Mirageman: Thunder and lightning (1972)

Giovanni Fenati, noto nei primi anni 70 come Mirageman, nacque a Bagnacavallo in provincia di Ravenna nel 1925 e come il padre, il direttore d’orchestra Anselmo Fenati, intraprese anch'egli la carriera di musicista, prima diplomandosi in pianoforte e composizione al conservatorio di Bologna e successivamente approfondendo lo stile jazz fino a diventare lui stesso caporchestra. 

Musicista decisamente versatile, circuitò nei locali notturni del primo dopoguerra venendo regolarmente trasmesso in Rai e, negli anni 50, collaborò a lungo coppia col M° Giovanni Pasi, futura star del liscio nell’Orchestra Castellina-Pasi, ritagliandosi anche uno spazio da speaker radiofonico. Nella sua trasmissione avrebbe lanciato i primi Rock’n’Roll, all’epoca quasi completamente sconosciuti in Italia. 

Negli anni 70 collaborò infine come pianista con la Munich Machine incidendo a Monaco l’album “Disco Simphony” (1977), un curioso mix di classica e Disco music che includeva una versione dance del capolavoro di PaganiniMoto perpetuo” e la classica “Schereazade” del compositore russo Rimsky-Korsakov che entrò nella classifica di Billboard: un successo che gli procurò un contratto con la prestigiosa Casblanca Records, ma che purtroppo venne vanificato dalla morte del compositore il 17 novembre 1981 per un incidente stradale.
 
Versatile, dicevamo, e aperto a tutte le esperienze musicali, Fenati preferì sempre accostare jazz e musica classica ma, almeno con il suo album del 1972 pubblicato col nome di Mirageman, evocò almeno in parte lo stile Progressive ed è per questo che molti analisti annoverano ancora oggi l’LP “Thunder and lighting” nella discografia Prog italiana degli anni ’70. 
Ad avallare tale scelta potrebbe poi contribuire il fatto che l’album uscì per la celebre serie Gnomo della Ariston Records, interamente dedicata al Progressivo italiano e che ospitava già nomi di lusso come Nuova idea e Claudio Rocchi

Che però questo lavoro sia Prog o meno ci sarebbe molto da discuterne considerando che, nel 1972, il Progressivo nostrano annoverava titoli ben più coerenti. 
Inoltre, dato il periodo storico, si tendeva spesso a confondere il prog puro con musiche a matrice più prettamente Underground, con quelle di derivazione freak-beat o con quei lavori di insonorizzazione molto in voga all’alba degli anni 70 quali Free Action Inc, Fourth Sensation, Underground Set o Planetarium

La mia idea è che in “Thunder and lighting” di Prog non ce ne sia, anzi: direi proprio che ne siamo ben lontani e questo senza voler nulla togliere alle composizioni del Fenati o alla smagliante prestazione dell’orchestra in cui militarono musicisti del calibro di calibro di Tullio De Piscopo (due anni dopo con i NT Atomic System), il sassofonista Giorgio Baiocco e il trombettista Emilio Soana.

Qui ci troviamo piuttosto nel territorio di quel soft-jazz proprio delle grandi orchestre televisive degli anni 60-70 o delle big bands soft-pop sul modello di James Last o Henry Mancini, tant’è che qualcuno avrebbe detto su internet che i Mirageman ricordavano “i Deep Purple che improvvisano su alcuni strumentali nello stile di Henry Mancini”.
Forse è vero, forse no, ma sicuramente ascoltando le prime battute di “Lightning” si può riconoscere, pur se per poco, l’inconfondibile riff portante di “Whole lotta love” dei Led Zeppelin, pubblicata appena tre anni prima.
In “Paralysis” poi, ci sarebbe poi anche un intervento di flauto che ricorda  le atmosfere pop più in voga all’epoca, la ritmica di “Atmosphere” é quasi heavy e le tastiere di “Lycantrope” potrebbero essere quelle di John Lord, ma nel complesso, è davvero difficile associare il sound dell'album al rock Progresssivo: men che meno a quello italiano del 1972. 

Non a caso, “Thunder and lighting” fu l’ultimo album di Fenati a nome Mirageman dopo altri quattro passati ad esplorare territori ben lontani dal Prog: il lounge con “Musica cocktail” (1969) e qualche ammiccamento alle trasmissioni pop radiofoniche di successo con due Lp furbescamente chiamati “Per voi giovani” (1970) e “Alto Gradimento” (1971). 
Così, come per tutti gli altri lavori di Mirageman, anche qui siamo in presenza di un bel cocktail sonoro che, malgrado lo si annoveri come tale, progressivo non lo è affatto, ma regalerà sicuramente una piacevole mezz’oretta agli amanti dell’easy listening in odore di pop.

4 commenti :

rael ha detto...

Notevole anche la cover riarrangiata in chiave jazz di "Sympathy" dei Rare Bird! Comunque non è un disco di prog, è un semplice disco di jazz-lounge tipico di quegli anni...niente di originale alla fine.

enrico ha detto...

volevo segnalarti un piccolo refuso (Mirageaman) nell'elenco che si vede a sinistra dei post.
ciao
enrico

J.J. JOHN ha detto...

Corretto Enrico, molte grazie.

Anonimo ha detto...

Disco gradevole

Michele D'Alvano