Tito Schipa Jr: Orfeo 9 (1973)

tito schipa jr orfeo 9Figlio del celebre tenore leccese Raffaele Attilio Amedeo Schipa detto “Tito” e dell’attrice Diana Prandi, Tito Luigi Giovanni Michelangelo Schipa, meglio noto come “Tito Schipa junior” nasce a Lisbona nel 1946.

La sua infanzia è piuttosto movimentata: trascorre un primo periodo negli States, poi ad Alessandria (Piemonte) e a nove anni si stabilisce definitivamente a Roma.
A vent'anni inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo come assistente alla regia per due musicarelli di Lina Wertmuller e intanto, presenta le serate al mitico Piper Club, allora crocevia tra beats e borghesia progressista.

E sarà proprio al Piper che il 17 maggio del 1967 Tito Schipa Jr rappresenterà la sua prima opera beat intitolata “Then an alley”, portata in scena da un gruppo di attori e musicisti tra cui la cantante Penny Brown, il complesso resident del locale The Pipers e ottenuta assemblando tra loro 18 brani di Bob Dylan.

Esaurita questa prima esperienza, il nostro continua a lavorare a Cinecittà come assistente regista fino a che nel 1969, inizia a cimentarsi con la stesura di un’opera rock: “Orfeo 9” .
Pur non essendo il primo lavoro del genere su scala mondiale come vorrebbero alcuni, essa entrerà comunque a pieno titolo tra gli apripista in buona compagnia con “Hair” di Rado, Ragni e MacDermot (1967), la brasiliana “Roda Viva” di Chico Buarque (1967), “The Story of Simon Simopath” dei Nirvana (1967), “S.F. Sorrow” di Phil May dei Preety Things (1968) “Tommy” degli Who (disco: 1969, teatro:1970) e “Jesus Christ Superstar” di Webber & Rice (1970 su disco, 1971 in teatro).

loredana bertè orfeo 9Il lavoro si completa il 23 gennaio 1970 quando la pièce viene rappresentata per sette sere al Teatro Sistina di Roma ottenendo un riscontro tale da diventare in capo a tre anni doppio album e un film per la RAI che però venne programmato solo nel 1975 – a tarda ora e sul “secondo canale” - per problemi di censura.

La trama, scritta di getto dal solo Tito Jr è una sorta di modernizzazione del mito di Orfeo il quale, anziché calarsi negli inferi per riprendersi Euridice, deve sottrarla al tunnel della droga.

Se però le prime rappresentazioni annoverarono nel cast artisti praticamente sconosciuti (fatta eccezione per il “sostegno” alla regia della popolare coppia d’autori Garinei e Giovannini), nella trasposizione su disco e nel film comparriranno non solo alcuni personaggi destinati ad entrare nella storia del rock, ma anche alcune figure già note nel mondo del progressive italiano.
Ad esempio nei panni dello spacciatore si incontra un giovanissimo Renato Zero che aveva preso il posto dell’attore teatrale Simon Cattin. Tra i narratori, oltre alla già nota Penny Brown, c’è Loredana Bertè, mentre sparsi nel cast fanno capolino il futuro dj-cantante Ronnie Jones, Santino Rocchetti (che da quattro anni aveva abbandonato il complesso dei “Rokketti” che includeva i futuri “Seconda Genesi” Alberto Rocchetti e Giambattista Bonavera), il leader dei Brainticket Joel Van Droogenbroeck e il futuro compositore di "Rocky", Bill Conti.
Invece, tra i musicisti della scena prog segnaliamo: Tullio de Piscopo (futuro “NT Atomic System”) e Andrea Sacchi (già chitarrista degli "Alluminogeni”).

Probabilmente, avrebbe dovuto essere della partita anche Roby Facchinetti dei Pooh, ma la leggenda vuole che declinò l’invito perchè troppo impegnato con il suo gruppo.
E' assoldato invece che una collaborazione fu chiesta anche agli Osanna, ma essendo d'accordo praticamente il solo Vairetti, anche loro restarono a casa propria.

renato zero orfeo 9Sull’onda del successo teatrale, il disco (uscito come doppio Lp) fu registrato per quanto riguarda le parti orchestrali a Milano tra l’autunno 1971 e l’estate del 72 presso gli studi della Fonit Cetra, mentre quelle vocali vennero incise a Roma allo “Studio 38”, sempre nello stesso periodo.

L’album ebbe diverse emissioni, ma la prima in particolare passò alla storia per il primissimo piano dello Schipa Jr. con gli occhi chiusi, ma con le palpebre truccate a mo’ che sembrassero aperti.

Musicalmente l’album riflesse la stessa straordinaria emotività della pièce giostrandosi stili diversi a seconda delle ambientazioni: dal prog rock introduttivo all’heavy freak di “Vieni sole(palese tributo a Hair), sino alla drammatica “Venditore di felicità”. Il tutto, condito da forti tinte underground che pur risentendo molto dello spirito acquariano, furono comunque perfettamente contestualizzate nel loro tempo storico. In questo senso, Tito Schpa Jr compose davvero a livelli davvero molto alti.

Un gioiello della musica italiana dunque, la cui forte attinenza con la propria realtà lo renderà tuttavia presto datato. Solo formalmente però: considerate le vendite nel tempo, il mito di Orfeo 9 continua a resistere ancora oggi.

29 commenti :

taz ha detto...

Adoro Tito Scipa Jr...Io ed io solo è un album(finalmente è uscito su CD...il disco era logoro) che nella mia classifica personale è tra i dischi più ascoltati...Orfeo 9 l'avrei voluto vedere a teatro o al cinema...ma.....da un'intervista di Tito si capisce che oltre a un problema di diritti(strano per uno che il disco/opera l'ha pensata-composta-suonata-cantata-diretta-interpretata...)c'è una spece di "diatriba" con Renato Zero che non si capisce perchè l'abbia acquistato(da un'asta ufficiosa pare)...Tito spera che non l'abbia fatto solo per "collezionismo"(maledetto collezionismo...da più di 30 anni si continua a vendere...)...la paura sua e che se venisse prodotto diventerebbe un Dvd degli Zerofili cioè privo di tutto il materiale aggiuntivo e non degli Orfeopoli invece ricco di extra-contenuti speciali-foto-audio etc etc....lui ne vorrebbe discutere con Renato ma il "Renatino" non si riesce a contattare....Concludo....Bè qui stiamo parlando di un'artista incredibile per il nostro paese..un'artista sensibile e "avanguardistico"(fù interrotto lo spettacolo negli anni 70 per semplice censura!!!...si parlava di DROGA! e lui ne parlava direttamente a chi ne era coinvolto e ne parlava senza falsi moralismi...per questo era un prodotto scomodo...andato in onda 10 mesi prima di Tommy!!!! al Sistina tempio del musical italiano..)...io ancora ora lo ascolto e lo trovo attuale e non solo per il tema trattato ma per la costruzione che l'Opera ha avuto nel lontano 70....una costruzione-moderna!!! Ora sta lavorando ad un'altra Opera dal nome Gioia...speriamo che non metta tra gli attori Renato Zero....non si sa mai....Cmq ha scritto un libro dal nome Orfeo9 il making...ed è stato scritto per spiegare i perchè di questo silenzio su questa Opera...ma non riesco a trovarlo! ciao JJ...PS che bravi i musicisti!!!

JJ ha detto...

Una volta incontrai presso gli studi televisivi in cui lavoravo Grazia Di Michele che aveva appena fatto il botto con "Le ragazze di Gauguin".

Le portai la mia copia del suo primo album "Clichè Clichè" chiedendo di autografarmelo e lei invece volle comprarmelo.
"Perchè?", dico io.
"Per distruggerlo. Sto cercando tutte le copie rimaste in giro per distuggerle."

Morale: non tutti gli artisti sono rimasti affezionati alle cose che hanno fatto in tempi così remoti e diversi da oggi.

Lo stesso mio amico Fabio Capuzzo, autore del meraviglioso libro sui Goblin "Sette note in rosso", non ha avuto molta soddisfazione dai vecchi componenti della band...
Forse ha scavato troppo nel passato, chissà...

Credo pertanto che Renatino abbia acquistato i diritti di Orfeo 9 non tanto per collezionismo, ma per tutelare la sua immagine.
O forse perchè anche lui ha un senso di pudore per quei tempi in cui mangiava pane e cipolle.
Un po' come il Battiato della "linea verde" insomma.

Del resto viviamo in tempi in cui la storia sembra non avere un valore.
In cui tutto deve essere "grande, bello e subito".
Difficile forse spiegare ai più giovani che "nulla nasce dal nulla" e metterli davanti alla necessità dell'esperienza o di una dura gavetta.
Meglio accedere direttamente alla figura della "superstar": è più comodo e meno impegnativo.

Eppure quando Hendrix voleva sondare l'animo umano, la prima cosa che si chiedeva era: "Are you experienced?"

Quella si.
Quella si che era una meravigliosa lezione di vita.

DogmaX ha detto...

Dopo aver sentito Tito Schipa Jr. al concerto degli Osanna a Napoli mi sono incuriosito e ho ascoltato quest'album.

Che dire? Davvero molto bello, ora però devo vedere il film :)

Anonimo ha detto...

Concordo sul fatto che non è stata la prima opera rock al mondo (ad esempio, come ci dimostra "The who sell out" le idee musicali per Tommy erano in giro già dal 1967). Ma poi non è così importante chi è arrivato prima o dopo: di certo Orfeo 9 non è nemmeno lontanamente paragonabile alla grandezza di un lavoro come Tommy, ma questo è un altro discorso. Per l'antica diatriba del "prima-dopo"... ok, Elvis suonava la chitarra prima che la suonasse Jimi Hendrix ma direi che Hendrix è stato un chitarrista un pochino più importante!
Qualcuno è arrivato a dire che senza Orfeo 9 non sarebbero esistite altre opere rock. Assurdo!
Comunque quello che mi pare di capire è che gli appassionati e lo stesso autore, da un'intervista che vidi in tv, continuano a lamentare il poco riscontro che ebbe l'opera a causa della censura. Intanto non sono stati i soli (vogliamo parlare di quello che successe ai Giganti con "Terra in bocca"?) ma poi mi viene da pensare che se il riscontro non è stato quello aspettato, semplicemente l'opera non valeva abbastanza.

J.J. JOHN ha detto...

Forse per gli ammiratori Orfeo 9 non ebbe "abbastanza" successo, ma in realtà ne ebbe invece "molto" per essere un opera di nicchia e malgrado un po' di censura.
Diede una buona spinta ad opere successive, ma non fu certamente imprescindibile.
Un lavoro comunque di ottima qualità.

Sulla diatriba "prima-dopo" è sufficiente citare una frase di Andrea Valcarenghi, fondatore dell'Underground italiano:
"Rispetto all'america si sa... l'Italia arriva sempre quattro anni dopo".
Quindi, non lamentiamoci troppo.

DogmaX ha detto...

Per fortuna il metro di paragone non è quasi mai un valore imprescindibile. Tommy era un'opera cresciuta in un contesto diverso, ma Orfeo 9 la reputo comunque molto valida, soprattutto perché cresciuta in un ambiente "castrato" come quello italiano.

Per il fatto del "senza Orfeo 9 non sarebbero esistite altre opere rock", sono errori che possono capitare. Prendiamo esempio la famosa constatazione "Bohemian Rhapsody è il primo videoclip della storia", cosa che non è affatto vera, ma diciamo che ha dato il "là" alla moda dei videoclip.

U G O ha detto...

ebbene lo confesso john questo disco non son mai riuscito ad ascoltarlo l'ho sempre,credo ingiustamente,snobbato!ugo ma è un opera rock una sorta di HAIR DE NOIANTRI come dicono a ROMA MENTRE DI PROG NON HA NULLA GIUSTO?

MarioCX ha detto...

A essere cattivi (e scorretti) si potrebbe liquidare l'intera operazione "Orfeo 9" come "robaccia Hippy, vecchiume da lasciare nell'ossario delle stupidaggini freak".
Però non l'ho mai sentito e quindi sarei cattivo e scorretto.
Però è anche vero che la pupù non è che bisogna assaggiarla per sapere che è cattiva...

ugo ha detto...

ciao mario sono ugo manco io non l'ho mai sentito ne avuto(ed ho molti dischi)per cui pure io come te mi asterrei da un giudizio frettoloso scaturente solo da qualche passaggio televisivo!cio che non capisco è perche questo disco viene inserito nel prog pur non essendo tale ma solo un opera rock sulla scia dei vari "HAIR/AQUARIUS" A JOHN LA RISPOSTA UGO!

JJ ha detto...

Oddio: è vero che non occorre assaggiare la m... per sapere che è cattiva, ma occorre anche saperla distinguere da un puré di castagne.

Il disco è più che altro un'opera pop (la prima italiana), ma chissà perchè, è sempre apparso nei manuali di prog sin da quello di Paolo Barotto. Probabilmente, dico io, per la presenza di strumentisti che gravitavano in quell'area.

Personalmente, mi astengo da giudizi ma, pur non avendo mai amato Hair e assimilati, devo anche ammenttere che furono produzioni epocali.

MarioCX ha detto...

Naturalmente la mia era un po' una provocazione che mai avrei fatto altrove...qui mi sono concesso di farla perché su questo sito gravita un'intelligenza e una leggerezza difficili da trovare su altri forum musicali dove mediamente dominano atteggiamenti ben poco nobili.
Tornando alle opere rock...semplicemente non sono la mia tazza di the, ma neppure il prog lo è pur avendo amato molti dischi del genere...,a avendone detestati molti di più.
Da un amante dei Sonics, dei 13th floor elevators, dei Kinks e naturalmente di Beatles e Stones....

ugo ha detto...

mario potresti elencarmi i tuoi 6
dischi di prog preferiti ugo

JJ ha detto...

E allora, cario il mio Mario CX, affinché tu possa brindare alla nostra salute, ti dedico questo filmato qualora mai ti fosse sfuggito sul tubo:
https://www.youtube.com/watch?v=dfDoUIh23Wg
Rock'n'roll ultra-radicale ai massimi livelli di un gruppo tra i miei preferiti in assoluto fuori dal comparto prog.

Ora però rispondi a Ugo.
Abraxas
JJ

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PS: A proposito, chi vuole, per favore, dica una piccola preghiera per mia mamma. Se n'è andata esattamente un anno fa, tra le mie braccia. Grazie.

MarioCX ha detto...

Ahhhhh! Gli MC5!! Naturalmente tra i miei preferiti, grande gruppo e pezzo immenso...e poi i Free, gli Stooges...insomma datemi degli ampli Marchall mezzi andati e fumanti e io sarò felice!
E adesso rispondiamo ad Ugo...ma di botto senza pensarci troppo e magari dopo aver postato mi pento...ma tant'è.

1) Genesis - "Nursery Crime".
E' il mio album dei Genesis preferito. Prog, ma ancora pervaso da un'urgenza espressiva rock perduta dei dischi sucessivi.

2) Family - "Music In A Doll's House".
Proto-Prog bluesy e jazzy annegato nella psichedelia. Un disco quasi sinistro dotato di linee melodiche magnifiche.

3) Moody Blues - "On A Threshold Of A Dream"
Adoro i Moodies e mi piacciono tutti i cosidetti "sette classici", ma tra loro questo è il mio preferito. Ascoltare "Have you heard" mi commuove sempre.

4) Le Orme - "Felona E Sorona"
L'album più riuscito delle Orme. Anche l'ultima loro cosa davvero degna di ascolto. Ad esso preferisco il coevo "Parsifal" dei Pooh, ma non è opera propriamente prog.

5) B.M.S. "Io Sono Nato Libero"
A parte qualche noioso virtuosismo di troppo figlio di un tempo in cui i virtuosismi purtroppo abbondavano, probabilmente si tratta del mio album italiano prog del cuore. Una poetica politica, ma non politicizzata...esattamente come "Darwin" di un pelino inferiore.

6) EL&P - "Pictures At An Exibition". Se ne parla sempre male, come di un picco del kitch, io invece lo adoro.

6 bis) Biglietto per l'inferno - Eponimo.
Non so se sia veramente prog, a me sembra più garage che prog...testi crudi sonorità hard e una poetica misteriosa.
Vi dico solo che quando fuori dalla finestra dell'ufficio vedo nevicare hai colleghi non dico "sta nevicando", ma cose del tipo "venite ad osservate la magia del nevare".

John, mi spiace per tua mamma e per come ti è successo. Ho rischiato di perdere la mia un paio di anni fa, ma in quell'occasione la mia vecchia ha vinto la mano.
Si vede che aveva delle carte buone.
Però l'esito finale della partita è per tutti scontato.

Un abbraccio
Mario


MarioCX ha detto...

Miii quell' "hai colleghi" con l'acca non si può vedere!

JJ ha detto...

... e si che io per una vita ho preferito "Trespass"...
Poi, a pensarci bene, anche "Wind & Wuthering" non era niente male. Con quella "Blood on the rooftops" che mi ricorda sempre tanto i miei pomeriggi estivi da ragazzo. Nelle remote campagne dell'Essex quando pioveva a dirotto, non c'era un cazzo da fare, e allora ascoltavi tutta la musica possibile o giocavi a freccette. Sport nel quale eccellevo mica poco. Tanto che in casa mia qui a Milano ho ancora un bersaglio professionale e ben tre set di frecce in lega di tungsteno da 180 euro l'uno. Non so se mi spiego.
"Have you heard" me la vado a riaascoltare subito, ma mi è venuta anche voglia di Atomic Rooster. Dei fighi della Madonna... avete presente?

UGO ha detto...

..a seguire...dei GENESIS PREFERISCO "SELLING ENGLAND.." non fosse altro per quella FIRTH OF FIFTH che mi fa sognare ogni volta che la sento ma anche A TRICK OF THE TAIL non è male per finire con DUKE dove gli ultimi bagliori del PROG si mischiano con la dance-disco che di li a poco avrebberro sputtanato i GENESIS a partire da quel ABACAB davvero bruttino!mentre degli ATOMIC ROOSTER preferisco il loro secondo ossia quel "DEATH WALKS BEHIND YOU"che per me è il più SABBATHIANO dei tre e per finire il primo stupendo disco dei FREE che se solo avessero avuto la fortuna dei LED ZEPPELIN avrebbero raccolta molto di piu ma PAUL KOSSOFF & PAUL RODGERS pur essendo grandi non arrivavano alle vette del duo PAGE-PLANT però TONS OF SOBS lo trovo un disco energico ed eccitante giusto per farmi capire!x chiudere MC5/STOOGES pur essendo stati i progenitori del PUNK non mi hanno mai fatto perdere la testa cosa che invece mi successe poi con gli AC/DC specie col loro disco del 77 "let there be rock"che trovo un concentrato di energia imperdibile!tornando agli STOOGES consiglio di ascoltare la versione dei sex pistols di NO FUN. e poi signori come dicevano gli AC/DC "HELL AIN'T A BAD PLACE TO BE..."ciao a tutti UGO

MarioCX ha detto...

Certo che ho/abbiamo presente gli Atomic Rooster! E la aneddotica di contorno del leader fuggito con la cassa e poi morto suicida, se non erro.
I dischi dei Genesis sono tutti assai belli almeno fino a "A Trick Of The Tail" e c'è sempre qualcosa di apprezzabile anche nei successivi.
A mio modo di vedere i Genesis sono stati la migliore espressione della stagione progressive.
Dotti ma non saccenti, abili ma non virtuosi, sempre equilibrati e mai eccessivi.
Beh...con l'unica eccezione di "The Lamb...", infatti Gabriel di li poco se ne andò per non dover finire nelle orrorifiche acque degli oceani topografici a ricever sassate dai Ramones.

ugo ha detto...

adesso voglio metterVi tutti in difficoltà! quali sono,secondo voi,i dieci migliori singoli del prog italiano considerando però solo quelli NON tratti dai rispettivi album ma che fanno discografia e storia a sè stante!io vi elenco i miei:
1)scorpyo "destinazione infinito/visioni" 77
2)lydia et hellua xenium "guai a voi/invocazione" 73
3) LA BOTTEGA DELL'ARTE "addio/notturno per noi" 74
4)forum livii "space dilemma/homesick" 72
5)le orme "canzone d'amore/è finita una stagione" 76
6)nomadi "suoni/vola" 71
7)la bottega del fabbro"perchè tu non vuoi/solo con te" 72
8)new trolls "la prima goccia bagna il viso"pt.1&2 71
9)p.f.m."impressioni di settembre/la carrozza di hans" 71
10)pooh "risveglio/la gabbia" 77

ugo ha detto...

be si certo voi direte che la pfm avrebbe meritato se non il primo posto di essere inserita tra le prime 5 ma specie impressioni è stata cosi sempre votata che mi sembrava scontata inserirla piu in alto anche se accetto una vs.critica al riguardo.per gli altri dischi be non vogliatemene ma io di lydia preferisco di gran lunga il primo singolo come rapporto musica/testo al secondo tanto osannato solo eprche megararo ma alla fine adesso ne ho la ristampa e francamente il lato a lo trovo carino ma quei coretti che ripetono la strofa li trovo noiosi mentre il lato b è insignificante! poi ho inserito ovviamente quello della BOTTEGA DELL'ARTE che sarà pure aqdatta alle cenette a lume di candel acome dice john però almeno "notturno per noi" lo trovo superlativo mentre il lato a è un poppettino che gia anticipa i futuri successi del gruppo!le orme le adoro in quel singolo perche son quasi "hard/rock2 nel lato b mentre il lato a hq quel frammento quasi funky che mi fa impazzire come pure quello dei forum livii che sa tanto di zeppeliniana memoria e per finire il singolo dei pooh sul quale lessi una volta che il brano risveglio aiutò un tizio ad uscire dal coma e comunque in quel caso son stati davvero bravi mentre la gabbia mi ricorda qualcosa dei goblin indovinate quale? ciao ugo

Mariocx ha detto...

"La Gabbia" fa parte del filone pop che attinge dalla musica sequenziale così frequentato negli anni '70. Si ricordi il movimento di "Tubular Bells" OST de "L'Esorcista", passando per i Goblin di "Profondo Rosso" fino ad altri minori e dimenticati.
Nel 1979 Facchinetti scriverà ancora un pezzo del genere forse migliore de "La Gabbia" ovvero "Odissey", mentre il lato A, "Fantastic Fly", sarà un ricalco di "Risveglio".
Fra tutti i singoli che hai elencato "Canzone D'Amore" de "Le Orme" è quello che ricordo con maggior piacere, ma non li conosco tutti comunque.

ugo ha detto...

mario da youtube prova ad ascoltare perlomeno il pezzo "vola" dei nomadi e quello della bottega dell'arte "notturno per noi" vedrai ti stupiranno ah eppure "invocazione" di lydia et hellua xenium ciao ugo

aliante ha detto...

Ugo, io delle Orme ci metterei anche "Sera/India" del 1975.

ugo ha detto...

be si aliante però solo "sera" è inedito mentre "india" è tratto da contrappunti e poi delle orme dovendone inserire un altro ci metterei "concerto n.3/blue rondò a la turk" come pure "il profumo delle viole/i ricordi piu belli" col quale hanno dato vita alla loro stagione prog! ciao aliante ugo

aliante ha detto...

Hai ragione Ugo, però io "Sera" la amo troppo!
E' vero, anche gli altri due singoli sono molto belli.

ugo ha detto...

delle orme amo tutto o quasi tranne forse venerdi che trovo pacchiano per via di quel elettropop di maniera!poi i dischi della trilogia (il fiume/elementi/infinito)me li ricordo appena ma perlomeno fino a storia o leggenda son tutti nel mio cuore/mente mentre florian e piccola rapsodia li trovo un po indigesti ma comunque notevoli sebbene il buon john li abbia sempre ignorati vuoi perche non ascrivibili al prog e specie per il solito discorso storico al quale lui da estrema importanza essendo usciti entrambi dopo il 77(visto come anno spartiacque)tra il prog ed altro!ciao ugo

ugo ha detto...

e comunque l tuo singolo preferito dovrebbe rimanere "frutto acerbo/aliante" da cui hai tratto il tuo nomignolo!io invece mi definirei "cemento armato" per tutte le contrarietà che la vita mi ha riservato! ciao se vuoi puoi pure scrivermi privatamente su questo indirizzo:ugocap@libero.it ciao ugo

Anonimo ha detto...

Disco datato che non ho mai apprezzato

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Per me più interessante il lavoro successivo Io ed io solo del 1974, di stampo cantautorale, discreto e ben suonato, anche se la voce di Tito Schipa non mi ha mai convinto del tutto

Michele D'Alvano