Flavio Giurato: Il Tuffatore (1982)
SERIE: I preferiti di John
Con questo post, festeggiamo oggi i 500 giorni di permanenza in rete di "Classic Rock" e le sue prime 50.000 visite! Auguri a me stesso e un abbraccio grandissimo a tutti voi!!!
Nel pieno della rivoluzione estetizzante degli anni '80, il 12 maggio del 1981 fece capolino sugli schermi di Rai Uno la trasmissione "Mister Fantasy", condotta da Carlo Massarini e ideata da Paolo Giaccio (già autore di Supersonic).
Fu lì che tra un videotape e l'altro, incappai in un clip di tale Flavio Giurato che correva come un pazzo sul Lido di Ostia su una galoppata micidiale di percussioni e combo jazz.
Il brano si chiamava "Orbetello ali e nomi" e ne rimasi fulminato al punto di precipitarmi il giorno dopo a comprare tutta la sua discografia di allora: "Per futili motivi" (1978) e "Il tuffatore" (1982).
Già il primo disco (un concept album su un giovane che decide di arruolarsi e finisce per pentirsene) era splendido e particolare, ma "Il Tuffatore" si conquistò un posto indelebile nel mio Dna.
All'epoca Flavio Giurato non lo conosceva assolutamente nessuno, ma era evidente che il suo paziente lavoro di anni entrò non solo nel mio cuore, ma anche in quello di intellettuali ben più famosi di me che gli dedicarono un intero libro: tra questi Aldo Nove, Tiziano Scarpa e Giuseppe Caliceti.
Fratello del presentatore televisivo Luca Giurato e del direttore della fotografia Blasco Giurato, Flavio si fa pazientemente largo nel mondo della musica grazie ad un'originalissima impostazione compositiva ed una voce particolare e struggente.
Le sue canzoni sembrano non avere riferimenti alla classica forma-canzone cantautorale privilegiando invece la libertà del racconto e delle sensazioni.
La voce è quasi afona, ma il timbro è così preciso e graffiante da risultare unico.
La capacità di sottolineare le dinamiche emotive e la poesia dei testi raggiungono livelli talmente elevati da procurargli numerosi riconoscimenti tra cui un Premio Ciampi.
Tutte queste meraviglie le potete ben ascoltare nell'album "Il Tuffatore", che arriva cinque anni dopo il primo acerbo (ma eccellente) lavoro del 1978.
Flavio è cresciuto ed ha conquistato una considerazione tale da essere scritturato direttamente dalla CGD (il primo disco era per
Il risultato è un album ispirato, poetico, unico.
Eseguito e registrato con una qualità molto superiore alla media dei primi anni ottanta, l'Ellepì consta di 12 brani tutti composti da Giurato e prodotti in maniera impeccabile.
Il "groove" dicevamo, è sicuramente cantautorale ma completamente avulso da qualsiasi possibile catalogazione: ci sono gli scherzi iniziali della "Introduzione" ("Amore, non andare coi cantautori, che poi finisci nelle canzoni"), le atmosfere country dell'"Acchiappatore dell'acqua" venate da una deliziosa atmosfera Trasteverina, gli incanti della "Stanza del mezzosogno" e la goliardia del "Coro dei ragazzi".
La timbrica che gli arrangiamenti apportano alle canzoni è piena, positiva e dinamica.
Dove però l'album sfiora e, a tratti, raggiunge il sublime, è in quei brani "cult" che ancora oggi il pubblico obbliga Flavio ad eseguire in concerto: "Walterchiari" e "Il tuffatore".
con l'altezza sotto il naso
ed il gonfio nel costume [...]
che si aggiusta e si prepara
di bellezza non comune [...]
Volevo essere un tuffatore
per rinascere ancora
dall'acqua all'aria. (Il tuffatore)
Senza dilungarmi sulla loro bellezza, spendo solo due parole sulla loro valenza: gli anni '80 erano appena cominciati e già lasciavano presagire un'aria di riflusso, estetismo e silenzio.
Poche cose che non fossero tetre, rabbiose o dimesse attraversavano il panorama alternativo.
C'era dunque bisogno di un "qualcosa" che traducesse in versi solidi e inamovibili quel circo socialdemocratico, ma senza cadere nella retorica e nella rassegnazione.
"Io dico che le siringhe monouso si lasciano per strada
non per maleducazione,
ma per farsi ricordare" ("Simone")
"Il Tufffatore" ci riuscì in pieno, con invidiabile dignità e restituendo musiche e immagini perfettamente focalizzate sul loro tempo e "filmate" dalla giusta distanza.
"Estetico" pur senza essere trendy e "serio" pur senza prendersi come tale, quel disco era come un faro nella notte. Imperdibile.
La galoppata finale di "Orbetello ali e nomi" è personalmente quanto di più vitaminico io abbia ascoltato in quegli "anni senza fondo".
Flavio è ancora oggi attivo e vegeto e come vedete, appena posso, vado ad abbracciarlo.
26 commenti :
A essere sincero Il tuffatore non mi è mai piaciuto molto, mi hanno detto però che gli altri sono migliori, prima o poi li ascolterò.
Ciao.
Andy
Il tuffatore è un disco trasversale e fuori dagli schemi: per questo penso possa suonare poco amichevole.
Gli altri, a mio avviso, non raggiungono il suo livello, pur se bellissimi.
"Per futili motivi" (1978) è più narrativo e colloquiale ma ancora acerbo, sebbene contenga momenti di grande valore ("Una brutta ventata", "Due Voci", "Il rondone").
"Marco Polo" (1984)unisce invece delle forti provocazioni sonore("Vela e mare")con momenti di grande intimismo ("Marco e Monica"): molti lo trovano superiore al "Tuffatore" sebbene sia anche molto stridente.
I più recenti "Il manuale del cantautore" (2002) e il "Live" del 2004 ci restituiscono un Flavio indomito e più aperto, ma forse più "posato" nella modo di comporre i brani.
Io continuo a preferire il "furore creativo" del "Tuffatore", ma sono cose veramente soggettive.
Sai... nel 1982 avevo 19 anni...
scoperta interessante...
ricordo (vagamente) solo Simone, forse dovrei recuperare qualcosa.
isiDax
ma per futili motivi non è la storia di un tipo che compie 18anni quando scoppia la guerra e decide di disertare...?
poi non era un concept pure il tuffatore?
una storia d'amore tra una lei e un musicista che però viene interrotta per la stupida ricerca da parte di lei di una sistemazione sicura in quel di milano?
grande jj grande flavio
gabri (tomverlaine)
Good Morning!
@isidax: perchè no? Era uno dei geniacci nascosti dell'era Faust'o.
@Gabri:"Per futili motivi" comincia dicendo: "Ho diciott'anni e un giorno, oggi è il 10 giugno [...] sono corso a arruolarmi [...] ma che ne sapevo di errori e rovine...".
Poi se diserta o no, non lo so: so solo che se ne pente dopo il bombardamento.
Probabilmente hai ragione tu anche sul tuffatore. Sicuramente "Orbetello/ali e nomi" parla di questa cosa qui.
Adesso mi hai messo la pulce nell'orecchio!
jj nel sito di flavio c'è un podcast che non ti puoi pardere...una sua recente intervista a cura di ernesto de pascale per il popolo del blues in onda sulla fiorentina controradio e il circuito di popolare network...
gabri (tom verlaine)
perdere..ops
magari sarebbe interessante linkarlo qui
http://www.flaviogiurato.it/mp3/flavio-giurato_live-2008_il-popolo-del-blues.mp3
gabri
Sì, Flavio Giurato è grande. Anche per l'uso delle rime e per il testo, sempre spiazzanti, inaspettati.
(ofValley)
Senti questa bro' Offvalley:
"Dopo la pioggia
non si poteva continuare.
Tu avevi tutti i tuoi
costumi ad asciugare
quando hai deciso di affidarti
a una profumeria del centro."
Che meraviglia,eh?
Purissima poesia anni '80.
Sì: bellissima...Ma anche: "Silvia Baraldini mette su i calzini" incipit anti retorico, che continua con sguardo obliquo: confrontalo con la sia pur bella "Canzone per Silvia" di Guccini. Un vero Anarchico confrontato con un ex anarchico...
:-)
(ofValley)
"Silvia Baraldini" l'ho sentita per la prima volta dal vivo e mi sono commosso.
Era da tempo che non mi succedeva per una canzone.
Ciao John,
bellisime le tue parole su Flavio. io che continuo ad ascoltarlo dal 79, che non mi manca nulla di tutto ciò che ha fatto, che ho ascoltato il tuffatore fino a farmi male, continuo a commuovermi con Per futili motivi e La Giulia Bianca, dedicata a Pasolini, la trovo geniale e struggente, ma anche (vi ricorda qualcosa?) Centocelle, ma anche I Dinosauri, ma anche Praga, ma anche...
Avevo una cassetta di F.Giurato copiata da un vinile ho amato quest'album sono un vecchiotto lo metto ma riascoltarlo mi ha dato un grande piacere.. sono un monello per ciò se risco a trovare quest'album lo scaricherò volentieri.
saluti Modesto
ps bel blog
è UNA VITA CHE LO CERCO MA MAI TROVATO NE IN LP NEPPURE IN CD MA CHE CAVOLO STI DIISCOGRAFICI DEL C....!LE COSE BELLE NON LE RISTAMPANO MENTRE LE PORCHERIE SI.....P.S.COME MAI NON HAI INSERITO TRA I TUOI PREFERITI PURE SUICIDIO DI FAUST'O?UGO
Tranquillo. Se vuoi te lo passo io, ma non dirlo a nessuno altrimenti Flavio mi spara.
Fausto ed io abbiamo un rapporto di civile convivenza: io non parlo di lui e lui non parla di me.
"GRAZIE A UN GIOVANE NUOVO CON LE PALLE PIU' FORTI DI ME
CAPITATO PER CASO DAL NORD america"che mi dice flavio basta ho le dita che mi sanguinano"
ho collegato questa frase alla "galoppata di percussioni" di orbetello... Ma si parla di Ray Cooper o sbaglio?
Simone
spero tanto di trovarlo questo benedetto lp di FLAVIO GIURATO mentre adesso vorrei fare un sondaggio per chiedere secondo voi qual'è il miglior disco di alberto radius(escludendo il primo che il ns.john ha splendidamente recensito!).gli altri dischi non avranno la vena prog del primo ma son curioso di sapere la vs.opinione!per me è un bel dilemma ma preferisco,sebbene per un mezzo punto CARTA STRACCIA a AMERICA GOOD-BYE non fosse altro per quel bellissimo concentrato di rock-testo che fu NEL GHETTO grande rocker aALBERTO a voi l'ardua sentenza UGO
Che dire...
da grande ammiratore di Radius, non potevo non sottrarmi al sondaggio di Ugo
1°) America good bye
2°) Gente di Dublino
3°) Carta straccia
4°) Leggende
5°) Che cosa sei?
6°) Please my guitar
7°) Radius
8°) Elena e il gatto
@Simone:
Se la "galoppata di Orbetello" si rierisce a Ray Cooper (o a Ray Cooder) questo non lo so. Lo chiedo a Flavio la prossima volta che lo vedo...
So che è uscito un nuovo disco di FLAVIO GIURATO ispirato alla vita e al mistero di Ettore Maiorana. Io abito a Prato e non riesco a trovarlo. John mica lo hai ascoltato. Tanti anni fa rimasi letteralmente folgorato dal brano MAURO dal suo primo disco. Un ultima cosa, MARCO POLO può per me è da considerarsi un disco prog a tutti gli effetti e sarebbe bello un giorno vederlo inserito in questo splendido sito.
Caro Raffaello58,
il nuovo Cd si chiama "La scomparsa di Maiorana" (2015), ed è davvero avvincente. Perlomeno per uno come me che segue Flavio dai tempi del "Rondone".
E siccome anche qui a Milano non si trova, l'ho ordinato direttamente via internet alla Entry Music (entryflaviogiurato@gmail.com). Pagato con bonifico bancario, e mi è arrivato preciso e puntuale.
Quindi, se lo vuoi, fai così anche tu.
Per quanto riguarda "Marco Polo", che è anche il preferito di Flavio, io no: rimango del parito del "Tuffatore. "La Stanza del Mezzosogno" e la galoppata finale di "Orbetello ali e nomi" per me non hanno prezzo.
Un abbraccio grande e fammi sapere com'è andata
JJ
Caro JJ finalmente sono entrato in possesso del nuovo disco di Flavio, e seguendo il consiglio delle note di copertina l ho ascoltato in cuffia. Come sempre Flavio riesce ad affascinare con i suoi bellissimi testi e gli intrecci acustici sono davvero notevoli. La voce di Flavio poi è talmente bella che potrebbe cantare anche l elenco telefonico. Tre giorni fa per l anniversario della tragica morte di PPP mi sono ascoltato LA GIULIA BIANCA, poesia pura. .. Cordiali saluti. Rffaello
Anch'io presente.Un casino infernale.Fra i migliori concerti mai visti
Per me il capolavoro assoluto di Flavio Giurato !
Notevoli anche il disco precedente Per futili motivi e il successivo Marco Polo, quest'ultimo decisamente il più ambizioso dei suoi lavori
Michele D'Alvano
Discreti anche i lavori successivi Il manuale del cantautore, La scomparsa di Majorana e Le promesse del mondo, rappresentativi di uno stile sempre particolare e sui generis nel panorama musicale italiano
Michele D'Alvano
Ciao John ciao a tutti, ho comprato l'ultima ristampa di questo capolavoro, lp e finalmente cd che sto ascoltando adesso, qualcun altro l'ha acquistato? Opinioni?
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