N.T. Atomic System: N.T. Atomic System (1973)

nt atomic system 01Nel 1972 i New Trolls si divisero in due tronconi: il primo, capitanato da Nico di Palo, scelse la strada dell'hard rock fondando gli Ibis e il secondo, guidato da Vittorio de Scalzi, formò gli N.T. Atomic System

Com'è noto, la separazione non fu priva di intoppi: quasi subito dopo lo scisma venne intentata una causa legale per stabilire chi tra due "ex" avesse il diritto di usare il nome New Trolls e il risultato fu che nessuno di loro avrebbe potuto farlo singolarmente, essendo il trade mark ripartito in parti uguali tra De Scalzi, Di Palo e Gianni Belleno 

Mentre però l'esercito di Nico Di Palo riparò sul pacificante nome di Ibis, il più combattivo De Scalzi non rinunciò a connettere il suo nuovo gruppo a quello della gloriosa formazione-madre, pubblicando un lavoro ad essa riconducibile in molte parti. 

Per prima cosa, fece applicare su numerose copie del suo disco "N.T. Atomic System", uno sticker 25 x 8 che sanciva chiaramente cosa significassero le iniziali N.T. Secondo, ricondusse palesemente i primi due titoli in scaletta al primo album della sua ex-band, "Senza Orario, senza bandiera". Rispettivamente: "La nuova predica di padre O'Brien" e "Ho visto poi". nt atomic system 01 

Era dunque evidente che il De Scalzi fosse il più vivace degli ex Trolls sia in veste di musicista che in quella di produttore. Da un lato infatti, fondò con il fratello Aldo la discografica Magma producendo in pochi mesi due album leggendari del Prog Italiano ("Alphataurus" e "Concerto delle menti"), dall'altro, si autoprodusse l'album "N.T. Atomic System" in buona compagnia con Giorgio D'Adamo, Giorgio Baiocco, Renato Rosset e Tullio de Piscopo

Anche senza averlo ascoltato e sin dalla cruda front cover raffigurante un martello che spacca un uovo, la percezione era quella di un gruppo forte e deciso. Nondimeno, risaltava nella line up la presenza del ventisettenne batterista Tullio de Piscopo che ai tempi si stava imponendo come uno dei più quotati ed energici session men Italiani (Vecchioni, Franco Cerri Quartet, Mina). nt atomic system 03 

Malgrado le premesse però, non tutto lo svolgimento dell'album godette di quell'omogeneità che ci si sarebbe aspettati e che avrebbe reso l'Ellepì un vero e proprio capolavoro. Sin dal primo pezzo "La nuova predica di padre O'Brien", si rivela infatti un fortissima dicotomia tra i primi tre minuti della parte cantata, pallida e freddina, e il resto del brano che è invece un potente excursus rock jazz in cui vengono prepotentemente dichiarate tutte le qualità dei singoli strumentisti. 

Stravolgente in questo senso è la batteria di De Piscopo che mitraglia tempi e controtempi senza soluzione di continuità. (Verrebbe da chiedersi cosa c'entra il richiamo del titolo con la quasi omonima canzone del 1968, ma questo a mio avviso, resta un vero mistero.) Stesso discorso vale per "Ho visto poi" che richiama la "Ho veduto" di Andréiana memoria, ma senza avere nessuna attinenza col groove dell'originale . 

A questo punto dunque, è inevitabile che nell'ascoltatore comincino a sorgere dei dubbi su quale genere di prodotto stia ascoltando: un rimodernamento dei New Trolls? Un disco prog? Un disco Jazz Rock? Una sofisticata raccolta di canzoni? Diverse come sono, "Tornare a credere" e la furiosa "Ibernazione" non contribuiscono di molto a sbrogliare il nodo della matassa.  

Fortunatamente, in soccorso del povero utente disorientato, intervengono almeno due brani dall'identità forte che si riveleranno alla fine i più significativi del primo periodo degli NTAS. Il primo, "Quando l'erba vestiva la terra", riesce a sintetizzare al meglio tutti gli aspetti trattati nel primo LP. Il secondo, che vede la luce solo su singolo, è un vulcanico rifacimento in chiave "barock" della "Notte sul Monte calvo" di Mussorgskij

La confusione comunque persiste e la sostanziale incertezza stilistica palesata da "Atomic System" (pregio e difetto dell'album) limiterà non poco la neonata carriera dei New Trolls di De Scalzi. Un vero peccato perchè sarebbero bastate pochissime correzioni per fare di questo disco un lavoro epocale. Purtroppo, il successivo flop commerciale di "Tempi Dispari" farà il resto.

27 commenti :

Anonimo ha detto...

Dischi buoni ma privi di acuti e caratteristiche importanti.

Andy

Anonimo ha detto...

Concrdo ma dal vivo erano uno spettacolo.........

Roberto

Anonimo ha detto...

Non nutro molto amore per i New Trolls che a mio parere sono stati il gruppo più sopravvalutato dell'epoca.
"Concerto Grosso" lo si può anche salvare, ma le musiche erano di Bacalov e non loro.
Poi nel 1978, a prog finito, il maldestro tentativo di ricalcare i Pooh pop di fine '70, ma fra Aldebaran e Boomerang (coevi) ci sono anni luce.
Su quello che hanno fatto negli ultimi trent'anni userò la delicatezza di tacere.

J.J. JOHN ha detto...

MarioCX, io non sarei così cattivo con i New Trolls. E' vero che sono stati molto altalenanti e poi si sono convertiti al melodico, ma tra il 68 e il 72 hanno fatto cose egrege.
Innanzitutto hanno portato un pò di freschezza nel panorama Italiano con le loro cose "acide" ("Visioni" ecc), poi hanno fatto quello splendido album con De Andrè (il primo concept italiano)e successivamente "UT" che, malgrado i casini, era un signor album.
Non dimenticare poi che Vittorio De Scalzi era attivissimo anche come produttore e talent-scout: fondò due discografiche e scoperse gente tipo Alphataurus, Pholas Dactylus e Celeste rischiandoci di suo.
Con questo, non voglio giustificare la loro svolta "regressive", ma occorre dar loro atto che, quando occorreva, si sono davvero impegnati.

Anonimo ha detto...

Si, forse c'è anche un po' di antipatia a pelle (uhhh quando erano alla corte di Anna Oxa!!) che mi ha fatto perdere la giusta misura. Vero.
Resto convinto però che sotto la sacra trimurti del prog italiano (PFM, Banco e Orme) il quarto posto non sia il loro!
Ci vogliamo mettere i Trip del mio illustre concittadino?

Anonimo ha detto...

Ahimè...i miei gusti decisamente pop (nel significato proprio di pop e non di prog come si usava un tempo) mi rendono l'ascolto degli Area un po' indigesto, ma ci tornerò sopra.
A volte non mollare paga.

Anonimo ha detto...

Parlare dei NT vuol dire entrare in un ginepraio per non uscirne più...Hanno sprecato un talento immenso in beghe giudiziali sulla propietà del nome....questo disco che presenti è, secondo me, nella copertina, l'emblema di cosa era successo in quegli anni...loro sono l'uovo, fragile e perfetto, il martello è il sistema che "loro" hanno creato e usato per autodistruggersi....hanno avuto un talento immenso, primo concept album della storia italiana....primo disco di fusione progressive-barocca, certo la musica è di Bacalov ma loro sono i degni interpreti, su tutti le chitarre di Nico, entrato a far parte dei migliori 100 chitarissti al mondo....i primi a staccarsi da varie influenze d'oltre manica cantando in italiano e non cover di altri gruppi, come andava di moda, insomma personalità da vendere....poi il periodo commerciale, che io rinnego..e ora un nuovo capitolo con l'ultimo The seven season concerto grosso...aggiungo Vittorio(in italia non c'è un'altro artista completo e "attuale" come lui) che compone dischi da "Tenco" con l'ultimo CD "Mandilli" (dialetto genovese)....e ora sta uscendo il nuovo CD dei NT cantato in italiano e di musica progressive....Caro Mario i gruppi che hai citato sono fermi da anni alla ricerca di qualche idea...BMS solo concerti...Orme ???....PFM(il prossimo anno che non ci saranno più ricorrenze su De Andrè...??) l'opera su dracula??..stati d'immaginazione??..non credi che da loro dovremmo aspettarci qualcosina di più??(scusa JJ se mi sono dilungato in cose "troppo avanti negli anni")....NT atomic s. è un disco da 6,5 ma solo perchè ci suonano dei fior di musicisti..insomma la risposta di Vittorio a il Nico più hard:...hai visto di cosa son capace senza di te....uuhmm

Anonimo ha detto...

.....Non parliamo degli Area, come loro "nessuno" ma non solo in Italia...un pò lontani dal prog...ma UNICI....io credo sia stato l'unico gruppo originale di quegli anni(insieme ai primi due Osanna).NN tocchiamo gli Area "caution radiation area"...

Anonimo ha detto...

Attualmente i NT , quelli di Vittorio e Nico, sono gli unici tra i gruppi storici a proporre composizioni prog nuove e dai suonianche attualizzati.
Storicamente non si possono stroncare , possono non piacere m restano importantissimi.
Dal vivo erano forse i migliori come "tiro".
Ciao

Anonimo ha detto...

Vedo adesso che taz ha ripreso il mio scritto rispondendomi e di ciò lo ringrazio.
Con i Trolls ho forse peccato di ignoranza, ho parlato conoscendoli poco.
Per quanto riguarda gli altri gruppi dell'epoca, so bene che ormai sono in stallo, ma quello che dovevano dare l'hanno dato.
L'ispirazione a un certo punto saluta e se ne va.
Ho una simpatia per il Banco e a fine mese vado a vedere le Orme...vi saprò dire.

Anonimo ha detto...

beh che dire un buon album ,anche se preferisco di tanto tempi dispari e concerto grosso.
cmq in questo album si è visto qnt valessero i ocmponenti
ciao francesco

Fortunato ha detto...

Volevo precisare che nella prima pubblicazione di NTAS non era presente "Una notte sul monte Calvo", che fu aggiunta ad una ristampa in vinile di qualche anno più tardi. All'epoca saltai sulla sedia, ascoltando il disco. Forse le idee non erano del tutto originali e con qualche influenza esterofila(ELP?), ma la perizia con cui De Scalzi riuscì a fondere tutte le tendenze di allora, pop, jazzrock, prog, sinfonico e qualche accenno melodico, con fantasia, rende quest'opera quantomeno sopraffina. Pregevoli anche le performances vocali di Vittorio e del coro. Peccato per l'insufficienza tecnica dell'incisione. In ogni caso,nulla a che vedere con l'affrettato e raffazzonato "Tempi dispari".

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Fortunato, ho corretto la forma in modo che si capisca bene che "Monte Calvo" non fa parte dell'album originale.

Anonimo ha detto...

Bravo JJ, sei il primo recensore che fa notare la magnificenza di "Quando l'erba vestiva la terra", epica e deliziosamente datata, sicuramente uno dei pezzi migliori dell'epopea New Trolls. Certo, il resto dell'album non è assolutamente all'altezza, eccezion fatta per "Una notte sul Monte Calvo" se parliamo della ristampa in CD.

giody54 ha detto...

è uno dei dischi che ogni tanto riascolto sopratutto 2 brani:"L'ultima predica di Padre Brian" e "Quando l'erba vestiva la terra"valgono da soli l'album intero

ugo ha detto...

BE SUI NEW TROLLS CONCORDO CHE UN CAPOLAVORO VERO E PROPRIO NON ESISTE MA UT CI VA MOLTO VICINO POI IL LATO A DEL C.G. UNA PARTE DI SEARCHING E POI AMO CITARE I SINGOLI CHE VANNO DAL 69(UNA MINIERA)FINO A SOLAMENTE TU DEL 77.ESISTONO DUE RACCOLTE DEI 45 GIRI CON QUASI TUTTI I LORO PEZZI (MANCANO "AUTOSTRADA/IL NULLA E LA LUCE"E IL BRANO "SOMEWHERE".A TAL PROPOSITO

ugo ha detto...

DICEVO "SOMEWHERE-CANZONE TRISTE"è UNA VERA PERLA SAREBBE IL RETRO DI "UNA NOTTE SUL MONTE CALVO".QUESTO BRANO(BELLISSIMO)NON FIGURA SU NESSUUN LP/CD E,INOLTRE,SE VI PROCURATE IL 33 "REVIVAL"IN CD NON ESISTE LI POTETE SENTIRE LA VERSIONE.FROM UGO'S ROCK STUDIOS CIAO JOHN

ugo ha detto...

NEL 33 REVIVAL(DIFFICILE Reperibilità)TROVATE LA VERSIONE INGLESE DEL BRANO "SOMEWHERE"

Lorenzo Giustetto ha detto...

Io adoro quest'album . E' un mix eccellente di musica prog pura al 100% e musica jazz rock . A questo album ci aggiungerei il singolo "Una notte sul Monte Calvo-Somewhere" , due pezzi -pietre miliari- nella storia dei New Trolls !

ugo ha detto...

...e ricordiamoci che l'ultimo brano prog resta SOLAMENTE TU del 77 con retro LET IT BE ME che è poi l'ultimo disco inciso per la MAGMA a parte il BRUTTO LIVE DEL 77!poi ALDEBARAN è UN ALTRA STORIA....................?!LET IT BE ME era una cover di GILBERT BECAUD

Lorenzo Giustetto ha detto...

A me UGO il live del '77 non dispiace affatto anche se dai New Trolls degli anni d'oro (1968-1975) ci si sarebbe aspettato un concerto migliore . Chiaro che non é un capolavoro , ma non è inascoltabile .
Io personalmente "NT Atomic System" lo preferisco a UT per un motivo
- In UT seppur alcuni pezzi sono brillanti trovo ci sia un non troppo riuscito miscuglio di generi (dal hard-prog di "C'è troppa guerra" alla lacrimante "Paolo e Francesca" , per poi procedere sulla POOHiana "Chi mi può capire") . Insomma , su Atomic System credo che questo miscuglio seppur evidentemente presente sia più cauto , nel senso che "l'alleggerimento" del genere si presenta man mano che scorrono le canzoni , invece in UT il miscuglio non è "graduato" come in Atomic System e dai primi 3 pezzi-capolavoro che introducono l'album si passa subito alla poppeggiante "Storia di una foglia" che per prima cosa fa notare l'alleggerimento musicale del gruppo e poi in secondo piano lascia molte dicotomie con gli altri 3 pezzi precedenti .
Vorrei sapere , cosa ne pensi UGO ? Ciao , -LG-

ugo ha detto...

be si UT resta un disco molto discontinuo(ma non frammentario sia chiaro!)per cui ci son dei contrasti di genre molto stridenti e le sole (c'è troppa guerra+nato adesso)varrebbero il disco benchè l'intro di studio/xxIIstrada a me piacciono molto!io ci son legato pure per motivi affettivi ma i giudizi non si danno con la nostalgia sia ben chiaro!riguardo N.T.A.S- sarebbe potuto essere la vetta massima se al disco ci avesse collaborato pure nico di palo magari ne sarebbe uscito un altro disco a due facce un pò come successe per "searching...."ma di sicuro piu ricco e comunque li dentro ci son delle cose davvero notevoli tant'è che la song"butterfly" è contrnuta pure nel raro revival!ciao enzo hai comprato pure tu il libro di john?io si e lo trovo stupendo su tutto eccetto(cosa che ho già espresso!)il fatto che alle discografie a 33 giri non abbiano affiancato quelle dei 45 giri ma il bravo MICHELE NERI ha già detto che probabilmente ci regalerà su questo sito una sorta di elenco su quei gruppi che hanno inciso solo i 45 giri(quando il prog viaggiava a 45 giri)oltre a quelli dei gruppi piu importanti...PROG ON UGO!

Lorenzo Giustetto ha detto...

Il libro del prog italiano del caro JJ Non l'ho ancora preso (l'ho ordinato ed è in arrivo) . Fremo dalla foglia di leggerlo e non vedo l'ora che mi arrivi!!! Comunque di recente mi sono appassionato ai Museo Rosenbach ed il loro album mi è piaciuto moltissimo . Ho visto la scorsa settimana i Pooh al Palasport ed è stato uno spettacolo bellissimo . Peccato che del periodo beat abbiano fatto solo "Piccola katy" , mentre sarebbe stato bello se , come altre volte , avessero fatto "Quello che non sai" o "Mary ann" o anche "In silenzio" .
Tra l'altro , rimanendo sul tema Pooh , ho di recente acquistato il singolo "Quello che non sai/Bikini beat" nella seconda edizione dove in copertina ci sono i Pooh . Ciao , -LG-

Anonimo ha detto...

Sarò anche controcorrente, ma per me "Tornare a credere" è un gran bel pezzo, ogni volta che lo ascolto mi trasmette buone vibrazioni. Le buone vibrazioni di quegli anni '70. E lo dice uno che al top aveva (e ha ancora) gli Area, i Dedalus, il Battiato di Aries e Clic e tutta la kosmische musik tedesca!

Paolo

rael ha detto...

Il primo concept della musica italiana è stato di Donatella Moretti nel 1964. Altro che New Trolls....

Anonimo ha detto...

Buon disco, gradevole e ben suonato

Notevoli i brani La nuova predica di Padre O'Brien, Tornare a credere e Quando l'erba vestiva la terra

Michele D'Alvano

Anonimo no anonimo ha detto...

Vittorio De Scalzi, da sfogo a tutte le sue passioni, un vulcano di idee e suoni. Tutti brani , piu' o meno, si fanno ascoltare ed apprezzare, l'introduzione di "Ho visto poi" e' di grande impatto, in "Tornare a credere" si fa spazio la sua vena piu' melodica.
La piu' volte 'citata "Quando l'erba vestiva la terra" seppur riuscita, non rappresenta un salto qualitativo cosi' marcato rispetto le citate composizioni.
Riuscita rilettura di "Una notte sul monte Calvo".