Dischi usati a Milano? ROSSETTI RECORDS & BOOKS !
Mi ci fornivo già dal 1981 quando MAURIZIO ROSSETTI e il suo socio Guido aprirono in Piazza Sant'Agostino a Milano. Là dove oggi c'è il metrò, ma allora ci si arrivava con la bussola.
Una sola vetrina ma buona: Led Zeppelin, Zappa, i Rokes, Hendrix, gli Stones, il Banco. I dischi dentro idem: mai nessuna concessione al mercato o alla "roba messa lì perchè tira".
Prezzi sempre onesti, forma e sostanza, ma soprattutto la competenza di Maurizio che, soddisfando qualunque curiosità, ti guidava sempre verso la scelta giusta.
Poi, il negozio si è trasferito nella sede attuale. Dopo qualche anno Guido ha mollato, ma in compenso è arrivato un altro socio speciale, che all'alba del secondo millennio aveva i pantaloni corti e scoppiava petardi sul marciapiede.
Si chiamava AARON (come Elvis Presley), il figlio di Maurizio, che a tutt'oggi gestisce ROSSETTI RECORDS & BOOKS insieme al papà.
E come un tempo, là troverete ancora dischi selezionatissimi, a volte qualche reliquia rarissima, libri di un certo stile, Cd,e quell'atmosfera accogliente e particolare, un po' stile Denmark Street, che lo rende in assoluto... my favourite shop.
Ci vediamo là.
JJ e MAURIZIO ROSSETTI - Rock'n'Roll will never die. |
11 commenti :
...o come direbbero gli STYLE COUNCIL....our favourite shop!
... hai capito da dove veniva la citazione, eh? Vecchio marpione...
JJ
Un shop come di quelli che c'erano in Inghilterra una volta. Come Records and Tape Exchange. La migliore atmosfera per comprare i dischi ma anki per lasciaarsi guidare negli acquisti. best buy
Sharon
Maurizio, una gran bella persona. Aaron, uno sciammannato a cui non puoi non volere bene. E poi Guido, che non vedo dalla fine della sua avventura in Cesare da Sesto. Quante ore passate con questi amici che da tropppo tempo non passo a trovare, l'importante è che sappiano che sono sempre nel mio cuore. UBALDO the taxi man
Francotaxi, il negozio va avanti alla grande, Mao e Aaron lo hanno completamente ristrutturato, hanno come sempre vinili selezionatissimi, ma purtroppo Guido ci ha lasciato qualche mese fa. Massimo rispetto.
Nooooo!!!! Cosa mi stai dicendo? Ricordo ancora quando un pomeriggio trovai il disco dei Fili d'Erba e Guido mi disse che aveva suonato con loro ancora lontani dal progetto discografico. E poi quando Frank Del Giudice e mi sembra Paolo Moderato vennero a trovarci a From Genesis to Revelation chiamai a notte fonda Aaron per sapere il cognome di Guido. Che notizia terribile!!! Mannaggia. Ciao Guido, la tua simpatia ed il tuo garbo resteranno nel mio cuore. Ubaldo the taxi man
Mi piacerebbe una scheda sui Litfiba.
Beh…"nessuna concessione al mercato" è un'espressione che messa così vuol dire poco.
Quel negozio vendeva merce, quindi era sul mercato, un mercato che non era quello del pop di Al Bano, ma di mercato sempre si trattava e si tratta.
Mi sono sempre divertito a mettere in crisi i detrattori della "musica commerciale" con i numeri delle vendite.
"Sai, sono più commerciali i Led Zeppelin che Massimo Ranieri".
E questi: salto dalla sedia ed espressione di diniego schifato.
Ed io: "chi ha venduto più merce discografica tra le due istanze artistiche?" e quello "...beh, gli Zeppelin, ma che c'entra?"
"C'entra perché io che sono CEO di una casa discografica e devo rendere conto agli azionisti dei dividendi devo dare volume ed investire nel settore che mi porta più vendite e quindi più commerciale".
Mannò, ma dai, ma figurati…
Ma si.
Per quanto mi riguarda ho sempre inteso i termini "mercato" e "musica commerciale" più intenzionalmente che contabilmente. Nel senso che, se è vero che chi commercia è comunque sul mercato, occorre capire in che modo vi si rapporta: lo segue? lo innova? entrambi? Produce musica principalmente per venderla, o il guadagno "non passa tra i suoi rischi?
Comunque per quanto riguarda Rossetti intendevo l'attiguo e famosissimo "mercato" di Viale Papiniano da cui si è sempre proclamato entità a sé.
"Musica commerciale" è una tipica espressione italiana che in effetti viene proferita dai più senza connotazione ragionieristica alcuna e che io, proprio per questo motivo, trovo errata giacché mi piace scientificamente dare alle parole un solo significato: il loro.
Fuori dall'Italia uno come Al Bano si direbbe che fa "bubble gum" music.
E lo dico anch'io.
Ciao JJ, grazie per le parole affettuose.Un toccasana per il cuore e lo spirito. Nel leggere questo piccolo scambio di messaggi mi sono commosso, per l'affetto nei confronti di Guido e dell'attività che ha contribuito ad avviare assieme a mio padre. A conferma che per fortuna non si tratta di solo "commercio"... Ne approfitto per salutare il mitico Ubaldo, il tassista più "prog"che conosco.
Aron
P.s.:Quando hai voglia/tempo di passare a trovarci è sempre un piacere rivederti.
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