The Police: Parco Redecesio, Milano 4/7/1982

Serie: VALS DEL RECUERDO n° 4

THE POLICE 4.7.1982

Parco Redecesio, Milano


Devo chiedere al mio amico Ivan Guerrerio, scrittore ed esperto di politica anni '80, chi diavolo era l'Assessore allo Spettacolo di Milano nel 1982.
Questo perché mi piacerebbe tanto sapere il nome di quel disgraziato che destinò il Parco del Redecesio ad area riservata ai concerti rock.

Ora, per chi non lo sapesse, il Redecesio, più che un "parco", era enorme spiazzo polveroso alla periferia est della città vicino all'Aeroporto di Linate, praticamente irraggiungibile con i mezzi pubblici se non per due sole linee di cui una maledettamente infrequente e l'altra ancora più saltuaria in quanto attivata dal Comune solo in caso di spettacoli.
In altre parole, arrivarci e soprattutto tornarci era un impresa notevole: soprattutto per due ragazzini smandrappati e spatentati com'eravamo all'epoca io e il mio amico Ezio, venuto appositamente da Genova per l'occasione.
Nondimeno, tenete presente che allora l'Aeroporto era piuttosto trafficato e ogni volta che passava un Jet, non si sentiva più niente.

Comunque, era il 4 Luglio del 1982: unico concerto milanese e seconda delle due date Italiane del "Ghost in the machine" tour". Si parla naturalmente dei Police.
I miei ricordi sono davvero vaghi, ma so che di sicuro era una bellissima giornata, limpida e asciutta e questo lo dico non solo perché la nostra visuale del palco fu chiarissima, ma soprattutto perché in quell'accidente di piazzale bastava un filo di vento per sollevare un polverone pazzesco. Molti infatti dovettero godersi il concerto con la maglietta sopra la bocca e praticamente mangiammo terra tutta la sera.
Comunque abbiamo potuto ritenerci persino fortunati rispetto a quelli che andarono tre giorni dopo a vedere Frank Zappa (con Steve Vai alla chitarra) che, in aggiunta alla polvere, dovettero convivere anche con grappoli di zanzare fameliche.

In ogni caso io e l'Ezio, oggi stimatissimo fisico, ci piazzammo strategicamente in mezzo al gruppone dei ventimila (occhio e croce) , più o meno sulla destra del palco che ci sembrava colossale.
Non ricordo quanto aspettamo l'arrivo dei Police: so solo che c'era una calca incredibile e nessun servizio a disposizione del pubblico (acqua, bar, cessi decenti ecc). Al confronto, oggi certi eventi sembrano delle prime della Scala.
Ciò che ho fotografato bene fu l'attaco inziale di "Voices inside my head" seguito da una devastante "Message in the bottle" con Sting che saltellava dappertutto e Andy Summers con una "sobria" giacchetta tigrata. Copeland quasi non si vedeva nascosto com'era dall'artiglieria di tamburi che si era portato appresso… ma si sentiva eccome.

Ricorda Ezio che durante la nostra avanzata verso lo stage (tipica di tutti i ragazzini) "incrociammo un ragazzo pavese che, seduto su quell'insieme di sterpaglie che era il Parco Redecesio, si era fatto un cannone usando un'intera pagina di giornale e ha sorriso divertito al nostro diniego dopo la sua offerta di fare un tiro."
Poi, ad un certo punto della scaletta, il palco si fece scuro lasciando solo i tre musicisti illuminati da spotlight virati al giallo. Dietro di loro si era illuminata una cascata di centinaia di piccoli punti luce color cobalto che impressionarono tutta la platea: sono aggeggi che oggi troviamo comunemente in qualsiasi negozio cinese, ma che per allora (ricordo, era il 1982) erano una novità sbalorditiva.
Dopo quasi due ore di spettacolo, il concerto finì con una furiosa "So lonely" lasciando tutti quanti felici, sudati e contenti al proprio destino. Sembravamo davvero l'Armata Brancaleone.

Ovviamente, l'artiglieria delle navette speciali dell'ATM (io ne ho contate solo tre e piene come delle uova sode) che avrebbero dovuto riportare la gente dal Redecesio al centro città, si rivelarono immediatamente insufficienti, ma tanto… cosa volete che gliene fregasse al Comune di Milano di 20.000 stronzi che andavano a vedere un terzetto di sciamannati.
Quella sera però, il destino fu gentile con noi: incrociammo due belle ragazze che, guarda caso, abitavano proprio nella nostra stessa via e che ci diedero pure un passaggio in macchina.
Lieto fine per un concerto memorabile.
I Police non sarebbero più tornati in Italia per secoli.

42 commenti :

Anonimo ha detto...

Mi hai freddato

Andy

Anonimo ha detto...

Bel racconto!
Io li ho visti 25 anni dopo a Barcellona. Stessa energia di sempre (almeno credo), ma immagino che non sia la stessa cosa :-(!

Anonimo ha detto...

Sempre preciso ed accattivante come tuo solito, grande John. Ora,però, mi spieghi che significa smandrappati? Ho trovato una curiosissima traduzione dallo spagnolo sulle abitudini sessuali femminili, ma dubito fosse questo il significato! :-)

Anonimo ha detto...

"Smandrappato" qui a Milano era un po' come dire… uno dall'aspetto non proprio conforme, magari regolare ma non del tutto. Nel mio caso, un po' teppista.
Adesso dimmi la traduzione spagnola.

Anonimo ha detto...

Forse più che smandrappati, che è eccessivo, si può dire semplicemente che eravamo sbarbati, un po' sfigati, ma spensierati

Anonimo ha detto...

ero presente al concerto e mi ricordo a piedi da lambrate a redecesio .poi un lancio fitto di bottiglie alle persone che erano vicino al palco che si erano alzati in piedi e un sting che mangiava un melone .

Carlo ha detto...

Avevo 18 anni i capelli ricci lunghissimi,una canottiera gialla,dei jeans tutti sdruciti.
Il biglietto mi costo 6 mila lire,fu uno dei concerti più belli della mia vita.Per noi ragazzi che abitavamo a Rede fù un periodo fantastico con oltre Frank Zappa anche i Tolking Heads.Tutto fini la notte dei Tolking Heads,il biglietto non lo pagava più nessuno,i celerini e i carabinieri caricavano e riempivano di mazzate chiunque riuscivano a raggiungere.
Dopo quel concerto doveva esserci quello degli AMERICA.
Non arrivarono mai a Redecesio.

Anonimo ha detto...

C'ero anch'io! avevo 18 anni e ricordo che non riuscii ad avvicinarmi molto al palco quindi non vedevo granchè ma fu un grande concerto! infame il posto..
grazie per avermelo ricordato!
Michele

Anonimo ha detto...

che figata questi racconti!!
io adesso abito di fronte a quel laghetto che adesso è inaccessibile per che non sia dell'ATM. A leggervi mi è venuta la pelle d'oca!

Anonimo ha detto...

C'ero anch'io, 18enne al primo concerto, la cronaca è davvero fedele, bravo!
Per fortuna abitavo in zona e mi sono risparmiato l'assalto alle navette per tornare a casa.schrotio

alberto ha detto...

cazzo raga, quasi piango, avevo 18 anni era l'anno della maturità, di li a pochi giorni avrei fatto l'orale. ricordo che avevamo scavalcato da qualche parte ed eravamo finiti poi sotto il palco, io che mi dividevo fra guardare il concerto e la mia compagna di classe strafica che era incantata a vedere sting. Credo anche che ad un certo punto si sia messo a piovere, uno dei più bei ricordi della mia vita ....

JJ John ha detto...

Alberto... sai che io la pioggia proprio non me la ricordo... mi ricordo che ho mangiato polvere tutta la sera, quello si.

Comunque poi con la "compagna" com'è andata? Dai diccelo! Non farci stare sulle spine, eh?

alberto ha detto...

beh ... diciamo che era un amore platonico, almeno per me, lei cmq stava con un altro e io ho dovuto ripiegare su prede meno irraggiungibili. Guarda che sono quasi sicuro della pioggia verso la fine del concerto. Orca troia poi quello era pure l'anno dei mondiali e di li a una settimana ci sarebbe stato il delirio nazionalpopolarmundial...

Anonimo ha detto...

Ciao, anch'io c'ero, avevo da poco compiuto 22 anni ed arrivai al Parco da Magenta con la mia 500 gialla, da solo visto che l'evento non interessava i miei amici (erano sempre in ritardo sui gusti musicali, tranne forse Maurizio).
Ricordi: quel giorno, domenica mi pare, alla TV c'era la famigerata 'Superclassifica Show e ricordo chiaramente durante la trasmissione passarono dei sottotitoli che confermavano il concerto dei Police quel giorno a Napoli!!!!
Ovviamente, sicuro del mio biglietto andai a Redecesio e parcheggiai a due passi dall'ingresso.
Ricordo ancora il caldo, la tremenda calca all'ingresso, il gruppo di Graham Parker che faceva da supporto con il chitarrista che schivava le bottiglie lanciate dal pubblico e poi i Police, con Sting che al momento di lanciarsi in 'Walking on the Moon' invitava a guardare la luna, che quella sera brillava nel cielo.
Era una cosa che faceva ad ogni concerto, basta ascoltarsi alcuni bootleg di quel periodo
Alla fine del concerto mi accorgo di non avere più l'obbiettivo della macchina fotografica prestatami dal mio amico Alberto; girovagavo per i resti della calca cercando disperatamente l'obbiettivo. Ormai disperato stò per andarmene e a quel punto si avvicinano due ragazzi (mai visti) che mi dicono: Hai perso questo? e magia, nelle loro mani c'è l'obbiettivo. Non sò come ringraziare e me ne torno a casa felicissimo per la bellissima giornata e per il suo incredibile finale.
Il biglietto lo conservo ancora.

gerri61 ha detto...

C'ero anch'io, avevo 21 anni, appena tornato da naia. Concerto memorabile, dopo tanto tempo in quella caserma di Trento, mi sembrava di rinascere quella sera. Mi sembra sia passata un'eternità. Grazie per avermelo fatto ricordare, altri tempi. Senza problemi.

Omar 66 ha detto...

Ci andai anche io,avevo 16 anni,andai da solo e gli spettatori,che avevo intorno, più "grandi",mi ricordo mi offrirono da bere e da mangiare. Ero al centro e quasi sotto il palco. Confermo il vento,ma ,per me concerto memorabile,ne avrei visti molti ancora,da U2,Simple Minds,Cure,Direstraits ecc in quegli anni. ma quello mi è rimasto impresso perchè il primo. Mi tocco però tornare....facendo l'autostop. (e meno male che abitavo in Città studi....

Anonimo ha detto...

Ti offrirono da bere e da mangiare? Che fortuna! A me offrivano solo canne...

satco ha detto...

...il mio primo concerto..16 anni..in tre su un garelli vip 4. io il mio amico giovanni, che purtroppo non c'è più e il fratello di due anni più grande. noi il biglietto non l'avevamo..entrammo con il fiume di persone che erano fuori come noi senza biglietto.....ricordo che la celere schierata fuori ad un certo punto si aprì e ci fece entrare. un concerto fantastico..arrivammo piano piano fino a sotto il palco...eravamo incantati..e ancora oggi il ricordo mi mette brividi.....al termine andammo con il mio motorino all'idroscalo e ci facemmo il bagno.di notte e poi a casa tutti bagnati....16 anni...il mondo in tasca...felici e spensierati...grazie per avermi fatto rivivere quei momenti..

J.J. JOHN ha detto...

Grazie a te Satco di esserci.
Certo, gli anni passano... ma noi figli del Rock'n'Roll non avremo mai paura di niente!
Abbraccio,
JJ

U G O ha detto...

TUTTO SOMMATO LI AMO TUTTI E 5 MA I PRIMI DUE HAANNO UNA MARCIA IN PIU ALMENO PER ME UGO

Anonimo ha detto...

Sì confermo tt...ma vedi ai tempi potevi fare tt ciò che volevi...il concerto organizzato si fa per dire... Era lo specchio della società di allora!! Potevi andare in moto a 200 senza casco con moto con freni a tamburo...si dai tt era lecito...

Anonimo ha detto...

Rileggere i vostri post , mi ha fatto tornare alla mente un sacco di sensazioni positive , eravamo io e il mio amico Leo poco piu che quindicenni ., polvere ne ho mangiata un paio di chili , pioggia .... magari , mi ricordo che eravamo ina mezzo al gruppone e saltavamo per poter respirare noi due piccoli in mezzo ai grandi, il ritorno un incubo eravamo riusciti a salire sul mezzo di collegamento ma il "cocchiere" dopo essere volate parole grosse con un gruppo di passeggeri , perche fumavano, ci ha fatto scendere tutti quindi ritorno a piedi , questo pero nn ha rovinato il piu bel concerto che abbia mai visto e Leo mi ringrazia ancora per averlo convinto ad accompagnarmi

Anonimo ha detto...

C'ero anch io!! Al puzzle di ricordi ne aggiungo un paio anch io.Quando le luci del palco si sono spente all'inizio del concerto è partita la versione registrata di Invisible sun accompagnata dal coro di OOOhh .. fatto da tutti i presenti. Al buio l'immagine che mi è rimasta (ero molto vicino al palco) sono loro che salgono sul palco visibili solo con i lampi dei flash, con un curioso effetto strobo.. Ma dove sono finite quelle foto? Altro ricordo a fine concerto dalle parti del retropalco, dove cercavo inutilmente di infilarmi, ho visto una motrice di un tir sopra la quale sono salite 5\6 sgallettate perfettamente vestite (si fa per dire) da groupie. Quelli che erano li come me e si sono visti questa scena hanno perfettamente capito, anche dall'espressione del povero autista, la mission delle girls... che sono sparite nella notte verso un hotel misterioso..
grazie per i bei ricordi che mi avete fatto tornare alla mente

J.J. JOHN ha detto...

Grazie a te my friend.
Ti prego però... firmati.
Ciao
JJ

Anonimo ha detto...

Brividi!! C'ero anche io, con 2 amiche, sorella maggiore e amico automunito! Si arrivò al Redecesio alle 15 del pomeriggio e poi sotto il sole di luglio fino a sera, ma ero al settimo cielo... avevo solo 16 anni, era il mio secondo concerto e loro erano i miei idoli... fu meraviglioso ;)

Anonimo ha detto...

Io abitavo li. Avevo 14 anni. Ho tentato di scavalcare. Mi ricordo i fumogeni, la polizia. .. e ricordo di non aver mai visto così tanta gente!

G.tama ha detto...

Avevo 16 anni e venivo da Genova, non avendo la patente io e i miei amici avevamo scroccato un passaggio ad un nostro conoscente, tal Achille (bassista). Il posto era enorme e i Police si erano portati dietro un'amplificazione da paura, il palco altissimo con una lamiera messa in obliquo che non faceva vedere molto se non da posti particolari. Se non ricordo male, proprio mentre suonavano when the world, durante la pausa prima del riff, decollò un aereo con gran fragore e Sting lo saluto con il braccio..
Avevo già visto PAtty Smith a Firenze l'anno prima, ma questo era altra roba...bei ricordi!

mimama ha detto...

C'ero e anche a quello di Zappa 3 giorni dopo e a quello degli stones a Torino l'11 luglio. Che ricordi! Ma davvero redecesio era un posto impossibile...forse ci volevano eluminare!

Attilia ha detto...

Ciao c'ero anch'io all'epoca avevo 13 anni era il mio primo concerto e ci aveva portato da Cremona il papà dell'amica che era con me, ho ancora il ricordo dell'emozione che avevo provato a essere li, grazie per il bel racconto. A fine mese andrò al concerto di Sting quanti bei ricordi affioreranno.

Giorgiosera ha detto...

Grande, io ho fatto le stesse cose che hai fatto tu. Sono stato sotto il sole dalle tre del pomeriggio con il mio amico Grop a respirare polvere e fumo di canne. Poi quando è partito il play back di Voices ci siamo messi a correre mentre gli altri si alzavano e ci siamo trovati sotto il palco, eravamo talmente vicini che siamo riusciti a prendere gli sputi al melone di Sting, ti ricordi, quello che teneva sul suo amplificatore e che addentava tra una canzone e l'altra. La vera magia però è che c'era la luna piena ad illuminare tutto, e quando lui ce la indico' per poi partire con walking on the moon rese quella notte unica ed indimenticabile. Sono contento J.J.John di aver vissuto quel 4 luglio insieme a te e sono contento di essermi imbattuto nel tuo pezzo, tragico quanto vuoi, ma non puoi negare che quella notte è stata una delle più belle notti della nostra vita.

JJ ha detto...

Gli "sputi al melone" non me li ricordo, forse perchè ero troppo lontano, ma la luna piena e gli aerei che decollavano da Linate si: ne sono passati tre o quattro, facevano un casino fragoroso, e Dio sa chi fu quel fenomeno che destinò il Redecesio a sede di concerti.
Ma qualcuno invece si ricorda gli spots blu cobalto? Io ci ho lasciato l'anima.

Anonimo ha detto...

Anch'io ero lì. Accompagnato da mio papà. Alle 14 ero sotto il sole ad aspettare . Indimenticabile. ...
Poi dopo ....io sotto al palco con in mano la kodak.... 20 fTo!
E mio papà dietro in fondo che, dopo una vita di jazz... era lì! !!

Vava, A country dreaming mum ha detto...

C'ero anch'io, avevo 16 anni ed era il mio prmo concerto. Ricordo il caldo pazzesco, la calca terrificante e il fatto che al ritorno abbiamo dovuto camminare chilometri perché non c'erano più autobus. Il ricordo più bello però è quello di Stewart Copeland seduto su una scaletta metallica di fianco al palco qualche ora prima dell'inizio che sistemava le sue bacchette, e quando l'abbiamo chiamato si è girato a salutarci. Ho ancora la foto. Il giorno dopo dovevo eseguire un elettroencefalogramma per un controllo medico, ed è uscito parecchio agitato, ah ah ah. Parlando col medico che mi ha vistata, è saltato fuori che anche lui era al concerto :-)Bei ricordi.

Anonimo ha detto...

Ricordo bellissimo. Ascoltavo rapita ma ero impedita nei movimenti perché ero alla fine dell'ottavo mese di gravidanza.... Io, il mio pancione.... e il piccolo Lorenzo che tirava calci quasi a partecipare alla musica. Pensate che poi è diventato un grande fans di Sting e suonava i suoi pezzi a orecchio...

Anonimo ha detto...

Io avevo 15 anni accompagnata in auto da uno zio, faceva molto caldo ed io indossavo la felpa nera (le magliette erano finite) di ghost in the machine alle 13:30 fuori da un cancello. Non dimenticherò mai.

Alvise ha detto...

Avevo 15 anni. È stato anche per me il mio primo vero concerto. Ci sono andato insieme a mio fratello di 17 anni e vari amici, tutti appassionati di musica della zona di Monza (Breseghello, Pancaldi, etc.) All’epoca suonavamo tutti in qualche band... e la mia era proprio quella che oggi chiamano una cover band. Ricordo ancora l’emozione di quando sono andato a radio popolare in viale Monza a comprare i biglietti di ingresso (ero insieme a Marco Pancaldi, futuro chitarrista dei Bluvertigo).
Siamo arrivati prima dell’apertura dei cancelli. Credo alle 14.00. Alle 15.00 è partita la corsa per accaparrarsi i posti sotto il palco.
Ricordo il caldo di quel pomeriggio assolato... una lunghissima attesa e poi quando hanno iniziato il loro concerto la gente è letteralmente impazzita. Tutti a saltare, ballare, spingersi... e quel polverone che ti si infilava nella bocca e nelle narici.
Dopo i primi brani, anche se eravamo nelle prime file, io e mio fratello siamo arretrati un po’ fuori dalla ressa.
Rischiavamo lo svenimento... colpa anche di una statura non elevatissima che di polvere ce ne faceva mangiare il doppio!!!
Ricordo di aver visto molta gente che si era sentita male presso il centro di pronto soccorso.
È stato un momento indimenticabile della mia vita è vedo che lo è stato anche per molti di voi.
Il rientro a Monza lo abbiamo fatto in auto con nostro padre che era venuto a prenderci.
In quella bolgia non riesco proprio a capacitarmi del fatto che siamo riusciti ad incontrarci con lui senza usare i telefoni cellulari... Resterà un mistero, ma la nostra gioventù forse aveva anche questo di bello!!! Forse l’ultima a godersi la vera libertà.
Grazie dei bellissimi ricordi.
Pochi anni fa ero anche tra gli spettatori di Torino nel loro concerto Reunion, con praticamente tutti gli stessi amici del 1982!


Anonimo ha detto...

Il mio disco preferito dei Police è Reggatta de Blanc del 1979 .

Discreti anche gli altri dischi, tra i quali ho avuto sempre una leggera predilezione per Sincronicity del 1983

Michele D'Alvano

Anonimo ha detto...

C'ero. Avevo 16 anni: arrivai con un amico ed eravamo tra i primissimi, le mani attaccate al cancello. Ricordo solo il caldo e la polvere. Lo rifarei domani, ma solo se tornassi ai miei sedici anni !!

ugo ha detto...

be mi trovo d'accordo con michele il loro secondo disco reggatta de blanc resta per me il loro capolavoro però adoro pure il primo perchè suona sempre fresco e poi c'è quella MASOKO TANGA che mi fa saltellare in piedi ogni qulavolta me la sento ma pure PEANUTS dove si avvertono gli ultimi bagliori del PUNK presenti nel loro primo singolo FALL OUT del 77
poi il terzo denota una certa caduta di stile e direi che è il meno bello
un plauso a ghost in the machine perchè risente di elettronica e si avverte un rinnovamento che si nota ancora di più nel loro ultimo disco SYNCHRONICITY
dobe EVERY BREATH YOU TAKE è la song piu beatlesiana del gruppo di sempre
assieme ai DIRE STRAITS sono stati loro gli unici a mantenere vivo il ROCK negli anni 80...poi vennero gli U2 ma ne riparleremo on altra sede ciao ugo

Anonimo ha detto...

C'ero anch'io e non ero sola... avevo un bel pancione di 8 mesi.
È stato un concerto bellissimo e, pur tenendomi lontano dalla calca, vedevo bene il palco e ondeggiavo come una piccola balenottera seguendo la musica indimenticabile e travolgente. La loro musica ha influenzato anche mio figlio che poi a 17 anni è stato un appassionato di Sting e spesso ha suonato i suoi pezzi... ...Forse anche lui nel pancione si era goduto quel concerto e gli è rimasto nei ricordi.

Unknown ha detto...

Sto facendo una compilation dei più begli assolo di chitarra in un pezzo, (numero 1 per me Blackmore in Highway star), indeciso se metterci Frank Zapoa, mi è tornato in mente quel concerto e quello dei Police, e cercando su "gugol" mi sono imbattuto in questa discussione. Avevo 22 anni, vincitore di concorso all'INPS di Milano Toffetti (c'è ancora?). Con mio fratello, che si prese una bronchite, arrivammo con 2 hostess tunisine che abitavano nel nostro stesso residence Ripamonti, pieno di piloti, hostess e poveracci impiegati INPS neoassunti in convenzione. Venivo da Campobasso avendo visto solo il Banco, ed ero decisamente lì solo per lo sballo. Pensavo, per le mie primitive esperienze da molisanotto, di essere pronto alla battaglia, ma alla prima tirata passatami da un perfetto sconosciuto, non ho preso l'AIDS, non ho preso il Covid, ma ho vomitato anche l'anima. Ricordo gli effetti fantascientifici, come oggi giocare al Packman, e, del concerto di Zappa, che dovemmo attendere due vite prima che cominciasse. Al ritorno con una Renault 5 delle tunisine, su Corso Lodi verso Piazzale Corvetto, ci affianca una Lancia Thema, dei ceffi ci guardano torvi, ci superano, si mettono di traverso e ci bloccano. In un attimo scendono in quattro, ognuno col mitra vicino ad uno dei nostri cristalli. Ci intimato di scendere, le ragazze piangono, mio fratello insorge: Siamo impiegati dell'INPS!!!. finisce che erano falchi e noi sfrecciavamo bellamente sulla corsia di emergenza. Ci lasciano andare con la promessa di occuparci della pensione della mamma di uno di loro, che venne dopo alcuni giorni allo sportello con la vegloarda, e ci prese per il culo per mezz'ora raccontando ai ns. colleghi di come ci eravamo cagati addosso. Domenico da Campobasso.

JJ ha detto...

Ke storie. Noi una notte, tornando a casa da un concerto, pioveva, non si vedeva niente, strapieni di strumenti, veniamo affiancati da una pattuglia. Il chitarrista si ferma, tira giù il finestrino, la madama biascica qualcosa, nessuno capisce, e quello ci punta il mitra addosso. Ci fanno scendere sotto il diluvio, chi siete? cosa fate? cosa c'è dentro quella valigia? Siamo musicisti, quella valigia sarebbe l'Oberheim. Ehm... la pianola.... Aprite. Cazzo ma piove. pemmm... ceffone (sempre al chitarrista). Senta, costa milioni, le dispiace se la apro in macchina. Ah è un pianoforte. Anche mio figlio suona, sa? Silenzio. Nessuno osa commentare. Documenti e libretto che controlliamo. E se ne vanno. Noi fradici ci rimettiamo in viaggio. Meno male che eravamo quasi arrivati.
JJ 1984 circa.

Migior assolo? Domanda troppo difficile. Ricordo sempre volentieri quello di Elliot Easton in "Touch and Go" (non c'era una nota fuori posto) e di Prince in "Computer Blue". Zappa, Vai, Blackmore chiaramente sono di un altro pianeta