Alberto Radius: Radius (1972)
Romano di nascita, e Lodigiano d'adozione Alberto Radius arriva alla sua prima prova solista con un curriculum invidiabile.
Nato nel 1943 nella capitale, inizia la carriera giovanissimo con un gruppo chiamato "White Booster" e successivamente passa all'orchestra dell'ottimo cantante Mario Perrone per la rilevante cifra di settemila lire a sera.
Nel 1965 approda al gruppo dei fratelli Franco e Luigi Campanino ("I Campanino") con cui gira l'Italia esibendosi spesso come supporter dell'Equipe 84 e con cui incide una manciata di 45 giri in stile beat sotto il nome di "Big Ben's" ("Una ragazza facile", Come vuoi tu", "Allontanati da me").
Nel 1965 approda al gruppo dei fratelli Franco e Luigi Campanino ("I Campanino") con cui gira l'Italia esibendosi spesso come supporter dell'Equipe 84 e con cui incide una manciata di 45 giri in stile beat sotto il nome di "Big Ben's" ("Una ragazza facile", Come vuoi tu", "Allontanati da me").
Trasferitosi a Milano in occasione delle registrazioni dei Big Ben, si innamora della città e vi si stabilisce. Qui milita per breve tempo nei "Simon & the Pennies" per venire quasi subito convocato dai famosissimi "Quelli" in sostituzione di Franco Mussida, nel frattempo partito per il servizio militare. Tornato Mussida, Radius divorzia malamente dai Quelli e forma, grazie all'intercessione di Lucio Battisti, la "Formula Tre" con Gabriele Lorenzi e Toni Cicco.
L'incontro con Lucio Battisti procura al gruppo anche un contratto stabile con la "Numero Uno" (che durerà oltre 10 anni) ed un immediato successo a 45 giri: "Questo folle sentimento".
Intanto, mentre la Formula Tre è nel pieno del suo fulgore creativo, l'incontenibile creatività e socievolezza del chitarrista romano lo portano a tentare una prima carta solista, che rimarrà un episodio isolato almeno fino al 1976, anno in cui le sue prove discografiche saranno più frequenti e costanti.
L'album in questione si chiama "Radius (1972)" ed è ritenuto oggi una delle massime rarità del panorama Italiano degli anni '70.
L'album in questione si chiama "Radius (1972)" ed è ritenuto oggi una delle massime rarità del panorama Italiano degli anni '70.
Considerato l'ascolto e le note dell'album, più che di un disco organico, si potrebbe parlare di una lunga e spensierata collezione di sei jam-sessions in cui il chitarrista condivide le proprie doti con "i migliori solisti pop del momento" (cit. note di copertina): Demetrio Stratos, Giulio Capiozzo, Patrick Djvas, Gianni dall'Aglio, Vince Tempera, Ellade Bandini e persino Johnny Sax!
Il tutto naturalmente senza contare lo stesso Battisti che ne cura la produzione e firma il brano "Prima e dopola Scatola ".
Il tutto naturalmente senza contare lo stesso Battisti che ne cura la produzione e firma il brano "Prima e dopo
Registrato magistralmente in soli 4 giorni nel luglio del 1972, il disco è sostanzialmente una vetrina musicale in cui, pezzo dopo pezzo, si può apprezzare tutta la bravura, la duttilità e l'apertura artistica dell'Alberto.
Si parte da un rock di matrice chiaramente Hendrixiana ("Rock n°1"), per approdare subito ad uno standard blues, nobilitato dalla voce di Demetrio Stratos ("To the moon i'm going"). Chiude la facciata un assolo psichedelico ("Radius") e si riaprono le danze con la Battistiana "Prima e dopo la scatola" in cui è evidente l'intervento di Lucio nei cori.
"Area" è invece una lunga improvvisazione sincopata su una base di 16/8 in cui intervengono i 3/5 dei futuri Area che probabilmente stavano consolidando anche così, le basi della loro coesione.
Chiude la divertente "Il mio cane si chiama Zenone" in cui, oltre a Radius, spicca la straordinaria bravura di Vince Tempera e la possente ritmica di Ellade Bandini.
Chiude la divertente "Il mio cane si chiama Zenone" in cui, oltre a Radius, spicca la straordinaria bravura di Vince Tempera e la possente ritmica di Ellade Bandini.
Album poco considerato all'epoca e oggi estremamente ricercato, "Radius" è non solo un'importante spaccato dello spirito comunitario presente tra i musicisti dei primi anni '70, ma anche una testimonianza "in nuce" delle qualità strumentali ed umane di artisti che, di li a poco, avrebbero fatto la storia del prog.
15 commenti :
Le ultime cinque righe sono il cesello di quello che penso anch'io di questo album. Perchè lo scrivo? Perchè si sappia che non è obbligatorio inventare un giudizio diverso da quello di John solo per esistere.
Eh gia`! Sicuramente e` un album interessante, che purtroppo non ho ancora. Cosa intendi con "Tornato Mussida, Radius divorzia malamente dai Quelli e forma...."? Vuol dire che hanno litigato di brutto?
Ciao!
Si è un album grazioso, più che altro per il bel feeling che traspare tra i musicisti.
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Il "malamente" lo dice lo stesso Radius non aggiungendo altro.
Penso che, viste le sue capacità, ha creduto di poter restare nella band anche dopo il ritorno di Francone.
C'è stato si un po' di scazzo, ma poi la storia ci dice che si è risolto tutto per il meglio.
Abbraccio - JJ
Ho appena incontrato il tuo interessantissimo blog...scusa la mia ignoranza peró é possibile scaricare la musica in questione...?
mentre in internet é pienissimo di blogs (anche troppi)dove si possono scaricare dischi senza problemi ho notato vari blogs Italiani molto meno accessibili...
?????
un saluto dalla Patagonia Cilena!
Ciao caro Aldo.
"Classic rock" è un blog interattivo "d'autore" di critica, dibattito e diffusione della cultura Prog Italiana. Non è un juke box.
Se vuoi "scaricare", come hai detto tu: "internet é pienissimo di blogs".
Qui preferiamo pensare, confrontarci e discutere.
Poi... chi cerca trova....
JJ
Ma chi era (o chi è) Johnny Sax?
Un imitatore di Fausto Pappetti o altro?
Chiedo lumi!
Trovato:
http://www.miapavia.it/articolo.cfm?id=2625
lo avevo in vinile. poi negli anni di crisi lo vendetti per 70.000 lire mi sembra... valeva almeno 4 volte tanto.
Ti capisco.
Se solo penso a quello che ho venduto io mi viene un colpo.
Ho questo LP, e per me il suo valore principale è dato dal brano cantato da Stratos, forse la prima cosa che in senso stilistico possa essere definita post-Ribelli e pur essendo ancora pre Area, e proprio dall'anteprima data dal Brano Area, che per me ricorda molto le cose dei Nucleus.
In quest'ultimo brano c'è un assolo di Radius che reputto terribile, totalmente fuori dal mood del brano e quindi posticcio in maniera fin quasi surreale. A riascoltarlo ora sembra quasi impossibile che Radius, allora già dalla grande esperienza, abbia potuto inciampare così malamente.
Scusate se metto il becco in questi post ma volevo dire che l'ultimo CD di Radius "Banca d'Italia" (direi che mai un titolo fù più appropiato!!!) è veramente bello, dopo "Please my Guitar" questo è un gran lavoro che consiglio...molto intimo e la sua voce sembra quella di una "volta" e gli assoli di chitarra sono "suoi"!!!!...struggente il pezzo dedicato al suo grandissimo amico e collaboratore Avogadro....scusate per l'intrusione.....Cmq trovo incredibile che un disco come "Radius" suoni cosi moderno nelle incisioni...credo vero marchio di fabbrica di Alberto in tutti i suoi lavori solo e con la Formula...Ciao
Grazie TAZ, non ne ero al corrente.
Me lo procuro domani stesso!
Ciao. Lo cerco in buone condizioni.Grazie
Buon disco pieno di grandi musicisti !
Piacevole e ben suonato .
Michele D'Alvano
Notevole il brano Area, musicalmente elegante e coinvolgente
Michele D'Alvano
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