consiglio a tutti, se me lo permettete.

Teniamoci stretto il "nostro" Battiato nel cuore, non dimentichiamo mai di ringraziarlo per quello che ci ha dato, seguiamo i suoi consigli, ricordiamolo sempre, e difendiamolo dagli idioti.

Più di così credo non si possa chiedere niente a nessuno.

ravatto ha detto...



https://youtu.be/yjMv5gYgfXY

Anonimo ha detto...

Tutto vero John, e alcuni, pochissimi, come in ogni oligarchia, seminano l'ignoranza perchè anche quella è un'arte, mi viane in mente berlusconi che diceva non credete ai comunisti anche se quello che dicono sembra vero perchè sono bravi a parlare, un capolavoro! Oppure il mantra stupidissimo del "la politica e la musica sono due cose separate" per disinnescare i messaggi veicolati dalle canzoni e così via... come dicevi i sopracitati citeranno la cura e centro di gravità (e comunque a sproposito) difficilmente citeranno per esempio inneres auge:

"Uno dice che male c'è
A organizzare feste private
Con delle belle ragazze
Per allietare primari e servitori dello stato?
Non ci siamo capiti
E perché mai dovremmo pagare
Anche gli extra a dei rincoglioniti?

poi pensavo che l'ipocrita è criminale, perchè mistifica, chi è tonto è solo tonto, e "ragiona" di conseguenza

Simone

Leah ha detto...

AIUTO JJ! In questi giorni ne ho sentite di tutti i colori. Che Fetus è stato pubblicato nel 71, che Battato è stato l'unico esponente della musica concreta / spaziale italiana, per non parlare dei vari filosofeggiamenti sui centri di gravità e i cuccuruccucu... non ne posso più.... almeno il 70% della gente non lo conosce prima del cinghiale bianco....

J.J. JOHN ha detto...

Beh, cara Leah, credo fosse prevedibile.
Ma vogliamo renderci conto? È morto Battiato, mica uno qualsiasi.
Uno che ha fatto della sua ricerca pratica e spirituale un baluardo di coerenza e conflittualità. Che ha certamente intercettato mode e tendenze, ma le ha immediatamente assogettate alla sua visione del mondo, frutto di anni di studi ed esperienze sul campo: dal beat ai Festival Pop, dalla canzonetta sino ai viaggi in Oriente.
Un artista che ci ha insegnato a non conformarci, ad essere sempre noi stessi, a guardarci nel profondo prima di prendere decisioni avventate, ma soprattutto, ad alimentarci sempre e continuamente di qualunque cosa potesse migliorare noi e gli altri. Mica paglia.
E non tutti sono riusciti a farlo con una tale cognizione di causa.

Sono pensieri alti. Materiale talmente vasto e plasmabile che anche il più incompetente degli stagisti potrebbe farci un articolo, fosse solo a partire dal centro di gravità permanente.
E difatti, come tu stessa ci fai notare, gli esperti si moltiplicano e continueranno a proliferare ancora per un po'. In edicola, in televisione, in rete.

ravatto ha detto...

Averlo incontrato dal vivo un paio di volte è stata un'esperienza fortissima, e ho avuto due impressioni ben chiare, di un uomo buono e pure molto divertente, un simpaticone insomma, sempre pronto alla battuta...inoltre fu molto gentile e disponibile.
Uno dei ricordi più belli e significativi della mia vita.

Per quanto riguarda le commemorazioni della fiction mediatica nostrana, mi danno fastidio giusto il tempo di spegnere o voltare pagina.
Io mi ascolto Francuzzo.

Anonimo ha detto...

Esordio notevolissimo di Battiato !

Disco sospeso tra sperimentazione elettronica, testi arguti e melodie spiazzanti .

Decisamente un lavoro rivoluzionario per la musica italiana degli anni 70

Michele D'Alvano