Bambibanda e Melodie: Bambibanda e melodie (1974)

bambibanda e melodie 01Iil primo gioiello di Bambi Fossati dopo l'esperienza Garybaldi ci mette quasi tre minuti per slegarsi dalla sua introduzione,.

Sembra quasi un'eternità, voluta perché l'ascoltatore possa chiedersi: "Cosa farà il nostro Hendrix nazionale in questa nuova formazione con tanto di percussionista Indiano (al secolo: Ramasandiran Somusundaran proveniente dai Maya)?"

La risposta non si fa attendere:
con una micidiale galoppata tribale di un quarto d'ora in "Plan de la Tortilla", il nostro non tarda a farci capire che ha sì tanta stima in Hendrix e Santana, ma anche una personalità artistica indipendente, concreta e creativa.

Rispetto ai Garybaldi le atmosfere si fanno più intime, personali e suggestive, quasi a voler mutuare gli accordi del rock storico con una personale assunzione "geografica" dell'arte.

Sarà che sono vissuto molto a Genova, sarà che Bambi è Genovese, ma mi sembra veramente che il groove di questo suo nuovo progetto riesca ad evocare i vicoli e i camminamenti dello splendido capoluogo ligure.
I casi sono due: o io sono un visionario, o la Bambibanda ha operato una suggestione territoriale che a mio avviso funziona meravigliosamente: specie nel brano "Libera e felice".

bambibanda e melodie 02In "Calabuig" poi, queste atmosfere da "confusione da angiporto" si allargano fino a formare un quadro di persone itineranti: quello straordinario sciame quotidiano che a ogni giorno a Genova si riversa senza sosta da Caricamento a Piazza De Ferraris e viceversa.

Su e giù, come in ogni città di mare che si rispetti, con tanto di cori che richiamano le voci popolari dei venditori e la tensione informale della vecchia aristocrazia mercantile: la stessa che sarebbe stata ripresa esattamente 10 anni dopo da De Andrè in "Creuza de Ma".

Vengono poi i tempi moderni, scherzosi, frenetici di "Piccolo Gitano" ma subito richiamati all'ordine da quel vero spirito Genovese che è "Il mare delle terre medie": il sogno si fa acqua, il mare diventa speranza e la speranza, VITA.

Comprendere l'acqua è il solo modo per sopravvivere.
Far incontrare le diverse culture, è la sola via per elevarsi
, e questa è una cosa in cui i Genovesi (se e quando vogliono) riescono particolarmente bene.

OK, i detrattori vedranno in "Il mare delle terre medie" una sorta di "Hey joe" rimaneggiata, ma io continuo a pensare che esistano nell'arte anche dei "traduttori": dei musicisti onesti e sinceri senza i quali non saremmo mai venuti a conoscenza di mondi lontani e di "spiriti buoni" che aleggiano al di là della rigidità dei localismi.

Ripeto:
"Datemi pure del visionario" ma questo disco, di visioni, è pieno fino all'ultimo solco.

11 commenti :

Anonimo ha detto...

Belin, John grazie.
Lo sai che non siamo abituati ai complimenti, e quando ce li fanno sinceramente per noi sono come una nuova terra scoperta.
Tuo Papà era genovese e io lo ricordo come se fosse ieri quando il sabato pomeriggio andava a respirare l'aria dei vicoli.
Oggi sono cambiate molte cose. I caruggi non sono più quelli che facevi tu da ragazzino: sono diventati anche pericolosi. Ed è così perchè sono stati svuotati della loro memoria: cosa nefasta come dici nel tuo libro.
Se però passi di qui, sappi che sei il benvenuto e ci facciamo una bella camminata da Porta dei Vacca da De Ferraris come hai detto tu.
Anzi, belin, c'è pure la metropolitana.
Un bacio. Franco.

Gianni Lucini ha detto...

Non sono genovese ma ho amato molto la musica di Bambi Fossati. Devi sapere che nel (lontanissimo) 1973 (o forse era il 1974, non ricordo bene) ero tra gli organizzatori di un concerto sul Lago Maggiore che aveva come ospiti d'eccezione Bambibanda e melodie e la californiana Marva Jan Marrow. Hai presente la situazione dell'epoca? Palco in legno inchiodato asse per asse e costruito in fondo a un grande prato. Un cavo sospeso sulle piante da frutto per portare la 380 fino agli impianti. Gente che arriva già il giorno prima e una servizio d'ordine che più che alla protezione degli artisti è destinato a "ritirare" in un angolo tranquillo quelli che si sono "momentaneamente" persi.
Ecco Bambi mi evoca tutto questo...

Anonimo ha detto...

@ Franco: Belin Franco, grazie. Mi hai commosso e non riesco ad aggiungere nulla. Appena passo faccio un fischio. Abbraccio.
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@ Gianni: quello che hai descritto è uno spaccato di memoria straordinario. Ti starei ad ascoltare per ore...

Giampaolo ha detto...

Ciao! Ma Bambi Fossati e` parente di Ivano Fossati? Ho letto da qualche parte che dopo quest'album ha suonato in un gruppo acustico.
Ciao.

J.J. JOHN ha detto...

No. Non mi risulta che i due siano parenti:Fossati è un cognome iperdiffuso nel Nord-Ovest Italiano e nel Lazio.
Nella sola Liguria ce ne sono più di mille.
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Dopo la Bambibanda, ha fatto un disco nel 1977 intitolato "Acustico Mediterraneo"

Anonimo ha detto...

Veramente bello sto disco:Pieno di senzazioni e di fantasia e dal sapore particolarmente mediterraneo.
Sicuramente superiore a entrambi i lavori dei garibaldi.
Voto 9 1/2
Ciao Francesco

giody54 ha detto...

Un buon lavoro sicuramente,ma comunque io preferisco sempre i 3precedenti,Gleemen compreso

Anonimo ha detto...

Hendrix ha iventato un linguaggio e Bambi parlava la stessa lingua.qualsiasi altro artista ne sarebbe uscito male al confronto di Hendrix. Ma bambi ne e uscito brnissimo.E questa la grandezza di Bambi.ci vuole coraggio per solleticare le corde di un mostro sacro. GRAZIE BAMBI

Anonimo ha detto...

Buon disco !

Secondo me musicalmente più raffinato e maturo rispetto ai pur validi lavori dei Garybaldi .

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Pian della tortilla è un brano bellissimo, musicalmente vibrante e coinvolgente

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

Riascoltato oggi, si conferma un disco piacevolissimo e ben suonato .

Notevole anche il brano Mare delle terre medie, con il suo incedere sinuoso ed elegante

Michele D'Alvano