Ivano Fossati: Poco prima dell'aurora (1973)

Evidentemente, il primo lavoro solista di Fossati dopo i Delirium non diede grandi soddisfazioni ne all’autore, ne alla sua discografica. 
Eppure la Fonit Cetra portò molta pazienza - cosa che ai tempi accadeva molto più di oggi - e lasciò carta bianca sia a Fossati che al suo collega e amico Oscar Prudente per giocare la seconda carta a trentatrè giri. 

Così, dal rinnovato sodalizio dei due musicisti, già popolarissimi per il brano Jesahel che vendette oltre due milioni di copie, nacque nel 1973 Poco prima dell’aurora, un Lp il cui tema portante era nuovamente il viaggio, ma che stavolta venne interamente sviluppato e gestito dagli stessi protagonisti: composizione, arrangiamenti e persino la scelta dei musicisti.

E mentre nella sala accanto Lucio Battisti registrava “Il nostro caro angelo”, Fossati e Prudente fecero anch’essi il loro ingresso agli studi Fonorama di Via Barletta a Milano portando con loro l’ex batterista dei Ribelli Gianni dall’Aglio, Claudio Pascoli al sax, il bassista Guido Guglielminetti, Franco Pacchierotti alla chitarra e Reginaldo Ettore alle percussioni. In totale: ventidue giorni per le registrazioni e altrettanti per il missaggio

Per inciso, il Long Playing era già stato anticipato sia da un buon successo a 45 giri “E’ l’aurora / L’Africa”, sia da un piccolo giallo che si risolse con un compromesso unico nella storia della discografia italiana: Fossati era infatti in forze alla scuderia Cetra, mentre Prudente a quella della Numero Uno
Si discusse a lungo su come risolvere il problema perchè mai era successo che due label concorrenti esponessero contemporaneamente i loro marchi su uno stesso prodotto, ma infine l’accordo venne siglato e sia il 45 giri che il 33 vennero stampati col doppio logo. 

Musicalmente “L’aurora” era un’ottima ballata caratterizzata dal potente basso di Guglielminetti che preludeva a un incipit decisamente ammiccante, mentre “L’Africa”, unico brano cantato dal solo Prudente, evocava un suggestivo dialogo amoroso tra sconosciuti, pur se inficiato da un sapore vagamente machista: “Senti un po' dove vai? Io ti voglio e tu che cosa fai? Resta qui, se vuoi scelgo te. Puoi giocare per un'ora con me.” 

Oltre ai brani del 45, l’album risultò infine una sommatoria di canzoni piuttosto brevi: 9 tracce in neppure 35 minuti che però, a posteriori, non fu molto gradito da Fossati
E’ curioso ad esempio notare come nel capitolo ad esso delicato del libro “Di acqua e di respiro”, l’Ivano, anziché descrivere i dettagli del disco, si dilungò invece in 13 pagine di aneddoti e note biografiche sul periodo 72-73, riservando invece all’album solo una misera trentina di righe

Strano perchè, al di là del giudizio soggettivo, “Poco prima dell’aurora” conteneva anche degli spunti ragguardevoli che diedero a Fossati delle buone soddisfazioni: Apri le braccia era già stata intepretata nel 1972 da Adriano Pappalardo (pur se con un testo diverso) col titolo di Libera Amore e persino da Dori Ghezzi col titolo di Mamma Dodori con testo di Cristiano Minellono.
 Il Tema del Lupo poi, venne invece riletta come Night of the wolf nientemeno che da Al Foster, a lungo batterista di Miles Davis

A Fossati però quel disco piacque proprio poco, tanto che la sua mossa successiva fu quella di congedarsi dal buon Prudente e fare tutto da se.

poco prima dell'aurora
Comunque sia, “Poco prima dell’Aurora” resta un album gradevolissimo. Forse ancora ingenuo, sicuramente molto freak, ma in ogni caso fresco e sincero, anche se a volte venato di atmosfere troppo retrò per appartenere all’anno chiave del pop italiano

Ad ascoltarli, brani come “Apri le braccia” o “10 Km dalla città” stridono molto con quel momento storico che vide esordire il rock radicale degli Area e tenne a battesimo i migliori dischi del Prog italiano, ma in fondo Fossati aveva optato per un percorso tutto suo e come tale, avulso da movimenti e rivendicazion: un pregio e un limite, dipende dai punti di vista.

 Nell’album ci sono poi ballate mediterranee (“Prendi fiato e poi vai”), brani strumentali (“Tema del lupo”), sapori nordestini (“Gil”) e reminescenze acquariane che all’epoca erano ancora in voga presso certi autori solisti, pur se completamente superate in quel frangente storico. 
Una “scelta di campo” si potrebbe dire oggi: opinabile quanto si vuole, ma quella fu. 

Quattro lunghi anni ci sarebbero voluti ancora per bypassare tutte le ritrosie del pubblico e dei discografici ma, una volta salito sul podio, Fossati non ne sarebbe mai più sceso raggiungendo vertici musicali e poetici altissimi. Risultati che in questo album si percepivano appena ma che non potevano minimamente nascondere l’evidenza del genio.

28 commenti :

U G O ha detto...

OTTIMA SCHEDA COME SEMPRE DEL RESTO TRA L'ALTRO QUESTO DISCO CE L'HO SIA IN CD CHE IN LP 1^ VERSIONE COP.APRIBILE IN CONDIZIONI DISCRETE.CHE VALORE AVRà?ADESSO MI ASPETTO CHE TU MI FACCIA PURE UN ALTRA SCHEDA E SAI DI COSA STO PARLANDO....UN SALUTO UGO!

u g o ha detto...

l'ho riascoltato e debbo dire che son rimasto leggermente deluso nel senso che di prog ci trovo poco o niente a parte un uso pacato e misurato del flauto ma resta comunque un buon disco lontano però dalle intuizioni che il buon ivano ebbe due anni prima coi DELIRIUM!bisognerà aspettare il 79 quando sarebbe diventato una star con la sua banda che suona il rock!in mezzo due lp's(goodbye-indiana e la casa del serpente dove si incomincia ad apprezzare soprattutto la sua grande poetica nei testi!).ugo

rael ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
taz ha detto...

Ciao a tutti...Ottima scheda come al solito la tua caro JJ...aggiungo solo l' "affezzione" a questo disco...ascoltato e dedicato alla donna che in quegli anni amavo tantissimo( chissà se poi si smette di amare qualcuno...)...a parte la voce di Ivano, ancora un pochino "soffocata", io il disco lo trovo gradevolissimo ancora adesso....per me anche meglio del disco "Il grande mare che avremmo attraversato" e penso che il merito sia del grande Oscar Prudente, altro artista dotato di grande talento compositivo....Anni fà in un paese dell'entroterra ligure( Apricale) ebbi la fortuna di ascoltarlo in concerto....che concluse con queste parole:...chiudo con una canzone a cui sono molto attacato...una canzone che canto poco ma che quando la canto mi da ancora dei brividi..."L'Africa"....ciao

Anna ha detto...

Quto Taz!!!! JJ, capisco che tu sia un fan di Fosati ma di questo disco salverei giusto le canzoni del 45 :-)

J.J. JOHN ha detto...

Ma difatti non ho detto che sia "bello", anzi: se è per questo gli preferisco "Il grande mare" e persino "Indiana" che a modo suo era più coraggioso. "I treni fantasma" per esempio era davvero notevole.

Diciamo che "Poco prima dell'aurora" era "molto gradevole", anche se devo ammettere che riascoltandolo di recente mi ha un po' annoiato.
Ho però molti ricordi legati a quel disco, per cui gli perdono molte cose.
Noi romantici siamo fatti così.

u g o ha detto...

ADESSO JOHN TROVA IL TEMPO DI PARTORIRE QUELLA SCHEDA SENNO ABORTISCO AAAAHHHH!CIAO UGO

J.J. JOHN ha detto...

La scheda che mi avete chiesto è terminata. La pubblicazione "depends by the weather". Vi ringrazio sinora della pazienza.

u g o ha detto...

grazie son sicuro che sarà splendida come tutte le tue schede analitica critica e soprattutto "veritiera" perchè hai una capacità di raccontare la musica non solo dal punto di vista musicale ma riesci ad inquadrarle tutte nel loro periodo storico e questa è la vera marcia in + che hai oltre alla grande preparazione questo è scontato resto in attesa e grazie 1000 ugo

taz ha detto...

Siam sempre li....quanto contano le emozioni? ("Battisti una volta disse che avrebbe dovuto far pagare di più i suoi dischi perchè l'emozioni che dava nn avevano prezzo"....e per quello che dopo la collaborazione con Mogol nei suoi LP l' emozioni latitavano?)......per me i ricordi sono importanti e quindi il più delle volte "stravolgono" il mio "giudizio"(che brutta parola!!)....meglio dire pensiero.....Questo disco entra nella mia lista dei"bei ricordi" insieme a Contaminazione del RDM....Aria di Sorrenti....Pollution e Clic di Battiato....UT dei New Trolls.....ciao

UGO ha detto...

be meglio evitare di parlare della speculazione esistente sui dischi che è un vero scandalo.è pur vero che certi dischi sono rari ma mettere all'asta titoli di bassa rarità e venderli poi x oro mi fa specie e pure rabbia specie di questi tempi di crisi!allora o ci si accontenta delle ristampe oppure uno se lo sente su youtube in attesa di tempi migliori!come me che qualche giorno fa stavo per comprarmi(li ho ma nelle versioni ristampe della serie orizzonte)DARWIN+IO SONO NATO LIBERO versione originale e il venditore li aveva messi a 40 euro ciascuno e siccome avevo fatto in passato altri acquisti provai a mettermi d'accorso e lui mi disse che avrebbe voluto 60 x ciascuno ed io gli dissi ok ma lui no preferisco l'asta(sperando di recuperare chissà quale cifra)e alla fine persi DARWIN X UN EURO INSOMMA ALLA FINE SE LI è VENDUTI X 51+52=103 EURO TOTALI.ALLORA IO MI SON INCAZZATO FORTE PERCHE L'INGORDIGIA POI TI PORTA A SCONTENTARE IL VECCHIO CLIENTE(IN TAL CASO IO)E LUI STESSO CHE HA RECUPERATO MENO DEL PREVISTO!INSOMMA L'AVIDITà UMANA PORTA POI SEMPRE AL PEGGIO E ALLORA INTANTO MI TENGO LE RISTAMPE E POI SICCOME DEL PRIMO HO PURE L'ORIGINALE MI COMPLETERò LA TRILOGIA PERò COMPARNNDOLI DAL VIVO E NON SU QUESTE FOTTUTE ASTE CHE NON SOLO NON TI DANNO LA CERTEZZA DELLE REALI CONDIZIONI DEL DISCO MA POI TI LASCIANO SOLO L'AMARO IN BOPCCA....UGO

J.J. JOHN ha detto...

@Taz:
Le “emozioni” naturalmente complicano molto il discorso analitico, anzi: a dire il vero lo distorcono, per cui è meglio lasciarle fuori.
Con quella frase sulle “emozioni” ad esempio, Battisti diede sfoggio di presunzione: con che metro si possono valutare e soprattutto quantificare delle sensazioni soggettive? E se io preferissi invece i dischi che fece con Panella? E se a qualcuno emozionassero di più Wagner o Bob Dylan? Come la mettiamo?
Allora un disco di Caetano Veloso dovrebbe costare miliardi.
Diciamo che ognuno astrae dall’arte ciò che meglio crede ma, ripeto, in ambito analitico le “emozioni” è meglio lasciarle per quanto possibile da parte.

@Ugo:
Ti capisco ma il mercato è quello che è.
Io lo osservo oltre vent’anni e devo dire che ne ho viste di cotte e di crude: dischi finiti dalle stelle alle stalle e viceversa, gruppi totalmente ignoti valutati a peso d’oro, contraddizioni a non finire.
Per cui, non mi sorprendo più (quasi) di niente.
Chissà: magari un giorno i ricchissimi cinesi di Shanghai o di Pechino scopriranno il Prog italiano e allora voglio proprio vedere cosa succede...

Anonimo ha detto...

Siccome questo è uno dei dischi cui sono più affezionato in assoluto, mi permetto di dettagliare alcune cosette:
Pappalardo ha inciso Libera amore prima di Fossati e Prudente, infatti è inclusa nel suo primo album che è uscito, mi pare, nel settembre del 1972 (questo invece è della fine del 1973).
La collaborazione tra la Numero Uno e la Fonit è precedente a questo LP, anche se la doppia etichetta no. Nel 1972 i Delirium andarono a Sanremo con Jesahel e sul palco c'erano diversi artisti in permesso dalla Numero Uno: Mario Lavezzi, Oscar Prudente, Flora Barbara Michelin, Babelle Douglas e Sara Borsarini.
Anche Good-bye Indiana di FOssati è stato registrato con una grossa partecipazione dell'entourage della Numero Uno: Cesare Monti, Umberto Tozzi, Oscar Prudente e Marva Jan Marrow.
Ho sempre sperato di scoprire una partecipazione di Battisti in questo disco e di Fossati ne Il nostro caro angelo ma sia Fossati sia Prudente me lo hanno smentito categoricamente: le registrazioni si sono sovrapposte negli studi Fonorama per circa 15 giorni e Fossati, Prudente e Battisti prnzavano assieme tutti i giorni ma non ci sono interscambi artistici se non consigli di Battisti sull'uso delle chitarre elettriche per fare le ritmiche al posto delle acustiche. Probabilmente anche le due coriste di Battisti per quel disco: Mara Cubeddu, Barbara Michelin e Wanda Radicchi, sono state utilizzate per i cori di Poco prima dell'aurora, ma potrebbe esserci anche Paola Orlandi e gli altri Musical.
Il disco è uscito anche in Francia su etichetta Numero Uno/Vogue con copertina singola
Un ultima cosa piuttosto importante (per me è stata una sorpresa). Pare che i ruoli di Fossati (testi) e di Prudente( musiche) siano stati decisamente netti. Io pensavo che le canzoni fossero di uno o dell'altro, eppure...

Ciao
Michele Neri

J.J. JOHN ha detto...

Grazie come sempre Michele.

Alcune fonti riportano che ad accompagnare i Delirium sul palco di Sanremo quando fecero Jesahel ci fosse "La famiglia degli Ortega".
Vedi se ti risulta.
Abbraccio,
John

ugo ha detto...

j j mi sa che dovrai fare una scheda x il 45 che fossati fece nel 74 "CANE DI STRADA/CONCERTO DI PLENILUNIO IN UN CASTELLO DI STOCCARDA"perchè entrambi i pezzi inediti e il lato b è un bel pezzo di prog a mio avviso!oh io propongo non impongo ci mancherebbe altro.....in attesa sempre di quella scheda...ugo!

J.J. JOHN ha detto...

Ce l'ho da qualche parte.
Credo fosse un orfano di "Goodbye Indiana" o qualcosa del genere.
Nulla di spettacolare comunque.

Anonimo ha detto...

Si ci sono anche alcuni dei componenti della Famiglia degli Ortega tra cui Gianni Martini (poi Assemblea Musicale Teatrale e poi accompagnatore di Gaber). Non li avevo citati perché non erano Numero Uno.
Ciao
Michele Neri

ps Oltre a Concerto di plenilunio... c'è un altro strumentale di Fossati parzialmente inedito. Si intitola Filodiffusione ed è stato inserito in un disco Fonit di sonorizzazioni nel 1975.

Le note di Euterpe ha detto...

Del gruppo "La famiglia degli Ortega" nel video di Sanremo che c'è su youtube si vede chiaramente anche Alberto Canepa.

Le note di Euterpe ha detto...

"Apri le braccia" è stata incisa con un testo diverso da Dori Ghezzi, con il titolo "Mama Dodori".

Anonimo ha detto...

Grande Note di Euterpe !
Respect by JJ.

Anonimo ha detto...

Lavoro discreto, piacevole e ben suonato !

Discreto anche il precedente Il grande mare che avremmo traversato

Tuttavia Fossati l'ho sempre preferito a partire dagli anni 80 in poi .

Il suo disco che preferisco è La pianta del tè del 1988

Belli anche Panama e dintorni, Discanto e Lindbergh

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

E anche il disco La mia banda suona il rock del 1979 lo ritengo davvero bello e godibile !

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Discreti anche Le città di frontiera, Ventilazione e 700 giorni degli anni 80 e Macramé del 1996

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Tutto sommato gradevoli anche Goodbye Indiana e La casa del serpente

Interessanti La disciplina della terra e Lampo viaggiatore

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Piacevole anche il disco Decadancing del 2011 .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Di Fossati dignitosi anche i dischi L'arcangelo e Musica moderna

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Di Fossati consigliati anche i dischi dal vivo Volume 1 Buontempo e Volume 2 Carte da decifrare , entrambi pubblicati nel 1993

Michele D'Alvano

GIULIANO MEDEI ha detto...

Io trovo che sia un gran bel disco, e lo ascolto ancora spesso, da quando lo ristamparono nel 1980 in serie economica (fino ad allora era fuori catalogo).
Ci sono delle ottime composizioni, tipiche, dal punto di vista armonico, del duo Fossati-Prudente. Certo il modo di cantare di Fossati dell'epoca può non piacere ad un ascoltatore di oggi, ma il Fossati che verrà già c'è.
La chitarra acustica d'accompagnamento la fa da padrona, secondo me, e spesso rimanda a certe atmosfere brasiliane, loro comune passione.
Non è prog? Sicuramente, ma non ne ha neanche l'ambizione, o la volontà, di esserlo.