Festival del Proletariato Giovanile. Milano, Parco Lambro, giugno 1976 - Parte quarta

Parco Lambro MilanoLE GIORNATE DEL FESTIVAL - 2

 Lunedì 28 giugno 1976 

La giornata comincia in un clima di tensione, ulteriormente arroventato da un tentato esproprio al supermercato Esselunga di Via Feltre - al limite sud-ovest del parco - ad opera di qualche decina di spontaneisti. La polizia però interviene, spara candelotti lacrimogeni contro gli assaltanti, e i gas arrivano sino alla tendopoli seminando il panico. Alché, voci sempre più insistenti cominciano a dare per certo un’imminente sgombero del festival
È indetta pertanto un’assemblea d’emergenza sul da farsi che a conti fatti durerà dal primo pomeriggio sino a sera inoltrata. Tema: sospendere il Festival o proseguire come se niente fosse successo. 

Inizialmente la location è il palco minore, quello riservato ai dibattiti, ma alla fine, per permettere una maggiore affluenza si opta per il palco centrale su cui convergono oltre un migliaio di persone. Per alzata di mano, si opterà infine per riprendere il regolare programma musicale, ma l’andamento dell’assemblea lascerà strascichi pesanti

È in quel frangente infatti che emergeranno le rabbie, i drammi, le differenze e la sostanziale voglia di “apprarire” più che di “confrontarsi da parte degli oratori. La community reagisce a volte applaudendo ma molto più spesso dissentendo rumosamente e fisicamente. Organizzatori e standisti vengono sovente attaccati anche dagli stessi loro compagni, ma ciò che infine risulta più evidente è che molto presto la filosofia del “personale” sostituirà quella del “collettivo”
Il confronto non c’è, e di fatto l’assemblea verrà per così dire “interrotta democraticamente” per lasciare spazio alla musica

6° festival del Proletariato Giovanile
I concerti cominciano alle 22.30 col trombettista americano Don Cherry, pupillo di Ornette coleman per l’occasione accompagnato da Toni Esposito alla batteria. Probabilmente uno dei migliori concerti della manifestazione che riesce a riportare un minimo di serenità dopo una giornata molto nervosa. Seguono la femminsta Daniele Cambio (?), una vulcanica esibizione del Canzoniere del Lazio, Roberto Cacciapaglia, La Strana Officina, il cantautore militante Pino Masi e, a poche ore dall’alba, i progressivi Jumbo. Miracolosamente non ha piovuto. 

Martedì 29 giugno 1976 

Sarà stato il clima positivo iniettato dal concerto precedente, o forse la voglia di godersi gli ultimi fuochi di un Festival difficile e che probabilmente non si sarebbe mai più ripetuto, ma la giornata di martedì fu senz’altro la più rilassata di tutte.

Dall’indomani, per il Movimento sarebbe stato tempo di bilanci, e per gli Autonomi il primo agognato giorno di libertà dopo la ghetizzazione del Lambro. Purtroppo, ciascuno per sé, come preconizzato anche dall' ultima assemblea che si tiene nel pomeriggio: sempre sul palco centrale, meno gremita di quella del giorno precedente (molta gente se n’era andata per paura del fantomatico sgombero poliziesco) ma dalle prospettive più definite: il contropotere deve essere esercitato all’interno dei quartieri-ghetto e dentro le maglie urbane, non semplicemente celebrato in luoghi circoscritti come appunto il Lambro.
Quindi, la prossima festa sarà “una Festa alle intere città e ai luoghi si oppongono alla lotta di classe”. 

bilancio provvisorio
Il bilancio provvisorio del Festival.
Clicca sull'immagine per ingrandire
Il gran finale live inizia verso le 22 con i non meglio definiti Bambi Melodies (che oso supporre fossero i Bambibanda e Melodie o qualche loro incarnazione), poi un venticinquenne Alberto Camerini molti intimidito e solo con la sua chitarra, e i Sensation's Fix di Franco Falsini. Proiezione sul megaschermo a fianco del palco del Fantasma Del Palcoscenico di Brian De Palma, e si procede con Pepe Maina, Claudio Rocchi e, se ricordo bene con Paolo Castaldi e i Carrozzone

Si fanno le due di notte e sul prato minore inizia l’happening dei Living Theatre
Al termine, nuovamente sul palco principale, Toni Esposito fresco del suo nuovo album “Processione sul mare”, e gli Area che snocciolano con la consueta grinta Gerontocrazia, Caos (con la famosa performance del cavo elettrico) e l'Internazionale accolta da una marea di pugni chiusi.

Una jam session collettiva sino a mattina traghetterà tutte le realtà antagoniste e l’Italia intera in un nuovo scenario sociopolitico che di lì a pochi mesi avrebbe preso il nome di “Movimento del 77”. 
Non tutti se ne resero conto, ma con la fine del Lambro 76 si chiuse un’epoca e se ne aprì un’altra.

SPECIAL: A 40 ANNI DAL FESTIVAL DEL PROLETARIATO GIOVANILE.  
Milano, Parco Lambro, 26-29 giugno 1976 - a cura di John JJ Martin. 

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26 commenti :

Anonimo ha detto...

Un resoconto accurato, partecipativo, onesto. Che ci fa capire molte più cose di quelle che tante celebrazioni "di regime" vorrebbero farci credere oggi. Grazie John.

claudio65 ha detto...

Una cronaca serrata, quasi "in presa diretta", anche se è una "diretta nel Passato". Complimenti a J.J. per aver restituito il clima di quei giorni. Riprendo l'ultima frase di J.J.: "Non tutti se ne resero conto, ma con la fine del Lambro 76 si chiuse un’epoca e se ne aprì un’altra." Io posso parlare per la mia (piccola) esperienza diretta e posso dire che il periodo intercorso tra l'Estate del 1976 ed i primi mesi del 1977 è stato di transizione drammatica. I ragazzini - com'ero io all'epoca - sentono le cose molto "a pelle", più per istinto che per ragionamento. Ebbene, io ricordo bene di aver avvertito la netta cesura, come se improvvisamente tutto fosse diventato più aspro, più cattivo, più buio. Ecco: tutto quello che avveniva intorno a me mi dava l'impressione di un cielo diventato improvvisamente chiuso e buio. E sentivo intorno a me crescere la paura. Ricordo che, nell'Autunno, quando frequentavo la Prima Media, tra noi ragazzi e con gli insegnanti si parlava quasi quotidianamente dei disordini di piazza, del terrorismo dilagante, della crisi economica, dei sacrifici imposti alla (povera) gente. Appresi in quei giorni parole nuove come "inflazione", "contingenza", "svalutazione". Leggevo i proclami stampati sui manifesti di Aut-Op e mi sembravano parole folli che, francamente non portavano da nessuna parte e difatti, anche se ero un bambino, non mi ero sbagliato. La cappa plumbea del "Compromesso Storico" a cui si contrappose il piombo vero delle P38 si era stesa su di noi ed il clima di guerra civile lo tagliavi con il coltello e te lo sentivi dentro. Allora, finiti i compiti, mi attaccavo al registratore a cassette ad ascoltare di tutto, purché fosse pop, rock (anche progressivo) e beat, non importa se italiano, inglese o svedese. La Musica era diventato il mio antidoto e mi faceva volare alto con la fantasia.
Forse ciò che sto scrivendo non ha nulla a che fare con il contenuto di questo post, ma penso che in qualche modo si ricolleghi ad esso. E quanto scrive J.J. ha contribuito a rinverdire questi ricordi di tanti anni fa.

ugo ha detto...

guarda john hai un modo di raccontare la "storia" che è a dir poco affascinante oltre che vero e crudo!
è molto bello(ed utile)intrecciare la storia della musica prog col periodo storico ad essa connessa.
poi,eventualmente,se potessi riassumere in una sola scheda tutto il "movimento del 77"compreso i dischi ad esso collegati ci faresti un bel regalo per poi goderti pure tu le tue vacanze meritate.
prog on ugo

ugo ha detto...

ciao CLAUDIO65 ti scrive UGO65 visto che siamo coetanei e leggendo il tuo post mi ci rivedo pari pari.
ciò che mi mette molta nostalgia e tristezza è stato l'aver perso nel 2010 un mio carissimo cugino che oggi avrebbe avuto 58 anni il quale all'epoca grande compagno della sinistra di allora si nutriva di GIANFRANCO MANFREDI CLAUDIO LOLLI BENNATO FINARDI il primo VENDITTI insomma tutto ciò che poi ho apprezzato è stato grazie a lui consierando che all'eèoca io appena ragazzino(11 anni) ascoltavo I CUGINI DI CAMPAGNA e non potevo certo avere la maturità di ascoltare altro benche poi gia l'anno successivo cominciai ad evolvermi su lidi piu impegnati.voglio solo citare questa frase che mio cugino buonanima fece mettere sulla sua lapide ossia:
SIGNORI LA VITA è BREVE CIO CHE CONTA è CAMMINARE SULLA TESTA DEI RE!
detto questo vi saluto tutti ciao ugo

Pietro55 ha detto...

Manfredi, Lolli, Bennato, Finardi, il primo Venditti. Si trattava bene la buonanima di tuo cugino, mentre tu ti facevi di Cugini di Campagna.
Non fosse stato per tuo cugino, chissà che a quest'ora non ti faresti anche di Beans?

JJ John ha detto...

Ugo, se vai sulla "Storia del progressive italiano anni 70" (icona in alto a Sx) troverai ben tre schede sul Movimento del 77.
Ovviamente non possono esaurirne la complessità, ma almeno sono un buon punto di partenza.

ugo ha detto...

@JOHN grazie per la dritta
@pietro55 be a dire il vero all'epoca mi facevo di BEANS CUGINI BOTTEGA DELL'ARTE GIARDINO DEI SEMPLICI E POI POOH
Cosa vuoi ad 10/11 anni ero piccolo ma poi all'eta di 14 anni(era il 79) mi avvicinai all'HARD/NHEAVY ed è stato tutto un crescendo sino ai giorni nostri.
unico gruppetto che ho sempre odiato erano i sardi COLLAGE davvero brutti e ridicoli mentre avevo un debole per i napoletani GIRADINO DEI SEMPLICI tra l'altro per nulla spregevoli ancora oggi.

Pietro55 ha detto...

Ugo, lo vedi che ci ho azzeccato con i Beans? D'altronde quella era l'età giusta per ascoltarli, mentre io a quell'età puntavo su tipi come Little Tony e Bobby Solo. Quanto meno non erano degli imbalsamati, ma la svolta credo avvenne nel '68(?) anno in cui arrivarono al cinema i Camaleonti, e mi sembrò di assistere a un concerto di marziani.
Quello che, fortunatamente, arrivò subito dopo, era tutta un'altra storia.

ugo ha detto...

caro pietro guarda che pur con i loro limiti di pop leggero erano comunque brani gradevoli ad es. CARA dei BEANS una canzoncina pop semplice ma ben costruita e con strumenti tradizionali mentre ho sempre odiato canzoncine come RAGAZZINA di un certo FRANCO D'AMMONIO con tanto di lacrimoni da pathos adolescenziale.per non parlare della PRIMA VOLTA di ANDRE E NICOLE dove si diffuse quel genere sexy di cui il SEXY FONNY di BENITO URGU divenne quasi un caso nazionale mentre d'oltralpe ci fu il JE T'AIME MOI NON PLUS di GAINSBOURG.tutte idee magari bizzarre che pero rispecchiavano la grande creatività dell'epoca.oggi invece è tutto cosi rapido veloce che niente riesce ad attecchire nelle nostre orecchie e nelle nostre menti e questo è' molto brutto perchè la poesia del vivere te la fornisce il ricordo e la nostalgia delle cose che restano.ciao ugo

claudio65 ha detto...

Caro Ugo e Pietro: se dovessi descrivere cosa ascoltavo io quando avevo 11-12 anni, ci sarebbe da ridere, nel senso che ascoltavo di tutto e di più, dai Beatles ai Rolling Stones (che io scoprii massicciamente a quell'età), a molto beat italiano (l'Equipe 84 soprattutto, che io ho sempre ritenuto una grande band) a pezzi di rock progressivo (Pink Floyd, soprattutto, ma anche Procol Harum), alla mia personale triade rock italiana: New Trolls, Orme e Pooh, cose molto melodiche tipo Bottega dell'Arte e Cugini di Campagna (pure loro! Di questi ultimi, ora me ne vergogno e chiedo venia ...). Ricordo che all'inizio del 1976 mi ero preso una vera fissazione per il duo Genova&Steffan, quelli di "Piano ... Piano ..", a tutt'oggi uno dei brani della mia personale "top-ten". E poi gli Abba, e poi alcuni cantautori (Finardi e Venditti, in particolare, ma anche Rino Gaetano). Ed anche un po' di nascente punk grazie alle videoclip delle TV private ... Insomma, confusione ... somma, ma a quell'età non si è ancora in grado di operare selezioni e si ascolta un po' tutto. Persino cose orribili e stucchevoli, ma così è.
Di quel 1976, ricordo una cosa: uno speciale trasmesso in RAI e dedicato agli Area. Ne ho un vago ricordo, come qualcosa di molto lontano. Ma, assai nitido, è il ricordo di quei giorni e di quel clima, che J.J. ha ben rievocato nelle sue precise cronache.

rael ha detto...

Noto con piacere che dopo 40 anni il principio rimane lo stesso: o sei daccordo con chi andava al Parco Lambro o becchi insulti. Wow.

ugo ha detto...

guarda claudio che non ce da vergognarsi poichè,età a parte,anche le cose più stucchevoli a volte avevano qulache sorpresa.prendi ad es. i CUGINI DI CAMPAGNA quando nel 78 se ne andò GIORGIO BRANDI(quello dei PANNA FREDDA) e il suo posto fu rilevato da un certo PAUL MANNERS anche i CUGINI ebbero un miglioramento stilistico più virato verso un certo rock ed il brano MR.PAUL(sarebbe il retro di SOLO CON TE) ne è la dimostrazione.un hard-rock-prog davvero pregevole oppure il brano HALLO COUSINS che somiglia tanto ad un brano folk irlandese.vai su YOUTUBE e poi dammi una voce al riguardo.
insomma voglio dire che nei 70 pure un gruppo come i CUGINI CHE COL PROG non c'entrano un cazzo avevano dalla loro parte una discreta tecnica musicale e soprattutto suonavano tutti con strumenti tradizionali cosa che oggi mi risulta sempre meno frequente. ciao claudio and go with prog ugo

J.J. JOHN ha detto...

@Ugo:
Non Franco, ma Luca D'Ammonio: pseudonimo di Franco Jadanza, ex chitarrista dei New Dada.

@ Rael:
Beh, la situazione non era così semplicistica.

ugo ha detto...

si john hai ragione in effetti ho confuso franco(il vero nome) con luca anche io che sono il tuo segretario posso sbagliare o no?
tra l'altro mi correggo pure su ciò che ho scritto prima ossia che GIORGIO BRANDI NEL 78/79 faceva ancora parte dei CUGINI e in quei due simpatici brani vi figurava mentre lascerà poi il gruppo solo molti anni dopo mentre nel 78 fu FLAVIO PAULIN il loro primo cantante a lasciare il gruppo poi sostituito prima dall'inglese PAUL MANNERS(un discreto chitarrista a mio avviso) e poi da altri personaggi piuttosto mediocri!
e scusate per gli errori ciao ugo

Pietro55 ha detto...

Io, in quel '76, facevo il militare in Friuli. Anno del disastroso terremoto, della fine del prog e quant'altro. Non a caso quelle che io considero le mie ultime canzoni prog, sono SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND, e IL CALORE UMANO del Volo.
La prima ormai tristemente famosa per la registrazione che un ragazzo stava effettuando, proprio mentre la terra cominciava a tremare. La seconda perché era l'unica canzone degna d'essere gettonata. L'ascoltavo quasi tutti i giorni nello spaccio della caserma. E proprio qualche anno fa ne parlai con Radius, prima di un concerto a Punta Secca(patria di Montalbano sono)
"Ah, sì sì, bella canzone." E qui ci salutammo.
Ma anche le Orme hanno avuto il pregio di farsi "ricordare" per un concerto a Mestre. Io non potevo uscire perché "punito" e invece "vaffanculo" ci andai lo stesso e mi beccai 3 giorni di cella, poi dimezzati. Ma non fu un concerto memorabile. I tempi di COLLAGE e FELONA E SORONA erano lontani. E quello che avevo visto in concerto nel '72-'73 e '74, e impossibile descriverlo... altri tempi.
Davvero tutta un'altra storia.

ugo ha detto...

eppure il 76 fu l'anno dell'album "verita nascoste" e del tormentone di canzone d'amore con quello stupendo retro che risponde al titolo di...è finita una stagione con una chitarra stratosferica!
ma certo la fase piu prog era svanita gia in parte con smogmagica ......!

Pietro55 ha detto...

Ugo, non volevo per niente sminuire né SMOGMAGICA, né VERITÀ NASCOSTE. Ma credo che COLLAGE, UOMO DI PEZZA e FELONA E SORONA, abbiano un qualcosina in più, almeno per me.
Li ho visti in concerto per tre anni consecutivi, e l'ultimo è stato il più bello.
Un FELONA E SORONA da favola, eseguito magistralmente.
Chiudevi gli occhi e ti pareva di ascoltare il disco. Li aprivi, e ti accorgevi che Michi Dei Rossi, si era appena alzato, perché dietro di lui, in alto, c'erano le campane tubolari, ed era l'inizio di "Felona".
Per farla breve, caro Ugo, per loro mi sono beccato tre giorni di cella, e magari potessi rifarlo.

ugo ha detto...

ma si la trilogia prog è quella per cui son d'accordo ci mancherebbe.
tra l'altro già contrappunti è piuttosto discontinuo mentre smogmagica si ricorda specie per LOS ANGELES una delle cose piu belle delle orme mentre di verita nascoste salvo solo il lato a+ regina al troubadour per il resto son solo scarti e pure bruttini.
poi bisogna solo andare alla trilogia degli anni 90 che pir essendo bella risente dello stile NEW-PROG distante dagli anni 70

ugo ha detto...

@pietro55 tohlimi una curiosita ma di che segno sei?

Pietro55 ha detto...

Sono dell'ariete.

ugo ha detto...

caspita pietro pure io però son cuspide apro il segno nonchè tutto lo zodiaco essendo del 21 marzo e tu?
io sono un ariete ascendente cancro e mi definisco un "ariesci" un termine che ho inventato io e che ha trovato successo e consenso presso un mio amico che è capace pure di fare la carta del cielo cosa di cui io non son capace.
in effetti la passione per l'astrologia mi venne proprio per via della data di nascita in base alla quale non sapevo mai se fossi un pesci oppure un ariete.
poi,dopo lunghe ricerche,ho appurato che mi trovo nell'ariete per sole 15 ore.
e tu sei di marzo oppure di aprile?

Pietro55 ha detto...

Io sono dell' 11 aprile, Ugo.
Spero non sia grave.

UGO ha detto...

praticamente ogni segno comprende tre decadi la prima va dal 21 al 31 marzo(della quale faccio parte io) poi la seconda dal 1 al 10 aprile e la terza(la tua) dal 11 aprile al 20 aprile.
il vero ariete è quello nato dal 1 al 10 aprile perche si trova nella decade centrale mentre chi nasce(come me) nella prima decade è influenzato dal segno precedente(ossia dai pesci) mentre chi nasce dal 11 al 20 aprile è influenzato dal segno successivo ossia il toro.
dunque tu saresti una persona molto passionale in tutte le cose che hai fatto nella tua vita e molto caparbio chiaramente testardo come tutti noi arieti ma pure simpatico e molto comunicativo!
direi pure abbastanza goloso al livello alimentare(e pure sessuale)visto che sia l'ARIETE che il TORO sono tra i 4 segni piu passionali dello zodiaco(gli altri due sono il CANCRO e lo SCORPIONE.mi fermo qui sennò JOHN ci sgrida dicendo ma insomma che fate avete scambiato il mio BLOG per un angolo zodiacale? ciao PIETRO e comunque se vuoi saperne di più puoi sempre scrivermi dalla tua posta alla mia che è la seguente: UGOCAP@LIBERO.IT e li potrai chiedermi qualunque cosa ciao UGO

ugo ha detto...

ah esiste pure l'ASTROLOGIA MEDICA secondo la quale ogni segno tende ad essere piu fragile in una parte del corpo.per noi arieti si tratta della testa ma pure occhi naso e gola mentre john che è della vergine potrebbe avere problemi intestinali o comunque al livello digestivo.
io son solo un semplice appassionato non faccio previsioni o magie ma mi attengo alla fisiognomica di ogni segno ed in genere,ci colgo sempre.

Pietro55 ha detto...

Mizzica, Ugo, ho l'impressione che ce la stai mettendo tutta per farti "sgridare"

ugo ha detto...

ma no il buon john capirà e poi l'astrologia è comunque una forma di cultura e,in ogni caso,gli chiedo scusa sin d'ora.so perfettamente che qui si parla di musica e di politica ma un integrazione astrologica non fa affatto male sai.
ultima curiosità il terribile HITLER era nato il 20 aprile non si capisce se fosse un ARIETE o un TORO essendo una cuspide.
d'altronde è cosa rispauta che fra le persone piu colte e preparate dello zodiaco ci sono quelli della vergine GIORGIO BOCCA ad es era della vergine per cui ci troviamo pure qui avendo il ns. diamante john che ci delizia con le sue conoscenze culturali e siccome gli voglio bene spero mi perdonerà questa digressione nell'astrologia. PROG ON a tutti