Rovescio Della Medaglia: Contaminazione (1973)

rovescio della medaglia contaminazione 01Personalmente sono dell'avviso che un'idea pùò considerarsi relmente innovativa solo nel momento in cui viene realizzata la prima volta.

Le sue rappresentazioni successive, anche se tecnicamente migliori dell'originale, perdono comunque quella "
trasgressività" che è propria del debutto.
 

Riservandomi di spiegare meglio questa premessa, parliamo oggi di quel "monstrum" discografico che fu il terzo album dei romani "Il Rovescio della Medaglia".
 
Dopo due dischi piuttosto asciutti imperniati sull'hard rock ("La Bibbia" e "Io come io") e una frenetica attività live in cui il pubblico venne letteralmente inondato di decibel, il gruppo si espande con l'entrata del tastierista pescarese Franco di Sabbatino (ex "Il paese dei Balocchi") ed entra nel "giro" del composittore Luis Enriquez Bacalov, come sempre in vena di grandi progetti.

Nasce così "Contaminazione", una lunga suite di 40 minuti e 13 movimenti, ispirata al "Clavicembalo ben temperato" di, in cui il rock del Rovescio viene mutuato dall'orchestra classica di Bacalov, complice il chitarrista del Rovescio, Enzo Vita.
Ne esce fuori un disco che più barocco di così non si può, ma neppure particolarmente geniale: l'avevano già fatto i Moody Blues, i Deep Purple e qui in Italia i New Trolls e gli Osanna (sempre con Bacalov). Almeno però il risultato sarà molto superiore, perlomeno in termini tecnici.

rovescio della medaglia contaminazione
I testi, nobilitati dalla penna di Sergio Bardotti, sono ispirati alla leggenda (inventata) di un oscuro musicista scozzese del 700, tale Somerset, oggetto di diversi casi reincarnazione e ossessionato da Bach di cui si credeva il ventunesimo figlio.

L'album, pubblicato dalla RCA nel 1973, si presenta immediatamente come un miracolo di produzione. Di fatto, oltre all'azzeccata veste grafica ad opera dello Studio Impiglia-Mancini, il disco è in effetti un capolavoro di incisione, considerati i mezzi di allora : è sufficiente appoggiare la puntina su qualsiasi solco, per poter apprezzare la maestria del mixaggio di Franco Finetti che restituisce in maniera completa e dinamica, tutto lo spettro sonoro dei numerosi strumenti acustici ed elettrici.
Un lavoro iper-professionale che soltanto una grande discografica poteva realizzare ad un tale livello qualitativo.

Da un punto di vista analitico, sono anch'io (come in molti) dell'idea che non si possa recensire l'opera, se non come un solo blocco sinfonico.
A parte qualche caso isolato infatti (es: "Alzo un muro elettrico"), il disco si presenta strutturalmente omogeneo e, non a caso, non ne verrà estratto alcun 45 giri.

Andando poi per gradi evidenzierei soprattutto questi aspetti:

contaminazione
- Compattezza ed equilibrio laddove i "pieni e i vuoti" creati dall'arrangiatore vengono largamente valorizzati dalla risposta dinamica dell'incisione.
- Grande
disinvoltura nell'esecuzione, cosa che rende il prodotto omogeneo e gradevole.
- Sostanziale
assenza di limitazioni stilistiche che ha come risultante la valorizzazione delle singole doti strumentali dei musicisti.
- Grande
omogeneità tra strumenti acustici ed elettrici che rende il "sound" complessivo unico ed originale per il panorama Italiano.
-
Infine: parti vocali e corali mai invasive ma calate armonicamente nel racconto musicale.

"Contaminazione" vendette molto e sarà decisamente tra i lavori "rock" più acclamati di Bacalov al punto che ne verrà incisa anche una versione in Inglese ("Contamination") nella speranza di esportare il lavoro all'estero.

I fan del RDM resteranno invece a lungo divisi tra il partito dei favorevoli al nuovo disco, e coloro che avrebbero preferito il perseverare della "linea dura" o, al limite, un'esecuzione più spontanea e meno perfezionista.

Purtroppo, non ci sarà tempo per un nuovo lavoro chiarificatore: nel 1973 il gruppo subisce il furto dei suoi preziosissimi strumenti e, dopo qualche mese di agonia si scioglie.
Si riunirà 13 anni dopo, ma senza quella magia che lo ha reso uno dei più importanti gruppi Pop italiani degli anni '70

46 commenti :

Giampaolo ha detto...

A me non è piaciuto questo lavoro.
gli dò la sufficienza obiettivamente.
Mi è sembrato un lavoro di musica classica e non di musica prog. Quindi.....
Su Bill Bruford ora come ora conosco solo tre persone che hanno ascoltato i suoi album solista: Io, Scaruffi (famoso il suo sito) e la batterista degli Stereokimono (un gruppo newprog).
Ciao!

Anonimo ha detto...

Al di là dei miei gusti, è un lavoro estremamente ben prodotto ed eseguito. Non ecessivamente originale, ma sicuramente ben confezionato.
In effetti Bacalov ci è andato giù con la mano pesante ma, del resto, quello era il suo ruolo.
-
Beh ,dai allora dicci cosa pensi tu degli album di Bruford (che comunque mi prometto di ascoltare).
Ci fidiamo molto più di te che di scaruffi.

Giampaolo ha detto...

Se devo essere sincero, è proprio grazie a Scaruffi che ho conosciuto Bill Bruford solista. Lui (Scaruffi) esagera dicendo che di tutti gli Yes era il più valido di tutti, però sicuramente è un intenditore di Jazz.
Di fatto lui è un batterista che ha iniziato nel mondo del jazz e poi per
caso si è ritrovato negli Yes. Lui pensava che era un gruppo jazz. Gli Yes non erano jazz, come ben sappiamo, tuttavia lui decise di rimanere in quanto la voglia di fare esperienza non gli è mai mancata.
Io ho ascoltato i primi due album e sono molto belli, sono un misto di prog e di jazz. Alla chitarra c'è Allan Holdsworth, alle tastiere Dav e Stewart e al basso Jeff Berlin. Inoltre nel primo album c'è Annette Peacock con la sua voce sensuale in tre canzoni. Il primo è più ascoltabile, il secondo totalmente strumentale e più tosto da digerire però sempre con melodie geniali.
Ascoltare per credere.
Nel mio blog c'è la recensione del primo album. Basta che vai sulle categorie e premi su Bill Bruford e
ti compare il post.
Ciao e buonanotte!

Anonimo ha detto...

1) Ciao caro: x Bruford ti ho lasciato un comment sul tuo Blog.
Appena ho saputo che c'erano Alan e Jeff mi sono precipitato ad ascoltarlo. Bello, ma...
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2) Ma come diavolo si arriva a dire cose tipo "Bruford era il migliore di tutti gli Yes"? A parte l'errore di categorizzazione ("una pesca è meglio di un chilo di pere, mele e arance", "meglio" di chi? E in che senso? E su quali basi?

Ripeto: a volte è meglio concentrarsi su poche cose che rischiare generalizzazioni o inesattezze.
Al più, si chiede o si tace.
I "tuttologi" non mi sono mai andati a genio.

Anonimo ha detto...

x giampaolo
Però "Cella 503" e "alzo un muro elettrico", "Lei è là" sono più rock che classica e poi come dice Jj il bello del disco era proprio il suo equilibrio tecnico.

Jj,però continua col prog italiano perchè se no ci si perde. cosa c'entra il bruford solista col prog?
Ciao Alessio

Anonimo ha detto...

Del Rovescio, per ora ho ascoltato solo "La Bibbia". Presto ascolterò gli altri due, compreso questo "Contaminazione".

Ciao Ragazzi e buon weekend!

Anonimo ha detto...

"Contaminazione" è proprio diverso dagli altri. Intanto, puoi ascoltarti il "muro elettrico".

V I K K ha detto...

vi prego di non nominare il nome di Scaruffi in una discussione seria; tanto per non dimenticare:

Please Please Me (1963), 3/10
With The Beatles (1963), 3/10
Meet The Beatles (1964), 4/10
Hard Days' Night (1964), 5/10
For Sale (1964), 3/10
Help (1965), 3/10
Rubber Soul (1965), 5/10
Revolver (1966), 5/10
Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967), 7/10
Magical Mystery Tour (1967), 6/10
The Beatles (1968), 6/10
Yellow Submarine (1969), 5/10
Abbey Road (1969), 7/10
Let It Be (1970), 4/10

"i Beatles furono quattro musicisti mediocri che cantavano ancora canzoni melodiche di tre minuti (le stesse che si facevano da decenni) in un'era in cui la musica rock tentava di spingersi al di la` di quel formato (un formato originariamente dovuto alle limitazioni tecniche del 78 giri)"

"Ogni loro canzone e ogni loro album faceva seguito a canzoni e album altrui ben piu` salienti, ma, lungi dal semplice copiarli, le canzoni dei Beatles li riconducevano anche a una dimensione piu` borghese, ortodossa, conformista."

"Musicalmente i Beatles furono il prodotto di un'era che era stata preparata da gruppi vocali come gli Everly Brothers e da cantanti rock melodici come Buddy Holly; un'era che si espresse anche attraverso i girl-group, i complessi della Tamla e i complessi di musica surf. I Beatles hanno in comune con tutti questi (oltre a melodie quasi identiche) un concetto generale della canzone come melodia esuberante, cadenzata, ottimista."

"I Beatles erano la quintessenza della mediocrita` strumentale. George Harrison era un chitarrista patetico al confronto degli altri in circolazione a Londra in quegli anni (Townshend degli Who, Richards dei Rolling Stones, Davies dei Kinks, Clapton e Beck e Page degli Yardbirds, e tanti altri meno famosi ma molto piu` originali). I Beatles si erano completamente persi la rivoluzione della musica rock (che era fondata sull'uso vistoso della chitarra) ed erano rimasti al modulo delle orchestrine di musica leggera. Paul McCartney era un cantante anni '50, che non avrebbe potuto cantare in maniera piu` scontata. Come bassista non valeva l'ultimo dei bassisti rhythm and blues (anche se nel mondo del Merseybeat il suo stile era effettivamente rivoluzionario). Ringo Starr suonava la batteria come qualsiasi ragazzo dell'epoca (in realta` era forse l'unico dei quattro ad avere un minimo di competenza tecnica). Complessivamente la tecnica dei quattro era la stessa di tanti altri complessi di easy-listening: sub-standard."

"Molti fans dei Beatles rimasero convinti che i Beatles fossero stati i primi in tutto, mentre furono gli ultimi quasi in tutto. Il caso dei Beatles e` un esempio canonico di come il mito possa deformare la storia."

"I Beatles ebbero la funzione storica di ritardare l'impatto delle innovazioni degli anni '60"

"La loro forza fu forse proprio quella di essere l'epitome della mediocrita`: mai un volo di genio, mai un'idea rivoluzionaria, mai discostarsi dallo standard; accettare le novita` soltanto quando sono state accettate dall'establishment. Ma forse proprio quella cronica mediocrita` fece la loro fortuna: laddove gli altri complessi cercavano di superare il proprio pubblico, di stare sempre due passi avanti alla miopia dei loro fans, di aprire strade sempre piu` tortuose e territori sempre piu` avventurosi, i Beatles furono sempre attenti a condurre i propri fans per mano lungo un rettilineo senza curve e, soprattutto, senza salite."

"I fans dei Beatles possono cambiare a piacimento il significato del termine "artistico", ma la verita` e` che il valore artistico dell'intera opera dei Beatles e` bassissimo. I Beatles fecero soltanto canzoni, e spesso canzoni senza pretese, con melodie tanto orecchiabili quanto quelle di tanti altri cantanti di musica leggera. Il valore artistico di quelle canzoni e` il valore artistico di una canzone: per quanto ben fatta (ed e` persino discutibile quante delle loro canzoni fossero davvero superiori alla media e quante fossero semplicemente le canzoni del gruppo piu` pubblicizzato del momento), rimane una canzone. Esattamente come un dentifricio rimane un dentifricio, e non diventa un quadro d'arte soltanto perche' e` molto pubblicizzato."

"Oggi le loro canzoni sono suonate per lo piu` nei supermercati."

"Costruiti piu` che altro per portare in Europa lo spirito spensierato, le melodie semplici e le armonie vocali dei Beach Boys (la novita` americana di turno), i Beatles finirono per diventare loro malgrado il massimo successo discografico del loro tempo. Detto che ne' i Beatles ne' i Beach Boys appartengono alla storia maggiore della musica,..."

"Non avevano nulla da dire, e infatti non lo dissero."

Giampaolo ha detto...

@ Vikk Ciao. Si ho letto quello che dice Scaruffi sui Beatles. Forse non ha tutti i torti. Se non sbaglio le canzoni del primo album dei Pink Floyd furono scritte prima di Sgt.Pepper's perchè il signor Lennon andava nell'underground ad ascoltare i gruppi emergenti.
@ John Ciao ma quante volte l'hai ascoltato i due album di Bill? Li hai scaricati da un link di Octavio?
ciao!

Giampaolo ha detto...

Inoltre nel mio blog hai parlato di Bach, di Miles, hai scritto che è tutto già sentito. Francamente non sono d'accordo, di Yes praticamente non ha nulla, dei King Crimson alcune canzoni sono figlie dell'esperienza con Jamie Muir. Vabbè di Miles Davis non ho ancora niente e quindi non posso controbattere, Bach dove centra? Spiegamelo caro John.
@ Alessio ciao! In Quest'album c'è qualcosa di buono ma non scorre liscio neanche nelle parti rock, inoltre vi sono queste alternanze tra musica classica e musica rock che trovo fastidiose.
Ho ascotato "la Bibbia" dove vi sono alcuni riff geniali però la durata dell'album di fatto è molto breve: 25 minuti! 25 perchè i restanti sono rumori e basta.Secondo me erano musicisti discreti, ma a livello creativo non il massimo dato che "Contaminazione"
l'ha fatto per un 60% Bacalov.

V I K K ha detto...

Giampaolo: forse al caro Scaruffi non va giù che il quartetto di Liverpool avesse il dono innato della sintesi, ovvero di pescare le nuove idee ed innestarle nella cultura pop (con l'aiuto innegabile ed innegato del quinto Beatle G.Martin - non a caso Sir. come gli altri quattro).
E' vero gli altri cercavano nuove strade, i Beatles cercavano di far evolvere il r'n'r (Lennon & Harrison più di McCarteny e Starr) e se ne accorse un certo Brian Wilson.

..che poi Beatles e Beach Boys non appartengano alla storia maggiore della musica.. diciamocelo, è una stronzata.

Giampaolo ha detto...

Si però qui in questi due album Bill Bruford ha decisamente una tecnica superiore al periodo Yes, qui ha perfezionato la tecnica rispetto agli inizi. "Aria sulla quarta corda" in quale brano l'hai trovato? E poi chi è Zawinul?
Il fusion quando è nato?
Comunque sia chiara una cosa: meglio un album bello ma derivativo che un album originale ma brutto!
@ vikk non so quanto siano stati grandi i Beatles, però già nel mio blog ho detto che non trovo che Sgt.Peppers sia un grande album. Diciamo carino, ascoltabile ma lontano anni luce dai veri capolavori della musica. Quattro mesi per un album del genere sono troppi.
Ciao e buonanotte!

Giampaolo ha detto...

Ah su Scaruffi! Francamente non ho ancora capito se c'è o ci fa; diciamo che ogni tanto si ubriaca e scrive cose assurde tipo: "Gli ELP erano tecnicamente mediocri nonostante i vari virtuosismi". In questi anni ne ho lette di tutti i colori e anche sui Genesis non scherza.
Nei voti è strano, stretto però proprio su quest'album del Rovescio
dà 6,5! Non si smentisce mai il pazzo Scaruffi!
Ciao e buonanotte a tutte/i!

Anonimo ha detto...

Eh caspita si, e tra l'altro i suoni sono anche mille volte più puliti.
C'è anche da dire che la tecnologia stava facendo passi da gigante!
Cmq: io Bruford lo adoro.
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La scala di Bach l'ho trovata in un brano che ti dirò, ma non adesso perchè, scusami, ma non ho proprio voglia di riprendere in mano il disco. Se me ne dimenticassi, ricordamelo.
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Come ben sai, io sono di estrazione Gramsciana e mi baso sull'innovazione e sulla conflittualità. Il "bello" e il "brutto" sono soggettivi.
Per cui, ciò che dici è saggio ma difficilmente accettabile in un percorso critico.
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Su Sgt. Peppers io mi redimerei.In "A day in the life" c'è passato, presente e futuro della musica Rock,così come in Good Vibrations dei Beach Boys.
Sono brani eterni, come un quadro di Picasso.
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Joe Zawinul è stato il tastierista dei Weather Report, di cui ti consiglio vivamente di ascoltare almeno "Heavy Weather" e "Mr. Gone".
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Sacruffi dice delle bestialità incredibili, ma fin lì, l'abbiamo capito tutti. Non so...io non lo trovo nemmeno divertente.

WebmasterMascherato ha detto...

su scaruffi non mi pronuncio, anche se resto più perplesso riguardo al giudizio sui radiohead che su quello in cui massacra i beatles (su qualche punto non so dargli torto).

riguardo ai contatti fra pink e beatles, c'è uno stupendo frammento di psichedelia "what a shame, mary jane" ad opera di Syd Barrett e Beatles, un divertissement, ma che fa vedere come questi giganti della musica dialogassero e si rispettassero molto.


ps. jjohn ho deciso; il tuo blog E' stupendo, ormai mia lettura quotidiana assieme a quello di Vikk

Giampaolo ha detto...

C'è una canzone che attacca con il pianoforte ed è una melodia credo famosa. Credo la quinta canzone dell'album di Bill. Ciao a domani.
"Heavy weather" c'è l'ho; la prima canzone contiene se non sbaglio un motivo famoso.
Ciao!

Anonimo ha detto...

@L webmaster mascherato

Sui Beatles e i Pink c'è anche la famosa visita di Paul (vestito da Arabo per non farsi riconoscere) a Syd e soci il 15/10/1966 all'International Time Rave: "il giorno in cui cominciò la psichedelia inglese".
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Sono molto lusingato dai tuoi complimenti. Ce la so mettendo tutta e ti ringrazio per la stima.
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Cosa dice lo scaruffato sui radiohead?
--
@LL'amico Giampa da Iglesias (presumibilmente ora 35° all'ombra)

Bach/Bruford - Non so può darsi... poi te lo dico.Era proprio una scala precisa che mi ha colpito.
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"Heavy Weather" è a dir poco sublime.
Il "motivo famoso" di cui parli è "Birdland", diventato poi uno standard jazz.
Lì, puoi sentire i perfetti contrappunti del tastierista Joe Zawinul e, al basso, il più grande bassista elettrico mai esistito sulla terra: Jaco Pastorius.
Nella successiva "A remark you made" assaporerai invece il genio del sassofonista Wayne Shorter.
Dimenicavo, se ti capita, ascolta anche "Black Market".

Fammi sapere quello che pensi dei Weather perchè, una volta che hai assimilato quella musica, sei a posto.

J.J. JOHN ha detto...

Non ho risposto all'anonimo del 21 giugno che mi scuserà.
Ok che "Classic Rock" è un sito di prog italiano, ma è anche il mio "salotto buono" dove ci si rilassa e ci si confronta.
Qualche divagazione è quindi benvenuta.

Anonimo ha detto...

Ho amato "Contaminazione" quando è uscito... e lo amo ancora.
Lo trovo un disco splendido.

Anonimo ha detto...

sono pienissimamente daccordo ruguardi a cui che ha detto vikk sui i beatles,ma queast nn centra nulla con cntaminazione.
quest album diciamo che un pochino deluso
le prime tresezioni supreme ma l'album da li crolla,infatti da mi sono svegliato e .... fino a johann l'album ppresenta un enorme punto morto e poi se permettete a me "la mia musica" sembra una ballata di massimo ranieri e non la reggo proprio.
ci che salva l'album parte dalla superba scotland machine e arriva alla finale la grande fuga (anche essa stupenda).
in fine per questo contaminazione un 7-.
ciao francesco

Anonimo ha detto...

scusate per la pessima gramatica
:-)
francesco

Anonimo ha detto...

Mi vergogno rileggendo il mio commento.
Non credo di aver potuto dare cosi poco credito ad un album del genere.
Diciamo che il voto passa da 7- a 9 1/2.
Ciao francesco

lenz ha detto...

@ giampaolo:
abbi pazienza ma credo che prima di poter giudicare quanto i beatles possano essere innovativi o meno e soprattutto cassare il rovescio della medaglia (anche il rumore può essere musica mentre i tecnicismi esasperati potrebbero non esserlo affatto) in maniera così semplicistica, sia necessario avere un pò più di conoscenza della musica. tipo sapere chi erano i weather report, zawinul, pastorius e birdland che, oltre che strafamosi, sicuramente hanno contribuito maggiormente alla musica rispetto ai dischi solisti di bruford..senza nulla togliergli.

per me il rovescio resta un gran gruppo con gli attributi e mi spiace solo che nn abbiano potuto darci altra musica. non si può snobbare Contaminazioni perchè è il primo nel suo genere e non si può definirlo brutto o non prog solo perchè è un gran prodotto di una major.. ce ne fossero stati tanti così forse la musica italiana non fatto questa fine patetica. e soprattutto dubito che oggi sarebbe così esasperatamente vivisezionata ed eccessivamente mal criticata dagli italiani stessi pur essendo amata ed ammirata dal resto del mondo. beninteso non mi riferisco a questo blog che seguo proprio perchè appassionante.
saluti

J.J. JOHN ha detto...

@ lenz
Speriamo che in due anni il buon Giampa abbia rivalutato i Beatles e ascoltato almeno una volta "Heavy weather" :-)

Contaminazioe è stato a mio avviso uno dei meglio riusciti della trilogia di Bacalov anche se, in tutta franchezza preferisco gli RDM più hard. "Io come io" per esempio, che era davvero libero e vulcanico.

lenz ha detto...

@ john
posso dire di aver ascoltato La Bibbia e l'ho trovato fantastico!
Io come Io presto lo ascoleterò, non appena riesco a reperirlo ma già posso immaginare che mi piacerà molto.
intanto colgo l'occasione per ringraziarti ancora per il blog che colma molte mie lacune :)

DogmaX ha detto...

Ho sempre avuto delle opinioni contrastanti su questo album... credo che il problema principale di quest'album siano i testi...

Non si capisce una mazza. Alcune parti risultano davvero incomprensibili, senza alcun senso ("Alachetué" in Alzo un muro elettrico, tanto per citarne una), e come se non bastasse i testi ufficiali di quest'album risultano assolutamente introvabili!!!

Ho provato a "carpirli" e scriverli su lyricwiki ma sinceramente ci sono alcuni pezzi che mi sono rimasti assolutamente oscuri... anche perché in certe fasi delle canzoni si sente più la musica che il canto, evidenziando una pessima fase di mixaggio in studio, altro problema dell'album.

Per il resto è molto bello, ma sinceramente preferisco Io Come Io, per grinta, elaborazione, idea, registrazione e gusti personali :D

JJ ha detto...

In effetti rispetto agli altri lavori del RDM, questo ha un sound davvero unico.
A differenza dei New Trolls o degli Osanna, qui l'ingerenza di Bacalov arriva proprio a stravolgere il sound originario della band che, come sappiamo, era tutta un'altra cosa.

Io sono addirittura arrivato all'idea che se al posto del Rovescio ci fossero stati, che so, i Teoremi, i Campo di Marte, i Panna Fredda o i Nuova Idea il risultato sarebbe stato lo stesso.
Voi cosa ne pensate?

Anonimo ha detto...

X me è anche una questione di personalità. In questo contaminazione effettivamente la mano di Bacalov è pesantissima.....ed ho sempre pensato che la personalità del compositore argentino fosse ben superiore rispetto a quella del combo romano.

Invece ad esempio in "Milano calibro 9" degli Osanna, il maestro riesce a dare un'impronta personale minore al lavoro....proprio perchè le capacità compositive e la personalità degli Osanna era sicuramente superiore rispetto a quelle del Rovescio della Medaglia.

Ammiro molto questo gruppo per il lavoro "la bibbia", che per essere stato registrato in italia nel 71....e davvero un disco innovativo e soprattutto coraggioso. Peccato che nn siano riusciti a ripetersi nè in "Io come io" nè (soprattutto) in Contaminazione, che per me rimane il lavoro più brutto in assoluto fatto da Vita & Co. Lo trovo troppo melodico ed assolutamente per nulla innovativo, mi sembra un lavoro fatto esclusivamente per vendere.....uno di quei prodotti già "confezionati".

Opinione personalissima la mia....s'intende.

alex

DogmaX ha detto...

Si, forse l'influenza di Bacalov sul disco si sente TROPPO, mentre il vero Rovescio si sente, a tratti, solo in pezzi come "Alzo un muro elettrico", mentre in tutto il resto si sente l'organo di Sabbatini (Ho visto che anche qui c'è l'utente Analoguesound, che su Sabbatini ha parecchie cose da dire :) ) e la voce di Ballarini... le qualità degli altri componenti viene praticamente insabbiata dagli archi, dai violini e dall'organo.

Nei primi due si è cercato qualcosa di "personale", mentre nel 3°, per sfondare le porte del successo, si è pensato alla pomposità... ma questo non può esser certo considerato un prodotto commerciale, ma certamente più improntato sull'attirare l'utenza che su una propria ricerca personale.

Si, anche per me tra i tre è quello che preferisco di meno, anche perché non voglio menzionare Vitae, e non posso confrontarlo con Microstorie, dato che devo ancora ascoltarlo in toto. Tra l'altro, sono periodi e formazioni diversi, quindi imparagonabili, ma sicuramente tra i 3 album del ciclo d'oro anche a me è piaciuto meno degli altri due.

Gnaghilo ha detto...

Il meraviglioso tema di "La grande fuga", pezzo potentissimo e semplice con cui si chiude l'album, è un plagio della seconda parte di "Impotenza dell'Umiltà e della Rassegnazione" dei geniali Il paese dei balocchi.
Vero?

J.J. JOHN ha detto...

Vuol dire che tutti hanno copiato da Bach!

DogmaX ha detto...

@Gnaghilo: come evidenziato correttemente e a più riprese dall'attentissimo AnalogueSound, il fautore del plagio è Franco Di Sabbatino, il tastierista che ha lavorato con RDM durante la stesura di Contaminazione: questo perché il tastierista, prima di passare al Rovescio, ha transitato brevemente nel Paese dei Balocchi, poi ha raggiunto Vita e soci dopo lo sciogliemento del Paese. La composizione non è neanche sua, quindi non si può dire neanche che ha ripreso un "tema suo" (come ha fatto Zoccheddu in Soffici Bianchi Veli degli Osage Tribe, col giro di basso ripreso successivamente in Otto del Duello Madre)... però, nonostante questo, l'album suddetto ho sempre detto che è un buonissimo lavoro, seppur di RDM preferisco La Bibbia e Io Come Io... ovviamente a tutti e tre preferisco l'album del PDB che è un capolavoro a tutti gli effetti, secondo me.

Gnaghilo ha detto...

Grazie dell'informazione DogmaX.

Giusto per precisare, a me piacciono entrambi gli album, quello dei PDB e dei RDM, anche se forse preferisco il primo in cui la presenza dell'orchestra non cancella l'atmosfere cupe e delicate delle composizioni. Contaminazione resta un po' freddo, ma è potente e si ascolta davvero facilmente.

roberto ha detto...

Peccato...

Peccato per la triste storia che ha interrotto la carriera di questo gran gruppo, ma anche peccato perche' secondo me loro con Bacalov ci hanno appiccicato poco, il disco e' freddino e il pathos maggiore lo si ha quando si slegano dal canovaccio e partono... insomma, chissa' quanto avrebbero avuto da dire ancora...

Peccato...

alachetue'!

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti!
Mi domandavo se qualcuno ha sotto mano i testi (quelli veri) di questo disco così da capire finalmente che cavolo dicono in quei momenti in cui le voci sono completamente impastate di riverbero (il suono è splendido ma non si capisce nulla!).
Ho trovato da qualche parte una scansione proveniente da non so dove ma a parte alcune parti completamente senza senso, altre che effettivamente si capiscono sono riportate errate. Insomma, non gli ho dato molto credito.
Grazie in anticipo!
Alex.

Anonimo ha detto...

Potresti chiedere direttamente a Enzo Vita su Facebook. Mi sembra molto disponibile con i fans.
Pietro

DogmaX ha detto...

Allora Alex, io lo chiesi ad Enzo Vita personalmente, ma non mi diede una risposta precisa, mi disse solo che li scrisse uno che, purtroppo, è passato a miglior vita.

Quelle scansioni sono dal CD giapponese, e sono fatte a testa di... :)

Su Lyrics Wikia ho provato a dargli un senso, ma in alcune parti non si capisce niente. Forse se glielo chiediamo in due ci riesce a dare qualche risposta o lui o Ballarini :)

Su FB ti assicuro che è disponibilissimo :)

taz ha detto...

...per la prima volta viene eseguito il disco "Contaminazione...."dal vivo con orchestra rigorosamente Giapponese....è uscito da poco il CD!!!!!...su Btf naturalmente...... ogni tanto l'ascolto e devo dire che trovo i suoi "suoni" moolto "moderni"...grande incisione!!!Ciao

taz ha detto...

...da poco è ritornato Pino al canto..su FB sono molto gentili e disponibili a rispondere a eventuali domande...sito RDM Contaminazione....io l'ascoto e tutte le volte ho la pelle d'oca....lo trovo un grande disco, consumato nella prima edizione e ricomprato nella sua seconda edizione!!!.....ora sono tutte due li in mostra come un'opera di un grande pittore....i dischi intendo.....ciao

graziano ha detto...

Superbo, straordinario. Un dei 10 miglior dischi di prog italico. Un abbraccio JJ!

giankarr63 ha detto...

a me Contaminazione è sempre piaciuto;proprio perchè è "classico".l'ho cercato,in giro per negozi,etc. negli ultimi due anni(mio fratello ha una copia del 1973).avevo trovato due copie usate,ma l'audio non era buono,troppi crepitii.finalmente 2 mesi fa ho trovato una copia rara e promo,con etichetta rca bianca e ... zuff!!.. ora mi godo Contaminazione
di nuovo a 33 giri.

Giovanni R. Corazzol ha detto...

Sto ascoltando ora Contaminazione acquistato in edicola su CD. Molto interessante!

JJ ha detto...

Vuol dire che sei un potenziale BACALOViano. E allora ti consiglio anche "Concerto Grosso" dei New Trolls e "Preludio, Tema, Variazioni, Canzona" degli Osanna, anche noto come "Milano calibro 9". Buon ascolto e sappimi dire.

sklerici ha detto...

Contaminazione è il classico disco di prog che mi fa capire il perché quando ero giovane non sopportavo il prog. Non che i primi due del rovescio mi facciano impazzire, ma sono un'onesta infusione hard nel panorama sempre molto leggero della musica italiana dell'epoca. Sebbene molto lontani dai vertici di balletto di bronzo e biglietto per l'inferno sono comunque la testimonianza di una volontà di innovare. Contaminazione invece, pur miracoloso per registrazione e missaggio, mi sembra solo un'esibizione muscolare dei musicisti. Con poca vena nelle composizioni e peggio ancora nei testi. Una volta pensavo che a dispiacermi fosse la commistione con la musica classica ma in realtà non è questo il punto. Concerto Grosso e Milano Calibro 9, per dire dei due album citati, han ben altro spessore..

Ekphrasys ha detto...

Quando qualcuno capirà che la musica (come tutta l'arte daltronde) è soggettiva non sara mai troppo tardi. Detto questo, un pazzo su Youtube mi ha detto che per lui il massimo compositore del '900 è John Cage, la cui 4.33 considera il miglior brano mai fatto ...Per i novizi, sono 4 minuti e trentatrè secondi di silenzio. NEINTE, NADA, NICHT. Capito?
Un po' come gli squarci su tela di Fontana. Che detto per inciso sono provocazioni filosofiche e concettuali, ovviamente, ma qualche piteco ancora non l'ha capito.

Il resto come dicevo è opinabile. A me possono piacere i Beatles e detestare i Pink Floyd o viceversa, oppure posso amare entrambi....
Nel "White Album" sono concentrati mezzo secolo di musica, non solo Rock, tanto per fare un esempio...Quindi al massimo si può dire che i Beatles sono stati un gruppo citazionista (come oggi ce ne sono tanti), ma che hanno saputo andare al di là delle Musiche che citavano...
Vorrei sapere chi, tanto per fare un esempio, nel 1966 ha osato nel mondo Pop/rock buttare lì un quartetto d'archi ...e non come sottofondo (basso continuo), ma come strumento solista...Chi?
I Beatles....E da l' niente è più stato lo stesso....

Basterebbe citare i due album per me migliori degli scarrafoni che sono "Rubber Soul" e "Revolver"...Hanno gettato le basi anche per il nostro amato prog. Hanno anticipato Psichedelia, Folk/Rock...Prog e decine di altri generi....

Tornando ai RDM ascoltavo il disco 30 anni fa e mi piaceva pure, oggi lo ascolto molto di rado, avendo evoluto i gusti musicali, ma senza dubbio è molto ben suonato, inciso, e contiene all'interno del "Symphonic Rock" (perché questo è) spunti interessanti...Beh, più citazionista di questo direi che ce ne sono pochi....

Anonimo ha detto...

Buon disco anche se musicalmente troppo influenzato da Bacalov .

Il Rovescio della Medaglia in questo disco è quasi irriconoscibile

Ottimamente suonato e arrangiato, mi ha sempre lasciato perplesso per lo stravolgimento della cifra stilistica del gruppo a scapito dell'asciuttezza sonora in favore di un tripudio orchestrale per me troppo invadente

Michele D'Alvano