Capsicum Red: Appunti per un'idea fissa (1972)

capsicum red appunti per un'idea fissa 1972Nati dalle successive modificazioni del gruppo beat "I Prototipi", i Capsicum Red sono quattro musicisti di Treviso dai cognomi inequivocabilmente Veneti: Steffan, Canzian, Bolzan e Balocco.
Di solito, li si ricorda più che altro perchè il loro chitarrista Bruno Canzian entrò nei Pooh al posto di Riccardo Fogli ma, nella realtà, furono piuttosto attivi a partire dal 1971, anno in cui vennero scritturati per l'etichetta Bla Bla in buona compagnia con Franco Battiato, gli Osage Tribe, Juri Camisasca, i Genco puro & Co. e gli Aktuala.

I primi due 45 giri a nome di Capsicum Red sembra non vennero registrati dal quartetto di cui sopra, ma dal solo Canzian (soprannominato "Red" da Pino Massara, patron della discografica Bla Bla) che si avvalse dell'apporto di due diverse backing bands: nel primo singolo, "Ocean" (poi diventato sigla della trasmissione televisiva "E ti dirò chi sei"), venne affiancato da cinque anonimi turnisti e nel secondo, "Tarzan" (scritto apparentemente due anni prima), dal gruppo londinese degli "Stone the Crows"
e da Franco Battiato, autore del brano.

capsicum red 02Riguardo a questa ultima collaborazione, c'è da dire che, anche se Battiato ebbe molto a sminuire questo rapporto ("facevamo parte della stessa etichetta, tutto lì" FONTE: "RARO"), è comunque assoldato che avesse stretto amicizia con Canzian che lo ricorderà come un "bravo ragazzo e ottimo musicista" (FONTE: REDCANZIAN.ORG).

Al principio del 1972 però, Bruno "Red" Canzian, si stanca sia del suo ruolo di "finto Inglese", sia del groove commerciale di cui erano intrisi i singoli sinora prodotti: (diciamo un sound a metà tra i Beatles e le prime ballate di Bowie) e chiama a raccolta gli ex colleghi dei Prototipi Mauro Bolzan (diplomato in pianoforte), Walter Gasparini (secondo chitarrista nei Prototipi ed anche bassista in sostituzione di Paolo Baratto) e Paolo Podda (batteria).

Poco dopo, a seguito della partenza di Gasparini per il servizio militare, il gruppo subisce un ulteriore rimpasto. Entrano Paolo Steffan al basso e il batterista Roberto Balocco (ex Panna Fredda), costituendo così quelli che saranno i Capsicum Red definitivi e gettandosi coraggiosamente nella musica d'avanguardia.
Il risultato è l'album "Appunti per un'idea fissa", sempre prodotto da Pino Massara e dotato tra le altre cose, di una superba veste grafica opera della Al.Sa di Gianni Sassi.

La prima facciata del disco è completamente occupata dalla rivisitazione in chiave rock della "Patetica" di Beethoven in cui si intravedono le indiscutibili virtù strumentali del quartetto.

capsicum red 03Dico "si intravedono" perché sin dalle prime note emergono infelicemente degli abnormi difetti di produzione: suoni impastati, mixaggio discutibile ed una resa dinamica davvero modesta che penalizza ogni sforzo dei quattro nel rendere abbordabile un brano già di per se complesso.
"A bit like some old parmaggiano that has not aged well"
ci farà impietosamente osservare un critico inglese di Progarchives.
Tutto questo pastone timbrico si ravvisa anche nel secondo lato, laddove dove gli strumenti della classicheggiante "Lo spegnifuoco" e il canto della più evocativa "Equivoco", vengono svilite da un suono confuso in cui le dominanti medie sottraggono corpo e dinamica a tutto il lavoro delle frequenze più estreme, sia basse che acute.

capsicum red 04La melodica "Rabbia e poesia" in stile Banco, che lascia più spazio agli strumenti mediani dello spettro acustico (chitarra, voce, piano), ne esce un po’ meno penalizzata anche se non risparmia all'ascoltatore un bel salto sulla sedia quando interviene la piena orchestra finale.
Chiude il disco la splendida "Corale" che da sola surclassa a mio avviso buona parte dei gruppi underground che si muovevano nel 1972.

Non fossi stato un tecnico del suono per tanti anni giudicherei meglio quest'album, ma purtroppo, non posso esimere il mio giudizio dal fatto che anche la resa sonora fa parte della comunicazione.
Se ne accorse anche il pubblico e punì i "Capsicum Red" con un completo disinteresse commerciale.

capsicum red 05Tempo ancora un 45 promozionale ("In una sera"/"Un Fiore") e il gruppo si sciolse.
Com'è noto, Canzian trascorse un breve periodo con gli Osage Tribe per poi essere scelto dai Pooh tra oltre cento pretendenti e Steffan costituì il duo melodico Genova & Steffan.
Più avanti con gli anni Paolo Steffan, rimasto amico di Red, disegnò per i Pooh il celebre logotipo, in uso ancora ai giorni nostri.

23 commenti :

J.J. JOHN ha detto...

Commenti alla prima versione:

GIANNI LUCINI:
Non ci crederai, ma me lo sono accattato in CD la settimana scorsa. Io all'epoca avevo apprezzato molto il 45 giri "Ocean" e anche il suo retro "She's a stranger". L'album me lo ricordavo diverso, ma anche oggi lo trovo gradevole. I suoni? Ho ascoltato di peggio amico mio, non essere così rigido...

ANONIMO:
bella forza, i Cd l'hanno compresso e rimasterizzato. tutti idischi della bla bla dopo tre ascolti perdevano la metà della dinamica.

GIANNI LUCINI:
@anonimo. Mi spieghi come fa un disco in vinile stampato a perdere la dinamica? o meglio come fanno TUTTI i dischi di un'etichetta che ha utilizzato più di un riproduttore industriale a essere così sfigati da deformarsi dopo tre ascolti? Non può essere, dai, ma anche se fosse così che cosa c'entra il tecnico della registrazione?

JJ JOHN:
Mi intrometto tra Gianni e anonimo. Certi dischi perdono in dinamica eccome: specie per la deformazione dei solchi dovuta all'uso di vinile di bassa qualità ("bad press", si dice in gergo).
Su un vinile standard poi, è normale che il disco perda ad ogni ascolto circa 0,15 Khz sulle frequenze alte.
Fisicamente il discorso è così, poi se aggiungiamo un cattivo stato di conservazione (muffe, deformazioni, graffi...) beh, lì non è colpa del disco...
Certo è che il primo ascolto di una "master copy" in gommalacca di un disco, "suona" meglio di qualunque cd, pur possedendone una dinamica inferiore di almeno 36 Db.

FREAKZOYD:
Grazie per il benvenuto... questo blog è semplicemente splendido.
Sono pienamente d'accordo su quanto letto nella recensione.
Questo album non sarebbe affatto male se non fosse stato registrato da un tecnico del suono dalle capacità quantomeno discutibili.
Il gruppo era decisamente valido e i musicisti capaci e all'altezza della proposta musicale affrontata.
Il limite evidente di questo lp è proprio determinato dalla scadente qualità del suono: separazione delle frequenze errata, eccessivo uso del riverbero, scarsa considerazione delle dinamiche e imperfetto uso di limiter e compressori.
Credo che per gli standard di quegli anni solo il live delle Orme fosse altrettanto mediocre (per quanto l'edizione in cd è senz'altro migliore di quella in vinile, cosa che non penso possa dirsi per l'album in oggetto).
Per darvi un'idea di quanto 'Appunti per un'idea fissa' possa essere scadente considerate il fatto che, alla fine degli anni settanta/inizio anni ottanta, con un Tascam Portastudio a cassette a 4 tracce si producevano demo dalle sonorità nettamente superiori.

Anonimo ha detto...

Io ho l'edizione rimasterizzata...ma il risultato non cambia(nn so se doveva cambiare, tra il cd della PFM e Faber alla rimasterizzazzione dello stesso uscito l'anno scorso la diferenza è incredibile...)..La copertina è splendida come tutte quelle ideate da Sassi...(grafico del cielo)...il cd non mi dispiace, loro sono bravi(nn il cantato in inglese) ma i suoni li sento "sporchi"..in Equivoco ci sento molto Battiato...in Shangrj-là Santana ciao

Anonimo ha detto...

Ho l'edizione in CD della "Vinyl Magic" acquistata una dozzina d'anni fa.
Niente da aggiungere se non due inezie: Canzian prese il suo posto di bassista nei Pooh a partire dalla primavera del 1973, giusto in tempo per un breve tour americano prima di entrare in sala per incidere il superbo "Parsifal".
Infatti l'ultimo concerto con Fogli è del settembre 1973.

"Rabbia e Poesia" la troviamo risistemata nella musica e nel testo nell'album "Rotolando Respirando" (1977) col titolo "Il Suo Tempo e Noi".

Anonimo ha detto...

Per la precisione:
La convocazione di Canzian per i provini dei Pooh e nel novembre del 1972 nella lavanderia di un hotel di Roncobilaccio. Il debutto ufficiale è nella primavera del 1973.

Anonimo ha detto...

Eh..Eh...il famoso "paradiso del c..." per la funzione insonorizzante dei muri di carta igienica destinati all'albergo!

J.J. JOHN ha detto...

Esatto! Davvero molto poetico, vero?

Anonimo ha detto...

A questo punto aggiungiamo anche le coordinate geografiche: trattasi di Roncobilaccio.

Per la gioia di chi da al Castello di Carimate la stessa valenza del pedonale di Abbey Road...come si dice: for pooh-fans only!

Analoguesound ha detto...

John, se è consentito mi intrometterei anch'io sulla disputa "logorio di un vinile in n ascolti". Il vinile lo stampo anch'io (dirigo un piccolo marchio sotto il quale pubblico le mie produzioni full analog) e siccome ci stiamo muovendo nel dominio esclusivo della fisica terrestre e non in quello del "tutto o niente", direi che dipende anche il modo e le modalità con cui il disco si ascolta, la qualità delle parti in gioco (mi trovi favorevole alla tesi sui bad press) e lo stato di messa a punto dell'impianto che dev'essere quanto più neutra possibile.. Se un disco lo si tratta non dico con paranoia ("goditi il disco le prime tre volte, e in quelle fatti più copie su nastro che puoi perchè dopo diventa uno schifo") ma con la dovuta consapevolezza, suonerà centinaia e centinaia di volte come appena stampato..
per esempio "Il Paese Dei Balocchi", uno dei miei 5 preferiti, che mediamente è considerato una very bad press, e non dopo ascolti su ascolti non sembra ne voglia sapere di suonare peggio.
Sul confronto della dinamica dei supporti mi trovi vagamente scettico in ragione che un CD abbia mediamente più di 50 dB e che un buon LP (fatto con l'adeguata apparecchiatura) ne abbia meno di altrettanti.
Che poi i CD "si sentano bene", è un dato di fatto. Così come dovrebbe essere un dato di fatto che il vinile, quando è buono e riprodotto bene, ti muova i pilastri e ti faccia sentire la voce del cantante che ti viene fuori anche dal lampadario. :)

Analoguesound ha detto...

Poi, signori, non attaccherei bottone alla carlona con il tecnico della registrazione del suddetto disco.. ammetto che non lo ricordavo, perchè i Capsicum non me li sono mai filati più di tanto, causa l'esistenza al mondo di cose certamente più interessanti al mondo di una cricca stampo Emerson Lake Palmer con l'aggiunta di uno dei Pooh alla chitarra; però mi tocca il monito: seduto al banco sonoro c'era il sig. Pezzera, uno dei capisaldi del Suono in Italia. A sto punto mi viene spontaneo consigliare vivamente l'ascolto del "Disco Dell'Angoscia" per capire che questo signore non solo aveva un approccio tecnico di cui si potrebbe discuterne per intere settimane, ma sarebbe un buon pretesto per rivalutare la propria accezione di buon gusto..
Perciò se gli "Appunti" suonano male le ragioni saranno altre.. frattanto che qualcuno metta mani e orecchi al mastertape penseremo che magari gli stava sulle palle Canzian o che so, la musica gli faceva semplicemente schifo. Magari uno screzio sulla retribuzione. Ma dire che Pezzera fosse un fesso, questo è fuori discussione..

JJ JOHN ha detto...

@ analoguesound:
Non discuto sulla bravura di Gianluigi Pezzera: oltre al "Disco dell'angoscia", lo si può aprezzare anche nel "Signor G" (1970) di Gaber, nei primi 4 di Battiato e nel suo "Groupe X" del '73 che è anche recensito su Classic Rock.

Sta di fatto che "Appunti" suona davvero male: cupo, campanoso e poco dinamico e, personalmente, ho notato anche qualche leggerezza nel mixaggio in "Rabbia e poesia" su cui però si potrebbe anche soprassedere.
Preciso che questa non è solo una mia opinione ma è una constatazione piuttosto diffusa.

Ora, tralasciando le improbabili antipatie e ammettendo che il master fosse a posto, è possibile secondo te che ci siano stati dei problemi in fase di transfer?
E più genericamente, a parte una cattiva riproduzione o conservazione, quali sono i fattori che impoveriscono il suono di un disco in fase di produzione?

Ti saluto e ti ringrazio in anticipo per la ta consulenza gratuita.

Analoguesound ha detto...

Ad una prima analisi del fronte d'onda della Patetica (versione digitale) è possibile rendersi conto che il remastering è stato fatto senza alcun artefizio tecnico: il master è privo di compressioni o hard limiting, ad eccezione di un espansore che lavora a circa 1:3 per farci credere che ci sia più dinamica di quanto possa essercene realmente (i passaggi di silenzio arrivano a -57dB); il segnale peraltro non è neanche normalizzato (se arriviamo all'85% del fullscale digitale stappiamo lo spumante). Da ciò derivano due cose: 1) chi l'ha portato in digitale l'ha fatto a volume più basso del necessario 2) il CD suona davvero basso. Che tutto questo sia voluto? Se c'è stato - ma dubito - l'intervento del denoiser, non ha comunque contribuito granchè al restauro dell'opera. La trasformata di Fourier ci fa notare che MEDIAMENTE lo spettro non ha frequenze VIVE al di sopra dei 1000Hz, con sporadiche escursioni fino ai 2000Hz nei passaggi di chitarra elettrica. Sopra i 6000Hz c'è solo un alone, la musica è finita. Mi verrebbe da sospettare sul tape deck usato per la registrazione, che sarebbe stato un vero schifo, non escluderei neanche che è stato fatto tutto direttamente in presa diretta senza tracce dedicate. Il massimo lusso nel supporto vorrebbe il nastro da 1/4 di pollice, buone le probabilità che il master sia stato fatto su audiocassetta e ORRORE, poi passato su nastro a flangia aperta.
Questo è quanto posso dedurre dai risultati FFT e dalla quantità esagerata di dropout e rumore di fondo.
Come già fatto notare da qualcunaltro, sulla batteria è stato fatto un uso alquanto raccapricciante dei limiter (evidentissimo nei fill di rullante con cassa) e non mi sembra proprio faccia parte del master, anzi, proprio la batteria potrebbe essere stata registrata con due soli microfoni e una volta limitati quelli, siamo sotto il cielo. Tutto questo è strano per essere opera di Pezzera in sala Regson (i vari Biglietto Per L'Inferno, collettivo Ultima Spiaggia, Battiato e Dedalus sono usciti tutti da lì). Possiamo pensare che Pezzera stesse sperimentando sulle macchine cercando di abbattere anche i canoni tecnici, perchè no, del resto, Fetus non vanterà un suono migliore di questo.
Passando al master, è possibile che sia stato conservato male. E' possibile che sia stato fatto su un nastro scadente, e sia stato necessario effettuare una copia di sicurezza prima del taglio, passaggio che ovviamente ha deteriorato ancor più quel residuo di informazione sonora originale.
Se il recordista che si è preoccupato di questo fosse stato poi un po' sprovveduto, o avesse voluto attenersi ad una procedura di copia 1:1, presupponendo che il volume di registrazione del supporto originale fosse basso, si sarebbe mantenuto sugli stessi livelli in fase di copia (altro rumore al nostro mulino). Infine, il transfer: potrebbe essere stato effettuato su un tornio scadente? Con una testina fuori dima? Con una puntina vecchia o logora? Ai tempi del vinile massificato non doveva essere poi così impensabile una cosa del genere. Che la lacca stessa appartenesse ad un lotto sfigato? A me è successo.. è arrivata alla galvanica e si è fracassata a partire dal foro.. o che per ragioni tempistiche sia stata processata in elettrolisi oltre i tempi consentiti? Ricordiamoci che sulla lacca si annidano delle muffe microscopiche che rosicchiano i solchi, e l'elettrolisi va effettuata entro una settimana dal taglio, dopodichè tutto il lavoro è seriamente compromesso.
Chi ha stampato il disco, la Bla Bla? Ah ecco, un marchio famoso per delle produzioni su vinile di scarsa qualità.
Ultima considerazione: probabilmente i master sono stati smarriti, e tutte le varie ristampe su CD e vinile sono state fatte con un esemplare della prima stampa in vinile. Sennò non si spiega tutto quell'hiss su Rabbia e Poesia. Però si spiega anche com'è che tra la prima stampa e le successive, anche in CD, non vi sia alcuna differenza. Buona giornata

J.J. JOHN ha detto...

Analoguesound, mi sento in dovere di ringraziarti nuovamente per una disamina così articolata che ha messo in luce diversi scenari.
Chissà che un giorno qualcuno ci dica come sono andate veramente le cose...

Analoguesound ha detto...

Citando "La Cancion De Filomenha" da uno storico film di Salce con Lino Banfi ti rispondo "qui lo sas, qui lo sas". Intanto ti strappo una promessa, John.. quando ti decidi a fare un sondaggio sul blogger che può vantare il peggior uso dei congiuntivi.. ti prego, vota me :D

JJ JOHN ha detto...

Non ti preoccupare, hai già vinto! Per competenza, per simpatia e, naturalmente, per i congiuntivi :-)

Unknown ha detto...

Vorrei solamente sottolineare come la storia raccontata della formazione del gruppo e delle registrazioni sia assolutamente non veritiera.
A parte che Mauro Bolzan non era compagno di conservatorio di Bruno ( Red Canzian ) perchè Canzian non ha mai fatto il conservatorio ( Bolzan sì e si è diplomato in pianoforte ) , a parte che Walter Gasparini suonava la seconda chitarra già con Canzian e Bolzan e Podda nei Prototipi e ha suonato il basso quando Adolfo baratto che suona il basso è uscito dai Prototipi stessi , a parte che Paolo Steffan ha sostituito Walter Gasparini perchè Walter è andato militare , a parte che i Capsicum erano insieme e suonavano ben prina della prima incisione di Tarzan , a parte tante altre cose ....direi che chi scrive le storie dei gruppi e musicisti dovrebbe informarsi prima di scrivere. Io ero lì e ho vissuto tutta la storia personalmente e non tramite racconti come sono quelli scritti quì.
grazie per l'attenzione e attenzione ai giornalisti!

taz ha detto...

Storia o leggenda??...io preferisco sempre le "leggende"...sanno di prog....Cmq sono stati i primi, nell'etichetta BLA BLA, a cantare in Inglese...detta etichetta produceva B.Curtis e N. Arigliano...mai e poi mai si pensava ad una virata "sperimentale" in un etichetta così...Sembra che sia stato Massara a chiedere a Canzian di cambiare il nome da Prototipi in CR...Stranamente ebbero più successo dalla critica che dal pubblico...ho letto che i soli a rimanere nell'ambito furono Red e P.Steffan, che formerà con G.Genova il duo Genova & Steffan...io apprezzo l'onestà dei componenti nel suonare questo disco...riferimenti ai classici ma senza "montarsi" la testa...ciao

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Antonello ho corretto la scheda in base alle tue informazioni partecipate.
Se vuoi mandacene altre ma, per favore, evita di prendermi per dilettante o di fare del sarcasmo sul mio lavoro.
Considera che sebbene io mi informi molto accuratamente su ciò che scrivo, posso anche incorrere in qualche refuso, specie in presenza di fonti poco dettagliate, imprecise o peggio erronee (anche se edite).
Sono in buona fede e vorrei che ciò fosse ben chiaro anche a chi come te, non mi conosce.

DogmaX ha detto...

JJ ma il titolo originale del singolo Shangrj-la è effettivamente quello o "Shangri-la"? Da alcune parti ho visto letto con la J, altre con la I. Se è il primo caso, è un bell'errorino, ma tant'è... per me l'unica Shangri-La sarà sempre quella della Electric Light Orchestra, una tra le mie canzoni preferite.

JJ sapresti risolvere l'arcano? Thx

JJ John ha detto...

Allora: il retro del 45 giri "Tarzan" (Bla Bla, ZB 2P, 1971)è intitolato per la precisione "Shangrj-la'", quindi con la "j" e con l'accento sulla "a".

Il romanzo originale di James Hilton del 1933 "Lost horizon" (in italiano "Orizzonte perduto") a cui sicuramente si sono ispirati i Capsicum Red, parla invece della mitica comunità tibetana di "Shangri-La", esattamente come l'ho scritta: con la "i" e senza accento.
Ecco tutto.

DogmaX ha detto...

Ok JJ grazie. No perché da altre parti, stesso accreditato ai Capsicum, c'era scritto Shangri-La, ed effettivamente la comunità tibetana del romanzo di Hilton si chiama così, non Shangrj-Là, per questo ho domandato ;)

Anonimo ha detto...

A me, all'epoca, piaceva moltissimo il "duo melodico" Genova&Steffan (melodici, nel senso di rock melodico). L'album "La Strade le Stelle il Vento" è, a mio parere, molto bello, ma non so se è stato ristampato in CD. JJ forse lo sa? Qualche brano (il più famoso "Piano ... Piano ..." ad esempio) si trova in rete, ma in versione un po' ... precaria (forse grabbata da qualche vecchio vinile).
Penso che una ristampa in CD questo disco la meriterebbe. E c'è pure un po' di progressive dentro (almeno il brano finale "Due attimi di vita"). Se esistesse una ristampa su CD ne sarei lieto!!

Anonimo ha detto...

Ciao. Off comment: cerco la compilatioon Tarzan della Bla Bla in vinile. giococchi@libero.it. Grazie, Giorgio

Anonimo ha detto...

Disco dignitoso ma non imprescindibile e con una resa sonora alquanto discutibile

Michele D'Alvano