Elektriktus: Electronic mind waves (1976)

elektriktusNEI COMMENTS INTERVIENE ANDREA CENTAZZO.
Grazie Maestro!



Facciamo un’attimo il punto della situazione. Siamo nel 1976: la musica elettronica, la Kosmische Musik e l’Art-Rock sono una realtà europea da quasi dieci anni.
 

A casa nostra, dopo cinque Lp uno più folle dell’altro, il solo Battiato si appresta a varcare la soglia tra la prima fase fase elettronico-sperimentale e quella più colta: un balzo che non gli darà molti indotti, ma che lo consacrerà tra più grandi innovatori della musica italiana.
Nello stesso ambito, si distingue anche per qualità e stile l’album “Sonanze” (1975) di Roberto Cacciapaglia che però resterà un episodio isolato.

All’estero, e in particolare in Germania, i Kraftwerk hanno
già pubblicato cinque albums (tra cui i vendutissimi “Autobahn” e “Radioactivity”), i Tangerine Dram sei, i Can e i Popol Vuh almeno sette. In Francia, Jean Michel Jarre ha appena sfornato il suo terzo LP “Oxigene” che gli aprirà le porte del successo planetario e farà da traino ad una pletora di musicisti che sino ad allora erano riusciti a pubblicare poco o niente. Tra questi, un curioso gruppo di nome Rockets la cui “space-disco” sbancherà le classifiche di mezza europa, in particolare quella italiana.
 

Non ci è dato di sapere se fu per cavalcare la nuova onda francese o per qualche altra oscura dinamica ma finalmente, proprio nel 1976, anche in Italia qualcuno ebbe il coraggio di dare alle stampe un disco di musica elettronica in stile Kraut, riprendendo così il filone inaugurato tre anni prima dai fiorentini “Sensation’s Fix”. Si tratta della casa discografica PDU (quella di Mina), già distributrice italiana delle pretigiose etichette tedesche Kosmische Kuriere e Ohr.andrea centazzo 

Il nostro gruppo non si chiamava “Tangerine Dream” ma “Elektriktus” e i musicisti non erano Froese, Franke e Baumann ma un ensemble non meglio identificato diretto dal percussionista udinese Andrea Centazzo (o forse era soltanto lui), anch’egli in forza alla PDU con già tre album alle spalle di cui due proprio per l’etichetta dell’ex Baby Gate: “Ictus” del 1974 e “Fragmentos” del 1975.Electronic mind waves”, questo il titolo del disco, esce con una copertina singola laminata e sin dal primo sguardo si capisce che si tratta di qualcosa di particolare.
 

La grafica del titolo è in puro stile anni ’70 e mutuata senza neppure troppa delicatezza da quei caratteri che furono cari alla Cramps di Gianni Sassi.
La sleeve image però, associa il titolo “Area-styled” a un immagine che sembra arrivare dallo spazio profondo se non addirittura da qualche misterioso trattato di psicologia esoterica.

Per il resto: niente credits, niente note di copertina, niente foto aggiuntive.


Si sa per certo che tutti gli otto brani (tre sul primo lato e cinque sull’altro) sono stati composti da un certo “Mr.Elektriktus(il che non è una gran consolazione), che l’album è stato prodotto grazie all’uso di macchinari Teac e che il mixdown è stato realizzto ai “Basilica Studio” di Milano: un ultimo dettaglio questo, che lascia supporre che le matrici fossero state realizzate altrove e forse a scala privata.

In buona sostanza, tutto ciò che si può sapere di questo lavoro è deducibile solo dal suo ascolto o da testimonianze dirette che però non sono molte, anzi: nello stesso sito personale di Centazzo, il disco “Electronic mind waves” non compare nemmeno.
Lasciamo allora che siano le "onde della mente elettronica" a guidarci nella nostra recensione.


 electronic mind wavesLe prime battute della leading-trackFrequency departure(=“inizio” o “partenza” delle frequenze) non dicono nulla di nuovo: i rumori d’avviamento di un’automobile, si sono già sentiti in “Autobahn” dei Kraftwerk e non sembrano il massimo dell’originalità.
 

I successivi sviluppi del sound, palleggiati tra “Mysterious semblance at the strand of nightmares” (da “Phaedra” dei Tangerine Dream) e ancora molte manciate di Kraftwerk, non sollevano di molto l’originalità del lavoro. Eppure, nell’onesto procedere di patterns, frequenze e oscillazioni, ci si accorge che qualche sincero barlume di mediterraneità c’è e che forse l’esperimento italiota di casa Mazzini aveva un suo senso.
 
A questo proposito, brilla un intervento jazzato di contrabbasso in “Fifth wave” che effettivamente non può lasciare indifferenti: una mescola dal sapore davvero intrigante che, pur se per poco, ci ricorda che in fondo siamo la patria degli Area e del Perigeo e di grandi jazzisti di fama internazionale.
Tuttavia, se si eccettua il fatto che “Electronic mind waves” sia uno dei primi dischi integralmente costituiti da musica cosmica, altre novità non ce ne sono.
Fuori dai nostri confini sono già avanti anni luce e a noi rimane una doccia di note che ci conferisce per l'ennesima volta lo status di “periferia dell’impero”.

14 commenti :

Anonimo ha detto...

Album come questi effettivamente sono da "periferia dell'impero", inquanto effettivamente, oltre ad essere arrivato in ritardo (rispetto al resto d'europa), non aggiunge nulla di nuovo a quanto già ampiamente espresso dai tedeschi.

Nel campo della musica elettronica pop-rock, secondo me solo battiato è stato davvero al passo coi tempi rispetto a ciò che accadeva fuori confine.....Però non sono da dimenticare artisti come Cacciapaglia e Leprino, molto validi, anche se sono arrivati alla loro prima uscita discografica leggermente in ritardo.

Di Centazzo però ho avuto modo di ascoltare e di apprezzare molto l'album "Ictus" del 74.....un album jazz sperimentale, secondo me, molto molto valido.

Hai avuto modo di ascoltarlo tu JJ?

Come hai ben ricordato tu JJ, in campo jazz (e jazzrock) abbiamo avuto dei grandi personaggi.....davvero.

alex77

Anonimo ha detto...

davvero.... bellissimo il pezzo col contrabbasso. se avessero contaminato così tutto il disco avrebbero evitato di essere un clone dei tangerine dream.
cosa dici jj?

J.J. JOHN ha detto...

Non so. Io credo che non tutti gli artisti abbiano la consapevolezza di quanto geniale possa essere un loro pezzo piuttosto che un altro.
E se ce l'hanno, spesso sono i meccanismi del sistema discografico a dettare legge.
Come dire: non basta mirare alla porta per fare un gol.
E' un argomento molto delicato.

andrea centazzo ha detto...

La verita' e' che nel 1972, mentre ero impegnato come percussionista con il quartetto di Gaslini, nei momenti liberi mi dilettavo con esperimenti di elettronica con una primitivo sistema a quattro tracce e una tastiera orripilante (credo GEM)....
Capito' che il produttore della PDU (l'etichetta per cui all'epoca registravo) ad un certo punto non aveva piu' LP da importare e ascoltati alcuni dei pezzi mi chiese se ero interssato a farne un LP.
Dissi "perche' no"? a condizione che l'operazione rimanese anonima visto che all'epoca suonavo tutt;altro genere di musica e non mi interessava far oarte di quella scena.
Quindi non si tratta di periferia dell'impero, ma di sottoscala della PDU...:-)))
Tra l'altro non avevo neanche idea della produzione tedesca.
E odiavo Klaus Shulze e simili... recentemente Sheller mi chiese di ristamparlo come CD e sembra che il mercato giapponese lo abbia ben accolto...
valli a capire....
Comunque spendere tempo su una manciata di nastri da cantina muffosa non mi sembra valga la pena...
Qui sotto c'e' il mio catalogo con lavori decisamente piu' interessanti (almeno per me).
E anche tutta la produzione video.
Un pazzo furioso ha anche fatto un video con un pezzo di Elektrictus.... vabbe'... c'e' ancora una ambulanza libera???

Grazie dell'attenzione a cari slautia tutti i blogger italici - io purtroppo non vengo piu' in Italia... :-(((
Andrea Centazzo

www.ictusrecords.com
http://www.youtube.com/results?search_query=andrea+centazzo&suggested_categories=10&page=2


http://en.wikipedia.org/wiki/Andrea_Centazzo
http://www.imdb.com/name/nm1304428/

www.myspace,com/andreacentazzo
www.andreacentazzo.com
www.myspace.com/andreacentazzosoundtracks
www.myspace,com/andreacentazzotranscendentalgongs
www.ictusrecords.com
www.myspace.com/centazzorobinsonstowe
www.myspace.com/centazzowestcoasttrio
www.myspace.com/acvoyagers
www.myspace.com/joegiardulloandreacentazzo

J.J. JOHN ha detto...

Grazie a lei Maestro per il chiarimento (Classic Rock esiste anche per questo) e per la simpatia.
Se per caso però ripassasse di qui, mi leva una curiosità: il disco l'ha suonato tutto lei, contrabbasso incluso, o ebbe dei collaboratori?
Per il resto, devo dire che per odiare la musica tedesca,il suo esperimento con la PDU risultò davvero attendibile :-)
La saluto con stima
JJ John

Anonimo ha detto...

Grazie davvero Centazzo, per aver nobilitato negli anni 70 la musica italiana.

Ho avuto modo da poco di ascoltare il suo album "Ictus" del 74, e lo trovo davvero notevole, una spanna sopra molti lavori jazz sperimentali del periodo.

Grazie ancora.....

Anonimo ha detto...

GRAZIE A TUTTI VOI!
Ho suonato tutto io, tranne il basso suonato da Franco Feruglio, mio collaboratore anche in ICTUS (l'altro album ufficiale PDU a mio nome dello stesso periodo) e in RATSOROCK (LP della mia etichetta ICTUS del 77).
Franco poi suono' anche nella mia AC Mitteleuropa Orchestra dall'80 al 83 (con tutti gli improvvisatori europei -Rava, Trovesi, Fresu, Koglmann, Mangellsdorf, Meyes e molti altri).
Se qualcuno e' interessato alle ultime cose, puo' visionare questo link:http://www.kennedy-center.org/explorer/videos/?id=M4402
Si tratta del concerto tenuto al Kennedy Center di Washington la scorsa settimana.
E qui ci sono tutti i miei video:
http://www.youtube.com/results?search_query=andrea+centazzo&aq=f
A risentirci!!!
AC

rael ha detto...

sembra il mio primo cd...da manicomio! :)

rael ha detto...

somiglia tanto al mio primo cd !

Anonimo ha detto...

mmm beh io trovo che questo sia la punta di diamante della produzione del Signor Centazzo e non solo, uno dei dischi più interessanti della decade 70s. non discuto sulla importanza degli altri lavori elencati nei link forniti ma tra le cose per cui vivo ci sono proprio Schnitzler, la Berlin School e l'utilizzo del synth in ambiti sperimentali (ma non necessariamente solo quelli). Ho appena acquistato la ristampa in vinile della wah-wah e sto ascoltando spessissimo questo capolavoro senza tempo.

sklerici ha detto...

Trovo interessante Electronic Mind Wave (aldilà di quello che ne pensa lo stesso maestro Centazzo, e le particolari condizioni in cui fu realizzato). Non sono ancora riuscito ad ascoltare per intero lavori più recenti con un supporto vinile o cd, però possiedo la ristampa su Wah Wah di Ictus e lo consiglio a tutti. È un gran lavoro, qualcosa che nell'attitudine accosterei al primo del Perigeo sebbene con un differente uso degli strumenti.

JJ John ha detto...

Sklerici, per favore
non nominare il Perigeo invano. Te lo vieto nella maniera più categorica.
Rispondo qui anche al tuo comment su "Contaminazione".
In effetti anche a me dopo i due primi LP che erano rutilanti al limite del caos, "Contaminazione" mi sembrò miracoloso. Sia per la registrazione e per il missaggio come hai detto tu, sia per la sua sorprendente levigatezza quasi anglosassone. Insomma, non sembravano nemmeno loro.
Dici che "Concerto" e "Calibro" fossero meglio? Ma sai che non lo so?
Dipende da che punto di vista vuoi osservarli. Io credo che tra i tre, sia stato l'album in cui Bacalov è riuscito ad ammaestrare meglio le sue vittime. Tu mi dirai che è accaduto anche per i New Trolls. Si ma c'è riuscito per un lato soltanto.

sklerici ha detto...

L'impressione mia è proprio che i ragazzi si siano lasciati 'ammaestrare' (illuminante questo verbo che usi) un po' troppo, almeno per i miei gusti. Per quanto riguarda il Perigeo, lungi da me la lesa maestà.. ho solo detto che ritrovo in Ictus una qualche affinità d'intenti con Azimut (disco che adoro). Ovviamente senza voler fare paragoni di merito. Di sicuro però quel disco del maestro Centazzo si erge per più di una spanna rispetto a electronic mind waves. Immagino di trovarti d'accordo almeno su questo.. infine un saluto e un ringraziamento per il bellissimo blog anche da parte mia. Nic

Anonimo ha detto...

Disco piacevole anche se non imprescindibile

Michele D'Alvano