Caetano Veloso: Circulado vivo (1992)
SERIE: I preferiti di John n° 11
Intorno ai primi anni
"Se è contromano, allora fa per me", mi dissi, e cominciai a leggerlo. Per meglio dire: più andavo avanti con le pagine e più ne divoravo ogni sillaba.
Ho sempre avuto una grande passione per il Brasile: i miei genitori ci hanno vissuto per quasi 10 anni prima che io nascessi e probabilmente deve essermi entrato nel Dna.
Caetano Veloso l'avevo appena sentito nominare e non immaginavo che nel momento in cui stavo leggendo quel libricino, lui aveva già fatto più di 30 dischi ed era una stella di prima grandezza non solo nel suo paese, ma anche in buona parte del mondo.
Mi decisi dunque a comprare qualcosa di questo misterioso cantautore contromano e optai per il doppio album "Circulado Vivo" (1992) di cui Molendini aveva parlato benissimo.
Lo misi sul piatto e da quel momento la mia vita cambiò: non solo in poco più di due anni mi impossessai di tutto il resto della sua discografia, ma lo vidi almeno un paio di volte in concerto, lo conobbi personalmente e andai per ben tre volte in Brasile a visitare tutte le città più importanti e per rendermi conto da dove venisse quel suono così straordinario.
Cosa aveva dunque di così affascinante quel doppio ellepì dalla copertina cosi' sobriamente etnica?
Per prima cosa, era un'antologia di pezzi di enorme successo, firmati sia da Caetano (es: "Voçe è linda", "O leaozinho"), sia brani tradizionali, sia addirittura covers pop ("Black or White" di Michael Jackson).
Secondo: tutto il lavoro vantava una produzione perfetta (registrazione, dinamica, incisione) che esaltava al massimo la potenza di un insieme di musicisti nel pieno della loro forma.
Infine, cosa più importante: tutte le canzoni erano intrise dell'arte e della personalità esotica di Veloso che, da abilissimo contaminatore qual'è, attualizzava, dinamizzava, e reinventava ogni singola nota.
Persino i suoi brani più vecchi e acerbi ("Baby",1968) tornavano giovani e scattanti in un bagno di percussioni, chitarre acustiche, elettriche, e nientemeno che un violoncello (suonato dal M° Jacques Morelenbaum).
"Circulado Vivo" dunque, non è solo la storia musicale del Brasile (dalle sue radici sino agli anni 90), ma è anche un cammino tra stili, razze e culture che nell'interpretazione di Caetano si amalgamano in una democrazia sonora con pochi eguali al mondo.
E se il disco si apre con l'intrigante "A tua presença morena" dando subito un idea di intimismo autocelebrativo, non passano che 3 minuti e si viene catapultati in un intigante marasma sonoro: prima con la versione sambata di "Black or White" e subito dopo in un rap elettrico dal sapore sarcastico e tagliente ("Americanos").
L'ascolto fluttua poi tra perle autorali quali "A terceira margem do Rio" scritta con Milton Nascimento , "Oceano" di Djavan, "Itapuà" e persino "Jokerman" di Bob Dylan, mescolate a vere e proprie icone senza tempo ("Chega de Saudade" di Vinicius, Joao Gilberto e Jobim e il tango "Mano a mano" dell'Argentino Carlos Gardel).
Chiudono il tutto un trascinante medley carnevalesco con tanto di assolo elettrico ("A filha da chiquita bacana" e "Chuva suor e cerveja" - a suo tempo violentata in Italiano da Ornella Vanoni) e una delle canzoni-principe del repertorio di Caetano: "Sampa".
Dopo questo disco, Caetano inizierà una nuova carriera toccando anche
Potrei parlarvi per ore di lui ma, a questo punto, spero di avervi incuriosito abbastanza per spingervi ad approfondire la conoscenza di questo cantautore nobile e ribelle.
Se mi avete seguito fin qui, correte a comprarvi qualcosa di Caetano (magari, per cominciare proprio questo disco) e se volete qualche altro consiglio, scrivetemi. Vi risponderò più che volentieri.
Um abraço.
13 commenti :
Cavolo, mi aspettavo un pò di brasiliane nude, uff, vabbè mi accontento...
Andy
Aridaje con 'ste Brasiliane nude. Che venali che siete. Qui si parla di musica sublime.
Ascoltare per credere.
Datemi retta.
Si mi hai incuriosito.....
Ho riascoltato Estrangeiro da poco. Lo trovo sublime: tradizione e "new wawe" incrociati benissimo...Non so perché (la copertina, forse, così "candomblè" col "Preto velho", o forse è un wanga?)mi ha ricordato un altro disco fondamentale(e più essenziale ancora) "Afro samba" di Vinicius De Moraes e Baden Powell...
(ofvalley)
Che belle citazioni OF!
E del Brasile "moderno" chi ci consigli?
Io sono rimasto un po' indietro, ma per esempio, adoro Djavan e Carlihnos Brown.
Purtroppo anch'io sono rimasto indietro....
mi piacciono i Sepultura...
:-)
(ofvalley)
Ehm... genere un po' diverso.
So però che Carlinhos Brown ha lavorato con loro in Roots.
Pochi giorni fa mi sono imbattuto in Caetano Veloso guardando il film Parla Con Lei di Almodovar. In una scena interpreta Cucurrucucu Paloma con una delicatezza e un'intimità da far accapponare la pelle.
Daniel, a questo punto VOLA ad accaparrarti "Circulado Vivo"!
E già che ci sei, mettici anche "Clube sa Esquina 2" di Milton Nascimento.
Vedrai che mi farai un monumento (a me a Cae e a Milton, diciamo).
Circulado Vivo l'ho trovato, se mi consigli anche quest'altro allora lo cerco :) Ciao.
Ma ben volentieri.
Allora, Caetano ha una discografia sterminata che va dal 1967 a oggi e ha attraversato vari periodi.
Mi permetto allora di consigliarti solo gli albums che io reputo più significativi sperando tu ne rimanga favorevolmente impressionato.
1968 - Tropicalia ou panis et circensis (psichedelia tropicale.. ci vuole un bel coraggio!)
1978 - Muito
1982 - Cores Nomes
1983 - Uns
1989 - Estrangeiro
In generale, tra il 73 e l'83 sei sicuro di comprare capolavori. Poi la vena migliore riprende nell'89.
Fammi sapere. Su Caetano io sono a tua disposizione.
PS Però non dimenticarti di Milton Nascimento se no m'incazzo!
Non sia mai che io osi scatenare la tua ira!
Mi sono già imbattuto nella compilation Tropicalia Ou Panis Et Circensis perché, come spesso succede con internet, facendo delle ricerche su Veloso ho trovato anche Gal Costa e trovando Gal Costa ho trovato questa compilation ecc. ecc.
Grazie dei consigli, vedrò di procurarmi anche gli altri dischi :)
Tropicalia non era propriamente una compilation come la intendiamo oggi. Era il manifesto di un vero e proprio movimento artistico, il "Tropicalismo" appunto, fondato da Gil e Caetano nel 1967.
Se ti interessa, a riguardo c'è anche un libro dello stesso Caetano che si chiama "Verità Tropcale".
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PS: Milton, ad esempio, non era tropicalista.
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