Libro: "Goblin. Sette note in rosso" di Fabio Capuzzo

L'amico scrittore Fabio Capuzzo mi segnala la pubblicazione del suo libro sui Goblin dal titolo "Sette note in Rosso".
Una produzione monumentale, completa e imprescindibile sia per coloro che aspirano a conoscere tuttto - ma proprio tutto - dei Goblin, sia per chi ama rovistare nelle stanze più recondite del pop e del cinema di genere italiano.
Oltre 400 pagine dense di informazioni e testimonianze che lasciano a bocca aperta per l'abnegazione e la meticolosità con le quali sono state vergate.
Personalmente, mi ritengo orgoglioso di possederlo e non posso esimermi dal consigliarne l'acquisto.


Un grazie a Fabio per il suo impegno che mi auguro sia pienamente corrisposto da un meritato riscontro e che gli lascio descrivere con le sue parole:


In “Goblin sette note in rosso” viene ripercorsa l’intera carriera del gruppo, analizzando dettagliatamente tutta la produzione sia discografica che cinematografica, l’attività ‘oscura’ come esecutori - arrangiatori di numerose partiture composte da altri autori, le tournée e le partecipazioni a trasmissioni televisive.

L’esame dell’opera dei Goblin ed il raffronto con numerosi album e soundtrack italiani e stranieri, consente di ricostruire la scena musicale del periodo ed al contempo di offrire, attraverso una visuale inedita, uno spaccato sulla produzione cinematografica italiana di ‘genere’ degli anni ’70 ed ’80.

Il libro non si limita a presentare la storia dei Goblin e dei vari musicisti che ne hanno fatto parte ma esamina l’utilizzo delle sonorità rock nella musica da film, prima e dopo l’avvento dei Goblin, in modo da rendere più evidente l’apporto innovativo che il gruppo ha dato alla scena musicale cinematografica nazionale ed internazionale.
In nota sono inserite le schede filmo-discografiche dettagliate dei compositori italiani che hanno realizzato colonne sonore per polizieschi, gialli ed horror, così come molti altri interessanti approfondimenti.

L’apparato di annotazioni (con interviste, stralci di articoli dell’epoca, catalogazioni, aneddoti) è veramente poderoso e praticamente costituisce un libro nel libro.

La lettura del volume permette di inquadrare da una nuova prospettiva l’impiego della musica nel cinema della paura ed il ruolo, marginale ma degno di attenzione, che hanno svolto i gruppi rock italiani nella nostra industria cinematografica.
Sono infatti elencati ed esaminati tutti gli apporti di gruppi progressive e rock in ambito cinematografico negli anni ’60, ’70 ed ’80 (più numerosi di quello che si potrebbe credere di primo acchito), riportando informazioni inedite o completamente ‘dimenticate’.

Per maggiori informazioni:
http://goblinsettenoteinrosso.blogspot.com/


PS: Ho chiesto a Fabio di passare spesso per di qua, per cui, se avete delle domande da fargli,
penso e spero che questa possa essere la sede opportuna per un confronto con l'autore.

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