Laser: Vita sul pianeta (1973)
NEI COMMENTS INTERVIENE IL BATTERISTA
DEI LASER ANTONELLO MUSSO
Pubblicato nel 1973, "Vita sul pianeta" è tra i dischi più rari di tutto il Progressive Italiano insieme a "Dedicato a..." delle Stelle di Mario Schifano e un'altra manciata di titoli.
Le sue quotazioni stellari trovano tuttora giustificazione in diversi fattori: 1) scarsa visibilità del gruppo, 2) insufficiente promozione da parte della discografica, 3) tiratura limitatissima (si dice intorno alle 130 copie), 4) vendite inesistenti e soprattutto, 5) una resa timbrica non propriamente memorabile che ne limitò drasticamente le potenzialità conflittuali.
Protagonisti dell'album erano i Laser, un quintetto nato tra Roma, Formello e Campagnano, che già nel 1972 era stato artefice di un 45 giri sotto il nome di "Il Laser di Elvezio Sbardella" ("Dove Andremo" / "Lacrime di ragazzo") per la "Mantra" di Bologna.
L'anno successivo, assestata la formazione e abbreviato il nome in "Laser", i cinque vengono messi sotto contratto dalla "Car Juke Box" di Carlo Alberto Rossi (già orfana delle Orme e alla disperata ricerca di nuovi talenti), in buona compagnia con I Nuovi Corvi e l'ottimo jazzista Paolo Tomelleri. Il tutto, sotto l'egida sia del M° Mario Bertolazzi (direttore d'orchestra presso la Rai), sia di Renato Pareti dei Nuovi Angeli.
Incideranno un solo Lp prima di sciogliersi.
"Vita sul Pianeta" conteneva otto brani in chiave prog-rock sullo stile dei "Ricordi d'Infanzia" con i due chitarristi Paolucci e Cardinali in bella evidenza, supportati a tempo pieno dalle tastiere di D'Agostino. Questi stessi tre musicisti, si sarebbero occupati tra l'altro, anche di cantare i vari pezzi a rotazione e purtroppo, con risultati non sempre convincenti ("Non vede la gente").
L'album è un concept che tratta in forma narrata la parabola esistenziale dell'uomo sulla terra con un finale a tinte drammatiche ("Alla fine del viaggio").
Tuttavia, malgrado le nobili intenzioni, ciò che emerge immediatamente all'ascolto è una sostanziale astrattezza lirica: i testi sono ancora intrisi di una cultura underground ("…amore troverai nel cuore…" e via dicendo) che pur se coraggiosamente propugnata sin dal recitativo iniziale, è ormai storicamente in via di estinzione.
Dal canto loro, le parti musicali non hanno quella fluidità di cui la narrazione avrebbe avuto bisogno, ondeggiando tra pur buone intuizioni rock e un onesto ma assai confuso utilizzo di stacchi in chiave prog.
L'alternanza delle tre voci, dicevamo, ebbe poi l'effetto di minare alla base non solo l'omogeneità di tutto il lavoro ma persino di svilirlo, anche considerata la loro effettiva modestia.
Di fatto, non passano inosservati quei momenti in cui l'intonazione sembra essere calante o peggio, inadatta al contesto armonico.
Inoltre, anche là dove il canto viene rinforzato da parti corali ("Sconosciuto amico"), il groove complessivo dell'album risulta sempre sofferto (complice sicuramente la spasmodica fretta nell'incisione, ma questo non lo si può ovviamente imputare al gruppo) e a tratti davvero povero in termini acustici.
A conti fatti, non si può quindi negare che, malgrado l'indubbio trasporto emotivo dei Laser (ben riscontrabile in "Dove Andremo" e in "L'ultimo canto del Killer") e la loro abnegazione professionale, il disco avrebbe dovuto essere più curato: soprattutto da parte della produzione..
La latitanza del management e i successivi problemi personali dei componenti del gruppo (la partenza per militare di D'Agostino) fecero il resto.
Rimane ai posteri un album rarissimo che molti collezionisti vorrebbero accaparrarsi anche a 2.500 Euro per una copia mint.
Una sincera testimonianza artistica quindi e soprattutto, un ottimo investimento commerciale.
GRAZIE DI CUORE ALL'AMICO ANTONELLO "Tonino" MUSSO, batterista dei LASER, PER LA
RARISSIMA FOTO IN BIANCO E NERO CHE RITRAE IL GRUPPO DAL VIVO NEL 1973.
Altri articoli: ANTONELLO MUSSO dei LASER su CLASSIC ROCK
25 commenti :
E' sconcertante come non ci si renda conto alle volte di cosa si fa. Questo mi preoccupa perchè mi fa pensare alle cose che faccio io e non me ne rendo conto, chissà come le vedono gli altri.
Andy
2000 euro per una cagata simile???????????? Ma stiamo scherzando????????
Di certo non è un buon investimento commerciale........
ciao e buonanotte!
Andiamo Giampaolo... se tu l'avessi comprato allora per duemila lire e oggi ti vale duemila euro non saresti contento?
Pensa a quel brianzolo che ne aveva in cantina tre copie e le ha regalate perchè pensava che non valessero niente...
Prima di tutto grazie agli Spezzini Akarma che hanno ristampato, in carta, il cd dei Laser....bè, più bravi dei "Ricordi d'Infanzia" lo sono e hanno anche un merito...il disco fila via "tutto uguale"...una suit-concept......un'altra voce e il livello si sarebbe alzato(alcune parti musicali si ascoltano..), poi sulla storia dei collezionisti, fosse per me, li manderei tutti su un isola a "collezionare" conchiglie...ricercato perchè ne stamparono 300 copie....
Sono il batterista dei LASER ed adesso vivo in America.
Prima di giudicare un disco fatto con un badget minimo ed a velocita' eccezionale, occorre capire il contesto della musica del 1973.
Abbiamo fatto solo un "take" senza possibilita' di correzioni, quindi il disco che ne' e' uscito e' un "miracolo" d'improvvisazione.
Il nostro gruppo ha poi cambiato il chitarrista, tastiera ed ha introdotto una una eccezionale cantante americana Janice ad un chitarrista Sergio, ma all'offerta dei discografici di incidere una canzone "commerciale", la Janice si rifiuto' rinunciando al sicuro successo.
Ciao a tutti.
infatti, chi non è stato un musicista esordiente anche solo negli anni 80 (anche allora era un vero casino) non può capire la difficoltà a registrare qundo ti fanno stanno col fiato sul collo e non ti danno la possibilità di correggere un errore o scaldarsi e prendere il feeling giusto raddrizzando il tiro perchè la gente ha solo esclusivamente fretta e fame di denaro.
sono quasi sicuro di aver visto questo disco svariati anni fa in un mercatino e non averlo comprato a 2000 lire perchè dopo vari inutili tentativi di comprare musica alla cieca pensavo fosse un periodo no del mio sesto senso musicale e credevo avrei messo una copertina in più ad ammuffire in soffitta.. mi complimento con me stesso :)
Sono brasiliana (figlia d'italiani) e apassionata per musica in generale e quella italiana, in particolare.
Vorrei ringraziare per tante informazioni utile que si trova in questo blog (compreso quelle dei commenti).
Un forte saluto e scuza il mio italiano male scrito.
Muito obrigrado a voçe querida Giulianella pela sua visita.
Volte sempre :-) JJ
A parte la rarita' collezionistica
a me "Vita sul pianeta"è piaciuto
,un buon incrocio tra Beat e Pop,il vinile originale pero' pur frequentando Fiere e mercatini da una vita,non l'ho mai visto in giro
,mi accontento del Cd della Mellow
Non l'ho mai ascoltato.
Però sono incuriosito, è parecchio presente nel sondaggio riguardante i peggiori dischi.
Vedrò di colmare al più presto questa mia lacuna :-)
non sara' un capolavoro ma è comunque un buon disco di Rock italiano dei 70, meglio di certi altri molto blasonati
Jan
Caro John,
sono di nuovo il batterista Antonio Musso ed ho trovato questo review in inglese del ns. disco. Non male..... Cari saluti.
Collaborators/Experts ReviewsReview by Finnforest
SPECIAL COLLABORATOR Honorary Collaborator / RPI Specialist
A minor gem which I personally loved
Laser is an obscure 5-piece from Rome who released one album in the heart of the classic period and then vanished (the old familiar RPI tale, sadly). They are not a crucial RPI band by any means, neither historically groundbreaking nor close to the best the genre has to offer. And yet they are not without their charms. Like so many RPI bands of this era they had very little studio time and no promotional support. This along with the personal issues of some band members led them to split up shortly after the album's release. The original vinyl pressing of a few hundred copies made this album highly sought after by Italian rock collectors and its rarity made it a minor legend. Thankfully the Mellow Records reissue allows us modern day fans to hear the album without too much time and expense.
The album (translates to "Life on Earth") was a concept work about the evolution of life on the planet. Their sound was mainly a medium to hard rock mixed with progressive rock, blues-rock, and psych-pop. Short, often basic, yet addicting tracks in the 3-5 minute range left time for only minimal improvisation. And yet while far from the best RPI titles it is not without many charming qualities and I've seen it judged far too harshly in certain blogs and reviews. There are very nice melodies and many catchy moments, some decent playing, and plenty of that Italian rock spirit. Scented Gardens notes "The main attractions here are some superb psychedelic fuzz guitar parts, recalling American underground heavy psychedelia of the late sixties." Laser has been noted to sound like Ricordi D'Infanzia and I would add they remind me a little bit of The Doors live on a rough night. The songs are not complex by prog standards and yet they are embellished nicely with a prominent keys, good rowdy lead guitar, solid drumming and boisterous, often over-the-top vocals. I believe there are two singers, one who reminds me of Jumbo's vocalist and the other like the high-pitched dude in New Trolls. "Dove Andremo" has an explosive section of dual guitars over building organ and dramatic vocal---cool heavy/psych vibe! Or take the trippy guitar intro to "Eri Importante" which almost sounds like an acid-blues set The Dead might have launched into around 1970. More than once they sounded influenced by the hippie blues of the west coast, think Big Brother or Canned Heat, but with Italian vocals and organ! Yes they sound a bit unpolished in places but I can almost guarantee you they had about 8 hours to record this. They probably warmed up and tore through their set live in the studio, or almost live. The lyrics are purportedly pretty cheesy but that's never a concern for me. Production issues and occasional mistakes aside Laser is a fun band. They're like a jammin' local garage band who decided to try a high-minded "proggy" album to fit in with what was happening around them. And those influences mixed with the slightly raw sound and economical melodies really work for me.
While I recognize this title is strictly for RPI fans with an already deep collection of the essential titles, I have to award 3 stars anyway, and frankly I like it better than that myself. I found Laser to be a personable and spirited little band. They're a bit rough around the edges but in this case it only made them more endearing. If you're going for the deep collection you may wish to take a chance on Laser.
Ciao Antonello. Mica male direi!
Vedi che qualcuno vi vuole bene? :-)
Io ne approfitterei per una bella reunion l'anno prossimo e un remake di "Vita sul pianeta" da pubblicare in una "special anniversary edition" nel 2013!
Magari con una decina di date in Italia...
... cosa dici... sto sognando?
Giusto perché "adoro" fare il bastian contrario, ho ascoltato quest'album che quasi tutti denigrano... diciamo che si sente la "fretta" per realizzarlo, e con una maggior cura, non vorrei azzardare, ma sarebbe potuto diventare un cult tra i gruppi underground in stile "Biglietto per l'inferno", "Paese dei Balocchi", ecc... effettivamente il lavoro è decisamente altalenante, alterna momenti curati e intensi ad altri più "frettolosi" e altri ancora dall'enorme potenziale ma che potevano uscire meglio (vedi l'assolo a metà canzone di "L'ultimo canto del killer").
Non mi sento di condannarli, e tendo a dire che chi definisce quest'album una "schifezza", esagera oltremodo. Come dice JJ, un remake sarebbe davvero curioso da ascoltare, secondo me esce fuori una bomba.
DogmaX, il mio amico Antonello Musso ti farebbe un monumento.
Mi raccontò spesso della fretta fottuta che gli misero in studio e di come dovettero registrare tutto quasi senza sentirsi l'un l'altro, ma in fondo, a quell'epoca andava anche così.
Gli ho ventilato anche una reunion dei Laser, magari in questi prossimi anni dove l'interesse sarà massimo... ma temo che la realtà sia molto più dura del desiderio.
Antonello vive e lavora negli States quindi sai com'è...
Mai dire mai comunque. Teniamo le dita incrociate.
Complimenti a Tazio,per le sue critiche "intelligenti".Una sola domanda,quante corde ha una chitarra? Vorrei sentirti suonare,cantare,o comporre una canzone,così potrei darti una mia "intelligente" critica.
Un grande ciao.
Ricordi D'infanzia
Tino, sei per caso il Tino Fontanella dei "Ricordi d'Infanzia"?
Se "si" scrivimi privatamente che scambiamo quattro chiacchere.
Mi raccomando, eh?
E poi... non avertene a male: i Laser erano dei bei soggetti, ma la vostra copertina con la goccia, per me, resta una delle più avvincenti di tutto il prog italiano.
Darei un rene per avere il disco originale.
Carissimo John, sono Antonio Musso batterista dei Laser. Buon Anno a te ed a tutti gli amici in Italia. Eccoci arrivati al 2013 e si parla ancora di noi. L'idea di una "reunion" non sarebbe male. Io vengo in Italia ogni anno almeno per lavoro e sono in contatto con alcuni componenti del gruppo. Ci si puo' provare. Un grosso saluto a tutti!
su ebay si vendono svariati lp e cd di quest'opera a 10, 20, 30 euro, quindi non capisco da dove sia uscita fuori la cifra delle famose 2500 euro (?!).
2.500 euro è oggi il prezzo che potrebbe avere una copia VG++ del vinile originale. Il resto, sono tutte ristampe.
ah avevo letto male, grazie mille per la delucidazione J.J. John
Viviamo in un mondo musicale dove basta apparire da Maria de Filippi per fare un cd "commerciale".
All'epoca non esistevano raccomandazioni del genere ed erano duri e severi anche con chi aveva le qualità, per avere una carriera ad alti livelli servivano soldi, tempo e rinunciare ad una famiglia il più delle volte, cantare e suonare era più un credo una filosofia che un mestiere.
Riccardo Paolucci è il mio maestro di Canto è spesso mi ha raccontato delle difficoltà incontrate nella carriera musicale.
Nonostante ora Riccardo abbia 67 anni ancora è un mito in arrivabile, ancora attira gente in piazze e locali, gente che va appositamente per lui, questa è la musica poi ci sono i soldi e la fama.
Per me questo è il peggior disco del rock progressivo italiano
Approssimativo , raffazzonato e cantato e prodotto in modo amatoriale
Michele d'Alvano
Ho cambiato idea su questo disco .
Risentito ieri, si conferma un lavoro poco significativo e cantato in modo mediocre, ma comunque è suonato in modo dignitoso e si lascia ascoltare .
Di conseguenza per me non è più il disco peggiore del rock progressivo italiano come avevo indicato qualche tempo fa .
Michele D'Alvano
Non sono riuscito ad ascoltarlo oltre il quarto brano, brani poco convincenti e pessima voce...mi dispiace ma mi sento di bocciarli
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