Note dalle "Note di pop italiano" (Gammalibri, 1977)

note di pop italiano gammalibri 1977HO RILETTO RECENTEMENTE PER VOI IL LIBRO "NOTE DI POP ITALIANO" (GammaLibri, 1977) DI SAVERIO ANGIOLINI E ENZO GENTILE CHE. COME VEDRETE, NON ERA "GENTILE" PROPRIO PER NIENTE.
ALLORA HO PENSATO BENE DI TRASCRIVERE QUALCHE SUO GIUDIZIO SUI GRUPPI DI ALLORA.

COSA NE DITE? SIETE D'ACCORDO?



ALLUMINOGENI: “Un trio che faceva cose aberranti e che impersonavano tutto uno strato di musicisti banali e sciocchini e un ambiente che suggeriva loro teorie quali:
Noi siamo contrari a tutte le droghe. Io, per dire, non bevo e non fumo. Insomma, niente tabacco e Bacco. Tutto questo sia chiaro, non perchè sono un virtuoso. Quando posso mi rifaccio con Venere. Il fatto è che non vogliamo contaminare il nostro group con la moda delle droghe. Ecco perchè ci chiamiamo Alluminogeni
”.

ROVESCIO DELLA MEDAGLIA: “Caotici, [...] ma con una forza d’urto senz’altro rimarchevole. [...] “La Bibbia soffre di quei mali oscuri chiamati incomprensibilità e pretenziosità.”

HUNKA MUNKA: “Sguaiato solista di organo elettrico che grazie a oscure virtù riusciva spesso a inserirsi nei prologhi di concerti milanesi fornendo prestazioni chiassose e squalificanti”

TRIADE, CAMPO DI MARTE, DUELLO MADRE, PHOLAS DACTYLUS: “Ragazzini acerbi la cui chitarra sembra un giocattolo troppo grosso.”

enzo gentileLATTE & MIELE: “Grigi e con poco fosforo (“Cosa c’entra la politica con la musica? La musica è arte e come tale è al di sopra di ogni strumentalizzazione, di compromesso. Sarebbe veramente un deprezzare la musica accostandola al marciume che regna in politica”)”

BALLETTO DI BRONZO: “Gente di buona volontà, ma senza infamia e soprattutto senza lode.”

JUMBO: Stimolanti e intelligenti. Senso della misura, umiltà, valutazione di propri mezzi , testi che non parlavano d’amore ma di realismo e di vita vissuta.”

PAESE DEI BALOCCHI, FLEA ON THE HONEY, PROCESSION, CIRCUS 2000, ALPHATAURUS, CAPITOLO 6, NUMI:Frange smunte e anacronistiche della zona retrocessione.”

DEDALUS: “Taglienti e un po’ nevrotici ma essenzialmente sani e liberati. Il loro parto è di quelli che lascia il segno, o almeno dovrebbe”

AKTUALA: Vedono la terra, l’Oriente e i suoi frutti attraverso una fessura della metropoli che evita di far perdere di vista la continuità del nostro essere cittadini.”

rock progressivoMAXOPHONE, LIBRA, BIGLIETTO PER L’INFERNO, ALBERO MOTORE, PUEBLO: “Appartenenti non solitari alla feccia dei presuntuosi e dei saccenti che hanno creduto di essere i messi della divina Provvidenza inviati a rinnovare il Pop.”

ORME: “Non si sono mai preoccupate di un galoppante insterilimento e hanno indirizzato i loro prodotti verso un pubblico già attento ai parametri della musica leggera.”

IL VOLO: “Aveva già esaurito le sue spinte motivazionali nel momento in cui si costituiva: i presupposti erano e sono perdenti. Non esiste un tipo di addizione matematica capace di sommare 5-6 talenti e di ricavare la formula dei gettoni d’oro.”

OPUS AVANTRA: “Intellettualismo fine a se stesso, pieno di citazioni e trovate saccenti.”

Evito di riferirvi la monografia sul PUEBLO per rispetto al mio caro amico Max Meazza.

22 commenti :

Daniel ha detto...

JJ! Stavo per pubblicare il mio commento anti-italiano e mi hai rimosso il post -.-

Daniel ha detto...

Comunque sono d'accordo con il giudizio su Alluminogeni, Pholas Dactylus, Jumbo, Orme e Il Volo.
Credo siano stati un po' troppo duri con il Rovescio, il Balletto e gli Alphataurus, per il resto o non conosco o conosco poco.
Che dici, il commento anti-italiano, che ho salvato, te lo invio per mail o ti inquino un altro post con un off topic? :)

JJ JOHN ha detto...

Mi spiace, ma quando vedete "post temporaneo" sono parole che durano poche ore come certe farfalle.
Però, pubblicalo lo stesso il tuo comment anti-tricolore.
Magari aggiungi anche due paroline su 'sto simpaticone di Gentile.

Anonimo ha detto...

Io sul giudizio di Gentile sugli Alluminogeni non sono d'accordo per niente.
Ok che erano un po' tonti e sicuramente provinciali, ma perlomeno hanno sperimentato un sound nuovo e non mutuato da nessuno.
Lo stesso Gentile si chiede tra l'altro "da chi si sono ispirati gli Alluminogeni"?
Perchè, rispondo io: "è una colpa non essersi ispirati a nessuno e aver fatto qualcosa di originale?
Ci avete rotto le palle con la "colonizzazione inglese" e davanti a gente che ha fatto un suo cammino, pur se trasversale e un po' ingenuo, li tacciate da "aberranti"?
Qui Gentile casca come l'asino.

Daniel ha detto...

Su Gentile posso dire solo che fiscale com'era viene da pensare che fosse parente di Giovanni.
Mi pronuncio solo sui gruppi che conosco. Gli Alluminogeni li trovo anch'io sciocchini e banali, infatti li avevo inseriti nella mia classifica dei peggiori 5 album se ricordo bene. Sulla loro dichiarazione riguardo alle droghe c'è poco da dire... "la moda delle droghe", che cazzata.
Il Rovescio forse si saranno andati a cercare quell'etichetta di "pretenziosi" a causa di Contaminazione, con la collaborazione di Bacalov, che personalmente trovo meno riuscito di Concerto Grosso, ma per il resto il loro era un bel suono pesante che funzionava sia ne La Bibbia che, soprattutto, in Io Come Io.
I Pholas Dactylus non li digerisco, quel disco sembra davvero un'opera estremamente weird in salsa freak e dal contenuto scarso.
Il giudizio sul Balletto Di Bronzo è infame, non meritano di essere liquidati semplicemente come mediocri. Le loro canzoni non saranno tutte perfette e alcune sono un po' derivative, ma perle come Meditazione o certe invenzioni alle tastiere da parte di Leone non vanno sottovalutate così.
I Jumbo mi piacciono un sacco, li trovo davvero potenti soprattutto in Vietato... gruppo sottovalutato dal mio punto di vista.
Dei Dedalus ho ascoltato solo l'omonimo, ma sono rimasto davvero piacevolmente colpito. Un jazz-rock che fa davvero godere.
Le Orme hanno sempre strizzato l'occhio al mercato e quindi, dopo averci regalato tante belle cose fino a Felona E Sorona, si sono lasciati scivolare beatamente nel baratro.
Il Volo, ovvero la Formula 3, parte 2, non è efficace e brillante quanto il terzetto capitanato da Radius, che già allora non era sempre all'altezza delle sue potenzialità.
Dimenticavo gli Aktuala, che ho ascoltato, rispettato, e poi a malincuore messo un po' da parte perché non rientrano appieno nelle mie corde. Però il loro è un lavoro interessante.

Ora vado con il mio post eretico che farà incazzare Napolitano il quale, è risaputo, legge spesso Classic Rock.

Daniel ha detto...

Sui Savoia c'è poco da aggiungere se non due parole: viva Bresci.

Sull'unità d'Italia invece ci sarebbe molto altro, come ad esempio che la vera unificazione in questo Paese l'hanno fatta le guerre mondiali e la televisione, il che è tutto dire.
Personalmente non mi sento di festeggiare molto un'operazione voluta, organizzata e compiuta dalle élite politiche ed economiche, monarchiche e borghesi, ma soprattutto massoniche, di questo bel paese, mentre le maggioranze povere e analfabeti agivano, o meglio non agivano, come sempre da vittime della Storia più che da protagoniste, soprattutto nel caso del Meridione.
Con questo mi riferisco essenzialmente alle guerre d'indipendenza e al comportamento predatore dello Stato sabaudo, mentre le idee che ispirarono il Risorgimento fin dall'inizio dell'Ottocento furono così variegate da richiedere un'analisi più dettagliata.
Ma se guardiamo ai fatti c'è poco da essere orgogliosi. Solo noi Italiani potevamo pretendere di unificare un Paese con una manciata di guerre e uscirne pure pieni di gloria e onore, come se le altre grandi potenze europee quali Francia, Spagna e Inghilterra non avessero impiegato secoli per diventari Stati unitari degni questo nome, con tutti i travagliati processi che questo comporta.
Le imprese militari "autoctone" compiute dai nostri patrioti finirono in gran parte con sonore sconfitte e massacri vari, a partire dalla prima guerra d'indipendenza dove non riuscimmo nemmeno a mantenere il controllo della Lombardia grazie al voltafaccia del papa che temeva uno scisma dei cattolici austriaci.
Ci volle l'abilità diplomatica di Cavour per pararci le chiappe grazie alle alleanze con Francia e Inghilterra. Grazie all'aiuto dei Francesi (che naturalmente non combattevano per carità cristiana, ma speravano di mettere le mani sull'Italia centrale e meridionale) si riuscì a riconquistare la Lombardia e, grazie a operazioni diplomatiche, ad annettere l'Emilia Romagna e la Toscana. Poi la Francia si chiamò fuori perché Napoleone III temeva le ire dei suoi sudditi cattolici che non volevano che il potere temporale del papa venisse compromesso.

Daniel ha detto...

Allora toccò all'Inghilterra inciuciare con noi, in funzione antifrancesce, antiaustriaca e anche per guadagnarsi un'avamposto sul Mediterraneo in caso di espansione della Russia zarista nei Balcani. Fu grazie alle navi inglesi appostate al largo della Sicilia che quel manipolo di "eroi" capitanati da Garibaldi potè sbarcare indisturbato a Marsala, senza dover temere le cannonate della flotta borbonica. Nemmeno una volta sbarcati dovettero sparare un gran numero di colpi, dato che ebbero l'appoggio dei contadini siciliani che speravano di liberarsi dai padroni borghesi e conquistare la terra che lavoravano con le loro mani. Peccato che poi i garibaldini li tradirono, si allearono con i borghesi siciliani e continentali e contribuirono a reprimere in bagni di sangue ogni rivolta. Episodi simili si verificarono in tutto il sud, con avvenimenti che richiamano gli eccidi di interi paesi che poi i nazisti compirono nella loro ritirata lungo l'Italia centrale.
Inoltre, una volta compiuta l'unità, si scoprirono i veri intenti dei Savoia, che non esitarono a svuotare i forzieri dell'allora florido e avanzato regno borbonico per ripianare i loro enormi debiti, o a massacrare l'economia contadina con tasse sul macinato, leggi sfavorevoli e mancate riforme agrarie. Senza contare le stragi dei cosiddetti "briganti", che altro non erano se non i partigiani del sud, con tanto di foto ricordo con cadavere stile Abu Ghraib e altre amenità.
Infine tutti questi fattori contribuirono enormemente alla nascita del cancro di Cosa Nostra e delle altre mafie, come forma di anti-Stato che spesso si mischiò a movimenti politici separatisti.
Rimaneva fuori ancora fuori il Veneto, in cui vivo, che alla fine fu preso con l'ennesimo accordo internazionale, questa volta con la Prussia che aveva interessi antiaustriaci per dare vita al secondo Reich.
Forse l'unica cosa di cui potremmo andare fieri fu quella di aver preso a cannonate il Vaticano, ma nemmeno in quel caso abbiamo avuto le palle di andare fino in fondo e poi arrivò Mussolini a fare un bell'inciucio pure col clero, attraverso il concordato poi riconfermato da Craxi, buon anima.

Insomma, tra paraculate e porcherie varie c'è poco da festeggiare, se non per i singoli episodi di eroismo individuale di qualche idealista che chissà se sapeva fino in fondo cosa sarebbe venuto dopo di lui.
Per parafrasare Celine: "Viva l'Italia, porco ***!" E auguri a tutti.

Roby ha detto...

Ciao a tutti... Vi posso dire di aver "comprato" moltissimi anni fa Note di Pop Inglese, se non ricordo male degli stessi autori e ricordo che strappai la pagina degli Uriah Heep perchè li demoliva senza nessuna via di scampo, parlando di droghe dure e di terrore per le tentazioni soliste di Hensley e Byron (mi ricordo che il libro era del 1976, prima della scissione di Byron); idem deep purple e tutto il clan hard progressive inglese.
Da giovane ma già agguerrito Heepster odiai Gentile con tutto me stesso ed ora ti ringrazio, JJ, perchè motivi ulteriormente il mio odio adolescenziale e comincio a pensare che proprio Gentile non ci azzeccava nulla e rifiutava senza approfondire, cosa peraltro grave per un critico, con tutto ciò che era un pò più hard rockdi Caravan o Genesis...

Con simpatia
Roby

taz ha detto...

Appoggio Daniel sul suo pensiero di W L'Italia...aggiungo che i siciliani morti per mano di Garibaldi e le sue "giubbe rosse" c'è l'aveva sulla coscienza quel rubicondo simpaticone di Cavour!!!! L'unica cosa che mi dispiace e che a scuola continuino a insegnare la "falsa storia" dell'Italia....parliamo di musica che è meglio....Il Sig Gentile su qualche gruppo non ci va molto lontano dalla verità...ma a me quello che da fastidio è la presunzione con cui "parla" di quei gruppi...puoi essere il più bravo critico più critico del mondo...ma il rispetto per il lavoro altrui è d'obbligo...nn voglio "leccare" JJ ma nelle sue schede traspare un'opinione di uno che di musica ne mastica e parecchia...ma soprattutto "esce" il rispetto per i musicisti sempre e comunque... concludo dicendo che è anche troppo facile ora "criticare" un disco di quegli anni....a me nn mi hanno mai convinto Albero Motore Opus Avantra Le Orme Flea Aktuala...guai a toccarmi il Rovescio e i Jumbo...ciao e W l'ITALIA

Anonimo ha detto...

I giudizi di Gentile sono talvolta influenzati dalla politica, vale a dire che se si suonava senza mostrare apertamente appartenenza alla sinistra, si era immediatamente fuori dalla sua lista di preferenze. Questa è almeno la mia impressione, in particolare nel suo libro, peraltro interessante, dedicato ai cantautori.

Armando ha detto...

Una spaventosa rassegna di banalità e snobismi degni di miglior causa.
Ecco, quando parlo di una stampa musicale provinciale e spesso saccente mi riferisco proprio a cose del genere.
Mettere tutti nello stesso calderone (i Pueblo e il Balletto!) con tanta supponenza dà la misura esatta del clima che dominava quegli anni, e non solo nel giornalismo musicale.
Speriamo di esserne usciti per sempre.
O no?
Saluti al grande capo.

J.J. JOHN ha detto...

@Armando & Anonimo:
Ecco, però, al di là dei giudizi in sè, io non credo che Gentile fosse mosso da "un'ideologia". O almeno, non quella del 73-76 che già non esisteva più.
Nei suoi giudizi leggo piuttosto lo spirito iconoclasta del '77 che si voleva per forza disfare del 90% di ciò che era avvenuto prima. E questo lo si percepisce nel fatto che egli mette sullo stesso piano Pueblo e Balletto, Albero Motore e Libra.
Gentile non è uno stupido: è estremamente competente, ma a mio avviso, in quel libro fu servo di una dialettica del suo tempo: aprioristicamente e probabilmente senza averla nemmeno verificata.
Tant'è che il movimento '77 durò un anno e quel prog è vivo ancora adesso.

J.J. JOHN ha detto...

@ Taz
Guarda, io non voglio fare il buonista perchè se c'è da parlar male di qualcosa come sapete non mi tiro indietro. Ma perlomeno cerco di farlo secondo delle coordinate analitiche certamente personali ma dichiarate in partenza e nondimeno in base a fatti documentabili.

Il mio rispetto per quella musica e per quei musicisti viene non solo dal fatto che ne ho conosciuti tanti che mi hanno fatto capire come si producesse un disco a quei tempi (vedi Antonello Musso dei Laser), ma anche perchè ho introiettato molto della loro coraggiosa "volgia di fare" che avevano allora.
Al di là dei risultati artistici, continuo a rispettare ancora oggi il desiderio che ebbero di essere "fuori dal coro" in un momento di grandi conquiste della notra società.
Desiderio che oggi non c'è più, e quando c'è, non ha neppure un minimo della forza conflittuale che ebbe allora.

Anonimo ha detto...

...negli anni 70 la musica era gestita da poche multinazionali che promuovevano esclusivamente gruppi anglo-americani, lasciando pochi spazi ai gruppi nostrani. E' fu un crimine (artistico ovviamente) senza pari.
Solo adesso, a 50 anni passati e grazie alla rete, sto scoprendo gruppi come Cervello, Alphataurus, Maxophone, Balletto di Bronzo, Alusa Fallax, Area, Campo di Marte, Celeste, Rovescio della Medaglia, Jumbo, Osanna, Picchio dal Pozzo, che ritengo immensi. 40 anni fa non ne conoscevo nemmeno l'esistenza.
Il libro in questione si colloca esattamente in quell'area di discredito verso le realtà italiane perchè inserito, da contratto, nelle logiche appena dette.
Sto aspettando che i 'talent show' brucino tra le fiamme dell'inferno e la musica sia restituita ai leggittimi proprietari: quelli che la studiano da anni, in conservatorio o da dilettanti, ma che gli scorre in entrambi nelle vene....

JJ John ha detto...

Beh, riguardo alla gestione della musica le cose non erano esattamente così, ma fa lo stesso.
L'importante è non scordarsi di un periodo che fu tra i più creativi dell'Italia del dopoguerra..

maurizio ha detto...

Certo, l'epoca della stesura con il "pop" agonizzante fa la sua parte ma un bel po' di verità bisogna riconoscerla.

Bounty ha detto...

"Note di pop italiano" si inserisce nell'atmosfera di killeraggio che contribuì ad uccidere il rock italiano nella seconda metà degli anni '70

Giampaolo ha detto...

Ma questo tizio perchè non si cerca un lavoro?
Bah!
Buonanotte!

Anonimo ha detto...

Fortunatamente il tempo ha dato il giusto valore ai gruppi citati e al libro di Angiolini/Gentile...

Anonimo ha detto...

Gentile avrà avuto dei limiti, ma era sicuramente meglio di Caffarelli del Ciao 2001 che era arrivato a considerare Carmen Villani la migliore cantante italiana .-D

Anonimo ha detto...

Possiedo il libercolo in questione, all'epoca non era male, riletto ora fa un po ridere..

Anonimo ha detto...

non ho mai letto questo libro,ma per i giudizi sui gruppi citati merita una sola cosa:Il rogo!
Comunque rileggendo vecchie riviste musicali dell'epoca (es Ciao2001)si leggono spesso cose aberranti su artisti che qualche anno dopo sono poi stati "santificati"da altre testate.la verita' di solito sta nel mezzo
ciao,Gian