1971: Panna Fredda vs. Paul Butterfield Blues Band
Si dice da qualche parte che il nome Panna Fredda fosse stato ispirato al loro leader Angelo Giardinelli dai Vanilla Fudge, e su questo possiamo anche crederci, visto che si tratta di una testimonianza attendibile.
Invece, la fonte di ispirazione dalla quale la cover designer Domizia Gandolfi trasse spunto nel 1971 per la copertina dell'unico album del quartetto romano non venne mai rivelata.
Probabilmente, il motivo di tanta riservatezza stava nel fatto che i Panna Fredda erano un gruppo di nicchia.
O forse, perchè il management della Vedette Records volle elegantemente bypassare il fatto che l'impostazione grafica di "Uno" non fu completamente farina del loro sacco.
Dico questo perchè sino ai primi anni 70, la Vedette di Armando Sciascia - casa discografica dei Panna Fredda - stampava per l'Italia i dischi dell'americana Elektra, tra i quali c'era l'intera discografia dei Doors e in particolare il "Live" della Paul Butterfield Blues Band (1970) la cui copertina sembrerebbe aver fatto scattare qualche molla tra i creativi di Rozzano.
Non mi addentrerò in polemiche quali "sin dal principio il prog italiano copiò tutto dagli angloamericani" perchè il disco di Giardinelli & soci era davvero interessante, ma almeno per quanto riguarda la copertina, lascerei ai posteri l'ardua sentenza.
19 commenti :
Non vorrei continuare ad essere cattivo con i Panna Fredda, ma se viene fuori che anche la copertina era mezzo copiata... cioè veramente, seppur fosse un album molto bello, non era proprio farina del loro sacco... a partire dalla copertina, per non parlare delle canzoni xD
Ma ne abbiamo già discusso troppo.
seppur fosse è una copertina orrenda, che sia copiata o originale.
Ma quanto siete ingrati.
Nel 1971 c'erano in classifica "Il cuore è uno zingaro" "Chissà se va", "Fiume amaro" "Mamy blue" e pure "Tweedle dee tweedle dum" dei Midlle of the road.
E voi venite qui a svilirmi Angelo Giardinelli e i Panna Fredda solo perchè si ispiravano agli Uriah Heep e ai Vanilla Fudge???
Magari siete anche di quelli che credevano che i Vanilla Fudge e i Led Zeppelin fossero mafiosi?
Non ho parole. Non ho proprio parole.
Anzi, sapete cosa faccio? Io vado a riascoltarmi "Salisbury" e a voi lascio Emma "De Filippi" Marrone.
Va bene così?
No John, Emma no! Ci vuoi proprio così male.
L'altro giorno stavo ascoltando una bellissima canzone di Mia Martini (Al mondo 1975) beh...il confronto con gli amici di Maria è proprio impietoso...manca il repertorio, manca il talento, mancano le voci, manca la classe, manca tutto!
... si però Eugenio Finardi mi ha detto che è una tipa molto simpatica... sai com'è... ha sofferto molto negli ultimi tempi. :-)))
Beh, sulla sofferenza massimo rispetto, però Mia Martini è un'altra storia.
A proposito John, che ne pensi di lei? Intendo soprattutto il primo periodo diciamo "Prog" (quello di "Padre davvero" e del primo album "Oltre la collina" molto avanti per i tempi visto i temi affrontati per la prima volta in Italia da una donna).
Beh, sulle sofferenze di Emma scherzavo, ovviamente.
Mimì era unica. Una voce sofferta, potente, rugginosa ma allo stesso tempo intensa e con un phatos grosso così!
Evidentemente però fu molto più fragile e sensibile rispetto alla sua forza interprettiva.
E questo suo lato intimo temo si acui con l'età e con la fine dei grandi amori della sua vita: Fossati in particolare.
In più, credo fu molto penalizzata dal passaggio agli anni '80, là dove improvvisamente il suo look non fu più sufficiente a supportare la sua arte.
Ci si mettano in più quelle schifose dicerie che si raccontavano su di lei (e di cui ho raccontato la genesi sul mio post dei Free Love) e la povera Mimì fu abbattuta del tutto.
Massimo rispetto però.
Averne di cantanti così: con un cuore e con un'anima autentici.
Non occorre essere Madonna o Lady Gaga per essere grandi artisti.
Anzi...
Ammiro alla follia il periodo Mia Martini - Ultima Spiaggia. Canzoni veramente belle.... Conoscete ?
Grazie John per il tuo bel pensiero su Mimì.
Figurati, mi sembrava doversoso.
Io però, ahimè, non conosco alcun lavoro di Mimì con l'Ultima Spaggia.
Neanche io John sono a conoscenza di lavori con l'ultima spiaggia.
Comunque il mio brano preferito di Mimì è "Al mondo" del 1975.
La parte musicale ricorda un po' lo stile di Drupi, tutto ciò è dovuto al fatto che erano artisti Ricordi e tra gli autori figura Albertelli, che lavorava con l'artista Pavese.
Tra l'altro Drupi ha dichiarato che a lui, nonostante le squallide dicerie, Mimì ha sempre portato fortuna.
Mia, rifiutandosi di incidere "Vado via", consentì a Drupi nel 1973 di diventare una star.
La canzone ebbe un successo notevole in Francia, Germania, negli Stati Uniti fu ottantesima nella hit di Billboard, in Gran Bretagna entrò nella top twenty
e Drupi fu ospite anche a Top of the pops!
Non so a quale disco della Buttefield band si riferisca la copia della copertina ma non credo proprio. In quel periodo La Butterfield aveva copertine tutte psichedeliche sulle orme dello stile pop-art imperante in quel periodo. Non posso credere che usassero apanni stesi...
Also sprach Richard
Il disco in questione è il doppio album "The Butterfield Blues Band" Live Elektra, (1970): un concerto registrato al L.A. Troubadour di Los Angeles nel 1970 e pubblicato in Italia nel 1971.
La similitudine col disco dei Panna Fredda si riferisce all'impostazione delle sole scritte.
Ma penso si sia capito.
Mi sembra un pò poco per dire che "hanno copiato la coprtina". Quelli erano comuni caratteri Letraset molto in voga e utilizzatissimi nel periodo.
Ma difatti nessuno ha detto che "hanno copiato la copertina".
Diciamo che la sola impostazione grafica pagava il pegnio alla PBBB. Questo specie considerando che il distributore italiano della Elektra era proprio la Vedette.
I caratteri, è vero, erano comuni. Ma in questo caso l'ondulazione, il corpo e persino la separazione geometrica erano identici.
Difficilmente ricordo un altro disco con quelle caratteristiche.
Nel prog italiano, non me ne viene in mente neppure uno.
Per quanto rigurda le scopiazzature della Vedette date un occhiata al primo album dei Pooh "Per quelli come noi" e al debut album del Love dell'immenso Arthur Lee, guarda caso su etichetta Elektra con stampa italiana Vedette (rarissima).
Della serie : quintetto con rudere...
JJ
Già...ma la copia è andata oltre la location...guarda i calzoni di Facchinetti e quelli di Arthur Lee...uguali!
Forse sta cosa non la sa neppure Facchinetti stesso.
Effettivamente la grafica della scritta di copertina è proprio uguale a quella del disco americano !
Michele D'Alvano
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