John N. Martin: I MURI DEL SUONO (Tsunami Edizioni, 2024)
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I Muri del Suono è un viaggio storico ed emozionale nei luoghi che hanno rivoluzionato la musica rock, In sostanza:
Un saggio rock come non lo avete mai letto, JJ |
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DI COSA PARLA "I MURI DEL SUONO"? |
I "Muri del Suono" è un viaggio nei luoghi che hanno rivoluzionato la musica rock, e allo stesso tempo un omaggio a coloro che li hanno gestiti, animati e consegnati alla leggenda. In tutto ventitré location, che ho contestualizzato cercando di capire come e perché avessero trasformato non solo la musica contemporanea, ma anche il nostro modo di vivere. |
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IN CHE ANNI É AMBIENTATO "I MURI DEL SUONO"? |
Il racconto inizia nel 1954 nel tempio massonico in cui fu registrata la prima hit di rock'n'roll (la celeberrima Rock Around The Clock), e termina quarant'anni dopo in una piccola tavola calda sulla Broadway che - pur involontariamente - contribuì alla nascita del Mp3 e dell'era digitale moderna. |
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COME TI É VENUTA L'IDEA DI SCRIVERE QUESTO LIBRO? |
É un progetto nato nel 2020, quando mi chiesi cosa avrei voluto fare dopo Gast(rock)nomìa. L'idea era sempre quella di contaminare il rock con altri elementi del nostro vissuto, e fu allora che mi accorsi di non aver mai scritto nulla su ciò realmente amavo, e su cui mi sono pure laureato. Ovvero: i luoghi, le architetture, i rapporti tra le città e le persone, e come queste reagiscono ai mutamenti. "Urbanistica sociale" la chiamano gli architetti. Mi sono sentito in dovere di rimediare, e così nacque "I Muri del Suono". |
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PERCHÉ QUESTO TITOLO? |
Pensavo alle mura che racchiudessero uno spazio caratterizzato dalla musica, con particolare riferimento a quelle delle antiche città romane che erano considerate sacre, ma anche alla geniale tecnica di registrazione inventata nel 1963 da Phil Spector - il cosiddetto "Wall Of Sound", - che non solo portò al successo superclassici quali Be My Baby delle Ronettes (quello del film "Dirty Dancing") e River Deep Mountain High di Ike & Tina Turner, ma fu emulata da una marea di altri artisti tra cui Beach Boys, Ramones, John Lennon, Bruce Springsteen, i Rolling Stones, e persino gli ABBA di Dancing Queen. |
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COME HAI SCELTO LE LOCATION DI CUI PARLI NEL LIBRO? |
In linea di massima ho stabilito prima quali fossero stati gli episodi più significativi dell'evoluzione del rock, e poi li ho analizzati a partire dal loro epicentro fisico e sociale. In altri casi mi sono lasciato guidare dal cuore, e ho raccontato quelle location che intercettarono e sostennero un cambiamento anziché provocarlo, ma non per questo furono meno importanti in termini di vitalità, empatia e coraggio. |
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COM'É STATA SCELTA LA COPERTINA? |
La copertina è opera del solo Genius (Eugenio di Tsunami Edizioni ndr.) che, dopo una furibonda riunione editoriale, ha preferito l'intelligenza artificiale a quella mia e di Max. E visto il risultato, penso che abbia fatto bene. |
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UNA CURIOSITÀ. TU OVVIAMENTE NON SARAI STATO IN TUTTI I LUOGHI DESCRITTI NEL LIBRO. PER CUI, SU COSA TI SEI BASATO PER PARLARE DI QUELLI CHE NON HAI MAI VISTO? |
Allora, fisicamente ho visitato circa la metà dei luoghi menzionati nel libro. Ad esempio a Londra, Oslo, Berlino, Reims, Salvador e ovviamente a Milano. Per il resto mi sono basato rigorosamente su documenti attendibili e testimonianze partecipate. |
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E IN QUESTO SENSO, LA RETE TI É STATA UTILE? |
Utilissima. Pensa solo alle emeroteche digitali, in cui - per esempio - artisti come Woody e Steina Vasulka (pionieri della video-art) hanno messo in rete tutti i loro archivi. Si consideri però, che per scrivere un saggio, le sole informazioni non bastano. Bisogna contestualizzarle, e per riuscirci occorre aver fatto un percorso. Altrimenti si rischia di fare delle nozionistica o di ripetere cose già dette. |
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HAI FATTO DEI VIDEO DI PRESENTAZIONE DI QUASI TUTTI I CAPITOLI DEL LIBRO, VERO? DOVE SI POSSONO VEDERE? |
Si, ho realizzato delle mini-clip di tre/quattro minuti l'una per illustrare visualmente quasi tutti gli episodi del libro, e che verranno caricate periodicamente sul canale You Tube di di Tsunami. Noiente a che vedere con la Pixar naturalmente (ma nemmeno l'ombra), però quanto basta per immergersi completamente nell'atmosfera del racconto. Buona lettura! |
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