Le Orme: Contrappunti (1974)

le orme contrappunti 1974Quel percorso innovativo e comunicativo che aveva portato le Orme ai vertici delle classifiche italiane e al picco della loro popolarità, cominciò verso la metà degli anni settanta a mostrare la sua faccia meno trasgressiva e, se vogliamo, più verosimile.
Con “Contrappunti” infatti, il terzetto di Mestre - ora allargato a quartetto grazie all’apporto strumentale di Gian Piero Reverberi - disvelò il suo lato più conservatore e sempre più lontano dalle avanguardie giovanili.
Di certo, per molti osservatori questa non era una sorpresa: il movimento controculturale aveva già capito da tempo che dietro la facciata apparentemente progressista delle Orme, si celava in realtà un kernel politicamente contraddittorio la cui astuzia aveva già avuto modo di manifestarsi in quasi tutte le loro produzioni.
Sin già dai tempi di “Ad Gloriam” la psichedelia venne accostata a canzoncine balneari. “L’Aurora” celebrava il lato più mercantile del gruppo tra uno sguardo al mercato estero e alcuni brani veramente prescindibili (“L’aurora”, “Mita Mita”, “Finita la scuola”). A pensarci bene “Collage” non era un brano così eclatante e “Uomo di pezza” aggiungeva ai moralismi del disco precedente (“Era Inverno”, “Morte di un fiore”) una strizzata d’occhio alla Hit Parade con il superclassico “Gioco di bimba”.
Solo “Felona e Sorona”, vuoi per inerzia o per consapevolezza, assurse a vera e propria sublimazione dell’universo Orme: forse talmente elevata che con “Contrappunti” dovette necessariamente scalare una marcia.

Del resto, era innegabile che l’enorme popolarità del trio veneto, al di là della solida formazione musicale, non potesse risiedere nella sola forza tecnica (se così fosse stato, gli Area avrebbero superato le vendite della Pfm).
La ricetta delle Orme funzionava in quanto il loro messaggio arrivava praticamente ovunque grazie ad una sapiente miscellanea tra ingredienti socialdemocratici e un immagine perfettamente aderente ai modelli di allora. Un sound tanto affascinante quanto esterofilo e una poetica astutamente soppesata tra aulico e reazionario.

le orme pagliucaCon “Contrappunti” però, quel poco di patina avanguardista minuziosamente costruita nel tempo, iniziò a mostrare le prime carie che, non a caso, avrebbero portato di lì a poco il gruppo in altre direzioni: la svolta Rock americana di “Smogmagica”, la stasi di “Verità Nascoste” e la definitiva chiusura di un’epoca con “Storia o leggenda” con il terribile testo di “Se io lavoro” che li affossò definitivamente agli occhi di chiunque li pensasse pur modestamente propositivi. Ciellini esclusi, naturalmente.

Tornando al 1974, Le Orme si erano collocate a una tale distanza dal movimento, che persino una canzone contro l'aborto clandestino come “La fabbricante d’Angeli” non riuscì ad abbattere il muro di diffidenza che li separava dall’intellighenzia più avanguardista. E non a torto.

Come abbiamo spesso rimarcato, in quel periodo era in corso una trasformazione del Prog che non solo provocò sofferte scissioni tra dialettica concreta e nuove contaminazioni musicali, ma che antaponeva qualunque anelito di concretezza, al rifiuto dei compromessi e delle incertezze comunicative.
In questo senso, sia le auliche immagini della “mammana” sia le digressioni autoreferenziali di “Contrappunti” o di “Atlante” non suonavano più attendibili.
In pieno clima di lotte Femministe, l’aborto non era riconducibile alla figura della vecchia che “incespica sui ferri arrugginiti” o al “ventre già fiorito di una ingenua ragazzina”. Era semmai una questione drammatica, terribile, fatta di lacerazioni e feroci dibattiti che investivano l’intero sistema sanitario, morale, politico e sociale.
Con quale dignità dei cattolici praticanti ultraradicali venivano a predicare, pur poeticamente e con tutte le buone intenzioni contro l’aborto? A torto o a ragione, la questione non fu mai risolta.

dei rossi tagliapietra le ormeContrappunti” però, era anche altro.
In un clima di forti dibattiti sulla verginità e sul ruolo delle donne, le Orme biascicavano un "non lo voglio fare, ma la pregavo di restare”. A pochi mesi dall'Anno Santo evocavano “il viso di una dolce suora che si scopre” e “le bandiere, l'acquasanta / dietro all'uscio chiuso il prete ascolta mille voci nella festa” (“Maggio”).
Come si poteva poi capire poi che “India” era un brano contro la decisione del governo indiano di produrre la bomba atomica? Solo una certa frangia poteva intenderlo. E quella frangia stava poco a poco accaparrandosi tra mille contraddizioni tutto il potere che riveste ancora oggi.
Aliante” fu utilizzato come colonna sonora del programma televisivo “Fede oggi”.

Al di là di una visione movimentista, anche il lato musicale dell’album sembrò mostrare segni di stanchezza creativa appoggiandosi generosamente su Reverberi (“Notturno”) e facendo sembrare meri esercizi di stile le citazioni classiche (Rimskij Korsakov in “Contrappunti”).
Personalmente ho amato molto questo disco: le Orme avevano definitivamente disvelato la loro vera indole controrivoluzionaria e io, di un artista, amo soprattutto la coerenza.

P.S.: nel 1974 fu anche stampata dalla Peters la raccolta "Beyond Leng" destinata al mercato americano che conteneva 8 brani da Contrappunti, Uomo di Pezza e Felona e Sorona.
I titoli erano stati tradotti in inglese, ma le incisioni erano esattamente quelle in italiano tratte dagli albums originali.


LE ORME - Discografia 1969 - 1976:
1969 - AD GLORIAM
1970: L'AURORA DELLE ORME
1971: COLLAGE
1972: UOMO DI PEZZA
1972: FELONA E SORONA
1974: IN CONCERTO
1974: CONTRAPPUNTI
1975: SMOGMAGICA
1976: VERITA' NASCOSTE

33 commenti :

Anonimo ha detto...

album mediocre, ambizioso negli intenti e inconcludente, per nulla innovativo nel risultato.

Le orme, qui chiamate a replicare al bel lavoro dell'anno prima, toppano alla grande, con un album, che secondo me, presenta ben poche idee. I passaggi
strumentali, tranne che nella title-track, dove comunque trovo che reverberi dia una
mano al pianoforte, li trovo noiosi, senza spunti interessanti che facciano spiccare
il pezzo, e tra l'altro le tastiere di Pagliuca son pure invecchiate male.

Contrappunti, rappresenta un album, che cerca di stare a metà strada, senza alla
fine accontentare nessuno. Da una parte c'è la ricerca della melodia, come in frutto
acerbo o in la fabbricante d'angeli, e dall'altra la ricerca di qualcosa di più "progressivo"
nei pezzi strumentali o in maggio.

Ma sembra ke il gruppo proponga prog più per necessità, in italia nel 74 si poteva/doveva
suonare così, che per convinzione.

Aliante e Notturno li trovo dei pezzi noiosi e anche abbastanza altezzosi negli intenti.

Se ci sono dei lavori da salvare dei 70 delle orme, io mi limiterei a Collage, che nonostante
alcune ingenuità di fondo, rappresenta uno dei primi album prog italiani, e Felona e Sorona,
che rappresenta sicuramente un bel lavoro, anche se per me è distante dal potersi
definire capolavoro.

Infine a quest'album preferisco sicuramente la svolta pop-rock di Verità nascoste o Storia o leggenda, dove pur essendo album semplici, riescono a dare ai pezzi un tocco di romanticismo, che alla fine giova a rendere questi album perlomeno piacevolmente ascoltabili.

alex77

Anonimo ha detto...

Quoto alex77.come dice jj il 74 era anche un periodo di contaminazioni e le orme avrebbero potuto osare molto di più invece di attaccarsi al portafoglio e alle loro manie di celebrità.
m(A)rta

Giampaolo ha detto...

A me non fa impazzire però obiettivamente l'ho rivalutato......diciamo sufficiente-discreto......
Weh ho fatto un post semplice sul film di Micheal Jackson!
Accetto tuoi commenti tecnici sul film/documentario!
Ciao e buona giornata!

Anonimo ha detto...

sono l'unico a considerarlo un album bellissimo, inferiore solo a felona?

davide

Armando ha detto...

No, Davide, non sei l'unico.
Non è un disco perfetto, ma contiene cose molto belle e originali. Dai testi alle musiche.
E' uno di quei dischi che negli anni hanno riguadagnato punti e consensi: segno indubbio che c'era del buono.
Il tempo è galantuomo, anche nel prog.

Bounty ha detto...

Ottimo album. Ascolto ancora Contrappunti con molto piacere.

piccic ha detto...

Da quel poco che ho sentito continuo a preferire "Ad Gloriam" con il suo incantevole beat psichedelico. :-)

Comunque "La fabbricante d'angeli" è una canzone sinistra, non mi pare così univoca come la si legge spesso. Mi pare venga più tratteggiata una sorta di immagine del "progresso" in contrapposizione alla superstizione, piuttosto che entrare nella drammaticità dell'aborto.

JJ JOHN ha detto...

Si però capisci che il dibattito sull'aborto era una questione veramente pregnante, dolorosa e drammatica sui cui ci si scannava non poco.
I "tratteggi immaginifici" delle Orme erano totalmente fuori luogo.
Escluso per i Ciellini, ovviamente.

piccic ha detto...

Sì, certamente, e capisco benissimo cosa vuoi dire.
Però trovo che sia una canzone comunque terribilmente ambigua, non la vedo per niente come una semplice denuncia dell'aborto.

Poi c'è da distinguere anche nell'ambito di Comunione e Liberazione. Dal mio punto di vista, come credente, non amo i movimenti ecclesiali, ma mi capita di dovermi costantemente ricredere quando vengo poi a conoscere meglio le realtà. Personalmente amo il Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich perché in realtà fornisce un modello che cerca di rimandare al vissuto delle prime comunità cristiane, e quindi è come se fosse un poco un "antidoto" al potenziale dispersivo che i movimenti hanno, cioé quello di seguire più un "gusto" nella spiritualità che altro.

A questo proposito sto cercando di abbozzare un tentativo di replica alla questione che sollevi nell'album dei "Messaggio 73", perché sono sostanzialmente d'accordo con la tua critica ma lì riveli di non conoscere il Gen Rosso, che è invece l'elemento che da un punto di vista musicale mi ha avvicinato al beat e al progressive (conosco inoltre Mario De Siati, che adesso ha 68 anni, e che è stato uno dei cantanti "colonna" del Gen Rosso fino ai primi anni 1980).
Ma non è facile, quindi dovrai avere pazienza… :-)

Jj John ha detto...

Guarda: fu proprio l'ambiguità delle Orme, sempre sospese tra avanguardia e conservatorismo, a gettarle in cattiva luce agli occhi più conflittuali.
Giusto o sbagliato che fosse, io mi attengo alla visuale di allora e comunque, ricordo che la band mieteva molti più consensi tra gli ambienti cattolici che non nel movimento.
-
A parte possedere il primo LP da qualche parte (Flash sul GenRosso)
i Gen non li ho proprio seguiti.
Preciso però che la citazione collettiva di alcuni nomi sulla scheda dei "Messaggio 73", non voleva accomunarli tecnicamente o musicalmente. Sottolineavo piuttosto che partirono tutti idealmente dalla rivoluzione del Conclio Vaticano II°.
Poi ognuni seguì la sua strada incluso i Jet, i primi Latte e Miele e le Metamorfosi di "E fu il sesto giorno".
Attendo comunque tue.

Anonimo ha detto...

Per me sono due i più grandi album italiani ed entrambi del 1974:
- Contrappunti - Le Orme
- Anima latina - Lucio Battisti
Il giudizio degli altri non mi interessa,per me è così e basta.

piccic ha detto...

Meno male che ce lo hai detto in tempo per Natale. Auguri! :-)

Mario ha detto...

Infatti, ma poi per caso te l'ha chiesto qualcuno?

rael ha detto...

anche questo disco purtroppo non regge il confronto con altri delle Orme..personalmente lo difendo solo per il pezzo d'apertura e "Frutto acerbo", che mi piace ascoltare sempre.

aliante ha detto...

Ciao John, volevo segnalarti un link e sapere un tuo parere.

http://www.melodicamente.com/sanremo-corrotto-accuse-tony-pagliuca-le-orme/

Scusami se ti ho disturbato.

Grazie mille per la tua disponibilità
e complimenti per il tuo blog sempre più bello.

JJ John ha detto...

Oh mamma mia! A me dispiace veramente che a Pagliuca abbiano tolto 615 euro del "Fondo solidarietà dei soci Siae" (ma che cos'è?) che probabilmente percepiva da molti anni, ma mi pare anche stia scoprendo l'acqua calda.

E' dai tempi delle prime radio libere che il mainstream è subordinato a regole commerciali e comunque negli anni '80 anche lui è stato al gioco: ricordate le Orme a Popcorn con Rosso di sera nel 1982. Più supine di così...

I ragazzi hanno poi pagato 50 milioni per andare a Sanremo? Non dico che sia giusto, ma non potevano indignarsi allora? No, perchè probabilmente gli faceva comodo andarci.
E comunque non mi pare che le Orme siano mai stati ideologicamente così "limpidi" da essere presi a modello dell'alternativa, anzi.

E poi cosa c'entra Benedetto XVI con queste beghe lo sa solo lui. Mi sembra un appello stupido, molto opinabile e irriguardoso.

Per cui: dica pure ciò che vuole Pagliuca perchè siamo in democrazia e in fondo un po' di ragione ce l'ha.
Mi sembra che però il suo pulpito scricchioli al punto di farci la figura dei vecchi ultra-conservatori incazzati perchè non hanno più la DC sotto i piedi.

"Non duettare con Madonna perchè il solo nome dovrebbe farti allontanare".
Ecco, per dirla tutta: il vecchio Tony mi fa anche un po' pena.

aliante ha detto...

Grazie John,
condivido in pieno il tuo pensiero.

Anche a me queste dichiarazioni hanno lasciato l'amaro in bocca.

Faccio finta di non averle lette per non sciuparmi il ricordo del Tony "quello vero" dei 70.

L'unica verità che emerge da questo sfogo un po' penoso è che gli anni 80 hanno fatto veramente male ai nostri eroi del Prog Italiano (intendo le band in generale, non solo Le Orme).

Grazie ancora JJ

Anonimo ha detto...

Aliante, grazie.
Ho postato la mia risposta anche al sito che mi hai segnalato.
Dai comments precedenti al mio temo possano sortire temporali e tempeste a cui non sono abituato.
Vediamo.
JJ

Anonimo ha detto...

La prima parte del discorso, come si suol dire, lascia egregiamente il tempo che trova: si può gridare "al fuoco" dopo 40 anni che è scoppiato l'incendio? Le ultime righe le leggo e le rileggo perchè ancora non ci credo.

Simone

Anonimo ha detto...

io sto con simone che dice "Le ultime righe le leggo e le rileggo perchè ancora non ci credo."
allora simone ha ragione JJ?
Mika

claudio ha detto...

Senhores, quanta crítica.O Le Orme é um legítimo representante do bom prog italiano.Como Area, Osanna,New Trolls, PFM,não precisa ser politicamente correto, e se o for, contentará a todos ?? Música é música, de boa qualidade, com teclados e riffs progressivos, é isso. Hoje o que temos como música ? Maddona vechia ? Lady gá-gá ? O que sobrou na música mundial ?...Nothing, none. O Prog é eterno e o prog rock italiano um dos melhores, só atras dos ingleses. Por favor sejamos menos críticos e apreciemos os anos 70, anos mágicos que nos fizeram sonhar e acreditar na utopia de uma humanidade livre da fome e dos preconceitos, e sobretudo livre da guerra e da sanha capitalista. Abraços do Brasil, Cláudio

J.J. JOHN ha detto...

Meu Irmao Claudio,
é verdade que Area, NT, Orme e muitos outros grupos do prog italiano representam o màximo da musica italiana.
Mais considera que nos anos 70 a Italia viviu uma situaçao politica radical, exclusiva.
Entao, foi impossivel dividir a politica da musica.
A mesma coisa foi por Chico Buarque quando cantou "calice".
E' uma cancao que non pode ser dividida da sociedade brasileira dos anos 70.
O conceito é o mesmo por o prog italiano.
Desculpe meu brasileiro e volte sempre.
Abraços,
JJ

UGO ha detto...

JOHN SEI MAGNILOQUENTE PRATICAMENTE TE LA CAVI SEMPRE E IN TUTTE LE LINGUE!SENZA CONSIDERARE I CONTENUTI DELLE TE RISPOSTE E ALLORA SAI COSA TI DICO?(GIUSTO PER METTERTI DI BUON UMORE!)QUANDO DEFUNGERAI DA QUESTA TERRA(FRA CIRCA 70 ANNI VA BENE?)MI DEVI LASCIARE IN TESTAMENTO IL TUO CERVELLO IN UNA CALOTTA DI VETRO!POI OGNI GIORNO LO SPREMO E MI BEVO IL SUCCO DELLA TUA INTELLIGENZA!DAI SCHERZO SE VUOI PUOI CANCELLARE QUESTO POST ERA VOLUTAMENTE IRONICO E SCHERZOSO UN ABRACOS UGOS!

J.J. JOHN ha detto...

Grazie irmao Ugo, ma non so quanto il mio cervello potrà servirti in vecchiaia (gli anni passeranno anche per te, suppongo).
Facciamo così: ne riparliamo tra 70 anni, ok?
Abraço
John

ugo ha detto...

ok senior john ah perdona la mia curiosità ma tu essendo un ITALO-INGLESE per chi tifi...oppure il calcio ti è indifferente?bye ugo

J.J. JOHN ha detto...

Veramente io sono Anglo-Svizzero, naturalizzato italiano, per cui posso permettermi di tifare almeno tre squadre diverse.
L'Inghilterra però ha fatto davvero una figura orrenda per cui è giusto che se ne torni a casa con la coda tra le gambe.
La Svizzera ha vinto il primo match, ma francamente non so fino a dove arriverà. Tiferò per loro finchè non li sbattono fuori.
E allora... chi rimarrà?
La mia patria adottiva! Anche se ho visto una Germania davvero temibile. Ma dobbiamo proprio tirare per la Merkel?
Morale: non me ne frega nulla.

Alessandro ha detto...

Disamina interessante che condivido solo in parte. Non si può non sottolineare l'ambiguità di un testo come quello de Il fabbricante di angeli. Sarei però più severo nella critica se negli anni '70 fossimo stati sommersi di canzoni ben più severe e fuori dai denti sul tema. Ma non ce ne sono state, certo non nel panorama del pop italiano, dunque un po' di magnanimità per le Orme :-D

J.J. JOHN ha detto...

Alessandro,
che non vi siano state "molte" canzoni sul tema dell'aborto, e in particolare sull'insindacabile libertà di scelta da parte della donna, questo è vero.
Lacuna imputabile al fatto che, fino alla seconda metà degli anni '70, il pop italiano era a conduzione esclusivamente maschile, il movimento non aveva ancora introitato la sensibilità femminista, e la censura era potentissima nel difendere certi baluardi democristiani.
E' però scorretto affermarne in assoluto l'inesistenza.

Ricordo personalmente i comizi di Giovanna Marini durante i suoi concerti e, nel 1976, due canzoni straordinariamnte consapevoli: "Morta per autoprocurato aborto" di Gianna Nannini e "Piccola storia ignobile" di Guccini.

Due anni prima, nel 74, si consideri anche l'album "Mai una signora" di Patti Pravo che interpretò magistralmente dei testi assolutamente espliciti di Maurizio Monti.

Più avanti, ma non meno vibrante fu poi "Certi Momenti" di Bertoli:

"Adesso quando i medici di turno rifiuteranno di esserti d'aiuto /
perché venne un polacco ad insegnargli che è più cristiano imporsi col rifiuto / pretenderanno che tu torni indietro e ti costringeranno a partorire / per poi chiamarlo figlio della colpa e tu una Maddalena da pentire".

Massimo rispetto per Le Orme dunque, ma sappi che c'è anche chi la pensava diversamente. Anche in musica.
E il 78, diede loro ragione.

Anonimo ha detto...

La copertina è la brutta copia di The Dark Side of the Moon.

JJ ha detto...

@ Anonimo del 17/03/2018:
La tua non è male come osservazione perché l'idea del triangolo ricorre effettivamente in tutt'e due le cover. E poi?

Anonimo ha detto...

A mio avviso un disco algido e pretenzioso, mai piaciuto

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Comunque anche questo disco delle Orme è ben suonato ma non esaltante

Michele D'Alvano

Frank Wells ha detto...

Scusate, ho cancellato qui per sbaglio un comment di Frank Wells
che diceva:

«Cercare le contrapposizioni politiche dove non ci sono, è proprio un brutto vizio»

a cui rispondo per ora,

«Signor Wells, lei forse si è perso qualcosa.».