Jumbo: Jumbo (1972)

Alvaro  Fella
ANTIPASTO DI CARTA VETRATA PRIMA DEL CAPOLAVORO PROG

Alvaro “Jumbo” Fella inizia a suonare la chitarra in piena era beat, spinto dalla passione per la musica, e specialmente per quei Beatles che avrà occasione di ammirare personalmente al Vigorelli di Milano. 

Scrive le sue prime canzoni influenzato dalla poetica di De Andrè, e verso la fine degli anni sessanta forma il suo primo gruppo, Lo Stato d’Animo, in cui oltre al futuro batterista dei Jumbo Vito “Juarak” Balzano, militerà anche il chitarrista Roberto Giuliani, più tardi nei Maxophone

Fella costituisce poi la Nuova Era insieme al tastierista Sergio “Samuel” Conte (anch’egli venturo Jumbo), e poco dopo entra nei Juniors, noti per essere stata la storica band di Gianni Pettenati. 
E’ però la militanza di un anno nel gruppo dell’allora famosissimo Maurizio Arcieri - allora stanziale al Carta Vetrata di Bollate - che gli apre le porte della Numero Uno di Mogol-Battisti dove, pur se affiancato da musicisti di tutto rispetto (Di Cioccio e Premoli della PFM; Mario Lavezzi e Bruno Longhi dei Flora Fauna e Cemento), inciderà nel 70 due singoli decisamente prescindibili: “In estate”, cover italiana della celeberrima “In the summetime” dei Mungo Jerry, e “Montego Bay”. 

Il riscontro è comunque buono, e così anche per Alvaro Fella arriva il momento di incidere il primo album, ma non lo farà per la Numero Uno. Le imposizioni di Mogol gli stanno strette, ha voglia di proporre materiale suo, e coglie quindi al volo l’invito dell’amico e produttore Silvio Crippa (nel frattempo passato dalla Numero Uno alla Philips) di mettersi al lavoro per l’etichetta olandese, all’epoca alle prese col lancio delle Orme appena covertitesi al prog.

Rock progressivo italianoConvocato nei Sax Studios di Milano nell’autunno del 1971, Fella seleziona quindi le sue migliori canzoni tra quelle scritte negli anni precedenti, ma anziché affidarle a turnisti a lui sconosciuti, preferisce convocare un gruppo di vecchi amici: Conte e Balzano innanzitutto, Daniele “Pupo” Bianchini alla chitarra, Aldo Gargano al basso e un certo Dario Guidotti al flauto che invece gli era stato presentato dal fonico Ezio De Rosa. Consulente esterno ai testi: Andrea Lo Vecchio, da tempo collaboratore di Crippa.


La band incide nove canzoni, l’affiatamento funziona a meraviglia, e all’atto della pubblicazione, quello che avrebbe dovuto esere un disco del solo Fella, esce infine col nome collettivo di Jumbo

Lungi dall’essere un Lp di rock progressivo se non in minima parte, l’album soffre ancora molto delle influenze battistiane, specie nella sua prima parte. Si rivela però estremamente innovativo per quanto riguarda i testi: crudi, espliciti, scomodi, e almeno di due anni in anticipo su quelli altrettanto rabbiosi della Controcultura. Una probabile eredità di Fella del primo De Andrè, leggibile per esempio in “Dio è”, ispirata a una poesia scritta negli anni sessanta da una sua amica morta giovanissima per un male incurabile. 

Italian progressive rock
ALVARO FELLA, 1972
Inoltre: storie di disadattati, amori falliti, tormenti personali, drammi metroplitani, restituiti peraltro con uno stile vocale mai sentito nel panorama italiano: sofferto, profondo, intenso, e spesso talmente viscerale da sovrastare in modo eccessivo le parti strumentali. 
In questo senso, si ascoltino “Oggi sarò là”, "Lei non conta niente" e in particolare in "Se solo tu mi amassi" che trasforma in vetriolo un blues teoricamente morbido e intenso, Più equilibrate invece “Dio" e "Strada che porta al fiume”, dove il lavoro di gruppo è molto più omogeneo. 

In ogni caso, è sempre e comunque Fella l’ago della bilancia per l’intero gruppo: o lo si ama, e allora si accetta l’intero pacchetto, altrimenti si scarta tutto. E quest’ultima fu probabilmente la scelta di molti, almeno a giudicare dalle vendite del disco non certo eclatanti. 

Per loro fortuna però, da un lato i Jumbo si rivelarono sempre molto coesi, e questo fu utilissimo per superare le prime difficoltà; dall’altro, veramente travolgenti dal vivo là dove il loro impatto in termini di sound e coscienza politica, faceva dimenticare qualsiasi manchevolezza. 
Furono di fatto protagonisti di molti Festival Pop sul suolo nazionale, e trasmessi a rotazione persino da Radio Montecarlo e da Tele Capodistria che tributarono loro molta più attenzione e rispetto che non la censuratissima Rai

Infine, grazie all’assidua militanza nei circuiti underground, assimilarono rapidamente anche un certo gusto per il progressive, e in soli 10 mesi terminarono quell’evoluzione artistica che si sarebbe concretata con il loro capolavoro DNA (Suite per il Signor K)
Una fiammata soltanto, ma dirompente al punto di entrare a tutto diritto nella leggenda del prog italiano.

37 commenti :

Anonimo ha detto...

Conosco un pò i Jumbo, specie il Pezzo "Dio" e qualcosa dell'Album "Vietato Ai Minori Di 18 Anni?" del 1973. Si è vero la possente Voce di Fella domina un pò tutto il background del Gruppo, ma d'altronde caro John, che ne fossero di Gruppi così oggigiorno! :-)

Arriverò ad ascoltare meglio anche i Jumbo!

Anonimo ha detto...

Peccato..io li trovo una bella rock band italiana..con influenze d'oltremanica certo, ma chi non l'ha presa l'influenza nel 1970???...per me DNA è un disco notevole..suite per il sig. k dal vivo deve essere stata una bella adrenalina, loro dal vivo andavano forte, e poi Bianchini con la chitarra è fortissimo...Bravi gli odissea, molto bravi..Zola ha una gran voce, come Fella(dico io non tu)...bello il pezzo crisalide...

Anonimo ha detto...

i jumbo sono un gruppo noevole amche per il prohressive italiano del tempo... ma come posso trovare la loro musica oggi?

Anonimo ha detto...

"DNA" e "Vietato ai minori di 18 anni?" sono stati entrambi ristampati dalla BTF sia in CD nel 2004 che in vinile nel 2007.
Ecco il loro sito:
http://www.btf.it/

giody54 ha detto...

Una sola parola per definire i Jumbo:Grandiosi!Alvaro Fella è straordinario sia come voce che come interpretazione dei vari brani
dei 3 do qualche punto in piu' a "Vietato.."

u g o ha detto...

dei 3 dischi dei jumbo scelgo DNA dato che il primo pur essendo già notevole x la carica interpretativa di fella lo trovo un pò acerbo!vietato ai....è un grande album ma troppo concentrato sui testi e sull'enfasi del singer mentre in dna l'equilibrio tra musica e testi è perfetto e c'è spazio sia x il cantante che x gli altri solisti.a mio avviso i jumbo restano tra i primi 10 gruppi dei 70's e ALVARO FELLA rimane la migliore voce degli anni 70 accanto a quella di FRANCESCO DI GIACOMO e,ovviamente,a quella di KING DEMETRIO STRATOS al cui proposito vi invito ad ascoltare l'album"cantare la voce".buona domenica ciao J J . ugo the usually

J.J. JOHN ha detto...

Io credo che se i Sex Pistols avessero cantato in inglese i testi dei Jumbo, sarebbero stati censurati più di quanto non lo siano stati nel '77!

Faccio poi la mia solita raccomandazione a coloro che ascoltano o ascolteranno "Cantare la voce" di Stratos. Mi raccomando: non prendetelo sotto gamba. E' un disco per il quale bisogna essere psicologicamente preparati.
Magari, degustatelo poco a poco: può dare insonnia e angosce, ma se preso per il verso giusto, sarà assolutamente unico e affascinante.
Molta attenzione però...

Anonimo ha detto...

JJ una una curiosità... ho sentito dire che la Philips ci mise un anno per pubblicare questo disco... per questo ha venduto poco... è vero??? Ciao e bellissima la nuova cheda .. avani così... giorgio

JJ John ha detto...

No, si trattò solo di qualche mese. Le registrazioni terminarono verso la fine del 71 e il disco uscì, credo, a febbraio o a marzo dell'anno successivo.
Poi, c'è chi dice che non fu una buona idea pubblicare due dischi di un gruppo sconosciuto nello stesso anno ("Jumbo" e "Dna"). Ma forse la Philips voleva sfruttare al massimo la loro notorietà dal vivo.

A proposito, per chi non ci avesse fatto caso sul tubo ci sono diversi filmati dei Jumbo:

Suite per il Signor K (da Tele Capodistria, 1972)
https://www.youtube.com/watch?v=V3mR5PltY-U

Miss Rand (da Tele Capodistria, 1972)
https://www.youtube.com/watch?v=g4fpYKJbliI

Dio è (dal vivo al Festival d'avanguardia e nuove tendenze, 1972)
https://www.youtube.com/watch?v=MAY1L93PPO8&index=1&list=PLKfY-eIiJiJorAHudXCaPL_We1Vy3Jjx4

claudio65 ha detto...

Ho un po' ascoltato questa band su Youtube (se non ci fosse Youtube, tanto patrimonio musicale sarebbe perduto) e devo dire che la grinta e la capacità strumentale non facevano loro certo difetto. Fella aveva una bella voce potente ed i loro testi non erano certo banali. Certo, non è musica facile, ma nulla del prog lo è. Quello che non mi riesco a spiegare è perché abbiano venduto così pochi dischi, visto che avevano tutte le carte in regola per sfondare. Che fine ha fatto Fella? E' ancora attivo? E gli altri musicisti del gruppo?
Nota a latere: è davvero umiliante per noi e per la RAI che certi filmati musicali andassero in onda su TV Koper, che, all'epoca, era una TV in mano ad un regime totalitario e censorio ed invece venissero censurati dalla democratica TV italiana. Una vergogna!

UGO ha detto...

hai ragione claudio è una vergogna soprattutto considerando la stoffa del gruppo!io li conosco bene da almeno 20 anni e trovo che siano da inserire tra le prime 10 bands del prog italiano!certo la voce di fella può anche disturbare in certi punti ma la musica e i testi son formidabili!circa ALVARO FELLA sappi che ha pure il suo profilo FACEBOOK sul quale puoi iscriverti tant'è che io,che mi diletto a cantare nei LARAOKE,ho provato ad imitarlo cantando tuttta la SUITE X IL SIG.K e debbo ammettere che son stato apprezzato con qualche applauso e pure qualche fischio!dei tre dischi preferisco DNA che adoro mentre il primo lo trovo un pò acerbo ed il terzo appesantito!comunque grandi UGO

aliante ha detto...

Certo che Mogol non deve avere un carattere facile.
Nei primi anni della sua carriera Zucchero fu affidato
a Mogol, ma a detta del Bluesman emiliano fu una convivenza
impossibile e se ne andò per la sua strada.

MarioCX ha detto...

Mogol la racconta un po' diversa.
Dice che Zucchero quando non era noto gli stava sempre attaccato ai garretti per ottenere consigli e buoni uffizi e che una volta approdato alla notorietà l'abbia sputtanato in giro.

Non che la cosa mi appassioni granchè non essendomi nessuno dei due molto simpatico...ma tant'è.

ArgiaSbolenfi ha detto...

L'album recensito è inserito nel terzo volume della collana "Progressive Italia" della Universal.

UGO ha detto...

in effetti è stato poi ristampato dalla BTF persino su vinile!
quello che mi chiedo è perchè ristampano solo gli LP (cosa di per sè ottima)ma mai i 45 giri che restano il vero grattacapo di noi proggomani.perlomeno ristampassero quei singoli i cui due brani non rientrano nel lp ufficilae e che rappresentano a volte le vere perle della discografia di un gruppo (vedi il primo singolo della BOTTEGA DELL'ARTE) o di quei gruppi che pur non essendo mai arrivati ad incidere un lp ci hanno lasciato solo uno o al massimo due singoli che poi son serviti a farli entrare nel GOTHA del PROG ITALIANO e mi riferisco ai LYDIA ET HELLUA XENIUM!
solo così finirebbero, una volta per tutte, le tante speculazioni dei venditori dei dischi!!!! e su EBAY ce ne son tanti!!!!!

UGO ha detto...

riguardo ZUCCHERO all'inizio mi piaceva abbastanza(il disco BLUE'S era molto bello)benche come persona mi risulta piuttosto antipatica riguardo MOGOL sarà simpatico/antipatico però resta pur sempre il più grande paroliere italiano.................e poi pure L.BATTISTI non era certo un simpaticone anzi direi tutt'altro ed era pure tirchio e poco propenso al dialogo coi giornalisti ma le sue canzoni restano comunque(se non belle) valide musicalmente e notevoli grazie ai testi del sig.MOGOL!
U G O

JJ ha detto...

Obiezione: se proprio parliamo di grandi parolieri, o "autori" che dir si voglia, prima metterei Ivano Fossati, Francesco Guccini, Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Luigi Tenco, e al limite, Gianfranco Manfredi, Patrizio Roversi, Valerio Negrini, il primo Finardi e Oscar Avogadro. Poi, arriva Mogol.

UGO ha detto...

be condivido quello che dice JOHN sui parolieri.quantomeno quelli del suo elenco,pur essendo più politici,hanno saputo coniugare politica/sentimento in maniera diciamo equa a differenza di MOGOL prettamente sentimentale.
comunque possiamo essere fieri dei ns.parolieri benchè la più bella canzone d'amore secondo il mio modesto parere è quella che IVANO FOSSATI scrisse nel 81 ossia LA COSTRUZIONE DI UN AMORE ripresa poi dalla grande MIA(MIMI)MARTINI
siete d'accordo?

lancio un sondaggio secondo voi qual'è la più bella canzone d'ampre mai scritta in italia?
e quale quella più incisiva al livello politico o di messaggio?
attendo flotte di risposte UGO

UGO ha detto...

IO SCELGO QUESTE DUE QUI:
1) LA COSTRUZIONE DI UN AMORE(IVANO FOSSATI) 1981

2)BORGHESIA (CLAUDIO LOLLI) 1972

STRANO CHE TU JOHN NON CITI IL GRANDE COMPAGNO CLAUDIO LOLLI SARA PURE PESSIMISTA O FUNEREO COME ALCUNI CRITICI LO DEFINIRONO MA LO SEMPRE PREFERITO A GUCCINI CHE TROVO PALLOSO E MONOCORDE PER NON PARLARE DI PAOLO CONTE.MA QUESTI SONO GUSTI PERSONALI OVVIAMENTE CIAO UGO
POI ASPETTANDO GODOT DEL 72 è UN DISCO CHE HO SEMPRE ADORATO SIA PER I TESTI CHE PER LE ATMOSFERE MUSICALI.

MarioCX ha detto...

Sono d'accordo con J.J. per quanto riguarda Mogol che va ben dietro ad altri importanti autori di testi. Il termine "parolieri" l'ho sempre ritenuto più adatto ad un Batezzaghi che non ad un Mogol.
Poi la scaletta di preferenze non mi trova in sintonia, ma questo dipente dalla sensibilità poetica di ognuno di noi.
Fossati, ad esempio, mi ha sempre tediato.

JJ ha detto...

Mamma mia, cenere sulla testa! Dimenticavo Sergio Bardotti, che tra l'altro è tra i pochissimi che è riuscito a tradurre magistralmente il mio autore preferito in assoluto: Chico Buarque De Hollanda.
E in questo senso aggiungo anche Jannacci che restituì in italiano "Construçao" e "A televisao": rispettivamente: "La costruzione" e "Nove di sera". Ascoltatele perché sono dei capolavori letterari.
Invece, la miglior versione della celeberrima "Aguas de Março" di Jobim, appartiene a Ivano Fossati. Altro che Mogol e il suo ciarpame beat.

La miglior canzone d'amore italiana? Gasp!
Ce ne sono talmente tante che al momento non me ne viene in mente neanche una. Anche perché il 90% sono molto maschili, contemplative. Diciamo pure delle banalisime dichiarazioni d'amore tra fidanzati messe in musica, mentre io amo quelle più incentrate sul rapporto in sé o, al limite, più simboliche.
Proverei allora con "Io che amo solo te" di Endrigo, "La cura" di Battiato e "La fata" di Bennato: forse tra le più belle canzoni dedicate alla figura femminile. Splendida anche nella sua perversione "Un Amore" di Ricky Gianco, e l'anti-maschilista per antonomasia "Se sapessi come fai" di Tenco.
Sul versante gay: "Su" di Ivan Cattaneo, a pari merito con "Il mio mondo" e "Riviera" di Bindi.
"Patrizia" di Finardi, non ho mai capito invece se amarla o odiarla: lui la tira per la giacchetta per tutta la canzone, e il riultato finale è "io ti amo per come mi ami tu". Ma che cazzo vuol dire?

Comunque si: la mia preferita è "Io che amo solo te". Aggiudicata! Almeno per ora.

ugo ha detto...

so che ti deluderò ma io ne scelgo due ossia:
1)quando finisce un amore di COCCIANTE e
2)questo piccolo grande amore di BAGLIONI

JJ ha detto...

E poi... visto che siamo tutti figli del Prog: la più bella degli anni 70. "750.000 Anni Fa...L'Amore" (Banco). Attualissima ancora oggi.
La tensione animale che sta alla radice del desiderio; i limiti imposti all'approccio dalla propria disistima; il dubbio sul come superare questa barriera. Lei mi accetterà? E se ci sta, riusciremo poi a creare un rapporto che vada oltre una scopata? E come?
Tutti problemi superati? No, no. Attualissimi. Provate a guardare una sola puntta di "Amori criminali" e ve ne renderete conto.

JJ ha detto...

Ugo. Da come avrai capito io sono proprio altrove.

taz ha detto...

...Ciao.....certo che se guardo l'annata 1972...ne ha partorito "mamma rock/prog" di bei gruppi!!!.....e loro ci entrano di diritto tra i migliori!!!....Fella è un'interprete che "urla" tutta la sua rabbia e sofferenza!!!....sugli archivi di mamma rai invece...stendiamo un velo pietoso(come si dice)....avranno tanti di quei filmati da far paura!!....>Sulle canzoni d'amore la penso in maniera "diversa" ..e cioè che la più bella e quella che ti ha lasciato i ricordi più belli.....per me è l'Africadi Oscar Prudente...altro autore da non dimenticare!!!!!

PS.....appena puoi una recensione sul nuovo lavoro degli Osanna!!!

JJ ha detto...

L'"Africa", caro Taz... Magnifica! "Quante storie, quanti orgasmi", direbbero gli Squallor. E io, scusate la trivialità, ma mi associo al 100%. Anzi, ve lo garantisco: funziona meglio del Sidenafil.

Sui famigerati "archivi di mamma Rai", io non so più cosa pensare. Una volta chiesi persino al mio amico Michele Neri: "Senti, ma visto che sei della partita, perché non ne tiriamo fuori un trentina di filmati giusti dagli archii Rai, e ne facciamo un DVD di prog Itliano con le palle?" E lui mi rispose mestamente che l'idea era pure fattibile, ma che per noi "privati" c'era un grosso problema, ossia: 1°) che non tutti i protagonisti di allora sono oggi disposti a dare la liberatoria 2°)che, per effetto della strammaledetta legge sulla privacy, anche chi compariva incidentalmente in un filmato d'epoca, poteva bloccarne la riproduzione. E a Michele, o almeno così mi ha riferito, è successo diverse volte. Alché, sia io che lui abbiamo lasciato perdere.
Mik, se ci sei, conferma questa mia versione.
Comunque, sappiate che in Italia le cose vanno così: la cultura è schiava delle carte bollate. La Rai ha il monopolio su tutto, e sdogana quel che le conviene. Gianni Nazzaro si, ma il Rovescio Della Medaglia, no.

Anonimo ha detto...

Ciao, guarda sui filmati RAI non è che ci sia uno sfracello di roba. Io ogni tanto, mentre cerco per Techetechetè, mi vado a vedere qualcosa da Under 20, Adesso musica, Tutto è pop. Sì c'è roba interessante ma non sconvolgente. Se c'è qualcosa che siete curiosi di sapere se è ancora reperibile, chiedetemi e controllo. Non chiedetemi per cortesia copie di filmati: sono molto rigoroso sulle regole aziendali.
Sui diritti è vero, ci sono grossi problemi o almeno io la so così. Un po' di tempo fecero un DVD su Mia Martini e lei a un certo punto presentava i musicisti. Uno di questi chiese immediatamente i soldi e mi pare l'accordo si fece su uno o due centinaia di euro (elegante vero?). Però provate a pensare il chiedere a Raitrade il permesso per fare un DVD con venti complessi. Bisogna rintracciare circa cento musicisti (o eredi di). Sarebbe molto più semplice fare una trasmissione, magari notturna, con le esibizioni intere di questi complessi o artisti. Lì non ci sono problemi di vincoli tranne cose recenti e di artisti super protetti da manager e discografici (Elisa, Emma, Mengoni, Bocelli e così via).
Recentemente ho trovato una cosa assurda di Battiato che canta dal vivo Sembrava una serata come tanto nel 1968. Probabilmente andrà in onda nella stagione 2016 di Techetechetè. Ho trovato anche Fossati che Fa Vento caldo (dal primo album) e Ehi amico (con Prudente). Molto carine ma di difficile utilizzazione per il target di Techetechetè.
Se mi ridanno DaDaDa mattutino posso allargarmi un po' e semmai ve lo farò sapere ma ancora non so nulla.
Ciao
Michele Neri

claudio65 ha detto...

Quello che dice Michele Neri è qualcosa di incredibile, ma purtroppo è vero. Comunque, il DVD con 20 bande prog dal vivo "con gli attributi" è un progetto che non può infrangersi contro quattro carte bollate! Io sogno (e spero) di vederlo realizzato un giorno.
A proposito di progetti "prog": a me piacerebbe una raccolta di canzoni di gruppi sconosciuti, che non hanno magari venduto dischi, non hanno partecipato a raduni pop, ma hanno comunque offerto contributi di grande impatto al prog italiano. Guardate che ce ne sono tanti, fatevi un giretto su youtube in "Rare Italian Prog" e vedrete che gioellini sconosciuti vi troverete!

Anna ha detto...

JJ, ma tra i parolieri (o autori) che ne dici di De Gregori???
Anna

J.J. JOHN ha detto...

De Gregori? Bravissimo, infinitamente meglio di Mogol, ma almeno fino al 76 ci voleva il traduttore automatico :-)
Non ti dico i dibattiti che ci siamo sparati sullo "scudo bianco in campo azzurro" del pianista di Piano Bar, o sul Pablo che "l'hanno ammazzato, ma è vivo" (E' il colmo, vero?).
Si sfiorava poi la rissa dibattendo sulle "Storie Di Ieri", e si passava definitivamente alle mani quando si arrivava a "Pezzi Di Vetro".
Alla fine, tra un labbro gonfio, ematomi vari e occhi pesti - frutto delle rispettive inamovibili convinzioni difese a suon di cazzotti, donne incluse -, andavamo tutti a letto ciascuno pensando:
"Ma che cazzo ha detto De Gregori?". Boh!

Poi sono arrivate "Generale", "Natale", "Titanic" ed è finito il tempo delle risse.
Io, da sbronzo, ho fatto un ultimo tentativo di movimentare una serata ormai alla deriva mettendo sul piatto "Renoir", e sottolinenadola con un comizio altamente provocatorio, ma niente. Hanno detto tutti "che bella, che bella!" e si sono addormentati di botto.
Così, solo e un po' triste, mi sono fatto l'ultimo whisky con l'unica fanciulla rimasta sveglia, e ho recuperato una serata altrimenti perduta.

"Gli aerei stanno al cielo come le navi al mare,
come al sole all'orizzonte la sera,
com'è vero che non voglio tornare....."

Era proprio bella "Renoir".
Ma che voleva dire?
Non so, chissenefrega!
Baciami.
Poi domani ne parliamo...

taz ha detto...

JJ..una sera, ad Apricale..paesino dell'entroterra Ligure nella Prov. d'Imperia, vidi un concerto di OP.....ad un certo punto sull'ultima canzone disse:.....ed ora vi suonero' una canzone a cui sono legato particolarmente...l'Africa!!!!.....Sul discorso filmati Rai...bè....Lino Vairetti, nell'ultimo DVD, è riuscito a recuperare tutti i filmati che riguardano gli Osanna...certo è autore...pero' almeno li ha "fatti" tirare fuori..ciao

roberto ha detto...

Ciao a tutti, intervengo brevemente, ma quando si tratta di sondaggi non riesco a star zitto...

1) "Lontano lontano" di Luigi Tenco,
2) "Verranno a chiederti del nostro amore" di De Andrè.

Menzione speciale per "750000 anni fa....l'amore" (capolavoro assoluto)...

Alachetué!

claudio65 ha detto...

Già che ci sono, partecipo anch'io al giochino del sondaggio e butto lì la mia "quaterna", che so già farà discutere:

1) Luigi Tenco: "Un giorno dopo l'altro", canzone che io ritengo assolutamente impareggiabile.

2) Rino Gaetano: "Il Cielo è sempre più blu", autentico capolavoro: delirante e visionaria solo in apparenza, perché in quella canzone si parla dell'Italia come veramente è e non come vorremmo che fosse.

3) Pooh: "Parsifal", forse non è prog, forse non è nemmeno rock, ma quando la ascolto, riesce sempre a prendermi ed a sorprendermi. I Pooh degli anni '70 sono una mia debolezza, lo ammetto. Ma così è.

4) Battiato: "Bandiera Bianca". Brano spaventosamente profetico e sempre attuale. Perché, purtroppo, la "bandiera bianca" sventola perennemente sul ponte di questo sventurato paese.



JJ ha detto...

Scusate, ma Ugo aveva espressamente chiesto di citare / classificare "canzoni d'amore". Non i massimi sistemi della cazone italiana. Parliamo quindi di c a n z o n i d' a m o r e !
Quindi: reset! I rockers tirino fuori i loro attributi, e i romantici le loro indubbie competenze in materia.

ravatto ha detto...

Io non ho mai capito questo continuo classificare la musica...per esempio "canzoni d'amore" io non l'ho mai capito...roba smielata...tipo Pausini...o Ramazzotti...?
Per me AMORE si può trovare in molte canzoni senza che queste vengano per forza definite canzoni d'amore...
per esempio se ascolto Fisiognomica di Battiato...lì c'è un messaggio di amore assoluto...che va al di là del semplice rapporto di coppia..
oppure Tu parlavi una lingua meravigliosa di Lucio Dalla...
oppure Se ti tagliassero a pezzetti di De Andrè...
Innamorati a Milano cantata dalla Vanoni..
ma ripeto..per me AMORE nella musica è in tutta la musica che mi piace!

aliante ha detto...

Mi unisco al gioco sulle canzoni d'amore:

Fabrizio De Andrè - "Amore che vieni amore che vai"

Alan Sorrenti - "Vorrei incontrarti",
perchè anche gli amori platonici o non corrisposti
possono essere intensi e stimolanti.

Anonimo ha detto...

Lavoro discreto di stampo cantautorale .

Notevoli i brani Dio è, La strada che porta al fiume e Artista

Michele D'Alvano