Storia del Rock Progressivo italiano - 1972
1972: IL PROG ITALIANO SI IMPONE E ACQUISTA UNA PROPRIA FISIONOMIA
Dopo un 1971 chiusosi con una violenta battaglia tra polizia e studenti a Milano, il 1972 esordì con la crisi del primo governo Andreotti, poi riconfermato a giugno.
È un momento storico che vide sostanzialmente protagoniste le destre che raggiunsero l’obiettivo di minare l’unità sindacale, avanzarono nettamente alle elezioni politiche del 7 maggio, pur restando sempre nel mirino dei magistrati: in marzo verrà arrestato Pino Rauti per la strage di Piazza Fontana, e tre mesi dopo Giorgio Almirante per sospetta ricostruzione del partito fascista.
A Sinistra cominciava invece l’era Berlinguer che portò si una ventata di fiducia tra gli elettori, ma deluse nuovamente la base per la sua politica consociativista, poi concretatasi l’anno successivo con il controverso compromesso storico.
Ma il 1972 iniziò soprattutto con un bagno di sangue, e con rivendicazioni sempre più eloquenti da parte dei gruppi clandestini: il 3 marzo le Brigate Rosse sequestrarono l’ingengner Idalgo Macchiarini, uno dei capi più odiati della Sit Siemens (sue le parole: “gli operai vanno trattati con la frusta, se no sono sempre lì a rivendicare”), la cui foto con lo sguardo atterrito e con due pistole puntate alla tempia sucitò enorme scalpore.
Otto giorni dopo, durante alcuni scontri a Milano, un lacrimogeno uccise un pensionato di passaggio, mentre a metà mese il cadavere di Giangiacomo Feltrinelli fu rinvenuto sotto un traliccio dell’Enel a Segrate.
Idalgo Macchiarini 'processato' dalle BR |
A questo punto, a fronte di una tale escalation di violenza, là dove la foga repressiva dello Stato coinvolgeva puntualmente anche gruppi e persone estranee ai fatti, persino il pacifico mondo dell’Underground venne attraversato da una profonda crisi di coscienza. Cominciava cioè a profilarsi l’idea che l’evolversi della situazione richiedesse ormai il coinvolgimento e l’unione di tutte le forze in campo.
Alché, nell’arco di tutto l’anno, si assistette a un graduale riavvicinamento del Movimento ai gruppi, concretato da dimostrazioni di solidarietà, prese di posizione politiche e dalla massiccia partecipazione dei movimentisti a cortei e manifestazioni organizzati dalle formazioni extraparlamentari.
“La classe operaia non può dirigere tutto, ma non deve essere nemmeno lasciata sola”, scriverà in ottobre Valcarenghi. E e a fine anno, il riallacciamento sarà completo.
Nel bene e nel male, il 1972 fu dunque un anno pieno di stimoli, e ciò si riflesse sulle avanguardie musicali in maniera evidente.
Ma se le pubblicazioni a 33 giri furono circa il triplo rispetto al 71 per un totale di circa 60 album, ciò che subì un incremento esponenziale fu soprattutto la qualità complessiva delle produzioni, di cui ben oltre una ventina sarebbero diventate dei classici del Prog italiano.
CLASSIFICA PONDERATA 1972
6 commenti :
Aspetto con ansia il seguito di questo meraviglioso racconto!!! GRAZIE JJ e Buon Natale! Francesco
La foto del manager Macchiarini con le pistole puntate in faccia è veramente spaventosa, qualunque cosa quell'uomo abbia detto o fatto. L'annuncio di qualcosa di terribile, che in effetti negli anni successivi è avvenuto. Io ho sempre sostenuto che la bomba di Piazza Fontana è stato un tentativo deliberato di trascinare l'Italia nella guerra civile ed in un golpe di stampo greco. Ma, la risposta a tale tentativo non poteva e non doveva essere quella della foto, perché in Italia non avevamo i colonnelli in casa e tanto meno gli "squadroni della morte". Quei signori avevano scritto: "Colpiscine uno per educarne 100". Educare chi?? Forse, i primi da educare al confronto civile e democratico erano proprio loro. Capisco i tempi difficili, capisco il clima, capisco tutto. Ma, proprio quando la situazione si fa critica, occorre far leva sui valori e sui principi (anche contro chi non li rispetta) e non sulle armi da fuoco spianate. Lo stesso vale oggi di fronte ad altre minacce che ci piombano sul capo.
E poi, quell'immagine in bianco e nero, mi suggerisce una grande tristezza. Era il 1972: solo un paio d'anni prima si vedevano giovani vestiti di fiori e di colori, che parlavano di Pace, di Amore e di Libertà. Ingenuità? Forse, ma preferibile a quella tetra immagine da film poliziesco di serie Z.
Quello che mi dispiace è che nel calderone di una brutta politica a mano armata (con armi proprie o improprie) ci sia finito tutto un movimento che ha avuto nella musica prog forse la sua più alta espressione artistica ed aveva idealità anche importanti.
Dopo questa mia chiosa, auguro a tutti Buon Anno!
Ma qui si parla di politica o di musica? Si parla di politica direi, e sopratutto di sinistra. Questo è il mio primo ed ultimo commento su questo blog.
.....del resto con questi venti destrorsi che hanno sancito la vittoria del centro destra ci dovremmo aspettare diversi slanci o per meglio dire attacchi gratuiti da parte dei fascisti ooops ma che sbadato oggi non si chiamano piu cosi giusto?
e poi il lettore non sa che ogni scheda e disco che john ha coniato per noi(partorito lo odio come termine)lo ha sempre agganciato al periodo storico relativo e questo mi sembra l'aspetto più bello e ricco del lavoro svolto dal nostro webmaster.poi se la maggior parte della musica rock dei 70's si legasse alla cultura di sinistra non mi sembra ne una colpa ne un merito ma semplicemente un dato di fatto e comunque il buon maurizio se scorre il sito troverà pure una scheda dove si parla dei JANUS e del prog di destra che al livello artistico era comunque autorevole e di ottimo livello quindi apriamo la mente alla cultura del rock senza avere pregiudizi di sorta un saluto da un vecchio follower.....................ugo!
@ Maurizio: Si parla di politica perché tra il 1966 e il 1979 le vicende politiche e rivendicative, soprattutto quella relative ai movimenti di sinistra, erano irreversibilmente correlate al rock e alla musica in generale, da Tenco agli Area.
Se poi le piacciono Valeriano e Di Fiò, c'è un post anche su di loro.
E se non desidera più commentare per partito preso, meglio così.
L’estrema politicizzazione di quegli anni ha portato troppi morti e troppe sofferenze. Preferisco ascoltare la musica che amavo ed amo lontana da quegli anni non a caso detti di piombo abbandonando il marcio e abbracciando il bello che ci ha regalato.
Capisco chi vuole contestualizzarli in questo modo, e non critico nessuno però è così che la vivo ora.
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