Area: Arbeit macht frei (1973)

area arbeit macht freiLa prima formazione degli Area (Stratos, Capiozzo, Djivas, Lambizi, Gaetano e Busnello) nacque intorno al 1970 lasciando presagire qualcosa di straordinario e inedito nel mondo discografico Italiano.

Eustratios Demetriou (Eustratios di nome e Demetriou di cognome) era nato da genitori greci ad Alessandria d'Egitto dove aveva studiato pianoforte al prestigioso conservatorio locale. Dopo un periodo trascorso a Cipro, si trasferì a Milano per seguire gli studi di Architettura che però lasciò per entrare nel circuito musicale: prima con i Ribelli e poi da solo (il suo primo 45 giry "Daddy's Dream" del 1972 fu per la Numero Uno di Lucio Battisti) .

Giulio Capiozzo
studiò anch'egli al Cairo dove imparò le poliritmie: emiliano di lontane origini Turche passò anche molto tempo a Parigi dove conobbe Kenny Clarke e il Be Bop. Tornato a Milano nel 1969, conobbe Stratos.

 

L'eccellente fiatista Victor Edouard Busnello era invece un giramondo che si dice abbia conosciuto Miles Davis a Parigi e che sempre nella ville lumière incontrò Capiozzo mentre militava nell'orchestra dello stesso Kenny Clarke. 

Il bassista francese Yan Patrick Erard Djvas arrivò in Italia con il gruppo di Rocky Roberts e suonò per breve tempo nella band di Lucio Dalla insieme al tastierista Leandro Gaetano.
 
Johnny Lambizi era  un chitarrista ungherese su cui non si hanno molte notizie, ma che fece parte anche lui dei primissimi Area, dando un notevole contributo a tracciare gli abbozzi dei 

primi brani originali della band. 

area arbeit 02
Contattato dal manager Franco Mamone, il neonato gruppo "Area" iniziò una serie di concerti a stampo prevalentemente "free jazz": non molto riusciti da un punto di vista spettacolare, ma che diedero modo al quintetto di affiatarsi e di suonare sia "live" a fianco di stelle di prima grandezza quali Nucleus e Gentle Giant, sia in studio a fianco di Aberto Radius nel suo primo album solista.  

Nel 1972, Gaetano e Lambizzi abbandonano la formazione per problemi di compatibilità ed entrano il tastierista jazz Patrizio Fariselli (già sodale di Capiozzo) e il chitarrista Paolo Tofani che dopo un'intensissima esperienza inglese, conosce gli Area tramite Mamone e Gianni Sassi. 
Così definitivamente stabilizzato, il sestetto comincia a provare insieme, organizzando collettivamente del materiale già pronto, ma ancora frammentario.
 
La presentazione ufficiale di alcuni brani avviene nell'estate del 1973 durante una jam-session all'Altro Mondo di Rimini lasciando allibiti stampa e colleghi. Scritturati dalla Cramps di Gianni Sassi entrarono immediatamente in studio per esordire nel settembre del 1973 con il loro primo album: "Arbeit macht frei": un disco destinato a rivoluzionare la storia della musica Italiana.

Sin dal controverso titolo (riportante la celebre frase di Diefenbach mostrata all'ingresso di molti lager nazisti), dalla copertina raffigurante un'angosciante scultura di Edoardo Sivelli e dalla famosa pistola di cartone all'interno (che non è affatto una P38 come vorrebbe qualche critico), il long playing si rivela stridente e provocatorio e di fatto, l'ascolto è un vero shock.
 


Una voce femminile che recita una poesia pacifista e d'amore in dialetto egiziano ("abbandona le armi amore mio e vieni a vivere con me in pace") viene bilanciata improvvisamente dalla voce di Demetrio e dal VCS3 di Fariselli che attaccano uno dei più bei riffs della storia della musica Italiana: si tratta di "Luglio, Agosto, Settembre (nero)", sintesi suprema di tutta la loro filosofia 

area arbeit 03Qui viene denunciata la guerra, l'attacco contro il vissuto e la conoscenza popolare, contro l'azzeramento dell'esperienza sensoriale che spinge gli individui verso l'omologazione, contro la soppressione della dialettica e del confronto umano.
 
Un vero e proprio schiaffo in faccia all'ipocrisia borghese che caratterizzerà tutto il resto dell'album attraverso episodi violenti e soluzioni musicali nuove e straordinariamente trasgressive. Esempio pratico: la title track in cui l'evocazione dell'antisemitismo viene contrapposta alle stragi che gli stessi Ebrei stavano commettendo a danno dei Palestinesi.


 Il sound è violento e inusuale, sintesi di Jazz Rock, John Cage, Nucleus e Soft Machine miscelata al jazz di Derek Bayley, Cecil Taylor e Art ensemble of Chicago.
L'innesto anche simultaneo di poliritmie arabe e balcaniche, supportano con straordinaria compattezza un estroso e sperimentale uso della voce di Demetrio Stratos, cosa che valse al cantante ben più di un riconoscimento artistico, misto a notevoli attenzioni scientifiche (è comprovato che riuscì a emettere suoni prossimi ai 7.000 Hertz, nonché diplo e tetrafonie).
 
  
rock progressivo italianoMa non solo: dove presenti, i testi sono curati con una meticolosità e una attenzione sociologica al limite della militanza: diretti o allegorici che fossero, non furono mai banali e rasentarono spesso elevati livelli evocativi e di poetica. 
 
Onnipresenti a tutti i maggiori festival Pop gli Area svilupparono una conflittualità musicale e visiva che non solo li cementò all'allora nascente movimento della Controcultura, ma li portò rapidamente ad un enorme livello di popolarità.

Ora, non voglio dilungarmi in questa sede su argomenti già ampiamente trattati. Semmai, per i più curiosi consiglio "Il Libro sugli Area" di Domenico Coduto (Auditorium Edizioni, Milano, 2005).

 
So che su "Arbeit" si potrebbero scrivere ancora moltissime pagine, ma per il momento credo che il miglior modo di prendere coscienza di questo album sia di ascoltarlo e parlarne.


AREA - Discografia 1973 - 1978:
1973: ARBEIT MACHT FREI
1974: CAUTION
1975: CRAC
1975: ARE(A)ZIONE
1976: MALEDETTI
1978: GLI DEI SE NE VANNO, GLI ARRABBIATI RESTANO

77 commenti :

J.J. JOHN ha detto...

ALCUNI COMMENTI ALLA PRIMA VERSIONE

Gianni Lucini ha detto...
Gli Area sono gli Area, non c'è discussione. Eppure nel complesso "Arbeit Macht frei" è il disco meno originale della loro carriera. Tu citi John Cage, Nucleus, Soft Machine, Derek Bayley, Cecil Taylor e Art ensemble of Chicago, ma a me allora (e anche oggi) sembrano troppo vicini per suono e per stile ai Colosseum. Eppure resta uno dei capolavori del rock di quel periodo. Credo che la quadra l'abbiano trovata con l'arrivo di Ares Tavolazzi, ma questi sono i gusti di chi li ha visti suonare più di una trentina di volte dal vivo.
17 marzo 2008 17.05

JJ JOHN ha detto...
Guarda, io lo reputo "originale" considerando solo l'impatto sociale ed artistico per l'epoca (sono un Gramsciano mica per niente), pur ammettendo che era certamente un lavoro acerbo come tutte le opere prime.
Concedimi al momento il fatto che nel 1973, nessuno avrebbe potuto sapere fino a che punto si sarebbero spinti e che il loro esordio fu una vera e propria rivelazione.
Mi raccomando, considera che Le citazioni sui "gruppi referenti" non sono mie, ma degli stessi Area in un intervista del 1973..
Poi, ho un problema: personalmente non riesco a trovare paragoni con qualche brano dei Colosseum che, tra l'altro, si erano sciolti 2 anni prima. Ma forse, mi sono perso qualcosa.
Gli Area mi sembrano veramente più vicini a referenti "radicali": Soft Machine soprattutto.
17 marzo 2008 18.14

Gianni Lucini ha detto...
Chiudi gli occhi. Lascia perdere le parole e concentrati sulla musica. La tela è più grossolana, più robusta, insomma più Colosseum che Soft Machine, non ti sembra?
Io ho un problema però. Li ho ascoltati prima dal vivo al chiuso e poi ho comprato il disco. Ho subito pensato che dal vivo fossero un po' più avanti. Tieni conto che, se ricordo bene, facevano già una "Cometa rossa" da brividi poi finita sul secondo album.
Io trovo che gli altri siano superiori sotto ogni aspetto. Questo non toglie niente all'album del debutto, naturalmente...
17 marzo 2008 19.01

Anonimo ha detto...
In fondo hai fatto una critica originale, senza sciacquarci i coglioni con le solite tiritere su "Luglio agosto e settembre nero"
Mi piace leggerti.
20 novembre 2008 20.55

Anonimo ha detto...

Per quanto mi riguarda gli Area rappresentano il vero tentativo dell'avanguardia italiana. Ovviamente non furono capiti fino in fondo, in effetti anch'io non comprendo bene alcune cose ma forse soltanto perchè non sono un musicista, poi credo che è anche il gruppo che soffre di più se viene etichettato, è troppo facile dire jazz rock, ma ascoltando bene ci si rende conto che è molto di più.

Andy

Dario ha detto...

Uno dei dischi più belli fatti in Italia. Secondo alcuni il più brutto disco degli Area di Demetrio, ma per me il più bello (forse perché il più "digeribile"). Ma forse sono troppo "pop" per un gruppo tanto "avanti" ;-).

URSUS ha detto...

Indubbiamente sono stati un gruppo fondamentale,non solo nel panorama italiano,anche io però preferisco i lavori successivi,sopratutto CAUTION RADIATION AREA e CRAC.

taz ha detto...

Andy dice:..ascoltandolo ti rendi conto che è molto di più...ecco cosa sono gli Area in Italia...MOLTO DI PIU'...per me non etichettabili...non paragonabili....avendo nelle file un Demetrio che altri non hanno mai potuto "permettersi"...già questo fà la differenza con altri gruppi... piaciono o non piaciono sono indubbiamente "gli originali" per eccellenza....che poi abbiano frullato diversi stili...bè li hanno frullati bene...ottimi strumentisti...ottime incisioni...ottime copertine...ottime grafiche...tutto quello che era stato creato dal sesto elemento del gruppo, Sassi, era pensato e ragionato più che bene...non era pop...non era jazz...non era free jazz...non era rock...non era prog...ma era tutto questo suonato e cantato in maniera unica.....nome non fù mai più giusto il nome AREA per un gruppo ...AREA.....cosa c'è intorno all'area....tutto o niente, quello che ognuno ci può vedere o amare e quello che un'altro può odiare...ma tutti concordi a vedere semplicemente un' AREA.....chi può vantare un gruppo così all'estero?...andy dammi la tua e-mail cosi ti mando Gudrun.ciao

Anonimo ha detto...

www.progblog.splinder.com
tago_mago@hotmail.it

In un colpo solo ti ho dato sito, email e contatto msn, posso sempre aggiungerci un lucano se vuoi.:)

Andy

Anonimo ha detto...

Area! La prima vera rivoluzione sonora avuta in Italia! "1978..." rimane il mio preferito... senza Tofani che abbandona il gruppo, arrangia "Kleenex" di Faust'o, suona la chitarra in "Non ti sopporto più" degli Skiantos e poi diventa prete!!!

JJ JOHN ha detto...

Non prete, monaco!
Entra negli Hare Khrishna intorno al 1977 e prende il nome di Krishna Prema.
Se digerite l'Inglese, il percorso di Paolo è spiegato molto bene qui da lui stesso:
http://www.krsnavision.com/Personal/Personal-kp-Intro.html

Anonimo ha detto...

Paolo tofani è uno dei chitarristi italiani più originali, se non il più originale.

Dovrebbe essere tornato da poco a far concerti, se non sbaglio con Xavier Iriondo, ex chitarrista degli Afterhours.

L'album in questione è un capolavoro del rock sperimentale mondiale.
Nel 1973 anke in italia finalmente veniva partorito un album capace di stare al fianco dei grandi album di prog straniero, per quanto riguarda tecnica innovazione e composizione.
Questo è secondo me il disco dei dischi del rock nostrano degli anni 70.
Personalmente non riesco a trovarvi dei difetti.
C'è la tecnica, l'innovazione, voglia di rompere con gli schemi, capacità di fondere insieme stili musicali diversi (etnica, jazz, rock, sperimentazioni varie) e una delle voci più belle del nostro rock.

Grande capiozzo alla batteria ed alle percussioni e tofani ke riesce a creare un sound particolare con la manipolazione di chitarre e sintetizzatori.

Personalmente il loro capolavoro ritengo sia Caution del 1974, ma è solo questione di gusti. Mi sembrano tutti i loro dischi fino al 1978 compreso dei capolavori, tutti diversi tra loro.

Insomma gli Area sono sempre stati in perenne mutazione, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da proporre.

I lavori più sperimentali sono magari ostici da ascoltare (tipo Event '76), ma non si può non ammirare la loro voglia di proporre la loro MUSICA, sempre comunque e ovunque.

Merito agli Area.

Alex 77

J.J. JOHN ha detto...

Dunque,io posso capire chi predilige "Crac" perchè in effetti è un album più comunicativo e rilassato.
Mi piacerebbe sapere però, cosa spinge alcuni a preferire "Caution" ad "Arbeit macht frei".

Anonimo ha detto...

Secondo me i primi 4 son tutti capolavori e "1978" è un gradino sotto, ma pur sempre un grande lavoro.

Ma dei primi quattro mi pare ke "caution" sia il migliore.

In quell'album gli Area "eliminano" ulteriormente quei ricollegamenti musicali con il jazz rock inglese (probabilmente xkè manca il sax) e cercano di creare un suono ankor più autoctono.
Il caos sonoro ke esce fuori in pezzi come ZYG, Brujo o Mirage personalmente lo trovo uno splendido tentativo di cercare un proprio linguaggio.

Sembra quasi ke dalle manipolazioni di Tofani delle chitarre e del synth escano delle radiazioni sonore vere e proprie, insomma il titolo dell'album è più ke azzeccato secondo me.

Certo in "Caution" gli Area si chiudono a riccio, sembra quasi ke non vogliano comunicare con nessuno, sembrano persi nella loro follia musicale.
La musica si fa per l'appunto caos sonoro, ke arriva a scuotere i nervi e la pazienza dell'ascoltatore in pezzi come Lobotomia.
Gli Area qui sono incazzati, sembra ke c'è l'abbiano con tutto e tutti.
Non danno scelte all'ascoltatore. E come se dicessero "o ci ami o ci odi, noi facciamo a modo nostro".

Ritengo "Caution" uno degli album più originali usciti dalla nostra penisola, ed io personalmente apprezzo molto l'originalità.

Certo poi in "crac" aggiustano il tiro (e fanno bene alla fine), non avrebbero potuto campare a lungo con degli album come "caution radiation area"

Ma bisogna dar merito agli Area di essere andati "in direzione ostinata e contraria".......almeno dal punto di vista strettamente musicale.

Alex 77

J.J. JOHN ha detto...

Quindi Alex, tu preferisci "Caution" perchè rappresenta verosimilmente il picco artistico del periodo "aggressivo" degli Area?
Come dire: "Arbeit" ha messo le basi di quel sound, ma "Caution" lo ha sviluppato ai suoi massimi prima della svolta di "Crac"?
E' così?

-
Mi raccomando, intervenite in tanti perchè è davvero interessante questo argomento e mi piacerebbe parlarne a lungo.
Grazie JJ

Anonimo ha detto...

Caution secondo me ha portato alle estreme conseguenze la voglia di libertà d'espressione degli Area, la voglia di svincolarsi da modelli pre-esistenti (ex. jazz-rock inglese), la voglia di mettere sottosopra il mercato musicale italiano, ke principalmente si basava su album composti da gruppi di rock sinfonico.

Le majors all'epoca volevano indirizzare gli Area verso un sound ke fosse rock sinfonico......e sicuramente sarebbero stati un grande gruppo anke in quel campo (come lo son stati Banco o PFM); ma la voglia di rompere le barriere, di vivere di un'identità musicale nuova, la voglia di non abbassare le braghe davanti alle richieste delle case discografiche, ha portato il suono degli Area alle estreme conseguenze proprio con Caution Radiation Area.

X me è un album epocale in Italia tanto quanto lo fu un Pollution di Battiato. Ma gli Area hanno ankora qualcosa in più, secondo me. Son dei musicisti preparatissimi, con una tecnica eccellente.

Molti album italiani dei 70, anke i più belli, soffrono di alcune ingenuità di fondo, come si possono facilmente notare in fetus di battiato, o in YS dei Balletto.
Gli Area non hanno alcuna ingenuità, i loro lp sono maturi sin dall'esordio. Erano musicisti con una grande esperienza alle spalle ke sapevano gia' da "Arbeit" cosa volevano.

Da qui ne esce, secondo me, il miglio gruppo degli anni 70 italiano ed uno dei poki gruppi italiani in grado di competere anke con i grandi gruppi stranieri.

Alex 77

Anonimo ha detto...

mi sembra pletorico dilungarmi sul totale degli area, intesi non tanto come band quanto come evento/processo artistico, culturale e politico. chi ne sa più di me, e sono tanti, ha già detto la sua in innumerevoli luoghi.

mi incuriosisce invece che nessuno citi il polimorfo maledetti, un corpo musicale in stupefacente mutazione - e che tra l'altro immortala l'inafferrabile happening di evaporazione, qui in un reperto rai: http://www.youtube.com/watch?v=oIQjNO8td4o

Anonimo ha detto...

E ke dire di "Acrostico in memoria di Laio" del 1978?

Scegliere uno dei primi 5 album degli Area come migliore, anzi 6 (ci metto dentro anke il live "Areazione"), è un impresa titanica.

Ogni album porta in se un diverso modo di vivere e intendere la musica. Ogni album mi sembra una nuova avventura.....e questa è una particolarità ke hanno solo i grandi gruppi.
La capacità di non sedersi sugli allori, come facevano e fanno in tanti, ma la voglia di dare un messaggio nuovo all'ascoltatore ad ogni lp.
C'è il jazz rock degli esordi, iper-sperimentalismo radioattivo di "Caution", l'apertura di "Crac", le mille sfaccettature di "Maledetti" e la consapevolezza di "1978".

A livello qualitativo e quantitativo gli Area sono stati i migliori in assoluto in Italia.

Mentre Banco e PFM avevano già alzato bandiera bianca nel 75 (secondo me), gli Area han continuato a sperimentare senza sosta fino almeno alla dipartita di Stratos nel 78.

Ditemi voi ki è riuscito a fare tanto così nel nostro paese nell'ambito della musica rock?

alex 77

JJ JOHN ha detto...

Ok, sugli altri dischi che tutti adoriamo, ma di cui avremo modo di parlare tra non molto.
Volevo tentare di mantenere il dibattito tra "Arbeit" e "Caution" che mi sembra un nodo cruciale.
Alex ha evidenziato che c'era una scelta di fondo nella prosecuzione di una lotta sistematica. A mio avviso è vero!
Però, siete d'accordo o avete dei dubbi?
Reputate "ARbeit" superiore per freschezza e impatto o "Caution" per coscienza e abnegazione? O qualcosa di diverso?

taz ha detto...

Sarò di parte....ma secondo me dobbiamo uscire dai confini dell'Italia quando si parla degli Area...e troppo riduttivo dire "punta di diamante del rock italiano"....qui andiamo ben oltre...Frankenstein è, almeno per l'inizio carriera...per i primi passi, il vero Deus Macchina del gruppo...legato a doppio filo con la sinistra più rivoluzionaria e controculturale di quel periodo dà una coltellata al rock-romantico del neo progressive dell'epoca...un bisturi nella pancia DEL ROCK, il bisturi si chiama AREA...è G.Sassi che orchestra il tutto..una band che ha interpretato meglio di altri il fermento politico-sociale di quegli anni...fino al 13 giugno, quando con la morte di Demetrio si spegne il lumicino della sperimentazione(musica totale??) italiana...di colpo, per me, si esauriscono le idee di questo laboratorio mobile che si chiama Area-International POPular Group...Io preferisco CRA, lo trovo più solido ritmicamente, secondo me con l'entrata del talento Ares Tavolazzi(nn me ne voglia Djivas) fanno un salto di qualità, si staccano dalla forma canzone più classica e danno un calcio nel sedere al pop, per poi risfioralo a fine carriera, lo trovo un disco estremo..radicale...un esperimento che avevano già in testa appena si sono conosciuti, loro si sono usati, Demetrio più di tutti, non si sono dati limiti, credo che dischi così non ne siano stati fatti più!!(un disco anticommerciale e anticonformista per eccellenza) IL mio ricordo è "violento", nel senso di provocazione che loro facevano a noi pubblico, durante i concerti...qui a Sanremo scoppiò un casino sul palco dell'Ariston, Fariselli(o Tofani?) lo ricorda in una intw il pessimo impatto avuto con questo pubblico di ponente, io, inconsciamente(?)salii sul palco e accettai la provocazione della mela di Demetrio(mangiai una succosa mela davanti ad un microfono che amplificava i miei morsi..), mentre Fariselli(o Tofani) si sedette su una sedia e si levò le scarpe svantolando le calze ed un'altro attacava dei chiodi con un martello..immaginatevi il pubblico...fischi urla e il gruppo che smise di suonare e Demetrio che mi disse vai nell'altro microfono e urla tutta la tua rabbia...io ero giovane e provinciale... non militante e rabbia ne avevo poca ma urlai come un pazzo...pensate che in AMF la parte elettrica non era ancora stata inserita, i brani quasi tutti pronti...solo con l'arrivo di Tofani il tutto si completò...

URSUS ha detto...

Io avevo già espresso le mie preferenze verso CAUTION e CRAC!,ma è ovvio che l'opera prima è di una importanza notevole,che da quella siano poi sorte altre perle(e non solo da parte degli AREA)è altrettanto indubbio...sono anche d'accordo con Alex77 sulla PFM e Banco,che hanno calato le braghe abbastanza in fretta(non per niente nel 77 io avevo già molta propensione al punk,mannaggia alla vecchiaia!)mentre gli AREA hanno fatto di meglio,seppure i dischi strumentali del dopo Demetrio siano abbastanza inutili,tutto sommato...ma gli Area ERANO Demetrio,così come i NOMADI erano Augusto ed oggi sembrano una caricatura.

Anonimo ha detto...

Prete o monaco che differenza fa? Si tratta sempre di essere devoti ad un dio!

Anonimo ha detto...

X JJ:

Ogni album degli Area con Stratos è superiore e giganteggia per qualcosa.

Ad ogni uscita discografica lasciano un messaggio.

Arbeit, come dici tu, è stato un album d'impatto ke ha dato una bella rinfrescata al già stagnante mercato discografico italiano (il 90% dei dischi usciti prima dell'arrivo degli Area erano rock sinfonico e basta);

In caution c'è la voglia di vivere la propria libertà espressiva, senza guardare fattori prettamente commerciali, come le richieste delle case discografiche o del pubblico. In questo disco hanno una grande voglia di provocare tutto e tutti;

In crac c'è la voglia di lottare, però questa volta aprendosi alla gente. Qui gli Area vogliono interagire con il pubblico, coinvolgerlo nella propria rivoluzione;

In Maledetti c'è la voglia di vivere la musica a 360°, in tutte le sue sfaccettature (Caos parte II° in questo senso è epocale)

In 1978 c'è la consapevolezza ke la battaglia è persa, ma nonostante questo c'è voglia di comunicare ancora qualcosa.....non si arrendono almeno dal punto di vista compositivo. La dipartita di Tofani è pesante, ma i nostri riescono ancora a trasmettere delle belle vibrazioni sonore.

Alex 77

J.J. JOHN ha detto...

@ sinephatic films: devozione a parte, era giusto per dovere di cronaca e x distinguere il Dio.
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A proposito, complimenti per il vostro sito!

taz ha detto...

JJ se hai il cd Paris Lisbona(il secondo live) vale la pena riascoltarsi la presentazione che fà la presentatrice portoghese sugli Area, in 3' circa fà una analisi del signifcato Area, della loro importanza in quel periodo storico musicale...G-E-N-I-A-L-E cosa dice e soprattutto competente sulla materia...che tempi....e Demetrio che spiega in francese, e canta in francese la mela di Odessa, tutte le canzoni....che reperto!!!!...Morale? dal vivo nessuno suonava come suonavano loro, e cmq io credo che Fariselli sia tato più importante di Tofani nello sviluppo musicale del gruppo, chiaramente tutti unici....ciao

Anonimo ha detto...

JJ! Hai ragione.

J.J. JOHN ha detto...

Taz: ho il privilegio di possedere quel Cd e di parlare abbastanza bene il portoghese-brasiliano (vedi nelle rece il mio amore infinito per Caetano e, non l'ho ancora detto, per Amalia Rodriguez e per Mariza).
L'ho riascoltato giusto adesso e quasi quasi mi sono commosso.
"Ja sta tudo pronto... com o grupo Area... um impacto direito...uma via mais avançada... sen comprometter as suas caractericticas essenciais.
O trabalho liberta nos..."
Magnifico, vero? Hai colpito nel segno.

Anonimo ha detto...

Domandina:

mi piacerebbe comprare tutto ciò ke si trova in circolazione degli Area in concerto, escluso Areazione che ho già.

Volevo solo kiedere.......come si sentono i live? Areazione in definitiva si sente bene, ma gli altri? Parigi-Lisbona x esempio?

Grazie

Alex 77

Anonimo ha detto...

"Parigi Lisbona" e "Concerto teatro uomo" sono perfetti. "Rock Exhibition" di Pagani, Tofani e Stratos è un po' più cupo. MRX

taz ha detto...

MRX::UMMMM....propio perfetti no, Are(A)zione rimasterizzato si,è buono, Parigi Lisbona più come documento che qualità di registrazione, meglio cmq di Concerto teatro uomo,...poi sono gusti...diciamo che Areazione si voleva registralo...gli altri no...cmq....JJ da pelle d'oca...io amo il Brasile...adoro Elis Regina..Gal...Marisa Monte..Flora Purim..Stan Getz...ciao

JJ JOHN ha detto...

Beh Taz, "Uomo" e "Lisbona" sono davvero miracolosi come documenti sonori e non si tratta neanche tanto di gusti, ma di resa sonora.
D'accordo che ai tempi era tutto più difficile, ma pensa solo che "Areazione" è stato fatto con lo stesso impianto di "Le Orme in concerto"...
-
Cmq,finalmente um irmao Brasileiro!
Hai già commentato il post su Caetano?

taz ha detto...

no ma lo farò al più presto...Ciao...Grande sito il tuo...ogni tanto mi sembra di sfogliare Ciao 2001......sigh!

J.J. JOHN ha detto...

Dai! Sii buono con me: sembra di sfogliare un po' anche Gong, Muzak e re Nudo, noo?

taz ha detto...

....si hai ragione....e che ero un pò più commerciale all'epoca...Gong era forte!

Anonimo ha detto...

Purtoppo non ci saranno più riviste come Muzak e Gong che mi hanno fatto conoscere la musica alternativa ne scrittori come Bertoncelli che con tutti i suoi difetti è dieci volte meglio dei tanti strombazzati Scaruffi e C
Ottimo davvero il tuo blog, giusta l'idea di non mettere i link visto anche che questi dischi si trovano piuttosto bene sul web.
Simon House

J.J. JOHN ha detto...

Grazie Simon House.
Hai capito tutto perfettamente!

Unknown ha detto...

Grandissimo disco, in un pezzo Demetrio raggiunge vette vocali paragonabili al solo Tim Buckley di "Lorca", riascoltare per credere

Anonimo ha detto...

Qualcuno di voi sa mica dirmi di che nazionalità era Eddie Busnello?
Era italiano o belga?

Grazie rino

JJ John ha detto...

@ Rino:
A pag. 36 del suo "Libro sugli Area" (Auditorium edizioni 2005)Domenico Coduto sostiene che "Eddy Busnello era un ottimo sassofonista italiano trapiantato in Belgio".

Anonimo ha detto...

Era un ottimo sassofonista. Sai mica se ha suonato in qualche altro lavoro negli anni settanta? Peccato si sia rovinato con l'alcool.

Grazie delle info, rino

JJ John ha detto...

Rino, puoi trovare qualcosa qui:

http://www.giorgioburatti.com/raphaelchant.htm

http://www.discogs.com/Kurt-Edelhagen-Presents-Kurt-Edelhagen-And-His-Band/release/2100201

http://www.discogs.com/Dusko-Goykovich-Swinging-Macedonia/release/986878

http://www.discogs.com/Peter-Covent-Happening-In-Music-From-Twen-With-Love/release/2727494

DogmaX ha detto...

Sicuramente il più orecchiabile, insieme a Crac!, di tutta la loro discografia "Stratosiana". Tralasciando Settembre Nero, gli altri pezzi uniscono alla perfezione il jazz con il rock, raggiungendo picchi di estasi pura con pezzi come "Le Labbra del Tempo" e "Consapevolezza".

Anonimo ha detto...

Eddie Busnello era nato in Belgio, da genitori italiani, tant'è che è sepolto nel paese natale dei genitori Nervesa della Battaglia..... diciamo che Eddie è caduto nel dimenticatoio..... ha inciso un bellissimo disco con Dusko e Mal Waldron, un altro con Don Bayas e Kenny Clarke, ha suonato per molto tempo con l'orchestra di Boland, con Bud Powell, Elvin Jones, con Miles Davis nel 1957, con Nathan Davis, con Lee konitz.....fra gli anni '50 e gli anni '60 era considerato uno fra i più grandi sassofonisti europei.... uno cresciuto a vino e Parker...e di vino ne beveva!! Ogni tanto ascolto una sua versione di The Gypsy (uno standards), con Mal Waldron al piano....e penso che di musicisti così non ne fanno più!!!

J.J. JOHN ha detto...

E' vero caro anonimo: "di musicisti così non ne fanno proprio più!"
Grazie del ricordo di Eddy

Anonimo ha detto...

In quest'intervista fatta qualche anno fa....Fariselli, ricordando i primi Area, dice che Busnello ha lavorato tutta la vita in Belgio....quindi forse è nato in Italia, ma ha poi vissuto "musicalmente" la sua vita in Belgio.

Comunque grande sassofonista....genio e sregolatezza....lo definirei "il Bukowski del sax".

Anonimo ha detto...

Ops....scusate, manca il link dell'intervista:

http://www.i-italy.org/node/14063

alex

Anonimo ha detto...

Eddie è nato a Seraing in Belgio; ha suonato per moltissimo tempo a Liege, ma dalla metà degli anni sessanta è tornato al paese natale dei suoi genitori dov'è sepolto; ha sempre viaggiato molto......Francia, Belgio, Germania etcc..... L'Italia rappresenta un po' l'altra metà del suo vissuto musicale e aimè la sua fine!! Ciao

rael ha detto...

io sto vendendo "Event '76", se a qualcuno interessa mi avverta!

Anonimo ha detto...

Musicalmente e tecnicamente senza rivali anche a livello internazionale, il vero punto forte degli Area è stata la sintesi tra influssi della musica di varie provenienze, una sorta di etno-world ante itteram. Ma soprattutto, lo stiamo capendo in questi anni, la loro preveggenza. Gerontocrazia, il potere agli anziani, ZYG (Crescita Zero), della quale ricordo la spiegazione di Stratos dal vivo, riguardante proprio gli sviluppi dell'economia che stiamo conoscendo e il mirabile "L'estetica del lavoro è lo spettacolo della merce umana". E poi Lobotomia, con la sigla del telegiornale, di carosello e la musichetta della China Martini, proprio a simboleggiare l'azione lobotomizzante della televisione.
Ecco, non solo erano anni avanti musicalmente, lo erano soprattutto culturalmente e quanto a consapevolezza, non a caso titolo di un loro brano.
Posso assicurare che Ian Carr rimase a bocca aperta quando suonarono di spalla ai Nucleus al Brancaccio nel 1973.
Credo che mai come quella volta gli inglessi, che allora dominavano in tutti i campi, abbiano avuto davvero paura di noi.
Dopo che Demetrio ebbe completato la sua performance incredibile in L'abbattimento dello Zeppelin, pezzo finale del loro set che esegu' in modo che mai più gli ho sentito fare, le critiche dovute a impreparazione culturale anche del pubblico più addentro si sprecarono, ma erano avanti anni luce.

luca ha detto...

Salve a tutti,
chi mi sa dire qualcosa sulla ristampa anni '90, destinata al mercato estero e anche a quello italiano, in edizione numerata da 500 copie? E' una ristampa ufficiale? ha valore collezionistico? Quanto può valere?

A presto.

Anonimo ha detto...

Luca, quel genere di ristampe al momento non ha mercato. Vale si e no quello che valevano allora.

Anonimo ha detto...

Ciao John, come va? Alla fine è giunto anche per me il momento di parlare degli album in questione nei tuoi posts. :D

Che dire di questo album oltre a ciò che è già stato detto? E' stato uno dei primissimi album prog che io abbia comprato, ed è un lavoro pazzesco (musica, testi e artwork fantastici). Anche la qualità di registrazione è molto curata, tanto da far sembrare che quest'album sia stato inciso recentemente. Purtroppo non ho la vostra fortuna di poter ascoltare i vinili, però la ristampa in cd è molto ben curata: la custodia in cartone è una miniatura di quella originale, con tanto di pistola al suo interno, e persino il famoso "Statos" è rimasto invariato.

P.S.: Anche in Caution e Crac! il cognome di Demetrio è scritto sbagliata?

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato di firmarmi. :)

Comunque un abbraccio, Edoardo.

Anonimo ha detto...

Edoardo, volevo chiederti un'informazione... quanto ti è costato il cd? E l'edizione del 2009 della Cramp Records?

Pietro

J.J. JOHN ha detto...

Sul vinile originale "Stratos" è scritto giusto.

Anonimo ha detto...

Ciao Pietro, ebbene sì, si tratta della ristampa del 2009 della Cramps, che mi è costata 9,99€ da MediaWorld, mentre in altri posti oscilla tra i 12,90 e i 14,90. Se invece ti interessa a 8,99 e sei di Milano o dintorni dai un'occhiata qui http://www.massivemusicstore.com/ e cerca "area". Si tratta di una ristampa della Edel del 1989 in buono stato.

Spero di esserti stato utile. Edoardo. :)

Anonimo ha detto...

Strano John, avevo sentito dire che Demetrio si era pure arrabbiato con Gianni Sassi per quest'errore, e addirittura sul sito degli Area Demetrio è riportato come Statos sui cd. Quando avrò tempo approfondirò la questione.

Alla prossima, Edoardo.

J.J. JOHN ha detto...

Edoardo scusa: hai super-ragione!
Sia sul vinile originale di Caution che su quello di Crac manca la "r" di Stratos.

Ci crediate o no, non me n'ero mai accorto.
Grazie.

Anonimo ha detto...

Utilissimo, Edoardo! Grazie! Infatti l'ho visto alla Feltrinelli e costa 12,90. Credo che sceglierò proprio questa ristampa, anche perché sono di tutt'altra parte d'Italia.. :)
Comunque trovare riedizioni in cd ben curate di album Prog italiani è un'impresa..! I libretti di solito sono sostituiti da due misere pagine con scritto il minimo indispensabile sull'album... ed è un peccato, considerando il valore di questi dischi! Ma la tua descrizione di questo cd mi fa ben sperare.

Pietro

Anonimo ha detto...

Haha, non sai ti capisco Pietro, le uniche ristampe in cd decenti che possiedo sono i primi 3 album degli Area, Jet Lag e Banco IV, e questi ultimi 2 sono decenti per il semplice fatto che sono ristampe inglesi, e quindi ben curate. Per il resto mi vanno bene gli album con booklets esigui, purché riportino i testi, e alcuni cofanetti, che per lo meno ti permettono di avere un mucchio di materiale fantastico a basso prezzo. Il mercato discografico italiano dovrebbe produrre ristampe decenti del prog italico, con testi e brevi biografie sui gruppi in questione.

Edoardo

Anonimo ha detto...

*non sai quanto ti capisco

aliante ha detto...

E' vero Edoardo, le ristampe italiane sono penose.

Anch'io ho preso le edizioni Inglesi in CD della PFM (Photos of ghosts, The world became the world, Chocolate kings, Jet lag e il bellissimo Cook triplo) + Banco IV ed effettivamente come dici tu non c'è confronto con le esigue edizioni Italiane.

Il massimo lo hanno raggiunto con il cofanetto delle Orme (quello di due anni fa con 11 CD).
La rimasterizzazione è buona, la veste grafica invece è veramente penosa con assenza totale di libretti e note biografiche.

Sono cose che ad esempio non succedono in Francia, una nazione che salvaguarda sempre i propri artisti, sia i nuovi che le vecchie glorie (hanno anche priorità nei passaggi radiofonici).

Qui da noi invece...

Beh, che cosa possiamo aspettarci per il Prog. da un paese che investe in cultura un centesimo di quello che si investe in Gran Bretagna?

Un abbraccio a tutti.




Anonimo ha detto...

Anch'io possiedo Banco IV, e ho apprezzato molto la produzione della Manticore! Il libretto del cd è davvero completo. Infatti quando l'ho acquistato mi sono quasi sorpreso per aver trovato all'interno qualcosa in più oltre ai semplici credits dell'album e mezza fotografia del gruppo..! :D ..Per il resto, da Ys a Felona e Sorona, a tutti gli altri cd del Banco, a Napoli centrale e Storia di un minuto, si tratta di album con un booklet ridotto all'osso... e la cosa che più mi infastidisce è il prezzo, comunque elevato. Queste ristampe non valgono certo 20 euro, eppure spesso la base di acquisto è quella.
Concordo con voi, in Italia non si presta attenzione a certi dettagli. La valorizzazione della cultura è un optional..!

Mi scuso con John per aver scatenato questo off post! :)

Ciao!
Pietro

Anonimo ha detto...

Spero di non farti rodere Pietro ma Storia di un Minuto e Ys li ho pagati a 7,99 e 5,99, mentre per il resto non credo di aver mai visto ristampe a prezzi così alti, a parte, come ricorda il buon aliante, il cofanetto delle Orme, ma quello me l'ha regalato la mia ex. :D

Comunque non credo che siamo andati troppo off-topic, in fondo stiamo criticando il mercato discografico, dimostrando quindi di avere qualcosina in comune con lo spirito critico e rivoluzionario degli Area. :D

Un abbraccio a tutti, Edoardo.

Anonimo ha detto...

:D Hai ragione Edoardo, il nostro spirito polemico deve pur concretizzarsi in qualche modo..! Comunque no, anch'io ho preso Ys a 5,99 (perennemente in promo alla Feltrinelli...anche in questo periodo, credo), Storia di un minuto (edizione dischi d'oro o qualcosa del genere insieme a un quotidiano, quindi a metà prezzo).. gli altri che ho citato li ho comprati più o meno a 9 euro.. Ma se cerchi dischi meno noti ai più, come Biglietto per l'inferno, Zarathustra, Melos, Picchio dal pozzo, la media è di 19,90 (parlo sempre della Feltrinelli, il cui catalogo è continuamente aggiornato sul sito). Mediaworld in genere ha prezzi più abbordabili, ma i negozi non sono altrettanto forniti... e se non trovi quello che cerchi, non puoi ordinarlo. Devi andarci fortunato... :)

Pietro

rael ha detto...

nel mio CD di questo disco invece il nome è riportato giusto...forse si sono accorti dell'errore "Statos" in tempo ;)

aliante ha detto...

John, sto per dire un'eresia, ma a me alcune sfumature della voce di Malika Ayane mi riportano alla mente il grande Demetrio Stratos.

Boh...forse questa cosa è determinata dalle sue origini Marocchine che magari danno un'inflessione particolare al suo modo di scandire le parole o cos'altro ancora.

Tu cosa ne pensi?

Mi scuso in anticipo con tutti...Demetrio è sempre Demetrio!

J.J. JOHN ha detto...

Adoro la Ayane: mi piace tutto di lei. Che poi abbia preso da Demetrio non saprei. Se lo ha fatto è forse più per cultura che non per origini: Marocco e Grecia non so quanto abbiano da spartire.
Comunque brava, bella, raffinata e intelligente.

aliante ha detto...

Grazie John, conoscendo la tua sensibilità ed intelligenza lo immaginavo che avresti apprezzato come me Malika Ayane.

La mia curiosità è sapere da lei cosa pensa di Demetrio.

aliante ha detto...

Ieri sera su RAI Storia alle 23.00 ho visto un bellissimo documentario su Demetrio Stratos, con una dettagliata ricostruzione della sua vita e delle sue esperienze musicali.

Molto belle le testimonianze della moglie Daniela e di tanti artisti come Dall'aglio, Tavolazzi, Cage, Djivas, Tofani, Fariselli, Pagani.

Belle anche le testimonianze del figlio di Giulio Capiozzo e di un medico che spiegava a grandi linee le sperimentazioni vocali di Demetrio, il tutto corredato da foto e filmati di repertorio.

Ho scoperto che una ditta, per reclamizzare una pappa per bambini usava un'immagine di Demetrio neonato!

Ottimo documentario.

Sono quelle cose che mi fanno riconciliare con la RAI per cinque minuti....


J.J. JOHN ha detto...

Credo si trattasse del documentario "La voce Stratos" edito da tempo in DVD, sbaglio?

aliante ha detto...

Hai ragione John,
era proprio "La voce Stratos" (ho controllato nel palinsesto di RAI storia).

Non sapevo della pubblicazione in DVD.

Grazie John.

Tommaso ha detto...

Ho comprato la ristampa in CD di Arbeit Macht Frei rimasterizzato che la Sony ha rilasciato recentemente.
Direi che la rimasterizzazione è pienamente riuscita, i suoni sono molto più caldi e "veri" rispetto alle precedenti ristampe. Spero che ora la Sony provveda a ristampare anche gli altri dischi.

Unknown ha detto...

e di lui cosa ne pensat?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/27/europee-eletto-udc-non-si-ricandida-e-rinasce-in-versione-rock-terminator/964995/

J.J. JOHN ha detto...

Una "maschera tragica della nostra società", avrebbe detto il mio amico e compagno Primo Moroni.
Peccato che, come lui, ce ne siano troppi.

massimo ha detto...

Event 76 piace a qualcuno?

JJ ha detto...

A me moltissimo. Solo che fu uno di quegli eventi a cui sarebbe stato meglio partecipare. La registrazione non restituisce nulla di quella straordinaria interazione che si creò tra musicisti e pubblico. L'episodio degli ombrelli e dei portachiavi per esempio.
Una di quelle performances libere e libertarie che oggi ce le sognamo non solo di notte, ma anche di giorno, di sera e di pomeriggio.

ravatto ha detto...

Ho letto che ieri è mancato Johnny Lambizzi, aveva 71 anni. Un pensiero a uno dei membri della primissima formazione degli Area.

ravatto ha detto...

Non sapevo dove postare questa cosa e allora decido di postarla qui, quest'album contiene un brano che si chiama "Consapevolezza" e il video che sto per postare parla proprio di quello, di Consapevolezza.
Un abbraccio a tutti.

https://youtu.be/8J1gJKtYlNc

Anonimo ha detto...

Esordio eccezionale per gli Area !

Luglio, agosto settembre (nero), Arbeit Macht Frei e L'abbattimento dello Zeppelin sono tre brani leggendari ma tutto il disco è una miscela musicale esplosiva e destabilizzante che non concede tregua, frutto di mirabile preparazione tecnica dei musicisti e grande consapevolezza politica militante, con la voce incredibile di Stratos .

Un gruppo straordinario e unico del panorama musicale italiano .

Michele D'Alvano